2)
Quelli della banda Biden Biden eccoli al lavoro! SI DELINEA L'OBIETTIVO FINALEForbes (rivista economica) afferma che nessuno dei membri dello staff che ha lavorato per l'Amministrazione Trump potrà trovare un lavoro dopo quell'esperienza e che se un qualsiasi azienda ne assumesse anche solo uno, Forbes farà una campagna per affermare che quell'azienda, la sua proprietà e tutte le persone che lavorano in quell'azienda sono complici di una menzogna.
Non si sta parlando di pochi superprofessionisti, ma mi qualche migliaio di persone "colpevoli" di aver partecipato al governo del loro Paese.
Con questa mossa, che si affianca a VISA, Mastercard, American Express che hanno bloccato la possibilità di donare alle fondazioni che fanno capo a Trump, a FB e Twi.tter che hanno addirittura bloccato galantuomini come Ron Paul o minorenni come il 14enne Barron Trump, si delinea il punto d'arrivo del Nuovo Ordine Americano, ed è un modello molto più simile a quello cinese di quanto si possa immaginare:
un modello in cui business e politica si sostengono vicendevolmente eliminando sia l'opposizione politica che gli elementi di concorrenza, non solo con il silenzio ma anche con l'impossibilità economica.
Il modello capitalistico è stato piegato alla cooptazione forzata e, senza alcun dubbio, ci troviamo in una situazione nella quale un nuovo corpus giuridico fattivo è stato scritto dalle Corporations in forma di Standard della Comunità, di Principi Etici, di Regola per la Responsabilità Sociale.
Un nuovo codice votato da nessuno, rispondente a nessun principio costituzionale, ma molto più pervasivo e applicato in modo immediato, automatico, asettico, impersonale e sotto le bandiere di un'Etica superiore a quella delineata dalle leggi dello Stato.
Benvenuti nel 2021, l'Anno dell'Incubo che diventa sempre più reale.
Da un commento di Piero ValleroJoe Biden dice che vuole picchiare il Presidente.
- Cory Booker dice che vuole prendere a pugni il Presidente.
- Robert De Niro dice che vuole colpire Trump in faccia.
- Jimmy Kimmel e altri ospiti a tarda notte scherzano sull'assassinio del Presidente.
- Snoop Dog fa un video sull'assassinio del Presidente.
- Johnny Depp parla di un attore che assassina il Presidente.
- Kathy Griffin posa con una testa sanguinaria mozzata del Presidente.
- Tom Arnold dice: ′′ Non fare troppo c.... traditore, si sono presentati anche per JFK ′′
- Gaetz è minacciato da qualcuno che ha avvertito che farà saltare la testa al deputato.
- Scalise viene quasi ucciso.
- ANTIFA attacca abitualmente e ora uccide i conservatori.
- Hollywood fa un film sull'uccisione dei sostenitori di Trump.
- Tucker Carlson ha attivisti di sinistra a casa sua minacciando di bruciare la sua casa con dentro moglie e figli.
- Madonna parla di voler far saltare in aria la Casa Bianca.
- McConnell è minacciato da attivisti di sinistra a casa sua di essere pugnalato al cuore.
- La vita del professore democratico costituzionale Jonathan Turley è minacciata per la sua opinione opposta all'impeachment.
Eppure, i socialdemocratici, CNN, MSNBC, ABC, CBS, NBC, TDIP, Media Matters e il DNC dicono tutti che ...
′′ Trump sta incitando alla violenza."
Da un commento di Piero Vallero
TU QUOQUE, BRUTE FILI MI!Niram Ferretti
13 gennaio 2021
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063 La natura umana resta inscalfibile, come le sue dinamiche. I lupi, soprattutto quelli all'interno del suo stesso branco fiutano le ferite del capo branco, il maschio alpha, e ora tentano di sbranarlo.
Sfidando ogni senso del ridicolo Liz Cheney, la figlia dell’ ex vice presidente e numero tre nella gerarchia repubblicana ha dichiararo «Quello di Trump è il più grave tradimento della Costituzione nella storia. Voterò per il suo impeachment».
Il "golpe" de noantri del 6 gennaio trasformato dal comparto mediatico unito in un iprerbolico tentativo di sovvertire la democrazia è diventato lo strumento per dare a Trump la coltellata finale nella schiena.
Basso regolamento di conti all'interno del partito Repubblicano, con la vecchia guardia della palude washingtoniana pronta finalmente ad epurare il grande outsider, e a partecipare ai fasti della Restaurazione.
