Bródo, broàr su, xbródegar, xbródolarse, brulè, brùlo

Bródo, broàr su, xbródegar, xbródolarse, brulè, brùlo

Messaggioda Berto » dom ago 23, 2015 8:22 pm

Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Bródo, broàr su, xbródegare, xbródolarse, brulè, brùlo

Messaggioda Berto » dom ago 23, 2015 8:23 pm

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bròdo (en tajan) bródo (en veneto),
s. m. ‘alimento liquido ottenuto facendo bollire in acqua salata carni, verdure o altro’ (inizio sec. XIV, Marco Polo), ‘quantità di brodo contenuta in una tazza, scodella, e sim.’ (1865, TB).
broda, brodaja, xbrodolon, brodoxo
Germ. *bròd-, indicante un tipo di cibo non usuale nelle mense romane, introdotto dal nord assieme alla zuppa.
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Re: Bródo, broàr su, xbródegare, xbródolarse, brulè, brùlo

Messaggioda Berto » dom ago 23, 2015 8:24 pm

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Brühe <-, -n>
f
1 gastr (Fleischbrühe) brodo m (ristretto di carne), consommé m; (Gemüsebrühe) brodo m di verdura
2 fam pej (Getränk) acqua f sporca
3 fam pej (schmutzige Flüssigkeit) acqua f sporca/lurida: das Wasser des Sees ist eine trübe Brühe, l'acqua del lago è una brodaglia torbida; jdm läuft die Brühe runter, qu gronda di sudore.


brühen
A tr etw brühen
1 (zubereiten) {KAFFEE, TEE} fare/preparare qc (con l'acqua bollente)
2 (abbrühen) {GEMÜSE, TOMATEN} sbollentare qc, immergere qc nell'acqua bollente
B
sich (dat) etw brühen {KAFFEE, TEE} farsi qc (con l'acqua bollente).


brühheiß
adj
{GETRÄNK, SUPPE} bollente, che scotta/brucia: brühheiß sein, essere bollente, scottare; etw brühheiß essen/trinken, mangiare/bere qc che scotta/brucia.

brühwarm fam
A adj
{NACHRICHT, NEUIGKEIT} dell'ultim'ora, fresco fresco, caldo caldo
B adv:
jd erzählt/sagt/trägt etw brühwarm weiter, qu racconta/spiattella/riferisce qc fresco (-a) fresco (-a) fam.

brutzeln
A tr
fam (jdm) etw brutzeln {STÜCK FLEISCH, STEAK} friggere qc (a/per qu)
B itr
(in etw dat) brutzeln {KOTELETT, STEAK IN DER PFANNE} friggere (in qc), sfriggere (in qc), sfrigolare (in qc)
C rfl
fam sich (dat) etw brutzeln friggersi qc.
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Re: Bródo, broàr su, xbródegare, xbródolarse, brulè, brùlo

Messaggioda Berto » dom ago 23, 2015 8:25 pm

Dalla versione web del Vocabolario Etimologico della Lingua Italiana di Ottorino Pianigiani.
http://www.etimo.it/?pag=hom
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http://www.etimo.it/?term=brodo
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Re: Bródo, broàr su, xbródegare, xbródolarse, brulè, brùlo

Messaggioda Berto » dom ago 23, 2015 8:25 pm

http://tlio.ovi.cnr.it/TLIO


BRODO s.m.

brodo, brodu, brodus, brudo, bruodo, bruodu.

0.2 DELI 2 s.v. brodo (germ. *brod-).
0.3 Regimen Sanitatis, XIII (napol.): 1.
0.4 In testi tosc.: x Immanuel Romano, XIII/XIV (tosc.); Jacopo Alighieri, Capitolo, 1322 (fior.); Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.).

In testi sett.: x Gramm. lat.-it., XIII ex. (ver.); Paolino Minorita, 1313/15 (venez.).
In testi mediani e merid.: Regimen Sanitatis, XIII (napol.); Gloss. lat.-eugub., XIV sm.
In testi sic.: Senisio, Declarus, 1348 (sic.).

0.7 1 Liquido di cottura di cibi (in partic. della carne). 2 Acqua sporca, fangosa.
0.8 Maria Clotilde Camboni 22.07.2001.

