I dixe Corraìn-Zampini ke a li ànxoli e n particolare a l arcanzolo Michele
" viene attribuita, oltre alla funzione del pesare e del riporre l'anima nel luogo destinato, anche quella di purificarla (
guèrnare = pulire), a meno che non si tratti di traduzione letterale del
gubernare latino."
Nò, mi par-mi, kel
guarnare l è propio
netàre/furbire, darghe na netadìna a l ànema ke lè on fià onfegà da tuti i pecati picoli o gròsi ke i sia.
" L'iconografia religiosa rappresenta talvolta la scena del Giudizio, con il particolare di San Michele che tiene in mano la bilancia. nei testi zoroastriani si ricorda uno spirito (
Shrosh) che protegge i dormienti dagli assalti del maligno; lo stesso
Shrosh che, insieme a
Rashn e
Mithr, tiene in mano la bilancia dei celesti, la quale non fa inclinare ingiustamente nessuno dei suoi piatti. Gli antichi egiziani ritenevano che
Anubis pesasse il cuore dei defunti. Il motivo della bilancia si conserva nello stesso Islamismo."
Na raprexentasion de l Arcanxolo Mikièl
e ona de l Arcano n. VIII La Justitsia
Vago a lèto
co l ànzolo parfèto,
co l ànxolo de Dio:
mi sia custodio!el motivo de la
custodia, de la protesion de l ànzolo ( e de le difarenti mansion ke l pòe 'verghe) el podarìa ligarse - i dixe i autori - " tramite una documentata tradizione talmudica, ad una influenza iranica. V.MORPURGO ricorda come i musulmani in Bosnia ed Erzegovina credono che il desco sia sorretto con la testa dagli angeli, per cui evitano di prolungare il pasto".
Conpoxitsion poetike de sto tipo cuà le se càta anca te la leteratura popolare jermanica, cofà preghiere dei Trè Anzoli (
Drei Enghiljar) e a pararìa ke l inscritsion tonbale veronexe de on " tal Federico ( bavarese), morto intorno al 1319 ", la fùse propio ona de cuele.
Te na orasion popolare n lengoa copta del V sec. - recità prima de ndare n lèto - a ghè i Santi : du da cao e du da piè o anca i Vanjelisti ( de goardia ai 4 cantoni del lèto); " gli stessi elementi ricorrono nella orazione per la sera chiamata, in Inghilterra,
Paternoster Nero". (
Paternoster-nero?
robe da
sorcières ...)
Chevalier-Gheerbrant,
Dizionario dei simboli, vol.I, BUR Dizionari Rizzoli, 1997 a la voxe
Angelo:
Anzoli-Anxoli :
1. Esseri mediatori fra Dio e il mondo, citati sotto forme diverse nei testi accadici, ugaritici e biblici. Sarebbero esseri puramente spirituali o spiriti dotati di un corpo etereo, aereo, e degli uomini potrebbero avere solo l'apparenza.
Le loro funzioni sono quelle di ministri di Dio : messaggeri, guardiani, conduttori di astri, esecutori di Leggi, protettori degli eletti, e sarebbero organizzati in gerarchie di sette ordini, di nove cori, di tre triadi ( la più perfetta teoria mistica è stata elaborata da lo Pseudo Dionigi nelle sue Gerarchie Celesti).
Per molti autori gli attributi degli angeli sono simboli di tipo spirituale; altri vedono simboli di funzioni divine, di rapporti di Dio con le creature o al contrario - ma gli opposti nella sfera simbolica coincidono - dei simboli di funzioni umane sublimate o di aspirazioni insoddisfatte o impossibili.
2. Gli angeli a sei ali, I
Serafini ( letteralmente : gli
ardenti) circondano il trono di Dio; hanno sei ali ciascuno : due per coprirsi i piedi ( eufemismo per il sesso), due per volare.
Secondo alcuni teologi che si ricollegano alla filosofia aristotelica, sarebbero gli animatori degli astri e ognuno di essi sarebbe preposto al movimento di un astro. L'immensa cupola del firmamento ruoterebbe sotto il loro impulso, ed essi influirebbero anche, sia per effetto delle congiunzioni astrali, sia direttamente, a tutti i livelli della creazione materiale.
Essi annunciano o realizzano l'intervento divino; secondo il Salmo 18, 10-11 essi servono da Trono a Jahvè :
" Egli inclinò i Cieli e discese con una cupa nuvola sotto i piedi; cavalcò un cherubino e volò, planando sulle ali del vento".
3. Lo Pseudo Dionigi così si esprime sulle gerarchie celesti :
" la funzione rivelatrice appartiene all'ordine principesco degli Arcangeli e degli Angeli; esso attraverso i diversi gradi del suo ordinamento presiede alle gerarchie umane, e permette che si producano ordinatamente l'elevazione spirituale verso Dio, la conversione, la comunione, l'unione e nello stesso tempo il movimento progressivo verso Dio stesso, che secondo un santo ordinamento gratifica letteralmente tutte le gerarchie dei suoi doni e li illumina tutti facendoli entrare in comunicazione con Lui.
