No alla Turchia nazi maomettana nella UE
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No a ła Turkia ente l'Ouropa Onida, mi no me fido de sta xente
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Aereo Ruso butà xo: Turkia fora de ła NATO e no ente ła UE
Turchia abbatte caccia russo al confine con la Siria. Putin: "Pugnalata alla schiena". Obama: "Ankara ha diritto a difendersi"
http://www.repubblica.it/esteri/2015/11 ... -128031271
Il caccia Sukhoi-24 colpito perché sarebbe entrato nello spazio aereo turco e non avrebbe risposto agli avvertimenti degli F-16 di Ankara. I piloti si sono lanciati con i paracadute, i ribelli ne rivendicano l'uccisione. Mosca: "Uccisi un pilota e un soldato della missione di soccorso". La Nato convoca il Consiglio atlantico straordinario. Lavrov annulla visita a Istanbul
La Turchia getta la maschera
Il vice presidente della Duma, Nikolai Levicev: "Adesso è evidente il legame di Ankara con l’Isis"
Putin lo aveva affermato con chiarezza al G20 di Antalya: "L'Isis è finanziato da individui di 40 Paesi, inclusi alcuni membri del G20".
Matteo Carnieletto - Mar, 24/11/2015
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/tur ... 98005.html
Inevitabile pensare a Arabia Saudita, Qatar e Turchia. Le prove che dimostrano la connivenza tra turchi e Stato islamico sono molte e, nel corso di questi due anni, sono state mostrate dai media internazionali.
Tensioni - subito risolte - tra Russia e Turchia c'erano state già nei primi giorni di ottobre, subito dopo l'inizio dei bombardamenti russi in Siria. Oggi però la Turchia ha alzato i toni e ha abbattuto un caccia russo Sukhoi Su-24. Giustamente, il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, ha definito l’abbattimento del caccia russo "un incidente molto grave", opinione condivisa anche dal Foreign Office britannico. Un incidente molto grave in quanto la Turchia è un Paese Nato che, come tale, gode della protezione dell'articolo V del Patto Atlantico.
Questo pomeriggio, secondo quanto hanno riferito a Efe fonti dell'Alleanza, il Consiglio del Nord Atlantico, il massimo organo decisionale della Nato composto dagli ambasciatori dei 28 Paesi alleati, si riunirà su richiesta di Ankara affinché "la Turchia possa informare gli alleati sull'abbattimento di un aereo russo".
La guerra, iniziata lo scorso 30 settembre, della Russia contro i terroristi dello Stato islamico e delle forze qaediste presenti in Siria non è mai piaciuta ad Ankara. L'obiettivo di Erdogan e Davutoglu è quello di eliminare il regime di Assad o, per lo meno, di mantenere una Siria destabilizzata.
Il vice presidente della Duma, Nikolai Levicev, ha commentato così l'abbattimento del caccia russo: "È consigliabile sospendere i voli" in Turchia "ed evacuare i russi presenti lì" dato che che "adesso è evidente il legame di Ankara con l’Isis". Secondo Levicev, inoltre, la Turchia "dimostra solidarietà ai terroristi" proprio mentre "la comunità internazionale comincia la lotta al terrorismo a pieno titolo". Il ministero della difesa russa ha definito l’abbattimento del caccia russo "un atto ostile". In Russia, inoltre, si sta lavorando a un pacchetto di misure con cui rispondere alla Turchia.
L'abbattimento del caccia russo da parte dei turchi rappresenta quindi una sorta di "trappolone" per Putin. Come reagirà ora il presidente russo?
Adesso la Turchia accusa: "Nostri jet puntati da missili"
Ankara ha denunciato che i suoi F-16 al confine con la Siria sono stati messi nel mirino da un caccia non identificato
Mario Valenza - Mar, 06/10/2015
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/ade ... 79634.html
L’esercito turco ha denunciato che i suoi F-16 in volo di ricognizione al confine con la Siria sono stati messi nel mirino da un caccia non identificato.
"Otto jet F-16 turchi stavano compiendo un volo di ricognizione sul confine turco-siriano e durante la missione i nostri jet sono stati agganciati dai sistemi di puntamento di un Mig-29 per un totale di 4 mniuti e 30 secondi", ha reso noto l’esercito turco in un comunicato. In Siria operano i Mig russi impegnati nei bombardamenti oltre a quelli in dotazione al regime di Bashar al-Assad. L’incidente avviene dopo due sconfinamenti di caccia russi, tra sabato e domenica, nello spazio aereo di Ankara. "Otto jet turchi F-16 sono stati inseguiti da MiG-29 non identificati per 4 minuti e 30 secondi durante un volo di pattugliamento al confine con la Siria" di ieri, riferisce un comunicato dell’esercito turco citato dal sito del quotidiano Hurriyet. Inoltre "le batterie anti-aeree siriane hanno messo nel mirino i jet turchi per 4 minuti e 15 secondi", prosegue la nota.
