Entro, drentro, rento, intro, entel, intel, entol

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Messaggioda Berto » gio gen 02, 2014 7:21 pm

In te'l o so'l?

Ciao amighi,

Son drio scrive de Co£ombo, Paranà, Braxi£e, 'na co£onia fata so£o de visentini e trevigiani (emigrati il 1878) par dimandarghe 'na roba: So'l Rio Grande e Santa Catarina ghemo queo che £uri ciama de "Talian", un veneto mesco£a con trentin, lombardo e mantuano. Ma so'a nostra sità el nostro parlar xè pi vixin da voaltri che da £uri, parche ghemo mesco£a qualcosa so£o co'l portoghese. Come go dito, simo so£o Visentini e Trevigiani.
Ma gnancora go capio 'na roba: tuti qua so'l Braxi£e parla come voaltri: "in te'l". Noantri non ghemo mia sentio questa paro£a, parche parlemo "so'l". Esempio: Voaltri dize: "El xe nato in tea casa de so amico" e noantri dixemo "El xe nato so'a casa de so amigo". Quando voaltri dixe "in te'l", noantri dixemo "so'l".
Qualchedun qua sa dir parche so£o noantri parlemo cussita?
Xe 'na magnera antica del Veneto?
Grasie.

Diego Gabardo
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Re: Entro, drentro, rento, intro, entel, intel

Messaggioda Berto » gio gen 02, 2014 7:22 pm

Da “L’altra lingua” de Dino Coltro

Entro

Immagine
http://img571.imageshack.us/img571/4915/entrocoltro.jpg
dal latin ???


Intro

Immagine
http://img641.imageshack.us/img641/6433/introcoltro.jpg
dal latin ???
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Re: Entro, drentro, rento, intro, entel, intel

Messaggioda Berto » gio gen 02, 2014 7:23 pm

http://tlio.ovi.cnr.it/TLIO

ENTRA s.f.

0.1 antra, entra.
0.2 Da entrare.
0.3 Doc. prat., 1296-1305: 2.
0.4 In testi tosc.: Doc. prat., 1296-1305.
In testi mediani e merid.: Stat. tod., 1305 (?).
0.7 1 Lo stesso che entrata. 2 [Econ./comm.] Incasso, rendita, guadagno.
0.8 Mariafrancesca Giuliani 14.04.2011.
1 Lo stesso che entrata. || Mancini menziona per riscontro la voce entra, con lo stesso signif., del dialetto todino attuale.
[1] Stat. tod., 1305 (?), pag. 285.2: ciaschuno primamente, all'antra, degase engnonechiare ennançi all'altare con grande reverencia e dega dicere uno paternoster...
2 [Econ./comm.] Incasso, rendita, guadagno. || Serianni ritiene che la forma debba quasi certamente essere integrata in entra[ta].
[1] Doc. prat., 1296-1305, pag. 289.7: Questa è l'entra delli altri sei mesi che verra(n)no <..>.

ENTRAGLIE s.f.pl.

0.1 enteraglie, enterallie, entraia, interaglie, intraglie, 'nteraglie.
0.2 DEI s.v. entraglie (fr. entrailles, dal lat. tardo intralia ???).
...

ENTRO avv./prep.

0.1 aentro, emtre, emtro, enter, entor, entr', entre, entri, entro, entro', entrovi, entrum, etro, imter, inter, intor, intr', intre, intri, intro, intru, jnter, 'ntro, 'tro, ventro.
...
0.4 In testi tosc.: Doc. montier., 1219; Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Doc. prat., 1275; Doc. sen., 1277-82; Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Quindici segni, 1270-90 (pis.); Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Doc. volt., 1326; Lett. pist., 1331; Pietro dei Faitinelli, XIV pm. (lucch.); Doc. cors., 1370.

