Barn, barco, barkesa/barchessa, baràca, texa, ...


Re: Barn, barco, barkesa/barchessa, baràca, texa, ...

Messaggioda Berto » lun lug 28, 2014 6:48 am

Barn

http://en.wikipedia.org/wiki/Barn

The word barn comes from the Old English bere, for barley (or grain in general), and aern, for a storage place-thus, a storehouse for barley. “Another word for 'barn' in Old English was beretun, "barley enclosure" (from tun: 'enclosure,' 'house', or beretun (barton), also meaning a threshing floor. However, the common English name for a grain storage building now is granary.

Modern barns may include a stable, from Latin stabulum ‘stall, fold, aviary’ (literally "a standing place,"), byre (‘cow shed’, from bower which is from Old English bur- "room, hut, dwelling, chamber," from Proto-Germanic *buraz (cf. Old Norse bur "chamber," Swedish bur "cage," Old High German bur "dwelling, chamber," German Bauer "birdcage")...”, or stall, “...place in a stable for animals," from Old English steall "place where cattle are kept, place, position," and Proto-Germanic *stallaz (cf. Old Norse stallr "pedestal for idols, altar," Old Frisian stal, Old High German stall "stand, place, stable, stall," German Stall "stable," Stelle "place".

Scheier
http://pdc.wikipedia.org/wiki/Scheier

Schuur
http://nl.wikipedia.org/wiki/Schuur

Hangar agricole
http://fr.wikipedia.org/wiki/Hangar_agricole

Lade
http://da.wikipedia.org/wiki/Lade

Skedenj
http://sl.wikipedia.org/wiki/Skedenj

Küün
http://et.wikipedia.org/wiki/K%C3%BC%C3%BCn

Csűr vagy pajta
http://hu.wikipedia.org/wiki/Cs%C5%B1r

Ladugard
http://sv.wikipedia.org/wiki/Ladug%C3%A5rd

Stodola
http://pl.wikipedia.org/wiki/Stodo%C5%82a
http://cs.wikipedia.org/wiki/Stodola

Svirnas
http://lt.wikipedia.org/wiki/Svirnas

Ahir
http://tr.wikipedia.org/wiki/Ah%C4%B1r

Galpón
http://es.wikipedia.org/wiki/Galp%C3%B3n

Șura
http://ro.wikipedia.org/wiki/%C8%98ur%C4%83


Un palleiro é unha morea de palla, tamén chamado meda ou palleira.
http://gl.wikipedia.org/wiki/Palleiro
Un palleiro é unha morea de palla, tamén chamado meda ou palleira. Tamén recibe o nome de palleira a estrutura, xeralmente un alpendre, destinada a gardar a herba enxoita e a leña para queimar, denominada neste caso tamén pallal, pallar, pallarega ou pallete. O palleiro é moi común na tradición agrícola galega que aínda hoxe constitúe un elemento de importancia xa non só agrícola senón tamén a modo de tradición cultural.

Adoita ter forma de cono, cun pau ergueito pousado no chan e a palla mallada disposta ao seu redor. O lugar habitual dunha palleira é a eira, malia que non calquera terreo pode ser acondicionado. Co gallo de evitar a choiva, moitas veces a palla é cuberta cun plástico protector que polo xeral é unha peza única de cor negra. Cínguese arredor da palla con cordeis, pedras que o asenten no chan ou outros trebellos similares.
http://scn.wikipedia.org/wiki/Pagghiaru ... di_pagghia)
http://it.wikipedia.org/wiki/Pagliaio
http://pl.wikipedia.org/wiki/St%C3%B3g_(rolnictwo)


Fenil/fienil
http://it.wikipedia.org/wiki/Fienile
Il fienile nelle lingue minoritarie e dialetti
Ladino alto agordino, cadorino, zoldano e fassano: Tabià (Taulà nella variante cadorina d'Oltrechiusa).
Ladino comelicense: Barco

