Ła pì longa eiscrision en łengoa venetega catà a Este

Ła pì longa eiscrision en łengoa venetega catà a Este

Messaggioda Berto » ven giu 20, 2014 2:02 pm

Ła pì longa eiscrision en łengoa venetega catà a Este
viewtopic.php?f=84&t=918


Venetego a Este, la pì longa iscrision
https://picasaweb.google.com/pilpotis/V ... aIscrision

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 180250.jpg

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 180243.jpg

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 180236.jpg


Ła pi łonga eiscrision venetega (catà a Este)
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... h3bXc/edit


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1) |om kude diaritores vagsont-|--(--)/----------------------------(-----)/---(--)|imois doti-|--(--)|e : neibar o-|
2) |-oregnos ekvo|i|bos moltevebos eivido : X : verdeos diaritorbos danei v|-|-at ta plana m|
3) |etai(i)on valgam to om(m)ni opedon: elokvillos doukai perikon vonin komproivos|
4) |imer kedat—(-)|-|-utei dekomei diei kvan venev|?|is pai verokenon/
5) |preker eś d|----(--)| moltevebos eipoi krivinea: | : dia|
6) |s doti ke lud|----(-)|/-(-)nita|/--(-)|ok—kermen ośon mol|


1) |om kude diaritores vagsont-|--(--)/----------------------------(-----)/---(--)|imois doti-|--(--)|e : neibar o-|
2) |-oregnos ekvo|i|bos moltevebos eivido : X : verdeos diaritorbos danei v|-|-at ta plana m|
3) |etai(i)on valgam to om(m)ni opedon: elokvillos doukai perikon vonin komproivos|
4) |imer kedat—(-)|-|-utei dekomei diei kvan venev|?|is pai verokenon/
5) |preker eś d|----(--)| moltevebos eipoi krivinea: | : dia|ritorbos
6) imoi|s doti ke lud|----(-)|/-(-)nita|/--(-)|ok—kermen ośon mol|tevebos
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Ła pì longa eiscrision en łengoa venetega catà a Este

Messaggioda Berto » ven giu 20, 2014 2:04 pm

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Re: Ła pì longa eiscrision en łengoa venetega catà a Este

Messaggioda Berto » ven giu 20, 2014 2:18 pm

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Re: Ła pì longa eiscrision en łengoa venetega catà a Este

Messaggioda Berto » ven giu 20, 2014 2:22 pm

1) |om kude diaritores vagsont-|--(--)/----------------------------(-----)/---(--)|imois doti-|--(--)|e : neibar o-|
2) |-oregnos ekvo|i|bos moltevebos eivido : X : verdeos diaritorbos danei v|-|-at ta plana m|
3) |etai(i)on valgam to om(m)ni opedon: elokvillos doukai perikon vonin komproivos|
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5) |preker eś d|----(--)| moltevebos eipoi krivinea: | : dia|
6) |s doti ke lud|----(-)|/-(-)nita|/--(-)|ok—kermen ośon mol|

Cfr. co łe tołete juguvine en onbro:
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... =119&t=409

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... guvine.jpg


Teuters, teuta, touta, totam, touto, toutatis, tuath, teutoni, tote, tutore, ...
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... f=87&t=140
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... FXREE/edit

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Re: Ła pì longa eiscrision en łengoa venetega catà a Este

Messaggioda Berto » ven giu 20, 2014 2:30 pm

???

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 180230.jpg

???

1) |om kude diaritores vagsont-|--(--)/----------------------------(-----)/---(--)|imois doti-|--(--)|e : neibar o-|
2) |-oregnos ekvo|i|bos moltevebos eivido : X : verdeos diaritorbos danei v|-|-at ta plana m|
3) |etai(i)on valgam to om(m)ni opedon: elokvillos doukai perikon vonin komproivos|
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6) |s doti ke lud|----(-)|/-(-)nita|/--(-)|ok—kermen ośon mol|


diaritores e diaritorbos ???

cfr. co: apparitores


Storia de le istitusion de l’ara veneta (aponti)
...
Ani veneto romani: muniçipio

Il sistema municipale sfumava la differenza tra municipi e colonie, poiché si reggeva sull'ordo decurionum, formato da cittadini ascritti - o per censo o per elezione e talvolta a titolo onorifico - all'assemblea cittadina; a tale organo spettava il potere di promuovere decreti su varie materie legate al culto, potendo anche designare alcune magistrature di durata annua o quinquennale: i quattuorviri iure dicundo nei municipi, i duoviri nelle colonie, sostituiti da un praefectus in vacanza di magistrato, e ancora i quattuorviri o duoviri aedilicia potestate e i quaestores, ognuno con proprie competenze.
Tali organi erano assistiti dai littori e da funzionari subordinati: gli scribae e gli apparitores.


