Oboe (da Hobae ?)

Oboe (da Hobae ?)

Messaggioda Berto » mar nov 18, 2014 8:00 am

Oboe
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Cognome atestà en Veneto ente 4 comouni 3 vixentini e 1 venesiani.

http://www.gens.labo.net/it/cognomi/genera.html

http://eltel.elenchitelefonici.it/elenc ... I/LONIGO/1


Come Maxo e Dal Maxo da "maxo":
viewtopic.php?f=41&t=1176

Come i cognomi Corte e Cortexe da "corte":
viewtopic.php?f=41&t=1214
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Re: Oboe (da Hobae ?)

Messaggioda Berto » mar nov 18, 2014 8:03 am

Pars massaricia (mansi e hobae)

http://books.google.it/books?id=X_Ziysj ... ae&f=false

La pars dominica, i servi prebendari e la “signoria domestica” ... unità produttive (mansi, hobae) formate a loro volta da una casa colonica e da campi posti ...


http://books.google.it/books?id=ltVloNz ... &q&f=false

... self-contained farms (mansi or hobae), with lesser homesteads such as mills ... The Gorze charters The Gorze cartulary (d'Herbomez (ed) 1898) contains ...

Giuseppe Albertoni
Inter duos fl uvios: il praedium Ueldes e le origini della signoria territoriale dei vescovi di Bressanone a Bled, nella marca Creina
http://www.rm.unina.it/rivista/dwnl/Con ... ertoni.pdf

3. La costruzione di una signoria territoriale: i vescovi di Bressanone e Bled. Diversa, invece, fu l’evoluzione attraverso la quale la Chiesa di Bressanone costituì dopo il Mille un proprio ambito signorile nella Carniola settentrionale attraverso una sorta di work in progress durato circa un settantennio. Punto di partenza di tale processo fu la donazione del praedium quod dicitur Ueldes – posto nei pressi dell’odierna Bled – che ebbe luogo a Trento il 10 aprile del 1004 durante una sosta dell’esercito di Enrico II che si stava dirigendo in Italia per porre termine al regno di Arduino di Ivrea. Assai probabilmente con essa il re di Germania voleva consolidare il rapporto che lo legava al vescovo di Bressanone Albuin, definito come fidelis due anni prima in un diploma regio che ne sottolineava il devotum obsequium premiato con la concessione di un’importante curtis a Ratisbona, la “capitale” del ducato di Baviera.

Contemporaneamente, però, voleva anche inserire nel complesso equilibrio di poteri della regione tra Drava e Sava un uomo che, come il vescovo brissinese, apparteneva a una delle principali famiglie nobiliari attive nell’arco alpino orientale, gli Ariboni. Albuin, infatti, era un esponente dell’aristocrazia “carinziana”
e proveniva dalla Jauntal, una vallata posta non lontano dall’odierna Klagenfurt, di cui suo fratello Aribone era conte, e per parte di madre era imparentato con il potente Hartwig I, che era stato “messo plenipotenziario” (waltboto) in Carinzia e conte palatino in Baviera. Sin dalla sua nomina a vescovo agì in modo spregiudicato, avviando una politica di commistione tra beni familiari e beni vescovili che favorì una rapida espansione della proprietà fondiaria della sua Chiesa verso oriente, ben al di fuori della sua diocesi, in Val Pusteria e lungo il corso della Drava. Decisive in tale processo furono le donazioni regie. Tra il 977 e il 979, infatti, Albuin ottenne da Ottone II, la curtis Ribniza (Reifnitz), che si estendeva a sud del Wörthersee, non lontano dalla Jauntal, dove si trovava il nucleo principale dei suoi beni familiari – assai probabilmente in ringraziamento per l’appoggio dato all’imperatore contro i ribelli guidati dal duca di Baviera Enrico II e il duca Enrico di Carinzia – e, soprattutto, la conferma della donazione della curtis Fillac (Villach), che con il suo castellum costituiva un importante punto di controllo per l’accesso orientale in Val Pusteria. Queste donazioni furono completate da quelle di vari liberi, nobili e detentori d’ufficio, che testimoniano i contatti di Albuin con i potentes interessati alla regione tra Drava e Sava, come lo stesso duca di Carinzia Enrico che, rientrato nell’orbita dei fedeli dell’imperatore Ottone III, attorno al 985-990 gli donò due hobae in Val Pusteria, o Abramo di Frisinga, con il quale scambiò vari beni e servi. Al momento della donazione del 1004, dunque, le premesse per un’espansione brissinese verso le Alpi orientali erano già state poste.
...
Grazie a queste acquisizioni la chiesa di Bressanone poté rafforzare ulteriormente il proprio ruolo signorile in Carniola, testimoniato anche dall’accordo stipulato tra il vescovo Altwin e il patriarca di Aquileia Ravenger, nella cui diocesi i beni brissinesi si trovavano, in base al quale la Chiesa brissinese ottenne il diritto di riscuotere le decime provenienti dai beni aquileiesi in Carniola e Carinzia in cambio della cessione di due hobae a Begunje (Uegun) e la cessione di un analogo diritto al patriarca di Aquileia per i beni brissinesi posti in suo pathriarchatu.
...