L'impeachment nei confronti di Trump dopo il fallimento clamoroso del primo, è l'unica arma che hanno per cercare di farlo fuori definitivamente dalla politica. Intanto hanno proceduto a eliminarlo dalle piattaforme internet. Anche Youtube si è accodato, sospendendo il suo account. Il pretesto è sempre quello di incitamento alla violenza.
Un simile attacco concentrico nei confronti di un leader democratico, del presidente degli Stati Uniti, non si è mai visto nel corso della storia.
Alan Dershowitz, e insieme a lui, altri insigni giuristi, hanno spiegato che la procedura di impeachment nei confronti di un presidente uscente non ha alcun fondamento costituzionale, ma loro vanno avanti lo stesso. L'annichilimento del Nemico deve essere completo.
Il radicalismo, quando prende corpo in USA è sgomentevole. Lo abbiamo visto con il furore talebano dei distruttori di statue, e quello altrettanto talebano delle "vendicatrici" di Metoo. Lo vediamo nella follia programmatica di volere rinominare la realtà secondo una nuova lingua che vuole bandire i pronomi personali, perchè considerati discriminatori. Sono gli eredi dei processi alle streghe di Salem, gli affibbiatori della nuova lettera scarlatta. Non hanno nulla da invidiare ai maoisti, ai khmer rossi, solo che loro si dichiarano "democratici", ma stanno tirando troppo la corda. Troppo. Vogliono la guerra civile.
Trump resiste graniticamente. Ora si andrà alla conta nel GOP. La feccia sta già risalendo il pozzo.
I media hanno passato mesi a minimizzare i BLM violenti e le rivolte Antifa. Ma con la rivolta del Campidoglio hanno improvvisamente cambiato tono
12 gennaio 2021
https://osservatorerepubblicano.com/202 ... iato-tono/ La CNN definiva la rivolta di Kenosha una “protesta focosa ma perlopiù pacifica”
Per tutto il 2020, i media hanno costantemente minimizzato, inventato scuse e talvolta anche sostenuto le violente rivolte della Sinistra che hanno scosso in lungo e in largo l’America.
Per tutto il 2020, i media hanno costantemente minimizzato, inventato scuse e talvolta anche sostenuto le violente rivolte della Sinistra che hanno scosso l’America. Per tutto il 2020, i membri dei media hanno costantemente minimizzato, inventato scuse e talvolta sostenuto violente rivolte di sinistra che hanno scosso l’America. Gli stessi media hanno però condannato molto rapidamente e con molta forza i sostenitori di Trump che sono scesi in piazza e che hanno preso d’assalto il Campidoglio degli Stati Uniti, spesso usando il termine che avevano evitato per così tanto tempo: “rivolte“.
I disordini hanno cominciato a colpire l’America in seguito alla morte di George Floyd alla fine di maggio, con una scia di distruzione che ha preso di mira le città grandi e piccole: New York, Kenosha, Portland, Washington D.C. stessa ed altre.
Nonostante i video mostrassero queste rivolte, i media le hanno sempre e costantemente minimizzate. Mentre diversi edifici a Minneapolis venivano rasi al suolo dalle fiamme, Ali Velshi della MSNBC dichiarava che la scena dietro di lui “non è, in generale, indisciplinata” lo scorso maggio.
“Questa è perlopiù una protesta”: Ali Velshi della MSNBC affermava che le rivolte non erano indisciplinate mentre un edificio bruciava dietro di lui.
“Voglio essere chiaro su quello che sto descrivendo”, aveva detto Velshi mentre si trovava di spalle ad un edificio in fiamme. “Questa è principalmente una protesta. Non è, in generale, indisciplinata, ma gli incendi sono stati appiccati e questa folla lo apprezza”.
Quando i sostenitori del Presidente Donald Trump si sono ribellati mercoledì scorso ed hanno fatto irruzione nel Campidoglio, Velshi ha riportato i fatti facendone una descrizione molto diversa, etichettando la situazione con una varietà di parole, molto forti:
“Parole che userò in TV stasera: Colpo di stato. Insurrezione. Tradimento. Sedizione. Bugie. Terroristi.”
“Ho sentito colleghi giornalisti a cui è stato detto di non usare queste parole. Resistete [sic] ai tentativi di censurare le vostre parole. La democrazia dipende dalla testimonianza e dal mantenere il potere di riportarlo” ha dichiarato.
Successivamente, Velshi ha condannato i giornalisti che non hanno usato un linguaggio simile al suo e che hanno cercato di minimizzare la situazione, nonostante lui lo avesse fatto a Minneapolis.
