da Sixara » gio giu 02, 2016 11:05 am
E 'lora gnente frigidima de la Marcato, ke no se rièse a spiegare kela a de fraìma da indoe ke la salta fòra.
Tornemo a infra hyem- (-em, -en, -es) :
E.Verza e D.Trombin, tel so Le Valli del Delta del Po, i scrive ke
"In autunno, con l'abbassarsi della temperatura, il pesce cerca la strada per tornare al mare. Le valli sono però sistemi chiusi, e questa migrazione di ritorno è, in pratica, impossibile. Il pesce deve quindi essere 'ingannato' e, al fine della sua cattura, indotto a concentrarsi in un apposito canale, il 'colaùro', alla fine del quale vi è il 'lavorièro'. L'afflusso dei pesci, noto con il nome di 'ciamà', viene indotto con l'immissione di acqua salata presso il lavoriero; i pesci, avvertita la buona qualità dell'acqua 'nuova', nuotano attraverso la valle verso il presunto sbocco in mare. La geometria dei canali e delle barene viene costruita al fine di favorire il più rapidamente possibile questo flusso: nel mezzo della valle troviamo le 'vignùe', strettoie attraverso le quali il pesce s'incanala e, verso il lavoriero troviamo la vignùa principale. (...) Le valli , nel corso del tempo, sono state modellate al fine di presentare fondali e canali più profondi in prossimità dei lavorieri; questa impercettibile inclinazione del fondale serve per favorire i movimenti del pesce e per evitare che resti a svernare nei laghi aperti. Con l'arrivo del freddo, infatti, il pesce che incautamente fosse rimasto nei laghi e nei canali, verrebbe inevitabilmente perso, a causa degli uccelli ittiofagi e soprattutto per le gelate."
Ghe semoja? I ga paura ke l pése el ghe resta dentro e l finìsa pa morirghe pal jà'zo ( i se lo ricorda ncora l inverno de l 85 co i ga perso tuto el 'racolto') e i se parécia par tenpo, prima ca rìva el fredo cueo bòn, kele bèle brinà de novenbre-dicenbre...
"Queste operazioni, unitamente alla fase di pesca vera e propria, sono dette fraìma, termine che presumibilmente deriva dal latino 'infra-hyemes', ovvero 'in prossimità dell'inverno'. Tipicamente la fraìma, prendeva inizio con la Madonna del Rosario (7 ottobre), ma già dopo ferragosto si cominciava con la cattura dei latterini e generalmente, in settembre, con le altre specie; la pesca durava fino alla fine di novembre, smorzandosi poi con il finire dell'anno ( a dicenbre no se fà colaùro!). I pesci sono sempre giunti al lavoriero secondo un certo ordine, dettato dalla loro biologia e quindi tolleranza al freddo : otregani e orate per primi, poi boseghe e anguille, per ultime mecce, volpine e branzini. Una seconda fase di pesca può avvenire in primavera, tra marzo e aprile, ovvero la 'pesca di Quaresima'."
"Vediamo, schematicamente, lo svolgimento di queste operazioni di pesca" :
na olta ke l pése l è rivà te la vignùa granda e tel colaùro el ghe resta inprexonà da le 'paratie' de i laorièri. Pal pasà le jera fate de legno e de càna, "con forma a freccia" e i le ri-costruiva ogni àno. Te i àni 60 i ga méso cuée de cemento o de fèro. El pése i lo ciàpa co na gran ré da pesca, e i dòpara le vòeghe pa torlo su. I lo ciapa e i lo mete so on scàgno e -veloci - i lo divide : cueo ke ga na pezzatura commerciale (2-3 ani e depì) i lo manda direto al marcà ( o anca a la stabulazione pa èsare vendù te i mexi dopo); cueo màsa picolo i lo mete te le cariòle piène de acoa e subito i lo libera te i canaleti ke i porta a le peschiere pa l inverno. I pési ke no i è maturi , i ga da pasàre almanco n altro àno te la vàle, drento ste peschiere, ke le sarìa on labirinto de canàli fondi fin 4 mt., ke so le rive ghe crése le tamerici a farghe da pasàja pa ripararli da i venti de bòra. E lì dentro ghe xvèrna i pési, movendose pena-pena e magnando gnente.
A ghè anca i gorghi, ke i è de le buxe a forma tonda, fonde 4-5 mt. e lì a se concentra "a fine fraìma" kel pése ke no l è gnancora rivà a i lavorieri, cofà le oràe ca ghe piaxe stare dentro te i gorghi a jrare n tondo .
Pasà l inverno " il pesce è pronto per ripopolare i grandi bacini vallivi. In marzo e aprile viene fatto defluire dalle peschiere: assieme al pesce novello, di nuova semina, popolerà laghi e canali fino all'arrivo dell'autunno. Esisteva un detto, presso le valli del delta, che sanciva l'inizio di tale operazione : Giuseppe Lisetto, proprietario di Valle Bagliona, amava aprire le peschiere il 19 marzo, ed era il primo - bonorìvo; Salvino Duse, invece, presso le valli di Rosolina, più prudentemente festeggiava San Marco, aprendole il 25 aprile, per ultimo - tardivo."