Corte penal enternasional

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Messaggioda Berto » gio ott 08, 2015 8:08 am

Corte penal enternasional
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La Corte penale internazionale
https://it.wikipedia.org/wiki/Corte_pen ... rnazionale
La Corte penale internazionale (in inglese: International Criminal Court - ICC, in francese: Cour pénale internationale) è un tribunale per crimini internazionali che ha sede all'Aia, nei Paesi Bassi.
La competenza del Tribunale è limitata ai crimini più seri che riguardano la comunità internazionale nel suo insieme, cioè il genocidio, i crimini contro l'umanità e i crimini di guerra (cosiddetti crimina iuris gentium), e nel futuro probabilmente anche il crimine di aggressione (art. 5, par. 1, Statuto di Roma).

La Corte internazionale di giustizia
https://it.wikipedia.org/wiki/Corte_int ... _giustizia
La Corte internazionale di giustizia, conosciuta anche come Corte mondiale (in francese: Cour internationale de justice, CIJ, in inglese: International Court of Justice, ICJ), è il principale organo giudiziario delle Nazioni Unite. Ha sede nel palazzo della Pace all'Aia, Paesi Bassi.


Il Tribunale penale internazionale
https://it.wikipedia.org/wiki/Tribunale ... Jugoslavia
Il Tribunale penale internazionale per l'ex-Jugoslavia è un organo giudiziario delle Nazioni Unite a cui è affidato il compito di perseguire i crimini commessi nell'ex Jugoslavia negli anni successivi al 1991.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Corte penal enternasional

Messaggioda Berto » gio ott 08, 2015 8:08 am

Corte penale internazionale (Cpi) non indagherà cui crimini compiuti dall'ISIS

http://informazioneconsapevole.blogspot ... e-non.html

L’Isis ha commesso «crimini di indicibile crudeltà», tuttavia la Corte penale internazionale (Cpi) non è competente ad aprire un’inchiesta, visto che né Siria, né Iraq sono stati membri. Inoltre, il Consiglio di Sicurezza dell’Onu non ha mai fatto alcuna richiesta in tal senso. Lo ha ribadito il procuratore capo della Corte dell’Aja, Fatou Bensouda. «In questa fase – sottolinea Bensouda – non c’è la base giurisdizionale perché la Corte possa aprire un’indagine preliminare».
Di recente l’Onu ha pubblicato un documento che contiene una lista, per difetto, dei crimini commessi dall’ISIS. Il rapporto è stato stilato dopo che il governo di Bagdad ha chiesto alle Nazioni Unite di indagare sul comportamento dei seguaci del Califfo. Fra il dicembre 2014 e il febbraio 2015, gli inviati del Palazzo di vetro hanno condotto una “indagine rigorosa”.
Il capo della squadra, Suki Nagra, ha firmato il rapporto e ha chiesto che il Consiglio di Sicurezza di New York lo prenda in considerazione per deferire il Califfato al Tribunale Internazionale dell’Aia. Sembra questa l’unica strada da seguire vista l’incompetenza della Corte Penale Internazionale.
Il documento contiene un elenco impressionante delle atrocità commesse in questi mesi di guerra Iraq: attacchi sistematici contro membri di diverse comunità etniche e religiose – tra cui i cristiani, yazidi, sciiti, curdi –, intenzionalmente presi di mira e sottoposti a gravi violazioni in quella che sembra essere “una deliberata politica volta a distruggere, sopprimere o espellere queste comunità in modo permanente dalle aree sotto il loro controllo”. Le Nazioni Unite sottolineano, inoltre, il carattere sistematico e diffuso di tali violazioni.
L’Onu ha denunciato anche l’uso di armi chimiche come il gas al cloro e la cattura di donne e bambini trattati come “bottini di guerra”, sottoposti a violenze. A Mosul l’Isis ha imposto una rigida forma di sharia (legge islamica) che prevede lapidazioni e amputazioni e dalle testimonianze è emerso che “13 ragazzi sono stati condannati a morte per aver guardato una partita di calcio”.
Dal rapporto è arrivata anche la conferma che i miliziani hanno stuprato bambine comprese fra i sei e i nove anni di età. Alcuni testimoni le hanno viste portate in locali da cui poi le hanno sentite gridare per ore. Testimoni che hanno visto e sentito i miliziani scherzare sulle loro performance sessuali nello stuprare ragazzine appena più grandi. E ci sono le testimonianze dirette di donne che sono riuscite a fuggire.
Fonte:http://spondasud.it/2015/04/corte-penale-internazionale-non-indaghera-sui-crimini-dellisis-8400
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Re: Corte penal enternasional

