Poledega

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Messaggioda Berto » lun giu 04, 2018 6:56 am

Elezioni in Slovenia, vincono i conservatori anti-migranti
3 giugno 2018

http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/el ... 802a.shtml

Nel Paese si conferma quindi il trend che vede regredire le sinistre a fronte dellʼavanzata delle forze conservatrici e sovraniste che mirano a porre un argine al fenomeno migratorio

L'ex premier conservatore Janez Jansa e il suo Partito democratico sloveno (SDS), che sono su posizioni anti-migranti ed alleati del leader nazionalista ungherese Viktor Orban, hanno vinto le elezioni politiche anticipate in Slovenia. Nel piccolo Paese ex jugoslavo si conferma quindi il trend che vede regredire le sinistre a fronte dell'avanzata delle forze conservatrici e sovraniste che mirano a porre un argine al fenomeno migratorio.

Come ha reso noto la commissione elettorale, dopo lo spoglio del 98% delle schede, al partito democratico sloveno (SDS) di Jansa è andato il 25% dei voti e 25 deputati sul totale di 90. Al secondo posto la Lista di Marjan Sarec, l'ex attore e comico che si presentava per la prima volta a una consultazione elettorale, con il 12,6% e 13 deputati. Seguono i socialdemocratici (SD) con il 9,9% e 10 deputati, e il Partito del centro moderno (SMC) del premier uscente Miro Cerar al quale è andato il 9,7% e 10 deputati.

Jansa vince ma dovrà allearsi per formare il governo - Pur chiaro vincitore ma senza maggioranza assoluta, il conservatore Jansa non potrà tuttavia governare da solo e dovrà comunque cercare delle alleanze, difficili al momento da ipotizzare. "Mi auguro che il voto di oggi sia il primo passo per mettere gli sloveni al primo posto, per dare priorità alla sicurezza e al benessere della Slovenia e degli sloveni", ha detto Jansa dopo aver votato. Molto bassa sembra essere stata l'affluenza alle urne, data di molto al di sotto del 40%, rispetto al 51,7% delle precedenti politiche del 2014.
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Re: Poledega

Messaggioda Berto » ven giu 08, 2018 3:29 pm

L'Austria fa la guerra all'islam: moschee chiuse, espulsi imam
Claudio Cartaldo - Ven, 08/06/2018

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/lau ... 38075.html

La Turchia protesta contro il Cancelliere d'Austria, Kurz: "Misura razzista". Salvini appoggia Vienna: "Libertà di culto, ma basta estremismo"

Non solo l'idea di aprire un campo profughi fuori dall'Ue per valutare le richieste d'asilo dei migranti.

L'Austria guidata da Sebastian Kurz, uno dei nuovi "alleati" di Matteo Salvini, si dimostra sempre più orientata a destra (in fondo, nella maggioranza c'è pur sempre l'Fpoe di Heinz Christian Strache). E ora ha deciso di dare il via a una vera e propria guerra all'islam politico.

Il giro di vite è stato annunciato dallo stesso Cancelliere austriaco. Vienna ha deciso di espellere "vari" imam e di chiudere ben 7 moschee. I predicatori che lasceranno Vienna sono tutti finanziati a vario titolo dall'estero. La decisione nasce da una inchiesta che riguarda uno scandalo che ha fatto molto discutere dalle parti austriache. In alcune foto, pubblicate dal settimanale di centro-sinistra Falter, mostravano una rievocazione storica della campagna di Gallipoli, scontro armato simbolo della potenza dell'impero Ottomano. Negli scatti si vedevano ragazzini in uniforme militare che marciavano, sventolavano bandiere e si fingevano morti con il drappo turco sui corpi. Quelle immagini erano state riprese dentro una delle più grandi moschee di Vienna, gestita dall'Unione islamico-turca d'Austria, una di quelle che sono legate alla comunità turca del capoluogo austriaco e alla Direzione turca degli Affari religiosi (Diyanet). "Società parallele, l'islam politico e la radicalizzazione non hanno posto nella nostra società", ha detto Kurz senza esitazioni.

La reazione della Turchia

Sulla questione si è subito espressa anche la Turchia. Che ha definito la decisione dell'Austria "il risultato di un'ondata discriminatoria, populista, islamofoba e razzista". Ibrahim Kalin, assistente e portavoce del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, ha detto attaccato Kurz sostenendo che il suo obiettivo è quello di ottenere "un dividendo politico, marginalizzando le comunità musulmane".

Salvini appoggia Kurz

Un messaggio di approvazione all'iniziativa di Vienna è arrivato invece da Matteo Salvini. "Credo nella libertà di culto, non nell'estremismo religioso. Chi usa la propria fede per mettere a rischio la sicurezza di un Paese va allontanato! Spero già la prossima settimana di incontrare collega ministro austriaco per confrontarci su linee d'azione", ha scritto il ministro dell'Interno su Twitter.
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Re: Poledega

Messaggioda Berto » lun giu 18, 2018 7:32 am

Herr Sebastian Kurz inviperito che Frau Merkel spiasse le istituzioni austriache.
2018-06-17
Giuseppe Sandro Mela.

https://senzanubi.wordpress.com/2018/06 ... austriache

Merkel muss weg
Da che mondo è mondo i servizi segreti sono tali proprio perché perseguono fini ed usano mezzi illegali, dal ricatto fino all’omicidio.
Quindi nessuno si scandalizza se il Bundesnachrichtendienst, Bnd, l’agenzia federale tedesca per gli esteri, avesse una vasta rete spionistica nella vicina Austria, ufficialmente paese amico.

