10) vedasi anche capitoli 7-9-15-21-22-24-28 e 30
Trump è il legittimo presidente degli Stati Uniti e ha il sacrosanto diritto e sopratutto il dovere di verificare che le elezioni non siano state viziate da imbrogli, non tanto per lui ma per il Popolo americano, per la sua civiltà e democrazia.Dopo tutto quello che gli hanno fatto passare, le falsità e le calunnie per non farlo eleggere, per deligittimarlo e per destiturlo, ha ogni ragione per dubitare e apettarsi di tutto, se non lo facesse non sarebbe degno di essere in Presidente.
Kennedy lo hanno ucciso con il fucile, Trump vorrebbero farlo fuori con le calunnie, con le falsità, con gli imbrogli, deridendolo e zittindolo togliendoli la parola dai media per impedirgli di informare il Popolo americano e di essercitare il suo mandato presidenziale, si tratta di eversione e di golpe.
′′ Crediamo che il popolo americano meriti di avere piena trasparenza su tutti i voti e la loro certificazione elettorale, e che ciò non riguardi solo questa singola elezione. Si tratta dell'integrità di tutto il nostro processo elettorale. Fin dall'inizio abbiamo detto che solo i voti legali debbano essere contati e che non si contano quelli illegali, eppure abbiamo incontrato la resistenza su questo principio fondamentale da parte dei democratici ad ogni livello. Seguiremo questo processo attraverso ogni aspetto della legge per garantire al popolo americano fiducia nel nostro governo."
Il Presidente Trump ha rilasciato una dichiarazione venerdì sulle elezioni.
https://fxn.ws/3530VbBhttps://www.foxnews.com/politics/trump- ... ing-battle Alcune televisioni ieri hanno tagliato bloccando il collegamento sul discorso d Donald J. Trump
Fioravanti Mongiello è con Nilde Smecca
https://www.facebook.com/permalink.php? ... y_index=53Con quale titolo si sono arrogati i giornalisti (di parte) nell’essere Giudice?
Questa è la morte del giornalismo‼
Mai me lo sarei aspettato dagli #USA terra di libertà ..... ma continuerà ad essere terra di libertà visto che sono dovuti intervenire dei VERI giudici per porre la VERITÀ
Stefano Magni :
“[...] Trump stava dicendo cose di interesse pubblico, da persona pubblica quale è (presidente degli Usa, scusa se è poco). Togliergli la parola mentre parlava è, in sé, un atto che va contro ogni regola del giornalismo. Trump è stato "zittito" da quelle televisioni perché, secondo loro, diceva il falso. Ora spiegatemi perché, allora, avete trasmesso anche in versione integrale e tradotte le conferenze stampa di Bin Laden, di Abu Bakhr al Baghdadi e di Saddam Hussein, quando sapevate benissimo che stavano affermando tantissime cose false. Se il mestiere del giornalista è quello di riferire solo quel che una persona pubblica sta dicendo (i commenti, semmai, li fate dopo che ha finito di parlare), allora ieri avete sbagliato tutto. Se invece ritenete che, d'ora in avanti, il giornalista debba riportare solo le affermazioni "vere", allora avete sbagliato mestiere. Un giudice, forse, può ricostruire cosa sia la verità, o un prete se si parla di verità rivelata, ma non un giornalista. Quindi ieri è morto il giornalismo, i cosiddetti "colleghi" (ma chi vi conosce?) americani che hanno fatto questo scempio hanno passato il confine che c'è fra il giornalismo e la militanza politica. Sono diventati militanti, fra i peggiori fra l'altro. Perché anche giornalisti militanti seri, all'Unità, al Manifesto, su Radio Popolare, non censuravano i discorsi quando parlavano i leader democristiani, nemmeno negli anni di piombo. [...]”
Qui ripropongo in versione INTEGRALE con traduzione in italiano l’intervento del Presidente Trump
https://www.youtube.com/watch?feature=s ... pp=desktop#DonaldTrump #Trump2020 Ivanka Trump
Il demente Mentana
https://www.facebook.com/permalink.php? ... y_index=54L'ex governatore Repubblicano del #NewJersey, Chris Christie, ha esortato il Presidente Donald J. Trump a sostenere le sue affermazioni sulla frode degli elettori nelle elezioni presidenziali del 2020 con delle prove. #Trump, ieri, ha tenuto una conferenza stampa in cui ha contestato i conteggi ancora in corso.
https://www.facebook.com/elezioniusa202 ... 9750903777 Durante la conferenza stampa, Trump ha detto: “Se contate i voti legali, vinco facilmente. Se contate i voti illegali, possono provare a rubarci le elezioni".
Christie ha detto al programma di ABC News
"Good Morning America" di aver fatto quella raccomandazione a Trump "ieri sera" perché è quello che devi fare come avvocato, ed è "ciò che il popolo americano vuole vedere".
"Penso che una delle cose che sarà fondamentale in questo caso è che gli avvocati gli dicano della probabilità di successo sulle azioni legali che intende intraprendere, e hanno un obbligo assoluto non solo nei confronti del paese, ma un obbligo molto più ristretto, un obbligo etico nei confronti del cliente di dirgli cosa pensano veramente e quali siano le possibilità di vincere", ha sottolineato #Christie.
"Penso che probabilmente andrà così, piuttosto che una soluzione politica, in cui qualcuno del mondo politico va da lui e gli dice di non combattere. Questo è contro quello che Donald Trump è stato per tutta la sua vita. Ma ecco la linea di fondo: ad un certo punto, dovrai mostrare le tue prove. Ed è per questo che ieri sera ho raccomandato al Presidente di mostrare le sue prove quando rivolgerà le sue accuse. Questo è quello che si deve fare come pubblico ministero, e penso che sia ciò che il popolo americano vuole vedere".
#BreitbartNews
La campagna di Donald J. Trump afferma che "le elezioni non sono finite" mentre Joe Biden prende l'iniziativa in Pennsylvania e Georgia
L'Osservatore Repubblicano
https://www.facebook.com/elezioniusa202 ... 9750903777 Mentre l'ex Vicepresidente Joe Biden ha preso improvvisamente l'iniziativa in Pennsylvania oggi, nella prima mattinata americana, consolidando il suo vantaggio nella corsa alla presidenza, la campagna del presidente#Trump ha annunciato che "le elezioni non sono finite".