Messaggioda Berto » gio ott 08, 2015 8:09 am

ISIS e Corte Penale Internazionale: il tradimento di Norimberga
21 aprile 2015
Mario Del Monte

http://www.progettodreyfus.com/isis-e-c ... norimberga

Il procuratore della Corte Penale Internazionale Fatou Bensouda ha recentemente rilasciato alcune dichiarazioni relative alle atrocità commesse dallo Stato Islamico in Siria. “Sono giunta alla conclusione che non ci sono le basi giurisdizionali per aprire un’indagine preliminare su questa situazione perché è ancora troppo ristretta in questa fase”, parole che sembrano smentire l’originale aspirazione della Corte Penale Internazionale di seguire l’esempio storico fornito dal tribunale che nel ’45-’46 ha giudicato i criminali nazisti a Norimberga.

Quella corte incriminò l’intero partito nazista per terrorismo, operazione che fece da base per la politica di denazificazione degli alleati. Programmi simili vengono oggi chiamati “deradicalizzazione” e vengono utilizzati per combattere tutte le sigle terroristiche che minacciano le società libere: non solo ISIS ma anche Al Qaeda, Hezbollah, Hamas e Al-Shabaab. Gli Stati che finanziano e armano questi movimenti, nello specifico Iran e Qatar, non hanno mai firmato o ratificato lo Statuto della CPI. L’Iran in ragione del contrasto fra lo Statuto e la Sharia, la legge coranica, sul tema delle torture, il Qatar per protesta contro il mandato d’arresto emesso dalla Corte nei confronti di Omar Bashir, Presidente del Sudan e responsabile del genocidio nel Darfur.

Nel 2004 il Wiesenthal Center ha prodotto una Convenzione sul Terrorismo Suicida, la modalità più diffusa e più costosa in termini di vite tra quelle utilizzate dall’estremismo islamico. La Convenzione è riuscita nell’arduo compito di individuare tutti i passi della “catena alimentare” del terrorismo: indottrinamento, reclutamento finanziamento, formazione, inserimento, glorificazione e, infine, martirio sono i vari livelli che compongono questa catena i cui appartenenti sono da reputarsi tutti complici allo stesso modo. La Convenzione venne approvata da Papa Giovanni Paolo II e fu accolta positivamente da molti Ministri e Presidenti in carica in quel momento per poi essere abbandonata rapidamente. Solo il Parlamento australiano, in seguito all’attentato di Bali le cui vittime erano in prevalenza australiani, l’ha approvata tramite una mozione. L’obiettivo era quello di coinvolgere tutti gli individui della catena del terrore per permettere all’Interpol di emettere mandati di cattura internazionali o monitorare i loro movimenti. La politicizzazione della CPI ha però svuotato il significato della punizione del crimine di genocidio, anzi la stessa parola genocidio ha ora ripercussioni politiche e finanziare ogni volta che viene pronunciata.

Ci eravamo illusi che lo Statuto di Roma stabilisse un terreno giuridico in cui il reato di genocidio non era più soggetto a prescrizione. Dei 194 membri delle Nazioni Unite, più di un terzo non fa parte della Corte Penale Internazionale. Tra questi, per varie ragioni, gli Stati Uniti, Israele e tutti gli Stati arabi tranne la Giordania.