http://www.archive.org/stream/dieterrit ... g_djvu.txt
4) Haec sunt hobae et tertia non plena (Meichelbeck , Histor. ... 8) Hee sunt, que pertinent ad dominicale in Horchusen Villi, mansi pos- sessi et novem ... ergibt die folgende auf eine fu ldjsch e Besitzung in Baiern sich beziehende Angabe: ...

Vbi ante aliquot annos e vinetis complura vetustatis Romanae monumenta, columellae, ...... In inferiori Branbach IIII. mansi persolvunt villico II. uncias. ... in villa quae vocatur Vlvensheim IIII. hobae, in villa qua vocatur Etingun ...

70 Die Zwiefalter Chroniken Ortliebs und Bertholds, hg. von E. König und ...... facultatibus suis construxerunt, quorum alter, Covno videlicet, traditione mansi unius, ...... wird unterschieden zwischen hoba dominica und hobae serviles. ...



Egognomia courtense o courtaga

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 11/218.jpg

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Re: Oboe (da Hobae ?)

Messaggioda Berto » mar nov 18, 2014 8:14 am

Come i cognomi Corte e Cortexe da corte:
viewtopic.php?f=41&t=1214


Corti xerman-venete, venete e mantoane
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... 9JS28/edit

Caxe, corti, castełi, viłe, viłai e çità, cexe e muri veneti

viewtopic.php?f=172&t=938

Mexoevo - ani o secołi veneto-xermani (suxo 900 ani) e naseda o sorxensa dei comouni
viewforum.php?f=136

Medhoevo/Mexoevo
https://docs.google.com/file/d/0B_VoBnR ... NHNWM/edit
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Re: Oboe (da Hobae ?)

Messaggioda Berto » mar nov 18, 2014 8:22 am

??? Cfr. co:

http://www.cognomiitaliani.org/cognomi/ ... 0013oo.htm

OBALLA
Molto molto raro, tipico dell'udinese, dovrebbe derivare da soprannomi originati dal termine sloveno obla (palla) probabilmente ad indicare una corporatura particolarmente grassa del capostipite o anche dal vocabolo sloveno óbel (ovale) attribuibile ad una persona con il profilo simile a quello di un'oliva.

