Come feto a dir ke la xe na voxe scognosesta en Etruria!http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... trusco.jpghttp://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... Bruxel.jpg =============================================================================================================================
Cfr. co:
Saalehttp://it.wikipedia.org/wiki/Saale La Saale è un fiume tedesco lungo 413 km. Si forma presso Zell, nel massiccio del Fichtelgebirge in Baviera, e sfocia nell'Elba.
http://de.wikipedia.org/wiki/Saale Die Saale entspringt in Franken. Zur Unterscheidung von der kleineren Fränkischen Saale wird sie im bayrischen Teil offiziell Sächsische Saale genannt, obwohl sie das heutige Bundesland Sachsen nicht berührt. Die Bezeichnungen Vogtländische Saale und Thüringische Saale sind weniger geläufig. Ihr slawischer Name ist Solawa, welcher heute noch in der sorbischen Literatur Verwendung findet. Im Raum Halle wird der Name wegen der dortigen Salzquellen auch mit dem deutschen Sole in Verbindung gebracht (wie etwa auch Suhl).
Da Origini delle lingue europee, del glottologo Mario Alinei
Volume IICapitolo XI
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 290004.jpg Da pagina 413 di OR 2 Preistoria linguistica germanica (cap. XI)
424-42510) Il Germanico conserva il nome «europeo» del «mare» attestato in tutte le lingue IE d'Europa (e anche in altre lingue non IE, secondo i nostratisti [v. OR1]). Ma innova anche, con un termine pangermanico, a mio avviso non ben spiegato etimologicamente: gotico
saiws «lago», «mare interno», «palude», antico islandese
s(æ)r, sjōr «mare», danese
sø, svedese
sjö «lago», anglosassone
s(æ), medio inglese
see, inglese
sea, nederlandese
zee, tutti «mare», antico sassone e antico alto tedesco
sēo, medio alto tedesco
sē, tedesco
See «mare» (f.), «lago» (m.). Pokorny collega questo tipo alla radice
*sāi- «dolore» [JEW 877] con una formante
-wo-, e col significato del latino
saevus «terribile, rabbioso, forte», ma è un'ipotesi che nel quadro dello scenario tradizionale non convince, per cui il tipo viene ora considerato di origine non IE.
Nel quadro della TC, tuttavia, la tesi di Pokorny acquisterebbe senso se venisse collegata all'epoca della sommersione di intere regioni settentrionali per effetto della deglaciazione.
Inoltre, essa si lascia avvicinare all'analoga innovazione lessicale del Goidelico per il nome del mare, la cui motivazione è anche «rabbia»: antivo irlandese
foirrce, fairrge «oceano, mare», irlandese
fairrge, specialmente «mare in tempesta, cavalloni», scozzese
fairge «mare», manx
faarkei «mare», collegato a antico irlandese
ferg «rabbia» [Buck 1.32; IEW 1169].
Ambedue potrebbero essere considerati come nomi noa del mare: «il tremendo»..
Il significato di «lago», accanto a quello di «mare», attestato anche nei prestiti delle lingue finno-ugriche, in particolare del Lappone (
saivvā, savja «acqua dolce, mare interno senza sbocco», «lago sacro, idolo sulla spiaggia», «essere sotterraneo»), si lascia collegare alle forti maree e alle numerose «lagune» dei mari del Nord.
Per un’altra innovazione, limitata al «Germanico settentrionale», v. oltre.