A difesa dei diritti umani dei cittadini italiani ed europei

A difesa dei diritti umani dei cittadini italiani ed europei

Messaggioda Berto » lun lug 16, 2018 9:26 pm

“Un asse dei volenterosi per frenare gli sbarchi” Intesa nel trilaterale Italia-Austria-Germania
2018/07/12

http://www.lastampa.it/2018/07/12/itali ... agina.html

Un «asse di volenterosi» guidato da Austria, Germania e Italia per frenare le partenze dei migranti e gli sbarchi in Europa, in modo da far arrivare solo chi effettivamente fugge da guerre. È l’intesa raggiunta al termine di un incontro trilateraletra il ministro dell’Interno Matteo Salvini e i colleghi Horst Seehofer (Germania) e Herbert Kickl (Austria).

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«Siamo vicini - ha detto Kickl - e andiamo d’accordo su cose molto importanti che riguardano il futuro dell’Europa. In una materia dove per molto tempo c’è stata mancanza di ordine vogliamo portarlo evitando che i migranti possano arrivare facilmente in Europa, a parte le persone veramente vulnerabili». Il 19 luglio, ha aggiunto, «ci incontreremo nuovamente a Vienna per continuare la collaborazione positiva e realizzare questo grande progetto». «Sarà una soddisfazione se le proposte italiane potranno diventare europee con una riduzione delle partenze, degli sbarchi, dei morti e dei costi. Se il modello italiano diventerà europeo è motivo di orgoglio», ha dichiarato Salvini al termine di un incontro trilaterale con i colleghi Horst Seehofer (Germania) e Herbert Kickl (Austria).

RETROSCENA Un patto Roma-Berlino per premere su Macron: “Riceva più migranti”

Sono però ancora tanti i nodi da risolvere: da una parte Berlino, dove il bavarese della Csu, Seehofer,vuole rimpatriare i migranti nel loro Paese di primo ingresso (e quindi verso Italia o Grecia); ma anche a Vienna, dove il governo punta a sigillare i confini sud (con l’Italia) per limitare gli accessi e i movimenti secondari; l’Italia infine si concentra soprattutto sulla protezione delle frontiere esterne, per fermare gli arrivi dalla Libia. La riunione a tre di primo mattino ha prodotto una nuova dichiarazione di intenti, l’ennesima, che però sembra instradare un percorso da attuare già nei prossimi giorni: è previsto un incontro tecnico a tre il 19 luglio a Vienna. «Le cose - ha spiegato il padrone di casa Kickl - sono relativamente semplici: noi tre abbiamo convenuto che vogliamo fare ordine e inviare un messaggio chiaro che in un futuro non sarà possibile fare un passo sul suolo europeo, senza diritto alla protezione».

EDITORIALE La sfida dell’accoglienza tallone d’Achille del governo (di Andrea Malaguti)

Salvini è uscito soddisfatto dal vertice: «D’ora in poi i tre Paesi lavoreranno per ridurre le partenze, gli sbarchi e le morti. E l’Italia non rimarrà l’unico punto di arrivo dei migranti». Con questa strategia, Salvini - che chiede un cambio di marcia ma osserva comunque che «finalmente si sta lavorando sul serio al problema» - punta a una «riduzione dei problemi, dei costi economici e sociali di un’immigrazione non più sostenibile». Per Salvini le proposte italiane sono diventate modello europeo: «Limitare le partenze, sostenere la Libia e dare a Tripoli il diritto ai rimpatri e la ridistribuzione delle quote degli arrivi». Tutte le altre, per il vicepremier, sono questioni minori, compresi i movimenti secondari e la chiusura delle frontiere al Brennero. «Con i colleghi di Austria e Germani abbiamo affrontato il grande problema degli arrivi: se si riducono questi si risolvono anche i problemi minori interni tra le nazioni, potremo lavorare poi fra i popoli, come è nostra intenzione». E nell’agenda degli appuntamenti, Salvini ha in programma anche un incontro con il ministro dell’Interno francese, Gerard Collomb.

Anche Seehofer benedice l’«alleanza dei volenterosi»: sottolinea che «la questione di chi riceve asilo in Europa» non dovrebbe essere decisa dai trafficanti di esseri umani, ma da «governi democraticamente eletti» e torna a chiedere dei «centri per profughi fuori dai confini dell’Ue».



Il governo è in alto mare. Sui barconi parla a tre voci
Massimiliano Scafi - Gio, 12/07/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 52305.html

Salvini insiste per la chiusura dei porti, Moavero per la linea del Colle e i grillini tentennano. Conte sconsolato

Houston abbiamo un problema. Sentite che dice Matteo Salvini, ministro dell'Interno: «Li farò scendere dalla nave soltanto quando i dirottatori e i violenti saranno in manette.

Voglio sapere nomi e nazionalità. Quelli non sono profughi, ma delinquenti, e per loro non c'è un albergo ma la galera». Poi ascoltate Elisabetta Trenta, ministro della Difesa: «Il Mediterraneo è sempre stato un mare aperto e continuerà ad esserlo. Ho guardato cento volte le foto di migranti e ho pensato sempre una cosa, una famiglia che arriva a mettere un figlio sopra un barcone sperando di regalargli la vita va solo aiutata». Tilt.

Contrasti? Macché. Crepe? Ma dove? No, non ci sono «screzi», né liti, assicurano da Palazzo Chigi, ma solo «ruoli diversi», perciò chi parla di due linee nel governo, sbaglia. A dire il vero sull'immigrazione le linee sono almeno tre. C'è quella nota, dura e al momento piuttosto popolare, incarnata da Salvini, che vuole «stroncare il traffico di esseri umani». Poi quella classica europeista, rappresentata da Enzo Moavero, molto ben visto a Bruxelles, che si muove di concerto con il Colle. E infine quella, a geometria variabile, dei ministri grillini: all'inizio appoggiavano senza troppi problemi le iniziative del Viminale, ora invece tra i 5s sta emergendo un diffuso malcontento. Il premier Giuseppe Conte, preso in mezzo, fatica a trovare il punto di caduta. Il presidente del Consiglio ha visto Salvini prima di partire per il vertice Nato di Bruxelles. «L'incontro è andato bene. A breve l'Italia prenderà iniziative per dare continuità alle decisioni del Consiglio europeo». Sarà così? Martedì ha tenuto banco il braccio di ferro tra Salvini e Danilo Toninelli. Il vicepremier leghista ha chiuso i porti anche alle navi italiane, impedendo alla Vos Thalassa di toccare terra. Il suo collega alle Infrastrutture però li ha riaperti, consentendo all'unità della Guardia costiera Diciotti di fare rotta verso Trapani. Polemiche, precisazioni e vertici si sono susseguiti per tutta la giornata. «Serve una linea di condotta unica, altrimenti ogni nuova nave di emigranti creerà una nuova emergenza», il commento sconsolato di Conte.

Infatti, passate poche ore, un'intervista della Trenta ad Avvenire riapre la spaccatura. «La parola accoglienza è bella, la parola respingimenti è brutta. E si può, anzi si deve, legare accoglienza a legalità», sostiene il ministro della Difesa. E ancora: «L'Italia non si gira dall'altra parte, non l'ha fatto e non lo farà. C'è il diritto di assicurare un asilo a chi fugge dalla guerra e il diritto di arrivare e trovare un lavoro. L'apertura dei mari è una ricchezza. La strada è regolamentare, non chiudere». E Luigi Di Maio le dà ragione: «Non è immaginabile che chiudiamo i porti a una nave italiana».

Più tardi su Facebook la Trenta prova a circoscrivere: «Salvini ed io abbiamo sensibilità diverse. Qualcuno si diletta a strumentalizzare le mie parole nel tentativo di metterci contro. Mi dispiace deludervi, non ci riuscirete!». Chiamiamole «sensibilità» però resta il fatto che negli ultimi giorni la linea dura del Viminale è stata messa spesso in minoranza. «Non vorrei un altro titolo contro Salvini - dice ancora Di Maio -. Non si devono chiudere i porti, ma condivido tutte le perplessità su quanto accade nel Mediterraneo».
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Messaggioda Berto » lun lug 16, 2018 9:27 pm

Lo ha stabilito la Cassazione: dire ai migranti «andatevene via» è razzismo

https://ilmessaggero.it/primopiano/cron ... 51961.html

Dire ai migranti «andatevene via» è razzismo. Lo ha stabilito la Cassazione spiegando che per l'aggravante dell'odio razziale è «irrilevante l'esplicita manifestazione di superiorità razziale» e può essere applicata anche nel caso di espressione generiche di disprezzo verso gli stranieri come «che venite a fare qua... Dovete andare via». La Cassazione ha confermato l'aggravante della finalità di discriminazione razziale, e il relativo aumento di pena, a un 40enne, accusato di lesioni, in concorso con un'altra persona.

