Cantar ła steła e łe orexeni del Nadal

Re: Cantar ła steła e łe orexeni del Nadal

Messaggioda Berto » lun gen 02, 2017 8:56 pm

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... ulmani.jpg


https://www.youtube.com/watch?v=FV8NHGk ... e=youtu.be

Alberto Pento
Cosa c'entrano gli islamici con il presepio, con Gesù Cristo l'ebreo, con gli ebrei e con i cristiani? Betlemme non aveva i minareti e gli ebrei non si vestivano come gli arabi che stavano in Arabia. Tutta questa messinscena è una falsificazione storica. E' una vergogna anticristiana e antiebraica.
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Re: Cantar ła steła e łe orexeni del Nadal

Messaggioda Berto » lun gen 02, 2017 9:02 pm

Imam, slogan e proteste. La Turchia che odia il Natale
L’Autorità per gli affari religiosi: non è una festa musulmana. E nel Paese si moltiplicano le campagne contro Santa Claus
02/01/2017
http://www.lastampa.it/2017/01/02/ester ... um=twitter

«Müslüman Noel kutlamaz», «Müslüman yilbasi kutlamaz». Un musulmano non può festeggiare il Natale. Un musulmano non può festeggiare il Capodanno. Lo dicono da anni in Turchia, sempre più forte da quando Recep Tayyip Erdogan prese il potere per la prima volta nel 2002, così vicino, ma per come è degenerato il Paese, così irrimediabilmente lontano. Ma quella che fino a pochi anni fa sembrava la presa di posizione di un gruppo di fanatici, forse un po’ troppo avvezzi al folklore, adesso è diventata la versione ufficiale della Diyanet, l’Autorità per gli Affari Religiosi, l’organo che gestisce l’amministrazione del culto islamico nel Paese.

La denuncia era arrivata due giorni fa dal quotidiano «Cumhuriyet», uno dei tre rimasti nel Paese a non essere controllati dal presidente della Repubblica, Recep Tayyip Erdogan.

Nel sermone di venerdì 30, a ridosso del Capodanno, 80 mila imam hanno invitato a non «assumere atteggiamenti contrari alle loro usanze e agli ambienti di provenienza», con esplicito riferimento ai festeggiamenti per l’arrivo del 2017, invitando i fedeli a diffondere il messaggio perché nessuno assumesse atteggiamenti non consoni all’Islam. Non solo. Nel sermone si sottolineava come il periodo fra Natale e Capodanno, celebrato a livello globale, rischiasse di corrompere lo spirito del popolo turco.



(Una manifestazione di donne appartenenti a un’associazione islamica a Fathi, uno dei quartieri più religiosi di Istanbul)

Che, per dire la verità, era già «corrotto» da un pezzo e con somma gioia di gran parte della popolazione. Le celebrazioni dell’Anno Nuovo in Turchia sostituiscono quelle del Natale, ma solo e unicamente negli aspetti formali e per l’afflato consumistico. Nella Mezzaluna, da metà novembre, le strade delle maggiori città, soprattutto Istanbul, si ricoprono di luci con i motivi pagani più frequenti del Natale e ci restano fino a inizio marzo. Nelle case della gente si fa l’albero, il 31 dicembre ci si scambia i regali. Il più gettonato e legato alla tradizione autoctona è il melograno di porcellana rosso. Ma l’offerta si è arricchita a dismisura, facendo diventare l’Yilbasi, il Capodanno, appunto, un surrogato del Natale in piena regola.

La pratica ha sempre avuto dei nemici nel Paese. Ma o erano elementi che non destavano preoccupazione, perché nettamente in minoranza, o stavano zitti perchè se c’era una cosa che proprio ai turchi non dovevi toccare erano le celebrazioni del 31 dicembre, con quell’atmosfera da finto Natale annessa.

