Cognomi dei puti xbandonà

Cognomi dei puti xbandonà

Messaggioda Berto » lun set 22, 2014 6:30 am

Cognomi dei puti xbandonà
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COGNOMI TROVATELLI - COGNOMI DEI BAMBINI ABBANDONATI

INNOCENTI - BENVENUTI - PROIETTI - ESPOSITO - ESPOSTI - BASTARDI - DIOTAIUTI - OGNIBENE - AMODIO - ROTA - ROTELLI

http://www.retaggio.it/onomastica/cogno ... atelli.asp


Prima del Medio Evo, i genitori in difficoltà economiche non abbandonavano i propri figli, ma li vendevano; le femmine venivano vendute per la prostituzione e i maschi per i lavori dei campi e le fatiche.

Durante il Medio Evo Federico II di Svevia mise fine a questa pratica con una legge che proibiva la vendita delle femmine per la prostituzione.

http://it.wikipedia.org/wiki/Federico_II_di_Svevia

Si passò così alla pratica detta "oblazione", consisteva nel lasciare in "dono" i propri figli nei conventi.
Nasce da qui il termine abbandono al posto di derelictio; Ab=lasciare Bandum=Bando, altri dicono che derivi dal germanico Ab=lasciare e Handen=mano, lasciare dalle mani.

Sbagliando si crede che il fenomeno dell'abbandono sia stata una pratica diffusa nelle popolazioni del sud, vincolato con il regno dei Borbone, ma in realtà il fenomeno era molto più esteso nel nord Italia.
Nel 1800 e in particolare in Italia settentrionale raggiunge picchi molto alti, circa il 10%, mentre al sud era sul 4%.
Dopo il 1860 il fenomeno si estende in ogni regione della penisola, dal Piemonte al Regno delle due Sicilie.
Il cognome Esposito, a Napoli si diffonde solo dopo l'unione dell'Italia


Le istituzioni religiose avevano adottano il sistema della "ruota" (o rota) per dare la possibilità ai genitori di praticare l'abbandono e restare anonimi La "rota" era un cilindro di legno cavo dove si poteva adagiare il bambino. La Rota era sistemata in una finestra del convento o chiesa al passaggio pubblico. Il genitore adagiava il bambino nella rota e la faceva girava.

http://it.wikipedia.org/wiki/Ruota_degli_esposti

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Na moderna roda en Xermagna
http://de.wikipedia.org/wiki/Babyklappe
http://en.wikipedia.org/wiki/Baby_hatch
http://sv.wikipedia.org/wiki/Bebislucka
http://no.wikipedia.org/wiki/Babyboks
http://pl.wikipedia.org/wiki/Okno_%C5%BCycia
http://fr.wikipedia.org/wiki/Tour_d%27abandon
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http://pt.wikipedia.org/wiki/Roda_dos_expostos
http://fi.wikipedia.org/wiki/Vauvaluukku

I bambini abbandonati venivano chiamati, comunemente, “esposti” o “proietti”, dando origine ai cognomi come Esposito nel napoletano e Proietti nel romano. In Lombardia venivano chiamati Colombo o Colombi, mentre in Toscana li chiamavano Innocenti o Innocente, ma anche "bastardi".

Essendo, a quei tempi, un motivo di vergogna l’essere identificati come trovatelli, in molti istituiti si cercò di dare altri cognomi. In molti casi, chi doveva dare un nuovo cognome, doveva inventare sempre uno nuovo, stiamo parlando di una media di 2/3 abbandoni al giorno.

Per facilitare l’operazione gli veniva dato un cognome relativo al santo del giorno; nascono così cognomi come Gennari, Santamaria, Antonini, Giuseppi, Sangrato; cognomi che ricordano Dio, Gesù e santa Maria come Madonna, Gesumio, Mariano, Diotiallevi, Amodio; non mancano cognomi relativi a feste patronali o religiose, oppure a cognomi relativi ai giorni della settimana come Domenichini o Sabatini; cognomi relativi ai mesi dell’anno Agosti, Marziano; inoltre nascono anche cognomi relativi alle condizioni sociali come Modesti, Poveri, Ricchi, Agiati, ecc., ecc...

Molto spesso i bambini venivano identificati e ripresi nella famiglia in età di adolescenza, quando potevano dare un contributo lavorativo. Spesso venivano adottati da contadini proprio per avere una mano in più per lavorare la terra, oppure da artigiani senza figli per garantire un aiuto economico per la vecchia.

