Thiene, Thiendorf, Thienbüttel, Thienfelde

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Messaggioda Berto » dom dic 08, 2013 5:50 am

Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Thiene

Messaggioda Berto » sab giu 21, 2014 8:59 pm

Paretimołoje dote

http://it.wikipedia.org/wiki/Thiene

Trafila storico letteraria del Toponimo Thiene:
La prima traccia del toponimo è del 1152 in un documento attestante una lite per il possesso del castrum.
La data 1107, citata da alcune fonti, sembra sia errata e dovuta al degrado del documento proprio dove è scritto il nome che è stato letto come TENIS mentre era TEUPESIS cioè Chiuppese con riferimento alla abbazia che esisteva tra Dueville e Monticello Conte Otto in località Tre scalini nei pressi del fiume Astichello.

Varie grafie rinvenute in documenti notarili:
1152 Tienne.
1166 ville Thiennis.
1172 in pertinenciis de Tiene.
1259 Tyennem.
1276 in castro de Thienis.
1276 buscum de Tienis.
1301 omnibus de Tienis ... Clementis de Tiene
1346 iudicis de Thienis.
1348 Sancte Marie de Thienis.
Nei secoli successivi la forma senza la h è rara.
Dal 1600 in poi si impone la denominazione attuale.

Osservazioni mie:
Questa è la trafila storico letteraria, dove il nome Teupesis si riferisce non a Thiene ma a Chiuppese (Ciupexe in veneto) con riferimento alla abbazia che esisteva tra Dueville e Monticello Conte Otto in località Tre scalini e che era proprietaria della terra thienese; l'attribuzione dell'attestazione alla forma Thiene è un fraintendimento..., non si capisce come dalla forma TEUPESIS si possa essere giunti alla forma THIENE.

Ciupaxe/Ciupexe/Chiuppese ...Teupissae/Teupexe ... S. Maria Etiopissa
viewtopic.php?f=45&t=1000





Dal Dizionario di Toponomastica Italica di Pellegrini, Carla Marcato e altri (ed. UTET 2008)

Altra versione etimologica, dal solito nome personale latino:

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... ne-770.jpg
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Re: Thiene, Thiendorf, Thienbüttel, Thienfelde

Messaggioda Berto » sab nov 08, 2014 10:27 pm

Astego, Asteghelo, Lastego, Lastebàse/Alte, Laste, Lastaroli
viewtopic.php?f=45&t=340
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Re: Thiene, Thiendorf, Thienbüttel, Thienfelde

Messaggioda Berto » dom mag 29, 2016 4:25 pm

Thiene, Thiendorf, Thienbüttel, Thienfelde

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... asonia.png

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... rmagna.jpg

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... thien-.jpg


Thiene, Thiendorf, Thienbüttel, Thienfelde (Jermagna-Sasonia)
http://www.newstrackindia.com/informati ... ny.htm/307

Thiene
http://www.newstrackindia.com/informati ... thiene.htm
http://www.fallingrain.com/world/GM/06/Thiene.html

Thiendorf
http://www.newstrackindia.com/informati ... endorf.htm
http://www.fallingrain.com/world/GM/13/Thiendorf.html

http://it.wikipedia.org/wiki/Thiendorf
http://de.wikipedia.org/wiki/Thiendorf

Thienbüttel
http://www.newstrackindia.com/informati ... buttel.htm
http://www.fallingrain.com/world/GM/10/Thienbuttel.html

Thienfelde
http://www.newstrackindia.com/informati ... nfelde.htm
http://www.fallingrain.com/world/GM/06/Thienfelde.html

Toponomastica Sassone:

http://www.worldcitydb.com/lower_saxony ... state.aspx

Tammhausen Tange Tange Tangendorf Tangsehl Tannen Tannenhausen Tannenkamp Tannenkampstrasse Tappenbeck ... Tenge Tengern Tengshausen Tenstedt Teplingen Terborg Tergast Terhalle Terheide Teschendorf Tespe Testorf Tetendorf Tettenborn Tettens Tettens Teufelsmoor Tewel Teyendorf Thal Thansen
Thedinghausen Theene Theener Theisbrugge Theisbruggermoor Thelstorf Thesingfeld Thessen Thiede Thiedebach Thiedenwiese Thielitz Thiene Thienfelde Thiermann Thieshope
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Re: Thiene, Thiendorf, Thienbüttel, Thienfelde

Messaggioda Berto » dom mag 29, 2016 4:25 pm

Toponomastega xermana de l'alto vixentin, torno de Thiene:


Xanè o Zanè
viewtopic.php?f=45&t=1240

Skio-Schio
viewtopic.php?f=45&t=923

Vilaverla, Verla, Verlato
viewtopic.php?f=45&t=930

Dovie/Duvie/Douvie, Doviłe/Douviłe/Dovil, Dueville
viewtopic.php?f=45&t=960

Sandrigo
viewtopic.php?f=45&t=184


Borgo Lanpertego de Thiene:
...
https://it.wikipedia.org/wiki/Lamperthe ... so_Reno%29
Lampertheim è un comune francese di 3.041 abitanti situato nel dipartimento del Basso Reno nella regione dell'Alsazia.

https://it.wikipedia.org/wiki/Lamperthe ... ermania%29
Lampertheim è una città tedesca del Land dell'Assia.