Poi, con il passare degli anni, le pressioni della Turchia più conservatrice sono diventate sempre più tangibili, insieme con una radicalizzazione della società. E se prima nell’occhio del ciclone c’era solo il 25 dicembre, che è lavorativo, e l’Yilbasi lo lasciavano stare, con il passare del tempo ha iniziato a essere sempre più messo in discussione anche quest’ultimo, fino alla degenerazione di quest’anno. Nelle settimane precedenti la presa di posizione della Diyanet, sono partite campagne di ogni tipo. Da quelle sui social, a quelle per le strade.

In molti quartieri di Istanbul sono comparsi cartelli con la scritta «Müslüman Noel kutlamaz», oltre a manifestazioni alle quali hanno preso parte centinaia di persone, soprattutto giovani sotto i vent’anni, non solo nella conservatrice Fatih, ma anche sull’Istiklal Caddesi, il viale pedonale per eccellenza di Istanbul, da sempre luogo prediletto della movida e passata nel giro di due anni da meta preferita dei turisti occidentali a luogo di passeggio di quelli sauditi. Il quotidiano Milli Gazete, organo della destra islamica, la mattina del 31 ha invitato tutti a ricordare che fra i doveri del buon musulmano non c’è quello di festeggiare il Capodanno.

(Un poster anti-Babbo Natale)

Oltre agli islamici ci si sono messi anche gli ultranazionalisti, contrari al Capodanno e Natale perché di sangue ed etnia turca e quindi musulmani. Ad Aydin, gli Alperen Ocaklari, gli «eredi» dei Lupi Grigi, hanno addirittura simulato un pestaggio di Santa Claus che, per una macabra ironia della sorte era originario proprio della Turchia, con la sua casa divenuta attrazione turistica.

Sono iniziati anche i primi episodi di intolleranza. A Eminonu, quartiere sul Corno d’oro con il bazar all’aperto più grande di Istanbul e che un tempo da inizio novembre si riempiva con le luminarie finto natalizie più improbabili, le botteghe che espongono decorazioni e luci sono diminuite. E qualcuno, che proprio non voleva rinunciare al finto Natale, è stato preso a male parole.
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Re: Cantar ła steła e łe orexeni del Nadal

Messaggioda Berto » lun gen 02, 2017 9:36 pm

FRANCIA - ISLAM
La maggioranza degli imam di Francia (e Belgio) vietano gli auguri a Natale e Capodanno
Hocine Drouiche*
02/01/2017, 13.51

http://www.asianews.it/notizie-it/La-ma ... -(e-Belgio)-vietano-gli-auguri-a-Natale-e-Capodanno-39556.html

È quanto denuncia l’imam di Nimes, Hocine Drouiche, vice-presidente della Conferenza degli imam di Francia. Egli condanna quanti rivendicano che l’islam è una religione di pace e poi considerano gli auguri “un insulto”. L’importanza della presenza di “musulmani aperti” che “ti accolgono con un sorriso e ti augurano felice anno nuovo”.

Parigi (AsiaNews) – La maggior parte degli imam in Francia (e nel Belgio) ha proibito ai fedeli di celebrare il Natale e il Capodanno e invitato i musulmani a non fare gli auguri per le feste. È quanto denuncia in un post su Facebook l’imam francese Hocine Drouiche, fra le personalità del mondo islamico transalpino più illuminate e schierate nella lotta contro l’estremismo. Strenuo promotore e sostenitore del dialogo fra fedi diversi, egli condanna quanti ripetono il “mantra” islam religione di pace e poi considerano gli auguri “come un insulto” perché “questa non è la nostra religione”.

Egli sottolinea che l’islam professato da questi imam, che costituiscono la maggioranza in Francia, in Belgio, e in molte altre nazioni, “non è un vero islam di pace e del vivere in comune”. E le stesse scuole coraniche in Occidente sono un luogo in cui si esalta l’islam politico basato su jihad e odio verso i “nemici”. Per fortuna, conclude, “esistono anche dei musulmani aperti, che ti accolgono con un sorriso grande e ti augurano felice anno nuovo”.

La dura nota contro la posizione della maggioranza degli imam sugli auguri [di Natale e Capodanno] è solo l’ultima di una serie di denunce lanciate dal leader religioso musulmano francese. All’indomani degli attacchi di Parigi, nel novembre 2015, egli ha invitato i fedeli a non lasciare l’islam “ostaggio degli estremisti”. Al contempo ha esortato le comunità musulmane a “osare a vivere il dialogo e l’amicizia con gli europei, senza paura e senza arroganza”.