Oggi il fenomeno si è praticamente estinto, l’abbandono viene ancora praticato in piccola percentuale. Le leggi dell’adozione sono molto più protettive e garantisco almeno una vita senza stenti a chi viene adottato.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Cognomi dei puti xbandonà

Messaggioda Berto » dom giu 05, 2016 8:15 am

Roda de łi esposti

https://it.wikipedia.org/wiki/Ruota_degli_esposti

La ruota o rota degli esposti era una bussola girevole di forma cilindrica, di solito costruita in legno, divisa in due parti chiuse per protezione da uno sportello: una verso l'interno ed un'altra verso l'esterno che, combaciando con un'apertura su un muro, permettesse di collocare, senza essere visti dall'interno, gli esposti, i neonati abbandonati. Facendo girare la ruota, la parte con l'infante veniva immessa nell'interno dove, aperto lo sportello si poteva prendere il neonato per dargli le prime cure.
Spesso vicino alla ruota vi era una campanella, per avvertire chi di dovere di raccogliere il neonato, ed anche una feritoia nel muro, una specie di buca delle lettere, dove mettere offerte per sostenere chi si prendeva cura degli esposti.
Per un eventuale successivo riconoscimento da parte di chi l'aveva abbandonato, al fine di testarne la legittimità, venivano inseriti nella ruota assieme al neonato monili, documenti o altri segni distintivi.

Nell'antichità era uso abbastanza diffuso presso diverse popolazioni, abbandonare figli indesiderati. Gli ebrei ad esempio ne vietavano l'uccisione ma consideravano legali l'abbandono o la vendita degli illegittimi. La Grecia di Solone e Licurgo considerava legale l'infanticidio e l'abbandono. I romani, al padre che non riconosceva il figlio come proprio sollevandolo da terra (da qui il termine "allevare") era consentito portarlo alla columna lactaria esponendolo alla pietà di chi passava e più spesso alla sorte di morire di fame o essere fatto schiavo.
La condizione degli esposti cambia con l'avvento del Cristianesimo. L'imperatore Costantino sancisce nel 315 che una parte del fisco sia utilizzata per il soccorso degli infanti abbandonati e per i figli delle famiglie povere. Nel 318 una legge prevede la pena di morte per l'infanticidio ma non sanziona chi vende i propri figli. Soltanto nel VI secolo Giustiniano punirà l'abbandono considerandolo come infanticidio.

Il primo ricovero, lo xenodochio, per neonati abbandonati fu istituito a Milano nel 787 dall'arciprete Dateo che il 22 febbraio 787 nel suo testamento dava le seguenti disposizioni: ...

La prima "ruota" compare in Francia, nell'ospedale dei Canonici di Marsiglia nel 1188 e poco dopo ad Aix en Provence e a Tolone.
In Italia, secondo la tradizione, Papa Innocenzo III, turbato da ricorrenti sogni in cui gli apparivano cadaveri di neonati ripescati dalla reti nel Tevere, istituì una "ruota" nel 1198 nell'ospedale di Santo Spirito in Sassia.
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Re: Cognomi dei puti xbandonà

Messaggioda Berto » dom giu 05, 2016 8:31 am

La roda de San Roco a Viçensa
https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di ... Vicenza%29
La chiesa di San Rocco è un edificio religioso rinascimentale di Vicenza, sito in Contra' Mure San Rocco. Fu costruita alla fine del XV secolo, assieme all'annesso convento che ospitò prima i Canonici regolari di San Giorgio in Alga, poi XVII secolo le Carmelitane "teresine", quindi dai primi dell'Ottocento un brefotrofio.
...
L'espropriazione napoleonica non fu indolore: la chiesa fu gravemente depauperata di varie opere, finite in pubblici musei, e il monastero subì pesanti manomissioni e ristrutturazioni per potervi trasferire la Casa degli Esposti, il brefotrofio che era stato per secoli nell'antica sede di San Marcello, dove venivano raccolti i neonati di nascita illegittima, o affetti da handicap psicofisici o appartenenti a famiglie troppo povere per mantenerli. Il trasferimento fu determinato dall'esigenza di avere spazi più ampi e confortevoli e dal fatto che San Rocco era posto in una parte della città meno in vista, lasciando così maggior libertà di portare alla ruota[7] un bambino indesiderato per affidarlo alla "civica pietà".


https://it.wikipedia.org/wiki/Brefotrof ... _vicentino
A Vicenza il brefotrofio, cioè l'istituto che accoglieva e allevava i neonati e gli infanti definitivamente o temporaneamente abbandonati, fu dal XV a tutto il XVII secolo presso l'Ospedale di San Marcello e dal XIX alla seconda metà del XX secolo presso l'ex monastero di San Rocco.
Gli orfanotrofi invece, cioè le strutture di accoglienza degli orfani e di altri minori senza famiglia, furono diversi e cambiarono di sede nel tempo.
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