L'uomo chiedeva una riduzione della pena, sostenendo che le affermazioni a lui attribuite dai testimoni fossero generiche e non richiamassero a una presunta superiorità della razza. Ma, ricorda la quinta sezione penale della Cassazione, l'aggravante della finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale o religioso «non ricorre solo quando l'espressione riconduca alla manifestazione di un pregiudizio nel senso dell'inferiorità della razza» ma anche quando la condotta «risulta intenzionalmente diretta a rendere percepibile all'esterno e a suscitare in altri analogo sentimento di odio etnico».

Frasi di questo tipo, osserva la Corte, sono «chiaramente espressive della volontà che le persone offese e gli altri cittadini extracomunitari presenti ai fatti lasciassero il territorio italiano a cagione della loro identità razziale». Anche il fatto che i due si fossero dati appuntamento presso un circolo frequentato da stranieri è stata considerato, assieme alla frasi pronunciate, indicativo della volontà di «diffondere odio verso la presenza nel Paese di soggetti appartenenti ad altra etnia».



Alberto Pento

I diritti civili di un paese sono un patrimonio dei cittadini di quel paese e non di altri; sono un portato di una storia di sacrifici e il loro mantenimento è un costo gravoso per i cittadini di quel paese, sono una loro proprietà privata, non sono un bene universale.

Tra gli altri beni fondamentali di un paese vi sono, il territorio con i suoi confini, la cittadinanza, la storia, la tradizione, la cultura.
Questi beni vanno tutelati, difesi, non sprecati, non disprezzati, non calpestati, non regalati, non malversati, non dispersi, non rubati, non maltrattati, non scialacquati, non dilapidati, non sperperati, ... adoperati con parsimonia a beneficio esclusivo dei cittadini e non di altri.

Non esiste alcun diritto universale di non cittadini a introdursi clandestinamente e illegalmente in un altro paese per usufruire di questi beni, rubandoli, frodandoli, rapinandoli, abusando delle convenzioni sul soccorso e l'asilo umanitario e politico.
Un governo, una amministrazione, una magistraura civile, penale, contabile hanno il dovere primario di tutelare questi beni e se li adoperassero malamente a danno dei cittadini andrebbero tutti perseguiti come criminali.

I diritti civili non sono un bene miracoloso, della divina provvidenza, una manna che discende inesauribile dal cielo ma provengono esclusivamente dalla fatica, dal lavoro, dall'impegno, dal sacrifico, dalla tradizione, dalla storia, dalla cultura di quel paese, dei cittadini di quel paese; sono una loro proprietà privata e non appartengono ad altri; nessun altro può disporre di questi beni se non i cittadini stessi. Regalare la cittadinanza a chichessia, in maniera sconsiderata e scriteriata, per impoverire il patrimonio dei cittadini è un crimine gravissimo.

Tra i diritti civili vi è l'assistenza sanitaria, la pensione sociale, l'assistenza ai disabili e agli anziani, una casa popolare ai bisognosi, l'assistenza ai disoccupati, il sostegno alla maternità, la formazione scolastica o diritto allo studio, ... ecc. ecc. tutto ciò non può essere distribuito a chi non è cittadino e aprire le frontiere e i porti significa sperperare, drepedare i cittadini di questi beni fondamentali; un vero crimine sociale, economico, politico.

Per tutto ciò è diritto legittimo dei cittadini difendere questi beni primari e fondamentali, da chiunque voglia sperperarli, depredarli, frodarli, abusarli.
I clandestini, i rifugianti falsi, gli abusivi, l'eccesso di asilanti veri o l'abuso insensato dell'asilo, dell'accoglienza umanitaria, costituiscono un pericolo e un danno gravissimo per i cittadini di ogni paese e costoro hanno il diritto pieno e sacrosanto di manifestare contrarietà, rifiuto, rigetto, di respingere, di non accogliere, di invitare tutti costoro ad andarsene e di organizzarsi civilmente, socialmente, politicamente, militarmente per difendere questo patrimonio e questi diritti civili (tra cui la cittadinanza e i confini confini) che rientrano pienamente nei diritti umani universali a cui non appartengono minimamente i presunti diritti dei non cittadini clandestini, abusivi, illegali, criminali e parassiti.

Chi interpreta come razzismo la difesa-il non sperpero dei diritti civili di un paese, da parte dei cittadini e dei loro rappresentanti poltici, non può essere altro che un demente o un criminale.

È un diritto e un dovere difendere i confini, la cittadinanza, i diritti civili del proprio paese e dei propri concittadini, il non farlo o l'omettere di farlo, è un tradimento e un crimine gravissimo contro il proprio paese, i propri concittadini e l'umanità intera rappresentata dall'umanità dei propri concittadini.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Messaggioda Berto » lun lug 16, 2018 9:28 pm

Nave ferma a Trapani, interviene il Presidente Sergio Mattarella
Armando Del Bello
2018/07/12

https://www.leggilo.org/2018/07/12/nave ... mattarella

E alla fine è intervenuto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a sbloccare la situazione della nave Diciotti ferma dalle prime ore del pomeriggio nel porto di Trapani.Le Ong e agenzie delle Nazioni Unite hanno chiesto alle «autorità l’attivazione urgente di una primissima assistenza sociosanitaria, l’autorizzazione allo sbarco per tutte le persone a bordo, a partire dai minori e persone vulnerabili, e l’erogazione per tutte le persone a bordo di generi di prima necessità». Un allarme forse eccessivo, dal momento che i migranti sono risaltati in buone condizioni. Un medico era salito sull’imbarcazione della Guardia Costiera per visitare i profughi e ha escluso emergenze sanitarie. Le pressioni sembrano aver avuto la meglio. Il Presidente ha contattato il premier Giuseppe Conte e ha fatto sapere che segue con attenzione la vicenda della nave della capitaneria di porto bloccata al porto di Trapani, in attesa del via libera allo sbarco dalla Prefettura. Un interessamento che non sarebbe stato gradito dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini: fonti del Viminale esprimono «stupore» per la telefonata del presidente della Repubblica al premier Conte.

L’interessamento del Presidente Mattarella sembra comunque aver prodotto una significativa accelerazione. Alle 21.30 il premier Giuseppe Conte in un comunicato ha reso noto che “
sono state completate le procedure di identificazione delle persone che erano a bordo, con particolare riguardo a quelle a cui risulterebbero imputabili le condotte che configurano ipotesi di reato“.

La nave Diciotti era dovuta intervenire in soccorso di un cargo italiano, la Vos Thalassa, che dopo aver soccorso alcuni migranti avrebbe ricevuto da alcuni di loro delle minacce affinchè non fossero riportati in Libia. Sulla vicenda il commento del Ministro per le Infrastrutture Danilo Toninelli “Noi siamo stati chiamati come organi di polizia giudiziaria – la Guardia costiera è organo di polizia giudiziaria sul mare – per sedare una minaccia di violenza, definita da alcune prime notizie come minaccia di morte, all’equipaggio della nave mercantile italiana che stazionava intorno alle piattaforme petrolifere del mare libico. E siamo intervenuti per salvare le vite del nostro equipaggio”La nostra nave Diciotti ha imbarcato i presunti delinquenti insieme agli altri migranti, siamo arrivati nel porto di Trapani. Ora l’ordine pubblico è di competenza del ministro dell’Interno che immagino stia procedendo con le indagini nei confronti dei cosiddetti facinorosi all’interno della nave. Mi sembra – ha detto Toninelli – che non ci sia nulla di particolare. La nave di Stato italiana, che è della Guardia costiera, è entrata nel porto italiano. Ora le indagini vanno avanti e stiamo aspettando i magistrati, perché – ha sottolineato – nessuno si deve permettere di minacciare le vite dei nostri lavoratori in mare”.