1 Liquido di cottura di cibi (in partic. della carne).
[1] Regimen Sanitatis, XIII (napol.), 277, pag. 571: Mangia con brodo semplece la carne del montone...
[2] x Gramm. lat.-it., XIII ex. (ver.), pag. 505: hoc ius, huius iutis, lo brodo.
[3] x Immanuel Romano, XIII/XIV (tosc.), pag. 326: Qui vèn poverame - con sì fatte brame, / ch'el brodo col rame - si vòl trangugiare.
[4] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 74, pag. 112.3: Poscia ànno questa carne cotta di questi montoni, e' póngolla dinanzi all'idolo e versano lo brodo quae e làe, e dicono che gl'idoli ne piglino quello che egli vogliono.
[5] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 59, pag. 85.8: Alguni mette li dedhi entro lo brudo e par k'elli voja peschare o ensembre ad una volta lavarse le man et emplirse lo ventre.
[6] Gl Senisio, Declarus, 1348 (sic.), 148r, pag. 34.10: Ius iuris... liquamen diversarum rerum coctarum, quod vulgariter dicitur brodu
[7] Gl Senisio, Declarus, 1348 (sic.), 322r, pag. 34.12: Zeuma me... vel Zeuma tis... conpositio multorum liquaminum, quod vulgo dicitur brodus.
[8] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 111, pag. 220.13: andò e cosse uno capretto e, messo alquanto pane nella canestra e 'l brodo nella pentola, recò questo all'angelo, credendo che fusse uomo, che volesse mangiare.
[9] Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.), cap. 247, pag. 109.6: [1] Pigla archimisa et falla bugliri in acqua et di quilla aqua biva la donna. Et di la dicta erba richipi lu fumu di sucta et biva lu dictu brodu matina et sira et cussì tornirannu li soi fluri.
[10] Gloss. lat.-eugub., XIV sm., pag. 110.9: Hec offa, fe id est la suppa del bruodo.

2 Acqua sporca, fangosa.
[1] Jacopo Alighieri, Capitolo, 1322 (fior.), 42, pag. 365: Nel quinto l'altre due [[opposizioni nel vizio]], che son nel nodo / del male incontinenti, ci fa certi, / con accidioso et iracondo brodo.
[u.r. 07.10.2008]



BRUCIARE v.

broxer, bruçar, brucerà , bruceranno, brucia, bruciando, bruciante, bruciarà , bruciaransi, bruciare, bruciarle, bruciasi, bruciata, bruciate, bruciati, bruciato, bruciava, bruciò, bruciorono, brugiado, brugiare, brugio, brugioe, brusa, brusà , brusaa, brusada, brusade, brusadha, brusadi, brusado, brusàla, brusalle, brusando, brusano, brusao, brusar, brusarà , brusare, brusaré, brusaremo, brusato, brusciando, brusciare, brusciaro, brusciarono, brusciata, brusciato, brusciava, bruserà , brusià , brusiar, brusiase, brusiava, brusier, brusò, bruxa, bruxà , bruxada, bruxadi, bruxado, bruxando, bruxao, bruxar, bruxarave, bruxare, bruxarli, bruxasse, bruxata, bruxati, bruxava, bruxavano, bruxiada, bruxiare, bruxò.

0.2 LEI s.v. *brusi‑ 'bruciare'.
0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 1.3.1.
0.4 In testi tosc.: Paolino Pieri, Merlino (ed. Cursietti); Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362; Ingiurie lucch., 1330-84, [1370]; Ranieri Sardo, 1354-99 (pis.).

In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Giacomino da Verona, Babilonia, XIII sm. (ver.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Stat. mant., 1371; x Marsilio da Carrara, a. 1373 (padov.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.); Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.).

0.7 1 Distruggersi, consumarsi per combustione o per eccessivo calore. 1.1 Estens. Essere avvolto dalle fiamme. 1.2 [Rif. a essere umano:] ustionarsi. 1.3 Estens. Essere infuocato, infiammato, tormentato dall'eccessivo calore. 2 Distruggere, consumare con le fiamme o l'eccessivo calore; incendiare; uccidere per mezzo del fuoco. 2.1 Cremare un cadavere. 2.2 Estens. Riscaldare con eccessiva intensità. 2.3 Fig. Far venir meno qsa, eliminare, distruggere. 2.4 Fig. Tormentare, affannare. 2.5 Fig. Infiammare d'amore, di passione tormentosa. 3 [Detto del caldo:] essere intenso e quindi poco sopportabile. 4 [Detto del fuoco:] ardere, fiammeggiare. 4.1 Fig. [Detto di un sentimento:] divampare.