In testi sett.: Doc. savon., 1178-82; Proverbia que dicuntur, XII u.q. (venez.); Ritmo bellun., XII ex.; Doc. ver., 1214; Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Doc. venez., 1282 (2); Salimbene, Framm. volg., 1282-88 (emil.); x Doc. bologn., 1289; Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.); Poes. an. bologn., XIII; Serventese Lambertazzi, XIII u.v. (bologn.); Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Stat. chier., 1321; Doc. padov., c. 1336; Stat. trent., c. 1340; Lett. mant., 1367; Doc. moden., 1374; a Codice dei beccai, 1385 (ferr.).
...
0.5 La caduta delle vocali finali, generalizzata dopo l, n e r nelle varietà settentrionali (con annessa tendenza all'introduzione di vocale anaptittica nei gruppi consonantici con -r), non consente di distinguere in maniera netta i derivati di intro da quelli di inter: la molteplicità delle grafie rafforza l'ipotesi che le due basi siano state sovrapposte per via della contiguità etimologica, formale e semantica (cfr. Rohlfs § 845). Si ricorda inoltre che in molti testi sett. la scrizione in -e o in -o della vocale finale va interpretatata come grafia analogica priva di fondamento etimologico, nonché fonetico. Si noti che nel testo lomb. Disputatio roxe et viole (XIII sec.) si alternano le forme intra, intre, intri e intro riproducendo, quasi secondo un principio di armonizzazione grafica e fonetica, la vocale finale della parola che segue immediatamente nel contesto di riferimento. Sono incluse, pertanto, nella voce tutte le forme sett. del tipo entre / intre / inter di diretta ascendenza italoromanza (si tratti di cultismi o di forme popolari) e di presumibile tramite galloromanzo, ad esclusione di poche occorrenze che rappresentano con un buon margine di certezza delle varianti grafiche per inter mutuato direttamente dalla base latina. Queste ultime figurano nella voce inter.

Nota la forma entrovi (entro ivi, equivalente di iv'entro).

Locuz. e fras. a entro 2.1, 4.3.1; da entro 1, 2,2, 2.3.4, 3.1; da entro a 2.3.4.1; da entro da 4.1; da entro di 2.3.4.1, 3.1.1; da entro in 3.1.2; dare entro 2.3.7; di entro 2,2, 2.3.5, 3.1; dire entro 6.2; entrare entro 4.2; entro a 2.3.1, 4.4.1, 6.5; entro che 4.4.3; entro da 4, 4.3.2, 4.4.2; entro di 2.3.2, 3, 6.6; entro i vivi 6.1; entro in 2.3.3; entro in quel punto 2.3.4; entro la via 5.3; entro per 5; entro per la via 5.3; fino a entro 2.3.6; fino a entro in 2.3.6.1; il lato da entro 2.2.1; in entro 1.2; infino entro 2.3.6; iv'entro 1.1; la parte da entro 2.2.1; passare entro 5.4; per entro 5.1, 5.2; trasformarsi entro 2.3.8.
...
- Esservi, stare entro.
...
Gettare, gettarsi entro.
[35] Ritmo bellun., XII ex., 19, pag. 214: De Castel d'Ard av li nost bona part. / I lo getà tut intro lo flum d'Ard.
...
[45] Stat. venez., 1338, cap. 59, pag. 449.19: page soldi XX per çascuno vaxello e perda li vaxelli, salvo se algun marcadante volese algun vaxello de bigonço un e meço de le predite doge per meter intro specie o merce...
...
- Locuz. avv. Da entro.

[59] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 76, pag. 197.2: et li dicti inplasti ad stumidire et ad maturar(e) ce se pona; et ponase da entro li sitone unti de sapone.

[60] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 119, pag. 246.31: La cura: se lu c. se inte(r)ferre de li pedi d(e)reto tollase d(e) l'ong(n)a più da fore ch(e) da entro...
...
1.2 Locuz. avv. In entro: verso l'interno.
...
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Re: Entro, drentro, rento, intro, entel, intel

Messaggioda Berto » gio gen 02, 2014 7:24 pm

Dixen ke łe raixe de sti moti łe xe asè lonse e co łe voxi latine a se gà na corispondensa ma no na derivansa;
corispondense łe ghè anca co łe vecie lenghe de l’area tałega difarenti dal latin e co l’ara çeltega:

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 290004.jpg

3.1.4. Preposizioni e avverbi PIE: casi notevoli

È probabile che nel periodo più antico, isolante, di Homo loquens Ia, la forma e la funzione dei termini grammaticali si distinguessero appena da quella di nomi, verbi e aggettivi semanticamente vicini al significato relazionale dei termini grammaticali.
Per questo, è utile rilevare i casi in cui i termini grammaticali PIE lasciano ancora intravedere rapporti con la semantica nominale e verbale.

In alcuni casi il significato pieno della preposizione è stato ipotizzato dagli specialisti: per esempio negli avverbi locativi *uper «sopra» e *iner «dentro», *anter «anteriore» è stato visto un composto di *up, *in e *ant + *er col significato di «terra», deducibile da greco érā, tedesco Erde, inglese earth. veneto tera, ecc.
Nei casi che seguono il rapporto è ancora trasparente.