“Qualsiasi giornalista che addolcisce le proprie parole o normalizza quello che è successo oggi non sta facendo il proprio lavoro”, ha twittato Velshi. “Il nostro compito è testimoniare e di dire la verità: Trump sta tentando un colpo di stato e ha incitato alla violenza”.
Anche la CNN ha lavorato per minimizzare e giustificare le rivolte per tutto il 2020. Ad agosto, un banner della CNN ha coraggiosamente definito le rivolte a Kenosha, che hanno visto più edifici rasi al suolo, come “focose ma per lo più pacifiche”.
Il corrispondente della CNN Omar Jimenez ha parlato ai telespettatori con una maschera antigas al collo e gli occhiali in testa mentre un edificio bruciava sullo sfondo.
Il conduttore della CNN Don Lemon è apparso per un certo periodo nel 2020 per sostenere i disordini, dicendo a maggio che “è così che è nato questo paese”.
“Il nostro paese è stato fondato perché, il Boston Tea Party”, ha detto Lemon, “si ribellò. Quindi non distorcete le cose e pensate che questo è qualcosa che non è mai accaduto prima, e che è così terribile e che questi sono dei selvaggi e tutto il resto. È così che è nato questo paese”.
E solo quando le rivolte hanno iniziato ad influenzare negativamente le possibilità del presidente eletto Joe Biden di vincere le elezioni del 2020, Lemon ne ha chiesto la condanna. (Vedi sotto)
Anche il conduttore della rete Brian Stelter ha svolto un ruolo, sostenendo a luglio che i “media di destra” stessero semplicemente giocando con “la violenza della protesta di Portland”.
“I media di destra hanno aumentato la copertura sui disordini sparsi a Portland, nell’Oregon, della scorsa settimana, all’incirca nello stesso momento in cui gli ufficiali federali siano calati nell’area del centro”, ha scritto Stelter il 20 luglio, nonostante le prove video mostrassero dei disordini costanti nella città. “[Fox News ‘Sean] Hannity e altri conduttori della Fox hanno evidentemente deciso che un piccolo gruppo di sedicenti anarchici meritava improvvisamente la copertura dell’informazione nazionale”.
La copertura della CNN sulla rivolta di mercoledì ha mostrato una netta differenza rispetto a questi esempi.
Don Lemon si è chiesto incredulo perché “tutti [stiano] dicendo di essere scioccati da questo”, aggiungendo che “era inevitabile”.
Chris Cuomo della CNN sembrava addirittura difendere il modo in cui la rete coprì le rivolte precedenti, twittando: “Mi ricordi quando hanno preso d’assalto il Campidoglio e in quale modo non siano stati tenuti sotto controllo per la maggior parte del tempo?” (Ecco qui però 31 episodi in cui i media hanno minimizzato le rivolte e i saccheggi dopo la morte di George Floyd)
Ad un certo punto, durante le rivolte del 2020, aveva chiesto agli spettatori di “dimostrarmi dove si dice che i manifestanti dovrebbero essere educati e pacifici”.
Ma l’atteggiamento di Chris Cuomo ha avuto un notevole cambiamento quando i sostenitori di Trump si sono ribellati mercoledì. “I manifestanti usano la parola. Rabbiosa. Non pacifica spesso… l’oltraggio, l’imprecazione… e questo è tutelato. La sedizione non lo è. La criminalità non lo è. Erano folle che hanno distrutto il Campidoglio ed hanno ottenuto una relazione leggere per questo. Qui è dove siamo arrivati. Ed è brutto”, ha twittato Cuomo.
Nel frattempo, la rete nel suo insieme ha finalmente chiamato un evento per quello che è: una rivolta.
ma i telegiornali non sono stati l’unico gruppo a minimizzare le rivolte del 2020 e a condannare con forza la rivolta del Campidoglio. Quando le rivolte iniziarono a scoppiare dopo la morte di Floyd, anche la rivista Rolling Stone ripubblicò un articolo intitolato “9 trionfi storici per farti ripensare alla distruzione della proprietà”.
I redattori di Rolling Stone hanno aggiunto una nota alla ripubblicazione: “Le proteste sono scoppiate a Minneapolis e da allora si sono diffuse in tutto il paese. Ancora una volta, alcuni criticano la distruzione della proprietà come se fosse in qualche modo uguale – o addirittura peggiore – alla distruzione delle vite”.