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... rtheim.jpg

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... twalde.jpg
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Re: Thiene, Thiendorf, Thienbüttel, Thienfelde

Messaggioda Berto » dom mag 29, 2016 5:01 pm

Rasixmo antiveneto a Thiene, da parte de cristian-catołeghi ?


viewtopic.php?f=161&t=922

A ła Festa dei Popołi, de Thiene, xe stà negà a on s-ciapo de veneti de parteçipar come Popoło Veneto a sta festa; se trata de caxo de rasixmo antiveneto, da parte de tałiani ?

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... Thiene.jpg


Thiene. La Commissione Festa dei Popoli: 'Il Comune non c'entra, venetisti fuori per nostra decisione'

http://www.thieneonline.it/politica/ite ... 6XQypR_uSo


Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... thiene.jpg


“Non sparate sul Comune di Thiene. Non è del Comune la responsabilità della programmazione e della gestione della Festa dei Popoli. Se gli Indipendentisti non sono entrati è soltanto per decisione del Comitato Organizzatore. Scelta dettata esclusivamente da questioni burocratiche. La politica in questa vicenda non c’entra affatto”. Loro lo scrivono con altre parole ma sono questi
i concetti di base che il Comitato Organizzatore della Festa dei Popoli ha ritenuto opportuno mettere nero su bianco, dopo quattro giorni di polemiche, accuse e prese di posizione in merito all’accesso alla Festa negato ai venetisti. Con l’intento proprio di spazzare via dal tavolo della discussione ogni possibile strumentalizzazione politica. E ricordare, come infatti spiegano alla fine del loro comunicato, testualmente, che “…dal 2010 la Commissione coinvolge al suo interno anche cittadini stranieri affinché la festa sia sempre più DEI popoli e non PER i popoli. Malgrado le sue radici, la Commissione Festa dei Popoli è un organismo aconfessionale e apartitico, un organismo che si confronta con le persone in quanto uomini e donne, abitanti del Pianeta, al di là dei punti di vista che ognuno ha il diritto di avere”. Quando si dice parlar chiaro. Mentre per sabato prossimo resta in programma la manifestazione proprio degli Indipendentisti, che partirà alle 10,30 dalla Stazione ferroviaria per finire con un comizio in piazza Chilesotti.
Ma torniamo all’inizio del documento, quel comunicato sostenuto dall’autorevolezza di 20 firme che merita d’esser letto fino alla fine proprio come un contributo alla chiarezza, per una corretta ricostruzione di quanto accaduto. “Alla luce di quanto stiamo leggendo sui media, in merito alla presenza di un gruppo di appartenenti al movimento indipendentista veneto alla Festa dei Popoli di domenica 15 giugno 2014, riteniamo doveroso che si dia voce anche a chi la festa la pensa, la organizza, la prepara, la gestisce, ne assume i costi, ossia la Commissione Festa dei Popoli”.
“Rifiutiamo l’affermazione – scrivono gli organizzatori, che sottolineano in neretto i passaggi che evidentemente ritengono indispensabili - con cui alcuni ci hanno definito ‘organizzazione che risponde alla giunta del sindaco Giovanni Battista Casarotto e dell’assessore Maurizio Fanton’. Siamo nati prima dell’attuale Giunta e auspichiamo di poter continuare ad esistere anche dopo. Tutte le edizioni della Festa dei Popoli (quest’anno siamo arrivati alla 5ª), sono state possibili grazie alla disponibilità dell’amministrazione comunale a mettere a disposizione gratuitamente spazi ed attrezzature.
Nonostante il colore diverso delle due amministrazioni, la Festa dei Popoli ha sempre trovato accoglienza
nell’Amministrazione del Comune di Thiene e il Sindaco, in carica nelle varie edizioni, ha sempre accettato di presenziare e offrire un saluto nella cerimonia di apertura. Il fatto che dal 2012 il Sindaco guardi con maggiore simpatia alla Festa dei Popoli e che un sostenitore della Commissione Festa dei Popoli abbia assunto anche il ruolo di Assessore, ha sicuramente reso più agili alcuni iter burocratici, dato maggior
visibilità all’evento e maggior coraggio ai membri della Commissione, tutti esclusivamente volontari”.