"La falsa proiezione di Joe Biden come vincitore si basa sui risultati in quattro stati che sono tutt'altro che chiusi", ha scritto il consigliere generale della campagna di Matt Morgan.
"La Georgia è diretta verso un riconteggio, dove siamo fiduciosi che troveremo schede elettorali raccolte in modo improprio, e dove alla fine prevarrà il presidente Trump", prosegue la dichiarazione senza fornire alcuna prova concreta che la frode degli elettori sia effettivamente avvenuta.
In Pennsylvania, si sono verificate "molte irregolarità, incluso il fatto che i funzionari elettorali impedissero ai nostri osservatori e volontari di avere un accesso significativo ai luoghi dove si stava svolgendo il conteggio dei voti" e la campagna è stata "privata di tempo prezioso" oltre ad essere stata "negata la trasparenza a cui abbiamo diritto in base alla legge statale", diceva la dichiarazione. Le osservazioni arrivano dopo che la campagna di Trump ha vinto un'udienza in tribunale nello stato per avere un numero uguale di testimoni nelle sale dove si teneva il conteggio delle schede elettorali.
In Nevada, dove si prevede che anche Biden vincerà, la campagna affermava che "sembrano" esserci migliaia di persone che hanno inviato impropriamente le schede per corrispondenza".
In un ultimo disperato tentativo di aggrapparsi alla presidenza, la campagna ha indicato l'Arizona, uno stato che è stato chiamato a Biden dall'Associated Press e Fox News giorni fa, ed ha detto che erano "sulla buona strada per vincere... nonostante l'irresponsabile ed erronea 'chiamata' dello stato da parte dei mass media.
"Biden si affida a questi stati per le sue false rivendicazioni della Casa Bianca, ma una volta che le elezioni saranno definitive, il Presidente Trump sarà rieletto", conclude la dichiarazione.
NewYorkPost
???
USA: RICORSI DI TRUMP 'MOSSE DISPERATE', SCETTICI MOLTI AVVOCATI REPUBBLICANI.
L'Osservatore Repubblicano
https://www.facebook.com/elezioniusa202 ... 4774249608 (riporta Adnkronos). "Sono mosse disperate". I ricorsi legali di Donald J. Trump contro i risultati elettorali sono accolti con scetticismo anche da molti avvocati storicamente vicini al Partito Repubblicano, compresi quelli che fecero vincere George Bush contro Al Gore nel 2000, quando si ricontarono i voti in Florida.
"Allora era completamente diverso da oggi, perché fondamentalmente ora non c'è nessun problema. Nessuno, compresi molti repubblicani, pensa ci sia un problema", ha commentato Barry Richard, che difese le istanze di Bush in Florida nel 2000. "Non c'è nessun problema riguardo alle schede o qualche sorta di frode. E una vicenda costruita" - ha aggiunto - "sono mosse disperate di una persona che considera lo scontro giudiziario come uno strumento di business. Non penso che nessuno di questi ricorsi porterà da qualche parte". "Servono delle violazioni legali per fare un ricorso", commenta seccamente Don McGahn, che Bush nominò membro della Commissione elettorale federale nel 2008 ed è stato consigliere legale della Casa Bianca con Trump.
Alcuni studi legali vicini ai Repubblicani - Jones Day, Holtzman Vogel, e Wiley Rein - sono stati coinvolti nello sforzo di Trump, almeno nella fase iniziale. Ma diversi altri si sono tenuti lontani. "Molti di loro non vogliono avere Trump come cliente per il modo in cui parla, il modo in cui crea nuove prove ogni giorno, mettendoli a disagio quando devono argomentare davanti al giudice. Non è così, per quanto ricordi, che Bush agiva contro Gore", ha affermato Walter Olson, ricercatore del Cato Institute's Center for Constitutional Studies. Anche l'avvocato Stephen Zack, che difese il democratico Gore, è scettico sulla strategia legale di Trump. "È un po' come tirare quello che puoi contro un muro e vedere cosa ci resta appiccicato", commenta. (riporta Adnkronos)
???
TRUMP NON HA INTENZIONE CONCEDERE VITTORIA A BIDEN ma fra gli alleati cresce la preoccupazione su chi dovrà essere a riportare il Presidente alla realtà, forse Jared Kusner o Ivanka (riporta Adnkronos)
https://www.facebook.com/elezioniusa202 ... 2457584173In conversazioni con alleati negli ultimi giorni, Donald J. Trump ha rivelato che non ha intenzione di concedere la vittoria a Joe Biden, anche se la possibilità di un secondo mandato alla Casa Bianca fosse messa in forse, come sta accadendo ora, dai vantaggi nella conta in atto in Stati chiave come la Georgia e la Pennsylvania.
Consiglieri, fra cui il capo dello staff della Casa Bianca, Mark Meadows, non hanno fino ad ora cercato di portare Trump ad accettare gli sviluppi in corso per alimentare invece la narrativa delle elezioni rubate. Cresce fra gli alleati la preoccupazione su chi dovrà essere a riportare Trump alla realtà, che il suo periodo da Presidente sta volgendo (purtroppo) alla fine.
Sempre secondo quanto rende conto la CNN, citando fonti vicine al Presidente, potrebbe essere Jared Kushner, o la figlia Ivanka, a parlare a Trump. (riporta Adnkronos)
GIOCO AL MASSACRO
Niram Ferretti
6 novembre 2020
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063Per quattro anni, Donald Trump è stato l'oggetto di una demonizzazione senza interruzione, che va ben oltre l'antagonismo politico.
In USA hanno cercato in tutti i modi di farlo fuori politicamente, con il Russiagate, con l'impeachment, è non ci sono riusciti. Poi è arrivato l'aiuto dalla Cina. Sì. Il paradosso è questo. The Chinese virus, come lo chiama Trump, ha dato ai suoi avversari un formidabile strumento, il voto per posta. Certamente si è usato prima, è in vigore da secoli, ma non in queste proporzioni, mai. Certo, non c'era mai stato il Covid-19. Appunto. E dunque, ecco l'asso nella manica.
In una intervista fatta a settembre, il Procuratore Generale dello Stato, William Barr, spiegava come il voto postale si presti facilmente alla frode, all'imbroglio. E' una intervista che merita di essere ascoltata.