Ciò che invece scandalizza è che:

«Der Standard and Profil said their information was based on BND files, which were given to them by a German source».

In parole poverissime, una talpa che lavora dentro il Bundesnachrichtendienst avrebbe non solo informato l’Austria di quanto stava accadendo, ma avrebbe anche fornito un dossier di prove fattuali.
E, guarda caso, il tutto sarebbe accaduto giusto pochi giorni prima del Consiglio Europeo e subito a ridosso dell’inizio della Presidenza austriaca del Consiglio stesso.

«We are confident that Germany is willing to clarify the allegations and create transparency».

«Our wish is of course to know who was monitored, when the surveillance was ended, and of course we want to have certainty that it was stopped»

Il Bundesnachrichtendienst dipende direttamente dalla Bundeskanzlerin Frau Merkel: lei non poteva non sapere.
A prima vista, si potrebbe dire che Frau Merkel non sia mica poi molto popolare: le è stato tirato un gran brutto colpo mancino, ma molti potrebbero anche considerare che se lo sia andata a cercare.
Di sicuro la figura politica della Bundeskanzlerin Frau Merkel, già indebolita e traballante sia in patria sia all’estero, ne esce massacrata.
Staremo a vedere come si diporterà Frau Merkel al Consiglio Europeo, reduce anche dai noti insuccessi diplomatici conseguiti al G7.

https://it.wikipedia.org/wiki/Bundesnachrichtendienst
Il Bundesnachrichtendienst (in sigla: BND) (letteralmente: Servizio Informazioni Federale) è l'agenzia di intelligence "esterna" della Repubblica Federale Tedesca, sotto il controllo del cancelliere.


Austria calls on Germany to clarify spying allegations [Reuters]

«Austria called on Germany to fully clarify allegations that German intelligence agents systematically spied on politicians, international organizations and companies on Austrian territory, as reported by two newspapers on Saturday.
Between 1999 and 2006, Germany’s federal intelligence service BND spied on around 2,000 targets at political institutions, international organizations, banks, companies and weapons producers in Austria, said daily Der Standard and weekly Profil.
“There must be no such thing among friendly states,” said Chancellor Sebastian Kurz at a news conference in Vienna, which was also attended by Austria’s President Alexander van der Bellen.
“Our wish is of course to know who was monitored, when the surveillance was ended, and of course we want to have certainty that it was stopped,” Kurz said.
Allegations that Germany’s intelligence services helped the Americans spy on European officials and firms first surfaced in 2014, and Austria filed a legal complaint a year later.
But the sheer extent of spying activities, if verified, was new, Kurz said.
The chancellor said his government had been in contact with the German authorities and that they seemed to be willing to cooperate.
“We are confident that Germany is willing to clarify the allegations and create transparency,” he said, adding there was currently no indication that the spying continued after 2006.
Der Standard and Profil said their information was based on BND files, which were given to them by a German source.
They analyzed a list, that named roughly 2,000 targets, among them the International Atomic Energy Agency (IAEA), the U.S. and Iranian embassies, the Organisation of Petroleum Exporting Countries (OPEC) as well as Austrian ministries, banks, companies and news agency APA, they said.
Germany’s BND was not immediately available for comment.
Austria itself plans to overhaul its main domestic intelligence agency after a controversy in which the far-right interior minister was accused by political opponents of trying to purge its ranks.
That led Germany to fear that intelligence they had given to Austria might have been compromised.»

