Grecia, raggiunto l’accordo: “86 miliardi in cambio di riforme e maxiprivatizzazioni”Dopo oltre 17 ore di trattative - è stato il vertice più lungo della Storia dell'Ue - raggiunta l'intesa tra Atene e i creditori: ad Atene 86 miliardi in cambio di riforme (iva, pensioni e codice di procedure civile su tutte) da approvare entro mercoledì e di un fondo in cui far confluire 52 miliardi di asset greci "da privatizzare per realizzare profitti, abbattere il debito e ricapitalizzare le banche". A dare l'annuncio il premier belga Michel su Twitter: "Agreement". Tsipras si toglie la giacca: "Prendete pure questa" (fanfaron!)
di F. Q. | 13 luglio 2015
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07 ... ta/1869044Un nuovo programma di aiuti del Fondo Salva-Stati da 86 miliardi in cambio di un fondo in cui far confluire 52 miliardi di asset greci “da privatizzare per realizzare profitti, abbattere il debito e ricapitalizzare le banche”. E’ l’accordo raggiunto dopo 17 ore di negoziati all’Eurosummit di Bruxelles sul caso Grecia. Alle 8.40 – al termine del vertice più lungo della storia dell’Unione Europea – il premier belga Charles Michel ha dato l’annuncio su Twitter con una sola parola: “Accordo“. Un’intesa subordinata all’approvazione a tempo di record delle riforme chieste dall’Ue: Iva, pensioni, Istituto nazionale di statistica, codice di procedura civile e norme “Brrd” sulle banche in caso di fallimento. “Entro mercoledì devono essere adottate le misure indicate nell’accordo, prima che noi possiamo sottoporre la cosa ai nostri parlamenti”, ha spiegato la cancelliera tedesca Angela Merkel.
Nel documento elaborato dall’Eurosummit si legge che si parlerà dell’allungamento dei tempi di pagamento del debito solo dopo che Atene avrà approvato le riforme e queste ultime saranno giudicate soddisfacenti dalle istituzioni europee. Inoltre il governo greco deve “intraprendere sul mercato del lavoro revisioni rigorose e di modernizzazione della contrattazione collettiva” e “in linea con la rilevante direttiva Ue e la migliore pratica, dei licenziamenti collettivi, seguendo il calendario e l’approccio concordato con le istituzioni”.
Pubblicità
“Abbiamo evitato il piano per uno strangolamento finanziario e per il collasso del sistema bancario – ha commentato Alexis Tsipras – abbiamo ottenuto l’alleggerimento del debito e finanziamenti a medio termine” e “evitato il trasferimento dei nostri beni all’estero”, ha detto ancora il premier greco. “Abbiamo lottato duro” a Bruxelles ora lo faremo in Grecia contro “gli interessi” consolidati. “Un accordo umiliante”, lo definisce invece Panagiotis Lafazaris, ministro dell’Energia e leader dell’ala radicale di Syriza, il partito del premier.
Dijsselbloem: “Accordo che ripristina fiducia tra Atene e Ue”
“Abbiamo raggiunto un ‘Greekment” – ha detto il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, in conferenza stampa con il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker e il numero uno dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem – lo abbiamo fatto a condizioni molto severe, ma la decisione dà alla Grecia la possibilità di rimettersi in carreggiata e evita le conseguenze economiche negative che un fallimento dei negoziati avrebbe comportato. Un accordo che consente ripristinare la fiducia tra Atene i partner dell’Eurozona”. “La Grexit non ci sarà, il pacchetto di aiuti alla Grecia è stato accettato dall’Eurogruppo”, ha proseguito Juncker, presidente della Commissione Ue. “Sarà istituito un fondo in cui far confluire asset greci per 52 miliardi e sarà basato in Grecia”, ha spiegato Dijsselbloem, secondo cui il fondo “privatizzerà asset di Stato per realizzare profitti, e servirà ad abbattere il debito e alla ricapitalizzazione delle banche, cui andranno 25 miliardi”. A questo proposito, racconta una fonte, il premier greco Alexis Tsipras, durante le lunghe ore di negoziato, avrebbe anche fatto il gesto di sfilarsi la giacca e offrirla agli interlocutori, come a dire che la Grecia non sa davvero più cos’altro offrire.
Cosa deve fare ora Atene
Entro mercoledì 15 luglio, cioè tra due giorni, la Grecia dovrà adottare la riforma dell’Iva, quella delle pensioni, quella dell’Elstat (l’istituto nazionale di statistica) e introdurre tagli semi-automatici alla spesa in caso di deviazioni dall’obiettivo del surplus primario. E’ quanto si legge nell’accordo siglato stanotte a Bruxelles. Entro il 22 luglio, prosegue il testo, la Grecia dovrà adottare invece la riforma del codice di procedura civile e recepire la direttiva Brrd (Bank Recovery and Resolution Directive) sul fallimento degli istituti di credito. “Solo conseguentemente alla implementazione legale delle prime quattro misure su menzionate – recita il documento – così come alla assunzione di tutti gli impegni inclusi in questo documento dal Parlamento greco, verificato dalle istituzioni e dall’Eurogruppo, potrà essere presa la decisione di dare mandato alle istituzioni di negoziare un memorandum di intesa”.
Fino all’ultimo la “Grexit temporanea” nel documento
Nelle prime stesure il testo conteneva anche la minaccia di avviare, in caso di mancato accordo, “negoziati per una uscita temporanea dalla zona euro”, a quel punto anche “con possibile ristrutturazione del debito”. Una parte poi sparita nelle successive limature del testo.
