Po, Padus, Bodinkus/cos,*Bodencos, Eridano

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Messaggioda Berto » dom gen 19, 2014 10:30 pm

Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Po, Padus, Bodinkus/cos,*Bodencos, Eridano

Messaggioda Berto » lun gen 20, 2014 5:27 pm

L’ambra e l’Eridano (del prof. Attilio Mastrocinque)


Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... etonte.jpg


L'anbra e l'Eridano de Mastrocinque
https://picasaweb.google.com/pilpotis/L ... strocinque
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Re: Po, Padus, Bodinkus/cos,*Bodencos, Eridano

Messaggioda Berto » lun gen 20, 2014 5:28 pm

La Dea Veneta di Piero Favero

Le pagine fotostatiche sottostanti sono state da me modificate con l’inserimento di numeri in rosso, seguiti da un punto di domanda; alla fine delle pagine, sui vari punti numerati, seguiranno delle mie domande all’autore, alcune osservazioni e delle note critiche.

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... a-akeo.jpg


La Dea Veneta Po Eridano de Piero Favero
https://picasaweb.google.com/pilpotis/L ... ieroFavero
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Re: Po, Padus, Bodinkus/cos,*Bodencos, Eridano

Messaggioda Berto » lun gen 20, 2014 5:33 pm

Argonauti
La leggenda è arrivata ai giorni nostri tramite molti racconti, il più esteso di questi fu Le Argonautiche di Apollonio Rodio, ma prima di lui, il mito di Giasone ci venne raccontato da Omero ed Esiodo.


El viajo de łi Argonauti

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... onauti.jpg


http://it.wikipedia.org/wiki/Argonauti
Gli Argonauti (in greco Ἀργοναῦται - pronuncia Argonàùtai) furono quel gruppo di circa 50 eroi che, sotto la guida di Giasone, diedero vita ad una delle più note ed affascinanti narrazioni della mitologia greca: l'avventuroso viaggio a bordo della nave Argo che li condurrà nelle ostili terre del
a Colchide, alla conquista del vello d'oro. ...

http://it.wikipedia.org/wiki/Argo_(nave)
Argo era la mitica nave che portò Giasone e gli Argonauti alla conquista del vello d'oro.
La nave fu costruita dal carpentiere Argo, che le diede il nome, e il suo equipaggio era protetto dalla dea Era. La principale fonte che ci ha trasmesso questo mito è Le Argonautiche di Apollonio di Rodi. ...

http://it.wikipedia.org/wiki/Argo_(citt%C3%A0)
Argo (in greco antico, Ἄργος[;)]è oggi solo piccola città (30.239 abitanti) dell'Argolide (Grecia), distante circa cinque chilometri dal golfo di Nauplia.

http://www.argos.gr

Argonauti

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... auti-1.jpg


Jaxon/Giasone

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... emeran.jpg


http://umsoi.org/2009/11/01/giasone-un- ... iniziatico

http://www.agac.it/liceo05/gruppo3/Fonti.htm



Gli uccelli: strumenti occasionali di navigazione nel mondo antico:
(da Sacraba)
http://shardanapopolidelmare.forumcommu ... 9114&st=90


E' molto probabile,secondo l'opionione degli specialisti dei sistemi occasionali di navigazione nel mondo antico, che i comandanti delle navi minoiche e micenee portassero a bordo, nei lunghi viaggi per mare, qualche uccello che servisse al preciso scopo di fornire un aiuto durante la navigazione.

Una reminescenza sicura di questa pratica la possiamo trovare ritrovare nel mito di Giasone.

Il viaggio degli Argonauti segnava un itinerario che rendeva percorribile la rotta verso laColchide e, nel contempo,fondava misticamente la possibilità di seguire una via marittima mai tracciata prima di allora.

Tutto il complesso del mito di Giasone parrebbe confermare l'ipotesi relativa all'uso degli uccelli come elemento per favorire la navigazione.
Significativo, a questo proposito, è l'episodio delle rocce Simplegadi (...).

Gli Argonauti avevano superato quell'ostacolo lasciando volare un non precisato uccello davanti alla nave, vogando poi a gran forza riuscirono a passare tra le rocce, nello stretto indicato dal volatile.