*
Austria angry at Germany over ‘enormous’ spy effort [Deutsche Welle]
«Vienna has demanded an explanation from Berlin over reports that Germany’s BND agency spied on nearly 2,000 targets in Austria between 1999 and 2006. Austrian media said embassies were among the targets.
Top Austrian officials have called on Germany to clarify reports that its BND spy agency snooped on high-profile targets including embassies, international organizations, Austrian ministers and banks based in the Austrian capital.
“The scale of the surveillance was enormous,” Austrian Chancellor Sebastian Kurz said of the spy effort, which reportedly involved around 2,000 targets and took place between 1999 and 2006.
Talking to reporters at a specially convened press conference in Vienna, Kurz said his government had already contacted German authorities and demanded more information on who was spied on and when the effort was ended.
“We want to have certainty that [the surveillance] ended, and if data were saved, our request is of course for it to be deleted,” Kurz said.
Same old, same old?
Earlier this week, Austrian newspaper Der Standard and profil magazine reported that Germany’s BND was mostly snooping on diplomatic representatives in Vienna, including embassies of the US, Iran, Iraq, Pakistan, Libya, Afghanistan, Israel and North Korea.
The agency also monitored phone numbers and other means of contact in the Organization of Petroleum Exporting Countries, the Organization for Security and Cooperation in Europe and the International Atomic Energy Agency. The BND was apparently also keeping tabs on dozens of private companies, including weapons manufacturers and other key exporters, but also Austrian ministries, Islamist movements and even the country’s news agency APA.
The two media outlets said the information was provided to them by a German source.
However, it was not immediately clear if the latest revelations were linked with a similar scandal in 2015, when the BND was accused of helping US intelligence agencies spy on several European countries, including Austria.
Spying among friends
Following revelations by NSA whistleblower Edward Snowden in 2013, German Chancellor Angela Merkel slammed the US for its extensive spying on targets in Germany. “Spying among friends is not at all acceptable,” she famously said in the wake of the scandal.
The quote came back to haunt Merkel with the subsequent revelation of BND’s role in the spying.
On Saturday, however, Austrian President Alexander Van der Bellen seemed to echo the comments by saying that “spying among friendly states is not just unusual and unwanted, it’s unacceptable.”
In Germany, a parliamentary committee in charge of controlling the intelligence agencies said it was already looking into the allegations and attempting to determine how much of it was new information. It announced that the first results should be expected by the end of the coming week.
*
Austria Seeks Explanation From Germany About Spying Reports [The New York Times]
Austria demanded clarification from neighboring Germany on Saturday of reports that its spy agency snooped for several years on nearly 2,000 targets in the Alpine nation, including companies and ministries.
Austrian President Alexander Van der Bellen said “spying among friendly states is not just unusual and unwanted. It is unacceptable.” Austria and Germany are both members of the European Union.
He and Chancellor Sebastian Kurz were responding to reports in the Der Standard newspaper and the Profil magazine about a list of alleged targets in Austria of Germany’s Federal Intelligence Service, or BND, between 1999 and 2006. It reportedly included most major companies and banks in Austria, as well as phone numbers at the chancellery and various ministries in Vienna.
Kurz noted there were suspicions a few years ago of German intelligence activity in Austria and suggested that was partly responsible for German laws subsequently being tightened to prevent such activities. He acknowledged that an Austrian investigation at the time didn’t reach any conclusions on the spying because Germany didn’t cooperate, but said prosecutors will revisit the matter now “if there is new information.”
Kurz said Austria has contacted German authorities following the news reports and is asking who was spied on and when the surveillance ended.
“We want to have certainty that (the surveillance) ended, and if data were saved our request is of course for it to be deleted,” he told reporters. But he said “we have no indication at present that the surveillance was continued” after 2006.
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Re: Poledega

Messaggioda Berto » lun giu 18, 2018 7:36 am

L'ubriacone di Bruxelles si sta adeguando al nuovo corso dell'Italia


Juncker, Ue non può accogliere tutti - Europa
2018/06/14

http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/e ... 38b54.html

(ANSA) - BRUXELLES, 14 GIU - "L'Europa è un grande continente ma non possiamo accogliere tutti i migranti economici del mondo, non possiamo farlo": lo ha detto il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker parlando a Monaco al parlamento bavarese. "Mi piacerebbe avere le stesse regole d'asilo ovunque nell'Ue, non può essere che alcuni Paesi portino il peso" della gestione della crisi dei migranti "mentre altri osservano", ha proseguito Juncker. Per affrontare il problema dell'accoglienza, l'Ue ha bisogno "di una protezione dei confini esterni più forte", ma anche "di una nuova politica per l'Africa", ha sottolineato, elencando alcuni degli strumenti già messi in campo da Bruxelles per aiutare il continente. Agire in Africa "è più saggio e anche più economico", ha detto.


A difesa dei diritti umani e civili dei cittadini italiani ed europei
Contro l'invasione che viola e calpesta i diritti umani e civili e la sovranità dei cittadini italiani ed europei
viewtopic.php?f=194&t=2778

Ouropa, migranti, profughi, clandestini e ixlam
viewtopic.php?f=92&t=1440
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Re: Poledega

Messaggioda Berto » lun giu 18, 2018 8:24 pm

Un disastro chiamato Mogherini
17 giugno 2018
Fausto Carioti

http://www.italiaisraeletoday.it/un-dis ... -mogherini

Sta crollando la Ue e Federica Mogherini non ha nulla da indossare. La crisi dell’immigrazione finalmente esplosa, la frattura delle relazioni con gli Stati Uniti,i tavoli internazionali dove il «continente di pace», come lo chiama lei, o è scomparso o è rimasto per fare da stampella ai tiranni: chi verrà dopo dovrà ricostruire dalle macerie, ma tutto questo pare scivolare addosso alla quarantaquattrenne piddina che Matteo Renzi, forte del successo alle elezioni europee del 2014, impose come Alto rappresentante per gli Affari esteri e la Sicurezza.
L’altro giorno ha provato a risvegliarla dal letargo il corrispondente di Radio Radicale David Carretta: «La Francia e la Spagna hanno accusato l’Italia di aver compiuto qualcosa di illegale nella vicenda dell’Aquarius. Vorrei sapere qual è la sua opinione», le ha chiesto durante una conferenza stampa a Strasburgo.

