A difesa dei diritti umani dei cittadini italiani ed europei

A difesa dei diritti umani dei cittadini italiani ed europei

Messaggioda Berto » mar giu 26, 2018 9:50 pm

???

MUNCHAU: “E’ LA PAURA CHE HA TENUTO IN RIGA L’ITALIA PER DECENNI FACENDOLE ACCETTARE COSE CONTRARIE AL SUO INTERESSE. MA ORA C’E’ SALVINI E LA SUA COMPLETA MANCANZA DI PAURA”. L’ITALIA S’E’ DESTA E L’UE CROLLA PER I SUOI ERRORI. COME AVEVA PREVISTO SAVONA
25 giugno 2018

https://www.antoniosocci.com/munchau-e- ... pleta-manc

Dunque aveva ragione Paolo Savona. Il tempo è galantuomo e dopo appena un mese si sta verificando esattamente quello che l’economista sardo aveva previsto, quello che voleva prevenire e che proponeva di governare: l’implosione dell’Unione Europea.

Tale preveggenza, che doveva essergli riconosciuta come un merito, gli è invece costata cara. Per essa infatti ha dovuto rinunciare al ministero del Tesoro su cui avevano posto il veto Mattarella e la Germania.

Adesso si scopre quanto Savona aveva visto giusto e quanto le sue proposte sarebbero (o saranno) utili all’Italia e alla stessa Europa. Infatti quelli che cominciano domani – secondo un’opinione diffusa – potrebbero essere i dieci giorni che sconvolgeranno l’Unione Europea, ossia quella costruzione tecnocratica e poco democratica che è stata imposta a Maastricht nel 1992.

Il possibile terremoto avviene questa settimana in due fasi che però hanno lo stesso copione: un colossale disastro politico, provocato da Germania/Francia e altri paesi satelliti, che si pretende di rattoppare facendo pagare l’Italia, che si dovrebbe offrire come vittima sacrificale sull’altare degli interessi altrui. Ecco nel dettaglio cosa sta accadendo.

La prima scossa del terremoto è rappresentata dal vertice (che è in corso) sull’emigrazione. In questi anni l’Europa (dopo aver destabilizzato la Libia per gli interessi francesi) ha predicato solidarietà con i migranti, ma pretendendo di accoglierli a migliaia con i porti e il portafogli degli italiani. Questa era la cosiddetta “politica europea”. Con il nuovo governo Lega-M5S non è più possibile e quindi l’Ue non ha più una politica sull’emigrazione, a meno che Germania, Francia, Spagna e compagnia non vogliano aprire i loro porti alle navi delle Ong (ma la Merkel rischia il posto e pure Macron non lo farà mai).

La seconda scossa di terremoto sarà il Consiglio europeo di giovedì e venerdì dove andrà in scena il tentativo di Germania e Francia di imporre la loro riforma della governance economica dell’eurozona per evitarne la disintegrazione: vogliono così salvaguardare i propri interessi a scapito dell’Italia.

Qua però c’è una novità: non possono più negare la verità. Se si rilegge l’articolo di Federico Fubini, uscito venerdì sul Corriere della sera, si scopre che il Palazzo europeo ora è costretto a riconoscere il proprio fallimento.

Fino ad oggi la narrazione ufficiale ripetuta dalle nomenklature europee (come dai vecchi governi italiani), e amplificata dai media, recitava che l’Italia era il malato d’Europa, un peso morto, che doveva fare “i compiti a casa”, cioè sacrifici lacrime e sangue, altrimenti avrebbe avuto la colpa di far naufragare tutta l’Europa.

Oggi è evidente che non è così, anzi: non è mai stato così. Si scopre invece che – come aveva previsto Savona – l’edificio costruito sui Trattati di Maastricht è del tutto farlocco e sta crollando su se stesso perché sono sbagliati quei Trattati e perché sono stati gestiti dalla Commissione europea ancora peggio: per esempio non applicando tutti gli articoli del “Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea” che avrebbero impedito alla Germania il suo mostruoso surplus commerciale.

E’ per questo che la strategia della Germania è quella di coalizzarsi con la Francia, contro di noi, e ottenere il nostro consenso suicida fingendo di riconoscerci qualche contentino.

Con i vecchi governi a guida PD ce l’avrebbero fatta. Ma con l’attuale governo no. E’ chiaro che è l’Italia ad avere adesso una posizione di forza, perché è l’unico Paese (la seconda potenza manifatturiera d’Europa dopo la Germania) che può dire no.

La paralisi della UE è dunque provocata dalla folle architettura mercatista e non cooperativa di Maastricht, ovvero dai paesi che non vogliono rinunciare alle posizioni di privilegio (Germania in primis). Proveranno a scaricare la colpa del collasso sull’Italia perché si rifiuterà di sacrificarsi ancora una volta per gli egoistici interessi altrui.

Fino a ieri Germania e Francia potevano contare sulla sudditanza politica e psicologica dei governanti italiani, sempre timorosi di essere colpevolizzati “dall’Europa” e dai media.

Ma ora tutto è cambiato a Roma. Un osservatore autorevole come Wolfgang Munchau, condirettore del Financial Times, su “Eurointelligence” di cui è direttore, lo ha spiegato benissimo: “ora è chiaramente diverso. Ciò che rende Matteo Salvini così pericoloso per l’UE è la sua completa mancanza di paura. Questa è una categoria di politico recalcitrante che Merkel non ha ancora incontrato nell’UE”.

Salvini non ascolta i commentatori dei giornali italiani che predicano la resa alla UE “per evitare l’isolamento”. Salvini (che fa i selfie con migliaia di italiani, nelle nostre città) non va a mendicare una “photo opportunity” con la Merkel come fece Renzi nella sua prima uscita internazionale.

“Il vero pericolo che viene dall’Italia per l’UE” dice Eurointelligence di Munchau “non è un piano ipotetico di lasciare l’euro. O una presa di posizione più dura sull’immigrazione. Questa sono cose risapute. La vera minaccia viene da un’improvvisa perdita di paura. È la paura dell’isolamento che ha tenuto in riga l’Italia nel corso dei decenni e le ha fatto accettare una legislazione manifestamente contraria all’interesse del paese, come la direttiva sulle banche (il bail-in) o anche il Fondo salva Stati” (nel primo caso pagano i risparmiatori, nel secondo è lo Stato italiano che paga salatamente: quindi sempre noi).

Ora tutto è cambiato: “Dobbiamo ancora vedere la reazione formale dell’Italia alle riforme dell’Eurozona” aggiunge Munchau “ma dubitiamo che le idee franco-tedesche sopravviveranno al filtro politico italiano. Se è previsto un cambiamento del trattato, questo governo italiano richiederà per lo meno la fine del ‘fiscal compact’ e le relative regole fiscali…”.

