Viołense en prexon - viołasion del dirito a ła defexa ?

Viołense en prexon - viołasion del dirito a ła defexa ?

Messaggioda Berto » mar mag 27, 2014 8:00 am

Viołense en prexon - viołasion del dirito a ła defexa ?
viewtopic.php?f=165&t=865

Il blog politicamente scorretto coordinato dall' avvocato Edoardo Longo

http://edoardolongo.blogspot.it/search/ ... Franceschi


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Re: Violense e maltratamenti en prexon

Messaggioda Berto » mar mag 27, 2014 8:12 am

«Voleva uccidere», sedici anni di carcere al venetista Franceschi ???

http://www.ilgazzettino.it/PAY/PADOVA_P ... 8461.shtml

Sedici anni e quindici giorni di reclusione. É la condanna inflitta, ieri in primo grado, al venetista Luciano Franceschi. L'indipendentista che l'11 febbraio dell'anno scorso scaricò due colpi di pistola contro Pierluigi Gambarotto, il direttore della banca Credito Cooperativo Alta Padovana. Inoltre il giudice Nicoletta De Nardus ha condannato Franceschi a risarcire con 60mila euro Gambarotto e con 15mila euro l'istituto di credito. Infine al venetista è stata confiscata tutta l'artiglieria già sequestrata e che prima del tentato omicidio era in suo possesso. Il pm Marco Peraro aveva chiesto dodici anni e sei mesi, ma il giudice ha contestato a Franceschi la premeditazione. Nella motivazione infatti è scritto "...Ha sparato a Gambarotto da vicino colpendolo al torace e sfiorando per soli 2 cm il cuore, condotta obiettivamente idonea a provocare la morte dello stesso...".

Franceschi è anche sotto processo a Treviso per resistenza e oltraggio contro gli agenti penitenziari del carcere. ???

IL FATTO - Quel lunedì mattina dell'11 febbraio del 2013 Luciano Franceschi, il commerciante di Borgoricco, è entrato alla Bcc di Campodarsego con una pistola calibro 7.65 carica, ma sotto al giaccone aveva già pronti altri due caricatori. E poi aveva tre taniche di benzina e una valigia piena di vestiti ed effetti personali, ritrovati dai carabinieri all'interno della sua Fiat Panda posteggiata davanti all'istituto di credito. Franceschi, è stato bloccato da quattro dipendenti della filiale dopo avere ferito all'addome con due colpi a bruciapelo il direttore della banca Pierluigi Gambarotto. Quando i carabinieri sono arrivati lo hanno trovato con le braccia immobilizzate ma con la semiautomatica ancora in mano. Il maresciallo della stazione di Campodarsego è riuscito a disarmarlo. Franceschi, una volta condotto nella cella di sicurezza della caserma di Cittadella, ha dichiarato, da presidente del governo della Repubblica Veneta (si era auto proclamato nel lontano settembre del 2000) di non riconoscere la magistratura dello Stato italiano.

IL RETROSCENA - Franceschi si è presentato ieri in aula indossando la divisa da guardia padana (veneta e no padana). Aveva minacciato di entrare in tribunale in mutande, poi dopo una mirata mediazione del giudice De Nardus è arrivato vestito con un abito azzurro, con una sorta di gradi sulle spalle e delle mostrine al petto. Capello corto e barba lunga ma curata.

LE DICHIARAZIONI SPONTANEE - Appena il suo legale, l'avvocato Carlo Mursia, ha terminato l'arringa difensiva, Franceschi, l'indipendentista, ha voluto rilasciare alla corte alcune dichiarazioni spontanee. «Ricuso il mio avvocato che ringrazio, ma voglio difendermi da solo. Inoltre ricuso il collegio giudicante e invoco la competenza giuridica del Tribunale del popolo veneto». Quindi ha proseguito: «Mi sono presentato in banca come pubblico ufficiale e non volevo fare del male a nessuno. Ero andato per chiedere giustizia per il mio amico imprenditore Giancarlo Perin morto suicida». Poi Franceschi ha mostrato al giudice un giubbetto: «Questo lo indossavo la mattina dell'undici febbraio ed è sporco del mio sangue. Sono stato messo in cella con due africani pazzi, che mi hanno riempito di botte. Avevo un profondo taglio in testa».