“La preparazione, organizzazione, gestione, copertura dei costi della Festa – precisano i firmatari - continua, però, ad essere a totale ed esclusivo carico della Commissione Festa dei Popoli. Come ogni manifestazione che si rispetti, anche la Festa dei Popoli si è data, e continuerà a darsi, delle regole al fine di garantire la buona riuscita dell’evento; regole che di anno in anno la commissione modifica, rettifica, integra.

Tra queste, c’è l’obbligo di iscriversi e non soltanto per chi chiede un gazebo, ma anche per quei Popoli che danno la disponibilità solo per la sfilata del mattino: ogni bandiera, quindi ogni Paese, deve partecipare a un pomeriggio di formazione e preparazione, presentare una scheda di iscrizione in cui indicare anche i dati della persona di riferimento per quell’etnia o gruppo.
Niente nella festa è lasciato all’improvvisazione, in considerazione dei grandi numeri e dell’eterogeneità delle presenze. In questa edizione 2014, ad esempio, abbiamo avuto la presenza anche di due realtà che hanno chiesto e ottenuto il permesso di volantinare iniziative che la Commissione ha ritenuto idonee e in sintonia con la Festa.

Se tutti indistintamente possono visitare la Festa, pur attenendosi ad alcune regole come quella che vieta l’uso di qualsiasi sostanza alcoolica anche a scopo personale, SOLO chi ha chiesto autorizzazione può farlo al fine di far conoscere la propria associazione o gruppo, il proprio punto di vista su alcuni temi, eccetera”.

Poi il comunicato entra nello specifico della questione che riguarda i venetisti: “Il gruppo, quasi tutti adulti, di indipendentisti veneti aveva avuto il permesso di entrare purché senza bandiere, nel rispetto dei criteri sopra citati. Derogare, avrebbe creato un precedente, e legittimato, per il futuro, la presenza disordinata di gruppi o associazioni o imprese”.

Chiarito questo punto, fondamentale per una corretta ricostruzione di quanto accaduto, la Commissione parla un po’ della sua storia. Partendo dal 2008, quando nasce a Thiene il Coordinamento Missionario Vicariale: “Ne fanno parte i gruppi missionari parrocchiali e gruppi/associazioni laicali particolarmente attenti ai temi della mondialità. Tra queste anche l’Associazione A.S.A. onlus che, tra gli obiettivi statutari, ha quello di essere ponte tra la Diocesi di Padova e le missioni diocesane in Ecuador. A rappresentare A.S.A. onlus ci sono i soci Maurizio Fanton e Maria Novella Sacchetto, delegati anche dal Centro Missionario di Padova.

Nel 2009 il Coordinamento Missionario Vicariale fa propria l’affermazione assai diffusa “la missione ora è qui, con tutti gli stranieri che abitano i nostri territori” e avvia un percorso di formazione sul tema dell’immigrazione che culmina con la Festa dei Popoli, che torna dopo cinque anni, il 20 giugno 2010.

Il Coordinamento Missionario Vicariale affida la preparazione e organizzazione dell’evento a un gruppo di persone, la “Commissione Festa dei Popoli”, in rappresentanza del Vicariato, delle associazioni cattoliche (Azione Cattolica e Scout) nonché alcuni giovani che avevano organizzato la Festa del 2005. A.S.A. onlus, associazione iscritta al registro delle OdV della Regione Veneto, risulta essere capofila della Commissione, di conseguenza ne fanno parte anche i soci Fanton e Sacchetto”.
Fino al 2010, anno in cui la Commissione si allarga e coinvolge al suo interno anche cittadini stranieri.

Infine le venti firme. Le elenchiamo per completezza d’informazione: Michela Barbieri, Gianni Cavraro, Patricia Dalla Lasta, Elio Dall’Igna, Daniele Dal Maso, Samad Darmouch, Marcel Galatanu, Ouahiba Harrathi, Ghizlan Jaouad, Sadek Lahrache, Khemissa Mameni, Mariangela Mazzarano, Sara Pedemonte, Salwa Rahmouni, Joyce Ranieri, Maria Novella Sacchetto, Elisa Trevisan, Richard Vasquez, Habiba Zerifi, Michela Zuccollo.

di redazione Thiene on line


Sì sì sti kì łi me par purpio rasisti, falbi cristiani rasisti (col concorso de misionari catołego veneti), co l’agravo de esar rasisti contro ła so xente e de far na połedega coulturałe poco omana e poco cristiana, de bàsa coultura e tanto edeołojega.

viewtopic.php?f=161&t=922
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Re: Thiene, Thiendorf, Thienbüttel, Thienfelde

Messaggioda Berto » dom mag 29, 2016 6:07 pm

???