Texa (tegia, teja, tezza)
http://vec.wikipedia.org/wiki/Texa

Barco e barkesa (barchessa)

http://it.wikipedia.org/wiki/Barchessa
La barchessa, barcòn o barco è un edificio rurale di servizio, tipico dell'architettura della villa veneta, destinato a contenere gli ambienti di lavoro, dividendo lo spazio del corpo centrale della villa, riservato ai proprietari, da quello dei contadini. Di norma le barchesse erano caratterizzate da una struttura porticata ad alte arcate a tutto sesto ed adibite ai servizi: dalle cucine, alle abitazioni dei contadini, alle stalle e agli annessi rustici (rimessa per arnesi agricoli, magazzino per scorte alimentari ed altro).
http://it.wikipedia.org/wiki/Discussione:Barchessa
I barchi e le barchesse si trovano in molte fattorie, masi e massarie, non sono elementi esclusivi delle ville venete e a queste arrivano dall'architettura rurale legata appunto alle farme o fattorie o aziende agricole con stalle e boarie/vaccarie da secoli. Si pensi ai barchi alpini con funzione di tezza, pagliaio. Tale voci vanno legate a barn e a baracca . Alberto Pento--79.38.249.59 (msg) 14:27, 28 lug 2014 (CEST)


Baraca/baracca/barrack
http://en.wikipedia.org/wiki/Hay_barrack

Hooiberg
http://fr.wikipedia.org/wiki/Hooiberg_(b%C3%A2timent)


http://www.treccani.it/vocabolario/baracca
baracca s. f. [dal catalano barraca (prob. voce preromana), attrav. lo spagnolo]. –
1. Costruzione a carattere provvisorio, generalm. di legno con copertura di lamiera metallica o di eternit, per ricovero di persone o merci: la b. di un cantiere edile; povera gente che abita in baracche alla periferia della città; guardò la debole luce che filtrava dalle fessure della b. e si alzò cercando di non fare rumore (Antonio Tabucchi).

2. fig.
a. Amministrazione pubblica o privata che sia in disordine e manchi di stabilità, famiglia in cattive condizioni economiche e sim.: stentare a mandare avanti la b.; reggere, tener su, aiutare la baracca.
b. In locuz. particolari: piantare b. e burattini, piantare in asso ogni cosa; mettere su b., attaccar lite, fare gran chiasso; andare, mandare in b., in rovina, a catafascio; in tipografia, andare in b., detto di un pacco di composizione tipografica di righe fuse o caratteri mobili che si sfascia cadendo o che, per altro motivo accidentale, si scompone malamente.
c. region. Fare baracca, fare baldoria, far bisboccia, gozzovigliare. ◆ Dim. baracchina e baracchino m. (v.), baracchétta; dim. e spreg. baraccùccia; accr. baraccóne m. (v.); pegg. baraccàccia.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Barn, barco, barkesa/barchessa, baràca, texa, ...

Messaggioda Berto » lun lug 28, 2014 6:48 am

Stàła (stalla), stìa, stabio, tabià, staxo (staggio), stanberga, tigore, maxo, malga, ...
viewtopic.php?f=44&t=1031


Tabià

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... -LSDNP.jpg


http://www.comune.forno-di-zoldo.bl.it/ ... Zoldo.html

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Gli edifici adibiti a stalla e fienile, o tabià, come vengono chiamati in dialetto, sono l’elemento che più caratterizza l’architettura della valle, e oggi che agricoltura e pastorizia sono scomparse, hanno trovato una nuova destinazione d’uso: ristrutturati, rispettando l’aspetto esteriore, sono diventati prestigiose dimore. Gli esempi più antichi di tabià risalgono alla seconda metà del 1600; si tratta di costruzioni realizzate in legno su un basamento in pietra, con il sistema a blockbau (tronchi sovrapposti incastrati), e standerbau (tronchi portanti verticali e di sostegno orizzontali). Il tetto, a due spioventi, era coperto di scandole.

Nel XIII-XIV secolo abitazione e rustico erano una struttura unica, come dimostrano i rari esempi rimasti.

L'edificio, in muratura al piano terreno e in legno al piano superiore, sul fronte rivolto a sud ospitava l’abitazione (la cucina e la stua), e i locali per la lavorazione del latte; sopra si trovavano le camere da letto, che si raggiungevano attraverso una scala esterna. Sul retro dell'edificio si trovavano le stalle e sopra di esse il fienile. Il tutto era collegato da corridoi e scale interne, in modo da consentire la cura degli animali senza dover uscire all’aperto in caso di maltempo, o dover spalare la neve dopo abbondanti nevicate. Solo a partire dal XVI secolo, per evitare il pericolo che gli incendi si propagassero all'abitazione, questa venne separata dal rustico.