A un certo punto dell-intervista, Barr dice, "Stiamo giocando con il fuoco. Siamo già un paese fortemente diviso, e se le persone devono avere fiducia nei risultati delle elezioni e nella legittimità del governo e si cerca di cambiare le regole, di usare questa metodologia molto aperta alla frode e alla coercizione è spericolato e pericoloso".
Sì lo è. Ma è una guerra. Una guerra culturale, una guerra che non ammette altro risultato se non l'annichilimento dell'avversario, in questo caso Donald Trump, che non doveva assolutamente vincere nel 2016.
I suoi avversari, non lo hanno mai considerato legittimo da quel giorno. Loro sono così, i magnifici liberals. Tutti per i diritti umani, le pari opportunità, la libertà di espressione e di pensiero, nobili, oh così nobili nell'animo, ma quando sei dall'altra parte della barricata, se potessero seppellirti nella calce viva non esiterebbero a farlo.
Trump non è un presidente come gli altri. E' il personaggio più anti-sistema che sia apparso sulla scena negli ultimi decenni.
In quattro anni ha ridisegnato capisaldi sclerotizzati, ha affrontato di petto la Cina, ha fatto per Israele quello che nessun altro presidente aveva mai fatto, ha ridefinito la Corte Suprema a maggioranza conservatrice, ha rilanciato alla grande l'economia, ha detto agli alleati, alla vecchia Europa, rimettetevi in riga, non possiamo più farvi da balia. Lo ha fatto con il suo stile provocatorio, gradasso, totalmente anti-dipolmatico.
È stato ed è la più grande pietra di inciampo contro cui gli assetti consolidati sono inciampati. Troppo eversivo.
William Barr ha ragione. Il paese si dividerà ulteriormente. Il passacarte di Obama resterà quello che è, un uomo incolore, privo di spessore, un travet della politica politicante di Washington. Un uomo facilmente influenzabile e manovrabile. Poteva, potrà, essere eletto solo con il voto postale, con un metodo che lascia aperte le porte a molte incognite, molti dubbi, molti sospetti.
Si va dunque verso uno scenario altamente esplosivo di contrapposizione frontale senza precedenti nella storia del paese tra un presidente in carica e il suo antagonista.
P.S. Un ringraziamento a Marco Antonio Baldassari per averla postata sulla mia bacheca.
The United States Department of Justice: Impiegato postale arrestato e accusato di non aver consegnato oltre 800 lettere che includevano tre voti per corrispondenza.
https://www.facebook.com/elezioniusa202 ... 5657586853BUFFALO, N.Y. - L'Attorney americano James P. Kennedy, Jr. ha annunciato oggi che Brandon Wilson, 27 anni, di Buffalo, NY, è stato arrestato e accusato per ritardo o distruzione della corrispondenza. L'accusa comporta una pena massima di 5 anni di carcere e una multa di 250.000 dollari.
"Questo Ufficio si impegna non solo a garantire l'integrità della corrispondenza, ma anche i diritti degli individui di votare in un'elezione libera e corretta", ha affermato l'Attorney degli Stati Uniti Kennedy. "La condotta criminale con cui si presume che questo imputato si sia macchiato, ha minato entrambi gli interessi".
L'inventario della corrispondenza recuperate ha rivelato tre buste contenete altrettanti voti per posta.
Segnaliamo la bellezza della chiusura che il Dipartimento di Giustizia appone in calce a queste informative. "Il fatto che un imputato sia stato accusato di un crimine è solo un'accusa e l'imputato è presunto innocente fino a quando e a meno che non sia provata la colpevolezza".
Norm Coleman: i Democratici hanno iniziato un processo "per minare la fiducia" nelle elezioni
6 novembre 2020
https://www.facebook.com/elezioniusa202 ... 7047593714 L'ex senatore Norm Coleman, Repubblicano del Minnesota, presidente nazionale della Republican Jewish Coalition , ha dichiarato giovedì a Breitbart che le recenti modifiche alle leggi sul voto volute dai Democratici, hanno minato la fiducia nella veridicità delle elezioni.
"Sono a favore del voto per posta, ma bisogna dire che i voti devono già arrivare entro un certo limite di tempo", ha dichiarato Coleman. “In questo caso, hanno lasciato tutto aperto. Lo hanno reso così facile da fare attraverso un procedimento che non fissa le scadenze in cui devono essere ricevute queste schede. Quindi il giorno dopo le elezioni, hai bisogno di 10.000 voti? Ok, all'improvviso ottieni 10.500 voti".
Coleman ha sottolineato anche le recenti rimozioni delle misure poste a verifica degli elettori in diversi Stati.
"Non è necessario che si abbia uno strumento che riporti la data e l'ora stampandole sul un documento. Non è necessario che sia firmato da un testimone. Quindi hai un problema nel procedimento, che lo rende davvero così avanzato da poter riuscire a minare la fiducia nel processo elettorale, e quindi il mio cuore va al Presidente in questo momento".
I Democratici hanno utilizzato l'epidemia di Coronavirus come pretesto per ridurre il voto in persona, indebolendo le leggi sull'integrità elettorale, ha osservato Coleman.
"Sotto la copertura del COVID, hanno apportato molti cambiamenti", ha osservato Coleman. "Voglio che ogni americano abbia l'opportunità [di votare], ma voglio che sia una persona un voto; invece mettiamo in essere un sistema che offre troppe opportunità alle persone di fare molte cose cattive e di cambiare il risultato di una'elezione".
"Ho già visto questo dramma in passato. L'altra parte politica è molto brava in questo. Il giorno delle elezioni, contestano l'ID degli elettori. Nel mio caso, ho 19 distretti a Minneapolis con più voti degli elettori, ma se hai un processo di conta che consente semplicemente a migliaia di schede di arrivare senza essere controllate, senza essere verificate, senza avere un "timestamp", chi può sapere cosa si ottiene alla fine?"
Steve Bannon, ex capo stratega della Casa Bianca commenta a Fox News i risultati delle elezioni affermando che il recupero di Biden «è tutta una montatura. Un’illusione. La verità è che Donald Trump ha largamente vinto e lo si vede in senato, è tutto conquistato da lui. La sua vittoria è schiacciante».
https://www.orwell.live/2020/11/06/stev ... nte-video/???