Ottenendo in risposta silenzio e uno sguardo di sfida, che l’ex ministro degli Esteri ha pagato con l’uscita dalla stanza di tutti i giornalisti presenti, in segno di protesta. Persino lì, nei palazzi del potere europeo, la Mogherini è un filo di perle appeso al nulla.
Quando fu scelta, Paola Subacchi, direttrice di ricerca alla inglese Chatham House, il pensatoio più importante al mondo in materia di geopolitica, scrisse che la decisione di Renzi aveva smascherato due finzioni: «La prima è che gli Stati membri della Ue abbiano a cuore la politica estera comune; la seconda è che l’Italia abbia un governo forte e credibile».

E ancora: «È a dir poco inquietante che, con l’Ucraina in guerra con la Russia e il Medio Oriente nella spirale del fanatismo, i leader europei non abbiano cercato un candidato con la comprovata capacità di creare una politica estera efficace. La politica estera dell’Ue viene ora guidata da un’apprendista».

Giudizio durissimo, che alla Mogherini calza come un guanto. Pessimo il modo in cui ha gestito il rapporto con gli Stati Uniti. Orfana del democratico John Kerry, segretario di Stato ai tempi di Barack Obama, anziché cercare un modus vivendi con l’amministrazione di Donald Trump ha scelto di essere molle come un budino nei confronti di tutti i dittatori, riservando la propria rigidità per il capo della più grande democrazia del mondo, nonché primo alleato dell’Europa.

Lo ha fatto quando Trump si è messo in testa di ottenere da Teheran un accordo sul nucleare migliore di quello sottoscritto dal suo predecessore. Pur di non indebolire il regime è stata zitta (lei, presunta idealista progressista) dinanzi alla durissima repressione dei dimostranti da parte della milizia Basij, gli sgherri degli ayatollah, usando solo parole di amicizia per il governo iraniano. È volata all’Avana per rassicurare Raúl Castro che la Ue non avrebbe imitato il giro di vite sull’embargo deciso da Trump: «È un blocco obsoleto e illegale, non siete soli». (E anche in quell’occasione, omertoso silenzio sulle violazioni dei diritti umani).

Ha persino fiancheggiato Kim Jong-un contro Trump, dopo che il nordcoreano aveva sperimentato missili e bombe atomiche, violando ogni accordo preso con le Nazioni Unite. Con la Mogherini, le relazioni europee verso Israele hanno toccato il minimo storico. Il premier Benyamin Netanyahu si rifiuta di incontrarla da quando ha contestato la scelta di Trump di riconoscere Gerusalemme capitale, lei si consola con Abu Mazen, leader dell’autorità palestinese.
«Se non ci fosse, gli autocrati del mondo dovrebbero inventarla», ha scritto la rivista Bloomberg. Ma nemmeno il motivo per cui tanti difensori dell’atlantismo la criticavano, la presunta smania di cercare l’«appeasement» con la Russia di Vladimir Putin, ha portato qualcosa di buono: le sanzioni Ue ai danni di Mosca e delle aziende che esportavano al di là del Baltico sono ancora lì.
Alla fine, ovviamente, ciò che paga non è prostrarsi in nome del dialogo, bensì la linea dura di Trump. È con lui che Kim Jong-un ha scelto di sedersi al tavolo, quando ha capito che quello ha i missili più grossi dei suoi e non teme di usarli.

Così oggi c’è un presidente americano che duella e tratta a tutto campo col dittatore di Pyongyang, col presidente russo e col leader cinese Xi Jinping; un Trump che può dire di essere l’unico vero amico occidentale rimasto a Israele.
E c’è un’Unione europea ignorata a est come a ovest, sempre più fantasma del palcoscenico internazionale. In parte, questo è causato delle divisioni tra i singoli Stati, oltreche da un progetto fondato sulla presunzione balzana di costruire un popolo e un’unione politica partendo da una moneta. Ma il resto della colpa ricade sulla Mogherini, che ha confermato le previsioni di chi la dipingeva inadatta al ruolo e priva dileadership, e su chi ce l’ha messa.
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Re: Poledega

Messaggioda Berto » lun giu 18, 2018 8:57 pm

Conte a Merkel: "Servono soluzioni Ue o finisce Schengen"
2018/06/18

http://www.repubblica.it/politica/2018/ ... /?ref=fbpr

BERLINO - Per l'emergenza migranti "servono soluzioni europee, senza innescare dinamiche bilaterali che rischiano di costituire la fine di Schengen". Lo ha detto il premier Giuseppe Conte ad Angela Merkel durante le dichiarazioni alla stampa con cui è cominciato a Berlino il vertice tra i due capi di governo. "Le nostre frontiere sono quelle europee - ha aggiunto il premier italiano - l'Italia non può continuare a fare da sola" sui migranti. "Potenziare Frontex e tutelare le frontiere esterne: affrontiamo i problemi di petto" è stata la risposta di Merkel. Che aggiunge: "Su richiesta dell'Italia, vogliamo aiutare anche con la nostra solidarietà, la solidarietà in Europa è una cosa che la Germania accoglie a braccia aperte".