0.8 Maria Clotilde Camboni 29.07.2001.

1 Distruggersi, consumarsi per combustione o per eccessivo calore.
[1] Lib. Antichr., XIII t.q. (ven.eug.>umbr.-march.), 409, pag. 116: Per me ' lo cellu lo sol sì à pausar, / al so callor lo mundo se à brusar, / in u[n] momento sì s'à [...]o devorar, / tuti li munti, le aque [de]le mar...
[2] Ant. da Tempo, Rime (ed. Grion), 1332 (tosc.-padov.), 53.16, pag. 155: Çà vidi grossa çeffa / Bruçar per picol fuoco / Façendo pur da çuoco...

1.1 Estens. Essere avvolto dalle fiamme.
[1] San Brendano ven., XIV, pag. 162.21: como eli andava, eli vete da lonzi, vardando inver questa isola onde eli iera vegnudi, e lo monte così alto tuto descoverto e in la zima forte brusiava, e le flame andava molto alto inver l'aire de lo zielo e vene zioso cusì ardando in piziola ora e parea tuto una flama de fuogo.

1.2 [Rif. a essere umano:] ustionarsi.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 16.49, vol. 1, pag. 265: S'i' fossi stato dal foco coperto, / gittato mi sarei tra lor di sotto, / e credo che 'l dottor l'avria sofferto; / ma perch'io mi sarei brusciato e cotto, / vinse paura la mia buona voglia / che di loro abbracciar mi facea ghiotto.

1.3 Estens. Essere infuocato, infiammato, tormentato dall'eccessivo calore.
[1] San Brendano tosc., XIV (ven.>tosc.), pag. 173.2: non pare ch'io abbia altra pena e io ardo e brugio e sono più ardente che nonn- è il ferro nella furnace...


1.3.1 Estens. Essere tormentato dal fuoco infernale, soffrire le pene dell'aldilà.
[1] ? Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 104, pag. 604: Le aneme qe là entra, çamai no 'nd'à ensir, / qé là no val ençegni ni arte per foçir: / a crudhel marescalco serà dadhe a bailir, / en lo grand fuog d'inferno a brusar e rostir.
[2] Pseudo-Uguccione, Istoria, XIII pm. (lomb.), 1809, pag. 84: Vui brusaré en fogo ardente / Cruël e pessimo e buiente, / En grieve puça et en calor / Et en trement et en dolor...
[3] Giacomino da Verona, Babilonia, XIII sm. (ver.), 284, pag. 649: Tuta la maior pena ke aba quel meschin / sì è quand el se pensa ke mai el no dé aver fin / lo fogo de inferno e l'ardento camin, / en lo qual el bruxa çorno e noito e maitin.

1.3.2 Fig. Amare con passione, soffrendo; essere tormentato dalla passione amorosa.
[1] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L. II, pag. 513.17: Demophon presente più temperadamente brusà Phylis; quella ardé più agramente siando dade le vele.

