L'anbra a Zuglio de Udine

L'anbra a Zuglio de Udine

Messaggioda Berto » gio dic 05, 2013 10:58 pm

L'anbra a Zuglio de Udine
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Trovato paese preromano: si lavorava l'ambra

http://www.ilgiornaledivicenza.it/stori ... refresh_ce

E daghela co sto "preroman" da ensemenii|


05/12/2013


TRIESTE. Un abitato preromano, di epoca protostorica, e un’area di raccolta e forse di lavorazione dell’ambra sono stati scoperti nell’ambito di uno scavo avviato nel 2013 dalla Soprintendenza per i beni archeologici del Friuli Venezia Giulia sul versante meridionale del colle di San Pietro a Zuglio (Udine). Già tra il 1995 e il 2003 erano stati individuati, in un fronte di frana sul torrente Bueda, i resti di un abitato terrazzato, con case dotate di alti zoccoli murari in pietra a secco, focolari angolari e probabili alzati in legno. La ceramica recuperata era stata datata tra il tardo VIII ed il VI secolo a.C. Nel 2004, durante un successivo scavo nell’unico tratto di pendio non intaccato dalla frana, era stata individuata un’unità abitativa che aveva permesso di leggere varie fasi strutturali tra il IV ed il III secolo a.C. Lo scavo in autunno, condotto su un ripido pendio, ha permesso di rispondere ad alcuni interrogativi sorti a seguito dei precedenti rinvenimenti. È stato confermato che le case erano dotate di un impiantito ligneo ma non risulta ancora definita l’organizzazione dell’unità abitativa. Si è potuto confermare che l’area era frequentata ancora in età romana, come dimostra una moneta di Traiano rinvenuta negli strati più superficiali. La scoperta più importante riguarda la presenza, a monte della zona indagata dagli archeologi, di un’area di raccolta e forse di lavorazione dell’ambra, risalente probabilmente all’età della romanizzazione. Il prezioso materiale fu presente sporadicamente con manufatti finiti in abitati protostorici friulani, ma venne lavorato solo a partire dal tardo I sec. a.C., in laboratori specializzati ad Aquileia. Il ritrovamento apre l’ipotesi di una diramazione della «Via dell’ambra» dall’area danubiana attraverso i passi alpini carnici, mai finora confermata. L’intervento è stato realizzato dalla società «Cora» di Trento, coordinata da Nicola De Gasperi, con la direzione tecnica di Marta Novello, archeologa della Soprintendenza per i beni archeologici del Fvg, ed il coordinamento scientifico di Serena Vitri, già funzionario di zona in Carnia.
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