Conte è stato accolto in Cancelleria a Berlino con gli onori militari.

Il vertice affronta anche problemi della disoccupazione e il reddito di cittadinanza. "Tema cruciale del mio governo - ha affermato il premier - è la lotta alla povertà e il reddito di cittadinanza, la riforma dei centri di impiego". "In sede di discussione del quadro finanziario faremo pesare la nostra voce per orientare i fondi europei verso misure di sostegno proprio a favore del'inclusione sociale". "Questa povertà alimentare - ha sottolineato il premier - riguarda 445 mila bambini sotto i 15 anni, quasi 200 mila anziani sopra i 65 anni e circa 100 mila persone senza fissa dimora". "Il mio governo ha come obiettivo primario combattere la povertà, aiutare i disoccupati a reinserirsi nel mondo del lavoro".

L'appello di Conte è stato raccolto da Merkel. "Sappiamo che l'Italia ha problemi con la disoccupazione giovanile - ha risposto al Cancelliera - anche su questo è importante collaborare. Possiamo dare dei suggerimenti in base all'esperienza con l'unificazione tedesca. Si sono già incontrati i nostri ministri del Lavoro".
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Re: Poledega

Messaggioda Berto » mer giu 27, 2018 8:45 pm

La Polonia ribalta il paradigma dell’adesione all’Unione Europea
Claudio Pieretti - Mar, 26/06/2018

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/pol ... 44968.html

Il referendum promosso dal presidente della Polonia Duda potrebbe segnare l’apice dello scontro sui valori fondanti dell’Occidente europeo

I cittadini della Polonia potrebbero essere chiamati alle urne il prossimo autunno, per un referendum generale che riguarderà l’adesione del paese all’Unione Europea e alla Nato, e la supremazia del diritto nazionale su quello comunitario.

La Costituzione polacca attribuisce alla Dieta e al presidente, con l’approvazione del Senato, il potere di indire un referendum generale su “questioni di particolare importanza per il paese”. Il presidente conservatore Andrzej Duda intende ricorrere a tale prerogativa per consultare i cittadini in merito alla riforma del Testo costituzionale del 1997. L’idea del capo dello Stato è di indire il referendum il prossimo 11 novembre, in concomitanza con il Giorno dell’indipendenza, che commemora l’anniversario del restauro della sovranità nazionale nel 1918.

Il 12 giugno scorso Duda ha presentato un elenco di 15 quesiti, discussi durante una riunione del Consiglio nazionale per lo sviluppo. Pochi giorni più tardi, il presidente ha precisato che i quesiti non saranno più di dieci. Uno tra questi proporrebbe ai polacchi l’inserimento nel Preambolo della Costituzione di un riferimento alla “millenaria eredità cristiana” del paese. Una seconda proposta di emendamento della Carta riguarderebbe la garanzia costituzionale dell’adesione all’Unione Europea e alla Nato. Un’altra delle potenziali modifiche costituzionali, cruciale anche alla luce del duro scontro in atto tra il governo polacco e Bruxelles, espliciterebbe la supremazia del diritto nazionale su quello europeo comunitario.

L’iniziativa di Duda giunge in un pessimo momento per l’Europa, mai così frammentata e sotto pressione per l’effetto combinato delle divisioni interne sull’immigrazione, e del braccio di ferro commerciale con gli Stati Uniti del presidente Donald Trump. Il referendum si preannuncia inoltre un fattore di ulteriore deterioramento delle relazioni tra Varsavia e Bruxelles, guastatesi dopo le elezioni parlamentari del 2015 e l’ascesa al governo del partito nazionalconservatore Diritto e giustizia, di cui è esponente lo stesso Duda.
Le riforme dell’informazione e del sistema Giudiziario intraprese dal nuovo governo polacco hanno suscitato una durissima reazione da parte dell’Ue, che ha addirittura accusato Varsavia di attentare ai valori europei.
Il governo polacco e il suo presidente hanno replicato evidenziando come ad oggi la magistratura goda in quel paese di assoluta autoreferenzialità, ed hanno accusato l’Ue di “ipocrisia”. Duda, in particolare, ha sottolineato che la riforma della Giustizia contestata dall’Ue adotta a modello i regolamenti e i sistemi di equilibrio tra poteri vigenti in diversi altri paesi europei e negli Stati Uniti. Lo scorso dicembre Bruxelles è ricorsa contro Varsavia all’attivazione dell’Articolo 7 dei trattati europei, che potrebbe culminare nella sospensione del diritto di voto della Polonia in sede comunitaria. La misura, senza precedenti nella breve storia dell’Europa Unita, non ha piegato Varsavia, forte anche del sostegno degli altri paesi del “Gruppo di Visegrad”: Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca. Il premier ungherese Viktor Orban, in particolare, ha già annunciato che Budapest si opporrà all’attivazione dell’Articolo 7, che necessita del voto unanime dei paesi Ue.