E' difficile pensare che tale stratagemma costituisca soltanto un espediente narrativo (...).

Trattando del tema relativo all'uso degli uccelli come sistema occasionale di navigazione, il noto studioso Richard Wyat Hutchinson - pur ammettendo che " sarebbe interessante sapere se i comandanti dei mercantili minoici si valessero di un simile mezzo, poco necessario quando navigavano verso le Cicladi, ma non disprezzabile nel caso di viaggi più lunghi, senza terre in vista, dato che le stelle non erano sempre visibili neppure nelle acque del Mediterraneo" - ritiene che " nei poemi omerici non se ne trova traccia".

Dimostreremo che le cose non stanno affatto in questo modo; anzi non solo si possono ritrovare inequivocabili elementi di questa pratica nei testi omerici ma, per quanto sotterranea e di difficile interpretazione,esiste in proposito una lunghissima tradizione che arriva fino alla letteratura cristiana medioevale.

L'uso degli uccelli come aiuto alla navigazione, a ben vedere, è già in qualche modo adombrato nel mito di Utnapishtim ( il Noè dei sumeri), contenuto nell'epopea dell'eroe sumerico Gilgamesh.

In quest'importante racconto (...) troviamo la ben nota narrazione dalla quale venne in seguito tratto l'episodio biblico del diluvio universale.
La famosa vicenda lascia pochi dubbi sull'uso effettivo che nel mondo antico si faceva della pratica in argomento.

Utnapishitim aveva fatto costruire un'arca (...)"baveva navigato per sette giorni e sette notti,mentre le acque salivano (...) al settimo giorno l'arca aveva fatto approdo su una montagna " agli estremi limiti della terra", ed egli aveva aperto una finestra dell'arca, e ne aveva fatto uscire una colomba, per vedere se il livello delle acque fosse sceso (...) ma la colomba era tornata perchè non aveva trovato un luogo dove posarsi (...) poi aveva fatto uscire un corvo, e il corvo non aveva fatto ritorno (...) il particolare del corvo che non ritorna al luogo della sua partenza indica chiaramente che il volatile ricopre la funzione di segnare una direzione, precisamente quella si segnare una direzione nella quale si sarebbe potuta trovare una terra emersa (...).

Nel mito di Utanapishtim(...) così come nell'espediente di Noè nel racconto biblico (...), l'uso di mandare in volo degli uccelli è senza dubbio la derivazione di una precisa consuetudine: quella di utilizzare dei volatili come " animale guida" con il preciso compito di " aprire nuove e più sicure vie ".

È facile supporre che una tale abitudine "marinaresca" non sia stata inventata dai sumeri, ma che venisse praticata già da epoche precendenti (...)


... en laor ...
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Re: Po, Padus, Bodinkus/cos,*Bodencos, Eridano

Messaggioda Berto » lun lug 07, 2014 7:30 am

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Re: Po, Padus, Bodinkus/cos,*Bodencos, Eridano

Messaggioda Berto » mer lug 09, 2014 8:11 am

Połexene, Połexia, Połexela, Połeo, Połeje (Polegge) - Poła, Po, Połexeła e Pol
viewtopic.php?f=45&t=980

https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... ZiS1U/edit
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Re: Po, Padus, Bodinkus/cos,*Bodencos, Eridano

Messaggioda Berto » mer lug 09, 2014 8:22 am

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Re: Po, Padus, Bodinkus/cos,*Bodencos, Eridano

Messaggioda Berto » ven dic 12, 2014 10:10 pm

Pader
http://it.wikipedia.org/wiki/Pader
Il fiume Pader è un affluente del Reno e ha una lunghezza di circa 4 chilometri. Si trova nel Nord-Ovest della Germania. Esso è considerato uno dei fiumi più corti del Paese. Scorre in tutta la sua lunghezza entro la città di Paderborn.
Il significato e l'origine del nome di Pader, e da qui il nome della città di Paderborn, in sé non è chiaro. Si pensa però significhi "percorso" o "acqua".

http://de.wikipedia.org/wiki/Pader

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... /Pader.jpg


Paderno - - pad, path, padden, Pfad, padanu, pateo, pista
viewtopic.php?f=45&t=1063