Nessun articolo del genere è apparso durante le rivolte dei sostenitori di Trump. Invece, la redazione ha pubblicato un articolo in cui dichiarava che “Il tentativo di colpo di stato al Campidoglio dimostra che si tratta degli Stati Uniti di QAnon” – (dal nome del noto teorico della cospirazione n.d.r).
“Una folla è scesa a Washington D.C. oggi, dimostrando che le teorie del complotto su Internet possono avere conseguenze violente nella vita reale”, si legge nell’articolo.
Il periodico Mother Jones aveva condannato l’uso della parola “sommossa” a giugno. in un articolo intitolato: “The Reliably Racist Cherry-Picking of the Word ‘Riot'”.
“Da ‘rivoltosi‘ a ‘saccheggiatori‘, le redazioni di tutto il paese stanno usando nei loro titoli delle parole che storicamente vengono utilizzate per condannare e diffamare le comunità di colore che protestano contro la brutalità della polizia”, secondo l’articolo, che afferma anche come tali parole dovrebbero essere “usate in base al contesto”.
Ma la stessa pubblicazione non si è certo risparmiata nell’usare le stesse parole per descrivere la rivolta al Campidoglio.
“Alla rivolta di oggi, i troll di Trump hanno trasformato le loro fantasie violente in realtà”, hanno titolato in un articolo.
Il direttore esecutivo del Media Research Center Tim Graham ha condannato l’improvviso cambiamento di copertura in un intervista a Fox News, affermando che “non è difficile trovare voci di spicco a Sinistra che stanno improvvisamente trovando l’illegalità una cosa imperdonabile, dopo aver però suggerito che era ‘scusabile’ se questa avesse portato avanti la loro agenda”.
“Hanno usato parole come ‘ribellione‘ per ammantare i disordini“, ha detto.
Molti altri invece si sono affrettati a sottolineare le differenze, con la giornalista Megyn Kelly che ha scritto che “l’ipocrisia dei media nel condannare le rivolte in modo così indignato dopo aver minimizzato le violente rivolte del BLM per tutta l’estate è ovvia“.
“Il doppio standard per quanto riguarda le rivolte nei media (è buono quando è BLM, è cattivo quando si tratta dei sostenitori di Trump) è eclatante. E vice versa per coloro che si occupano di whataboutism“, ha osservato il commentatore Ben Shapiro.
DailyCaller.com
Perché Twitter non ha sospeso anche questi account o i tweet che incitano apertamente alla violenza?TheFederalist
13 gennaio 2021
https://osservatorerepubblicano.com/202 ... -violenza/ Twitter si è unito ad una sfilza di altre società di social media nel sospendere definitivamente gli account di Donald Trump. Successivamente, molti altri utenti conservatori si sono trovati i propri profili sospesi dal gigante della Silicon Valley.
L’argomento degli oligarchi tecnologici è che la presenza sui social media di Trump “inciti alla violenza“, come evidenziato dalla rivolta di mercoledì nel Campidoglio degli Stati Uniti. Twitter ha affermato che molti dei tweet di Trump hanno violato la sua politica sull’incitamento della violenza, che afferma: “Non puoi minacciare la violenza contro un individuo o un gruppo di persone. Vietiamo anche l’esaltazione della violenza”.
Leggi anche: Le ridicole e faziose motivazioni di Twitter sul ban di Donald Trump
Non sorprende però che ci siano innumerevoli account su Twitter che chiedono regolarmente il ricorso violenza, in violazione di questa politica, ma che comunque sono stati autorizzati a rimanere. Sebbene i post e le osservazioni del Presidente includessero alcune cose orribili, non sono mai stati – e in alcun modo – peggiori di gran parte di ciò che accade su quella piattaforma.
L’Ayatollah Khamenei, il leader supremo dell’Iran, ha un account Twitter ancora intatto e che glorifica costantemente gli atti di violenza, ma il brutale dittatore non ha subito alcuna censura o sospensione (ad esclusione di alcuni post rimossi ma che trattavano l’ambito vaccini, argomento importante ma non collegato all’incitamento o alla diffusione della violenza di cui stiamo parlando). Non ha subito restrizioni, ad esempio, quando dopo la straziante decapitazione di un insegnante francese perché aveva mostrato una vignetta politica raffigurante Maometto e un’accoltellamento di massa in una chiesa a Nizza, Khamenei ha commentato al vetriolo questo assassinio, sostenendo che la “rabbia” degli estremisti musulmani avesse dimostrato ancora una volta la sua “vitalità”.