Intanto il Ministero dell’Interno ha espresso «rammarico» per la decisione della Procura di Trapani di non emettere alcun provvedimento restrittivo nei confronti dei due immigrati che avrebbero minacciato l’ammutinamento: si tratta di due profughi, Ibrahim Bushara, sudanese, e Hamid Ibrahim, ganese, che, su indagini dello Sco, della squadra mobile e del Nucleo speciale intervento del Comando generale della Guardia Costiera, sono stati indagati in stato di libertà per concorso in violenza privata continuata ed aggravata in danno del comandante e dell’equipaggio del rimorchiatore. Reato che non prevede l’arresto e le accuse di impossessamento di nave e minacce ipotizzate dalla Polizia non sono state ritenute contestabili dai Pm. L’attività di Polizia giudiziaria non è ancora terminata e continuerà tutta la notte. Per completare le indagini è previsto che vengano sentiti tutti i 67 migranti su nave Diciotti, due in qualità di indagati e gli altri come testimoni. Verranno fatti scendere dalla nave appena sarà possibile interrogarli.

Durante la giornata di oggi le organizzazioni umanitarie presenti al molo di Trapani – Intersos, Medici Senza Frontiere, Oim, Save the Children, Unicef e Unhcr – hanno espresso «profonda preoccupazione per il ritardo protratto nello sbarco di 67 persone presenti sulla Nave della Guardia Costiera Diciotti» e hanno chiesto di «agevolare urgentemente le operazioni di sbarco». L’appello delle organizzazioni con queste parole: «I rifugiati e migranti, fra i quali donne, bambini e adolescenti, sono in mare da almeno quattro giorni, essendo state soccorse dal rimorchiatore Vos Thalassa il 8 luglio scorso, trasferite sulla nave Diciotti il giorno successivo e fatte arrivare a Trapani solo alle 15 di oggi. Nonostante ciò non è stato ancora autorizzato lo sbarco». Uno scenario che presumibilmente ha indotto il Presidente Mattarella ad intervenire, dopo il clamore suscitato qualche settimana fa dalla nave Acquarius.

La nave con a bordo 67 migranti soccorsi 4 giorni fa dal carvo Vos Thalassa è rimasta nel tratto di mare antistante il porto di Trapani per tutta la mattinata, dopo le informazioni iniziali secondo le quali sarebbe dovuta sbarcare alle 8. Dopo essersi avvicinata ai muraglioni frangiflutti è rimasta in rada, non entrando nel porto.Ore di attesa, che ha qualcuno devono essere sembrate un’eternità, fino all’intervento di Mattarella in serata.




Completato lo sbarco dei migranti dalla Diciotti. In due lasciano la nave accompagnati dalla polizia e vengono fatti salire sulle auto civetta. Si tratta di un sudanese e un ghanese, accusati di violenza privata aggravata

https://www.facebook.com/localteamtv/vi ... 7005745909


Sbarco Diciotti, Prof Sinagra: Mattarella ha agito in violazione di ogni regola e criterio costituzionale
venerdì, 13, luglio, 2018

http://www.imolaoggi.it/2018/07/13/sbar ... ituzionale

I mezzi di informazione riferiscono che il noto Sergio Mattarella in ulteriore violazione della Costituzione, che egli ha l’obbligo primario di salvaguardare, continua a interferire negli affari del Governo e per di più in modo informale e inammissibilmente ufficioso.

In violazione di ogni regola, limite e criterio costituzionale egli, come riferisce la stampa e la televisione e come è comunque notizia diffusa e non smentita dal Capo del Governo, egli è intervenuto nella vicenda dei 67 africani condotti a Trapani dalla Nave “Diciotti” della nostra Guardia Costiera.

Siamo in presenza di un ulteriore gravissimo “vulnus” alla Costituzione, che nasconde non chiare finalità, specie se si considera che il noto Mattarella Sergio è rimasto muto e quasi nascosto quando la Repubblica italiana e il suo Governo venivano volgarmente insultati e minacciati da vertici istituzionali di altri Stati, a cominciare da quell’ineffabile personaggio di Emanuele Macron e dal portavoce del suo Partito “En Marche” (ovviamente, verso la spazzatura).

È legittimo chiedersi chi siano i “danti causa” di Mattarella Sergio e a chi questi debba rispondere!
A questo punto occorre il formarsi di una diffusa coscienza e volontà popolare perché Sergio Mattarella venga esonerato dalle sue funzioni svolte in modo quanto meno non chiaro e che la questione venga valutata e decisa dal Parlamento cui spetta tale compito.

Donde, esilium Mattarellae salus Rei Publicae.

Augusto SINAGRA

Professore ordinario di diritto delle Comunità europee presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”.
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Messaggioda Berto » lun lug 16, 2018 9:29 pm

Comunità ebraica contro Salvini (senza nominarlo): "C'è chi alimenta l'odio"
Fabio Franchini - Ven, 13/07/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 53304.html

L’Ucei attacca, senza farne i nomi, alcuni "esponenti delle istituzioni"

"1938, a ottant’anni dall’infamia la dignità umana è ancora in pericolo". È questo il titolo dell’articolo scritto da Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, su Pagine Ebraiche, il giornale di riferimento dell’ebraismo italiano.

E tra i destinatari del grido di aiuto e protesta sembra esserci proprio Matteo Salvini.

Nel suo intervento su Moked, infatti, la Di Segni punta il dito contro il clima d’odio pericoloso, esternando il suo "tormento di vedere nuovamente leggi e decreti democraticamente approvati, ma che violano fondamentali principi". E scrive: "A 80 anni di distanza dall'infamia delle leggi razziali, c'è oggi un crescente manifestarsi di atti di intolleranza razziale, odio e pericolosa radicalizzazione, purtroppo alimentati e legittimati anche da esponenti delle istituzioni". Insomma, l’Ucei mette nel mirino alcuni esponenti di governo (il leader leghista?), che getterebbero benzina sul fuoco, senza però nominarli direttamente.


Il messaggio "nascosto" a Salvini

Ecco cosa si legge nell’appello della presidente Ucei: "Esattamente ottanta anni fa la redazione del Giornale d’Italia confezionava le pagine che il giorno dopo sarebbero state in edicola. L’articolo più roboante, destinato ad avere ampia diffusione anche sul resto della stampa nazionale, e poi un’applicazione devastante, era quello che andava sotto il titolo 'Il fascismo e il problema della razza'. Oggi lo conosciamo anche come Manifesto della razza".

"Con un’operazione realizzata sotto la regia di Benito Mussolini in persona, il regime cercava di accreditare i propri progetti persecutori e di negazione dell’Altro su un piano pseudoscientifico che ancora oggi, nel rileggerle, lascia increduli dinanzi alla folle aberrazione delle statuizioni e delle certezze affermate. Un’operazione che sarà premessa – nell’indifferenza di molti – alla successiva promulgazione delle Leggi antiebraiche, alla messa ai margini di una intera parte della cittadinanza italiana, alla persecuzione, alla deportazione, all’annientamento nei campi di sterminio. Leggi e provvedimenti amministrativi perfetti e formalmente rispondenti ad ogni crisma ma sostanzialmente vuoti di ogni principio e valore".

E ancora:"Una ferita ancora viva, che riguarda non solo le comunità ebraiche ma una intero Paese e il suo sistema di valori. Una vicenda su cui però l’Italia non sembra aver riflettuto con la sufficiente consapevolezza, né fatte valere negli ottant’anni passati le responsabilità sul piano legale o politico. Cosa resta oggi, qual è il lascito di quella terribile narrazione? Quanto si è riusciti a realizzare in questi lunghi anni un percorso che portasse dalla 'difesa della razza' alla tutela dei diritti? Quanto si è radicato nella cultura della nostra società, italiana ed europea, il rispetto per il diritto alla vita, della dignità umana, dell’uguaglianza degli esseri umani non solo dinanzi alla legge ma anche dinanzi agli uomini?".

