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Harikastiteiva o harigastiteiva Elmo de Negau

MessaggioInviato: dom dic 08, 2013 11:16 am
da Berto
Eiscrision so l’Elmo de Negau - Harikastiteiva o harigastiteiva
viewtopic.php?f=88&t=162

harikastiteiva\\\ip o harigastiteiva\\\ip

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... i-conp.jpg

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... bianco.gif


decifrato dal Prosdocimi come Harigasti teiva hil

Elmo di Negau, Harigasti Aldo Prosdocimi
http://picasaweb.google.it/pilpotis/HarigastiProsdocimi

Re: Harikastiteiva o harigastiteiva Elmo de Negau

MessaggioInviato: dom mar 30, 2014 10:36 am
da Berto
Negau nel 1811 (anno del ritrovamento) era territorio stiriano (Austria) , oggi Slovenia con il nome di Negova

http://sl.wikipedia.org/wiki/Negova

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In epoca romana la regione di Negau/Negova era tra il Norico e la Pannonia (non so bene in quale delle due fosse Negau):
http://it.wikipedia.org/wiki/Pannonia
http://it.wikipedia.org/wiki/Pannonia_(provincia_romana)
http://it.wikipedia.org/wiki/Norico
http://it.wikipedia.org/wiki/Norico_(provincia_romana)

1)
http://titus.uni-frankfurt.de/didact/id ... nealph.htm
2)
http://www.khm.at/system2E.html?/staticE/page1583.html
3)
http://en.wikipedia.org/wiki/Negau_helmet
4)
http://it.wikipedia.org/wiki/Elmo_di_Negau

Negau B
Uno degli elmetti (Negau B) riporta incisa un'iscrizione in lingua etrusca, non necessariamente antica quanto l'elmo, che si presume infatti essere stata tracciata nel II secolo a.C. o in epoca successiva.

L'incisione recita:
HAEtruscanD-01.svgIEtruscanKH-01.svg ASTITEIVA///IP
leggibile come: harikastiteiva\\\ip

Molte sono state le interpretazioni fornite in passato, ma la recente interpretazione di T. L. Markey legge l'iscrizione come 'Harigast il sacerdote' (da teiwaz, "dio"), al pari di un altro casco inscritto trovato nello stesso sito e che riporta vari nomi (per lo più celtici) seguiti da titoli religiosi.
In ogni caso, il nome germanico Harigast è quasi universalmente accettato. In passato, alcuni studiosi hanno visto nell'iscrizione un'arcaica versione dell'alfabeto runico, ma è ormai accertato che l'alfabeto utilizzato è quello etrusco (saria mejo dir coelo venetego), anteriore per nascita a quello runico.
Il nome Harigast rappresenta forse la prima deviazione, finora rinvenuta, verso la parlata germanica.
Gustav Must legge Hariχas Titieva come un nome personale retico, con la prima parte Hariχas con radice indo-europea (più venetica che germanica) e la seconda Titieva puramente etrusca.

Negau A
Le quattro iscrizioni presenti su un altro elmetto chiamato Negau A sono lette da Markey come: Dubni banuabi (di Dubnos l'uccisore di maiali), sirago turbi (sacerdote astrale della truppa), Iars'e esvii (Iarsus il divino) e Kerup probabilmente un'abbreviazione per un nome celtico tipo Cerubogios.

Elmetti di tipo Negau erano generalmente indossati dai sacerdoti al momento della deposizione di questi manufatti e questo fa supporre che furono interrati a Zenjak per motivi cerimoniali (???). Il villaggio di Zenjak fu di grande interesse per gli archeologi nazisti, tanto da essere stato rinominato Harigast per un breve periodo durante la seconda guerra mondiale. Il sito non è mai stato sottoposto a scavi condotti in maniera scientifica.


Alfabeto venetego e no etrusco
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Re: Harikastiteiva o harigastiteiva Elmo de Negau