Khamenei ha anche chiesto che Israele “muoia” e ha promesso “vendetta” sugli Stati Uniti. Ma Twitter sembra essere più offeso dal Presidente degli Stati Uniti che da un dittatore teocratico che sostiene attacchi terroristici e minaccia gli altri paesi.
Durante le manifestazioni di Black Lives Matter della scorsa estate, politici, celebrità e migliaia di altri utenti hanno elogiato coloro che sono scesi in piazza in segno di protesta. Molti di loro hanno anche sostenuto le rivolte associate, che sono costate almeno 30 vittime mentre le città bruciavano.
Il giocatore di football, diventato ormai attivista, Colin Kaepernick è stato esplicito nel suo sostegno ai violenti disordini che hanno colpito molte città americane. Ha “glorificato” la violenza ed incoraggiato a continuarla. Ma piuttosto che censurare in alcun modo il suo account, il CEO di Twitter, Jack Dorsey, ha donato 3 milioni di dollari all’organizzazione di Kaepernick.
Navigando sui social media, si trovava anche questa citazione di Martin Luther King Jr., “Una rivolta è il linguaggio degli inascoltati”, riportata però ignorandone il contesto e le sfumature delle sue parole, prese da un discorso in cui il leader dei diritti civili si era sì rifiutato di condannare le rivolte ma non le aveva affatto incoraggiate, sostenendo invece la “non violenza“.
Anche la Vice Presidente eletta Kamala Harris si erra unita a molte figure pubbliche nel supporto alle manifestazioni BLM, attraverso il tweeting, oltre a pubblicizzare il link al Minnesota Freedom Fund, che ha raccolto la cauzione per gli arrestati durante i disordini di Minneapolis quest’estate. Tali attività hanno contribuito attivamente a prolungare e ad incoraggiare la violenza, che è costata due vittime ed ha causato oltre 500 milioni di dollari di danni alle proprietà. La Harris ha pubblicamente chiesto che Trump venisse rimosso da Twitter per aver incoraggiato i rivoltosi, nonostante sia stata lei stessa colpevole dello stesso comportamento la scorsa estate.
Ci sono poi, ancora oggi, una quantità impressionante di tweet che dichiarano che tutti i membri appartenenti a certe categorie meritano di morire, inclusi – ma non limitati – ai “Repubblicani”, agli “uomini bianchi” e ai “poliziotti”. L’intera piattaforma è piena di minacce di omicidio, aggressione e stupro. In che modo questi post non contraddicono direttamente – a questo punto ormai “presunto” – divieto di Twitter di incitare o glorificare la violenza?
La sospensione permanente dell’account del Presidente Trump da parte di Twitter non riguarda chiaramente le regole, ma un esercizio di potere sugli avversari politici. Le rivolte di mercoledì non sono state la causa, ma la “scusa” usata dalle Big Tech per fare ciò che desideravano fare ormai da anni: impedire ai conservatori di parlare sulle loro piattaforme pubbliche.
LA FRETTA NECESSARIANiram Ferretti
1 maggio 2021
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063Nonostante la grancassa dei media che presentano Joe Biden come una sorta di Franklin Delano Roosevelt, e il suo gigantesco piano di aiuti economici come un New Deal che risanerà l'America, (1.9 trilioni di dollari per l'American Rescue Plan, la proposta di altri 2 trilioni di dollari per l'American Jobs Plan, più un ulteriore trilione di dollari all'American Family Plan. Tutto ciò in aggiunta ai 2. 2 trilioni del CARES Act già stanziati nel 2020 e dei 900 miliardi per il COVID-19 Economic Relief Bill, anch'esso del 2020 ) mentre non faranno altro che aumentare il deficit e il debito americano, già cospicui, la realtà ci dice cose diverse.
Biden ha una risicatissima maggioranza sia al Senato che alla Camera (due deputati democratici in meno alla Camera e uno in meno al Senato frenerebbero e franerebbero la legislatura) e ha davanti a sè una finestra breve, prima delle elezioni di Mid Term, che in genere premiano il partito d'opposizione.
È necessario dunque cercare di fare le cose rapidamente, spinti dall'appoggio incondizionato di tutto il sistema.
La magia dei media, in grado di trasformare i rospi in principi, è ora dedicata a trasformare una modesta nave scuola della politica, un travet privo di personalità, in un grande visionario, un uomo determinato e forte con, davanti a sè, una immagine chiara del futuro che verrà.
Nonostante la fretta sia nemica della saggezza, essa si rende necessaria, mentre, sullo sfondo, l'ombra del Convitato di Pietra incombe.