Ecco, dunque, la chiosa finale:"Alla luce di quanto viviamo oggi, con il crescente manifestarsi di atti di intolleranza razziale, odio e pericolosa radicalizzazione – purtroppo alimentati e legittimati anche da esponenti delle istituzioni ‒ questo percorso appare incompiuto e ancor più faticoso. Il tormento di oggi non è fatto solo del dolore e delle paure vissute ieri, ma anche del non essere in grado di leggere i fatti e le avvisaglie, del non riuscire a prevenire quel che pensavamo fosse superato con il varo della nostra Costituzione, e di veder nuovamente leggi e decreti democraticamente approvati, ma che violano quei fondamentali principi. Abbiamo timore di trovarci nella condizione e con le responsabilità che abbiamo addebitato ad altri, in varie e note sedi processuali, di dover disobbedire a un decreto, a una legge, a un ordine, perché i valori supremi andavano difesi nel rispetto di quel profondo richiamo morale. Quando è allora il momento per dire 'No, basta',affinché non sia di nuovo troppo tardi?".





Diciotti, il delirio della sinistra: "Indagare Salvini per sequestro di persona"
Claudio Cartaldo - Ven, 13/07/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 53281.html

Leu presenta la mozione di sfiducia. Martina vuole le dimissioni. E c'è chi insulta: "Salvini piccolo sadico"

È partito l'assalto a Matteo Salvini. Dopo la telefonata di Sergio Mattarella a Conte per sbloccare la situazione della nave Diciotti, ora la sinistra mette nel mirino il ministro dell'interno che non avrebbe voluto autorizzare lo sbarco dei migranti senza vedere almeno un migrante in manette dopo la rivolta sulla Vos Thalessa.

Stamattina il primo a mettere sul tavolo le dimissioni del leghista è stato Maurizio Martina. Ma il reggente del Pd ha ricevuto in tutta risposta poche parole con cui Salvini ha liquidato la sua idea. Ora, però, la pressione sul Viminale arriva da quasi tutto lo schiramento della sinistra. E insieme alle richieste di dimissioni o alle mozioni di sfiducia, arrivano pure gli insulti.

"Salvini non si è dimostrato all'altezza del ruolo di ministro degli Interni - attacca Rossella Muroni, vicepresidente del gurppo LeU alla Camera - e come opposizione non possiamo che rispondere presentando una mozione di sfiducia nei suoi confronti". Il partito di Pietro Grasso adesice così alla proposta avanzata da Pippo Civati, il cui partito - Possibile - rivendica di aver raccolto "migliaia" di firme online alla richiesta di mozione di sfiducia per il leghista. "Con la vicenda Diciotti - continua Muroni - le dichiarazioni sulla necessità di ammanettare i migranti presunti responsabili di un presunto dirottamento della nave prima di farli scendere a terra, ha dimostrato ancora una volta di voler andare oltre le sue competenze e di non tenere in alcuna considerazione la separazione dei poteri".

Gli insulti sono arrivati invece da un altro esponente di Leu, Nicola Frattoianni. "Questo povero Paese - affonda - ha dovuto assistere ad una nave della nostra Marina Militare condannata ad una via crucis in mare e nel porto di Trapani, con 67 esseri umani, tenuti sotto sequestro di un piccolo sadico, perchè questo è ormai il ministro dell'interno. Un piccolo sadico come quei bambini che danno fuoco al formicaio godendo dello spettacolo delle formiche che bruciano o che infilano gli spilli nelle code delle lucertole".

Ci mette il carico da undici Erasmo Palazzotto di Liberi e Uguali, sparandola più grossa degli altri: "La procura di Trapani dovrebbe aprire un'inchiesta per sequestro di persona a carico del Ministro Salvini e del Ministro Toninelli. Non è accettabile che senza alcuna motivazione e senza alcuna prova 67 persone stiano state trattenute in questo modo. E che si sia impedito ad una nave della Marina Italiana di poter attraccare in in porto del nostro Paese".





Un'altra battaglia navale, ma stavolta tutto il governo è con Salvini
2018/07/13

https://www.huffingtonpost.it/2018/07/1 ... a_23481558

Il caso Diciotti non si è ancora chiuso che Matteo Salvini trova un'altra 'battaglia navale' da gestire nel Mediterraneo. E' metà pomeriggio quando il ministro dell'Interno twitta su un altro barcone, con "450 migranti" a bordo, intercettato nelle acque di Malta: tocca a loro, qui non sbarca, intima. Pochi caratteri su twitter, ancora una volta una decisione presa in autonomia, ma così Salvini riesce a riavere con sé gli alleati M5s, che invece sul caso della Diciotti si erano schierati con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Salvini insomma torna a comandare su tutto il governo, come se nulla fosse accaduto.

L'occasione del barcone in acque maltesi è troppo ghiotta. Salvini ci si tuffa. Fa un tweet e poi lui stesso lo rilancia, torna sulla vicenda con un altro tweet. E' il suo modo per uscire dal cono d'ombra dello scontro con Mattarella, intervenuto con una telefonata al premier Giuseppe Conte per ristabilire l'equilibrio tra i poteri dello Stato dopo lo 'sconfinamento' del ministro dell'Interno, entrato a gamba tesa nelle competenze della magistratura e della polizia giudiziaria chiedendo l'arresto dei "violenti" a bordo della Diciotti. Il nuovo barcone consente a Salvini di tornare nella partita dei porti chiusi, quella che vuole continuare a giocare per tutta l'estate e che per ora lo vede sostenuto da tutto il governo.

Infatti non passa molto che anche il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli twitta:

Anche la Farnesina mette in chiaro di non avere nulla da eccepire sulla mossa di Salvini. Anzi. In una nota inviata all'ambasciata di Malta a Roma, il ministero guidato da Enzo Moavero Milanesi, ex ministro di Monti, personalità vicina a Mattarella nel governo, fa sapere che la responsabilità del soccorso al barcone con 450 migranti a bordo, individuato in acque Sar maltesi, spetta a Malta e lo sbarco dovrà avvenire in territorio maltese.

Nella nota viene ricostruita la cronologia del nuovo avvistamento, a partire dalle 04:25 di oggi quando il Maritime Rescue Coordination Center italiano "riceveva una segnalazione inerente un'imbarcazione con circa 450 persone a bordo in area Sar maltese. I migranti riferivano della presenza a bordo di minori con necessità di assistenza urgente". Alle 6.52 del mattino, Malta ha comunicato di aver assunto il coordinamento delle operazioni di soccorso, annunciando l'invio di un mezzo aereo per individuare esattamente il barcone. Poi ha inoltrato una richiesta preliminare al Mrcc italiano sulla disponibilità di assetti navali "per eventuale cooperazione". Ma poi il governo maltese non ha inviato alcun mezzo per i soccorsi.

Il ministero degli Esteri ha quindi chiesto "che le autorità della Repubblica di Malta ottemperino con la massima urgenza alle proprie responsabilità in materia Sar, attivando gli appropriati interventi operativi ai quali la Guardia costiera italiana potrà fornire assistenza, ai sensi della Convenzione di Amburgo. A questo scopo è essenziale che il porto di sbarco sia identificato sul territorio maltese, in quanto il coordinamento è correntemente in capo al RCC Malta e che l'evento si è verificato nell'area Sar maltese".

Nell'attesa, il barcone, un'imbarcazione di ferro di 20 metri partita dalla Libia (forse da Zuara), ha cominciato a muoversi verso la costa siciliana. Nelle ultime ore pare abbia cambiato rotta verso Lampedusa, dicono fonti del Viminale. In serata un portavoce del governo maltese citato dal Times of Malta afferma che il suo Paese "ha soddisfatto tutti gli obblighi previsti dalle convenzioni internazionali". Secondo le autorità de La Valletta, quando è stata notificata la sua presenza, l'imbarcazione era già a 53 miglia nautiche da Lampedusa e ben 110 da Malta. E le persone a bordo avrebbero espresso l'intenzione di procedere verso l'isoletta italiana: "Dato che erano in alto mare non avevamo autorità per dargli istruzioni", ha detto il portavoce del governo aggiungendo che ora la barca è in acque italiane.