Secondo Munchau “in questo nuovo clima politico non è intelligente” per Germania e Francia continuare col vecchio metodo: “La Merkel ha disperatamente bisogno di un accordo nel giro di una settimana per tenere insieme il suo governo”.

Dunque l’Italia ha assunto un grosso peso politico. E’ qui che tornerà importante il contributo di Paolo Savona. Perché è chiaro che occorre tornare al punto in cui si è sbagliato strada. Quale sia quel punto lo spiega il recente pamphlet che Paolo Savona ha scritto con paolo Panerai: “Il Trattato di Maastricht. Quando a Carli tremò la mano”.

Nel corso degli anni passati Savona ha continuato a lanciare l’allarme per scongiurare il baratro. Lo fece già nel 2012 scrivendo “agli amici tedeschi e italiani” per ricordare che la Germania stava “scivolando nuovamente sul piano economico nella direzione proposta dal Piano Funk (dal nome dell’allora ministro delle Finanze tedesco, ndr) del 1936. La politica economica che voi suggerite getta le basi per una disgregazione del sogno europeo di pace e di un comune progresso civile”.

Il “Piano Funk”, peraltro, prevedeva la creazione di una “moneta generale” che si sposava perfettamente “con l’idea della creazione di un’area valutaria da imporre al Continente”.

Lo spiega il libro in uscita di Antonio M. Rinaldi, “La sovranità appartiene al popolo o allo spread?”, dove si pubblicano i testi del “caso Savona”, a cominciare dalla lettera che l’economista scrisse nell’agosto 2015 al presidente della Repubblica Mattarella.

Dove usava toni drammatici, inconsueti per uno studioso come lui: “la cessione della sovranità fiscale marcherebbe la fine della democrazia italiana”.

Oggi tutti i nodi stanno venendo al pettine. L’Eurozona è sull’orlo del baratro com’era stato previsto.

Ma l’Italia ha un governo che finalmente farà gli interessi degli italiani e così darà anche una mano all’Europa per farle ritrovare la strada del buon senso e della giustizia.



Alberto Pento
Non è proprio così!
A parte i clandestini e i nazisti maomettani, l'Italia resta uno dei peggiori paesi occidentali.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Messaggioda Berto » mer giu 27, 2018 3:19 pm

???

"Governo incostituzionale sui migranti". L'appello degli intellettuali contro Salvini e Di Maio
di SERENA RIFORMATO
2018/06/27

http://www.repubblica.it/politica/2018/ ... -200170173

ROMA. “Denunciamo come incostituzionale, moralmente inaccettabile e contraria ai più elementari diritti umani la politica sull’immigrazione del governo Salvini-Di Maio”. Comincia così la lettera con cui più di 200 intellettuali prendono posizione contro i porti chiusi dall'esecutivo gialloverde. L'appello è ancora aperto, raccoglie una lunga lista di firmatari in crescita e solo al raggiungimento di un numero definitivo verrà inviata al capo dello Stato. Ma i professori coinvolti hanno sentito il bisogno di renderla pubblica subito per non rimanere in silenzio davanti a un'altra lettera, pubblicata il 26 giugno su Repubblica, questa volta di una studentessa a Concita De Gregorio. “Io mi domando e dico”, scrive Margherita Ciancio, “che cos’altro stanno aspettando personaggi pubblici e intellettuali di ogni ambito ordine grado a schierarsi in massa, in prima linea, per sostenere duramente e inequivocabilmente la libertà d’espressione?”. E il mondo a cui la studentessa si rivolge, fa sapere che si sta già muovendo. “Raccogliere le firme di tanti colleghi per questo Appello sul tema delle politiche sui migranti ha richiesto svariati giorni – e ancora ne stanno pervenendo per l’invio successivo al Presidente della Repubblica Mattarella”, spiega Elena Gagliasso, a nome di tutti gli atri. “Tuttavia pensiamo sia giusto risponderle subito con quel che abbiamo: far sentire a questa studentessa (e ai tanti che sottoscriverebbero le sue parole) che ci siamo, che un collegamento di pensiero critico c’è, ed è in marcia”.

La lettera di Margherita Ciancio a Concita De Gregorio: "Intellettuali, schieratevi"

Di seguito, il testo integrale della lettera e i nomi dei 215 firmari:

Presa di posizione pubblica contro la politica in tema di migrazioni del governo Salvini-Di Maio

Siamo insegnanti, docenti universitari, scrittori, artisti, attori, registi, economisti, membri della società civile. Denunciamo come incostituzionale, moralmente inaccettabile e contraria ai più elementari diritti umani la politica sull’immigrazione del governo Salvini-Di Maio. Nel futuro non assisteremo senza opporci con tutti i possibili mezzi legali al respingimento di navi umanitarie, alla minaccia di “censimenti” di tipo etnico-razzista o ad altri fatti di questa gravità. Denunciamo come ugualmente pericoloso, incostituzionale e inaccettabile l’intero asse politico europeo di orientamento razzista e nazionalista cui questo governo guarda ideologicamente. Da sempre i flussi migratori sono naturali ed essenziali per le civiltà umane; il rispetto della diversità culturale, del diritto d’asilo e del diritto all’integrazione, principi duramente conquistati dall’Europa con la sconfitta del nazifascismo, sono l’unica strada che è necessario regolare e percorrere, naturalmente a livello europeo. Chiediamo al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella di impedire come incostituzionale ogni provvedimento ispirato a discriminazione etnico-razzista o lesivo del diritto d’asilo.

Seguono le firme n. 212


Alberto Pento
Invece i voti a sostegno di questo governo sono milioni.
I diritti umani e civili dei cittadini italiani ed europei in Italia e in Europa sono prioritari rispetto aqualsiasi altro diritto che si voglia considerare.



Intellettuali fanno i "prof" di morale: "Le politiche di Salvini inaccettabili"
Giuseppe De Lorenzo - Gio, 28/06/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 46142.html

L'appello di insegnanti, docenti universitari, scrittori, artisti, attori, registi, economisti, membri della società civile a Mattarella contro Salvini e Di Maio

Si muovono gli intellettuali, categoria quanto mai aleatoria dove chiunque, volendo, vi si potrebbe auto-inserire.

Le truppe cammellate di "insegnanti, docenti universitari, scrittori, artisti, attori, registi, economisti, membri della società civile", ovviamente, ce l'hanno con Matteo Salvini (e Di Maio, per non lasciare indietro nessuno). L'accusa, ormai noiosa e un po' ripetitiva, riguarda le famose politiche migratorie del duo giallo-verde. Non l'hanno proprio digerita, la chiusura dei porti. E così hanno deciso di scrivere una letterina a Sergio Mattarella, chiedendogli di rispedire al mittente tutti i porovvedimenti incostituzionali che l'esecutivo emanerà.

