Volt-, Voltio, Volteio, Voltan, Volta, Voltolina

Volt-, Voltio, Volteio, Voltan, Volta, Voltolina

Messaggioda Berto » gio feb 06, 2014 9:01 am

Voltan, Volta, Voltolina
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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Volt-, Voltio, Volteio, Voltan, Volta, Voltolina

Messaggioda Berto » gio feb 06, 2014 9:02 am

???

Dal studioxo Dario Soranso
http://www.casalserugoedintorni.it/dario_soranzo
Immagine

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... Voltan.jpg


http://www.cognomiitaliani.org/cognomi/ ... 0020is.htm

VOLTA
Volta è molto diffuso nell'area che comprende il Piemonte, la Liguria, la Lombardia e l'Emilia, con massima concentrazione nel bolognese, si possono formulare due ipotesi, la prima è che possa trattarsi di una forma aferetica di nomi medioevali come Bonavolta (vedi BONAVOLTA), o Malavolta (vedi MALAVOLTA), portati forse dal capostipite, la seconda è che derivino invece dai molti toponimi contenenti la radice Volta, come ad esempio Volta Bresciana, Volta Mantovana, Volta di Saltino nel modenese o altri simili, possibili luoghi d'origine delle famiglie.

VOLTAGGIO VULTAGGIO
Voltaggio è quasi unico, ha presenza nell'alessandrino ed in Sicilia, Vultaggio è tipicamente siciliano del trapanese, di Trapani, Erice, San Vito lo Capo, Alcamo, Calatafimi, Marsala, Paceco, Valderice, Buseto Palizzolo e Custonaci, con un ceppo anche a Palermo, dovrebbero derivare dal nome del paese alessandrino di Voltaggio, essendo probabilmente giunti in Sicilia al seguito dei Ventimiglia.

VOLTERRA
Volterra ha un ceppo a Roma ed uno a Milano, potrebbe essere di origini ebree sefardite, deriva dal nome della città di Volterra nel pisano.

VOLTERRANI
Volterrani è tipicamente toscano, delle province di Livorno, Pisa e Firenze, di Cecina nel livornese, di Volterra e Pisa nel pisano e di Castelfiorentino e Firenze nel fiorentino, dovrebbero derivare dall'etnico di Volterra (PI).

VOLTOLINA VOLTOLINI
Voltolina sembrerebbe veneto principalmente della provincia di Venezia, Voltolini sembra trentino, si potrebbe ipotizzare un'origine valtellinese, la Valtellina era chiamata Voltolina nei tempi remoti, come possiamo leggere in uno scritto di Leonardo da Vinci: "...Voltolina, com'è detto, valle circundata d'alti e terribili monti...".
integrazioni fornite da Giacomo Ganza / Villa di Tirano (SO)
Questi cognomi sono diffusi più o meno nella stessa area geografica del Nord Italia, Lombardia, Veneto,Piemonte, però Voltolini si trova anche in Toscana e nel Lazio. In origine questi cognomi significano "Valtellinese".
informazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Voltolina è cognome polesano formato dal toponimo Volto di Rosolina nel rovigoto. In alcuni casi può derivare da soprannomi derivati dal 'voltolino', un uccelletto di palude, bruno e notturno.
Voltolini è cognome d'arte o mestiere; da vo1tolino «voltacoppi» nome dato a chi voltava o sostituiva la copertura di un tetto per analogia col «voltolino» o «téccola», l'uccello che voltola i ciottoli col becco in cerca d'insetti. La sua diffusione nel Modenese è molto modesta. F. Violi, Cognomi a Modena e nel Modenese, 1996.
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Re: Volt-, Voltio, Volteio, Voltan, Volta, Voltolina

Messaggioda Berto » gio feb 06, 2014 9:03 am

Volt-

viewtopic.php?f=135&t=550

Este 1: ego voltigenei vesoś

escrision so na pria de tomba (lapide)


Confrontar co tuta ła serie de:

Volt (Este 18),
voltigenei (Este 1),
voltogenes (...),
voltignos (Este 15),
volti omno[i] (Este 16),
voltiiomnoi (Este 4)
voltiiomnos (Este 25)
volt[...]omnos (Este 27),
voltiommninai ( Es. 2),
voltiiommnoiioi (Este 118)
Volti-o-leno (Este 27, 32, 44) ???
Volt-e -r-kom vontar (Ca 6 e Gt 2) ???
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Re: Volt-, Voltio, Volteio, Voltan, Volta, Voltolina

Messaggioda Berto » ven dic 25, 2015 11:40 pm

Gaio Volteio Capitone

http://it.wikipedia.org/wiki/Gaio_Volteio_Capitone

Gaius Volteius Capito (latino Gaius Volteius Capito) (... – Fiume, 49 a.C.) è stato un centurione romano. Si tratta del più antico veneto di cui si conosce il nome e almeno in parte la vita, battendo per pochi anni il padovano Tito Livio.
Di Capitone è giunta fino ai giorni nostri soltanto la memoria dell'episodio, avvenuto nell'ambito della guerra civile tra Cesare e Pompeo, che si concluderà con la sua morte.

Nel luglio del 49 a.C. è in corso appunto la celebre guerra civile tra Giulio Cesare e Pompeo. Massiccia è l'adesione di soldati provenienti da Opitergium, tutti volontari, in quanto all'epoca la città poteva ancora godere ancora di una certa autonomia da Roma. Parte di questi si ritroveranno in Dalmazia a servizio di Gaio Antonio a combattere con i Cesariani.
Accadde che un reparto di soldati rimase bloccato in un'isola della costa dalmata circondata dai nemici. Alle prese con la fame, i primi decisero di tentare la fuga in mare costruendo tre grandi zattere. I Pompeiani, accortisi della manovra, non esitarono a tendere tra gli scogli delle robuste corde sott'acqua per impedirlo.
Nonostante ciò, con l'alta marea due zattere riuscirono a scappare, mentre la terza, dove erano imbarcati mille Opitergini al comando di Capitone, finì in trappola: invano i soldati cercarono di tagliare le funi. Queste col favore della corrente spinsero l'imbarcazione a riva, dove venne subito accerchiata dai nemici.
Durante la notte, sulla zattera Capitone esortò le truppe a morire piuttosto che cedere alle promesse del nemico che intendeva ottenere la resa in cambio della salvezza della vita. E la mattina seguente, dopo aver lungo combattuto, Capitone fu il primo a chiedere e ottenere di essere trafitto. Spinti da questo gesto anche i suoi soldati cominciarono a togliersi la vita a vicenda: soltanto in sei si rifiutarono di farlo.
Gli stessi avversari non poterono fare altro che riconoscere l'eroismo di questi soldati, decretandogli l'onore del rogo.
La storia verrà riportata da Floro, Tito Livio, Lucano e Quintiliano, riprendendola da Cesare che però non la inserirà nel suo De bello civili, in quanto probabilmente ritenuta troppo umiliante essendo riferito ad una sconfitta.
Pare che l'episodio abbia commosso l'intero mondo romano e che, ricordandosene, Cesare abbia aumentando di trecento centurie il territorio di Opitergium, affidandole ai veterani, ed abbia elevato gli Opitergini allo status di cittadini romani ed esentandoli dal servizio militare per vent'anni.
Come notano alcuni, non sembra esservi alcun collegamento tra queste "ricompense" e il sacrificio di Gaio Volteio Capitone, essendo di dubbia storicità l'intero episodio.
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