MessaggioInviato: dom mar 30, 2014 10:47 am
da Berto

Re: Harikastiteiva o harigastiteiva Elmo de Negau

MessaggioInviato: dom mar 30, 2014 11:21 am
da Berto
Da: Dispense di filologia germanica:
http://www.maldura.unipd.it/dllags/doce ... se_fgB.pdf
...
Come si diceva, il tedesco Heer è parola antica e ben attestata a partire dal gotico, dove si trova harijs, che traduce il greco stratía “esercito”. Ma nche nelle iscrizioni runiche risultano attestati haria e harian “guerriero”.
Le corrispondenze nelle altre lingue sono ampie.
Si vedano il norreno herr, l’anglosassone here, il sassone antico heri, l’alto-tedesco antico heri, tutti “esercito”.
(Anche in guerriero)
Il termine risulta ben attestato nella onomastica come primo membro di composto, a partire dalle iscrizioni runiche e dal Harigasti dell’elmo di Negau B.
In norreno si contano, per esempio, il maschile Herbjnrn e i femminili Herdís e Hervnr.
La forma germanica ricostruita è, dunque, *harjaz.
Si trova anche attestato il verbo norreno harja “combattere”, “saccheggiare”, da confrontare con l’anglosassone herigan (cfr. l’inglese harry, harrow, stesso significato) e il sassone antico e alto-tedesco antico her(r)iōn, con il medesimo significato.
Inoltre, in norreno, Herjann “Combattente” è un nome di Odino, formato con un suffisso -ana- come dróttinn “capo della schiera” e þjóðann “capo del popolo”, “sovrano”.
Il germanico *harjanaz, che sta alla base di Herjann può confrontarsi col greco koíranos “signore”.
Da segnalare, infine, il norreno herjann, di uso esclusivamente poetico, che sta per “lupo”, evidentemente da un significato originario “razziatore”.
Il termine *harjaz compare anche nel tedesco Herzog “duca” (cfr. alto-tedesco antico herizogo). Si tratta di un termine composto il cui secondo membro è riconducibile al tedesco ziehen (germanico *teuhana-, cfr. indeuropeo *deuk- da cui il latino ducere “condurre” e dux “guida”) “tirare”.
In anglosassone abbiamo heretoga, che viene usato da Alfredo il Grande per tradurre il latino consul “console” (in effetti spettava ai consoli guidare l’esercito in guerra), mentre in inglese è presente heriot (anglosassone heregeatwa) un termine che indica una particolare servitù militare nel Medio Evo.
Ancora un termine specializzato da *harjaz è l’alto-tedesco antico heribergi “accampamento”, da cui il nostro “albergo”. Particolarmente significativo è il norreno hernað che designa tanto la spedizione militare quanto la razzia.
Ma il significato di *harjaz è più ampio che non il semplice “esercito”.
In norreno herr vale anche “moltitudine “, “popolo”.
Inoltre, è noto che nelle costumanze germaniche tutti gli uomini liberi erano abili a detenere e usare armi. Il germanico *harjaz è riconducibile all’indeuropeo *korøos, che viene confrontato col persiano antico kāra “esercito”, ma anche con l’ittita kuriúana “indipendente”. Dunque, con *harjaz si sarà designato l’insieme degli uomini liberi in armi.
La connessione fra arma e uomini liberi è ben espressa da un passo di Paolo Diacono nella Storia dei Longobardi (I 13), dove l’affrancamento degli schiavi era sancito dal consegnare loro una freccia (in longobardo ‘istituzione era detta gairethinx).
Del resto in Scandinavia si usava chiamare a raccolta gli uomini perché andassero in guerra lasciando una freccia davanti all’ingresso delle loro fattorie.
Altri termini che designano i guerrieri hanno poco a che fare con l’ambito militare vero e proprio. Il germanico *haliþ-, *haluþ, da cui l’anglosassone hæle, hæleð, lo svedese hjälte e il tedesco Held pare indicasse anch’esso l’uomo libero, mentre per il norreno hjaldr il significato “battaglia” risulta scarsamente attestato.
Anche il tedesco Recke “guerriero”, “cavaliere errante”, “eroe” non pare aver avuto a che fare originariamente con la sfera militare.
L’alto-tedesco medio recke significa propriamente “bandito”, “fuggiasco”, “girovago”. Stesso significato mostrano avere l’anglosassone wrecca e l’alto-tedesco antico recko. Il sostantivo va col verbo tedesco rächen “vendicare” (cfr. gotico wrikan, norreno reka, anglosassone wrecan, alto-tedesco antico rehhan, con lo stesso significato).
Evidentemente si intende qualcuno che combatte singolarmente, per vendetta o per altro. E’ un termine tuttavia che designa un individuo collocato ai margini della società.
...

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Re: Harikastiteiva o harigastiteiva Elmo de Negau

MessaggioInviato: dom mar 30, 2014 11:25 am
da Berto

Re: Harikastiteiva o harigastiteiva Elmo de Negau

MessaggioInviato: lun mar 31, 2014 7:17 am
da Berto

Re: Harikastiteiva o harigastiteiva Elmo de Negau

MessaggioInviato: lun mag 25, 2015 9:54 pm
da Berto
Cfr. co:

Gast-, Gastaldo, Aldo, aldii
viewtopic.php?f=41&t=1010

Cognomi xermani de l’ara veneta e tałega
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... kyN2s/edit
viewtopic.php?f=41&t=828