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... ad-pat.jpg


Immagine

Pfad <-(e)s, -e>
m
1 (Weg) sentiero m, viottolo m, viottola f
2 inform percorso m, path m
* vom Pfad der Tugend abkommen/abweichen, mettersi su una cattiva strada, smarrire la retta via; auf dem Pfad der Tugend wandeln, essere sul sentiero della virtù, seguire la retta via; jdn auf den Pfad der Tugend zurückführen, riportare qu sulla via retta; die ausgetretenen Pfade verlassen, uscire dagli schemi consueti; auf krummen Pfaden wandeln, prendere una brutta strada.

path
http://www.wordreference.com/enit/path
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Re: Po, Padus, Bodinkus/cos,*Bodencos, Eridano

Messaggioda Sixara » gio feb 18, 2016 1:59 pm

Enrico Zerbinati tel so sajo so l idrografia de l Polexine, in La Bonifica tra Canalbianco e Po, Minelliana, 2002, pp. 25-55, el dixe ke :

el confronto de le fonti leterarie ( Polibio, Strabone, Plinio il Vecchio) co i dati de la ricerca jemorfolojca e arkeolojca "ci consente di tracciare i lineamenti essenziali dell'antico scenario idrografico" de el Polexine e tornovia, MA el ne dixe anca ke a sémo drio parlare de na situa'zion ke l è canbià màsa volte pa no rexultare "composita e aggrovigliata", e sojeta a interpreta'zion.
Bòn.

E lora partemo da l età de el Bronzo finale e primo Ferro, indoe ke pare ca ghe fùse on corso padano ke l travesàva tuto el polexine, da Castelnovo-Bariano-Castelmassa fin là Adria e l mare, pasàndo pa : Ceneselli, Sariano, Trecenta, Bagnolo di Po, Castelguglielmo, San Bellino, Fratta Polesine, Gognano, Villarmarzana, Arquà Pol., Cornè, Grignano, Borsea, S.Apollinare, Ceregnano, Lama, Pezzoli, Mezzana e Cicese.
I lo ga ciamà Po di Adria, altri i lo nomina cofà Filistina o anca Pestrina o Pistrina, riferendose a on nome ke i ghe dava anca altri posti indoe ke ghe jera on coalsiasi corso de acoa pa metar n movimento on pistrinum, cioè on molìn.
So kel ramo lì - ciamemolo Philistina cofà Plinio, a nàse i primi insediamenti teramaricoli come Mariconda de Melara, Fratexina e Gugnàn de Vilamar'zana.
A pararìa ke on ramo de sto fiume el pasése anca pal teritorio de cueo ke l devegnarà Rovigo, n dire'zion de Sarzano, Mardimago, San Martino di Venezze e podopo el continuava pa Anguillara e Agna fin rivàre tel teritorio de Cioxa dopo esarse inmisià co i rami minori de l Adexe. Fin là el 700 e anca l 800 i relitti de sto ramo minore i continuava ciamarli Pestrina o anca Filistina.
El ramo pì grando, sibèn ke l se jera spicolìo de on bel poco co la Rota de Sermide de l sec. VIII-VII v.c. ( e comuncue ghe se jera zontà le acoe de el Tartaro), el dovea èsarghe zà te l epoca etruska-romana se Adria la deventa cusì inportante tornovia de el VI secolo. Sto ramo cuà - ke i lo gà identificà come el pì settentrionale de el Po - el podaria anca corispondarghe a el sistema Tartaro-Filistina de Plinio, co le so boke e tuto.
Dògnimodo - el dixe Zerbinati - ke no ghè dùbio ke, in epoca etruska, el corso principale de el Po el se sposta da la banda setentrionale de el delta a cuea meridionale.
Na bèa jravolta e l ciàpa la via de : Ostiglia, Sermide, Ficarolo, Bondeno, Vigarano Pieve, Porotto, Cassana,Ferrara, Codrea, Quartesana, Ducentola, Voghenza-Voghera, Gambulaga, S.Vito, Ostellato, S.Giovanni e l finiva a mare presso Spina.
El sarìa elora, almanco pal percorso a sud-est de Feràra, da identificare col Padoa de Polibio e col ramo ke Plinio el lo ciama Eridano o Spinetico, e da lì el nome de Spina.

