Sandrigo

Sandrigo

Messaggioda Berto » dom dic 08, 2013 9:24 pm

Sandrigo
viewtopic.php?f=45&t=184

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... ndrigo.jpg

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... ndrico.jpg

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... eqdsn6.jpg


La storia e la etimologia “tradizionali” (assurde e false)

http://www.comune.sandrigo.vi.it/index. ... ion=storia
Il nome del Comune e' di derivazione romana con probabili radici dal termine "Fundus Cintericus", cioè il fondo rurale di Cinterio, contadino romano.
Il toponimo sarebbe mutato poi in Senterìco, Senderìco, Sendrigo fino ad arrivare all'attuale dizione.
Il nome della città compare già come quello odierno su un documento datato 1080 relativo ad antichi diritti monastici, e tuttora giacente nell'archivio della Biblioteca Guarneriana di San Daniele del Friuli.
Il ritrovamento di un'iscrizione funeraria degli inizi del II secolo d.C., dimostra quanto antichi fossero i primi insediamenti nella zona, mentre la scoperta del sarcofago di marmo greco di una giovinetta, risalente al IV - V secolo d.C., testimonia le remote origini di una comunità cristiana.
Dopo la caduta dell'Impero Romano, anche Sandrigo subì le incursioni e le invasioni dei popoli barbari; durante una campagna di scavi archeologici del 1920 sono stati portati alla luce resti di una necropoli Longobarda.

http://www.classitaly.com/comuni/index.php?id_g=3350
Storia:
Il nome del Comune è di derivazione romana con probabili radici dal termine Fundus Cintericus, cioè il fondo rurale di Cinterio, contadino romano. Il toponimo sarebbe mutato poi in Senterìco, Senderìco, Sendrigo fino ad arrivare all'attuale dizione.
Il nome della città compare già come quello odierno su un documento datato 1080 relativo ad antichi diritti monastici, e tuttora giacente nell'archivio della Biblioteca Guarneriana di San Daniele del Friuli.
Il ritrovamento di un'iscrizione funeraria degli inizi del II secolo d.C., dimostra quanto antichi fossero i primi insediamenti nella zona, mentre la scoperta del sarcofago di marmo greco di una giovinetta, risalente al IV - V secolo d.C., testimonia le remote origini di una comunità cristiana.
Dopo la caduta dell'Impero Romano, anche Sandrigo subì le incursioni e le invasioni dei popoli barbari; durante una campagna di scavi archeologici del 1920 sono stati portati alla luce resti di una necropoli Longobarda.

Le notizie storiche sulla località sono quasi sempre legate a guerre, invasioni e distruzioni. La cronaca racconta che nel 1209 Ezzelino il Monaco sconfisse le truppe vicentine guidate da Rizzardo di San Bonifacio e dal Marchese d'Este, e che la soldataglia si abbandonò al saccheggio del paese, compiendo stragi e violenze senza risparmiare i luoghi sacri.

A partire dal 1312 il territorio diventò teatro di lotta tra guelfi e ghibellini, con i maggiorenti del paese schierati dalla parte dell'Imperatore; l'esercito padovano prese d'assalto Sandrigo incendiando e depredando senza pietà. Nel 1338 durante la guerra tra Scaligeri e Repubblica Veneta, il paese subì di nuovo violenze e danni.

Pochi anni dopo nel 1378 il Re di Ungheria spedì un esercito in Veneto per aiutare i suoi alleati Scaligeri contro i veneziani; in una sola notte gli Ungari trasformarono Sandrigo in un cumulo di macerie fumanti.
La storia di Sandrigo fu legata per secoli alle vicende della famiglia Sesso, devota alla causa imperiale, insediatasi nel territorio dal XIV secolo e rimastavi fino ai tempi moderni.