2 Distruggere, consumare con le fiamme o l'eccessivo calore; incendiare; uccidere per mezzo del fuoco.
[1] Lib. Antichr., XIII t.q. (ven.eug.>umbr.-march.), 139, pag. 109: Qual è quel hom, tant fos auso e bricon, / no vol audir li bandi e 'sti sermon? / Perda la testa senç[a] ogno tenore, / arso serà e brusato entro in cammino ardor.
[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vulgare de passione sancti Iob, 120, pag. 281: Un oltro mess anchora a lu fo arivao, / E dis: «El è pur vero ke pur mo è incontrao / Ke tug li grez dre pegore lo folmen ha brusao. / Pur mo da ce in terra venudho è 'l fog ardente, / Lo qual tug li toi grezi olcis incontinente.
[3] Rainaldo e Lesengr. di Udine, XIII (ven.), 256, pag. 165, col. 1: Con dret deveres-tu Isigrin / far condur a mala fin, / e la putana de soa muier / farla arder e brusier.
[4] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 12.391, pag. 140: L'emperaor, con menconia, / tuta quella conpagnia / in cospecto de la gente / fé bruxar incontenente, / amaistrai da [la] fantina / en la santa fe divina.
[5] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 40, pag. 53.2: perchè ello era tropo importun a clamar li demoni eli fe' vegnir fogo en l'[a]ero e sil bruxà .
[6] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 11, 31-39, pag. 316, col. 2.3: incendii, zoè: bruxare l'avere d'altri.
[7] Paolino Pieri, Merlino (ed. Cursietti), p. 1310-a. 1330, (fior.), 24, pag. 26.5: Io dico che non sarà così rotta e bruciata quella [[porta]] di messer Matteo giudice in questa terra...
[8] Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.), pag. 220.8: la giente del duca de Bavera uscì de Tode e cavalcò per lo contado de Bevangnia ardendo e brusciando e menandone preda e prigione.
[9] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 147.18: preseno ciò che poterono, ardendo e bruciando ciò che trovaro.
[10] Stat. mant., 1371, pag. 10.21: El è comandamento [[...]] ch'el non sia alcuna persona terrera o forestiera [[...]] la qual osse, o presume per alcun modo oxelare o far oxelar a altri [[...]] per lo teren mantovan soto pena de C liri a cadauno chi contrafesse per cadauna fianda, e d'eserghe taiando un pede, [[...]] e bruxada la rete.
[11] x Marsilio da Carrara, a. 1373 (padov.), pag. 40: Se ve-l dico me pì ch'a sta fià, / ch'a campo sento e' possa esser brusà !
[12] Ingiurie lucch., 1330-84, 234 [1370], pag. 67.7: se voy venite più in questa terra comviene che io v'occida co• lle mie mani o io vi co(n)vegnio fare pigliare et etia(m)dio io vi farò ardere e brugiare le chase.
[13] Ranieri Sardo, 1354-99 (pis.), pag. 139.15: confessò chome quella lettera fecie Dino [e] che lla domenicha di charnovale, [[...]] misser Paffetta e suoi seguaci dovevano levare lo romore et andare al Nicchio et mectervi fuocho et uccidere Masino, et poi andare a cierte chase et bruciarle et rubarle...
[14] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 168.5: Et in quisto tempo li Franciosi o vero Galli pigliaro Roma et poi che l'ebero pigliata la brusciarono tucta et tucti li Romani vendero per prezo.

2.1 Cremare (un cadavere).
[1] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 5, pag. 165.10: In quel tempo se bruxavano li omini poi che erano morti...

2.2 Estens. Riscaldare con eccessiva intensità.
[1] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L. II, pag. 504.29: Lo to pensier sia de seguirme: tu serai seguro, mi siando toa guida; perché, o se nui andaremo per le vie brusade dal sol visino, la cera serà non patiente dalo calore...

2.3 Fig. Far venir meno qsa, eliminare, distruggere (?).
[1] Poes. an. ven., XIII, 67, pag. 138: io te manderè un dolçe fuogo / Che bruserà quelo che te à luogo, / Sì starò sempre con tiego. / Mo ello è fuogo de tanto ardor, / Che l'anima se emple tuta d'amor.
[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 88.164, pag. 357: la Envidia, vedenno, sì se allide, / la Caritate l'arde ed ha brusciata...
2.4 Fig. Tormentare, affannare.
[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 39.141, pag. 248: L'atra è luxuria ardente / chi bruxa carne, cor e mente, / per che ognomo ben emprende / como da lui se defende.

2.5 Fig. Infiammare d'amore, di passione tormentosa.
[1] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L. III, pag. 542.23: Né l'ambition ne toca, né l'amor d'aver ne toca; lo letto e l'ombria si coltiva da noi, despresiando el palaço; ma leçeramente nui ce erçemo e fimo brusadi da gran esto e savemo amar cum troppo certa fe'.
3 [Detto del caldo:] essere intenso e quindi poco sopportabile.
[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio rose cum viola, 95, pag. 80: Respond la vïoleta: «Eo pairo ben a hora, / Il temp dra primavera, ke tuta zent me honora, / Ke 'l cold no brusa tropo ni è trop freg illora, / Perzò ne viv plu digo e 'g fo maior demora. / Ma tu sí par quel tempo quand è trop grand calura...
4 [Detto del fuoco:] ardere, fiammeggiare.
[1] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 5.43, pag. 31: et la paglia da canto / arderà in foco che non bruxa invano, / perché per tempo alcun mai no(n) se extingue".
4.1 Fig. [Detto di un sentimento:] divampare.
[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 129.68, pag. 506: Orta' de demonïo / è staita, zo me par; / che fogo ascoso d'ira / e de rancor in cor / con gran fiama respira / chi poi bruxa de for.
[u.r. 26.09.2008]


BRULLO agg.

brolli, brollo, brulla, brullo.