Ma: coanti rami ghevelo sto Po? e coanti nomi ciapavelo? :D
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Re: Po, Padus, Bodinkus/cos,*Bodencos, Eridano

Messaggioda Berto » gio feb 18, 2016 5:09 pm

Sixara ha scritto:Enrico Zerbinati tel so sajo so l idrografia de l Polexine, in La Bonifica tra Canalbianco e Po, Minelliana, 2002, pp. 25-55, el dixe ke :

el confronto de le fonti leterarie ( Polibio, Strabone, Plinio il Vecchio) co i dati de la ricerca jemorfolojca e arkeolojca "ci consente di tracciare i lineamenti essenziali dell'antico scenario idrografico" de el Polexine e tornovia, MA el ne dixe anca ke a sémo drio parlare de na situa'zion ke l è canbià màsa volte pa no rexultare "composita e aggrovigliata", e sojeta a interpreta'zion.
Bòn.

E lora partemo da l età de el Bronzo finale e primo Ferro, indoe ke pare ca ghe fùse on corso padano ke l travesàva tuto el polexine, da Castelnovo-Bariano-Castelmassa fin là Adria e l mare, pasàndo pa : Ceneselli, Sariano, Trecenta, Bagnolo di Po, Castelguglielmo, San Bellino, Fratta Polesine, Gognano, Villarmarzana, Arquà Pol., Cornè, Grignano, Borsea, S.Apollinare, Ceregnano, Lama, Pezzoli, Mezzana e Cicese.
I lo ga ciamà Po di Adria, altri i lo nomina cofà Filistina o anca Pestrina o Pistrina, riferendose a on nome ke i ghe dava anca altri posti indoe ke ghe jera on coalsiasi corso de acoa pa metar n movimento on pistrinum, cioè on molìn.
So kel ramo lì - ciamemolo Philistina cofà Plinio, a nàse i primi insediamenti teramaricoli come Mariconda de Melara, Fratexina e Gugnàn de Vilamar'zana.
A pararìa ke on ramo de sto fiume el pasése anca pal teritorio de cueo ke l devegnarà Rovigo, n dire'zion de Sarzano, Mardimago, San Martino di Venezze e podopo el continuava pa Anguillara e Agna fin rivàre tel teritorio de Cioxa dopo esarse inmisià co i rami minori de l Adexe. Fin là el 700 e anca l 800 i relitti de sto ramo minore i continuava ciamarli Pestrina o anca Filistina.
El ramo pì grando, sibèn ke l se jera spicolìo de on bel poco co la Rota de Sermide de l sec. VIII-VII v.c. ( e comuncue ghe se jera zontà le acoe de el Tartaro), el dovea èsarghe zà te l epoca etruska-romana se Adria la deventa cusì inportante tornovia de el VI secolo. Sto ramo cuà - ke i lo gà identificà come el pì settentrionale de el Po - el podaria anca corispondarghe a el sistema Tartaro-Filistina de Plinio, co le so boke e tuto.
Dògnimodo - el dixe Zerbinati - ke no ghè dùbio ke, in epoca etruska, el corso principale de el Po el se sposta da la banda setentrionale de el delta a cuea meridionale.
Na bèa jravolta e l ciàpa la via de : Ostiglia, Sermide, Ficarolo, Bondeno, Vigarano Pieve, Porotto, Cassana,Ferrara, Codrea, Quartesana, Ducentola, Voghenza-Voghera, Gambulaga, S.Vito, Ostellato, S.Giovanni e l finiva a mare presso Spina.
El sarìa elora, almanco pal percorso a sud-est de Feràra, da identificare col Padoa de Polibio e col ramo ke Plinio el lo ciama Eridano o Spinetico, e da lì el nome de Spina.

Ma: coanti rami ghevelo sto Po? e coanti nomi ciapavelo? :D



Spina
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Pellestrina, Pistrine, Pelestrine, Pilistine, Pestrina
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Połexene, Połexia, Połexela, Połeo, Połeje (Polegge) - Poła, Po, Połexeła e Pol
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