Nulla che il Capo dello Stato non sappia già di poter fare. Il fatto è che gli oltre 200 professori e docenti firmatari dell'appello (rilanciato - guarda caso - da Repubblica) vorrebbero che Mattarella fermasse tutti i provvedimenti ispirati a "discriminazione etnico-razzista o lesivo del diritto d’asilo". La domanda sorge spontanea: quali sono le misure razziste? Chi sarà a definire la linea, sottile, tra xenofobia e lecita richiesta di regolamentazione delle migrazioni? Chissà. Di certo c'è la sentenza, inappellabile, del gruppo di intellettuali contro la chiusura dei porti imposta da Salvini: "Denunciamo come anticostituzionale - si legge nell'appello - moralmente inaccettabile e contraria ai più elementari diritti umani la politica sull’immigrazione del governo Salvini-Di Maio".

Posto che ognuno pensa e dice ciò che vuole, ma è davvero "moralmente inaccettabile" impedire che trafficanti di esseri umani facciano affari milionari, evitare che organizzazioni private dettino la linea della politica migratoria di uno Stato o spingere l'intera Ue a farsi carico degli immigrati dopo anni di scaricabarile sul Belpaese? Per i "professori" sì. Non solo. Affermano che i "flussi migratori sono naturali ed essenziali per le civiltà umane" (dimenticando che anche la sinistra, ai tempi dell'immigrazione albanese, mise in campo un vero e proprio blocco navale). E assicurano che "nel futuro non assisteremo senza opporci con tutti i possibili mezzi legali al respingimento di navi umanitarie, alla minaccia di 'censimenti' di tipo etnico-razzista o ad altri fatti di questa gravità". Senza dimenticare - per carità - la denuncia contro l'"ugualmente pericoloso, incostituzionale e inaccettabile" asse "politico europeo di orientamento razzista e nazionalista cui questo governo guarda ideologicamente". Il riferimento è ai Paesi di Visegrad, Orban, Kurtz, Marine Le Pen e via dicendo. Sarà forse meglio mantenere accordi con Macron che non apre le porte a Ventimiglia e la Spagna che spara ai migranti a Ceuta?

Gli intellettuali nel loro appello chiedono "il rispetto della diversità culturale, del diritto d’asilo e del diritto all’integrazione, principi duramente conquistati dall’Europa con la sconfitta del nazifascismo". La definiscono "l’unica strada che è necessario regolare e percorrere, naturalmente a livello europeo". Amen.

Alberto Pento
Che irresponsabili dementi!
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Messaggioda Berto » mer giu 27, 2018 6:25 pm

Il povero mezzo sinistro Balasso
27/06/2018
https://www.facebook.com/natalinobalasz ... 9434152198

Le elezioni consegnano al paese un autoritratto impietoso. È inutile prendersela con Salvini quando i sondaggi lo dànno in crescita. Si continua a dire questo è populista, quello parla alla pancia delle persone. Ma chi sono queste persone? Sono milioni di italiani che amano essere stronzi, parliamoci chiaro, i governanti non hanno nessuna colpa se non quella di render conto al loro elettorato.
L’elettorato è stronzo, questa è l’Italia, il paese delle leggi razziali, che al riapparire del fascismo ha preferito gridare al complotto rosso, che ha salutato il ritorno degli autoritarismi facendo quadrato contro un non identificato pericolo di comunismo (ma quando, ma dove? D’Alema? Bersani? Prodi? Erano questi i bolscevichi pericolosi?)
La più grande vittoria di Berlusconi è avere reso imbecille il Paese.
Ed ora il paese è malleabile come il pongo.
Salvini non è nemmeno un uomo forte, è un tipetto barzotto, che piange sui social e pubblica le foto del mare, la cui personalità è modellata solo dai suoi no. Ma all’Italia basta, come era bastato Mussolini, un omarino incazzoso che piaceva tanto al Paese. Gli italiani sono talmente soggetti al fascino delle sberle che nemmeno la catena di comando ha più senso, c’è un presidente del Consiglio che non conta un cazzo, ma parla 8 lingue, un tipettino che sarebbe socio di minoranza ma decide il futuro del paese e un mancato presidente del consiglio che prova a dire sottovoce che la maggioranza ce l’avrebbe lui ma è troppo preso, lui e i suoi elettori, a capire se quello che fa e quello che dice sono la stessa cosa.
E mentre a destra basta dire che si è di destra e tutto fa brodo, tanto nessuno legge i programmi, avanti forza; a sinistra si fa a gara a chi è più a sinistra, e alle prossime elezioni il partito più in là di quello in là, si dirà soddisfatto della propria coerenza e dirà che è in crescita, con lo 0,01 per cento di bravi cittadini.
E in autunno, quando questo paese dimostrerà di essere talmente geniale da finire in crisi economica persino quando la crisi è finita, la campagna elettorale sarà un nuovo tripudio di insulti. Però abbiamo difeso la costituzione più bella del mondo che nessuno ha letto mai. La grande sfiga di Berlusconi, e cioè che Mediaset ottiene l’esclusiva dei mondiali proprio quando l’Italia non si qualifica, è il gran culo di Salvini, che se c’era l’Italia ai mondiali, col cazzo che gli italiani si ricordavano di odiare i negri e gli zingari.
Il social in questo è impietoso, basta scorrere le pagine a caso. Ovviamente ce la prendiamo col social, ma dire che i social rovinano la gente, sarebbe come dire che lo specchio ci imbruttisce. Riassunto delle sedute in parlamento: zero pensieri mille dichiarazioni.
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Messaggioda Berto » mer giu 27, 2018 6:27 pm

Il povero mezzo sinistro Balasso, ignorante, presuntuoso, arrogante, ademocratico e senza rispetto per i cittadini italiani, la loro sovranità e i loro sacrosanti diritti.
27/06/2018
https://www.facebook.com/natalinobalasz ... 9434152198