0.2 LEI s.v. *brull-, *brill- (8, 818.11).
0.3 Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.): 2.
0.4 In testi tosc.: Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.).
0.6 N Doc. esaustiva.
0.7 1 Spogliato della vegetazione o di una copertura, nudo. 2 Fig. Privo di valore o di potere.
0.8 Fabio Romanini 08.10.2001.

1 Spogliato della vegetazione o di una copertura, nudo.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 34.60, vol. 1, pag. 590: A quel dinanzi il mordere era nulla / verso 'l graffiar, che talvolta la schiena / rimanea de la pelle tutta brulla.
[2] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 4, cap. 9.39, pag. 279: Sopragiunse: «Di tutti i pesci, nullo / è da notar per maggior maraviglia / de l'echin, ch'a vederlo è poco e brullo. / Questo ha la schiena ch'un arco somiglia, / piena di squame agute e paion ferra, / con cui in mezzo il mar la nave piglia.
[3] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 4, cap. 27.4, pag. 331: Per la marina salvatica e brulla / in fino a essa fu la nostra via, / col vento che di là più dritto frulla.
[4] Fazio degli Uberti, Rime varie, a. 1367 (tosc.), 8 [accidia], 8, pag. 52: Cotal me son, qual m'era ne la culla; / non ho piú pie' né piú mane né occhia; / gracido e muso come una ranocchia, / scalza e ignuda, con la carne brulla.
[5] Gl Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 34, pag. 490.18: Qui dice che al primo il mordere de l'una de le boche de Lucifero era niente Verso el graffiare, che talvolta la schena rimanea brulla, idest scoperta de la pelle.
[6] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 159.360, pag. 161: Leva, / leva, / che brullo me ne venni / in una penna, / lasciai il calamaio e la penna, / che scrisse / insino a questo ciò che vi si disse...
[7] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 306.14, pag. 369: E 'l vestir bianco non rileva un frullo; / se 'l core è nero ed è torta la zanca / nel fine si ritruova tristo e brullo.
[8] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 148.274: "Se voi godere, - or udirai solazo: / el venne un pazzo - e zucò meco al sozzo; / io l'é lassato mozzo - senza nulla, / con la sua testa brulla / che non val una frulla - en mal viagio...

2 Fig. Privo di valore o di potere.
[1] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 58, pag. 93.23: - O misera gente, non vi vergognate voi, con cosí cattivi cavalieri di popolo, e con cosí misero popolazzo e uomini tutti poveri e brolli, di richiedere di battaglia i re e' baroni e tutta la gentilezza del mondo, a' quali, per li gran fatti di loro antecessori, è dato tutto 'l mondo a segnoreggiare e a godere?
[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 14.91, vol. 2, pag. 237: Questi è Rinier; questi è 'l pregio e l'onore / de la casa da Calboli, ove nullo / fatto s'è reda poi del suo valore. / E non pur lo suo sangue è fatto brullo, / tra 'l Po e 'l monte e la marina e 'l Reno, / del ben richesto al vero e al trastullo...
[3] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 8, terz. 12, vol. 1, pag. 88: Morto Currado, rimase Signore / Manfredi della Magna pe 'l fanciullo; / ma di Cicilia ebbe poco l'onore: / Papa Innocenzio quarto ne 'l fe brullo; / che come con su' oste intrò nel regno, / tutto si volse, come volge il frullo.
[u.r. 26.09.2008]



BRONZA (1) s.f.

bronça, bronçe.

0.2 Castellani, Sagg, II, p. 9 (verosimilmente got. brunsts).
0.3 Auliver, XIV c. s.d. (trevis.): 1.
0.4 In testi sett.: Auliver, XIV c. s.d. (trevis.).
0.6 N Doc. esaustiva.
0.7 1 Brace accesa.
0.8 Maria Clotilde Camboni 24.07.2001.