Ne deriva che la teologia riserva agli angeli tutta la cura della nostra gerarchia chiamando Michele l'arconte del popolo ebraico e altri angeli gli arconti di altre Nazioni, perché l'Altissimo ha stabilito le frontiere delle Nazioni secondo il numero degli angeli di Dio." (PSEO,218-219)
Questa affermazione non significa che ci siano tante nazioni quanti angeli, ma indica soltanto che esiste un rapporto misterioso fra il numero delle nazioni e il numero degli angeli. (...) il numero degli angeli è a sua volta ignoto; la Scrittura parla di mille volte mille e diecimila volte diecimila : " Mille migliaia Lo servivano, miriadi di miriadi in piedi dinanzi a Lui". (Daniele, 7,10)
Precisa il Pseudo Dionigi : " ... il numero delle legioni celesti sfugge per noi a ogni misura. Tale è, in realtà la moltitudine di questi eserciti felici che non sono di questo mondo, che essi superano l'ordine debole e limitato dei nostri sistemi di numerazione materiale e che li possono conoscere e definire solo la loro stessa intelligenza e la loro stessa scienza che non è di questo mondo ma appartiene al cielo e che essi hanno ricevuto in dono dalla Tetrarchia ... " (PSEO, 234)
4. Gli angeli formano l'esercito di Dio, la sua corte, la sua dimora. Trasmettono i suoi ordini e vegliano sul mondo. La gerarchia degli angeli nella Bibbia è legata alla vicinanza al trono di Dio; citiamo i nomi dei tre principali arcangeli : Michele ( vincitore del drago), Gabriele ( messaggero e iniziatore), Raffaele ( guida dei medici e dei viaggiatori).
Varie sono le opinioni teologiche sulla natura degli angeli : secondo Giustino, essi nonostante la loro natura spirituale, hanno un corpo analogo a quello umano. Per Giustino il peccato degli angeli consiste nell'avere rapporti sessuali con le donne della razza umana. I loro figli sono i demoni.
Lo Pseudo Dionigi insiste sulla funzione illuminatrice degli angeli; Clemente Alessandrino descrive il ruolo di protezione che gli angeli esercitano verso nazioni e comunità.
La Sacra Scrittura non allude all'angelo custode, ma secondo Enoch (100,5) i santi e i giusti hanno dei protettori.
Secondo Basilio, ogni fedele è assistito da un angelo, che guida la sua vita ed è insieme il suo maestro e il suo protettore.
Tale ruolo di protezione lo troviamo anche nelle Sacre Scritture, affermato per Lot ( Genesi, 19), Ismaele ( Genesi, 21), Giacobbe ( Genesi, 48). Un angelo libera Pietro e Giovanni.
Nel Medioevo intervengono nei pericoli, nelle guerre, nelle crociate.
L'angelo, in quanto messaggero è sempre portatore di buona novella per l'anima.
Ecolo cuà el Serafìn - l ardente - ke l va ke l bruxa , lù e so fradèi
a tegner sù el Trono de Dio altro ke la tòla dei boxniaci..
L Arcano XX :
El Juditsio dito anca
L Anzolo( Tarocco Visconti)
( Tarocco Marsigliese: LE JUGE-MENT o anca
Il Giudice mente)
Cuà - ki ca xe intaresà a la sinboloja de l Anxolo - se spiega tuto par bèn :
Il Giudizio Nel noto Sermones de Ludo del sec. XVI la carta che segue nell’ordine trionfale quella del Giudizio, chiamata Angelo, è la “Iusticia” Infatti è attraverso la Giustizia, cioè la giusta valutazione delle azioni degli uomini, che l’Arcangelo Michele separerà gli eletti dai dannati.
Nei documenti del Cinquecento questo trionfo viene chiamato indifferentemente Angelo, Angiolo, Agnolo, termini a cui l’Aretino, nelle Carte Parlanti del 1543, aggiunge “le Trombe”. Infatti, come descritto nel passo evangelico di Matteo (24, 30-31), è con tale strumento che viene annunciato la venuta del Figlio dell’uomo che preannuncerà il Giudizio finale: “Allora nel cielo apparirà il segno del Figlio dell’uomo e tutte le tribù della terra si percuoteranno il petto e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi del cielo, con grande potenza e gloria. Manderà, egli, i suoi angeli, che con potente squillo di tromba, raduneranno i suoi eletti dai quattro venti, da un’estremità all’altra dei cieli”.
(...)
http://www.associazioneletarot.it/page.aspx?id=132E par finire ( i me piaxe màsa i ànxoli, no finirìa mai de vardarli...) :
Ndemo , 'ndemo in lètoco l anjelo parfèto,
co l anjelo de Dio,
San Bortolo mio!
Madona benedeta
no so còsa fare,
ma cuatro gràsie a dimandare
Confesion, Comunion, Ojo Santo
e morire in Gràsia de Dio.
Lèto lèto me ne andò
de levarme mi nol sò
vu Signor ca lo savì
bona goardia me farì.
Croxe santa, croxe degna
Dio me salva, Dio me segna;
se no' sarò ben segnà
al Signor la Madona me racomandarà.
Porta del Cèlo, San Pièro
i dodaxe Apostoli
i cuatro Vanjelisti
la Gran Mare de DIo!
Tel Cuor del mio Jexù ke l m'à redento
in pace me ripoxo e m' adormento.
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtopic.php?f=28&t=649