La sua difesa incentrata sul popolo veneto e sulla sua innocenza, non è stata però ascoltata da nessun venetista ???
Franceschi è stato abbandonato dai suoi ???
Nessun indipendentista ha manifestato all'esterno del tribunale in suo favore ???
E nessuno è entrato in aula ???
Presente c'era solo il figlio, che durante la sentenza è rimasto seduto per poi accennare un veloce sguardo al padre mentre veniva portato via dagli agenti penitenziari.
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Re: Viołense en prexon - viołasion del dirito a ła defexa ?

Messaggioda Berto » mar mag 27, 2014 10:01 am

Padova, imprenditore suicida per crisi Esplode la rabbia contro Equitalia

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/11 ... lia/173426

Giancarlo Perin, 52 anni, si è impiccato alla gru della sua azienda edile perché non poteva più pagare i dipendenti. L'organizzazione indipendentista Veneto Stato organizza una manifestazione davanti agli uffici dell'agenzia di riscossione, "in ricordo di Giancarlo e di tutti i veneti che soffrono per questo illegittimo martellamento esattoriale".

Giancarlo Perin aveva 52 anni, una moglie, due figli, una bella casa. Era proprietario di una delle imprese edili storiche dell’Alta padovana, la Perin Fratelli srl. Venerdì scorso un suo dipendente lo ha trovato impiccato alla benna della gru nella sua ditta di Borgoricco. In un biglietto alla famiglia ha accennato alla crisi, a problemi economici. Chi lo conosce bene dice che temeva di non riuscire più a dare un futuro ai suoi dipendenti.

Effettivamente sembra che la Perin non pagasse la cassa edile dall’aprile scorso, e che avesse chiesto un finanziamento alla banca. Forse Giancarlo non ha avuto le risposte che voleva.
Di certo ora quelle risposte le chiedono a gran voce imprenditori e sostenitori che stanno ingrossando sempre più le file degli indipendentisti veneti. “Veneto Stato”, movimento famoso per la “statua all’evasore” in un piccolo comune del Vicentino, si è presentato davanti alla sede di Equitalia a Padova, con bandiere, altoparlanti, striscioni e slogan.
Primo tra tutti “Fratelli d’Italia? Non siamo neanche parenti”. L’obiettivo era dimostrare tutta la rabbia per sentirsi strangolati e oppressi da quelle che definiscono le “braccia armate” dello Stato: Equitalia, agenzia delle entrate, Finanza, tasse, ma soprattutto banche.

In onore di Giancarlo il centinaio di manifestanti, tenuti sotto stretta osservazione dalla polizia, hanno acceso alcuni lumini davanti al portone dell’agenzia in via Longhin, “in ricordo di Giancarlo e di tutti i veneti che soffrono per questo illegittimo martellamento esattoriale”, dice il presidente Lucio Chiavegato. La rabbia espolde solo a sentir nominare i ‘nemici’ della Lega. “Bossi è un traditore, Zaia ci chiede di comprare i Btp? Se li compri lui, qui c’è gente che si mette una corda al collo pur di non licenziare i dipendenti”. Una delegazione di manifestanti viene ricevuta a metà mattina da Maurizio Trevisan, capo dell’ufficio provinciale. L’incontro dura una decina di minuti. “Gli abbiamo dato un ultimatum – dice la ‘pasionaria’ imprenditrice Patrizia Badii, fiorentina di nascita e veronese di adozione – o ritirano tutti i loro bollettini o noi non paghiamo, gli abbiamo detto di guardarsi le spalle, chi medita il suicidio per debiti può commettere qualsiasi follia”.