OBBILI OBILI
Obbili, molto molto raro, è del cagliaritano, Obili è tipico della Sardegna meridionale, dovrebbero derivare dal termine campidanese obìlu (grosso chiodo), si può ipotizzare che il soprannome possa essere stato attribuito al capostipite perchè produceva appunto i chiodi, o anche perchè era alto e magro.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
OBBILI; OBILI:
significa grosso chiodo di bronzo o di ferro, un tempo usato in falegnameria, soprattutto per la confezione dei portali di legno. Qui da noi in Campidano è comunemente detto obbìbi (betacismo), sinonimo di ançòlu (di dimensioni più piccole) e di cravìlla, ma quest’ultima è sempre di legno. Deriva dal verbo latino obpìlo – are nel senso di conficcare. Espressione comune in Campidano quando si vuole rimproverare uno che non ha voglia di muoversi: “Ita fais obilàu (obibàu) ingunis, movidì”! = “Che cosa fai, conficcato lì, muoviti”! Il cognome potrebbe essere riferito a fabbricante di portali, a fabbro ferraio, ma anche e soprattutto a persona fisicamente ben “piantata”, longilinea e nerboruta. “Là castiàdhu, parrit un obbìbi”! = “Là guardalo, sembra “un grosso” chiodo di ferro”! Si tratta di cognomi rari e probabilmente recenti, perché non li abbiamo trovati nelle carte antiche da noi consultate. Attualmente il cognome Obbìli, è presente in 18 Comuni italiani, di cui 6 in Sardegna: Villamar 11, Assemini 9, Carbonia 8, etc. Obìli è presente in 14 Comuni, di cui 10 in Sardegna: Furtei 16, Gonnosnò 8, Assolo 8, etc.

OBERTI OBERTO
Oberti presenta due nuclei, uno nel bergamasco ed uno nel genovese, Oberto è decisamente piemontese, della zona che comprende torinese e cuneese, derivano entrambi dal nome medioevale Ubertus o Obertus, di cui si hanno tracce fin dal 1000, in un atto di compravendita, redatto in Pavia nell'anno 1144, leggiamo: "...Et quidem spondimus atque promittimus nos qui supra iugales, una cum nostris heredibus, tibi qui supra Oberto presbitero tuisque succesoribus et partim eiusdem ecclesie et cui vos et partim eiusdem ecclesie dederitis suprascripta vendicione qualiter superius legitur in integrum, ab omni homine defensare; quod si defendere non potuerimus aut si vobis exinde aliquid per quodvis ingenium subtrahere quesierimus, tunc in duplum suprascripta vendicione ut supra legitur vobis restituamus, sicut pro tempore fuerit meliorata aut valuerit per estimacione in consimili loco et nichil nobis ex ipso precio dare debes diçimus. Actum civitate Texini, feliciter.".
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Oberto è una variante di "Oberti". Cognominizzazione originaria della Germania, documentata nel 773 a Treviso in Obertus. Ha alla base il germanico "Audhalberht", formato da "audha" = "possesso, ricchezza, potenza" e da "bertha" = splendente, famoso, illustre". Oberto, quindi significa, "illustre e famoso per la sua potenza". Riflette anche il nome francone-tedesco "Hug (u) Berth", dal francese "Hubert", formato da "Hugu" = "senno, intelligenza", quindi, anche famoso per senno o per intelligenza.