Le elezioni consegnano al paese un autoritratto impietoso. È inutile prendersela con Salvini quando i sondaggi lo dànno in crescita. Si continua a dire questo è populista, quello parla alla pancia delle persone. Ma chi sono queste persone? Sono milioni di italiani che amano essere stronzi, parliamoci chiaro, i governanti non hanno nessuna colpa se non quella di render conto al loro elettorato.
L’elettorato è stronzo, questa è l’Italia, il paese delle leggi razziali, che al riapparire del fascismo ha preferito gridare al complotto rosso, che ha salutato il ritorno degli autoritarismi facendo quadrato contro un non identificato pericolo di comunismo (ma quando, ma dove? D’Alema? Bersani? Prodi? Erano questi i bolscevichi pericolosi?)
La più grande vittoria di Berlusconi è avere reso imbecille il Paese.
Ed ora il paese è malleabile come il pongo.
Salvini non è nemmeno un uomo forte, è un tipetto barzotto, che piange sui social e pubblica le foto del mare, la cui personalità è modellata solo dai suoi no. Ma all’Italia basta, come era bastato Mussolini, un omarino incazzoso che piaceva tanto al Paese. Gli italiani sono talmente soggetti al fascino delle sberle che nemmeno la catena di comando ha più senso, c’è un presidente del Consiglio che non conta un cazzo, ma parla 8 lingue, un tipettino che sarebbe socio di minoranza ma decide il futuro del paese e un mancato presidente del consiglio che prova a dire sottovoce che la maggioranza ce l’avrebbe lui ma è troppo preso, lui e i suoi elettori, a capire se quello che fa e quello che dice sono la stessa cosa.
E mentre a destra basta dire che si è di destra e tutto fa brodo, tanto nessuno legge i programmi, avanti forza; a sinistra si fa a gara a chi è più a sinistra, e alle prossime elezioni il partito più in là di quello in là, si dirà soddisfatto della propria coerenza e dirà che è in crescita, con lo 0,01 per cento di bravi cittadini.
E in autunno, quando questo paese dimostrerà di essere talmente geniale da finire in crisi economica persino quando la crisi è finita, la campagna elettorale sarà un nuovo tripudio di insulti. Però abbiamo difeso la costituzione più bella del mondo che nessuno ha letto mai. La grande sfiga di Berlusconi, e cioè che Mediaset ottiene l’esclusiva dei mondiali proprio quando l’Italia non si qualifica, è il gran culo di Salvini, che se c’era l’Italia ai mondiali, col cazzo che gli italiani si ricordavano di odiare i negri e gli zingari.
Il social in questo è impietoso, basta scorrere le pagine a caso. Ovviamente ce la prendiamo col social, ma dire che i social rovinano la gente, sarebbe come dire che lo specchio ci imbruttisce. Riassunto delle sedute in parlamento: zero pensieri mille dichiarazioni.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Messaggioda Berto » gio giu 28, 2018 7:42 am

Ora l'Austria rimanda in Italia i migranti respinti dalla Merkel
Sergio Rame - Mer, 27/06/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 45500.html

Dal primo luglio Vienna assumerà la presidenza di turno della Ue. E già prepara il pugno duro contro gli immigrati

Linea dura. Non è solo uin Italia che tira un'altra aria. Anche a Vienna il cancelliere austriaco Sebastian Kurz sta imponendo una sterzata alle misure contro l'immigrazione clandestina.

Dal primo luglio l'Austria avrà la presidenza di turno dall'Unione europea ed è fermamente decisa a imporre questa linea di fermezza a tutti i Paesi membri. La ricetta, anticipata già nei giorni scorsi dal ministro della Cultura Gernot Bluemel, è semplice: aumentare i controlli alle frontiere esterne della Ue e aprire centri per i richiedenti asilo direttamente in Africa. A farne le spese sarà anche l'Italia perché, come ha messo in chiaro il ministro degli Esteri, Karin Kneissl, oltre a non volere le quote di ripartizione dei migranti, Vienna è "pronta a rimandare in Italia i profughi respinti dalla Germania".

Nei giorni scorsi l ministro dell'Interno austriaco Herbert Kickl aveva incontrato di persona Matteo Salvini per fare il punto sulle misure da adottare per dare un freno all'invasione dal Nord Africa. I due avevano messo a punto la strategia da sottoporre agli altri Paesi dell'Unione europea al minisummit di Bruxelles dedicato all'emergenza dell'immigrazione. "C'è un cambio radicale del pensiero che ha albergato in Europa fino a poche settimane fa - aveva assicurato l'austriaco - è finalmente possibile una rivoluzione copernicana del sistema di asilo". L'incontro tra i leader dei sedici Paesi europei non ha dato i risultati sperati. Il tema si riproporrà, però, a partire dalla prossima settimana quando l'Austria assumerà la presidenza di turno dell'Unione europea. Con l'obiettivo di "fare da pontiere" per "superare le divisioni interne", Vienna torna così a proporre il rafforzamento della difesa delle frontiere esterne, "soprattutto in Italia e in Grecia", per provare a salvare Schengen.

Nei giorni scorsi il cancelliere Kurz ha messo in chiaro che i migranti respinti dalla Germania saranno respinti anche dall'Austria. E quindi finiranno in Italia. "In passato ci sono già stati dei respingimenti - mette in chiaro la Kneissl in una intervista a Repubblica - li gestiremo anche in futuro". L'Austria punta, tuttavia, a condividere col governo guidato da Giuseppe Conte il piano di protezione delle frontiere esterne dell'Ue, ma non vuole affatto sentir parlare di quote di ripartizione. Per il ministro degli Esteri è "un dibatto che non fa che alimentare le accuse reciproche e porta in un vicolo cieco. Poi si finisce per dire che gli uni sono solidali e gli altri no".
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Messaggioda Berto » gio giu 28, 2018 2:00 pm

Un prete più che demente


Il prete contro Salvini: "Fascista e razzista, deve scomparire"
Franco Grilli - Mer, 27/06/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 45944.html

Un parroco abruzzese spara a zero sul vice premier: "Dice più o meno le stesse cose di Hitler"
Quello che forse è il più duro attacco a Matteo Salvini di questi mesi è arrivato da un uomo di chiesa.
Don Aldo Antonelli, prete abruzzese e penna freelance dell’Huffington Post, è stato intervistata dal programma di Radio 24, La Zanzara, dove si è prodigato in una spassionata invettiva contro il leader della Lega.
Per esempio:"Salvini è un fascista e un razzista, non ci piove. Dice più o meno le stesse cose di Hitler. Che fino a quando era vivo riempiva le piazze ed è diventato un mostro, e spero lo diventi anche lui. Non gli batto le mani". E aggiunge: "Hitler metteva la gente nei vagoni piombati e ha soppresso la democrazia. Lui era la forma hard, Salvini quella light: chiude i porti". Insomma, "Salvini è squadrista, razzista, ignorante, volgare, cinico e baro, sbrodolatore di volgarità, fomentatore di odio, prevaricatore, lupo travestito da agnello, cristiano camuffato".
E dopo il paragone con il führer, ecco quello con il duce: "Anche Mussolini è andato al potere con la democrazia".
Padre Antonelli invoca, dunque, la rivolta popolare, lasciandosi andare infine a un’uscita abbastanza infelice soprattutto per un uomo di chiesa: "Bisogna ribellarsi perché Salvini camuffa il suo razzismo con il rosario, col populismo, ma ha un odio di rapina, è un mostro. Non auguro la morte a nessuno, ma deve scomparire dalla vita pubblica e politica".
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Messaggioda Berto » ven giu 29, 2018 3:19 am

Consiglio Ue, Conte mette un primo veto: no a conclusioni senza migranti. “Nessun documento senza riforma di Dublino”
di F. Q. | 28 giugno 2018

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... er/4456743

Il premier Giuseppe Conte mette il primo veto a Bruxelles. Tecnicamente una riserva, con cui ha bloccato le conclusioni della prima parte del Consiglio europeo, in cui si è parlato di “sicurezza, difesa, lavoro, crescita, competitività, innovazione digitale e allargamento”, ma non di migranti. Conte ha spiegato che l’Italia intende invece dare un voto sull’intero documento, compresa quindi soprattutto la parte sulla questione immigrazione in discussione stasera. Il primo effetto della sua decisione è la cancellazione della conferenza stampa di Juncker e Tusk, prevista proprio al termine della prima parte dei lavori. E da Palazzo Chigi precisano che non ci sarà nessun documento condiviso “senza la riforma del regolamento di Dublino“.

