Valdobiadene, Biadene e ? (Piadena, Padena, Biedenkopf... )
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Valdobiadene (Val do biadene)
http://it.wikipedia.org/wiki/Valdobbiadene
Valdobbiàdene (Valdobiàdene in veneto) è un comune italiano di 11.223 abitanti della provincia di Treviso, in Veneto.
Origine del toponimo e primo periodo
Paolo Diacono, nella sua Historia Langobardorum accenna al paese natale di San Venanzio Fortunato chiamandolo Duplavilis. Da questo (che indicava, probabilmente, due ramificazioni del Piave-Plavis) dovrebbe essere derivato l'attuale toponimo che, in passato detto Val di Dobiadene, indicava un po' tutta la regione limitrofa ???. I primi reperti risalgono all'età preistorica e all'epoca romana. Nonostante la loro scarsità, appare abbastanza sicuro che questa zona fosse civilizzata, cosa favorita dalla presenza di importanti città quali Asolo, Feltre e Belluno. Altre testimonianze al riguardo possono essere ricavate persino dagli stessi toponimi.
Bisognerà aspettare però il 7 maggio 1116 per avere un documento scritto che citi Valdobbiadene. In questo l'imperatore Enrico V stabiliva i confini delle varie comunità della regione.
Biadene
http://it.wikipedia.org/wiki/Montebelluna
Montebelluna (Montebełuna in veneto) è un comune italiano di 30 845 abitanti della provincia di Treviso, in Veneto. Si tratta di un comune sparso in quanto sede comunale è la frazione La Pieve.
L'esistenza documentaria della pieve di Montebelluna coincide con l'esistenza, abbondantemente documentata a partire dal 1100, del castello medioevale, attraverso la concessione imperiale di Ottone III a Rambaldo II, conte di Treviso e poi divenuto feudo vescovile allorché, nel 1047 e nel 1065, Enrico III e Enrico IV lo confermeranno rispettivamente ai vescovi Rotario e Volframmo.
Del castello, un presidio, affidato, come prescrivevano gli Statuti cittadini, a due capitani in carica per sei mesi e adeguatamente stipendiati, e a sei custodi equipaggiati e armati più o meno sino ai denti, sul finire del Cinquecento, rimaneva solo la celebre descrizione del Bonifacio che val la pena di riportare:
La Rocca s'innalzava nel mezzo del Castello di Montebelluna grande e popolato assai; indi, poco discosto, erano due Gironi, l'un detto della Cisterna, e l'altro del Capitano; perché quello ad una bella cisterna era vicino, e in quest'altro il capitano del luogo dimorava: di dentro s'aggirava una spaziosa strada vicina alla muraglia, che con alcune torri era stata assai alta fabbricata: di fuori era un'ampia fossa che abbracciava il Castello, attorno al quale era una lunga strada; poi circondavano per buon spazio le Cerchie, che da un'altra fossa erano attorniate: e avea questo Castello tre porte: l'una dalla Chiesa a questo Santo consacrata, di S.Cristoforo si chiamava; l'altra era detta di sotto dal Girone; e la terza Bagnalasino. (G. Bonifacio, Istoria di Trevigi, p. 187)
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