Si prepara dunque un altro braccio di ferro, con l'ennesimo sbarco non voluto. Salvini insiste: "Non mollo". Porti chiusi. Il caso dello scontro con Mattarella viene 'sepolto' da quest'altra vicenda più fresca. Almeno mediaticamente. Almeno per ora.
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Messaggioda Berto » lun lug 16, 2018 9:31 pm

Milano, le accuse dei migranti: "Pensate solo agli italiani"
Giuseppe De Lorenzo Marianna Di Piazza - Ven, 13/07/2018

http://www.ilgiornale.it/news/milano/mi ... 52446.html

Gli stranieri che occupano Porta Venezia preferiscono non parlare. Chi lo fa sfida Salvini: "Non salvare solo gli italiani"

"In 12 anni che sono in Italia non ho mai visto vivere un italiano nelle stesse condizioni in cui vivo io". Abu vive da 12 anni in Italia ed ora, dice, non ha più il permesso di soggiorno in tasca.

Lo incontriamo nei giardinetti di Porta Venezia, trasformati in veri e propri accampamenti dai migranti e dove da alcune settimane giovani stranieri e famiglie con bambini piccoli bivaccano nelle aree verdi tra la Stazione Centrale e i bastioni.

"Lo Stato non paga niente e il modo in cui l'Italia dà l'asilo politico fa solo rimanere le persone sotto la soglia di povertà", è l'accusa che rivolge Abu all'Italia. "Non possiamo avere un lavoro o un contratto: è il Paese che ha creato questo meccanismo. Noi non abbiamo niente e non ci date neanche un aiuto per creare il nostro futuro. Voi italiani invece vivete tranquilli con il profumo addosso, mentre noi qui puzziamo". Il giovane è sbarcato dopo un lungo viaggio dal Bangladesh e oggi, racconta, si muove tra Porta Venezia e la stazione cercando un modo per sopravvivere. "Nelle case c'è scritto 'solo per italiani'. Questo è razzismo. Noi vogliamo case e cibo, ma voi non ci aiutate e l'Europa pensa solo ai problemi degli italiani, non ai nostri" (guarda il video).

Il ragionamento di Abu si scontra, a pensarci bene, con le proteste dei tanti italiani sotto la soglia di povertà che combattono l'apertura dei porti agli immigrati. Sono due mondi che si scontrano. Per gli uni lo Stato si prodiga troppo per gli stranieri; per gli altri il Belpaese non fa abbastanza per toglierli dalla strada. "Se l'Italia facesse qualcosa per noi - accusa Abu - , non saremmo costretti ad accamparci nei giardinetti. Avremmo una casa, un lavoro. Questo sarebbe il vero aiuto. Invece voi dite di aiutare le persone, ma in realtà non fate niente e noi siamo costretti a vivere in queste condizioni, senza un'abitazione e qualcosa da mangiare".

Abu è l'unico straniero che vuole parlare con noi. Quando ci avviciniamo per raccontare la situazione dei clandestini accampati sul prato, alcuni immigrati si coprono il volto, altri si allontanano. Uno straniero invece preferisce le minacce. Scende detreminato dalle scale di via Città di Fiume, si avvicina alla telecamera, urla, bestemmia. "Forse non hai capito. Ti conviene andare via o te la strappo quella telecamera". Siamo costretti a indietreggiare.

"Qui nessuno vuole parlare", spiega Abu. "Hanno paura, non vogliono essere ripresi". Ad occupare i giardinetti sono per lo più di giovani 'transitanti' provenienti da diversi paesi dell'Africa. Sbarcati sulle coste siciliane, hanno attraversato tutta l'Italia e sono arrivati a Milano con la speranza di proseguire il viaggio verso il Nord Europa. Sperano di fermarsi nella città pochi giorni prima di raggiungere la Svizzera e la Germania. Tra loro molti clandestini. Abu invece non si nasconde e con una canzone sfida il ministro dell'Interno: "Salvini, non salvare solo gli italiani. Ci sono tanti clandestini senza un destino".

E in effetti a Porta Venezia gli immigrati vivono nel degrado tra materassi, asciugamani e teli sporchi. Alberi e cespugli sono utilizzati come appendiabiti, ricoperti di vestiti e stracci. Rifiuti e bottiglie fanno capolino sul prato. Il bivacco è motivo di forti tensioni che spesso sfociano in risse violente. Scene all'ordine del giorno che scaturiscono dalle condizioni in cui si trovano gli stranieri, raccontano i passanti.

Dopo le proteste dei residenti, polizia e carabinieri hanno effettutato alcune ispezioni nella zona. Diversi gli extracomunitari sono stati identicati e allontanati. Ma i migranti continuano a tornare in via Vittorio Veneto per trasformarla nella loro abitazione. Perché, dice Abu, nelle case di Milano "c'è scritto 'solo per gli italiani'".



Bruno Vespa sta con Matteo Salvini: "Combarttere gli sbarchi dei clandestini è un dovere"
14 Luglio 2018

http://www.liberoquotidiano.it/news/pol ... hista.html

"Il ministro dell'Interno è il portiere di Palazzo Italia. Ha il dovere di impedire di far entrare tutti qui, visto che la nostra porta è la sola aperta di tutto il quartiere". Così Bruno Vespa, nell'editoriale su Il Giorno, si schiera con il ministro Matteo Salvini nella sua lotta agli sbarchi indiscriminati dall'Africa nel nostro Paese. "Diteci che cosa è venuto fuori di positivo e di rassicurante dal vertice europeo di fine giugno e da quello dei ministri dell' Interno dell' altro ieri" aggiunge il conduttore di Porta a Porta. " Il verbale di Bruxelles è scritto sulla sabbia e quello di Innsbruck nell' aria. Se tre ministri dell' Interno duri si incontrano (Italia, Austria e Germania) possono pure rinnovare il Patto d' Acciaio dei tempi andati, ma chi si trova i migranti sull' uscio di casa siamo e saremo sempre noi, nella dolorosa evidenza che nessuno ci darà una mano".

Per questo, conclude Vespa, dando un suggerimento a Salvini, "la mossa più intelligente del governo italiano è ripristinare l' accordo con la Libia sottoscritto da Berlusconi il 30 agosto 2008 e mandato in frantumi da quel folle di Sarkozy con i bombardamenti del 19 marzo 2011. Quell' accordo prevedeva il versamento da parte italiana di 250 milioni all' anno per vent' anni per finanziare opere pubbliche in Libia costruite da imprese italiane, accordi petroliferi e quant' altro". In cambio di un effettivo controllo delle partenze dalle coste italiane.



Migranti, Salvini: "Lavoro dal primo giorno alle espulsioni e presenterò un decreto sicurezza per i profughi vacanzieri"
15 luglio 2018

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... ri/4493580

La novità è l’annuncio di un “Decreto sicurezza” che, tra le altre cose, “affronterà il tema dei cosiddetti profughi-vacanzieri“. Poi le identificazioni veloci, uomini per le Commissioni territoriali, “criteri più stringenti” sulla protezione umanitaria ed “entro l’anno” l’attivazione di nuovi centri permanenti per i rimpatri, come scritto nel contratto di governo. “L’obiettivo finale è averne almeno uno per regione”. È una dichiarazione d’intenti la lettera che il ministro dell’Interno e vicepremier, Matteo Salvini, ha scritto al Corriere della Sera per rispondere al fondo di Antonio Polito e illustrare come intende affrontare la questione immigrazione. Nulla che il leader della Lega non avesse già promesso nei suoi 45 giorni da capo del Viminale, compreso per esempio il taglio delle diarie per l’accoglienza da 35 a 25 euro, annunciato a suon di “la pacchia è finita”.

Salvini scrive dopo il risultato ottenuto dal premier Giuseppe Conte, che con una lettera inviata ai leader europei e una serie di telefonate alle cancelliere di tutto il Vecchio Continente, è riuscito a convincere Francia e Malta ad accogliere 100 dei 450 migranti a bordo di due navi militari italiane. Una strategia che ha funzionato, dopo il caos sollevato dallo stesso ministro dell’Interno sul caso della nave Diciotti che ha portato poi all’intervento di Sergio Mattarella. “Non sono d’accordo”, replica Salvini a Polito che nel suo editoriale aveva definito proprio questa vicenda “il primo smacco” per il vicepremier leghista.