Trump pronto alla “stangata cinese” contro i brogli
Donatella Papi
6 novembre 2020
http://www.opinione.it/esteri/2020/11/0 ... sa-bianca/Ma quale sconfitto e travolto? Ma quale leone ferito e asserragliato alla Casa Bianca?
Donald Trump è più ruggente che mai e come il leone hollywoodiano parla all’America e al mondo denunciando brogli clamorosi e invocando la Corte Suprema. Quanto sta accadendo in queste ore in America sembra un film, una cronaca zeppa di condizionali, di censure e di smentite, ma invece sarebbe quella realtà “incredibile ma vera” che nessuno aveva previsto. Solo lui, solo Donald, era sicuro che la Cina avrebbe provato in tutti i modi a condizionare le elezioni e così si sarebbe mosso in tempo per stanare l’inganno. Il leone Trump contro il dragone Xi Jinping. Se tutto questo sarà dimostrato, la cinquantanovesima elezione Usa passerà alla storia come l’edizione della “truffa cinese” e della “stangata americana”. Perché il presidente in carica, come nella celebre pellicola con Paul Newman e Robert Redford, è prontissimo alla mossa cruciale e finale.
Nessuno sapeva che nei seggi erano presenti infiltrati con telecamere negli occhiali e nessuno era al corrente che le schede buone hanno innesti di isotopi di dimensione manometrica e sono rintracciabili perfino via satellite, una per una. Così assicurano i suoi fedelissimi. Ecco perché Trump ha tuonato di fermare i conteggi e di passare alle Corti federali fino alla Corte Suprema. Non solo perché lì può contare su un vantaggio di sei a tre, ma perché essendo da tempo in “guerra fredda” con la Cina, era preparato a smascherare brogli colossali. Trump è convintissimo che ci siano schede usate per il “voto postale” prodotte in Cina che sono state contraffatte e poi messe in circolo, ma previdentemente sarebbe stata messa a punto una tecnologia “computazionale” per eliminarle, cioè per distinguerle da quelle legali stampate dagli uffici federali. Un reato tutt’altro che piccolo, si rischiano anche vent’anni di carcere, poiché essendo schede stampate all’estero il reato avrebbe profilo federale. E c’è chi assicura che siano già scattati gli arresti in alcuni uffici postali.
Ecco perché Trump ha chiesto ai suoi sostenitori di andare a votare di persona ed ecco perché in Arizona, ad esempio, ci sono state code anche di cento chilometri con bandiere e cartelli. Ed ecco perché, infine, l’America trumpista in queste ore arde e brucia, mentre un imperturbabile Joe Biden prosegue la sua galoppata verso la Casa Bianca in attesa dei risultati di Georgia e Pennsylvania, dopo quelli che lo darebbero avanti in Arizona e Nevada.
Il vecchio democratico, ignorando le denunce, già in stile White House parla da presidente annunciando iniziative e trattative. E forse è proprio questo il dato più inquietante, perché quando Donald Trump sembrava essere in testa aveva detto al Paese che “i voti vanno contati uno per uno”, ora questa fretta indiavolata sia pure felpatissima suona assai ambigua. Ma sicuramente non ne sa nulla il vecchio Joe dei grandi imbrogli e si rimetterà all’avversario, quando capirà che ha salvato la Patria. Lieto fine, come nei film?
Elezioni di fuoco sicuramente, è quanto sta accedendo nella più grande democrazia del mondo, martoriata di dubbi, gelida rivalità, denunce e ombre lunghissime. Dopo il Covid, che Trump attribuisce alla Cina, ora le elezioni taroccate. “Brogli, truffe, fermate i conteggi, non potranno ingannare l’America”, ha tuonato il presidente nelle conferenze stampa, mentre social, tv e stampa clamorosamente lo censurano, lo bloccano, fanno sparire i suoi tweet, tutti sbalorditi, tutti preoccupati che possa dilagare una protesta pronta a sfociare in scontri pesantissimi con le città tutte blindate, tutte presidiate e tutte già sbarrate. Ma le notizie volano. Pare che il repubblicano, inferocito per le manipolazioni sui risultati della Fox News, oltre che della Cnn, abbia telefonato all’amico Rupert Murdoch chiedendogli di far ritrattare la rete, ricevendo un imbarazzato rifiuto.
Tutto è iniziato con uno spoglio ordinato, anche se in un clima di alta fibrillazione. I voti davano Donald avanti in modo netto. In Italia nello studio di “Quarta Repubblica” con il conduttore Nicola Porro, esperti di elezioni Usa come Maria Giovanna Maglie e Paolo Guzzanti, in contatto telefonico con referenti americani, confermavano la clamorosa calvata trumpista. Giornalisti che se ne intendono di calcolo di voti, fatti in diretta. Addirittura, si sono sbilanciati a dire che anche dalla roccaforte democratica californiana arrivavano segnali clamorosi. Una cronaca che non è certo frutto di allucinazioni o di partigianeria. A un certo punto, verso le sei di mattina, il silenzio assordante dal campo avversario si è rotto e sono iniziati a piovere, non si capisce come, una valanga di voti per Biden, al quale oltre tutto venivano assegnati stati in cui lo spoglio era solo al 4 per cento delle schede scrutinate. “I voti postali” ha subito tuonato Trump. Il presidente ha convocato una conferenza stampa annunciando che “aveva vinto” e che occorreva fermare subito i conteggi “per brogli”. Investito di critiche, censurato e bloccato, mentre da Detroit giungeva notizia di 4.788 schede risultate duplicate, 32mila elettori registrati senza averne diritto e almeno 2mila deceduti tra i votanti. Perfino un nato a Detroit nel 1823 resuscitato per la grande occasione. Trump è sicuro di assestare la sua “stangata cinese”, ma se dovesse vincere Biden così, il risorto di Detroit diventerà il simbolo democratico di questa elezione.
La Pennsylvania intanto finisce alla Corte Suprema...
https://www.facebook.com/ISR.HaDaR?comm ... NTcwMDE%3DNon esiste ALCUN DIRITTO LEGALE per la Corte della Pennsylvania di CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE come hanno fatto prima delle elezioni. SOLO IL PARLAMENTO DELLO STATO PUÒ FARLO!!
La separazione dei poteri è la BASE della Constitution.