Questa è, secondo Cessi, la struttura fondamentale.
....

praeco (latin) = banditore
...

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 4/03/5.jpg

L’incarico degli apparitores generalmente aveva la durata di un anno, quanto le cariche magistratuali, ed era a vita solo per i membri delle decurie.
La retribuzione dell’erario, aes apparitorium o merces, piuttosto esigua, era spesso arrotondata da introiti derivati da altre entrate, più o meno lecite.
Gli apparitores, in genere cittadini liberi oppure liberti degli stessi magistrati e più raramente schiavi, godevano di prestigio sociale e privilegi ed erano organizzati in decurie ovvero corporazioni, regolate da norme speciali e presiedute dai sexprimi.

In auge fin dall’ultimo secolo della repubblica, il complesso sistema gerarchico in base al quale erano classificati gli apparitores vedeva al vertice quattro categorie principali: gli scribi (scribae librarii), funzionari di segreteria addetti all’erario e responsabili dei registri pubblici; i messaggeri (viatores), i littori (lictores), guardie dei magistrati ed esecutori dei loro ordini di citazione o punizione, e gli araldi (praecones).
Gli scribi rappresentavano il grado più elevato dell’ordo apparitorum ed in virtù della loro buona posizione potevano accedere, se liberi, all’ordine equestre.
Esistevano anche categorie inferiori di apparitores come quelle dei facchini (geruli) o dei suonatori di flauto (tibicines).
Forniti di apparitores erano anche i sacerdozi pubblici, a servizio dei quali vi erano i ministri dei sacrifici (victimarii), gli aruspici, (haruspices) consultati per spiegare sia il significato di prodigi eccezionali che per prevedere il futuro attraverso l’esame delle viscere degli animali, i tibicines, che suonavano lo strumento detto tibia durante le cerimonie rituali, i calatores, che, assegnati a singoli sacerdoti, erano incaricati di far mantenere il silenzio nello svolgimento del rito, i pullari, che si occupavano dei pasti dei polli sacri.
Anche privati cittadini, ovviamente dotati di patrimonio da amministrare potevano avere al loro servizio scribi o messaggeri.

Ła tibia etrusca
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???

moltevebos eivido
e
moltevebos eipoi


???

5) |preker eś d|----(--)| moltevebos eipoi krivinea: | : dia| ... (diaritorbos ?)
6) |s doti ke lud|----(-)|/-(-)nita|/--(-)|ok—kermen ośon mol| ... (moltevebos ?)


???

molt-

cfr. co :

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 4/meet.jpg



-evebos, eivido, eipoi ?

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6.5 Armi e guerra
...
3) Il nome celtico del «giuramento solenne» si sviluppa nell’ambito della radice PIE *ei- «andare» [IEW 295], e rappresenta quindi un’innovazione col significato probabile di «adito a un impegno di giuramento», probabilmente in un contesto militare: antico irlandese ōeth, antico gallico an-utonou, medio gallese an-udon «spergiuro»; di qui il gotico aiþs, antico islandese eiðr, anglosassone āþ antico sassone ēth, antico alto tedesco e tedesco Eid, danese svedese ed, nederlandese eed, inglese oath [Hubert 1987, vol. I, 66].