Le notizie positive arrivano dagli Stati Uniti dove la Corte di New York ha incriminato la Jordanian Arab Bank per aver consapevolmente permesso l’elaborazione dei pagamenti a Hamas e ha stabilito un risarcimento ai sopravvissuti e alle famiglie delle vittime. Si tratta di una grande vittoria per l’evoluzione della giurisprudenza sui diritti umani e sulle sanzioni per il terrorismo. Simili ricorsi saranno inoltre possibili nei casi di furti di opere antiche o di distruzione di siti patrimonio dell’umanità.

Se le democrazie europee avessero bandito il partito nazista fin dal 1930 forse il mondo non avrebbe dovuto sopportare la guerra e la Shoah. Abbiamo ancora il tempo per vietare il finanziamento, il reclutamento, l’inserimento e la glorificazione degli eredi del nazismo, l’umanità deve sforzarsi di isolare l’epidemia jihadista in modo che non ci sia bisogno di una nuova Norimberga.



La resa della Corte dell'Aja: "Non possiamo incriminare l'Isis"
La Corte dell'Aja gela le speranze di quanti auspicavano un intervento per perseguire i crimini commessi dai jihadisti sunniti dell'Isis.
Nico Di Giuseppe - Mer, 08/04/2015
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/res ... 14361.html

I terroristi dell'Isis rimarranno impuniti. La Corte Penale Internazionale per i crimini di guerra ha gelato le speranze di quanti auspicavano un intervento dei giudici dell’Aja quanto meno per perseguire i crimini commessi dai jihadisti sunniti dell'Isis.

"I requisiti giurisdizionali per aprire un'inchiesta preliminare in questa situazione sono troppo ridotti in questa fase", ha spiegato il procuratore generale, Fatou Bensouda. Che ha aggiunto di sperare in un nuovo impegno degli Stati colpiti dai crimini di Isis "per aiutare (la Cpi) ad identificare strade percorribili" per procedere.

L’Isis ha commesso "crimini di indicibile crudeltà", tuttavia la Corte penale internazionale (Cpi) non è competente ad aprire un’inchiesta, visto che né Siria, né Iraq sono stati membri. Inoltre il Consiglio di Sicurezza dell’Onu non ha mai fatto alcuna richiesta in tal senso, ha precisato il procuratore capo. Insomma, per la Corte dell'Aja ci sono poche possibilità di indagare sui leader del terrore islamico.
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Re: Corte penal enternasional

Messaggioda Berto » lun ott 12, 2015 6:53 am

Yazidi alla Corte Penale Internazionale contro ISIS
By Rights Reporter -
set 24, 2015
http://www.rightsreporter.org/yazidi-al ... ontro-isis

Due gruppi Yazidi hanno consegnato oggi alla Corte Penale Internazionale alcuni documenti che provano i reati di genocidio e di riduzione in schiavitù commessi dai miliziani del ISIS. Lo rende noto la AFP.
«I miliziani del ISIS hanno commesso gravi atrocità contro gli Yazidi» ha detto alla AFP Murad Ismael, leader di uno dei due gruppi Yazidi «tra questi quelli di genocidio, riduzione in schiavitù e stupro etnico-religioso, reati che rientrano nella competenza della Corte Penale Internazionale».
Qualche mese fa a una precisa domanda il Procurare Generale della Corte Penale Internazionale, Fatou Bensouda, aveva detto che la Corte non poteva perseguire i terroristi del ISIS in quanto né la Siria né l’Iraq erano firmatari dello Statuto di Roma. Tuttavia la denuncia presentata dai due gruppi Yazidi dovrebbe riuscire ad aggirare questo problema in quanto in essa sono contenuti almeno 200 nomi di miliziani del ISIS che provengono da Stati firmatari dello Statuto di Roma.
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