Prima dei provisional votes messi da parte per ORDINE della Corte Suprema USA, Trump aveva un vantaggio di OLTRE 400.000 voti...
Poi son cominciati ad apparire CENTINAIA DI MIGLIAIA DI VOTI, tutti per Biden - un’impossibilità statistica! - e questo senza contare il resto delle irregolarità!
Philadelphia è da oltre mezzo secolo un FEUDO MAFIOSO E CORROTTO DEMOCRISTIANO (termine USATO APPOSTA!) dove persino un giudice e un senatore sono stati condannati per FRODE ELETTORALE e sono FINITI IN GALERA!!!
Anatomia del truffatore del secolo.
Di Pierre Rehov
Da 4 anni, i democratici sono stati in grado di insultare, attaccare, mentire, rubare con impunità, mentre ti preparano per il più grande furto elettorale nella storia del mondo libero. Hanno trasformato tranquillamente il sistema elettorale americano e organizzato, come Senile Joe ha annunciato in una delle sue famose gaffe, ′′ la più grande macchina traditrice della storia ".
Quando sei riuscito a corrompere quasi tutti i principali media, quando hai in tasca i miliardari di Wall Street, Hollywood e Silicon Valley, quando sei riuscito a fare il lavaggio del cervello alle masse posando come campo di bontà e generosità, quando per otto anni, sotto la guida di un avocato islamista antisemitico che si è mascherato da cristiano liberale, hai installato agenti in tutte le amministrazioni, creando così un ′′ Deep State ′′ impossibile da eludere, tutto ciò che resta da fare è fare è Vinci le elezioni in ogni modo, a scapito del popolo e a vantaggio dei tuoi alleati.
I democratici fascisti corrotti sono stati in grado di approfittare, che strano, di un'epidemia mondiale provocata dal loro principale alleato, la Cina, per infliggere al popolo americano una paura quotidiana di panico e fargli credere che il loro presidente legalmente eletto sia stato responsabile della morte loro stessi avevano provocato, talvolta volontariamente (gestione criminale della crisi di Cuomo e De Blazio a New York, ad esempio), o inventato. (Le cifre ufficiali per le morti dovute al COVID19 rimangono discutibili).
Ovviamente hanno creato un tale livello di panico che l'economia americana, in pieno svolgimento grazie al Presidente Trump, è improvvisamente crollata (prima di recuperare e rimbalzare). Questo panico ha permesso loro di convincere gli americani a stare a casa e a votare via mail, senza alcuna prova di identità, aprendo così la porta ad enormi frodi, preparati e organizzati fino all'ultimo dettaglio.
I corrotti fascisti democratici avrebbero così convinto gli americani a votarli perché stavano andando a:
- Aumentare le tasse
- Legalizza 11 milioni di clandestini (quanti votanti per loro)
- Fermare lo sfruttamento dei combustibili fossili e fate in modo che l'America dipenda nuovamente dal petrolio straniero.
- Reimpostare la data con la Cina e lascia che i posti di lavoro scappino ancora una volta nei campi di lavoro forzati comunisti.
- Fermare il processo di pace in Medio Oriente e riprendete a finanziare le organizzazioni terroristiche guidate da Mahmud Abbas.
- Ritornare all'accordo infernale che consentirebbe all'Iran di ottenere la bomba atomica in meno di dieci anni, continuando la sua egemonia regionale e finanziando il terrorismo.
- Cancellare il Secondo Emendamento e confisca le armi individuali in modo che nessuno possa difendersi.
Ed è vero che milioni di utili idioti, nel senso leniniano della parola, sono stati fatti il lavaggio del cervello abbastanza da cascarci e accettare con gioia di diventare un branco di schiavi, con la sensazione di appartenenza al campo di bontà e generosità. Un po ' come alcuni tedeschi che, negli anni 1930, votarono Hitler in buona fede, senza capire con chi avevano a che fare o sapere cosa stavano facendo.
Biden non è Hitler, è vero. È solo un burattino corrotto e senile che si è arricchito per 47 anni sulle spalle dei lavoratori americani. Il sistema che lo protegge non è un sistema nazista, anche se il socialismo nazionale era un'ideologia di sinistra, a differenza dei ′′ liberali ′′ che sono infernali a riscrivere la storia a proprio vantaggio. Piuttosto, assomiglierebbe ai sistemi istituiti nelle repubbliche delle banane dell'Africa o del Sud America con la benedizione dei grandi profittatori e dei partiti comunisti.
Purtroppo per i corrotti fascisti democratici, frodi su scala del genere non possono esistere senza qualche ciarlatano. Non tutti i riffraff e gli utili idioti che hanno partecipato a questa truffa hanno il cervello di Einstein. Questo è solo un dolce eufemismo... Quando dici a una feccia o a un delinquente che ha le mani libere di imbrogliare o rubare, il cielo è il limite di ciò che è capace di fare.
Ecco perché sono stati commessi un sacco di errori: dall'apparizione magica del numero esatto di urne i corrotti fascisti democratici hanno bisogno di rubare le elezioni in alcuni Stati, al blocco degli osservatori repubblicani o imparziali nonostante le sentenze giudiziarie in alcuni centri di selezione , all'invio di urne a falsi indirizzi, al voto dei Morti i centenari e clandestini. Questo è da menzionare, naturalmente, solo alcune delle vergognose manipolazioni scoperte.
Questa rapina all'elezione poteva essere organizzata solo con la complicità dei media e del GAFAM, su richiesta dei democratici fascisti corrotti perché è nell'interesse dei loro leader trasformare il pianeta in un gigantesco accampamento di individui sottoposti, in cui solo il loro gruppo privilegiato potrebbe continuare a fare profitti.
Lavora, vai a casa, guarda i programmi televisivi più assurdi e stupidi, assorbi le fake news, paga le tasse, sempre più tasse, diventa una razza mista, dimentica il tuo sesso, vergognati di andare in chiesa, costruire più moschee, diffondere antisemitismo nelle università, accetta il dominio cinese, sii indulgente con l'Iran, sputa su Israele, e soprattutto sottomesso.
′′ IL GRANDE FRATELLO veglia sulla tua sicurezza e felicità. Noi siamo i democratici!"
Se il Presidente Trump non riesce a dimostrare l'entità di questo tradimento che ha assunto la forma di un colpo di stato, gli anni che verranno saranno sempre più scuri mentre il bene più prezioso di ogni essere umano verrà gradualmente confiscato: la sua libertà.