Intanto le critiche arrivano anche da Silvio Berlusconi che in una lunga intervista al Giornale rimprovera Salvini sull’immigrazione: “La linea della fermezza va applicata senza mai perdere di vista i principi di umanità che sono nella nostra cultura”. E critica anche quanto fatto dal ministro dell’Interno a Innsbruck: “I nostri interessi, in materia di immigrazione, non è affatto scontato coincidano con quelli di paesi che pensano a bloccare la loro frontiera nazionale, più che ad aiutarci a gestire quello che succede nella frontiera meridionale dell’Europa”. Il leader di Forza italia avverte quindi Salvini: “Continua a parlare e ad agire come se fosse in campagna elettorale. Governare è qualcosa di diverso: richiede di saper affrontare problemi complessi, con sobrietà, concretezza, senso delle istituzioni”.

LA LETTERA AL CORRIERE
Salvini parte citando i numeri sugli arrivi: “Sono al Viminale da un mese e mezzo e sono sbarcate 3.716 persone. Nello stesso periodo dell’anno scorso erano state 31.421“. Un trend in diminuzione che però ero cominciato già nell’agosto 2017, quando gli sbarchi era passati dai 21mila dell’anno precedente a meno di 4mila. Il vicepremier ricorda inoltre “di aver scosso l’ipocrisia europea”. E come secondo successo cita il risultato raggiunto sabato con la decisione di Francia e Malta di accogliere 100 dei 450 migranti. Un risultato che però è stato appunto raggiunto dal premier Conte in prima persone, come ha rivendicato lo stesso presidente del Consiglio.

“Eppure non mi basta”, scrive Salvini, che parte con l’elenco dei punti del suo piano di azione. “Le Commissioni territoriali (quelle che devono riconoscere o meno la protezione internazionale) hanno 250 funzionari in più. Entro fine anno ne arriveranno almeno altri 170″ e “useremo fondi europei per tagliare la burocrazia”, afferma. Ci sono “oltre 130mila pratiche pendenti: vanno smaltite in fretta”. L’obiettivo è velocizzare l’identificazione degli immigrati, anche dando “criteri più stringenti per la concessione della cosiddetta ‘protezione umanitaria‘”, come aveva scritto in una circolare rivolta ai prefetti. Anche se gli effetti della stretta in sé per sé sarebbero più irregolari e più ricorsi contro i dinieghi alle richieste di asilo.

“Anticipo – prosegue il ministro – che intensificheremo il monitoraggio sui centri di accoglienza: chiuderemo quelli con i gestori coinvolti in inchieste giudiziarie. E proprio per tenere alla larga i furbetti, ridurremo le spese per l’accoglienza” in collaborazione con l’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione. Il responsabile del Viminale ribadisce che “da 35 euro al giorno per immigrato scenderemo a circa 25, senza ridurre i servizi, con un risparmio di 500 milioni l’anno che investiremo in sicurezza”.

Quanto alle espulsioni, aggiunge “ci sto lavorando dal primo giorno”: “abbiamo un piano di aiuti. In particolare per la Libia” e “intendo incontrare i leader di tutti i Paesi del Nordafrica per avviare (o rinforzare) gli accordi bilaterali“. Poi c’è “il tema della revisione della missione internazionale Sophia, quella che si occupa della vigilanza del Mediterraneo”, scrive Salvini, entrando di nuovo nel campo del ministero della Difesa e degli Esteri. “Non sono le solite chiacchiere: ci sarà una riunione ufficiale, il 18 luglio”, continua il ministro, ribadendo quello che il premier Conte aveva già scritto sempre nella lettera spedita in Europa in cui chiedeva “l’adeguamento immediato del Piano operativo dell’Operazione Sophia in relazione al porto di sbarco che non può essere identificato solo in Italia“.

Infine un’altra rivendicazione, la direttiva sulle spiagge sicure, e in coda l’unico vero annuncio: “L’intenzione di presentare un ‘Decreto Sicurezza‘ che, tra le altre cose, affronterà il tema dei cosiddetti profughi-vacanzieri. Parliamo degli stranieri che scappano dal loro Paese ma vi tornano per le ferie (eppure gli abbiamo concesso la protezione: è normale?!)”. La Verità sabato in edicola ha raccontato come in 10 mesi sono rientrate in patria circa 1400 persone che godono di protezione internazionale, che poi sono tornate in Italia. Salvini lo aveva rilanciato già su Twitter scrivendo: “Se io ti do protezione in Italia perché scappi dalla fame, dalla guerra e dalla pestilenza, è strana cosa che poi torni nel Paese da cui saresti in teoria fuggito”.
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Messaggioda Berto » lun lug 16, 2018 9:32 pm

Migranti, "Solo in cartolina": 10mila immagini per denunciare le morti in mare. Il destinatario sarà Matteo Salvini
15 luglio 2018

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... ni/4483546

Il progetto è stato lanciato da un gruppo di giovani creativi e nasce come risposta all'affermazione del ministro degli Interni: "Vedranno l'Italia solo in cartolina". Gli organizzatori: "Vogliamo inviare il nostro sostegno a chi salva le vite”

“Solo in cartolina” è una nuova campagna di denuncia contro le morti in mare, nata per coinvolgere creative fighters, designer e illustratori e dare una risposta all’affermazione sui migranti del Ministro degli Interni Matteo Salvini: “Vedranno l’Italia solo in cartolina”. Parte con questi propositi il progetto lanciato da un gruppo di giovani creativi per mostrare in modo diretto ciò che accade quotidianamente al largo delle coste italiane. L’obiettivo è quello di realizzare almeno 10mila cartoline che verranno poi spedite al ministero degli Interni.

Non ci sono suggerimenti specifici per quanto riguarda la realizzazione delle immagini: ai partecipanti viene richiesto solo che venga rispettata la tradizionale grafica delle cartoline estive con modelli vintage, trash, a tema anni ’90 tra saluti e baci, con ben in vista le più belle località di mare italiane, al largo o a riva. Diversi saranno invece i soggetti: imbarcazioni di fortuna, gommoni fumanti e pieni di persone con giubbotti arancioni.

Il progetto vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sul lavoro delle Ong, permettendo ai partecipanti di sostenere chi ogni giorno salva vite umane nelle acque del Mediterraneo. Il progetto “Solo in cartolina” ha come logo un timbro postale che sembra galleggiare tra le onde con al centro un salvagente. “Un marchio distintivo da applicare sul retro di ogni cartolina- spiegano gli organizzatori – una presa di posizione stampata rosso su bianco che racconta il perché della campagna: inviare il nostro sostegno a chi salva le vite”.

Tutte le cartoline verranno caricate con credits sul sito http://www.soloincartolina.it, stampate nel formato standard e inviate al numero 1 di Piazza del Viminale a Roma.



Ventimiglia, migliaia alla manifestazione pro-migranti: "Aprite le frontiere". Poi l'avvertimento a Salvini: "E' solo l'inizio"
Pietro Barabino
15 luglio 2018

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... io/4493606

Oltre 7mila persone da diverse parti d’Italia, con delegazioni da Spagna e Francia, hanno manifestato per le strade della città di Ventimiglia a pochi chilometri dalla frontiera, militarizzata, che in questi tre anni ha ucciso 17 migranti che provavano a superarla. Nonostante i continui allarmi mediatici del sindaco Enrico Ioculano (Pd), che in compagnia dei colleghi leghisti del ponente ligure ha tentato in tutti i modi di ostacolare un’iniziativa chiaramente garantita dalla Costituzione, definendola ‘un’idiozia’, la manifestazione ha riscontrato inaspettatamente il consenso di molti cittadini di Ventimiglia e la simpatia degli esercenti, complice anche l’impatto economico dato dall’arrivo di un numero così significativo di persone, che si sono fermati a pranzo e a cena a Ventimiglia.

A unire manifestanti e cittadini, forse per la prima volta, la richiesta di apertura della frontiera blindata dal 2015. “Non è solo un problema di Italia e Francia – spiegano i manifestanti, coordinati dal Progetto 20k – ma riguarda l’Europa intera e il suo futuro, quello del superamento del regolamento di Dublino, la creazione di un permesso di soggiorno europeo e la riapertura delle frontiere interne”. Il corteo ha portato musica, colore e un po’ di sostegno anche ai migranti bloccati al confine, numericamente decimati dalle recenti ‘operazioni di alleggerimento della frontiera’ – ideate dall’ex-ministro degli Interni Alfano nel 2016 – che comportano lunghi e costosi trasferimenti dei migranti in transito dalle frontiere del nord Italia agli hotspot del sud.