1 Brace accesa.
[1] Auliver, XIV c. s.d. (trevis.), 15, pag. 509: el son calur, ch'ard plu che viva bronça, / con' l'om plu 'l sent, et adès in su ràpega...
[2] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 39.188, pag. 272: Insiem'è Petro com questi maestri / per vedere la fine, et a le bronçe / il se scaldava, qual dice i registri.
[u.r. 18.12.2008]
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Re: Bródo, broàr su, xbródegare, xbródolarse, brulè, brùlo

Messaggioda Berto » dom ago 23, 2015 8:27 pm

Immagine


brûlé
A s. m.
1 bruciato: odeur de brûlé, odore di bruciato; sentir le brûlé, puzzare di bruciato; (fig., fam.) ça sent le brûlé!, la cosa mi puzza!; (cuc.) crème brûlée, crema catalana; (med.) les grands brûlés, i grandi ustionati
2 combusto
B agg.
bruciato * (fig.) un homme brûlé, un uomo bruciato; une tête brûlée, una testa calda.

brûler
A v. tr. ( coniug. 3 aimer)
1 bruciare, ardere: brûler du bois, du charbon, de l'encens, bruciare legna, carbone, incenso; bois à brûler, legna da ardere; la fumée me brûle les yeux, il fumo mi brucia gli occhi; brûler un feu rouge, passare con il rosso; brûler les étapes, bruciare le tappe; le bus a brûlé un arrêt, l'autobus ha saltato una fermata; brûler la politesse à q., piantare in asso q.; brûler ses vaisseaux, bruciare i vascelli; brûler ses dernières cartouches, bruciare le ultime cartucce; brûler la chandelle par les deux bouts, sperperare le proprie energie, le proprie sostanze; un acteur qui brûle les planches, un attore che recita con calore * (ferr.) brûler un signal, bruciare un segnale

2 bruciare, bruciacchiare: ne laisse pas brûler le rôti!, non lasciar bruciare l'arrosto!; la gelée a brûlé les bourgeons, il gelo ha bruciato i germogli * (chir.) brûler au thermocautère, bruciare con il termocauterio
3 tostare: brûler du café, tostare del caffè
4 scottare, bruciare, ustionare: il a failli me brûler avec sa cigarette!, per poco non mi scottava con la sigaretta!; (fig.) le pavé lui brûle les pieds, la terra gli scotta sotto i piedi
5 (fam.) consumare: brûler de l'électricité, consumare luce
6 (fam.) accendere: brûler un cierge à un saint, accendere una candela a un santo
7 (fam.) ammazzare (con un'arma da fuoco)
8 (fig., fam.) bruciare: brûler un adversaire, bruciare un avversario
9 (metall.) surriscaldare: brûler un métal, un alliage, surriscaldare un metallo, una lega
B v. intr.
1 bruciare, ardere: le bois brûle dans la cheminée, la legna arde nel camino; la maison était en train de brûler, la casa stava bruciando; (fig., fam.) entre eux, le torchon brûle, tra loro tira aria di tempesta; brûler à petit feu, bruciare a fuoco lento
2 ardere, struggersi: brûler de désir, de curiosité, d'impatience, ardere dal desiderio, dalla curiosità, dall'impazienza * (lett.) brûler pour q., struggersi per q.; je brûle de partir, non vedo l'ora di partire
3 scottare, bruciare: attention! ça brûle!, attento che scotta!; le soleil brûle, aujourd'hui!, il sole scotta, oggi!; son front brûle de fièvre, la sua fronte scotta per la febbre; tu brûles! tu brûles! … tu gèles!, fuoco! fuoco! … acqua!
4 bruciare: les yeux me brûlent, mi bruciano gli occhi; (fig.) les mains me brûlent, mi prudono le mani
5 (forb.) essere acceso: la lampe brûle encore dans sa chambre, la lampada è ancora accesa in camera sua
C se brûler v. pron.
1 scottarsi, bruciarsi: se brûler les doigts, scottarsi le dita
2 bruciarsi: se brûler les yeux à force de lire, rovinarsi gli occhi a furia di leggere; se brûler la cervelle, farsi saltare le cervella
3 (fig., fam.) compromettersi, bruciarsi.