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Re: Barn, barco, barkesa/barchessa, baràca, texa, ...

Messaggioda Berto » lun lug 28, 2014 6:49 am

Berg, Berga, Berger
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... htdTA/edit

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... rie-c1.jpg

Borgo Berga
viewtopic.php?f=45&t=1028

Stanberga, albergo e albergaria
...

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stamberga,
s. f. ‘casa squallida e sporca’ (av. 1573, A. Allori).

La vc. è tradizionalmente ritenuta d'orig. longobarda: “La casa germanica era di tronchi d'albero commessi ad arte, oppure di legno e loto. Ma si può ritenere che in alcuni casi gl'invasori abbiano occupato le abitazioni di proprietari romani (e non romani ke li jera li pì) uccisi (poki), espulsi o fuggiti (mah?), e che, per quanto tradizionalisti, abbiano ben presto cominciato a edificare essi stessi case in muratura (???). Per indicare queste case (o anche, forse, quelle dei Romani e de li non romani ke li jera li pì e ke li gheva caxe e caxono de fraske e de pali) è stato coniato un termine composto da *stain ‘pietra’ e *berga ‘alloggio’: *stainberga (da compararsi coll'alto tedesco medio steinhus ‘casa murata’ e coll'alto tedesco antico steingadum [gadum, poi gadem, gaden ‘casa d'una sola stanza’, anche in composizioni onomastiche come Berchtesgaden, anticam. Berchtoldes gadem (...)]), da cui, con uno scadimento semantico (ke càso vol dir???) caratteristico di vari germanismi, il nostro stamberga ‘casa o stanza in cattivo stato’ (prime attestazioni note: XVI secolo, Agnolo Allori)” (A. Castellani, in SLI XI [1985] 166). Ma giustamente il VEI fa capire la difficoltà di ipotizzare un'orig. longobarda per una vc. attestata solo nel sec. XVI, e, visto che l'Oudin registra stamberga nel sign. di ‘taverna’, scrive: “Visto il significato di «taverna», ora estinto, stambèrga è forse stanza unita a albèrgo o a bèrgo (pist., lucch.) «albergo» (ID XIII 84), e infatti stambergare nella montagna pistojese vale o valeva «albergare», non «albergare in stamberghe (nel senso d'oggi)», come precisa il Petrocchi”. Pur rimanendo qualche dubbio sulla proposta del VEI, è certo che la tarda documentazione della vc. fa propendere per un'orig. it. della stessa o rende molto improbabile una der. diretta del longobardo (cfr. anche Alessio Postille); nò, n ła xe de orexene tałiana cfr. tanber/tamber, tamer e berg/berga/bergeria e el senso de onto e de “trato su a ła bona kel par mal fato” lè parké łe jera caxete o tuguri i ricovari par łe bestie.


http://www.etimo.it/?term=stamberga
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Maria Teresa Vigolo – Paola Barbierato, Convergenze cadorino-friulane in ambito toponomastico in “Atti del secondo convegno di Toponomastica Friulana, Udine, 22-23 novembre 2002, in Quaderni di toponomastica friulana, nn. 6-7 (parte I e II), a cura di F. Finco, Società Filologica Friulana, Udine 2007, pp. 343-379.

http://www.pd.istc.cnr.it/index2.php?op ... iew&gid=71


Sempre nell’ambito dei toponimi legati alla terminologia pastorale, possiamo citare i derivati dall’appellativo tamber che con le varianti tamerum / temerum è ricordato più volte nei Laudi, cfr. ad es. (a.1327) “quilibet qui destruet clausuras tambris dicti Comunis…” [CAN1327, art.53], (a.1365) “grearius debeat passere XLV fede et habeat XX libras caxei, et facere trasseam in tamere” [LOR1365, art.23], (a.1380 ?) “quilibet qui non aptaverit suum temerem antequam pecudes intervenirent in temeres; condemnetur in quinque sold. parv. [AUR1380, art.140].

Il termine, che dal preromano *tamara (REW8546a) “rampollo”, “virgulto”, sarebbe poi passato al senso di “stanga”, si continua nel cad. tàmer (o tamar, tambro, tambar) “ricovero povero, a volte anche solo recinto, di carattere pastorale”, ampezz. taméi (arc.) “vecchio tugurio dei pecorai” e tamarìn “piccola capanna di ricovero per i pastori” (Croatto 203), friul. tàmar, tàmer “recinto a stanghe, a stecconata o a palizzata, che chiude i varii fabbricati che costituiscono la casèra.