Egli non è il solo a denunciare il clima di ostilità e di avversione di una parte del mondo musulmano europeo verso la cultura, la tradizione e la fede dei nativi. Di recente anche una ex islamica radicale, per anni vicina all’ideologia salafita, ha raccontato gli inviti lanciati da imam e leader religiosi a “odiare i cristiani e gli ebrei”, a non imitare gli “infedeli” e a non partecipare “alle loro feste e celebrazioni”. Ecco, di seguito, la riflessione dell’imam Drouiche. Traduzione a cura di AsiaNews:

Spiacente, non vi farò gli auguri di buon anno perché io sono un vero “musulmano”!

Quasi la totalità degli imam in Francia (e nel vicino Belgio) hanno proibito ai musulmani francesi di celebrare il Natale e il Capodanno e di fare gli auguri per le feste, tanto ai musulmani quanto ai non musulmani.

Si dice che l’islam sia una religione di pace, un mantra che non smettono di ripetere in maniera incessante. Tuttavia, oggi ho visto con i miei occhi il risultato di queste formulazioni incomprensibili e illogiche, incontrando diversi musulmani molto religiosi e credenti che ricevevano gli auguri di Buon Anno come un insulto.

Sono imbarazzati, ti guardano in modo strano, ti rispondono: Ma questa non è la nostra religione!

Come se il nuovo anno appartenesse a una religione specifica. Per fortuna esistono anche dei musulmani aperti, che ti accolgono con un sorriso grande e ti augurano un felice anno nuovo.

L’islam di questi imam non è un vero islam di pace e del vivere in comune. Questo è un islam beduino e arcaico. Il ministero francese degli Interni, che finanzia il Consiglio francese del culto musulmano (Cfcm), deve rivedere i suoi programmi e le sue collaborazioni.

Per me i Bataclans, gli Hyper Cachers e le Nizza nascono da queste direttive odiose. Se non vogliono cambiare queste fatwa disumane, non ci potranno certo dire che si tratta di “attentati” isolati in cui l’islam non è coinvolto, perché l’islam è una religione di pace!

Dunque, Buon Anno a tutti i miei amici (e le mie amiche) musulmani, ebrei, cristiani e atei.

*Vice-presidente della Conferenza degli imam di Francia-Parigi

Candidato al rettorato della Grande moschea di Parigi



I dementi contro il Natale, il presepio e il crocefisso
viewtopic.php?f=141&t=2022
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Re: Cantar ła steła e łe orexeni del Nadal

Messaggioda Berto » sab dic 23, 2017 8:53 pm

I canti di Natale in dialetto veneto omaggio speciale al «popolo cortese»
Un doppio cd per ricordare la natività cristiana nel recupero delle tradizioni vicentine e venete. Una festa di chitarre, mandole e organetti

http://corrieredelveneto.corriere.it/ve ... 1444.shtml

VICENZA - Nel «mare magnum» dei prodotti discografici natalizi, dove i lavori di qualità talvolta sono nascosti dagli appetiti commerciali, la proposta dei veneti Bandabrian emerge per la ricerca ed il recupero di un vero patrimonio sonoro: dialetti e melodie della natività cristiana vengono rievocati con cura, salvati da fonti storiche di lontana memoria. Stiamo parlando del doppio cd «O popolo cortese, Canti veneti di Natale», una ricca antologia di brani della cultura orale in regione, riproposti nella loro veste classica, senza mai dimenticare l’esperienza del folklore locale.