4.1.2. Religione

A diffusione panceltica
...
2) «Oracolo, profeta»: Celtico: dirla fāith «oracolo, profeta», medio irlandese fāth «profezia, causa», galese gwawd «poesia»; Germanico: gotico wōds «invasato, posseduto», antico islandese oðr, anglosassone wōd «idem», antico alto tedesco wuot «insanitus», antico islandese ēsa «essere furioso, folle», anglosassone wēdan, antico alto tedesco wuoten, idem», medio alto tedesco wuot, tedesco Wut, nederlandese woed «rabbia furiosa»; teonimi: antico islandese Oðinn, antico sassone anglosassone Wōden, antico alto tedesco Wuotan; antico isalandese. ōðr «poesia», anglosassone wōþ «canto, voce, poesia»; Latino vātēs [IEW 1113].
[fata]

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 3/uodh.jpg

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... to-239.jpg

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... s-vadi.jpg

vas, vadis garante, «vador» obbligo qualcuno con «vadimonium», «vadatus» impegnato; «vadimonium» impegno : di pagare, obbligo.
Accadico (w)adû (accordo sancito con giuramento, ‘agreement’, ‘Eid’); wadû, ugaritico w’d (stabilire, ‘bestimmen’); «vadimonium» il dare cauzione; il secondo elemento «-monium» richiama la base corrispondente a accadico manûm, munnû (dare, assegnare, ‘to reckon against someone, to deliver, to count, to assign’), che si ritrova in «matrimonium».


Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 04/eid.jpg
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Re: Ła pì longa eiscrision en łengoa venetega catà a Este

Messaggioda Berto » ven giu 20, 2014 2:37 pm

diaritores e diaritorbos

1) |om kude diaritores vagsont-|--(--)/----------------------------(-----)/---(--)|imois doti-|--(--)|e : neibar o-|
2) |-oregnos ekvo|i|bos moltevebos eivido : X : verdeos diaritorbos danei v|-|-at ta plana m|


???
cfr. co:

guaritore
http://www.etimo.it/?term=guarire
Immagine

Tutore
http://www.etimo.it/?term=tutore
Immagine

Tutela
http://www.etimo.it/?term=tutela
Immagine

Tueur
Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... /tueur.jpg

Dear
Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... er-638.jpg

Cfr. co:

Direto , diretore, directus, retore

http://www.etimo.it/?term=diretto
Immagine

http://www.etimo.it/?term=rettore
Immagine


Immagine

dirigo (de-), is, rexi, rectum, ere, 3 tr.
1 raddrizzare; allineare (d. aciem, naves, schierare l'esercito, le navi); assol., schierarsi;
2 tracciare (dell'augure); segnare (un confine);
3 dirigere (ad litora cursum, il corso verso il lido); dirigere se o solo d. = dirigersi (con in e l'acc.);
4 fig. volgere (cogitationes ad aliquid); conformare (ad naturam leges, le leggi alla natura).

dirimo, is, emi, emptum, ere, 3 tr.,
separare, dividere: urbs flumine dirempta, città divisa in due dal fiume, LIV.; dirempta mari (separata dal mare) gens, PLIN. Pan. 32; Tiberis dirimens Veientem agrum a Crustumino, il Tevere che separa il territorio di Veio da quello di Crustumerio, PLIN. 3, 54; oppida nostra unius diei itinere dirimuntur (sono distanti un giorno di cammino), PLIN. Ep. 6, 8, 2; fig. separare, rompere, interrompere, sciogliere, dirimere: dirimere infestas acies, separare i combattenti, LIV. 1, 13, 1; proelium dirimitur, è interrotta la battaglia, CAES.; colloquium dirimere, troncare il colloquio, CAES.; coniunctionem civium dirimere, disunire i cittadini, CIC. Off. 3, 23; societatem dirimere, rompere una alleanza, CIC. e a.; comitia, auspicium dirimere, interrompere i comizi, viziare gli auspici, LIV.; dirimere (risolvere) controversiam, CIC.
[dis- + emo].

rector, oris, m.,
che regge, direttore, guidatore, guida, governatore, capo, signore: navis rector, o assol. rector, timoniere, pilota, CIC. e a.; elephantis rector, conducente d'un elefante, LIV.; sine rectoribus equi, cavalli senza l'auriga, TAC.; divum rector Iuppiter, Giove, il signore degli dèi, VERG.; rector pelagi, il dio del mare, Nettuno, OV.; reipublicae rector, il governatore d'uno stato, CIC. de orat. 1, 211; rector Thebarum, re di Tebe, HOR.; rectores exercituum, capi di eserciti, SUET.; rectores imperatoriae iuventae, precettori del giovane imperatore, TAC. Ann. 13, 2; iudicis vultus rector est dicentis, l'espressione del giudice fa da guida all'oratore, QUINT. 12, 10, 56; animus, rector humani generis, l'animo, guida del genere umano, SALL. Iug. 2, 3
[rego + -tor].

rego, is, rexi, rectum, ere, 3 tr.,
1 reggere, dirigere, guidare: errantem regere, guidare sulla retta via chi sbaglia, CAES. B. C. 3, 57, 3; mundi motum regere, dirigere il movimento dell'universo, CIC.; navem regere, guidare una nave, LUCR.; clavum regere, reggere il timone, VERG.; rege tela per auras, guida i miei dardi attraverso l'aria, VERG. Aen. 9, 409; caeca regens filo vestigia, guidando col filo (di Arianna) i ciechi passi, VERG. Aen. 6, 30; regere dictis animos, convincere gli animi con le proprie parole, VERG.;
2 dominare, governare, amministrare: Mars bella regit, Marte è il dio della guerra, CAES. B. G. 6, 17, 2; regere rempublicam, governare lo Stato, CIC.; suscipere iuvenem regendum, assumersi l'educazione d'un giovane, CIC. Att. 10, 6, 2; nemo regere potest nisi qui et regi, non può comandare se non chi sa anche obbedire, SEN. Dial. 4, 15, 4; dum spiritus hos regit artus, finché il respiro reggerà queste membra, finché avrò vita, VERG. Aen. 4, 336; imperium Dido regit, la regina è Didone, VERG.; tu regere imperio populos... memento, ricordati che dovrai governare i popoli, VERG. Aen. 6, 851; regere certis finibus arva, delimitare i campi con precisi confini, TIB. 1, 3, 44; regi (esser governato dai) bonis moribus, CURT.; classem regere (comandare), PLIN. Ep.; regere valetudines principis, curare le malattie dell'imperatore, TAC. Ann. 6, 50, 2; anche assol.: Tiberio regente, sotto il regno di Tiberio, TAC.;
3 fissare, stabilire: regere fines, stabilire i confini delle proprietà, CIC. Mur. 22.
• Vd. anche rectus
[cf. gr. orégo; cf. 1. rex].

1. rex, regis, m.,
1 re, sovrano, monarca: cum penes unum est omnium summa rerum, regem illum unum vocamus, quando il supremo potere è nelle mani di uno solo, chiamiamo costui re, CIC. Rep. 1, 42; aliquem regem declarare, deligere, creare, constituere, elevare uno al trono, CIC.; regem vi et armis inducere in regnum, rimettere un re sul trono con la forza delle armi, PLIN. Ep. 2, 7, 2; quidquid delirant reges, plectuntur Achivi, gli Achei scontano tutte le pazzie dei loro re, HOR. Epist. 1, 2, 14; in rege pater est, il re è anche padre, OV.; reges, la famiglia reale, i principi del sangue, CIC. e a.; rex regum, o solt. rex, il re di Persia, TER.; rex sacrorum o sacrificulus, re dei sacrifici, il magistrato che vi presiedeva, LIV.; rex Nemorensis, il sacerdote di Diana Aricina, OV.; deorum et hominum rex, Giove, re degli dèi e degli uomini, CIC.; rex aquarum, Nettuno, dio del mare, OV.; rex Infernus, o Stygius, Plutone, dio dell'Inferno, VERG.; ferarum rex, il leone, re degli animali, PHAEDR.; apum rex, l'ape regina, COL.; fluviorum rex Eridanus, il Po, re dei fiumi, VERG.;
2 eroe, VERG. e a.;
3 tiranno, despota: intolerantia regum, intollerabile tirannide, CIC. Agr. 2, 33;
4 ricco, potente, felice: regibus hic mos est, ubi equos mercantur, i signori fanno così quando comprano cavalli, HOR. Sat. 1, 2, 86;
5 guida, direttore, capo, protettore, PL. e a.: acta non alio rege puertia, la fanciullezza passata sotto lo stesso precettore, HOR. Carm. 1, 36, 8 (altri diversam.); rex mensae, re del banchetto, MACR.
[cf. rego].

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... ex-544.jpg
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Re: Ła pì longa eiscrision en łengoa venetega catà a Este

Messaggioda Berto » sab ott 11, 2014 10:59 pm

???

5) |preker eś d|----(--)| moltevebos eipoi krivinea: | : dia| ... (diaritorbos ?)
6) |s doti ke lud|----(-)|/-(-)nita|/--(-)|ok—kermen ośon mol| ... (moltevebos ?)


cfr. co

pregar e sprechen/sprecan ...

http://www.etimo.it/?term=pregare
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http://www.etimo.it/?term=prece
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http://www.etimo.it/?term=precetto
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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... ar-528.jpg

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... en-693.jpg



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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... eker-1.png

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... eker-2.png


I santi cristiani, gli angeli e gli spiriti protettori
viewtopic.php?f=199&t=2628

Angelo
https://it.wikipedia.org/wiki/Angelo
In molte tradizioni religiose, un angelo è un essere spirituale che assiste e serve Dio (o gli dei) o è al servizio dell'uomo lungo il percorso del suo progresso spirituale e della sua esistenza terrena.
...
La cultura religiosa babilonese possiede degli angeli-custodi degli uomini (shedu e lamassu) raffigurati all'ingresso delle case per la protezione degli abitanti, accompagnandoli quando escono dalle stesse.

Altra figura importante è il karibu (o karabu, lett. "colui che prega, invoca") da cui deriverà il nome giunto nella lingua italiana come "cherubino". Il karibu viene raffigurato con le mani protese verso il cielo pronto a intercedere con gli Dei. La sua rappresentazione, in forma antropomorfa o zoomorfa, ma comunque munita di ali è poi declinata nelle iconografie delle religioni abramitiche.


Cherubino
https://it.wikipedia.org/wiki/Cherubino
Il cherubino è un tipo di angelo, presente, in ordine storico, nell'Ebraismo e nel Cristianesimo.

Il termine deriva dall'ebraico כְּרוּב, keruv (al plurale כְּרוּבִים, keruvim), ma la sua etimologia risalirebbe all'assiro Karabu («che è propizio» o «benedicente»).
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Re: Ła pì longa eiscrision en łengoa venetega catà a Este

Messaggioda Berto » sab apr 25, 2015 3:06 pm

3) |etai(i)on valgam to om(m)ni opedon: elokvillos doukai perikon vonin komproivos|

om(m)ni opedon

cfr. co:

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... is-494.jpg

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... e-1483.jpg

opedon : kisà xe sta vecia voxe veneta ła xe de la fameja come coela latina oppidum e se ła corisponde a ła voxe angrexe oppidan = çetadein/çitadin, abitante de la çità

http://en.wiktionary.org/wiki/oppidan
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Re: Ła pì longa eiscrision en łengoa venetega catà a Este

Messaggioda Berto » sab apr 25, 2015 3:07 pm

.
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Re: Ła pì longa eiscrision en łengoa venetega catà a Este

Messaggioda Berto » gio apr 30, 2015 6:13 pm

dekomei

4) |imer kedat—(-)|-|-utei dekomei diei kvan venev|?|is pai verokenon/


cfr. co:

http://www.etimo.it/?term=dire
Immagine
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http://www.etimo.it/?term=dieci
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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... to-384.jpg

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... us-382.jpg


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dica, ae, f.,
processo, causa (usato solo per cose greche): dicam scribere alicui, intentare a uno un processo (dandogliene notificazione per iscritto), CIC.; dicam subscribere (PL.) o impingere (TER.), intentare, affibbiare a uno un processo; dicas sortiri, sorteggiare i giudici d'una causa, CIC. Verr. 3, 37
[gr.].

dicatio, onis, f.,
1 dichiarazione solenne di volersi far cittadino d'altra città, CIC. Balb. 28;
2 glorificazione, Cod. Th.;
3 tua dicatio, vostra Eccellenza, Cod. Th.
[1. dico + -tio].

dicio, onis, f.,
propr. formula di comando, quindi comando, autorità, potere, dominio: civitates in dicionem potestatemque populi Romani redigere (CAES. B. G. 2, 34) o urbes sub imperium populi Romani dicionemque subiungere (CIC.), sottomettere città all'autorità e all'impero del p. r.; suae dicionis facere, sottomettere, LIV. 21, 53, 5; se regnumque dicioni eius permittere, lasciare sé e il regno nelle mani di lui, VELL. 2, 37, 4; in dicione o sub dicione alicuius esse, essere sotto il dominio di uno, CIC., CAES.; anche in alicuius dicionem esse, CIC. Caecil. 66; rem Nolanam in ius dicionemque dare Poeno, consegnare Nola sotto l'assoluto dominio dei Cartaginesi, LIV.
[2. dico + -io1].

1. dico, as, avi, atum, are, 1 tr.,
propr. dire solennemente che una cosa sarà, quindi,
1 dedicare, consacrare (a una divinità): dicare donum, aram Iovi, dedicare un dono, un altare a Giove, CIC., LIV.; di persone: ille inter numina dicatus Augustus, quell'Augusto divinizzato, TAC. Ann. 1, 59;
2 fig. dedicare, dare: dicare totum diem alicui, consacrare a uno tutta la giornata, CIC.; ... ut huic meae laudi tuum studium dices, ... che tu consacri il tuo zelo a quest'affare dove è impegnata la mia gloria, CIC. Fam. 2, 6, 4; (Deiopeam) propriam... dicabo, farò tua per sempre Deiopea, VERG. Aen. 1, 73; dicare se alicui, attaccarsi, darsi a uno: se Remis in clientelam dicabant, si facevano clienti dei Remi, CAES. B. G. 6, 12, 7; sese in servitutem dicant nobilibus, si danno come schiavi ai nobili, CAES.; se alii civitati o in aliam civitatem dicare, farsi cittadino d'altra città, CIC.; dicare (dedicare) librum alicui, PLIN. e a.;
3 consacrare (inaugurare): acie signa dicare, inaugurare le insegne sul campo di battaglia, TAC. Hist. 5, 15
[cf. 2. dico].


cfr. co:

https://it.wikipedia.org/wiki/Sindaco
Il sindaco è l'organo monocratico posto al vertice dell'ente territoriale locale di base che nei vari paesi assume denominazioni diverse: comune, municipalità, municipio, città ecc. Negli ordinamenti in cui le città più grandi sono ulteriormente suddivise in enti (variamente denominati: ad esempio borough in certe città anglosassoni, arrondissement nei paesi francofoni, Stadtbezirk in quelli di lingua tedesca, Sołectwa in Polonia) questi possono avere un proprio sindaco.
Il sindaco (dal tardo latino syndĭcus, a sua volta derivato dal greco σύνδικος, 'patrocinatore', composto da σύν, 'con, insieme', e δίκη, 'giustizia') era nell'antichità greca e romana il rappresentante processuale di una comunità.
Il titolo fu poi usato a partire dal Medioevo per designare funzionari con varie attribuzioni, solitamente comportanti la rappresentanza di una città, un comune o una comunità per tutelarne gli interessi oppure il controllo sull'operato di determinati funzionari; tra gli altri, si possono ricordare i rappresentanti del comune nelle controversie giuridiche, i membri del collegio che verificava la gestione dei consoli o del podestà alla fine del loro mandato ed i capi di comunità rurali o corporazioni di arti e mestieri.
Il titolo di sindaco viene usato sia in Italia sia nel Canton Ticino, mentre a San Marino si usa il titolo di Capitano di Castello e nei comuni di lingua italiana del Canton Grigioni quello di podestà.


http://www.etimo.it/?term=sindaco
Immagine


Cfr. col grego δέχομαι [dechomai]
http://www.biblestudytools.com/lexicons ... homai.html

Definition

to take with the hand
to take hold of, take up
to take up, receive
used of a place receiving one
to receive or grant access to, a visitor, not to refuse intercourse or friendship
to receive hospitality
to receive into one's family to bring up or educate
of the thing offered in speaking, teaching, instructing
to receive favourably, give ear to, embrace, make one's own, approve, not to reject
to receive. i.e. to take upon one's self, sustain, bear, endure
to receive, get
to learn
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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