Veneto Stato nasce nel settembre del 2010 e mette insieme le spinte indipendentiste che ruotano attorno al Partito Nazionale Veneto. Lo Statuto, scritto in dialetto, chiede un referendum e il riconoscimento del Veneto come Stato membro dell’unione erupea. Bandiera del movimento, che non ama definirsi partito, è l’evasione fiscale come segno di protesta. La notizia dell’imprenditore suicidatosi in azienda ha lasciato tutti sconvolti: “Ci siamo riconosciuti in lui – afferma la Badii – qui ci si ammala, c’è gente che va in depressione, che perde i capelli, ci strangolano per i prestiti e appena saltiamo una rata ci saltano al collo”.

Il tam tam organizzativo è arrivato anche a Brescia e Bergamo. Gli imprenditori delle altre regioni in Veneto vengono ironicamente chiamati stranieri, ma la gente qui ha poca voglia di scherzare. “Tre anni fa ho aperto un’attività a Genova, ho dovuto chiudere, mi sono ritrovata una cartella da 15milia euro – dice Antonella Clementi, anche lei davanti a Equitalia a manifestare – avevo versato i contributi dei miei dipendenti ma non i miei, sono dovuta tornare a casa dei miei genitori a Brescia, ho 52 anni e due figlie, non dico a nessuno dove sono perché ho paura che mi vengano a cercare”.
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Re: Viołense en prexon - viołasion del dirito a ła defexa ?

Messaggioda Berto » mer mag 28, 2014 7:39 am

Jeri a ghe xe stà l'udiensa par l'encolpa de oltrajo e rexistensa a piovego ofiçial (no se sa ben come ke sia ndaste le robe ke le ga xenerà sta encolpa!) ... ma no go podesto ndarghe.

No so come ca sipia ndà sta udiensa, gnanca el fradelo el sa gnente.

El fradelo el me ga dito ke Luciano nol ga fato ricorso en apelo a la condana de I grado par el tentativo de omiçidio, ma kel vol far ricorso a l'ONU ?
Stando a l'avogado Longo kel ga segoesto par on toco la cauxa, se ghe fuse stà na perisia balestega come ke Dio comanda le robe le saria ndà par naltro verso; par l'avogado i judeghi li ga mancà e li calcà la man par darghe n'avertensa ai veneti: bastonemoghene ono par entemorerghene çento; el PM nol gheva catà ła premeditasion, el judego anvençe sì; anca ła perisia bałestega del tribunal ła dixe ke no se pol stabilir co preçixion ... .

I veneti łi ga lomè ke da coparse pikà, sparà, envełenà, xo da on ponte o de crepacor.

Xe stà fata na granda enjustisia:

Łi veneti ke łi ga xbandonà Françeski łi ga da vargognarese!
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Re: Viołense en prexon - viołasion del dirito a ła defexa ?

Messaggioda Berto » ven giu 06, 2014 6:54 pm

Sensa l'ergastolo ...

da ła prexon Do Palàsi de Pava/Padova

http://www.radioradicale.it/palinsesto - venerdì 06 giugno 2014 - diretta differita convegno "senza l'ergastolo...", da padova

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... a-pava.jpg

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http://4.bp.blogspot.com/-E01oMHbRm5o/U ... 6%252B.jpg

Alcatraz
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Na prexon de l'Honduras
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Na prexon rusa
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Re: Viołense en prexon - viołasion del dirito a ła defexa ?

Messaggioda Berto » ven giu 06, 2014 8:04 pm

E per Breivik è pronta una cella nel carcere più bello del mondo

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http://www.fanpage.it/e-per-breivik-e-p ... -del-mondo

Il responsabile della strage di Utoya e dell'attentato nel centro di Oslo, Anders Behring Breivik, potrebbe finire in quello che è stata definita la prigione più bella del mondo. Tra perplessità sul sistema penale norvegese e decisioni frutto di scelte ragionate, vi proponiamo una breve descrizione della struttura carceraria e dei possibili "effetti" sui detenuti.