Un tempo significava anche lo spazio, chiuso da stanghe, ove le mandre serenavano all’aperto, ciò che è in uso ancora in Valcellina” (NPirona 1168).

L’appellativo è alla base di molte forme toponimiche e ogni paese del Cadore ha una località con tale nome, cfr. ad es. Tambre d’Alpago, Tamèr, Tamarìl (S. Pell., NLVB 241),Tamaròz (Pellegrini, NLMC 88), cfr. inoltre più microtoponimi Tamer, Tamber nei Laudi: (a.1331) “apud fedaria de Ambrizola vel in campo de Post Forca de Tamaio” [AMB1331, art.51]; (a.1364) “infra per quemdam viale...et ferit in quodam Collo qui dicitur ad Tamer qui est in capite campi Nicolai de la Rigessa” [CAL1364, art.54]; (a.1365) “saltarii debeant habere tertiam partem omnium pignorum de montibus Loschi, et de Tamaris habeant dimidietatem” [LOR1365, art.9]; (a.1459-1664) “… est unus mansus nominatus Tamber” [FES1459-1664, art.1]; (a.1599) “usque ad rivum in loco ubi est Rade de Val, qui rivus labitur a Tamarì” [SOT1599, art.36], etc.

Altrettanto numerosi sono i toponimi friulani, cfr. più luoghi Tàmar, Tamaràt, Tamaróz (Frau, DTF 114-5), a Forni di Sopra Tàmar (Tàmaras) luogo che rappresenta un’antica attività di pascolo e Tamarat (Al Tamaràt) Tamariéi Tamarut (Al Tamarùt), Anziutti 163-4, cfr. inoltre Tamarut, casera ad ovest di Pesariis (Lamberti 148).


Stanberga, berg, berger, albergo, ber, ger, gar, gare, garages
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Re: Barn, barco, barkesa/barchessa, baràca, texa, ...

Messaggioda Berto » lun lug 28, 2014 6:49 am

Maxo, Maxon, Maxio, Maxi, Maxer, Maxera, Maxerà, mansio, maison, demain/domain (demanio/dominio), maniero, Manero, Masaria, transumansa, transumare/transumanare

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Re: Barn, barco, barkesa/barchessa, baràca, texa, ...

Messaggioda Berto » gio lug 31, 2014 7:34 pm

De ła fameja forse a ghè ła voxe grangia (granxa):

http://it.wikipedia.org/wiki/Grangia
La parola grangia o grancia deriva da un antico termine di origine francese, granche (granaio) e indicava originariamente una struttura edilizia utilizzata per la conservazione del grano e delle sementi. Più tardi il termine fu usato per definire il complesso di edifici costituenti un'antica azienda agricola e solo in seguito assunse il valore di una vasta azienda produttiva, per lo più monastica.
Ancora oggi è possibile trovare delle grange più o meno conservate in tutta l'area occitana (Italia nord-occidentale, Francia meridionale, area pirenaica) ma anche in Italia centro-meridionale.

http://en.wikipedia.org/wiki/Monastic_grange

Corte- Manorialism- Grundherrschaft
http://en.wikipedia.org/wiki/Manorialism
http://it.wikipedia.org/wiki/Corte_(storia)
http://de.wikipedia.org/wiki/Grundherrschaft


Granxa, Granxe, Granxeta (Granzetta)

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... -Camin.jpg

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... anxe-2.jpg

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... Ostria.jpg

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... N-e-To.jpg


Immagine

grange
s. f.
1 fienile (m.)
2 granaio (m.)
grangée s. f.
(agr.) contenuto di un granaio, di un fienile.

grangia
s. f. [pl. -ge]
1 (convento con podere) grenier (m.), grange: le grange dei Certosini, les granges des Chartreux
2 (tipo di costruzione rurale) grange: grangia per granoturco, grange à maïs
3 (pascolo) pâturage (m.).