La partita che potrebbe giocarsi tra pochi mesi, con il referendum voluto da Duda, non sembra affatto tesa a conseguire una uscita della Polonia dall’Ue, in una ipotetica riproposizione del voto britannico che ha innescato la “Brexit”. Del resto, stando agli ultimi sondaggi effettuati da Eurobarometer, circa il 70 per cento dei cittadini polacchi è favorevole alla permanenza nell’Ue, anche se non a spese di un’apertura all’immigrazione dai paesi musulmani o della rinuncia anche parziale all’identità nazionale. Per quanto riguarda la Nato, Varsavia ne è forse la più entusiastica sostenitrice, dato il suo turbolento passato segnato da occupazioni e dominazioni straniere. Come dichiarato dal presidente Duda, il referendum del prossimo autunno punterebbe piuttosto a “rafforzare” la presenza e la voce del paese in sede europea.
La Polonia, al pari degli altri paesi del blocco di Visegrad e del nuovo governo Austriaco, pare decisa a guidare un riorientamento del codice di valori condivisi dell’Ue in senso identitario e nazionale.

Questa sfida di ordine valoriale reca in sé il germe di una crisi potenzialmente più grave della Brexit per la tenuta dell’attuale impianto europeo.
Il processo di integrazione promosso dall’Ue, infatti, è predicato ad oggi proprio sull’assunto dell’omologazione e sul superamento delle identità nazionali.
Negli ultimi anni, però, l’avanzata del fenomeno comunemente descritto come “populismo” ha evidenziato una crescente resistenza da parte delle comunità nazionali al processo di confluenza identitaria caldeggiato da Bruxelles. L’Europa Orientale, e il Gruppo di Visegrad in particolare, sono ormai divenuti i capifila dell’opposizione all’idea di Europa come “superstato” sovranazionale. Si tratta di una posizione comprensibile, dati i tragici trascorsi storici di quei paesi, che da appena un quarto di secolo si sono liberati dal dominio comunista. La Polonia, in particolare, ha visto il suo paese svanire del tutto nel corso degli ultimi due secoli, avendo perduto la propria sovranità sia nei confronti della Germania che della Russia. Non sorprende, in questo senso, che Duda sia giunto a paragonare i dettami dell’Unione Europea alle passate occupazioni subite dal suo paese, e che il premier ungherese Orban abbia definito l’idea stessa di un “super-Stato” europeo un “incubo delirante”.

La posizione della Polonia e dei suoi vicini è ben sintetizzata dalle parole pronunciate proprio dal presidente Duda lo scorso gennaio, durante un discorso rivolto agli ambasciatori stranieri presso il palazzo presidenziale di Varsavia: “L’Europa è e dovrebbe essere forte del volere dei suoi popoli, che le istituzioni comunitarie dovrebbero servire”, ha detto Duda. “Rovesciando questa gerarchia, e ponendo le istituzioni al di sopra delle nazioni, distorciamo il giusto ordine delle cose. La conseguenza di una simile aberrazione è l’allontanamento delle società dall’idea di una Europa comune, un fenomeno che possiamo osservare nell’esito di una serie di elezioni tenutesi negli Stati membri nel corso del 2017”. Duda ha risposto in quell’occasione anche alle accuse di Bruxelles, secondo cui il governo conservatore polacco violerebbe i valori comunitari: “Chiunque si attribuisca il monopolio nella definizione di ciò che l’Europa dovrebbe essere, senza chiedere il parere altrui e senza tenere in debita considerazione la loro opinione, è un usurpatore dell’idea stessa di Europa”, ha affermato il presidente polacco.

Va sottolineato infine come la Polonia in particolare, e più in generale i cosiddetti “populismi” europei, trovino un forte alleato negli Stati Uniti di Donald Trump. Proprio a Varsavia l’inquilino della Casa Bianca ha rivolto lo scorso anno una poderosa esortazione alla Civiltà occidentale a ritrovare l’orgoglio di sé stessa. “Il quesito fondamentale dei nostri tempi – ha detto Trump durante il suo discorso a piazza Krasinski, lo scorso luglio – è se l’Occidente abbia la volontà di sopravvivere. Abbiamo sufficiente fiducia nei nostri valori da difenderli a qualsiasi costo? Abbiamo abbastanza rispetto per i nostri cittadini da proteggere i nostri confini? Abbiamo il coraggio di preservare la nostra civiltà di fronte a quanti vorrebbero sovvertirla e distruggerla?”. Un passaggio del discorso di Trump, in particolare, suona come un attacco diretto all’attuale impalcatura dell’Unione europea: i cittadini del Vecchio continente, ha detto il presidente, “devono far fronte a un altro pericolo, stavolta interno. Tale pericolo (…) è l’insinuarsi incessante della burocrazia di governo che prosciuga la vitalità e la ricchezza dei popoli”.
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Re: Poledega