La dignità prima di tutto. Se la prigione di Halden avesse bisogno di pubblicità per trovare inquilini, forse il claim scelto sarebbe questo. Proprio qui, in questa gabbia dorata, che da quando è stata consegnata (aprile 2010) si è guadagnata l’appellativo di “prigione più bella del mondo” potrebbe finire Anders Behring Breivik. L’estremista cattolico autore dell’attentato nel centro di Oslo e della strage dei giovani laburisti riuniti sull’isola di Utoya, che con fredda naturalezza ha definito il massacro “un gesto necessario” potrebbe finire in questo carcere di massima sicurezza ed estrema umanità. Insomma, sembrerebbe che quello che la gran parte del mondo chiama “lusso”, per i norvegesi, forse il popolo emblema della civiltà europea, significhi semplicemente garantire i diritti della persona. O meglio, la lussuosa prigione di Halden, costata 15 milioni di sterline e 10 anni di lavoro, sarebbe uno dei molteplici espedienti utili, secondo i norvegesi, ad abbassare il tasso di criminalità del Paese.

Chi ha ideato il carcere di Haden, infatti, crede che a fare le spese di una reclusione “in cattività” siano non soltanto i pregiudicati, ma l’intera comunità. Per questo, l’architetto Hans Henrik Hoilund detto Holden ha cercato il più possibile di rendere l’ambiente molto simile al mondo esterno, evitando, ad esempio, le costruzioni in cemento. Ecco alcune caratteristiche della prigione di Halden:

le celle, o stanze, sono tutte dotate di bagno interno, tv con schermo piatto e frigobar;
all’interno della struttura c’è una palestra, una parete per l’arrampicata, una sala di registrazione e una biblioteca;
alcuni detenuti condividono un salotto, altri hanno accesso illimitato a Internet e possono fruire di lettori dvd.
Nel carcere, che può ospitare fino a 252 detenuti, le guardie carcerarie sono per metà donne: l’ennesima scelta ragionata, dicono, per diminuire il livello di aggressività dei detenuti. Quelli con le guardie non sono contatti sporadici e formali: guardie e detenuti, infatti, vivono in convivialità, condividendo pasti e allenamenti in palestra. Non mancano, dulcis in fundo, delle stanze per le visite coniugali dove il coniuge del detenuto può fermarsi e trascorrere la notte. Infine, per quanto riguarda gli esterni, le mura di cinta del carcere sono state decorate con le opere di artisti di strada. Sono muri alti ma nonostante ciò, grazie alla distanza, lo sguardo riesce a valicarli e a spingersi oltre, nel bosco.

Quella del carcere “di lusso” potrebbe sembrare l’ennesima stranezza del sistema penale norvegese, già sotto la lente d’ingrandimento in quanto prevede un massimo di 21 anni di reclusione. Una condizione contestata anche in patria ma che il premier Jens Stoltenberg ha commentato così “più democrazia, più apertura, più umanità, ma senza ingenuità”.


Per popoli dove il sangue scorre caldo nelle vene e dove la sete di giustizia fa venire la bava alla bocca, comprendere la scelta della Norvegia è impresa ardua. Non sembra possibile garantire il benessere a chi, dal canto suo, ha generato morte, distruzione e sofferenza. E’ quello che si direbbe un’ingiustizia. Sarà che forse l’errore è ab origine: siamo persuasi del fatto che la reclusione debba anziché rieducare e reinserire nella società, punire, per questo in occasione di arresti clamorosi non è raro percepire (senza troppa fatica, a dire il vero) sentimenti di soddisfazione ed esultanza. Ebbene, noi gente sanguigna d’Europa e del mondo, dovremmo cominciare a comprendere che, al di là delle estremizzazioni di ogni sorta, poco distante da noi, c’è un’alternativa. Un’alternativa che fonda le sue basi nel rispetto e nella dignità del singolo. E non, appunto, sull’ingenuità.