OBINO OBINU
Tipicamente sardi, Obino sembra essere caratteristico della provincia di Oristano, di Scano Di Montiferro ed Oristano stessa, Obinu è tipicamente sardo, con ceppi nell'oristanese ad Oristano, Scano di Montiferro, Bosa, Flussio, Cuglieri e Paulilatino, a Cagliari, a Sassari ed Alghero nel sassarese, ad Irgoli nel nuorese ed a Nuoro, dovrebbe derivare da un soprannome sardo originato dal termine logodurese obinu (pino), forse perchè l'abitazione della famiglia era appunto in prossimità di un tale albero.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
OBINO; OBINU:
molto probabilmente deriva da pino, che viene comunemente detto s’opìnu o s’oppìnu, ma anche s’obìnu: sa matta ‘e s’oppìnu = il pino. Non sappiamo che relazioni ci siano tra il cognome ed il significato della parola. In Sardegna il pino è pianta esotica, non fa parte della macchia spontanea, ma fu trapiantato in Sardegna, da tempi antichissimi, probabilmente dai Fenici, che portarono anche le prime palme ed i primi innesti di ulivi, a partire dal X secolo a.C. IL cognome è documentato, nelle sue varianti, nelle carte antiche medioevali della lingua e della storia della Sardegna. Tra i firmatari della pace di Eleonora, LPDE del 1388, troviamo: Obinu Gunario – de Bosa. ** Bosa: omnibus civibus et habitatoribus civitatis Bose…nisi pastores…congregatis intus Ecclesiam Beate Marie Virginis …die XV Januarii 1388; Obinu Laurencio – de Bosa; Obinu Petro – de Bosa ; Opinu Andreas, ville Sasseri, *** Sasseri…Sassari. Et nos Pugioni Anthonius et De Lacon Salatinus, cives Sasseri, sindici, actores et procuratores…Marringoni Arsòcus potestas ac capitanus civitatis Sasseri. Omnes cives congregatis in civitate Sasseri, apud ecclesiam Sancte Caterine…presentibus Corda Jacobo, Magnispesa Francisco, De Mascara Francisco. In die XIII mensis Januarii MCCCLXXXVIII – 1388; Opinu Antioco, jurato ville Martis, * Martis...attuale Martis ** Et ego …Çaramonte et Contrate de Anglona…Chiaramonte etc. In posse De Valle Anthoni et Dominici filii...de Civitate Sasseri...die XIII Januarii 1388; Oppinu Gennargius, ville Sasseri. Attualmente il cognome Obino è presente in 85 Comuni italiani, di cui 34 in Sardegna: Sassari 53, Cagliari 48, Sorso 47, Oristano 29, etc. Nella penisola è Genova ad avere il numero più alto con 27, segue Roma con 15, etc. Il cognome Obinu è presente in 115 Comuni d’Italia, di cui 54 in Sardegna: Oristano 68, Scanu Montiferro 49, Bosa 37, Cagliari 29, etc. nella penisola, Roma ne ha 30, Genova 15, etc.
OBITO Obito, praticamente unico, sembrerebbe del Piemonte occidentale, si dovrebbe trattare di una forma colta derivata o dal termine latino obitus (arrivato, giunto), participio passato del verbo obeo (incontrare, venire, arrivare) o, ma è meno probabile, dal termine obitus, obitus (caduta, rovina ed in senso lato tramonto), sembrerebbe trattarsi quindi di un cognome attribuito ad un trovatello da un'istituzione probabilmente laica.

OBINO OBINU
Tipicamente sardi, Obino sembra essere caratteristico della provincia di Oristano, di Scano Di Montiferro ed Oristano stessa, Obinu, più diffuso, caratteristico anch'esso di Scano Di Montiferro ed anche di Oristano e Sagama (OR), dovrebbero derivare da soprannomi originati dal vocabolo sardo oppinu (albero del pino), forse perchè l'abitazione della famiglia era appunto in prossimità di un tale albero.
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Re: Oboe (da Hobae ?)

Messaggioda Berto » mer nov 19, 2014 1:31 pm

Bruno Oboe

http://www.cislveneto.it/Rassegna-stamp ... ungo-corso

Il nome di Bruno Oboe è legato a doppio filo alla Cisl. Sindacalista di lungo corso

Il nome di Bruno Oboe è legato a doppio filo alla Cisl. Sindacalista di lungo corso, è stato per 15 anni alla guida della Confederazione vicentina (dal ´76 al ´91), per poi passare alla segreteria generale dell´apparato sindacale regionale. Ha condotto una serie infinta di battaglie, partendo da quelle per i lavoratori della “Marzotto” di Valdagno, sua città natale. In più, è stato presidente del Centro logistico intremodale e dei servizi (Cis) dal ´97 al ´99.K.Z
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