Asi (par la Trecani)
http://www.treccani.it/enciclopedia/asi Asi Grandi divinità del tardo paganesimo germanico rappresentate come una grande famiglia, con a capo Odino.
La loro dimora si chiama Asgardhr, il loro numero è per lo più dodici. L’origine è oscura: il nome deriverebbe dalla radice indoeuropea che in sanscrito dà luogo ad
asu, «spirito, potenza vitale»; secondo alcuni gli Asi sarebbero stati in origine gli spiriti degli antenati. Oscura è anche la tradizione che narra la lotta fra gli Asi e i Vani, conclusasi con la vittoria dei primi.
Asi (par la Sapere)
http://www.sapere.it/enciclopedia/Asi+( ... germaniche).html
categoria di dei dell'antica religione germanica di cui fa parte anche Odino. Gli dei Asi, secondo il mito, diedero il loro assetto al mondo dopo una guerra combattuta vittoriosamente contro i Vani, altra categoria divina. La vittoria degli Asi, comunque, non era sentita come definitiva: i Vani, infatti, non furono eliminati, ma si venne a patti con essi. La distinzione degli dei in due categorie contrapposte ritorna, nei popoli di lingua indeuropea, presso l'antica religione indiana, dove si distingue tra Asura e Deva.
Asi e Vani - Dizionario
http://digilander.libero.it/nordfriul/miti/asivani.html Mitologia Nordica
http://www.bluedragon.it/non_fantasy/mi ... ordica.htm Æsir (wikipedia)
http://it.wikipedia.org/wiki/%C3%86sir Nel mondo norreno, gli
Æsir (al singolare
Áss, al femminile singolare
Ásynja, al femminile plurale
Ásynjur, in anglosassone
Ós, dal proto-germanico
*Ansuz), sono gli dèi, signori assoluti del cielo.
Secondo l'interpretazione evemeristica di Snorri Sturluson, gli
Æsir erano originari dell'Asia (
Asíá in norreno) e da quel luogo si sarebbero spostati seguendo il loro capo Odino verso le terre del nord, fermandosi in Svezia (Svíþjóð). La loro patria d'origine era
Ásaland ("terra degli Æsir"), anche chiamata
Ásaheimr ("regno degli Æsir"), e capitale di tale regno era
Ásgarðr ("recinto degli Æsir") che Snorri curiosamente identifica con Troia.
Nel racconto riportato nella
Saga degli Ynglingar,
Ásgarðr era un centro di culto dove si tenevano solenni sacrifici cui presiedevano dodici sacerdoti (
díar o drótnar) che erano nel frattempo i campi a cui spettavano le decisioni. Essi poi sarebbero stati divinizzati dai loro sudditi; nel caso di Odino, in particolare, si dice che, prossimo alla morte, lasciò la Svezia affermando che aveva l'intenzione di tornare nella sua antica patria, detta anche Goðheimr ("paese degli dèi") e i suoi seguaci credettero che da allora egli vivesse in eterno ritornato ad Ásgarðr.
Nel racconto dell'Edda in prosa, di stampo molto meno evemeristico, Ásgarðr è invece una fortezza celeste, al centro del mondo, che gli dèi hanno costruito per dimorarvi con le proprie famiglie per proteggersi dagli attacchi dei giganti, loro acerrimi nemici. Ad Ásgarðr alla quale si accede solo tramite Bifröst, il ponte arcobaleno, è presente un tempio d'oro detto Glaðsheimr, così come tutte le dimore degli dèi e delle dee. È qui presente anche Hliðskjálf, il trono di Odino, oltre all'immenso palazzo di 540 sale che ospita Thor, e al palazzo di Freyja, ricco di seggi, destinati ad ospitare la metà dei guerrieri deceduti in battaglia.
http://www.centrostudilaruna.it/leoriginideilatini.html Quattro sono le principalì culture incineratrici nella prima età del ferro (1000-650 a.C.).
La prima è quella atestina, sui Colli Euganei, matrice della nazionalità veneta.
