creta,
s. f. ‘varietà di calcare farinoso, di color bianco, non cementato, formato di sedimenti di minutissimi organismi marini’ (1340 ca., Palladio volgar.), ‘oggetto di creta’ (1759, G. Parini).
Derivati:
cretaceo,
agg. ‘che ha la natura, l'aspetto della creta’ (1750, A. Cocchi),
agg. e s. m. ‘ultimo periodo dell'era mesozoica’ (1873, Stoppani II 163: “creta o terreni cretacei”),
cretoso,
agg. ‘detto di terreno ricco di creta’ (1340 ca., Palladio volgar.).
Lat. creta(m) (di etim. incerta), col der. cretaceu(m) (giunto a noi per via dotta).
ceramica,
s. f. ‘arte e tecnica di manipolare e cuocere argilla e materiali analoghi’ (1865, TB), ‘pasta di argilla e di altre sostanze, usata per la fabbricazione di terraglie, porcellane ecc.’ (1923, M. Moretti).
Derivati:
ceramista,
s. m. ‘artigiano che esegue lavori in ceramica’ (1892, Gar.),
ceramografo,
s. m. ‘artista che decora con pitture oggetti in ceramica’ (1962, Batt.).
Fr. céramique (1806), col der. céramiste (1836), dal gr. keramikós ‘fatto di terracotta’, agg. di kéramos ‘vaso di terra, terra da stoviglie’ (d'etim. incerta).
cera 2,
s. f. ‘sostanza di orig. vegetale, o animale, simile ai grassi’ (ciera: 1262, Lettera d'Andrea de' Tolomei: Cast. Tosc. 37; cera: av. 1290, Guido delle Colonne).
...
Lat. cera(m), da avvicinare al gr. kerós ‘cera’ (d'etim. incerta), coi der. cerare, cereu(m) (giunto a noi per via dotta), cerosu(m) (giunto a noi per via dotta), cerotu(m) (dal gr. kerotón ‘unguento di cera’). Ceralacca è comp. con lacca.
creare,
v. tr. ‘produrre dal nulla, spec. riferito a esseri divini’ (av. 1294, B. Latini), ‘dare origine, far sorgere’ (av. 1348, G. Villani), ‘suscitare’ (av. 1276, Pannuccio dal Bagno), ‘eleggere, nominare’ (1353, G. Boccaccio).
...
Vc. dotte: lat. creare (dalla stessa radice di crescere), coi der. creabile(m) (lat. tardo), creatu(m) (part. pass.), creatore(m), creatura(m) (lat. tardo), creatione(m) (lat. tardo). Come è accaduto al fr. (H. J. Schmitt in “Cahiers de lexicologie” 36-1 [1980] 80-94), l'ant. e obliato agg. creativo ha trovato una nuova vitalità ed estensione per infl. dell'ingl. creative, trascinandosi dietro anche il der. creatività. Creazione nel sign. di ‘modello d'alta moda’ è prob. un calco sul fr. création: “nel linguaggio della moda, seguendo l'uso di Francia, leggesi ne' negozi e chiamasi creazione l'abito, il cappello, etc. di nova forma, l'ultima espressione di quell'arte dell'eleganza muliebre di cui Parigi tiene il primato del mondo tuttavia” (1905, Panz. Diz.).
gres,
s. m. ‘tipo di ceramica colorata cotta ad alta temperatura, caratterizzata da grande durezza e resistenza, usata spec. nell'industria chimica e nell'edilizia’ (1795, V. Dandolo: “Filologia e critica” V, 1980, 430).
Fr. grès (1175), affine al ted. Gries ‘rena grossa’, entrambi der. dal franc. *griot ‘ghiaia’.
1.
creta, ae, f.,
creta, argilla, usata:
1 per sigillare, CIC. e a.;
2 per dare il bianco agli abiti, PL.;
3 per vasi, PLIN.;
4 biacca, belletto, PETR. 23, 5;
5 creta notare, contrassegnare col gesso (il bianco è il segno del bene), HOR. Sat. 2, 3, 246 e a.