Messaggioda Berto » mer giu 27, 2018 9:13 pm

Baviera. AfD secondo partito al 14%.
Giuseppe Sandro Mela.
2018-06-27.

https://senzanubi.wordpress.com/2018/06 ... tito-al-14

Mentre prosegue l’implacabile declino della Spd, oggi AfD è il secondo partito della Baviera, stimato essere al 14%.
È un risultato che sparge senape pepata sulle emorroidi di Herr Seehofer e causa gli incubi notturni alla Bundeskanzlerin Frau Merkel. I ‘vomitevoli‘ populisti, la ‘nuova lebbra‘ che contagia l’Unione Europea, stanno anche in Germania proseguendo la loro marcia verso la stanza dei bottoni.
Ma la cosa straordinaria è che AfD sta semplicemente zitta a buona. Non sta facendo proprio nulla.
È Frau Merkel che sta facendo il suo umano possibile per farla crescere.
Ma gli Elettori mal la ripagano di cotanto impegno. Liberal e socialisti in lacriMe amare.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Poledega

Messaggioda Berto » gio lug 05, 2018 7:33 am

Polonia, il premier difende la “purga” dei magistrati. Dura replica Ue
Alberto Magnani
2018-07-04

http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/20 ... d=AEiCIoGF

Strasburgo - «Invece di additare il populismo domandatevi perché la gente sta voltando le spalle all’Europa». Di fronte alla plenaria di Strasburgo, il primo ministro della Polonia Mateusz Morawiecki ha inaugurato così un «discorso sul futuro dell’Europa» che assomiglia più a un manifesto programmatico di Varsavia e dell’asse di Visegrad.

Accanto a qualche indicazione sulle ricette economiche, Morawiecki ha insistito sulla difesa «delle frontiere dalle migrazioni» e della sovranità nazionale, a partire dall’argomento che sta scaldando più gli animi nella Ue: la “purga” di Malgorzata Gersdorf, presidente della massima autorità giudiziaria, costretta alle dimissioni insieme a un terzo dei colleghi da una norma che impone la pensione dei giudici a 65 anni anziché a 70 anni. Un provvedimento che viola l’indipendenza del potere giudiziario, aggiungendosi alle pressioni già contestate su libertà di informazione e diritti civili.

Morawiecki non ha citato esplicitamente il caso, ma il riferimento è sembrato chiaro: «Ogni Stato costruisce il suo sistema giudiziario a seconda delle sue tradizioni» ha detto Morawiecki, anticipando la risposta alle critiche che gli sono piovute addosso dopo il suo discorso. Il primo ministro ha anche accusato fra le righe Bruxelles di «populismo proeuropeo» in polemica contro la decisione di tagliare i fondi strutturali a chi rifiuta di accogliere migranti, rivendicato la sua vicinanza a Donald Trump (ricordando che «sono gli Stati Uniti ad aver sconfitto il comunismo») e chiesto un aumento delle spese in armamenti alla Nato.
Polonia, la presidente della Corte suprema si ribella: «Non mi dimetto, è una purga»

Le critiche: se violate stato di diritto riguarda l’Europa, non voi
Morwiecki ha infilato nel suo discorso diversi cenni alla «importanza dell’integrazione europea» e al suo pedigree di vicinanza a Bruxelles, spingendo anche su temi popolari come la cooperazione fiscale contro l’elusione («Perdiamo 200 miliardi di euro l’anno», «Serve digital tax»), investimenti green e trasformazione energetica. Ma il suo debutto non ha convinto buona parte dei parlamentari, preoccupati dalla svolta autoritaria che starebbe prendendo piede a Varsavia. Il commissario Valdis Dombrovskis ha attaccato la rivendicazione di “sovranità giudiziaria” avanzata dal primo ministro polacco: «Non possiamo stare con le mani in mano - ha detto - Se violate lo Stato di diritto riguarda l’Europa, non solo voi». Il socialdemocratico Udo Bullman ha definito «inaccettabile» la proposta di militarizzazione delle frontiere, accusando la Polonia di minare i fondamenti stessi della Unione europea.

Critiche anche dai popolari, con un appello del bavarese Manfred Weber («L’Europa degli egoismi non persegue gli obiettivi della Ue») che ha scatenato qualche ironia. Weber è un esponente della Csu, il partito-gemello della Cdu tedesca che ha costretto Merkel a una stretta sui migranti. E la sua famiglia europea di riferimento sono appunto i Popolari, la forza che accoglie al suo interno Fidesz: il partito di Viktor Orbàn, il premier ungherese che guida – di fatto – il blocco di Visegrad.

Nazionalismo e crescita: il boom a due facce della Polonia

Tensioni anche sui diritti delle donne e liberà dei media
Gli interventi si sono scaldati anche sui fronti di diritti delle donne e libertà dei media, due argomenti scivolosi quando si tira in ballo Varsavia. Tra le ferite aperte c’è la cancellazione delle sanzioni a Janusz Korwin-Mikke, l’eurodeputato polacco conservatore noto per aver dichiarato che «le donne dovrebbero guadagnare di meno perché sono meno intelligenti».