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... ge-546.jpg


Cfr. co:

Stanberga, tamber, tamer, berg, berger, albergo, ber, ger, gar, gare, garages
viewtopic.php?f=44&t=1042

Immagine

garage,
s. m. ‘rimessa per autoveicoli’ (1908, Panz. Diz.; generico per ‘rimessa, deposito’ nell'ediz. del 1905; entrato presto nei dial., come nel genov. garaxe, registrato nel 1910 da G. Frisoni, Diz. mod. genovese-italiano).
Derivati:
garagista,
s. m. ‘chi gestisce un'autorimessa o vi lavora’ (1927, Panz. Diz. [Appendice]; 1933, P. Monelli – non Morelli, come erroneamente cita il Batt. –; “il popolo ne fece garagge, ne derivò garagista”).
Vc. fr., di orig. germ., da garer ‘mettere al riparo’ (1265), e gare, che, oltre a ‘stazione’, significa anche ‘magazzino di deposito’ (1802) e poi, specificatamente, ‘autorimessa’ (1899). L'adattamento garaggio (1931, Panz. Diz. s. v. garage) non ha avuto tanta fortuna, quanto la sostituzione con (auto)rimessa (proposta nel 1941 dall'Accademia d'Italia: LN III, 1941, 96), anche se autorimessa ricordava troppo da vicino l'autogarage fr. (Jacono). Comunque, sia pure con una certa lentezza (Migl. L. c. 178), garage, che in fr. si colloca in una precisa famiglia etim., mentre in it. resta “isolato, non connesso e non connettibile con altri” termini (Migl. L. c. 164), sta perdendo sempre più terreno.
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Re: Barn, barco, barkesa/barchessa, baràca, texa, ...

Messaggioda Berto » gio lug 31, 2014 7:35 pm

.
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Re: Barn, barco, barkesa/barchessa... imbarcare/sobbarcare

Messaggioda Sixara » lun ott 03, 2016 11:01 am

Inbarcarse col significà de "impegnarsi", metarse te on afare poco ciàro e sobbarcarsi pì o manco col stéso significà, ma pì col senso ke te ghe mete kei altri, ke i te costrinze a fare calcosa...
bene, nol vien da barca, intendesta cofà "barca" ca nàvega, ma da :
http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domande-risposte/stavolta-cosa-dobbiamo-sobbarcare
...
In tempi decisamente più recenti il LEI ha ricondotto sobbarcare e sobbarcolare, alla base preromana *bar(r)- /*ber(r)- ‘fascio, mucchio, carico’, che in italiano e nei dialetti avrebbe dato vita a varie parole designanti covoni di paglia, mucchi di grano (it. barchessa), cataste di legna ecc., ma anche a verbi che esprimono l’idea di ammucchiare, accatastare (abbarcare e barcalare). In tal senso sobbarcarsi sarebbe legato etimologicamente all’idea di piegarsi al peso di una catasta. A questa proposta aderisce anche il TLIO (Tesoro della lingua italiana delle origini: http://tlio.ovi.cnr.it/TLIO/), che, pur non ritenendola del tutto certa, individua l’etimologia di sobbarcare in barca2, non il natante, ma il "mucchio compatto di paglia o fieno coperto, a forma di cupola", parola a sua volta originatasi dal prelatino *barrica.

E cuindi: inbarcarse e sobbarcarsi no l è on montare sora/soto de na barca, ma on cargarse on pexo in spala, tel senso 'attivo', dixen, o , te cueo 'passivo', de vegnere cargà de on pexo.
In senso figurà: on mùcio de fén o de paja, ca te te lo carghi n spala o ca te ghe finìsi soto. :)
(ma nol pexa tanto el fen, dovarìa èsare fasìne almanco, no dìgo propio legni, però insoma la paja noè ke la pexa tanto... )
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Re: Barn, barco, barkesa/barchessa, baràca, texa, ...

Messaggioda Berto » lun ott 03, 2016 8:50 pm

Barca e enbarcarse le xe voxi co n'altra etimoloja e no le ghe entra co la barkesa e el barco e 'l sobarcarse:

http://www.etimo.it/?term=barca
Immagine


Par la voxe sobarcarse (farse cargo, cargarse/caricarsi) ?

Cfr. anca co:

Bar/bara/barra/xbarra (stanga/steka, palo, pol, pertega, stiva), bara, bareła, baraca, bariłe, ... ...
viewtopic.php?f=44&t=1038
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Re: Barn, barco, barkesa/barchessa, baràca, texa, ...

Messaggioda Berto » lun ott 03, 2016 9:02 pm

Barca, cfr. co:


Gondoła, barca, arca, ...
viewtopic.php?f=44&t=1109
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