La prexon de Halden
http://www.fanpage.it/foto/il-carcere-di-halden
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Re: Viołense en prexon - viołasion del dirito a ła defexa ?

Messaggioda Berto » sab giu 07, 2014 7:26 am

Ergastolo

http://it.wikipedia.org/wiki/Ergastolo
L'ergastolo è una pena detentiva a carattere perpetuo inflitta a chi ha commesso un delitto ed equivale alla reclusione a vita.
Nel 2013 una sentenza della Corte europea dei diritti umani ha stabilito che tale pena vìola i diritti umani quando la scarcerazione sia espressamente proibita o quando non sia previsto nell'ordinamento che, non oltre i 25 anni di detenzione, il condannato possa chiedere a un organismo indipendente dal governo una revisione della sentenza o un alleggerimento di pena.

Il termine "ergastolo" deve il suo nome al luogo fisico nel quale il condannato scontava le condanne classificate nel gergo burocratico carcerario con l'espressiva locuzione "fine pena: mai". Nella Roma antica, il termine ergastulum indicava propriamente un campo di lavoro al quale venivano destinati gli schiavi puniti, che praticamente non erano destinati a uscirne. La radice greca del nome dalla quale è mediato il termine latino si riferisce proprio al lavoro, in questo caso forzato.



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ergasterium, ii, n.,
laboratorio, officina, Cod. Iust.
[gr.].

ergasticus, a, um, agg.,
effettuatore, MART. CAP.
[gr.].

ergastularis, e, agg.,
di ergastolo: in tenebris ergastularibus, SID.
[ergastulum + -aris].

ergastularius, a, um, agg.,
di ergastolo, AMM.; sost. m. ergastularius, ii, carceriere di un ergastolo, COL.
[ergastulum + -arius].

ergastulum, i, n.,
1 ergastolo, casa di pena, casa di lavori forzati (prigione privata in cui i padroni chiudevano gli schiavi indisciplinati destinati ai lavori più faticosi; talvolta vi si rinchiudevano anche alcuni condannati), CIC., LIV.; ergastuli detrimenta, avanzi di galera, CURT. 5, 5, 13;
2 pl. ergastula, orum, schiavi ergastolani, detenuti, PLIN. e a.: ergastula armare, FLOR.
[cf. gr. ergasterion].

ergastulus, i, m.,
schiavo detenuto, LUCIL.
[cf. ergastulum].

ergata, ae, m., argano, VITR. [gr.].

http://www.etimo.it/?term=ergastolo
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Re: Viołense en prexon - viołasion del dirito a ła defexa ?

Messaggioda Berto » lun giu 16, 2014 8:48 pm

Ancò a so stà a l’oudoensa al tribunal de Trevixo, endoe Françeski el doea esar enterogà da la judega so l’acouxa de viołensa e rexistensa a łe goardie carçerare ma nol ghe jera e tuto xe stà renvià a st’ano ke vien parké ła połisia penitensiaria del do Pàłàsi de Pava ła se gà refioutà de portàr Françeski al tribunal: Françeski el vołeva ke łi ło portàse o nudo o vestesto co ła divixa de ła Polisia Veneta.

Me par ke sipia stà viołà do so diriti fondamentałi:

1) a ła defexa parké a ghe xe stà enpedio de ndar el tribunal
e
2) de vestirse come ke ghe par.

Lè stà l’oltema pratega coeła de Françeski e drento l’aula a ghe jero mi, ła judega co ła so asistente, el pm e do avogadori de cu ono de ofiço par Françeski, tuti veneti; co ła judega ła ga łeto ła bołetina de ła prexon endoe se spiegava el parké no łi gheva portà el Françeski, el comento de sto trio de veneti-tałiani lè stà ke Françeski lè fora de testa e ke el ła gà col mondo entiero e soto soto sensa gnaona raxon.