Nel corso della discussione sui migranti è arrivato poi il secondo “no” dell’Italia, che respinge la proposta di Parigi di gestire sul suo territorio un hotspot finanziato dall’Ue, per filtrare i migranti e i richiedenti asilo. “Il premier ha concordato con il presidente francese Macron conclusioni direttamente ispirate agli obiettivi contenuti nella proposta italiana e ora si sta cercando di coinvolgere altri Paesi”. È quanto si apprende da fonti del governo. “Conte difficilmente potrà accettare conclusioni che non affermino il principio che chi arriva in un paese transfrontaliero dell’Ue arriva in Europa, che non ribadiscano la necessità di azioni e responsabilità congiunte degli Stati membri riguardo agli sbarchi di migranti per effetto di operazioni di salvataggio, che non prevedano un cospicuo rifinanziamento del Fondo per l’Africa e che non contemplino la necessità espressa di riformare il regolamento di Dublino, nonché una rapida attuazione entro l’anno di questi principi”, precisano le stesse fonti.

Solidarietà europea o veto anche sul testo finale
“Il Consiglio europeo ha avuto uno scambio di vedute con il presidente del Parlamento Ue Antonio Tajani e il segretario generale della Nato Stoltenberg. Visto che uno Stato membro ha messo la riserva sull’intero progetto di conclusioni, non ne sono state adottate a questo punto”, ha fatto sapere un portavoce. E’ il primo colpo di scena del vertice in corso a Bruxelles, uno dei più difficili degli ultimi anni. Se nelle conclusioni non ci sarà una chiara accettazione da parte di tutti i 28 Paesi del principio della solidarietà europea, cioè che i barconi che arrivano in Italia arrivano in Europa, Roma potrebbe mettere il veto anche sul testo finale. Esiste solo un precedente in tal senso: protagonista la Polonia nel marzo 2017. In quel caso il Consiglio si concluse con una sorta di stratagemma: dato che su tutto il resto, a parte il rinnovo della nomina di Tusk, c’era accordo, venne poi comunque fatto uscire un testo con la formula ‘conclusioni del Presidente del Consiglio europeo’. Ora però a mettere il veto sarebbe un Paese fondatore come l’Italia.

Il no alla proposta francese sugli hotspot
Secondo quanto si apprende da fonti italiane, il governo punta a far assumere all’Europa la responsabilità della questione migratoria, e non è disposto ad accettare nessun compromesso al ribasso. E ha già dato anche un secondo no, sulla proposta avanzata dalla Francia di creare sul suo territorio hotspot di nuova generazione, sul modello di quelli in Grecia del 2016. Lo lasciano intendere senza mezzi termini fonti italiane al vertice che rispondono – sulla chat whatsapp dei giornalisti italiani accreditati al summit – con un emoticon che non ha lasciato dubbi interpretativi: un dito medio alzato. Emoticon poi rimossa con spiegazione: si è trattato di un errore di digitazione. E’ partita per uo sbaglio e non aveva niente a che fare con la chat del Vertice.

La partita con Angela Merkel
Quella sui migranti rimane comunque soprattutto una partita fra Italia e Germania, perché le uniche proposte sul tavolo sono quelle di Roma e Berlino. Angela Merkel ha cercato di frenare subito questo scenario e proporre un’alternativa, già annunciata dalla cancelliera intervenendo al Bundestag: “Senza un’intesa comune, andremo avanti con una coalizione dei volenterosi“. La cancelliera insiste sul porre un argine ai movimenti secondari, che le serve per risolvere la crisi interna al suo governo. Anche su questo punto l’Italia tuttavia avverte: “O si discute l’insieme del pacchetto presentato dall’Italia, oppure non si apre la trattativa. Di certo è escluso che si possa parlare di movimenti secondari, senza un discorso complessivo su tutti i punti della nostra proposta”. Il piano B della Merkel prevedeva l’accettazione delle due proposte, quella italiana e quella tedesca, da parte di un gruppo di volenterosi, e la punizione per i Paesi che avessero rifiutato con “l’estromissione da Schengen“, come hanno riferito all’Ansa fonti da Bruxelles.

Tajani: “Sei miliardi per il Fondo per l’Africa”
Sul tavolo della trattativa tra Italia e Germania ci sono anche il finanziamento della seconda tranche da tre miliardi “per i profughi in Turchia” e il “Fondo fiduciario per l’Africa“. L’Italia arriva infatti al vertice di oggi con una riserva per il finanziamento dell’accordo Ue-Turchia, fino a quando non avrà ottenuto sufficienti garanzie per la disponibilità delle risorse necessarie per il Fondo africano, indispensabile per la gestione dei flussi nel Mediterraneo Centrale. La stessa cancelliera tedesca ha dichiarato che deve essere “finanziato meglio“. E la proposta italiana, per bocca del presidente del Parlamento Ue, Antonio Tajani, chiede al Consiglio europeo una cifra concreta: “Stanziamenti di sei miliardi di euro per risolvere il problema del corridoio libico”. Quanti quelli spessi per fermare il corridoio balcanico.

LA CRONACA ORA PER ORA

22.03 – L’Italia respinge la proposta di Parigi sugli hotspot
L’Italia respinge la proposta di Parigi di gestire sul suo territorio un hotspot finanziato dall’Ue, per filtrare i migranti e i richiedenti asilo. Lo lasciano intendere senza mezzi termini fonti italiane al Vertice Ue

21.23 – Polonia: “Sì agli hotspot se sono fuori dall’Ue”
“La posizione della Polonia sugli hotspot è positiva a patto che queste piattaforme siano localizzate in Paesi fuori dall’Ue. Altrimenti ci opponiamo, perché significherebbe che in pratica incoraggiamo migranti e rifugiati a spostarsi nel territorio dell’Ue”. Lo ha detto il premier della Polonia Mateusz Morawiecki, nel corso di un incontro con la stampa polacca. “Sono le piattaforme proposte da Orban due anni fa. E’ esattamente la stessa idea, inizialmente era stata criticata dalla Commissione europea, oggi viene accettata – ha aggiunto -. Anche questo dimostra che le proposte dei paesi di Visegrad lentamente vengono accettate dalla maggioranza dei Paesi”.