- Le multinazionali non vogliono la libertà d'impresa che danneggia i loro profitti.
- Il GAFA non vuole la libertà di esprimere se stessi che danneggia il loro controllo totale su ogni essere umano ipnotizzato dal suo computer e dal suo cellulare.
- I media non vogliono la libertà di pensiero che danneggia il trattamento iniquito dell'informazione a beneficio dei loro sponsor.
- I democratici non vogliono affatto la libertà, che danneggi la loro appropriazione indebita, le loro alleanze con le dittature, il loro programma ′′ sociale ′′ progettato per provocare più sottomissione e dipendenza.
Contro questa ′′ onda blu ", che è più simile alla puzza vomitata dalla tana infernale dei privilegiati, c'è solo un uomo per combattere contro tutti. Quest'uomo non era un politico ma un patriota coraggioso innamorato del suo paese e del suo popolo. Un uomo eletto per ripulire la palude infestata dai batteri del Partito della schiavitù e che era molto vicino a farlo.
C ' è ancora la possibilità di evitare che questo scenario di disastro avvenga. Richiede una lotta legale con il sostegno di tutte le persone.
Contro i media
Contro la GAFAM
Contro BLM e Antifa
Contro la grande tecnologia
Contro Wall Street
Contro gli islamisti con le facce d'angelo
Contro i cosiddetti ′′ autocritti."
Il popolo americano deve alzarsi in piedi e urlare: Libertà.
Così le tv censurano la diretta di Trump
Orlando Sacchelli - Ven, 06/11/2020
https://www.ilgiornale.it/news/mondo/co ... 01563.htmlLe principali tv americane, tranne Fox e Cnn, hanno interrotto la diretta con il presidente Trump che parlava di brogli e prometteva dura battaglia. Lo scontro negli Stati Uniti si fa sempre più duro
Si inasprisce lo scontro tra il presidente Trump e i principali network televisivi americani. Durante un discorso dalla Casa Bianca (nella notte italiana) Trump è tornato a denunciare che vi sono stati brogli ed ha promesso battaglia: "Se si contano i voti legali, vinco facilmente.
Se si contano i voti illegali, possono provare a rubarci l’elezione". In particolare Trump ha fatto riferimento ai risultati di alcuni stati chiave: Wisconsin, Michigan, Pennsylvania e Georgia. Discorso molto teso quello di Trump, trasmesso in diretta tv e sui social network. Per tutta risposta Abc, Cbs e Nbc hanno interrotto il collegamento. Episodio gravissimo perché in quel momento, comunque la si pensi, stava parlando il presidente degli Stati Uniti. Le altre tv come si sono comportate? Cnn e Fox News hanno trasmesso integralmente il discorso. Ma la Cnn lo ha bollato come "il più disonesto della sua presidenza", aggiungendo in sovraimpressione che "senza prove Trump sostiene di essere vittima di una frode". In questo caso, sia pure da posizioni molto critiche e, per certi versi agli antipodi, l'emittente tv si è limitata a commentare e criticare duramente ma non ha censurato le parole di Trump.
Le altre tv, invece, hanno scelto il bavaglio. Shepard Smith (Nbc) l'ha annunciato così ai propri telespettatori: "Interrompiamo il discorso del presidente perché ciò che sta dicendo, in larga parte, è assolutamente falso. E non possiamo consentire che vada avanti". Su Msnbc Brian Williams ha spiegato: "Ci troviamo ancora una volta nell’insolita posizione di dover non solo interrompere il presidente degli Stati Uniti, ma anche di doverlo correggere. Non abbiamo nessuna evidenza di voti illegali - ha aggiunto - e non siamo a conoscenza di alcuna vittoria da parte di Trump". Alla fine del discorso di Trump la Cnn ha replicato in questo modo: "Che notte triste per gli Stati Uniti vedere il presidente accusare falsamente qualcuno di aver tentato di truccare le elezioni. E attaccare la democrazia ripetendo bugie su bugie su bugie. Tutto questo, francamente, è patetico".
Si può criticare finché si vuole un discorso politico e lo si può persino "smascherare", facendo un accurato fact checking, ma interrompere la trasmissione ha qualcosa di sinistro che non va nella direzione della libertà.
La battaglia ovviamente è in corso anche sui social network. Facebook ha oscurato il gruppo "Stop the deal" (Ferma il furto), che alcuni sostenitori di Trump stavano utilizzando per organizzare le proteste contro lo spoglio elettorale. Alcuni membri avevano invocato azioni violente, altri si erano limitati ad accusare i democratici di "rubare" le elezioni.
Le vie legali per Trump sono strette, ma il voto per posta e la censura dei media sono molotov sulla democrazia Usa - Atlantico Quotidiano
7 novembre 2020
http://www.atlanticoquotidiano.it/quoti ... razia-usa/ Sentiero in salita, ma prima buona notizia per Trump dalla Corte Suprema sul caso Pennsylvania.
Inquietante la decisione dei network Usa di non trasmettere la conferenza stampa del presidente. Coloro che accusano Trump di diffondere fake news e teorie cospirazioniste sui brogli, sono gli stessi che per tre anni e mezzo hanno alimentato la bufala Russiagate.
La convinzione del Gop di salvare la maggioranza al Senato rischia di essere un miraggio…
Con il sorpasso di Biden in Georgia e Pennsylvania, i primi media, tra cui l’Associated Press, hanno chiamato la vittoria del candidato democratico e la sua elezione a presidente degli Stati Uniti. Ma tutta questa impazienza di dichiararlo presidente e cacciare Trump dalla Casa Bianca è folle e sospetta, quanto meno mostra la faziosità degli impazienti. Non si capisce perché si pretende che “conceda”, quando altri media “rispettabili” aspettano ancora a chiamare l’elezione di Biden. In effetti, l’Arizona è ancora indietro nello scrutinio, in Georgia il margine è molto stretto, ci sarà il riconteggio, e ieri sera è arrivato un primo passo della Corte Suprema favorevole a Trump sulla situazione in Pennsylvania: il giudice Alito ha ordinato che “tutte le schede per posta ricevute dopo le 20:00 del 3 novembre devono essere separate e tenute in contenitori sicuri e sigillati, separati dalle altre schede”; e “i voti, se contati, devono essere contati separatamente”.
