Bastoni, bakete, shetri, ciavi, litui, fuxi, rokełi e canoceviewtopic.php?f=43&t=663Bastoni da scavoviewtopic.php?f=31&t=1623 http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... -scavo.jpg http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... anchet.jpghttp://en.wikipedia.org/wiki/Digging_stickSapa de M Alineihttp://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 290004.jpg 4.2.4. La zappa
Sia la «
pala» che la «
zappa» risalgono, in ultima analisi, al «
bastone da scavo», ma solo la seconda è rimasta vicina alla sua forma primitiva, che consisteva in un bastone ricurvo all'estremità, ricavato di solito dalla radice di un albero. Nella sua forma tipica in Italia centro-meridionale così la definisce Barker: «
a mattock with a forked biade like a horseshoe» [Barker 1981, 24].
Il suo nome, attestato nel tardo latino delle Glosse e in Isidoro nella forma
sappa, a mio avviso si lascia ricondurre a un continuatore alto - i t a l i a n o del lat.
cippus.
Vediamo come.
La carta dell'AIS III 536, che raccoglie i nomi dialettali del «ceppo» dell'albero, contiene sufficienti elementi per la nuova etimologia.
Anzitutto, in molti dialetti della Toscana, Emilia, Liguria, Piemonte e Lombardia il nome ceppo diventa femminile, per cui si parte qui da una forma non attestata *
cippa.
Gli altri sviluppi fonetici subiti da questa base in alta Italia sono poi del tutto regolari, cioè:
1) il passaggio della c- velare iniziale alla sibilante, attestato quasi ovunque;
2) lo scempiamento della doppia -pp-, generale a nord della linea La Spezia-Rimini; e
3), l'abbassamento ad /a/ di /e/ neolatino tonico in posizione, diffuso in una vasta area settentrionale e in Vegliotto [Zamboni 1990; v. cap. XVII].
La forma che risulta da questi tre sviluppi è dunque
sapa «ceppo d'albero».
Per quanto riguarda la semantica, il passaggio da «
ceppo» a «
zappa» si spiega in modo elementare, riflettendo il fatto, documentato dalla ricerca archeologica ed etnografica, che il
bastone da scavo si ricava da una radice, e ricordando poi che «ceppo» e «radice» dell'albero sono nozioni contigue: non a caso, in molti dialetti neolatini e in Tedesco il ceppo dell'albero si chiama «radice» (ted.
Wurzelstock).
Il passaggio è poi confermato dal parallelo fornito dal tipo
cioc(c)a «ceppo», che è diffuso al nord accanto a
sappa [AIS 536], ed è attestato anche come nome della «zappa» [AIS 1428].
Per altri dettagli, rinvio al mio articolo [Alinei, in st. ci. Che poi il significato di «ceppo» fosse molto antico «beweisen bretone
kef "Wurzelstock", kymr.
cyff [...] sowie Ortsnamen:
Ceppetum, das wohl nichts anderes als ein Kollektivum zu cippus bedeuten kann», nonché da ted.
Kippe, Kipfe, mned.
kep « Fussklotz», abt.
kip «stipes», e svizz.
Tscheppach [FEW s.v. 694].
Aggiungerei, fra i toponimi,
Sappada, che non deriva da
sapa «zappa» e
sapar «zappare» (come vuole il DT s.v.), bensì da
Ceppetum (???), ed è formato proprio con la variante
sappa.
Che poi il tipo sappa «zappa» sia antico, è provato non solo dalle sue attestazioni in Germania – stiriano
zappe, tirolese
zappin, St Gallo
zapi, zabi, Brienz
tsapin, Vallese
sappe – ma anche e soprattutto da quelle in Rumeno e nelle lingue slave [FEW 211 e nota 2].
Il fatto che in Francia la voce sappa «zappa» «
ist im Frpr. und in einer daran anstossenden Zone beheimatet», e che «er hat von dort aus sich nur nur wenig in weitere Mundarten gedehnt» [ibidem, 212], conferma che il focolaio dell'innovazione è la Val Padana, ed orienta verso un'attribuzione di questa innovazione alla cultura Chassey-Lagozza-Cortaillod, su una base fonetica già influenzata (per il passaggio di /e/ neolatina tonica ad /a/) dalla precedente cultura balcanica (slava meridionale) dei VBQ.
???
http://www.etimo.it/?term=zappa