La seconda è quella di Golasecca, nella Lombardia Occidentale e nel Canton Ticino.
La sua identificazione etnica è incerta. Sulla base di alcune iscrizioni, si può parlare d’una parziale indoeuropeizzazione (???) dei Liguri. Ancora più complesso è il caso della cultura villanoviana, estesa dal bolognese alla Maremma attraverso l’Umbria, e sul cui impianto si sviluppa la fiorente civiltà etrusca.
Per la zona toscana si può pensare ad un assorbimento delle correnti italiche da parte del ricco substrato appenninico. L’etrusco ne conserva tracce nel vocabolario: etrusco
usil, “sole”, si riconnette ad un indoeuropeo (???) *sauwel, italico auselo, (nel nome della gens Aurelia “a sole dicta” ???).
Etrusco
aisar si riconnette al veneto
aisus e ai germanici
Asen.
Per la zona umbra bisognerà credere che correnti transadriatiche - attraverso le Marche meridionali - abbiano sommerso un’area protovillanoviana affine a quella veneta e a quella latina.
Le differenze e le affinità tra umbro e latino verrebbero spiegate da questa ipotesi.
http://it.wikipedia.org/wiki/Santuario_ ... Samotracia La Grande Madre, divinità femminile spesso rappresentata nelle monete di Samotracia come una donna seduta con un leone al fianco. Il suo nome segreto originale era
Axiéros. È una figura prossima alla Grande Madre anatolica, la Cibele frigia, o ancora alla Dea Madre troiana del monte Ida. I Greci l'hanno assimilata alla dea della fecondità, Demetra, e al mito del suo accoppiamento con Iasione. La Grande Madre è la signora onnipotente del mondo selvaggio delle montagne, venerata tra sacre rupi dove le vengono offerti sacrifici. Nel santuario di Samotracia, i suoi altari corrispondono ad affioramenti rocciosi di porfido di vari colori (rosso, verde, blu o grigio). Per i fedeli, il suo potere si manifesta anche nelle vene di minerale di ferro magnetico, con cui essi realizzano anelli che gli iniziati portano in segno di riconoscimento. Un certo numero di questi anelli è stato ritrovato nelle tombe della necropoli vicina al santuario.
A Samotracia si venerano anche Ecate, con il nome di Zerynthia, e Afrodite-Zerynthia, il cui culto è stato scorporato da quello della Grande Madre e assimilato a divinità più familiari ai Greci.
Kadmylos, lo sposo della Grande Madre
Axiéros, è un dio della fertilità identificato dai Greci con Ermes itifallico, i cui simboli sacri sono una testa d'ariete e un bastone - il kerykeion, evidente simbolo fallico che si ritrova su alcune monete.
Cadmilo è accompagnato da altre due figure maschili, i Cabiri, che rappresentano forse la forma originaria dei due eroi leggendari fondatori di Samotracia, i fratelli Dardano (il fondatore di Troia) ed Eetione. I Greci li identificavano con i Dioscuri, divinità gemelle assai popolari come protettori dei marinai in pericolo.
Una ulteriore coppia di divinità infere,
Axiokersos e Axiokersa, è identificata con la coppia Ade - Persefone, e forse non appartiene al gruppo originale di divinità pre-greche. Attraverso queste figure, comunque, la leggenda del ratto della dea della fertilità da parte del signore degli inferi entra a far parte del dramma sacro che si celebra a Samotracia, sia pure con un'importanza minore che ad Eleusi. Quest'ultima coppia costituisce insomma la saldatura, nel pantheon di Samotracia, tra i culti misterici arcaici di provenienza frigia, e quelli "moderni" celebrati in Grecia.
Il pantheon dei Grandi Dei comprende diverse divinità ctonie, in gran parte anteriori all'arrivo dei coloni greci sull'isola (VII secolo a.C.), tutte legate alla figura centrale della Grande Madre.
In epoca tarda, questo mito della coppia generatrice è stato identificato con quello del matrimonio di Cadmo e Armonia, forse per via di un accostamento dei nomi con Kadmylos ed Elektra.