A questo punto, quindi, l’unica via perseguibile dal presidente uscente pare essere quella della battaglia legale, come lui stesso ha annunciato ieri, anticipando il discorso che Biden ha pronunciato nella notte:
“Joe Biden should not wrongfully claim the office of the President. I could make that claim also. Legal proceedings are just now beginning!”
Ma quella legale è una via molto stretta, sia per la difficoltà di dimostrare brogli sistematici, nonostante l’opacità dello scrutinio e l’inaffidabilità del voto per posta, sia per i troppi stati coinvolti. Non è come nel 2000, quando c’era solo la Florida in ballo. I legali del presidente uscente dovrebbero dimostrare che decine di migliaia di schede non hanno il timbro postale, o sono state manipolate, o che migliaia di elettori deceduti o non residenti risultano tra i votanti, o che errori di sofware come accaduto in una contea in Michigan si sono ripetuti in decine di contee. Questo in pochi giorni e in almeno tre stati (tra cui Pennsylvania e Georgia), dato che si fa sempre meno probabile il sorpasso in Arizona, e sempre che nel frattempo non gli sfugga anche la Nord Carolina, dove il conteggio dei voti per posta non si concluderà prima del 12 novembre. Va detto che quello della Pennsylvania è un caso a parte, qui il ricorso dei legali di Trump potrebbe puntare a far dichiarare in blocco non validi tutti i voti per posta arrivati dopo la chiusura delle urne, ma ce ne occuperemo più avanti.
Inoltre, il Gop sta già mostrando segni di cedimento e la Corte Suprema non è affatto così “trumpiana”, come troppi sia a destra che a sinistra danno per acquisito. Trump ha nominato tre eccellenti giudici “originalisti”, tre li hanno nominati i due Bush, e tre Obama e Clinton.
La sensazione, interpretando la dichiarazione del leader dei Repubblicani al Senato Mitch McConnell di ieri, è che il Gop si accontenti che venga riconosciuto al presidente il diritto di presentare i suoi ricorsi e ottenere le sue verifiche, ma che non lo stia sostenendo nella sua denuncia di “elezione rubata”.
“Ecco come deve funzionare nel nostro grande Paese: ogni voto legale dev’essere conteggiato. Tutti i voti espressi illegalmente non devono essere conteggiati. Tutte le parti devono rispettare il processo. E per applicare le leggi e dirimere le dispute ci sono i tribunali. Così i voti degli americani decidono il risultato”.
L’atteggiamento attendista del Gop si deve anche alla convinzione di aver salvato la maggioranza al Senato. Convinzione che rischia però di rivelarsi un miraggio. Attualmente sono avanti: dovrebbero arrivare a 49 senatori con l’Alaska. Servono altri due seggi e i candidati Gop sono avanti nelle due corse in Georgia e in quella in Nord Carolina. Ma tutte sono a rischio. In Georgia, infatti, il conteggio dei soliti voti per posta costringe il senatore Perdue al ballottaggio per uno 0,2 per cento (!). Con l’entusiasmo Dem per aver strappato lo stato a Trump e il voto per posta, rischia di perderlo. In Nord Carolina, come detto, il conteggio dei voti per posta non finirà prima del 12 novembre e il margine di vantaggio di Tillis (1,8 per cento) non può lasciare tranquilli.
Insomma, la maggioranza al Senato, la bandierina che dovrebbe far dimenticare la sconfitta di Trump all’elettorato, è ancora a rischio. Al Gop converrebbe assumere un atteggiamento meno passivo sui sospetti brogli.
Anche se non è detto che siano avvenute frodi decisive, Trump ha diritto di ricorrere, visti i margini molto ristretti, le dinamiche del conteggio in alcuni stati decisivi e l’opacità del sistema di voto via posta. È poi singolare che a dare lezioni a Trump e ad accusarlo di teorie cospirazioniste siano coloro, Democratici e media di sinistra, che per tre anni e mezzo hanno alimentato la bufala Russiagate. Coloro che lo rimproverano di lanciare accuse di brogli “prive di fondamento”, arrivando a censurare la sua conferenza stampa di giovedì sera, sono gli stessi che a loro volta lo accusavano, senza uno straccio di prova, di aver rubato l’elezione del 2016 grazie ai russi e di essere un “puppet” di Putin.
“Non abbiamo dubbi che quando il voto sarà finito, saremo vincitori”, ha detto Biden. “Se si contano i voti legali, vinco io facilmente”, ha ribattuto Trump. Non si notano tante differenze tra queste dichiarazioni, tranne che Biden non distingue tra voti legali e non, ed è stato il primo a rivendicare di fatto la vittoria la notte del 3 novembre. Ma chiaramente i media fanno finta di scandalizzarsi solo per Trump: irresponsabile, incendiario, non ha ancora concesso! Dimenticando che nel 2000 Al Gore tenne il suo il concession speech il 13 dicembre…
La decisione di alcuni network Usa, applaudita da quasi tutti i giornalisti mainstream nostrani, di staccare la linea alla conferenza stampa di Trump, perché “sta dicendo bugie, non le trasmetteremo”, è inquietante. Ammesso e non concesso, Trump non è il primo politico, e non sarà l’ultimo, a dire cose false o inesatte pro domo sua. Se i media dovessero spegnere il microfono a ogni politico che sta dicendo una cosa a loro avviso falsa o inesatta, ne rimarrebbero ben pochi, forse nessuno in onda. Il ruolo di “watchdog” dei media non si esercita oscurando e spegnendo le voci, men che meno quelle di un presidente democraticamente eletto. Il loro primo compito è quello di riportare, non solo le affermazioni che si ritengono “vere”, ma tutto ciò che è di interesse pubblico. Eventualmente si verifica e si contesta successivamente, non impedendo al proprio pubblico di ascoltare cosa ha da dire il presidente degli Stati Uniti.
Mentre i network e i social media censurano il presidente Trump, nessuno si pone l’unica domanda che conta: perché ci vogliono giorni (ormai siamo ad oltre 72 ore) per contare qualche centinaio di migliaia di voti, in qualche caso decine di migliaia, se quei voti sono già dove dovrebbero essere a quest’ora, dopo tre giorni dalla chiusura dei seggi?
