Criar e sigar

Re: Criar e sigar: el pianto del mas-cio

Messaggioda Sixara » lun set 09, 2019 11:11 am

El skrive Meneghello

Ho letto in qualche parte che c'è una parola 'veneta' o addirittura proprio 'vicentina' , che non avevo mai sentita, sgnicaménto , che significherebbe il "pianto fievole", e in particolare "il gridare del porco quando lo ammazzano".
Ora sul grido sacrificale del porco euro-asiatico non confondo (no-confóndo), ma il grido del nostro mas'cio ha o aveva tutt'altre caratteristiche che di un piangere fievole: quando lo agguantavano e cominciavano a sgozzarlo il mas'cio sigàva ; e questo si riteneva uno fra i più atroci sighi in natura, uno strido dalle frequenze altissime, astrali...
Il mondo della morte, i suoi emozionanti ripiani acustici ...
Forse non accadeva dappertutto , sarà stata la caratteristica di una schiatta locale di mas'ci: perché si deve ribadire che gli animali hanno una loro cultura differenziata da luogo a luogo... Non ho potuto accertare se altrove , o anche nelle nostre corti, quel sigo degenerasse davvero negli ultimi istanti in un breve piagnucolio che certo io non ricordo di avere mai udito.


L'idea che il morente dopo aver gridato così forte dovesse passare per una fase di pianto fievole, e morisse quasi finfotando, conturba.

Luigi Meneghello, Maredè, maredè..., BUR 2007, pp. 85-86

trè paròle pa dire del 'pianto' del mas-cio co i lo còpa: sgnicaménto - sigo - finfotando (la me disturba anca mi sta idea del boxgàto ke, dòpo 'ver tanto tsigà, el mòra fifotando)
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