Apre il primo disco «San Giuseppe Vechiareo», preghiera filastrocca da Bassano del Grappa; segue il dolce ed ispirato canto di «Siamo qua dai tre lorienti», dove la voce di donna si accompagna alla chitarra e all'organetto, come una carezza ad un bimbo; sezioni strumentali di viole e mandole si alternano con vivacità nel corso dell’ascolto; da segnalare l’allegra «Manfrina», omaggio ad un ballo diffuso nelle valli vicentine, felice incontro di ritmo da taranta e di sound irlandese caro al flauto traverso; la novena «Darnaach» in lingua cimbra e la lezione «O dolce felice notte» si ispirano invece al più classico dei madrigali monteverdiani; chiude il recitativo di «L’orassion la xe finìa».

Protagoniste del secondo disco le testimonianze della cultura popolare. Trentacinque documenti sonori, registrazioni uniche ed irripetibili suddivise a seconda della funzione del canto. Qui è la voce vera dei fedeli, senza filtri, tremolante e spontanea, ad esprimersi nella sua autenticità; cultori della novena, dilettanti nella questua il cui coro sincero ricorda il tempo della campagna veneta unita in preghiera. Una musica da focolare domestico che l’archivio storico ci riconsegna intatta. L’ultima fatica dell’Associazione Culturale Bandabrian – la cui genesi ed il cui successo si devono all’attività pluridecennale di Modesto Brian e Domenico Zamboni, capaci di diffondere ad un pubblico vario il piacere della musica tradizionale, dai seminari alle lezioni-concerto – è il racconto in note di un rito vissuto intensamente, canto dopo canto, lungo la via che porta al Natale. Un regalo diverso, «cortese» come il popolo che narra.



https://www.facebook.com/bandabrianbre
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Re: Cantar ła steła e łe orexeni del Nadal

Messaggioda Berto » sab dic 23, 2017 8:54 pm

Io sono aidolo, un credente naturale nello spirito universale e considero le religioni tutte idolatrie,
in questo periodo festeggio per far festa a prescindere;
festeggio l'ebreo Cristo in onore degli ebrei di Israele e per solidarietà con i cristiani che unitamente agli ebrei di ogni dove sono perseguitati ovunque in particolare dai nazisti maomettani;
festeggio il ritorno del sole che si era allontanato e che ora si avvicina di nuovo;
festeggio la fine del vecchio anno e la nascita di quello nuovo;
festeggio Chanukkah o festa delle luci ebraica;
festeggio gli alberi senza dei quali non esisterebbe nemmeno l'uomo e che rappresentano l'asse del mondo che unisce la terra al cielo;
festeggio la gioia di vivere, dell'amore famigliare e della fraternità umana, festeggio la festa dei bambini che sono la nostra speranza e la nostra gioia più grande;
festeggio l'umanità che si ama e che si rispetta, festeggio l'uomo di buona volontà e tutti coloro a cui stanno a cuore i valori i doveri e i diritti umani universali.
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Re: Cantar ła steła e łe orexeni del Nadal

Messaggioda Sixara » dom dic 24, 2017 7:58 pm

Berto ha scritto:festeggio la gioia di vivere, dell'amore famigliare e della fraternità umana, festeggio la festa dei bambini che sono la nostra speranza e la nostra gioia più grande

E 'lora i te ga fato nòno... :D

Bon Nadale Alberto, ti e la to fameja



tuti tornovia el camin :D
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Re: Cantar ła steła e łe orexeni del Nadal

Messaggioda Berto » mar dic 26, 2017 10:42 am

Bon Nadal Sixara! No so gnancora nono, xio sì ma nono no.
Come stala la to fameja?
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Re: Cantar ła steła e łe orexeni del Nadal

Messaggioda Sixara » lun dic 24, 2018 2:37 pm

La me fameja la sta bèn, gratsie; antsi benon, dèso ca ne xe rivà na putìna tuta nova... :D
na putìna Sagitta, cofà na frecia



drita al cuòre.

Auguri Alberto, ti e la to fameja.
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Re: Cantar ła steła e łe orexeni del Nadal

Messaggioda Berto » lun dic 24, 2018 7:59 pm

Ma sito devegnesta mama ancora?
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Re: Cantar ła steła e łe orexeni del Nadal

Messaggioda Sixara » mer dic 25, 2019 3:36 pm

Sì, se podarìa dire de sì :D
Bon Nadàe Alberto, ti e la to fameja.
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