De Siervo preoccupato da Salvini: "Potere improprio per un solo ministro, spero non ci sia deriva autoritaria"
2018/07/15

https://www.huffingtonpost.it/2018/07/1 ... a_23482235

Il presidente emerito della corte Costituzionale Ugo De Siervo si dice "preoccupato dalla bulimia politica di Matteo Salvini". In un'intervista a La Stampa il giurista vede il rischio dell'"assunzione di potere improprio per un solo ministro" e auspica "che tutto ciò non si collochi nella prospettiva di un regime autoritario".

Per De Siervo "Salvini evidentemente ha una forte personalità che esercita, in quanto ministro agli Interni, in un modo discutibile dal punto di vista della normativa costituzionale e in particolare della legge generale del funzionamento del governo del 1988, che affida competenze esclusive e non rinunziabili al presidente del Consiglio dei ministri".

Il rischio, evidenzia, è "che non vi sia un indirizzo uniforme e sufficientemente autorevole del governo, ma l'assunzione di un potere del tutto improprio da parte di un solo ministro". "Io mi auguro - prosegue De Siervo - che tutto ciò non si collochi nella prospettiva di un regime autoritario. Certo è preoccupante vedere la faciloneria con cui si fa a meno di altri ministri e della collegialità del governo. Su scelte come quelle dell'immigrazione sarebbe invece auspicabile il contrario".

"Qui davvero, in modo irresponsabile, si teorizza che un ministro degli Interni possa decidere su misure limitative della libertà personale. Far dipendere l'irrogazione di sanzioni restrittive dal Ministro degli Interni è fuori da ogni regola - dice De Siervo - Forse, cinicamente, le persone aspettano qualche scivolone. Forse non si rendono conto della gravità di ciò che sta accadendo".



La procura: "Così i migranti del Thalassa hanno minacciato il comandate"
Luca Romano - Sab, 14/07/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 53649.html

La procura di Trapani ha deciso di fermare i due migranti che avrebbero guidato la rivolta a bordo del Vos Thalassa.
Dopo le indagini e dopo le verifiche degli inquirenti è scattato il fermo. I due erano già sotto indagine per violenza privata in concorso, adesso dovranno rispondere anche di resistenza, violenza e minaccia a pubblico ufficiale aggravato e continuato.
Nell'atto di accusa della Procura di Trapani emergono chiaramente i contorni di quanto accaduto a bordo del rimorchiatore francese. "In concorso tra loro e con altre persone in numero complessivo maggiore di dieci allo stato non compiutamente identificate, usavano violenza e minaccia per opporsi al marinaio di guardia, al primo ufficiale, e al Comandante della Vos Thalassa Corneliu Dobrescu, mentre compivano un atto di ufficio e di servizio, quindi, usavano violenza e minaccia per costringere in comandante a compiere un atto contrario ai propri doveri o, Comunque, per influire su di lui". Di fatto a bordo del Thalassa, secondo quanto sostiene la Procura di Trapani ci sarebbe stata una rivolta che avrebbe messo a rischio la stessa incolumità dell'equipaggio. Infatti secondo alcune ricostruzioni, i migranti fermati, un ghanese e un sudanese, avrebbero intimato al comandante di fare rotta verso Nord per evitare un ritorno in Libia. Lo stesso comandante sentendosi in perciolo ha deciso di dare l'allarme. Da qui l'intervento della Guardia Costiera con la Diciotti e poi lo sbarco al porto di Trapani.

Cosa è successo a bordo della Vos Thalassa

Poi sempre la procura di Trapani scende nei dettagli su quanto accaduto a bordo del Vos Thalassa: "Dopo che il rimorchiatore Vos Thalassa (al cui comando vi era Corneliu Dobrescu) aveva proceduto al soccorso in area SAR Libica di 67 migranti di diversa nazionalità dandone comunicazione ad MRCC Roma che, a sua volta, interessava la Guardia Costiera Libica (competente in relazione alla zona SAR all'interno della quale era stato effettuato il soccorso) riservandosi di indicare ulteriori istruzioni e, dopo aver ricevuto direttive da parte della Guardia Costiera Libica di dirigersi verso le coste africane al fine di effettuare il trasbordo dei migranti su una motovedetta libica, gli indagati - unitamente ad altri soggetti allo stato non compiutamente identificati - dapprima accerchiavano, spintonavano, minacciavano ripetutamente di morte (mimando al contempo il gesto di tagliargli la gola e di gettarlo in mare) il marinaio di guardia al quale facevano notare che il rimorchiatore stava facendo rotta verso la Libia, quindi, reiteravano tale contegno violento e minaccioso nei riguardi del Primo Ufficiale".

La reazione di Salvini

E subito dopo l'arresto è arrivata la reazione di Salvini: "Due buone notizie. La Procura di Trapani ha confermato l’arresto di due immigrati sbarcati ieri dalla nave Diciotti per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Grazie. Dei 450 immigrati su due navi al largo delle coste italiane, Francia e Malta hanno accettato di accoglierne 50 a testa, e altri Paesi faranno lo stesso. Bene. Volere è potere, io non mollo".
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Messaggioda Berto » lun lug 16, 2018 9:33 pm

Vittorio Feltri: attaccare Salvini è da masochisti
15 Luglio 2018
Vittorio Feltri

http://www.liberoquotidiano.it/news/pol ... Q.facebook

Con tutte queste navi che gironzolano nel Mediterraneo cariche di africani comincio a perdere la trebisonda. Quali di esse abbiano diritto di attraccare in Italia e quali invece debbano essere respinte non lo so più e nessuno ci fornisce spiegazioni esaustive. Mi rendo solo conto che una quantità enorme di profughi parte dalla Libia e punta ad approdare sulle nostre sponde illudendosi di trovare ospitalità che non siamo in grado di garantire per mancanza di spazio e di risorse. Pertanto non ha torto Salvini quando chiude i porti per arginare l' invasione. Eppure, sebbene egli abbia ragione, viene aspramente criticato e accusato di crudeltà.

Secondo la sinistra e i cattolici noi saremmo obbligati a tenere spalancate le porte di casa per ricevere chiunque, anche se non siamo in grado di farlo. Non riesco a comprendere la teoria dell' accoglienza indiscriminata e senza fine. Dove li mettiamo tutti gli sfigati che approdano sulla Penisola? Chi li mantiene, con quali soldi? Nelle strade delle città e dei paesi della patria vediamo poveri negri allo sbando, i quali vagano senza meta alla ricerca di un ostello, pisciano nelle aiuole dato che non dispongono di un bagno e di un tetto, campano di espedienti, inclusa la questua, hanno occhi tristi e smarriti. Cosa ne facciamo di questa gente? Nessuno lo dice, ma tutti insistono: bisogna soccorrerla. Come?

Mistero. Però parecchi sono persuasi che Salvini sbagli nell' impegnarsi nei respingimenti, unica soluzione pratica e praticabile per impedire che i migranti seguitino a giungere da queste parti. Il ministro dell' Interno non è un razzista bensì un realista, l' unico politico capace di tutelare gli interessi nazionali. Non tollera giustamente che lo Stato sia generoso e solidale con i quattrini dei concittadini. Che sono già in difficoltà a causa di una crisi che non accenna a diminuire per vari motivi non dipendenti dalla loro volontà.

Smettiamola di attaccare Matteo e convinciamoci che è l' unico politico che abbia un po' di sale in zucca. Se i senegalesi e affini non vogliono morire affogati in mare rimangano nella Savana e la trasformino in un ambiente vivibile lavorando sodo, come abbiamo fatto tutti a casa nostra. Il resto è vana conversazione, materia da talk show.
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Messaggioda Berto » lun lug 16, 2018 9:33 pm

Ora si studia come riportare in Africa i clandestini
È cambiata la strategia dei trafficanti e altri 400mila son pronti a partire dalle coste di Tripoli
Fausto Biloslavo - Lun, 16/07/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 53945.html

Solidarietà europea sui pochi profughi e tanti clandestini che raggiungono le coste italiane? Tutta da verificare e difficile da attivare di volta in volta.