Case ai migranti «I veri cattolici devono fare di più»
Il sindaco di Thiene ha chiesto un maggior impegno dei cattolici nell’accoglienza ai profughi
27.05.2016

http://www.ilgiornaledivicenza.it/terri ... -1.4891868

Prima il Papa, poi il Vescovo e ora il sindaco. L'appello alle comunità parrocchiali di ospitare e sostenere i migranti in arrivo viene rilanciato con forza dal primo cittadino di Thiene, fortemente convinto che solo attraverso un'accoglienza diffusa sia possibile raggiungere una convivenza serena ed evitare situazioni di disagio. Un invito più che mai necessario, considerato che al momento solo due parrocchie cittadine su sette stanno portando avanti questo modello di integrazione auspicato dal Pontefice, in un caso mettendo a disposizione dei richiedenti asilo i propri alloggi, e in entrambi coinvolgendoli nelle attività quotidiane della comunità. «Ammetto che mi sarei aspettato maggior impegno e sensibilità da parte del mondo cattolico e delle tante famiglie che ruotano attorno alle nostre parrocchie - spiega il sindaco Gianni Casarotto - soprattutto dopo gli accorati appelli lanciati da Papa Francesco e dal Vescovo di Padova. I sacerdoti mi hanno riferito che hanno cercato di sensibilizzare i fedeli, ma evidentemente c'è ancora molta diffidenza verso i profughi. Eppure l'accoglienza diffusa è l'unica via da percorrere; in città sta dando buoni risultati e soprattutto non comporta i problemi che si sono verificati invece in altre realtà dove ci sono state alte concentrazioni di richiedenti asilo in una stessa struttura».

In città sono attualmente presenti 39 migranti, di cui cinque minori, e sono sistemati in quattro quartieri. In centro vivono complessivamente 11 migranti: una famiglia di quattro persone alloggiata da diversi anni in un appartamento di proprietà comunale, e altre 7 persone sistemate in case private. A giorni arriveranno nel quartiere altre quattro donne, che saranno sistemate in un appartamento privato. In Ca' Pajella vivono 11 richiedenti asilo di cui sei rientranti nel progetto Sprar e residenti da diversi anni un alloggio privato, e cinque giovani ospitati da febbraio direttamente nei locali della parrocchia di San Sebastiano.

In Conca di profughi ce ne sono attualmente otto: cinque in un alloggio comunale e tre in un appartamento privato. Infine, il quartiere dei Cappuccini ha aperto le porte a cinque rifugiati, tutti sistemanti in una struttura di proprietà del Comune. Nessun migrante è invece ospitato nel quartiere di San Vincenzo e nelle frazioni di Rozzampia, Santo e Lampertico.

La convivenza con i migranti non è certo semplice, ma c'è chi è riuscito meglio degli altri a coinvolgerli nella vita della comunità. È il caso della parrocchia di San Sebastiano, presa ad esempio dal sindaco Casarotto come modello di accoglienza e integrazione, ma anche della parrocchia Santa Maria Annunziata della Conca. «L'altra sera gli otto richiedenti asilo hanno partecipato alla nostra cena comunitaria - spiega don Antonio Guarise - mentre grazie alla comunità di Sant'Egidio diamo loro supporto nelle faccende quotidiano e li aiutiamo con lo studio della lingua italiana. Grazie alla Caritas hanno poi iniziato a prestare servizio di pulizia della città. Purtroppo noi non abbiamo alloggi di proprietà da mettere a disposizione, ma se ci sono residenti che hanno questa disponibilità si facciano avanti».

Nemmeno la parrocchia dei Cappuccini ha locali liberi per accogliere i profughi. «Fino ad ora nessun cittadino si è fatto avanti per mettere a disposizione un alloggio - precisa fra Luca Trivellato - eppure di appartamenti chiusi ne vedo molti. Capisco la paura e la diffidenza della persone, ma ci deve essere più solidarietà verso queste situazioni umane davvero tragiche». Don Livio Destro parla invece di un mancato coinvolgimento della parrocchia nell'arrivo e gestione dei migranti.

«Ci avvisano quando ormai sono già arrivati, per cui non è nemmeno semplice progettare un'accoglienza che faccia sentire queste persone realmente integrate nella nostra vita sociale. Noi, a dir la verità, siamo stati i primi ad invitare i fedeli a mettere a disposizione le loro case, e in alcuni casi qualcuno ha risposto anche se poi gli alloggi non sono andati bene. Spesso purtroppo gli sforzi messi in campo non producono i risultati sperati, ma mi auguro che l'esperienza fatta fino ad ora induca le persone ad essere più disponibili».
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