Verso la fine dell'epoca delle rivalità tra Impero e Comuni e l'inizio della dominazione della Repubblica Serenissima (1404) vide nuovamente Sandrigo teatro di battaglia tra le milizie venete e quelle dell'Imperatore. Durante la guerra della Lega di Cambrai nel 1511 i veneti tesero una imboscata alle truppe imperiali nelle immediate vicinanze del paese, uccisero centinaia di soldati e catturano molti prigionieri. Nella seguente reazione, solo la tradizionale fedeltà dei Sesso alla causa imperiale risparmiò alla comunità ingenti danni. Ma due anni dopo, nel 1513, il Comune subì una ennesima esperienza di saccheggio da parte questa volta delle truppe spagnole e tedesche, e nel 1532 dopo un ulteriore periodo oscuro colmo di lotte e distruzioni, il palazzo dei Sesso alloggiò per breve tempo l'imperatore Carlo V d'Austria, in viaggio verso Bologna per ricevere la corona imperiale.
Fonte: Comune di Sandrigo

Olivieri e Utet Toponomastica Veneta:

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 1rb0vc.jpg
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Re: Sandrigo

Messaggioda Berto » dom dic 08, 2013 9:26 pm

Riepilogo delle due ipotesi etimologiche:

1) quella dell'Olivieri che connette Sandrigo a San Ulderico;

2) quella che si trova nel sito del comune e citata nelle pagine di Wikipedia che dalla voce "Sandrigo", attestata in un documento del 1080, la fanno risalire a un Fundus Cintericus, cioè il fondo rurale di Cinterio, contadino romano; con una trafila linguistica assurda Senterìco, Senderìco, Sendrigo, Sandrigo (frutto di pura invenzione per deformazione ideologica, in linea con l'assurdità etimologica tradizionale che tutto deve per forza arrivare dai romani).
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Re: Sandrigo

Messaggioda Berto » dom dic 08, 2013 9:29 pm

Dal bon Sandrigo la xe voxe conposta da do formanti ke le dà la speçefega topografega del logo: Sand- + -rigo (se se sovegne ke l'Astego entel primo milegno d.C. nol gheva gnaon arxene artefato e el so alveo o leto el jera pitosto estexo e vario):


Dal filologo Giovanni Semerano:

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... sy2che.jpg

Toponomastica europea connessa:

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... uropei.jpg


http://www.worldcitydb.com/uppsala_in_sweden_state.aspx
Sanda Sandbol Sandby Sandby Sandika Sandikaon Sandviken

http://www.worldcitydb.com/alvborgslan_ ... state.aspx
Sandaker Sandared Sandback Sandbacka Sandbogen Sandbrackan Sandegardet Sanden Sandhaken Sandhem Sandhem Sandhult Sandtorp Sandvik Sandvik Sandvik Sandvik Sandvik Sandviken Sandviken Sanna Sannarp Sannas Sannegarden Sanneryd Sannum Sannum

http://www.worldcitydb.com/blekinge_in_ ... state.aspx
Sanda Sandback Sandhamn Sandviken

http://www.worldcitydb.com/gavleborg_in ... state.aspx
Sand Sanda Sandarne Sandbergs Sandsjo Sandvik Sandviken Sanna Sanna Sanningstjarn Sarsta

http://www.worldcitydb.com/halland_in_sweden_state.aspx
Sandlyckan Sandsered Sandshult Sandsilt Sannan

http://www.worldcitydb.com/bavaria_in_g ... state.aspx
Sand Sand Sand Sand Sand Sandbach Sandberg Sandbichl Sandelzhausen Sandersdorf Sandgraben Sandgrub Sandharlanden Sandheim Sandhof Sandhof Sandhof Sandizell Sandmuhle Sandreuth Sands Sandsbach