(I) Un primo esempio potrebbe essere quello della preposizione *en, con la quale torniamo nell'ambito della lessicalizzazione dei rapporti elementari di Homo loquens con lo spazio.

In IE la preposizione è attestata in quasi tutta l'area, e viene ricostruita nelle forme *eṇ, *ṇ- *eni- *n(e)i- ecc. (P. 311).
La troviamo in antico indiano ni já- «in-nato», avestico ni-zgnta- «in-genuus», armeno i, greco en, éni, ení, latino in, osco umbro en, albanese inj «fino a», antico irlandese in-, cornico e bretone en, gallico en-, gotico in, antico alto tedesco, anglosassone in, antico islandese i, lettone ie-, antico prussiano en, antico slavo on-; nella forma *ni-*nei- ha il significato di «giù, in basso, sotto»: antico indiano , avestico , armeno ni-, celtico *né; dal comparativo *nitero- antico alto tedesco nidar, antico islandese niðr, antico sassone nithana «sotto», ecc., antico slavo nizъ.

Anche gli altri significati che questa preposizione assume nella sua forma *enter, * ṇter, *entero-, rientrano nella sfera delle relazioni spaziali essenziali, come per esempio «fra» attestato quasi ovunque: antico indiano antàr, avestico antarə, albanese nder, latino inter, intrō, intrā, osco anter, antico irlandese eter, etir, etar, bretone entre, gallico inter, cornico ynter, antico alto tedesco untar.



Immagine
http://img28.imageshack.us/img28/5070/24ezujo.jpg
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Re: Entro, drentro, rento, intro, entel, intel

Messaggioda Berto » gio gen 02, 2014 7:25 pm

Entel venetego xe atestà entol:

Pa 14 (çipo/çepo/cippo/asta paralelepipeda)
Pa 14 (çipo/cippo/asta paralelepipeda)
A) . e.n.to.l.lo.u.ki / te.r.mo.n .........B) [-]etiio.s. / te.u.te.r.s
A) entollouki termon B) [-]edios teuters

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... monons.jpg

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... -PD-14.jpg


Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 03/293.jpg

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 03/294.jpg

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 3/2951.jpg

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 3/2961.jpg



Teuters, teuta, touta, totam, touto, toutatis, tuath, teutoni, tote, tutore, ...
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... FXREE/edit
Immagine


Cfr.co edile/aediles
http://it.wikipedia.org/wiki/Edile_(storia_romana)
Gli edili (in latino aediles) erano magistrati di antiche città sabine e latine, tra cui Roma.

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... /aedes.jpg



???
Edel, adel (voxi xermane)
Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 1/edel.jpg
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Re: Entro, drentro, rento, intro, entel, intel

Messaggioda Berto » gio gen 02, 2014 7:26 pm

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... er4371.jpg

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... o-indo.jpg


Immagine

3.1.4. Preposizioni e avverbi PIE: casi notevoli


È probabile che nel periodo più antico, isolante, di Homo loquens Ia, la forma e la funzione dei termini grammaticali si distinguessero appena da quella di nomi, verbi e aggettivi semanticamente vicini al significato relazionale dei termini grammaticali.
Per questo, è utile rilevare i casi in cui i termini grammaticali PIE lasciano ancora intravedere rapporti con la semantica nominale e verbale.
(I) Un primo esempio potrebbe essere quello della preposizione *en, con la quale torniamo nell'ambito della lessicalizzazione dei rapporti elementari di Homo loquens con lo spazio.

In IE la preposizione è attestata in quasi tutta l'area, e viene ricostruita nelle forme *eṇ, *ṇ- *eni- *n(e)i- ecc. (P. 311).
La troviamo in antico indiano ni já- «in-nato», avestico ni-zgnta- «in-genuus», armeno i, greco en, éni, ení, latino in, osco umbro en, albanese inj «fino a», antico irlandese in-, cornico e bretone en, gallico en-, gotico in, antico alto tedesco, anglosassone in, antico islandese i, lettone ie-, antico prussiano en, antico slavo on-; nella forma *ni-*nei- ha il significato di «giù, in basso, sotto»: antico indiano , avestico , armeno ni-, celtico *né; dal comparativo *nitero- antico alto tedesco nidar, antico islandese niðr, antico sassone nithana «sotto», ecc., antico slavo nizъ.

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... /434p1.jpg
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