Krugman: “Vendetta pura, colpo fatale all’Ue”
L’accordo sulla Grecia fa discutere per le pesantissime condizioni che l’Europa ha posto alla Grecia per ricevere un nuovo piano di aiuti e rimanere nell’eurozona. Nella notte si è diffuso il trend hashtag “ThisIsACoup” (“Questo è un colpo di Stato“) che subito è divenuto virare sul web, anche in paesi quali Germana e Finlandia che sono risultati i paesi in prima fila per imporre condizioni così dure ad Atene. “Il trend hashtag ThisIsACoup è giustissimo – scrive il premio Nobel per l’Economia Paul Krugman nel suo blog sul New York Times – queste condizioni vanno aldilà di una vendetta pura, è la completa distruzione della sovranità nazionale e nessuna speranza di sollievo”. Si tratta, ha aggiunto Krugman, di un tradimento grottesco di tutto ciò che il progetto europeo avrebbe dovuto rappresentare. “Il progetto europeo – prosegue Krugman – è un progetto che ho sempre lodato e sostenuto e gli è stato appena inferto un colpo terribile, forse fatale. E qualunque cosa tu pensi di Syriza, o della Grecia, non sono stati i greci a farlo”.
Guardian: “Tsipras sottoposto a waterboarding”
Il quotidiano britannico The Guardian ha definito “waterboarding mentale” il trattamento subito dal premier greco Alexis Tsipras, al quale sarebbe stato intimato di fare le riforme o di rassegnarsi a vedere il suo Paese fuori dall’euro e le sue banche collassare. Quello che ora tutti si chiedono è come finirà questa vicenda e se a pagarne le conseguenze, nel medio periodo, non sarà forse anche la Germania, la cui leadership potrebbe essere intaccata dall’esibizione di tanta asprezza.
10.52 – Minsitro Lafazaris (Syriza): “Accordo umiliante”
“Accordo umiliante”. Così Panagiotis Lafazaris, ministro dell’energia e leader dell’ala radicale di Syriza, definisce il compromesso raggiunto ad Atene in una nota a nome di ‘Piattaforma di sinistra’ pubblicata sul sito parapolitika.
10.37 – Bild delusa: “86 miliardi per i greci”
“86 miliardi per i greci!”. Lo scrive Bild on line, titolando sull’accordo raggiunto a Bruxelles su Atene. “Svolta nel grexit-dramma – si legge – dopo tutte le promesse sul fatto che non ci sarebbe stato un terzo pacchetto di aiuti…86 miliardi per i greci!”. Sulla edizione cartacea, uscita prima dell’intesa, il tabloid di Axel Springer che per settimane ha agitato una campagna pro- Grexit aveva scritto: “Europa morbida, Schaeuble duro”.
10.27 – Hollande: “La Grecia resta nell’euro, ha vinto l’Europa”
“Un accordo è stato trovato. La Francia lo cercava, lo voleva. La Grecia resta nella zona euro. L’Europa ha vinto”. Così il presidente francese, François Hollande, parlando al termine dell’Eurosummit.
9.58 – Rajoy: “Nessuna vendetta per il referendum”
Il premier spagnolo, Mariano Rajoy, non ritiene che ci sia stata una “vendetta” nei confronti della Grecia per avere indetto il referendum. Ai giornalisti che gli hanno posto domande al termine dell’Eurosummit Rajoy ha risposto: “Assolutamente. Le misure che sono state presentate sono ragionevoli e le hanno approvate tutti i Paesi dell’euro, inclusa la Grecia”, ha detto.
9.58 – Merkel: “Ora possibile ristabilire la fiducia”
La cancelliera tedesca Angela Merkel ritiene che la fiducia tra i partner dell’Eurozona “potrà essere ristabilita” se quanto concordato sarà applicato nei tempi e nei modi stabiliti. “Abbiamo creato le condizioni per raccomandare al Bundestag di approvare l’avvio del negoziato”, ha detto ancora la Merkel, in riferimento al fatto che il Parlamento tedesco dovrà ora esprimersi sull’accordo raggiunto.
9.52 – Tsipras: “Abbiamo evitato il trasferimento dei nostri beni all’estero”
“Abbiamo ottenuto l’alleggerimento del debito e finanziamenti a medio termine” e “abbiamo evitato il trasferimento dei nostri beni all’estero”, ha detto Alexis Tsipras lasciando l’Eurosummit. “Abbiamo lottato duro” a Bruxelles ora lo faremo in Grecia contro “gli interessi” consolidati, ha detto ancora il premier greco.
9.47 – Renzi: “Accordo importante e non scontato”
“E’ stata una nottata di grande impegno e anche di qualche tensione”, è stato raggiunto, “un accordo importante che in molti momenti della nottata non è apparso scontato”, ha detto il premier Matteo Renzi al termine dell’Eurosummit. “L’Italia ha evitato il rischio di contagio” dal caso greco “attraverso il percorso di riforme fatto”, ha detto ancora Renzi.
9.28 – Hollande: “Grecia nel cuore della nostra civilizzazione”
“Privata della Grecia, sarebbe privata di un Paese che è al cuore della nostra civilizzazione, che è nella nostra storia, nella nostra cultura, nel nostro modo di vivere. La Grecia ha voluto entrare nell’Ue dopo la dittatura e ha voluto entrare nella zona euro. La Grecia vuole restare nell’eurozona”. Lo ha detto il presidente francese François Hollande.
9.28 – Juncker: “Greci non umiliati, né vincitori né sconfitti”
“Non penso che i cittadini greci siano stati umiliati” e “in questo compromesso, perché si tratta di un compromesso, non ci sono vincitori né sconfitti”, ha detto il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker.