Veneto e Serenisima, coençedense e difarense
Inviato: lun mag 15, 2017 8:26 am
Veneto e Serenisima, coençedense e difarense
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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... enesia.jpg
Venezia e l'area lagunare o Venezia Marittima non hanno il monopolio della veneticità, non sono mai state più venete delle altre città venete, della terra fermaveneta come Verona, Vicenza, Belluno, Rovigo, Treviso e Padova.
Quando alla fine dell'Impero romano la terra veneta è stata divisa in due parti, soggette: una a dominio romano bizzantino e l'altra a dominio longobardo germanico, la maggior parte dei veneti, 4/500mila, risiedevano nella terraferma e probabilmente solo da 1/8 a 1/10 circa, 50mila, si trovava in area lagunare.
I veneti hanno continuato ad essere tali anche nelle città venete interessate alla migrazione e al dominio longobardo germanico che è durato 930 anni e che ha ridisegnato e reimprontato la struttura sociale, culturale, urbana e politica delle città venete, 6 su 7 e quindi di gran parte della terra veneta.
Se ai veneti terrestri, in 930 anni, si sono aggiunti i migranti goti, longobardi, sassoni, franchi e normanni, svevi, alemanni, bavaresi e tirolesi, ecc.; ai veneti lagunari, più o meno nello stesso periodo si sono aggiunti i migranti dal mondo bizantino, i primi dogi del ducato marittimo erano greco-armeni, poi si sono aggiunti migranti istriani, dalmati, albanesi, slavi vari e altri da tutti i domini bizantini e veneziani continentali e del Mediterraneo.
Quindi la storia dei veneti non si può ridurre a quella di Venezia e del periodo in cui la terraferma veneta era suddita e dominio della città lagunare veneziana.
Non si possono cancellare né disprezzare i 930 anni di storia non veneziana delle città venete, ove si è formata la democrazia comunale e prima che a Venezia, da cui poi le basi delle repubbliche democratiche moderne e più civili come quella svizzera. Non dimentichiamo che la prima università veneta si è formata nella Padova veneta dei Carraresi di origine germanica e non a Venezia.
Chi insiste con l'esaltazione di Venezia e con il dispregio e la sottovalutazione della storia, della cultura, della veniticità dei veneti non veneziani delle città venete della terraferma, non è un buon veneto, non fa un buon servizio ai veneti tutti, alla loro coscienza storica, alla loro unità politica e a una loro possibile indipendenza all'interno di un continente europeo federato.
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Venezia e l'area lagunare o Venezia Marittima non hanno il monopolio della veneticità, non sono mai state più venete delle altre città venete, della terra fermaveneta come Verona, Vicenza, Belluno, Rovigo, Treviso e Padova.
Quando alla fine dell'Impero romano la terra veneta è stata divisa in due parti, soggette: una a dominio romano bizzantino e l'altra a dominio longobardo germanico, la maggior parte dei veneti, 4/500mila, risiedevano nella terraferma e probabilmente solo da 1/8 a 1/10 circa, 50mila, si trovava in area lagunare.
I veneti hanno continuato ad essere tali anche nelle città venete interessate alla migrazione e al dominio longobardo germanico che è durato 930 anni e che ha ridisegnato e reimprontato la struttura sociale, culturale, urbana e politica delle città venete, 6 su 7 e quindi di gran parte della terra veneta.
Se ai veneti terrestri, in 930 anni, si sono aggiunti i migranti goti, longobardi, sassoni, franchi e normanni, svevi, alemanni, bavaresi e tirolesi, ecc.; ai veneti lagunari, più o meno nello stesso periodo si sono aggiunti i migranti dal mondo bizantino, i primi dogi del ducato marittimo erano greco-armeni, poi si sono aggiunti migranti istriani, dalmati, albanesi, slavi vari e altri da tutti i domini bizantini e veneziani continentali e del Mediterraneo.
Quindi la storia dei veneti non si può ridurre a quella di Venezia e del periodo in cui la terraferma veneta era suddita e dominio della città lagunare veneziana.
Non si possono cancellare né disprezzare i 930 anni di storia non veneziana delle città venete, ove si è formata la democrazia comunale e prima che a Venezia, da cui poi le basi delle repubbliche democratiche moderne e più civili come quella svizzera. Non dimentichiamo che la prima università veneta si è formata nella Padova veneta dei Carraresi di origine germanica e non a Venezia.
Chi insiste con l'esaltazione di Venezia e con il dispregio e la sottovalutazione della storia, della cultura, della veniticità dei veneti non veneziani delle città venete della terraferma, non è un buon veneto, non fa un buon servizio ai veneti tutti, alla loro coscienza storica, alla loro unità politica e a una loro possibile indipendenza all'interno di un continente europeo federato.