Sia l’aviazione siriana che quella russa utilizzano caccia MiG-29. L’episodio segue uno analogo avvenuto domenica, quando due jet da combattimento F-16 turchi si sono trovati per 5 minuti e 40 secondi nel mirino del radar di un caccia MiG-29 di provenienza non identificata durante un volo di pattugliamento alla frontiera con la Siria. Secondo Ankara, inoltre, tra sabato e domenica "jet russi hanno violato per due volte lo spazio aereo turco al confine con la Siria.
La Nato ha definito gli episodi «una seria violazione" e "non un incidente", come invece sostenuto da Mosca a proposito del primo sconfinamento nei cieli turchi.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan mette in guardia la Russia dopo le violazioni dello spazio aereo turco da parte dei caccia russi impegnati in Siria. "Se la Russia perde un’amica come la Turchia, con cui ha collaborato molto, perde moltissimo", ha detto Erdogan da Bruxelles, citato dall’agenzia di stampa turca Anadolu. Il presidente turco ha aggiunto che un attacco contro la Turchia sarebbe un attacco contro la Nato. Il segretario generale dell’Alleanza, Jens Stoltenberg, ha già affermato che le violazioni dello spazio aereo turco da parte dei caccia russi impegnati in Siria sono "inaccettabili" e "non sembrano essere un incidente".
Me despiaxe tanto, ma mi no fido dei turki e de ła Turkia.
Con l’abbattimento dell’aereo russo la Turchia mette l’occidente davanti a un bivio
Gabriele Crescente, giornalista di Internazionale
http://www.internazionale.it/opinione/g ... ia-analisi
La guerra in Siria ha appena superato quella che molti analisti consideravano la soglia critica: per la prima volta due delle potenze straniere coinvolte nel conflitto si sono scontrate direttamente.
L’incidente era prevedibile: da quando l’aviazione russa ha cominciato a operare in Siria, la Turchia ha denunciato diverse violazioni del suo spazio aereo e in alcune occasioni ha mandato i suoi caccia a intercettare i jet russi. Negli ultimi giorni la tensione si era ulteriormente alzata dopo che l’avanzata dell’esercito siriano nel nordovest del paese aveva raggiunto alcuni villaggi a maggioranza turcofona, occupati dalle forze ribelli turkmene che sono attualmente il principale alleato di Ankara sul suolo siriano. La Turchia aveva minacciato “gravi conseguenze” se l’aviazione russa non avesse cessato immediatamente di supportare l’offensiva siriana. La Russia ha ignorato l’avvertimento, probabilmente pensando che anche questa volta Ankara stesse bluffando. Si sbagliava.
Se il governo turco ha deciso di compiere questo passo dalle conseguenze potenzialmente disastrose è anche per ragioni di orgoglio nazionale: veder cadere nel vuoto i propri ultimatum non piace a nessun governo, tantomeno a un governo sempre più nazionalista e autoritario come quello dell’Akp.
Ma ovviamente i veri motivi sono ben più seri. Nell’immediato, la Turchia vuole impedire che la regione di Aleppo cada nelle mani dell’esercito siriano, che con l’aiuto dei bombardamenti russi sta accerchiando la parte della città ancora in mano ai ribelli. In secondo luogo, Ankara sta intensificando le pressioni per ottenere l’appoggio dell’occidente alla creazione delle cosiddette “zone sicure” – aree occupate e interdette all’esercito siriano e ai suoi alleati – nel nord della Siria.
Dopo il ritrovamento di passaporti siriani sui luoghi degli attentati di Parigi, i timori che tra i profughi possano nascondersi dei terroristi dello Stato islamico ha enormemente aumentato l’urgenza politica di arrestare l’esodo dalla Siria. La Turchia sta cercando di sfruttare questa spinta sostenendo che le zone sicure potrebbero ospitare campi profughi dove raccogliere gli sfollati senza farli uscire dalla Siria, un’idea che è stata apertamente sposata anche da Donald Trump. In realtà l’obiettivo è fermare l’avanzata delle milizie curde dell’Ypg lungo il confine e mantenere aperti i canali di collegamento con i gruppi ribelli islamisti siriani appoggiati da Ankara. Questo piano è apertamente avversato dalla Russia.
Nelle ultime settimane le trattative svoltesi a Vienna tra i paesi coinvolti nel conflitto e l’ondata emotiva causata dagli attentati di Parigi e dall’abbattimento dell’aereo russo in Sinai avevano fatto pensare a un riavvicinamento tra la Russia e l’occidente, nell’ottica di un’alleanza di fatto contro lo Stato islamico e della ricerca di una soluzione politica in Siria. La Turchia, che dopo la vittoria del partito di governo Akp alle elezioni del 1 novembre non ha alcuna intenzione di rinunciare all’obiettivo di rovesciare Assad, si è sentita aggirata dall’apertura della Francia nei confronti di Mosca. Così ha deciso di mettere i paesi occidentali di fronte a una scelta: con una possibile escalation diplomatica o addirittura militare causata dall’abbattimento del jet russo, l’occidente dovrà scegliere se schierarsi con la Russia di Putin o con Ankara, che fa parte della Nato ed è dunque coperta dalla clausola di mutua assistenza in caso di attacco.