Non si tratta solo di lentezza nello scrutinio, dei tempi lunghi, è lo stop and go del conteggio in molti stati e grandi città a maggioranza Dem, a destare sospetti. I pacchi di voti che arrivano a ondate nei seggi ore e giorni dopo la chiusura delle operazioni di voto.
L’inaffidabilità intrinseca del voto per posta “universale” è innegabile, come spiega con molta chiarezza l’Attorney General William Barr in questa intervista del 2 settembre.
La commissione bipartisan presieduta da Jimmy Carter e James Baker, ha ricordato Barr, ha affermato nel 2009 che il voto per posta è “pieno di rischi di frodi e coercizione”, e così dicevano anche network, stampa a studi accademici. “La narrativa è cambiata quando è arrivata questa amministrazione”. Non si sono visti in passato brogli diffusi perché il voto per posta non è ancora così esteso come viene proposto oggi. Barr ha quindi spiegato la differenza tra gli absentee ballots, richiesti dalle persone da uno specifico indirizzo, e il voto per posta, in cui le schede vengono spedite indiscriminatamente, senza bisogno di fare richiesta, agli iscritti nelle liste elettorali, che tutti sanno essere inaccurate. Le persone che propongono di adottare questo metodo, avvertiva Barr, stanno “giocando col fuoco”.
Aver reso universale in molti stati il voto per posta ha di fatto cambiato radicalmente il sistema di voto per le presidenziali, avvantaggiando il Partito democratico, che infatti spingeva da anni per adottarlo. Brogli o meno, è l’aver spedito in massa a tutti i cittadini aventi diritto la scheda a casa ad aver spinto l’affluenza a livelli record. Un fenomeno già riscontrato nelle elezioni del 2016 e nelle midterm del 2018.
Con il pretesto del Covid, è stato aperto un vaso di Pandora che rischia di minare la credibilità del processo elettorale. Il voto per posta infatti non tutela libertà e segretezza, non c’è una reale garanzia su chi abbia compilato e imbucato la scheda, si presta a pesanti condizionamenti “ambientali” e al voto di scambio, a smarrimenti e ritrovamenti, voti attribuiti a persone decedute da anni. Siamo onesti: se qualcuno proponesse in Italia di estendere il voto per posta dagli italiani all’estero (dove irregolarità sono provate) a tutto il Paese, per evitare assembramenti ai seggi, verrebbe subito accusato di voler favorire il voto clientelare, il voto di scambio, la corruzione e le mafie.
Ma l’intrinseca inaffidabilità del voto per posta di per sé non basta a provare brogli sistematici in tribunale.
Diverso il caso della Pennsylvania.
Si è giocato persino con le parole del presidente Trump, che chiaramente quando ha chiesto di “smettere di contare i voti”, non si riferiva ai voti validi, ma a quelli espressi illegalmente, cioè oltre i termini consentiti dalla legge, come in Pennsylvania.
Sulla situazione della Pennsylvania i Repubblicani avevano già fatto istanza alla Corte Suprema, che si è rifiutata di esprimersi d’urgenza prima delle elezioni, ma non aveva respinto il caso, che quindi resta aperto.
Nel 2019, l’Assemblea generale della Pennsylvania ha approvato una legge chiamata “Act 77” per permettere a tutti gli elettori di votare per posta, ma (usando le parole del giudice supremo Alito) “richiedeva in modo inequivocabile che tutte le schede per posta fossero ricevute entro le 20:00 del giorno delle elezioni”. Il testo esatto:
“No absentee ballot under this subsection shall be counted which is received in the office of the county board of elections later than eight o’clock P.M. on the day of the primary or election”.
Inequivocabile.
L’Act 77 prevedeva, inoltre, che se questa parte della legge fosse stata invalidata, anche la liberalizzazione del voto per posta sarebbe stata annullata.
“Sections 1, 2, 3, 3.2, 4, 5, 5.1, 6, 7, 8, 9 and 12 of this act are nonseverable. If any provision of this act or its application to any person or circumstance is held invalid, the remaining provisions or applications of this act are void”.
Ma un’ordinanza della Suprema Corte della Pennsylvania ha stabilito, in totale contrasto con la legge, che 1) le schede per posta possono essere accettate fino a tre giorni dopo il voto, se il timbro postale è del giorno del voto o precedente e 2) le schede per posta senza timbro postale o con timbro illeggibile devono essere accettate se ricevute entro la stessa data.
In pratica, con la scusa del Covid, la Corte ha riscritto la legge, creando nuove regole su tempi e modalità di svolgimento del voto, che per Costituzione spettano al Legislatore. Se la Corte Suprema annulla l’ordinanza, è probabile che tutti i voti arrivati nei seggi della Pennsylvania dopo le 20:00 del 3 novembre, quelli che hanno permesso a Biden di sorpassare Trump, siano invalidati. Staremo a vedere… Ieri sera, intanto, sul caso Pennsylvania è arrivata l’ordinanza della Corte Suprema di cui abbiamo parlato all’inizio.
TERRA INCOGNITA
Niram Ferretti
7 novembre 2020
https://www.facebook.com/permalink.php? ... &ref=notif La concessione da parte del perdente al vincente, nella contesa presidenziale americana, non è un atto di mera etichetta politica, una concessione da gentiluomo, è sostanza profonda.
Nel caso in cui ciò non avvenga, come ha annunciato Donald Trump, si entrerà in una terra incognita.
Le azioni legali promosse dal presidente in carica negli Stati conquistati risicatamente da Joe Biden potrebbero portare alla mancata ratifica del voto popolare bloccando, in questo modo, il suo trasferimento nella scelta dei Grandi elettori. Se si aprisse questo scenario avverrebbe che i parlamenti locali degli Stati, invece di mandare a Washington gli elettori indicati dal popolo, mandereberro quelli scelti da loro.
Possono farlo, perchè la legislazione americana glielo consente. Non è detto che accada, i ricorsi presentati dalla Casa Bianca potrebbero essere respinti tutti, ma potrebbe accadere specialmente là dove, in alcune contee i parlamenti sono in mano ai Repubblicani.
Non ci sono dubbi che Trump non concederà un centimetro all'avversario prossimo alla vittoria e già bollato come usurpatore in virtù di presunt imbrogli.
Sarà una lotta dura che lascerà sul campo molte macerie.