21.13 – Fonti Ue: “Puntiamo ora a ok sui migranti per avere ok sul resto”
“L’assunto di lavoro è che dopo la discussione sui migranti i leader dei 28 saranno in grado di avere un accordo sia sul capitolo migranti che su tutto il resto domani”. Così una fonte Ue dopo la riserva espressa dall’Italia sulla prima parte delle conclusioni del vertice Ue. Finora, spiegano le fonti, “c’è stato un solo precedente di un vertice terminato senza conclusioni, quello di marzo 2017, quando la Polonia le bloccò per la sua contrarietà al rinnovo del mandato di Tusk come presidente del Consiglio europeo”. “C’è stata una lunga discussione procedurale durata oltre mezz’ora” tra i leader europei, hanno riferito le fonti, spiegando che “le conclusioni del vertice non sono un atto legale ma politico, per la cui approvazione serve il consenso di tutti”.

20.56 – Italia dice no a proposta francese sugli hotspot
Per l’Italia non è accettabile la proposta, avanzata dalla Francia, di creare sul suo territorio hotspot di nuova generazione, sul modello di quelli in Grecia del 2016. E’ quanto fanno sapere fonti italiane.

20.34 – Salata la conferenza stampa Tusk-Juncker
La conferenza stampa di Juncker e Tusk, prevista al termine della prima parte del Consiglio europeo, è stata cancellata perché “uno Stato membro ha messo la riserva sull’intero progetto di conclusioni”, quindi “non c’è stato accordo sulle conclusioni”. E’ quanto fa sapere il portavoce del presidente del Consiglio europeo Donald Tusk precisando che l’incontro con la stampa si terrà domani al termine della seconda giornata del vertice.

20.22 – Conte mette veto alle conclusioni della prima parte del vertice
Il premier Giuseppe Conte ha bloccato l’adozione delle conclusioni della prima parte del vertice europeo, spiegando che l’Italia intende dare un voto sull’intero documento, compresa la parte dei migranti in discussione stasera.

19.43 – Fonti Italia: “Senza solidarietà di tutti i 28 Paesi voteremo no alle conclusioni”
Se nelle conclusioni del vertice europeo sull’immigrazione non ci sarà una chiara accettazione del principio della solidarietà europea, cioè che i barconi che arrivano in Italia arrivano in Europa, l’Italia potrebbe mettere il veto al testo finale. Secondo quanto si apprende da fonti italiane, il governo punta a far assumere all’Europa la responsabilità della questione migratoria, e non è disposto ad accettare nessun compromesso al ribasso. Il risultato, precisano le fonti, è avere un documento accettato da tutti i 28 dove siano presenti i principi delle richieste italiane, altrimenti, se non vi fosse disponibilità da parte dei partner, l’Italia voterà ‘no’ al testo di conclusioni.

19.27 – Macron vede i primi ministri dei 4 Paesi di Visegrad
Il presidente francese Emmanuel Macron ha partecipato nel primo pomeriggio a una riunione con i primi ministri dei quattro Paesi di Visegrad: Ungheria, Polonia, Repubblica ceca e Slovacchia. Secondo fonti francesi, Macron avrebbe sottolineato loro che la solidarietà di tutti i Paesi è imprescindibile ma avrebbe ipotizzato con i leader dell’Est una forma di solidarietà, da parte loro, alternativa all’accoglienza ai migranti, che potrebbe prendere la forma di un sostegno economico o di altro genere. Due dei quattro leader avrebbero offerto la propria disponibilità in questo senso e i cinque si sarebbero ripromessi di rivedersi in questo formato altre volte nel corso dei prossimi mesi. Fonti italiane hanno fatto sapere che l’Italia resta contraria all’ipotesi di contributi economici al posto di un impegno diretto in termini di accoglienza, sottolineando però che, rispetto allo sblocco dei ricollocamenti, è più urgente che anche gli altri Paesi costieri aprano i porti.

19.21 – Ungheria: “Aperti a negoziare con la Germania”
L’Ungheria è “aperta” a negoziazioni bilaterali con la Germania sul tema dell’immigrazione, ha spiegato un portavoce del governo ungherese alla Dpa. “A margine del summit del Consiglio europeo, il governo ungherese è stato contattato dalla Germania per tenere negoziazioni bilaterali”, ha detto il portavoce.
“La posizione dell’Ungheria sull’immigrazione è chiara, ma siamo sempre aperti al dialogo, questa è la natura dell’Europa -ha aggiunto-. Secondo noi, è giusto se tutti trattano con tutti”.

18.46 – Kurz: “Compromesso possibile su frontiere esterne”
“Una soluzione è possibile se ci focalizziamo sui punti in comune, la nostra posizione è sempre stata che non si può discutere solamente della ridistribuzione” dei migranti, ma “dobbiamo concentrarsi su dove possiamo trovare un compromesso”, che “sicuramente è la protezione delle frontiere esterne, il rafforzamento di Frontex e i centri di sbarco in Paesi esterni all’Ue”. Così il cancelliere austriaco Sebastian Kurz arrivando al vertice dei leader Ue a Bruxelles.

18.03 – Marocco rifiuta ipotesi campi sul suo territorio
Il Marocco “respinge” il concetto di centri di accoglienza extra Ue proposti dall’Unione europea per esternalizzare la gestione dei flussi migratori al di fuori delle sue frontiere. È quanto afferma il ministro degli Esteri marocchino, Nasser Bourita, a seguito di un incontro a Rabat con il suo omologo spagnolo Josep Borrell.

17.45 – Fonti governo: “Flessibilità e migranti sono due tavoli diversi”
“Se qualcuno in passato si è fatto convincere con qualche flessibilità, non è più così”. Lo assicurano fonti di governo parlando della trattativa dell’immigrazione e assicurando che sarà completamente sganciata da quella sui conti.

17.32 – Tajani: “Con Conte sintonia su riforma di Dublino”
“Nel bilaterale che oggi ho avuto con il premier italiano Giuseppe Conte ci siamo soffermati sulla questione migrazione ed in modo particolare sulla necessità della riforma del regolamento di Dublino e su questo argomento mi sembra che ci sia stata sintonia, almeno così l’ho interpretata io dopo avere ascoltato Conte nel corso del suo intervento”. Lo ha il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani. “Tutti e due siamo convinti che Dublino debba essere riformata, perché sono norme obsolete che non sono più idonee ad affrontare la situazione attuale”, ha aggiunto Tajani.

17.23 – Belgio: “Veto Italia? In Ue abituati a minacce”
“Abbiamo l’abitudine nei negoziati” Ue “a 27 o 28 che ci siano in un momento o l’altro minacce o discorsi muscolari”, ma “quel che conta è avere la capacità di assumere responsabilità”, perché “è ben più coraggioso prendere decisioni che non prenderne”. Così il premier belga Charles Michel a chi gli chiedeva della minaccia dell’Italia di mettere il suo veto alle conclusioni del vertice Ue sui migranti se non verranno accolte le sue richieste.