Molto dipenderà dalla reazione russa. Mosca ha smentito la versione della Turchia, sostenendo di avere le prove che il suo aereo non aveva violato lo spazio aereo turco, e il presidente russo Vladimir Putin ha definito l’abbattimento “una pugnalata nella schiena da parte dei complici dei terroristi”. La Russia ha tutto l’interesse a minimizzare l’accaduto e cercare di salvare il disgelo. Ma anche in questo caso l’orgoglio nazionale e la paura di perdere la faccia non vanno sottovalutati. Inoltre il ritorno delle tensioni in Ucraina e l’indiscrezione secondo cui i paesi occidentali avrebbero intenzione di prolungare di altri sei mesi le sanzioni contro la Russia in scadenza a gennaio potrebbero convincere il Cremlino che non ha molto da perdere.
In ogni caso la prospettiva di una soluzione al conflitto siriano, che le trattative di Vienna sembravano aver avvicinato, appare più distante che mai. Dopo la violazione di questa soglia simbolica, che i più ottimisti pensavano non sarebbe mai stata raggiunta, nessuno scenario può più essere escluso a priori.
Caccia russo abbattuto dai turchi. Putin furioso: «Ankara complice del terrorismo». Mosca muove un incrociatore
con un’analisi di Alberto Negri24 novembre 2015
http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/20 ... d=ACs5sBgB
Tensione altissima tra Turchia e Russia al confine con la Siria. Tutto è cominciato questa mattina, quando un aereo militare russo impegnato nei bombardamenti in Siria è stato abbattuto dagli F-16 turchi dopo che - secondo Ankara - aveva sconfinato nello spazio aereo turco. Entrambi i piloti del jet sarebbero morti. In serata inoltre il ministero della Difesa russo ha annunciato che un suo elicottero Mi-8 impegnato nella ricerca dei due piloti è stato distrutto in territorio siriano dopo essere stato colpito dal fuoco dei ribelli: uno dei piloti a bordo è morto.
Il governo russo ha subito convocato l'incaricato militare turco per colloqui. Il governo turco ha invece convocato gli ambasciatori di Stati Uniti, Russia, Francia, Regno Unito e Cina per chiarimenti in merito alla vicenda. «Un atto ostile»: così il ministero della Difesa russa ha definito l'abbattimento del jet. Immediate le contromisure: l’incrociatore russo Moskva sta avanzando verso la costa di Latakia - dove si trova la base aerea russa - per rafforzare la difesa contraerea. «Saranno adottate misure per rinforzare la difesa contraerea: a tale scopo l'incrociatore Moskva, dotato del sistema contraereo Fort, analogo agli S-300, occuperà una postazione nella zona costiera di Latakia. Avvisiamo che tutti i bersagli che rappresentano per noi un pericolo potenziale saranno distrutti», ha ammonito Serghiei Rudski, capo dipartimento operativo dello Stato maggiore
L'aereo militare russo abbattuto vicino al confine con la Siria «ha violato lo spazio aereo turco per 17 secondi»: lo si afferma nella lettera inviata oggi da Ankara al Consiglio di Sicurezza Onu e al segretario generale Ban Ki-moon. Mosca dal canto suo nega lo sconfinamento. Il portavoce del Cremlino Dimitry Peskov ha affermato che «il velivolo Sukhoi Su-24 stava sorvolando i cieli siriani e il territorio siriano prima di essere abbattuto dall'aviazione turca, lo sappiamo con certezza». Il presidente russo, Vladimir Putin, ha usato parole molto dure, parlando senza mezzi termini di una «pugnalata alle spalle da parte dei complici del terrorismo» ed evidenziando che l'abbattimento è un «evento che va oltre i limiti dell'ordinaria lotta contro il terrorismo» e che ci saranno «gravi conseguenze nei rapporti tra Russia e Turchia». Il leader russo ha poi chiesto polemicamente: «La Turchia vuole mettere la Nato al servizio dell’Isis?». Il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov, ha subito cancellato la sua visita in Turchia, che era prevista per mercoledì.
Mosca sconsiglia viaggi in Turchia
«La minaccia del terrorismo (in Turchia, ndr) non è inferiore a quella esistente in Egitto», ha spiegato Serghiei Lavrov. Perciò il ministero degli esteri russo sconsiglia ai propri cittadini di visitare la Turchia per motivi turistici o altri scopi. Anche il vice presidente della Duma, Nikolai Levicev, del partito Russia Giust, dichiara che è «consigliabile sospendere i voli» in Turchia «ed evacuare i russi presenti lì», dato che che «adesso è evidente il legame di Ankara con l'Isis». L'abbattimento del jet militare russo è «un atto di aggressione paragonabile all'attacco all'altro aereo russo nei cieli sopra il Sinai». Il numero due della Duma ha inoltre suggerito di ritirare l'ambasciatore russo in Turchia per consultazioni.