Neppure si capisce come le «quote» dei migranti dell'ultimo caso accettate da Francia, Malta, Spagna, Portogallo e Germania, in tutto 250, dovrebbero arrivare a destinazione. Via nave per i paesi sul mare e con un costoso aereo a Berlino? E rimangono altri 200 fra clandestini e forse qualche raro profugo che fugge veramente dalla guerra, a bordo delle nostre unità navali. Una situazione che diventerà insostenibile nel giro di pochi giorni a causa del caldo, gli spazi angusti, la necessità di rifornimenti per trecento persone in più. Non a caso il ministro dell'Interno sta facendo sbarcare alla spicciolata donne e bambini che non reggono e hanno bisogno di aiuto.

Il premier Conte canta vittoria in nome «della fermezza e del rispetto dei diritti umani». Però assomiglia da vicino ad una vittoria di Pirro, se non si riuscirà a far diventare sistemica la spartizione dei migranti che arrivano fino alle nostre coste fra i vari paesi europei. In pratica sarebbe un superamento dell'accordo di Dublino, che impone al paese di primo arrivo la rogna di gestire il migrante. Per cambiare veramente musica bisognerebbe mettere d'accordo i 28 membri dell'Unione europea sullo smistamento per ogni barcone. Una missione impossibile davanti al muro del gruppo di Visegrad, che non ha alcuna intenzione di prendersi nuovi migranti.

Il problema è che la nuova tattica dei trafficanti di uomini rischia di fare breccia. Adesso fanno salpare i barconi di legno con un numero più elevato di migranti capaci di arrivare fino a Lampedusa rispetto ai gommoni con sole 100 persone, che venivano recuperati dalle navi delle Ong ad un passo dalla Libia. L'estate potrebbe registrare una nuova ondata di immigrazione in gran parte clandestina con i barconi in legno, come nel 2011-2013. In Libia ci sarebbero almeno 400mila migranti pronti a partire per l'Italia.

Un motivo in più per non affidarci alla soluzione barcone per barcone, come sta avvenendo in queste ore. All'inizio dell'ultima crisi con i 450 migranti arrivati fino alle coste italiane palazzo Chigi ed il Viminale avevano ipotizzato anche la possibilità di riportare una parte del carico umano dei trafficanti in Libia. Al momento è impossibile. I respingimenti sono illegali dopo il caso del governo Berlusconi, che poi è stato condannato nel 2012 dalla Corte europea dei diritti dell'uomo.

In realtà la presidenza semestrale austriaca dell'Unione europea sarebbe propensa ad una svolta choc del genere. Ed in questo caso il gruppo di Visegrad voterebbe a favore. Ovviamente bisogna superare i tabù buonisti ed assicurarsi che i migranti rimandati indietro siano accolti nel nuovo centro di Tripoli gestito dall'Onu per capire chi ha diritto a venire in Italia e chi deve essere rimandato a casa. La Spagna aveva già adottato i «respingimenti» con l'avallo di Frontex, l'agenzia europea per le frontiere esterne, quando c'era l'ondata dall'Africa occidentale verso Maiorca.

Non solo: ieri l'Alta rappresentante della politica estera europea, Federica Mogherini, ha riaperto l'ambasciata della Ue a Tripoli. L'Onu riconosce il governo libico del premier Serraj, l'Italia e l'Europa inviano motovedette, finanziano e addestrano la Guardia costiera libica, che ferma i barconi e riporta indietro i migranti. Non occorre arrivare all'estremo del blocco navale, ma perché non possiamo trovare una strada legale e condivisa dall'Europa per rimandare a Tripoli i migranti, in stragrande maggioranza clandestini, che arrivano fino alle nostre coste? Il business dei trafficanti verrebbe spazzato via.
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Messaggioda Berto » dom lug 29, 2018 8:09 am

Milano, sta via due giorni e trova la casa occupata e la serratura cambiata
L'occupante, uno straniero di 23 anni, è stato arrestato per violazione di domicilio aggravata
28 luglio 2018

http://milano.repubblica.it/cronaca/201 ... ref=fbplmi

È stato via solo due giorni e al rientro ha trovato il suo appartamento di via Segneri occupato. Il proprietario dell'appartamento, dopo essere tornato nel palazzo in cui abita al sera del 26 luglio, ha trovato segni di scasso sulla porta d'ingresso del suo appartamento. Ache il lucchetto e le altre chiusure di sicurezza erano state fatte saltare. La porta risultava chiusa dall'interno da cui nessuno ha risposto. L'uomo ha quindi trascorso la notte sulle scale, in attesa che il custode prendesse servizio.

La mattina dopo i poliziotti sono riusciti ad entrare nell'abitazione grazie all'aiuto dei vigili del fuoco e vi hanno trovato un uomo, straniero marocchino di 23 anni. La serratura della porta era stata cambiata per occupare l'appartamento. Il 23enne irregolare sul territorio nazionale e con numerosi alias, è stato arrestato per violazione di domicilio aggravata.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: A difesa dei diritti umani dei cittadini italiani ed eur

Messaggioda Berto » dom lug 29, 2018 11:15 pm

Razzismo, la sinistra lincia Salvini. Ma lui: "I reati dei migranti sono l'unico vero allarme"
Andrea Indini - Dom, 29/07/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 59509.html

Il Pd va all'attacco: "Salvini è la causa dell'emergenza razzista". Ma gli stranieri sono meno di noi e commettono più reati

Il linciaggio mediatico della sinistra non si arresta. Anzi, monta di ora in ora. C'è chi incolpa Matteo Salvini di fomentare l'odio contro gli immigrati, chi addirittura lo accusa di aver armato i due che si sono messi a sparare dalla finestra contro gli stranieri e chi, infine, gli imputa persino il pestaggio del cameriere senegalese a Partinico.

Per la sinistra il ministro leghista, con le sue politiche per fermare gli sbarchi, con la riforma della legittima difesa e con le misure per riportare legalità e sicurezza, sta trasformando l'Italia in un Far West. Il tutto dimenticando (o nascondendo) che i reati commessi dagli immigrati ogni giorno nel Belpase sono circa 700. Quasi un terzo del totale. "Questo - replice il leader del Carroccio - è l'unico vero allarme reale contro cui da ministro sto combattendo".

Per Repubblica "nel nostro Paese di sta diffondendo un clima di odio e di intolleranza". Addirittura sarebbe iniziato il "tiro al nero". "Si sta allargando l'area di insofferenza verso gli immigrati, ormai visti come il nemico, oggetto di balle colossali come quella dei terroristi che arrivano coi barconi", tuona Armando Spataro dalle colonne del quotidiano diretto da Mario Calabresi. La campagna per linciare Salvini, insomma, è iniziata. E tutta la sinistra la sta cavalcando con efasi di comunicati sprezzanti e attacchi politici livorosi. Già ieri sera il leader leghista ha provato a spiegare che "l'allarme razzismo è una invenzione della sinistra" e che "gli italiani sono persone perbene". "Io, da ministro - ha assicurato - lavoro da 58 giorni per riportare sicurezza e serenità nelle nostre città". Ma niente. Dal Partito democratico e da Liberi e Uguali continuano gli attacchi a testa bassa. "Un'emergenza razzista c'è - tuona Matteo Orfini - il ministro dell'Interno ne è la causa". Dal Nazareno lo invitano addirittura ad "avviare un monitoraggio degli atteggiamenti xenofobi nei confronti dei migranti".

Salvini fa spalluccce. E se ne infischia. Prima liquida le polemiche con lo slogan mussoliniano "Tanti nemici, tanto onore" facendo ulteriormente innervosire la sinistra sotto l'ombrellone. Poi risponde a tono a tutti i detrattori: "Aggredire e picchiare è un reato, a prescindere dal colore della pelle di chi lo compie, e come tale va punito - taglia corto - ma accusare di razzismo tutti gli italiani ed il governo in seguito ad alcuni limitati episodi è una follia". E ricorda che i reati commessi ogni giorno in Italia da immigrati sono circa 700, quasi un terzo del totale: "E questo è l'unico vero allarme reale contro cui da ministro sto combattendo". Le statistiche sono dalla sua. "Il tasso di criminalità degli immigrati stranieri in quasi tutti i Paesi dell'Europa occidentale - recita un recente studio dalla Fondazione Hume (leggi qui) - è più alto di quello della popolazione nativa". In poche parole, gli immigrati delinquono di più.
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