17.04 – Fonti italiane all’Ansa: “Negoziato sull’intero pacchetto o niente trattativa sui movimenti secondari”
Nel dibattito sui migranti “o si discute l’insieme del pacchetto presentato dall’Italia, oppure non si apre la trattativa. Di certo è escluso che si possa parlare di movimenti secondari, senza un discorso complessivo su tutti i punti della nostra proposta”. Lo si apprende da fonti italiane che spiegano così come l’Italia intende affrontare il negoziato sui migranti, tornando a ribadire – come precisato dallo stesso premier – che il “veto non è escluso”.

16.48 – Tajani: “Stanziare sei miliardi di euro per il corridoio libico”
“Ho illustrato” al Consiglio europeo “la mia proposta avere degli stanziamenti di sei miliardi di euro per risolvere il problema del corridoio libico, simile a quella sul corridoio balcanico e la prima risposta positiva l’ho ricevuta dal Commissario europeo Oettinger che ha detto che è ragionevole”. Lo ha detto il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani in merito al dossier migranti.

16.31 – Juncker: “Da anni chiedo solidarietà per l’Italia, ora verrà fatto”
“Non sono preoccupato per il veto, ma per la situazione sulle coste italiane: dobbiamo dimostrare solidarietà. Sono anni che mi spendo per questo e verrà fatto”. Così il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker risponde, a margine del Consiglio Europeo a Bruxelles, alla domanda se sia preoccupato per il ‘vetò che l’Italia potrebbe porre (il premier potrebbe decidere di non condividere le conclusioni del Consiglio Europeo) se non dovesse ottenere aperture sulla condivisione della responsabilità per gli sbarchi dei migranti arrivati via mare.

16.24 – Merkel: “Sulle piattaforme non decidiamo da soli”
In materia di migrazioni, “molto è stato fatto, ma discuteremo della protezione delle frontiere esterne. Da parte mia, vorrei dire che possiamo considerare l’idea di tentare di far attraccare le navi in altri Paesi, per esempio nel Nordafrica, ma dobbiamo prima discuterne con loro: non possiamo deciderlo da soli”. Lo ha affermato la cancelliera tedesca Angela Merkel, a margine del Consiglio Europeo a Bruxelles.

16.07 – Conte: “Non accetteremo compromessi al ribasso”
“Oggi capiremo se davvero l’Europa vuole gestire in maniera solidale il fenomeno migratorio. Compromessi al ribasso non li accetteremo. L’Italia la sua buona volontà l’ha sempre dimostrata”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte prima dell’avvio del vertice.

Migranti, Conte: "Veti? Non voglio considerare ipotesi"

15.52 – Macron: “Parlerò con il gruppo di Visegrad e con Conte”
“Ora discuterò con il gruppo di Visegrad, discuterò con il primo ministro italiano e sono convinto che alla fine della giornata potremo arrivare a dei risultati”. Lo afferma il presidente francese Emmanuel Macron, a margine del Consiglio Europeo a Bruxelles. Che cosa le fa pensare che ci riuscirà? “Prima di tutto – continua – perché sono un ottimista e poi perché penso che sia l’interesse fondamentale di tutti i membri dell’Ue: nessuna soluzione può essere solo nazionale e non cooperativa. Penso che la nostra soluzione comune debba essere basata sull’Europa e sulla cooperazione, con i rapporti con i Paesi terzi, la protezione dei nostri confini e una maggiore solidarietà tra gli Stati membri”.

15.19 – Irlanda: “Prenderemo altri 2mila rifugiati da Italia e Grecia”
L’Irlanda prenderà “altri 2mila rifugiati da Italia e Grecia”, oltre a quelli già presi, e metterà “15 milioni di euro nel Trust Fund per l’Africa, il terzo contributo procapite più alto dell’Ue”, oltre a rafforzare la sua partecipazione all’operazione Sophia. Lo ha annunciato il premier irlandese Leo Varadkar al suo arrivo al vertice Ue, sottolineando che anche se per i migranti oggi “si tratta di una crisi politica” dato che i numeri degli arrivi sono bassi e “un mezzo di grande successo elettorale, comunque dobbiamo dare una risposta a questa realtà”.

15.01 – Sanchez: “Italia non scelga un’azione unilaterale”
“Il governo italiano dovrebbe pensare meglio se un’azione unilaterale sia davvero la strada giusta da percorrere. Io sono per la cooperazione”: lo ha detto il premier spagnolo, Pedro Sanchez, in risposta ad una domanda sulla chiusura dei porti italiani alle navi che ospitano migranti, in un’intervista alla Frankfurter Allgemeine Zeitung. “La retorica dell’odio di qualche politico italiano può forse avere effetto alle elezioni, ma in risposta ad una crisi umanitaria, com’è quella in cui ci troviamo, non è adatta”, ha proseguito il premier spagnolo. Alla domanda se al vertice europeo di Bruxelles è realistico aspettarsi risposte comuni, Sanchez ha risposto “credo di si” perchè “è necessario che alcuni Stati assumano un ruolo principale nei confronti dei paesi di transito.

14.43 – Macron: “Difendo le soluzioni europee”
Al vertice Ue sulla questione migranti “l’alternativa è semplice: vogliamo soluzioni nazionali o soluzioni europee di cooperazione? Io difendo soluzioni europee” all’interno delle regole Ue e di Schengen “alle frontiere europee, fuori delle frontiere europee e in seno all’Ue sulla base dei principi di responsabilità e solidarietà”. Così il presidente francese Emmanuel Macron al suo arrivo, sottolineando che il problema migranti “non è nuovo” e l’Ue “lo vive dal 2015”.

13.56 – Kurz: “Piattaforme un’idea molto realistica”
“L’ipotesi delle piattaforme o dei centri di sbarco per i migranti mi sembra un’idea molto realistica, un punto di svolta nella politica migratoria” europea. Così il cancelliere austriaco Sebastian Kurz entrando al vertice Ppe a Bruxelles. Sulla riforma del diritto di asilo, ha detto che l’Austria chiede che si “mantengano” le regole di Dublino fino a quando non ci siano altre regole migliori.

13.00 – “Nel 2018 la Germania ha rimandato in Italia circa 1400 richiedenti asilo”
La crisi interna al governo tedesco ruota in particolare sul punto dei movimenti secondari. Merkel ha bisogno di ottenere una vittoria su questo fronte, per placare le mire del ministro dell’Interno bavarese Horst Seehofer. Il leader della Csu nel suo piano sull’immigrazione vuole inserire infatti il respingimento al confine tedesco dei richiedenti asilo già registrati in un altro Paese Ue, che spesso è l’Italia. La cancelleria cerca di impedirglielo e se non dovesse trovare un’intesa a Bruxelles rischia la frattura definitiva e la fine del suo governo.

