PotoroDepoxeti del vin, ke łi fa na speçe de jełatina ke a ‘olte ła vien doprà anca par far l’axedo.
Fecia e poxaturahttp://it.wikipedia.org/wiki/Glossario_del_vino#Fhttp://www.etimo.it/?term=feccia Vaxo potorio http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... -Zolli.jpgpotorio,
agg. ‘attinente al bere’ (1867, G. Carducci).
Vc. dotta, latino (e no solo)
potoriu(m) , da
potor, genit. potoris ‘bevitore’, derivato di
potare ‘bere’ (V. potàbile).
potabile,
agg. ‘che si può bere senza pregiudizio per la salute’ (1602, B. Crescenzio).
Vc. dotta, latino tardo potabile(m), da potare ‘bere’ (d'orig. indeur.).
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... merano.jpgPotirhttp://www.cimec.ro/paginigazduite/muze ... a/tur.html En romeno
potir = caliçe, ostensorio, vaxo sagro, cópa
...
Da: Le origini delle lingue europee, del glottologo Mario Alinei Volume IIhttp://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 290004.jpg L’area slava meridionale e albaneseLa lega linguistica balcanica...
8.2. Lessico
Il maggior supporto alla tesi sulle origini remote della «lega balcanica», tuttavia, viene fornito dal lessico, che come ho spiegato in OR1 è l'unica componente linguistica che si lascia datare con sufficiente precisione.
Ci si può quindi domandare se termini greci per nozioni come «tegola» «bicchiere» e «finestra» – xεραμίδα, ποτήρι e παράθυρον –, diffusi come sono in tutta l'area balcanica, non siano riflessi della più antica neolitizzazione della Grecia rispetto al resto dei Balcani.
Abbiamo infatti: albanese
qeramidhe, bulgaro
keramida garamida, serbo
ćeramida, rumeno
cărămidă, oltre a turco
keramit, forse collegabile alla lingua d'origine; albanese
potir, bulgaro
potir, serbo
putir, rumeno
potir; bulgaro
parátir, albanese
parathír.
Si ricordi che la tipologia abitativa «moderna» comincia col Neolitico, e che la tecnica della cottura della ceramica è una delle fondamentali acquisizioni del Neolitico. ...
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... -latin.jpgpotabilis, e, agg., potabile, AMM. [poto + -bilis].
potaculum, i, n., bevuta, orgia, TERT. [poto + -culum].
potatio, onis, f., bevuta, orgia, gozzoviglia, CIC. e a. [poto + -tio].
potator, oris, m., bevitore, PL. [poto + -tor].
potatus, us, m., bevuta: potatui sufficiens, sufficiente per una buona bevuta, APUL. Met. 7, 10 [poto + -tus3].
poterion (-ium), ii, n., 1 coppa, tazza per bere, PL. Stich. 694; 2 astragalo, erba, PLIN. [gr.].
potilis, e, agg., del bere, da bere, VARR. e a. [poto + -ilis].
Potina, ae, f., Potina, dea delle bevande infantili, AUG. Civ. 4, 11.
potio, onis, f.,
il bere, bevuta; bevanda, medicina, veleno, filtro, CIC. e a.; extrema potio, l'ultimo bicchiere, SEN.
[poto + -tio].
potiono, as, atum, are, 1 tr.,
abbeverare, dar da bere, aliquem, VEG.; creditur potionatus a Caesonia uxore amatorio medicamento, si crede che la moglie Cesonia gli abbia fatto bere un filtro amoroso, SUET. Cal. 50, 2
[2. potio + -o3].
potito, as, are, 1 tr., bere di solito, PL. [poto + -ito].
potiuncula, ae, f., un po' di bevanda, sorso, PETR., SUET. [2. potio + -cula].
poto, as, avi, potatum o potum, are, 1 tr.,
1 bere, tracannare, ubriacarsi: voluptas potandi, il piacere di bere, CIC.; totos dies potabatur, si passavano a bere le intere giornate, CIC.;
2 imbeversi, assorbire: potantia vellera fucum, le lane impregnate di tintura, HOR. Epist. 1, 10, 27; sanguine poto, bevuto il sangue, CIC.; cadi faece tenus poti, coppe bevute sino alla feccia, HOR. Carm. 3, 15, 16; veneno poto, bevuto il veleno, SEN.; part. anche con valore att.: bene potus, dopo aver ben bevuto, CIC. Fam. 7, 22
[cf. gr. píno].
potum, vd. poto.
potor, oris, m.,
chi beve; bevitore, ubriacone: Rhodani potor, chi beve le acque del Rodano, coloro che abitano le sue rive, HOR. Carm. 2, 20, 20; nocturnae potorum rixae, risse notturne d'ubriaconi, PROP.
[poto + -tor].
potorium, ii, n., coppa per bere, PLIN. [poto + -torium].
potorius, a, um, agg., per bere, PLIN. [poto + -torius].
potrix, icis, f., bevitrice, ubriacona, PHAEDR. [poto + -trix].
potulentus (poculentus, posculentus), a, um, agg.,
1 ubriaco, SUET.; potulentus alioquin, APUL.;
2 bevibile, GELL.; sost. n. pl. potulenta, orum, bevande, CIC. Nat. deor. 2, 141, GELL.
[1. potus + -ulentus].
1.
potus, a, um, part. di poto con val. pass., bevuto, e att., che ha bevuto, ubriaco, CIC. e a.
2.
potus, us, m.,
1 il bere, bevuta, bevanda, CIC. e a.: nihil in cibo, in potu voluptatibus tribuere, non indulgere ai piaceri della gola nel mangiare e nel bere, PLIN. Ep.; cibus aut potus, cibo o bevanda, IUST.; potui umor ex hordeo aut frumento, per bevanda, un liquido fatto con orzo o grano, TAC. Germ. 23;
2 orina, PLIN. 17, 51
[poto + -tus3].
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... odesco.jpgPot (2) <-s, ø>
m
slang (beim Pokerspiel) piatto m slang: den Pot gewinnen, farsi il piatto slang.
Potpourri <-s, -s>
n
1 mus pot-pourri m (musicale)
2 geh (buntes Gemisch) pot-pourri m, accozzaglia f, guazzabuglio m.
Pott <-(e)s, Pötte>
m norddt fam
1 (Topf) pentola f
2 (Nachttopf) vaso m da notte; (Klo) cesso m fam: auf dem Pott sein/sitzen, essere sul cesso fam
3 (Schiff) nave f; (altes Schiff) bagnarola f fam
* die beiden passen zusammen wie Pott und Deckel fam, quei due sono pappa e ciccia fam; das ist doch Pott wie Deckel fam, se non è zuppa è pan bagnato fam; mit etw (dat) zu Pott(e) kommen fam, farcela a fare qc; ich komm mit der neuen Arbeit einfach nicht zu Potte!, non ce la faccio proprio con il nuovo lavoro!; kommst du zu Potte oder soll ich dir helfen?, ti arrangi o vuoi che ti aiuti?; in die Pötte kommen fam, (cominciare a) carburare fam.
Pottasche <-, ø> f chem potassa f.
potthässlich
adj
fam {GEGEND, KLEIDUNGSSTÜCK, PERSON, STADT} bruttissimo, brutto come la fame fam/il peccato fam: eine potthässliche Frau, una racchia fam, una scorfana fam.