Rohr (8 casi) Rohrach Rohrach Rohrbach (13 casi) Rohrberg Rohrbrunn Rohrdorf Rohrdorf Rohren Rohrenfeld Rohrenfels Rohrenhof Rohrensee Rohrersreuth Rohrhof Rohrig Rohrig Rohrigham Rohrlhof Rohrmoos Rohrmoos Rohrmunz Rohrnau
Rohrnbach Rohrndlberg Rohrsteig Rohrstetten Rohrwang


http://www.worldcitydb.com/brandenburg_ ... state.aspx
Sandgrund Sandhausen Sandkrug Sandkrug Sandkrug Sando Sandoer Vorstadt Sandow


http://www.worldcitydb.com/hesse_in_germany_state.aspx
Sand Sandbach Sandberg Sandenhof Sandlofs Sandwiese

http://www.worldcitydb.com/lower_saxony ... state.aspx
Sandbeckerbruch Sandberg Sandberg Sandberge Sandbostel Sandbrink Sandbrinkerheide Sande Sandel Sandeler Mons Sanderbusch Sandergroden Sandersfeld Sandfeld Sandfort Sandfurth Sandhatten Sandhausen Sandhausen Sandhausen Sandhauser Sandhorst Sandhorst Sandkamp Sandkrug Sandkrug Sandlingen Sandloh Sandstedt Sandstedtermoor Sandtange Sandwisch

http://www.worldcitydb.com/czech_republic_(general)_in_czech_republic_state.aspx
San San Sebastian Sandau
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Re: Sandrigo

Messaggioda Berto » dom dic 08, 2013 9:31 pm

Xonta del 2 april 2009:

Alcuni documenti d’archivio che trattano della necropoli longobarda a Sandrigo:

(fornitimi dallo studioso sandricense signor Leonardo Carlotto)

Necropoli longobarda a Sandrigo
https://picasaweb.google.com/pilpotis/N ... Sandrigo02

Immagine


L’ipotesi da me considerata sull’origine etimologica di Sandrigo da Sand- = sabbia + -rigo= (…)
Era già stata considerata da Ottone Brentani nel 1884 (poi trascurata e abbandonata per ragioni politico-ideologiche):


Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 1rdz5f.jpg

Aggiunte sull’etimologia di Sandrigo, tratte da questo saggio del 2001, in cui è ben indagata l’ipotesi etimologica tradizionale e ossessiva, derivante da un nome d’epoca romana, che poi è l’ipotesi generale preferita e ideologicamente orientata, per tutti i toponimi, non evidentemente di origine diversa.

Inoltre viene analizzata e giustamente scartata l’altra ipotesi etimologica derivante da San Ulderico.

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... iqnwur.jpg

http://picasaweb.google.it/pilpotis/Top ... DeSandrigo
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Re: Sandrigo

Messaggioda Berto » dom dic 08, 2013 9:32 pm

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Sand <-(e)s, rar -e> m
sabbia f, (a)rena f: feiner Sand, sabbiolina, sabbia fine; grober Sand, sabbione, sabbia grossa
* jdm Sand in die Augen streuen, gettare/buttare sabbia/fumo negli occhi di qu; auf Sand gebaut, costruito/fondato ‹sulla sabbia›/[sull'arena]; da ist Sand im Getriebe fam, il meccanismo si è inceppato; den Kopf in den Sand stecken, fare lo struzzo, mettere la testa sotto la sabbia; wie Sand am Meer, a bizzeffe/[non finire]; etw in den Sand setzen fam, fare ‹un buco nell'acqua›/[cilecca]/[fiasco] con qc; im Sande verlaufen, arenarsi.

Sandbahn f sport pista f di sabbia.
Sandboden m terreno m sabbioso.
Sandburg f castello m di sabbia.
sandfarben adj {HOSE, PULLOVER, TEPPICH} (color) sabbia.
Sandgrube f cava f di sabbia.
Sandhose f turbine m di sabbia.

sandig
adj
1 (Sand enthaltend) {BODEN, HEIDE, WEG} sabbioso, arenoso
2 (mit Sand beschmutzt) {BADETUCH, HÄNDE, PFLASTER, SCHUHE} pieno di sabbia.

Sandkasten m “buca f piena di sabbia per far giocare i bambini”.
Sandkorn n granello m di sabbia/(a)rena.
Sandmann m, Sandmännchen n fam mago m Sabbiolino.
Sandpapier n carta f vetrata.
Sandplatz m Tennis campo m in terra battuta: auf Sandplätzen spielen, giocare sulla terra battuta.
Sandsack m 1 (mit Sand gefüllter Sack) sacco m di sabbia
2 sport Boxen punching bag m, sacco m.
Sandstein m (pietra f) arenaria f.
...
Sandstrand m spiaggia f ‹di sabbia›/[sabbiosa], arenile m.
Sandsturm m tempesta f di sabbia.
...
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Re: Sandrigo

Messaggioda Berto » mer mag 07, 2014 7:56 pm

È molto probabile che i toponimi : San Donà di Piave, San Donato Milanese, San Daniele del Friuli, San Daniele Pò, San Didero nel torinese, San Damiano D'asti, San Damiano Macra nel cuneense, Sandigliano a Biella, San Donato in val di Comino, ecc. siano tutti in origine come Sandrigo: nomi composti da una prima formante SAND- con il significato di luogo sabbioso sulle sponde, rive di un corso d'acqua + una seconda formante che nel caso di Sandrigo è -RIGO e rimanda a alla riva del rio/rigo corso d'acqua (l'Astico), che poi sono stati ideologicamente stravolti e interpretati come Santi che guarda caso hanno il nome che inizia con D- Donato e Damiano.

Immagini di San Donà e connessi:

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... %C3%A0.jpg

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... donati.jpg


La cui etimologia tradizionale è al di fuori di ogni grazia linguistica:

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... %C3%A0.jpg

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... szuek4.jpg

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... dpkff7.jpg

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... s3ohth.jpg

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... Pirona.jpg


Questo esempio mi ricorda di quand'ero bambino e andavo al Santuario di Monte Berico a Vicenza dove si trovava la grotta in cui era apparsa la Madonna alla giovane Vincenza (Vincenzina), che poi divenne beata e che secondo i preti del santuario, diede il nome alla città di Vicenza.
Questo è uno dei migliaia di casi di interpretazione ideologica (religiosa, nobiliare o politico istituzionale) della reale etimologia.
http://www.monteberico.it/sito/italiano.php
http://www.sitiunesco.it/index.phtml?id=506
VINCENZA PASINI
Si legge nelle cronache del 400 e negli atti del processo di beatificazione di Vincenza Pasini, che nel 1426 e nel 1428 la Madonna apparve per due volte a questa umile donna del popolo, promettendole che avrebbe fatto cessare l’epidemia di peste, che in quell’epoca infestava la città, se fosse stata costruita una chiesa in suo onore sul Monte Berico. Vincenza Pasini, riuscì senza difficoltà, a convincere le autorità cittadine, e nel 1428 venne eretta, in soli tre mesi, una semplicissima chiesetta, seguendo il perimetro che la Madonna stessa avrebbe tracciato sul terreno. Vicenza fu liberata dalla peste e il luogo diventò meta di pellegrinaggi.




San Donà di Piave

http://it.wikipedia.org/wiki/San_Don%C3%A0_di_Piave
http://www.santiebeati.it/dettaglio/91349

La leggenda del "Patto d'amistà"
Una delle tradizioni di San Donà di Piave e di Musile di Piave è il cosiddetto "patto d'amistà" (1), in italiano "Patto dell'amicizia", che viene ricordato il 7 agosto, di ogni anno, nel giorno di San Donato.
Questa consuetudine, che consiste nel dono di due capponi da parte del Sindaco di San Donà di Piave a quello di Musile di Piave, nasce da un fatto storico. Nel XIII secolo San Donà di Piave e Musile non erano altro che semplici villaggi. Esisteva una cappella, consacrata a San Donato, che sorgeva a sinistra del fiume Piave (dove oggi si estende la maggior parte del Comune di San Donà); il villaggio a sinistra si identificava con il nome della cappella: "San Donato". Nel 1258 (data incerta) il territorio subì una grande alluvione, che provocò un mutamento del corso del Piave (che, tra l'altro, segnava il confine tra il Patriarcato di Aquileia e della Diocesi di Torcello). A causa del mutamento del corso d'acqua la sopraccitata cappella venne a trovarsi dalla parte destra del fiume (dove ora sorge Musile di Piave). La leggenda vuole che gli abitanti dell'antica San Donà si siano accordati con quelli dell'antica Musile per mantenere il nome di "San Donato", anche se la cappella non si trovava più dalla loro parte. In cambio avrebbero consegnato ogni anno ai cittadini di Musile due capponi "vivi, pingui et optimi".
La tradizione dello scambio dei capponi è stata poi con il tempo dimenticata e successivamente riscoperta da qualche decennio a questa parte.


San Donato Milanese
http://www.comune.sandonatomilanese.mi. ... on/Main.do

http://www.santiebeati.it/dettaglio/91349

Storia della Città Pubblicazione 22/11/2005
Ultimo aggiornamento 21/03/2008Lo sapevate che?...
...Si fa risalire all'epoca preromana la prima fondazione del nucleo che avrebbe dato origine all'attuale San Donato. In particolare sembra che Etruschi, Liguri, Umbri e, soprattutto, Celto-Galli abitassero la vasta pianura che va da Melegnano a Milano, e che all'epoca presentava caratteristiche molto diverse da oggi: ai fitti boschi vicini al capoluogo lombardo si sostituivano, man mano che ci si avvicinava a Melegnano, le paludi create dai numerosi corsi d'acqua.

Ai primi abitanti succedettero, intorno al 222 a.C., i Romani, che occuparono la bassa Pianura Padana.

La realizzazione di vie di comunicazione fu uno dei tratti specifici della dominazione romana: nel 333 d.C. esisteva la strada consolare Mediolanum - Laus Pompeia, che, lunga 16 miglia, permetteva di raggiungere Lodi da Milano, e proseguiva poi in direzione sud. Della via Emilia sappiamo che il secondo miglio cadeva poco dopo l'attuale piazzale Lodi, il terzo miglio a Rogoredo, il quarto all'incrocio tra San Martino e Triulzio, il quinto miglio, "ad quintum lapidem", cadeva a San Donato, il sesto a Borgolombardo, il settimo a San Giuliano, all'incrocio con Carpianello, l'ottavo all'altezza dell'attuale Occhiò e il nono alla cascina Rampina, dove si trovava la "Mutatio ad Nonum", cioè il cambio di cavalli con servizi annessi per i passeggeri.
All'altezza di ogni miliario la via principale incrociava un'altra strada: lì furono fondate le chiese (San Martino, San Donato, San Giuliano) attorno alle quali si formarono i nuclei abitati che nel corso dei secoli diedero origine agli attuali paesi e città.
Successive notizie di San Donato risalgono ai tempi dei Longobardi, allorché Grimoaldo, duca di Benevento e amico del Vescovo d'Arezzo, nonostante la sua fede ariana, risalì in Italia, ufficialmente in aiuto di Gotoperto che aveva usurpato il trono del fratello Bertarico. Grimoaldo (VII secolo), che in realtà aveva delle mire su Pavia, portava con sé un poderoso esercito composto tra l'altro da un nutrito stuolo di militari aretini, a cui la tradizione attribuisce la fondazione della prima pieve di San Donato.
Dopo i Longobardi vennero i Franchi, i Carolingi, quindi gli Ottoni e, quando nel XII secolo vennero per i milanesi i tempi tumultuosi che videro l'avvento al trono di Corrado di Franconia e la ribellione del vescovo Anselmo IV da Pusteria al legittimo papa Innocenzo II, si fece avanti l'umile abate Bernardo di Clairvaux e grande fu la sua opera di pacificazione.
Fu per gratitudine che i milanesi vollero edificare, per lui e i suoi seguaci, un monastero, la cui costruzione ebbe inizio nel 1135 su un terreno acquitrinoso a Rovegnano (l'attuale Chiaravalle), nei pressi di Bagnolo.
E per San Donato l'abbazia rappresentò non solo un luogo di preghiera, ma anche il centro di importanti opere di miglioramento della zona. I monaci infatti promossero un'opera di bonifica vasta e profonda, trasformando quest'area paludosa in terreni altamente produttivi, grazie alla creazione di un complesso sistema di rogge e canali d'irrigazione.
L'abbazia di Chiaravalle, con la sua mistica bellezza, riuscì a incantare persino Federico Barbarossa, che, come scrive il cronista Sire Raul, nel 1158, durante la sua seconda discesa in Italia, cercò di lottare contro le autonomie locali, in particolar modo contro Milano. Il campo imperiale fu posto a Bolzanum - l'attuale borgo di Bolgiano - dove il Barbarossa si trattenne per una settimana: fu lì che il popolo milanese, guidato dal vescovo Oberto, si recò, in atto di sottomissione, con i piedi nudi e le spade sopra il collo.
San Donato con il tempo diveniva sempre più prospera e ubertosa grazie al validissimo sistema di irrigazione e ai molti mulini costruiti sulle rogge, sul Lambro e sulla Vettabbia, nonché punto strategico di battaglie e scontri che hanno segnato la storia del territorio. Le cronache ricordano lo scontro del 13 luglio 1278 tra le opposte fazioni dei Torriani e dei Visconti, e meno di tre secoli dopo, fra il 13 e il 14 settembre 1515, l'aspra battaglia di Marignano, combattuta in una vasta zona che andava da Melegnano (all'epoca denominata Marignano) a San Donato, che vide opposte le truppe francesi all'esercito svizzero e ai Lanzichenecchi, sostenitori degli Sforza; dopo la battaglia (detta dei Giganti), e passata alla storia per aver costituito l'atto di nascita della secolare neutralità svizzera, il vincitore Francesco I si acquartierò presso la casa dei principi Rasini (attuale Cascina Roma), in attesa di prendere possesso di Milano.


Voci toponomastiche più antiche in area italico- padano alpina e veneta per indicare le località sabbiose e umide accanto ai corsi d'acqua e precedenti a queste d'origine/importazione germanica (Sand-) sono: Sabia, Sabion, Sebio, Sabionetta, Sabbia, Saba, Sabbia, Savia, Sevio, Sapia, Sepio, Sepia, Saja.......
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Re: Sandrigo

Messaggioda Berto » dom set 28, 2014 8:23 pm

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Re: Sandrigo

Messaggioda Berto » dom mag 24, 2015 7:46 pm

SOLDÂT EUGENIO SANDRIGO, DI AQUILEIA, COGO DAL ESERCIT AUSTRIAC, PRIN FURLAN MUART SUL FRONT AUSTRO-TALIAN.

http://www.lavosdalfriul.eu/?q=article% ... o-sandrigo

No je vere che il prin muart fo, daspò da jentrade in vuere taliane, l'alpin udinês Riccardo Giusto (colpît sul Kolòvrat aes 4 di matine dal 24.05.2015)...onôr al pùar alpin Giusto, ma un altri furlan "cun la monture di un altri colôr" (cit.) MURÌ PLUI O MANCUL UN'ORE PRIN...
La prime canonade dal esercit talian rivà dal distrutôr (=cacciatorpediniere) Zeffiro pôc dopo des 3:00 vie pe gnot dal 24 di Mai 1915 (secont cualchidun altri aes oris 23:15 dal 23, prin da declarazion di vuere): jentrât tal canâl Porto Buso, secolâr cunfin maritim da l'Austrie, la nâf di vuere sbarà prin une silurade che fasè crofe (=cilecca) e po dopo une schirie di 169 canonadis cuintri da la caserme di cunfin austriache.
Ta caserme austriache stavin in dut 82 personis (71 fra soldâts e marinârs e 11 finanziots) erin furlans, slovens, triestins e todescs: 4 muririn subit sot dal fûc nemì (fra chescj ancje Eugenio Sandrigo, che ere al cogo da caserme), 7 innearin po che un schif (=scialuppa) si ribaltà ta aghe, 6 (scuasit ducj furlans) rivarin a scjampâ traviarsant a pît la lagune rivant daspò 11 oris di cjamìn (!) ducj impantânts a Gravo, 17 erin dislogâts di vuardie ta svariâts ponts da lagune e si meterin ducj in salf, i restants 48 invezit (cul comandant Magher) forin fats presonîrs dai talians.
Cheste une part da la letare dal cjapitani Stieger, diret superior dal tenent Magher, inviade al comant da 5. Armade austrongjarese, po clamade 'Isonzo-Armee':
«Duin, 6.6.1915.
Si riferìs che ai 24 di Mai 1915, il repart di difese costiere di Portobuso, che d'in chê volte ere ai miei ordins, viodût c'o comandavi il repart di difese costiere di Gravo, aes 3 a.m. fo tacât di doi distrutôrs talians, che lu colpirin tirant granadi e shrapnells e lo distruzerin scuasit dal dut.
Daûr des declarazions dai pôcs soldâts riparâts a Jamian, che si à proviodût a interogâ cun la massime curie, i events si sono davuelts in cheste maniere: la sentinele dae finanze Amandus Humar, viers lis 3 a.m., viodè une colone di fum fasi dongje besvelte da la fôs dal Tiliment e lu riferì al comandant, il siôr tenent dae riserve Yohn Mareth che, adun al comandant da la guardie di finance Giovanni Gaspari osservà col binocul lis nâfs che si svicinavin e po dè l'ordin di la sû sui schifs. Intant, i doi distrutôrs erin rivâts sot tîr e vierzerin il fûc. Une imbarcazion a benzine, cun 20 oms, fo centrade in plen, un schif si capotà e dai 10 oms sù si salvarin dome 3.
Il tenent Mareth fo viodût par l'ultime volte daprûf dal mûr di cente da l'isule, intant che incitave i soldâts a montâ sù su lis barcjis. (...)»
Chest l'elenc dai oms che mancjavin ae clamade:
MUARTS: sotenent contabil Kaucic Franz; zugsfhürer Wimberger Andreas; fants Bohine Alois, Sandrigo Eugenio.
DISPIERDÛTS: tenent Mareth; sergjent Pizzin; caporâi Furlanut, Sgubin, Corazza, Deinsi, Comar; fants Gergolet, Tognon, Ambroz, Boemo, Bevilacqua, Calligaris, Cecot, Colautti, Cechet, Devetag, Fragiacomo, Fabris, Fumis, Faustmann, Hrovatin, Jaki, Ipavez, Malaroda, Medeot, Maurig, Noni, Ockerls, Omerzu, Sandrigo (Dullio), Trevisan, Verzegnassi, Zrimsek, Zein, Canarutto, Cusma, Corbatto, Froglia, Rubinich, Sirotgnak, Prettner; finanziots Gaspari, Verzier, Scaramuzza, Cosulich, Rasatti, Mandal, Skodnik, Wonka, Faidiga.
Di chescj dispierdûts la plui part erin fra chei fats presonîrs dai talians.
Chest al è ce c'al sucedè la gnot di 100 ains fa esats...à di fâ rifleti che forin DOI FURLANS (Sandrigo e Giusto) I PRINS MUARTS seial di une bande che di chê altre dai schiriaments, ta la maladete vuere che sclopà un secul fa fra Italie e Austrie pal control di chestis nestris pùaris tieris di cunfin.

Di Blanc Luche
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