cresco, is, crevi, cretum, ere, 3 intr.,
1 crescere, nascere: crescit rosa, cresce la rosa, VERG.; con ex o de e l'abl.: quaecumque e terra corpora crescunt, ogni vegetale che nasce dalla terra, LUCR. 1, 867; spesso cretus, a, um, con l'abl. sempl. o con ab o de e l'abl. = nato da, disceso da: animi natura... nativo corpore creta, l'animo formato, derivato da sostanza legata alla nascita, LUCR. 5, 60; Alcanore creti, figli di Alcanore, VERG. Aen. 9, 672; ab origine cretus eadem, disceso dallo stesso sangue, OV. Met. 4, 607; sub Aristotele crevit, si formò alla scuola di Aristotele, IUST.;
2 crescere e cioè: accrescersi, ingrandirsi, ingrossarsi, svilupparsi; aumentare: crescunt arbusta, gli alberi crescono, LUCR.; homo crescit in longitudinem (in altezza)..., PLIN.; in sublime fastigium c., CURT. 8, 11, 6; urbs in immensum crescit, la città si sviluppa enormemente, LIV.; Liger ex nivibus creverat, la Loira si era ingrossata per lo scioglimento delle nevi, CAES. B. G. 7, 55, 10; hieme creverant Alpes, le A. erano coperte di alta neve, FLOR.; in ramos bracchia crescunt, le braccia si allungano (trasformandosi) in rami, OV. Met. 1, 550; annona crevit, il prezzo del grano aumentò, CAES. B. C. 1, 52, 1; Veis... vires crescebant, a Veio crescevano le forze, LIV.; crescit animus, aumenta il coraggio, LIV.; crescit inopia omnium, cresce la penuria di tutto, LIV.; crescit in dies singulos hostium numerus, di giorno in giorno aumenta il numero dei nemici, CIC. Cat. 1, 5; crescebat in eos odium, contro di essi cresceva l'odio, CIC.;
3 crescere in ricchezza, potenza, in fama: de nihilo crevit, è venuto su dal nulla, PETR. 48; res publica crevit, lo stato crebbe in potenza, SALL.; crescendi occasio, l'occasione di rafforzare la propria influenza, LIV. 1, 46, 2; crescere ex o de aliquo, innalzarsi, farsi grande a spese di uno, CIC.; ex invidia senatoria crescere, accrescere la propria posizione grazie all'impopolarità del Senato, CIC. Cluent. 77; crescere per aliquem, crescere in potere per l'appoggio di uno, CAES.
[cf. creo, creber].
1.
creo, as, avi, atum, are, 1 tr.,
far crescere; creare, procreare, produrre; causare; eleggere, nominare: aliud stercus herbas creat (fa crescere), CAT. Agr. 62; is Aeneam Silvium creat, egli genera Enea Silvio, LIV. 1, 3, 6; creari aliquo o aliqua, essere generato da uno o da una: fortes creantur fortibus, i forti son generati dai forti, HOR. Carm. 4, 4, 29; rege creatus, il figlio del re, OV. Fast. 2, 726; di cose: creari de o ex aliqua re o semplic. aliqua re, essere creato da una cosa: nil creari de nilo, nulla esser creato dal nulla, LUCR. 1, 156 e a.; vomitum creare, provocare il vomito, PLIN. 9, 155; errorem creat similitudo, l'analogia è cagione d'errore, CIC. Div. 2, 55; odium cr., suscitare odio, IUST.; creare consules, eleggere i consoli, CIC., CAES., LIV.; magistratus qui creatur annuus (che viene eletto per un anno), CAES. B. G. 1, 16, 5; creare aliquem consulem, eleggere uno console, LIV.; consules creati (sunt)..., furono eletti consoli, LIV.
[cf. cresco].
cera, ae, f.,
cera, usata per stenderla sulle tavolette da scrivere, per conservare i cadaveri, per plasmare figure specialm. degli antenati, per sigillo etc., quindi per meton. anche = tavoletta cerata, pagina, al plur. statue, figure di cera: ceras implere, riempire (di versi) le tavolette cerate, IUV. 1, 63; anche con endiadi: tabulae ceraeque, tavolette cerate, GAI. 2, 104; primae duae cerae, le prime due pagine, SUET. Nero 17; extrema, ima cera, il piè di pagina, CIC., SUET.; aliquem cera circumlinere (spalmare di c.), CIC.; dispositae per atria cerae (le immagini degli antenati), OV. Fast. 1, 591; in illo testimonio (documento) ceram esse (esservi un sigillo a cera) vidimus, CIC. Flacc. 37; cerae inanes, i favi vuoti, VERG. Georg. 4, 241
[cf. gr. kerós].
http://www.etimo.it/?term=creta http://www.etimo.it/?term=crearehttp://www.etimo.it/?term=ceramica http://www.etimo.it/?term=ceraCreta (in greco Κρήτη, Kriti), ufficialmente Periferia di Creta (in greco Περιφέρεια Κρήτης, Perifèria Kritis) è una periferia greca di 623 065 abitanti, con capoluogo Candia.
http://it.wikipedia.org/wiki/Creta