La replica: facciamo quello che hanno fatto altri
«Pensionare prima i giudici? Lo hanno fatto anche altri...». Morawiecki ha liquidato così le accuse degli europarlamentari sulla questione della “purga”, aggiungendo che «i giudici sono molto più indipendenti di prima. Prima di parlare guardate cosa succede». Una replica diretta all'accusa avanzata dal liberale ed ex premier belga Guy Verhofstadt sul «controllo politico della magistratura». Il copione è identico a quello usato poi per replicare alle critiche ricevute su parità di genere («Noi i primi a “concedere” parità alle donne») e ingerenze governative sui media: «Semmai è il contrario, sono tutti sbilanciati verso di noi – ha detto – La democrazia in Polonia non è mai stata viva come in questo momento».

Tajani: se andiamo con Visegrad il motto sarà «Ultimi gli italiani»
«Prima gli italiani? Sostenendo i nazionalismi il risultato sarà “ultimi gli italiani”». Il presidente dell'Europarlamento Antonio Tajani ha risposto così alle domande dei cronisti dopo la conferenza stampa con il primo ministro polacco Morawiecki. Tajani si riferisce all'avvicinamento dell'Italia al blocco di Visegrad, bocciata come un'intesa «contro l'interesse del paese». A rischio ci sarebbe soprattutto lo sviluppo della riforma di Dublino, il piano affossato dai voti sfavorevoli dello stesso “blocco dell'Est” sostenuto dal nostro ministro degli Interni Matteo Salvini. In questa ottica, Tajani spera di poter contare proprio sulla Polonia come «mediatrice» con l'Ungheria di Viktor Orban, fra le principali avversarie di qualsiasi politica di redistribuzione dei migranti in Europa.

La Polonia fa retromarcia sulla legge sull'Olocausto



Migranti: Morawiecki, Polonia ha accolto 1,5 mln di ucraini
'Sono scappati a causa della aggressione russa'
04 luglio, 10:54

http://www.ansa.it/nuova_europa/it/noti ... 9f30e.html

(ANSA) - STRASBURGO, 4 LUG - "La Polonia è nuova casa per circa un milione e mezzo di ucraini, persone che sono scappate a causa della aggressione russa. Non sono registrati certo come profughi da noi, per via delle procedure, ma certamente lo sono, però potranno cercare lavoro e costruire una vita da noi, stimolando la nostra economia". Lo ha detto il premier polacco Mateusz Morawiecki alla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo.
"La settimana al vertice europeo si è visto quanto l'Europa sia capace di costruire fiducia verso i propri concittadini che vogliono vedere difesi i propri confini dalle migrazioni, l'Ue conosce oggi una forte immigrazione e solo tramite un approccio elastico ed intelligente si può restituire fiducia ai cittadini", ha aggiunto. (ANSA).


EU apre causa legale contro la Polonia.
Giuseppe Sandro Mela.
2018-07-06.

https://senzanubi.wordpress.com/2018/07 ... la-polonia

I passati regimi comunisti e para-comunisti in Polonia avevano nominato un largo numero di giudici molto giovani e delle loro idee. Le sentenze emesse da quei signori erano degne dell’Unione Sovietica, di infelice memoria. Tuttavia, caduto il comunismo ed i susseguenti governi filo-comunisti, i giudici ideologizzati sono rimasti. Il problema è evidente. Una cosa è rispettare la libertà di giudizio dei giudici, ed una totalmente differente è accettare che i tribunali svolgano attività politica.
Con legge costituzionale, la Polonia si appresta a mandarli in pensione, per sostituirli con persone capaci, oneste e probe, che applichino le legge testuali e non ‘interpretandole‘.
L’attuale dirigenza europea ha preso la cosa a cuore, che per loro batte a sinistra da bravi liberal.
Nella realtà dei fatti gli eurocrati vedono lentamente ma inesorabilmente svanire quel potere che avevano esercitato che spietata arroganza: quei giudici erano loro creature, docili, ubbidienti e mansuete ai loro voleri e desiderata.
Poniamoci adesso una domanda.
Le cause sono lunghe: durano quanto le ere geologiche. Ed anche i giudici possono cambiare…
Ma l’anno prossimo si terranno le elezioni europee, che manderanno in quiescenza una gran numero di europarlamentari del Ppe e dei socialisti. Poi, ci sarà ancora la Bundeskanzlerin Frau Merkel?
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Re: Poledega

Messaggioda Berto » mar lug 10, 2018 7:02 am

Germania. AfD è il secondo partito tedesco su base federale.
Giuseppe Sandro Mela.
2018-07-09.

https://senzanubi.wordpress.com/2018/07 ... e-federale

Insa ha rilasciato oggi nove luglio gli ultimi sondaggi sulle intenzioni di voto in Germania.
Mentre la Union, Cdu e Csu, scendono da 32.9% al 29%, i socialdemocratici perdono dal 20.5% al 17%.
Al contrario, AfD è salita dal 12.6% all’attuale 17.5%, diventando così il secondo partito tedesco su base federale.
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