brûlerie
s. f.
1 distilleria d'acquavite
2 torrefazione di caffè.

brûleur
s. m. [f. brûleuse]
1 fuoco, bruciatore: les brûleurs d'une cuisinière à gaz, i fuochi di una cucina a gas
2 (tecnol.) bruciatore: brûleur à mazout, bruciatore a nafta.

brûlis s. m. inv. (agr.) terreno debbiato (cfr. brulo/brullo).

brûloir
s. m.
1 bruciatore, fuoco: les brûloirs d'une cuisinière à gaz, i bruciatori di una cucina a gas
2 tostacaffè
3 (tecnol.) cannello per verniciare a fiamma.

brûlure
s. f.
1 scottatura, bruciatura, ustione: brûlures du premier, du deuxième degré, ustioni di primo, di secondo grado
2 bruciore (m.): brûlures d'estomac, bruciori di stomaco
3 (metall.) surriscaldamento (m.).


Cfr. co:
http://www.etimo.it/?term=bollire
Immagine

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bollire,
v. intr. ‘formare bolle, detto dei liquidi durante il loro passaggio dallo stato liquido allo stato di vapore’ (1300-13, Dante), ‘cuocere in un liquido che bolle’ (1300-13, Dante), fig. ‘essere in grande agitazione’ (av. 1292, B. Giamboni),
v. tr. ‘far cuocere in liquido bollente’ (1350 ca., Crescenzi volgar.).
...
Lat. bullire (in Vitruvio), lett. ‘far bolle (bullae)’, ‘fare bul bul’, che sostituì fervere, ma tutti i der. sembrano di matrice it., anche se le forme del tipo bogliente si possono spiegare solo analogicamente a partire da boglio, diretto continuatore della prima pers. lat. bullio. In particolare, sull'uso tecnico di bollire, bollente V. la nota di E. Bianchi in LN III (1941) 64. Solo il bollito di carne riproduce il fr. bouilli. La loc. bollenti spiriti è stata diffusa col testo della Traviata di G. Verdi del 1853 (Serianni Saggi 377-378).
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Re: Bródo, broàr su, xbródegare, xbródolarse, brulè, brùlo

Messaggioda Berto » dom ago 23, 2015 8:28 pm

Anca bruło/brullo (spojo) xe de ła fameja:

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brullo,
agg. ‘privo di vegetazione, arido’, ‘nudo, spoglio’ (Dante, 1300-13, anche con la var. brollo, che aveva già usata, nel sec. prec., B. Giamboni; altre testimonianze in Ageno Rib. 423).
Etim. sconosciuta. L'unica proposta discutibile è considerare brullo un part. pass. di *brullare ‘rendere spoglio di foglie, come quel tipo di giunco, che dial. è chiamato brulla’.

Bibliografia:
N. Maccarrone in AGI XXVI (1930) 106-108.



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brûlis s. m. inv. (agr.) terreno debbiato (cfr. brulo/brullo).

http://it.wikipedia.org/wiki/Debbio
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Re: Bródo, broàr su, xbródegare, xbródolarse, brulè, brùlo

Messaggioda Berto » dom ago 23, 2015 8:28 pm

Broàr el mascio

Bosegato, boxgato, buxgat - bonbasin e iscrimire
viewtopic.php?f=44&t=422
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... N1bnc/edit
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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... cio179.jpg


Bellissime immagini- nella seconda si vede l'operazione della 'bròa' che avveniva versando acqua calda sul maiale per ammorbidirne le setole per poi raschiarle via. Il contenitore noi lo chiamavamo 'la peaora' ma Meneghello ad. es. lo chiama ' la mèxa'. Secondo mi intela mexa se faxea el pan- no' xe possibile ke el fusse lo stesso dove ca te broavi el bosgato!
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Re: Bródo, broàr su, xbródegare, xbródolarse, brulè, brùlo

Messaggioda Berto » dom ago 23, 2015 8:52 pm

Brodaja o społentaura o maco o lavaura

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... co-240.jpg
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Re: Bródo, broàr su, xbródegar, xbródolarse, brulè, brùlo

Messaggioda Berto » dom ago 23, 2015 10:48 pm

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