Par sti tri veneti-tałiani (judega, pm e avogador d’ofiço) ke łi vive de łi priviłej del monopołio statal talian, el Françeski co ła so traxedia ke ła xe na variansa de coeła de łi tanti veneti ke łi se ga copà e ke ancora łi se copa, lè on mal da spresàr. Me ga parso ke par sta xente el Françeski el valese manco de na bestia da becaria.
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Re: Viołense en prexon - viołasion del dirito a ła defexa ?

Messaggioda Berto » mar mar 24, 2015 9:02 am

Luciano Franceschi è HULK?

http://www.life.it/1/luciano-franceschi ... #more-5724

Pubblicato 18 marzo 2015 | Da daniele

Luciano Franceschi, vedi http://www.life.it/1/luciano-franceschi/ il 13 marzo 2015 è stato condannato dal tribunale di Treviso a 4 mesi e 15 giorni di carcere con sospensione condizionale della pena. Era accusato di resistenza e lesioni nei confronti di due guardie carcerarie.

Al tempo, Franceschi si trovava in carcere a Santa Bona di Treviso, trasferito da quello di Padova dove stava scontando una condanna a 16 anni per il ferimento del direttore di banca di Campodarsego, Pietro Gambarotto.

Il giornale “La Tribuna” del 13 marzo 2015 così riporta: “ I fatti si riferiscono ad uno spiacevole episodio avvenuto il 12 luglio 2013. Franceschi aveva deciso di tappezzare la sua cella con manifesti propagandistici del movimento indipendentista cui appartiene. Le due guardie avevano il semplice onere di accompagnarlo in ufficio per procedere con una contestazione disciplinare, ma pare che l’imputato non fosse dello stesso parere. Prima ha iniziato a sbraitare, poi è passato dalle parole ai fatti: ha colpito ripetutamente le due guardie facendole finire in infermeria. Risultato? Due giorni di prognosi a testa per le ecchimosi rimediate nella colluttazione …..” ???

Da notare che Franceschi, cardiopatico, all’epoca del fatto aveva da pochi giorni terminato uno sciopero della fame durato 60 giorni e certamente non era in perfette condizioni fisiche.

In una lettera del 20 luglio 2013, una settimana dopo il fatto, Franceschi ci scrive: “Durante i 60 jorni de sciopero a nutrirme de magnare e de curarme i me gà portà in manicomio a Verona pa 15 dì. So stà da novo interogà dal procuratore colonialista Marco Peraro. Go cominsià a organizare el sindacato galeotti si ben i me ga tegnù in iso£amento in infermeria. Avendo parecià manifesti pa’ publicizare el sindacato, pa tre volte go subìo percuisision con furti del materia£e de propaganda. A 3 volta so sta pestà ….. go fato 3 dì so na branda in ce£a de masima sicureza sensa magnare, no esendo bon de moverme dai do£ori pa e pache ciapade. Go fato altri 4 dì movendome in carega a rode£e. Deso cominsio a stare abastansa ben e ricominsiarò a propaganda…..”

Ed ancora in una lettera del 23 agosto 2013, scrive: “Go vinto na bataglia al Santa Bona!! So batuo come on bacalà, go subìo 3 pestaji e go fato 45 dì de regime de isolamento speciale, 15 di de manicomio, circa 90 giorni de isolamento sanitario….. il resto in cele comuni, 60 giorni de sciopero de£a fame…”.

Mai nelle sue lettere accenna ad una sua resistenza alle perquisizioni; pure i famigliari hanno riferito di averlo incontrato in sedia a rotelle e che avrebbe fatto loro intendere la causa di quello stato.

Secondo voi, Franceschi, cardiopatico e debilitato da 60 giorni di sciopero della fame avrebbe avuto la forza fisica di mandare in infermeria due guardie regolarmente in servizio, desumibilmente in perfette condizioni fisiche?

Luciano Franceschi è HULK?

Mah!

Misteri italjani!

Daniele Quaglia
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