Nei primi cinque mesi del 2018 la Germania ha già rimandato nei Paesi Ue di primo approdo 4100 migranti. Lo rivela il quotidiano Suddeutsche Zeitung, che pubblica i dati forniti dal governo federale in risposta a un’interrogazione del gruppo parlamentare Die Linke. E di questi, più di un terzo sono tornati in Italia: in totale 1400 richiedenti asilo. Il quotidiano bavarese fa anche un paragone con il 2017, quando in tutto l’anno erano stati 7102 i migranti rimandati dalla Germania in un altro Paese Ue. I numeri dei respingimenti sono quindi già in crescita, sottolinea la Sz: nel 2016 erano il 13% del totale delle procedure, da gennaio a maggio 2018 sono arrivati essere il 38 per cento.


Orban al Consiglio europeo: "Fermare invasione per restaurare democrazia"
Aurora Vigne - Gio, 28/06/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 46252.html

A margine del Consiglio europeo il premier ungherese ribadisce la linea dura sull'immigrazione

"Fermare l'invasione". Il premier ungherese Viktor Orban a margine del Consiglio europeo ha ribadito la sua linea dura sull'immigrazione, "necessaria per restaurare la democrazia".

La gente chiede due cose", ha spiegato Orban: "la prima è non più migranti che entrano, cioè fermarli. La seconda è che quelli che sono dentro devono essere riportati indietro. Questa è la volontà del popolo. Per restaurare la democrazia europea dobbiamo muoverci in questa direzione", ha concluso il premier ungherese.

Una linea quella del leader di Fidesz che stride con la proposta del presidente francese Emmanuel Macron, favorevole a una risposta europea basata su solidarietà e responsabilità. Secondo Macron "bisogna fare un lavoro fuori delle frontiere dell'Europa, alle frontiere dell'Europa e anche all'interno dell'Europa. Il capo dell'Eliseo ribadisce inoltre che al momento "non c'è una emergenza migranti, ma politica". Una visione consivisa anche dal premier del Lussemburgo Xavier Bettel che si augura che il ministro dell'Interno Tedesco, Horst Seehofer, "capisca che abbiamo bisogno di soluzioni" altrimenti "ci sarà un effetto domino".


Migranti, secco "no" dell'Italia alla proposta di Macron
Giuseppe Aloisi - Gio, 28/06/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 46464.html

La Francia propone l'istituzione di hotspot di "nuova generazione", ma l'Italia spinge per la disponibilità di tutti. Salta così la conferenza stampa di Tusk e Junker

Migranti e gestione dei fenomeni migratori. La Francia aveva pensato di risolverla così: "hotspot di nuova generazione" sul modello di quelli istituiti in Grecia, ma l'Italia ha detto "no".

La partita per la soluzione della crisi è tutto fuorché chiusa. Durante la serata di oggi era emerso come la nazione guidata da Emmanuel Macron avesse avanzato la proposta in questione.

Fonti provenienti dall'Eliseo avevano spiegato come la creazione di questo tipo di hotspot avrebbe potuto convincere anche l'esecutivo del professor Giuseppe Conte. "Persino", dato il clima, verrebbe da dire. "Si può avere il finanziamento e il sostegno dell'Ue", avevano specificato, come riporta l'Agi, dall'oltralpe. Ma il piano francese non ha convinto il nostro esecutivo. Pur riconoscendo all'Italia un ruolo "sensibile", considerata la posizione geografica del Belpaese, le medesime fonti avevano scandito: "Se c'è solidarietà europea rapida e capace di rimpatriare chi non ha diritto all'asilo, potrebbe essere accettabile per l'Italia". Il riferimento è proprio a questi "hotspot di nuova generazione". Questo del resto, avevano continuato,"è esattamente ciò che aveva accettato la Grecia". Ma Roma, a quanto pare, non è disposta a recepire la cosa così come in passato ha fatto Atene. E anzi, stando a quanto si apprende mentre scriviamo, l'Italia avrebbe risposto in maniera negativa. Il finanziamento coperto dall'Ue avrebbe dovuto rappresentare l'argomentazione decisiva. Niente di fatto.

Se sui movimenti secondari Emmanuel Macron sembrerebbe aver trovato la quadra con la Germania, con l'Italia sembrerebbe persistere una differenza di vedute. Se anche le altre nazioni, spiegano da Bruxelles, dovessero procedere con la costruzione di questo tipo di centri, allora anche l'Italia darebbe la sua disponibilità. Ma se, come pare, nessuno è intenzionato a dare seguito alla proposta francese all'interno dei propri confini, allora anche il governo italiano si opporrà. Pare, inoltre, che si sia aperto alla possibilità che questi hotspost di "nuova generazione" vengano costruiti un po' in tutti i paesi membri dell'Ue. La posizione dell'esecutivo italiano sembra aver sortito un effetto: "C'è stata una discussione su tutte le conclusioni, tranne che sulle migrazioni - raccontano dal Belgio - alla fine della discussione, uno Stato membro (che si presume sia proprio il nostro) si è riservata la posizione sulle conclusioni, perché sulle migrazioni non si era ancora trovato un accordo. Dato che le conclusioni possono essere solo concordate per consenso, Tusk e Juncker hanno deciso di non tenere la conferenza stampa". L'incontro con la stampa di Tusk e Junker, insomma, è saltato. La discussione sugli hotspot per i migranti è destinata a proseguire.


Il vertice di Bruxelles si sblocca a notte fonda: accordo di tutti i 28 leader anche sui migranti
L'intesa dopo le liti e una maratona di 13 ore. Conte: "Europa unita e Italia non più sola". Macron: "Tappa importante, trovata soluzione europea". Merkel: "Rimangono le divisioni"
TOMMASO CIRIACO e ALBERTO D'ARGENIO
29 giugno 2018

http://www.repubblica.it/politica/2018/ ... -200332448

BRUXELLES - "I 28 leader hanno trovato un accordo sulle conclusioni del consiglio europeo, inclusa l'immigrazione". Lo ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk dopo una maratona durata 13 ore e mezzo tra liti e bozze d'intesa strappate e ricucite in continuazione al Consiglio europeo di Bruxelles. Una bozza elaborata sotto la regia italo-francese ha aperto lo spiraglio per un accordo sui migranti, fondato su “centri chiusi” e volontari nei quali distribuire gli immigrati che arrivano in Europa. In cambio, la Germania otterrebbe una soluzione sui movimenti secondari.
Il premier italiano Giuseppe Conte canta vittoria: "Da questo Consiglio esce un'Europa più responsabile e solidale, l'Italia non è più sola". E sulla eventualità che l'Italia realizzi sul suo territorio dei centri di accoglienza per i migranti su base volontaria previsti dall'accordo raggiunto al Consiglio Ue, il capo del governo prende tempo: "È una decisione che ci riserveremo di prendere, è una decisione collegiale ma non siamo invitati a farlo".

Nelle conclusioni del vertice Ue si afferma il principio "che tutte le navi che attraversano il Mediterraneo, quindi anche le Ong, devono rispettare le leggi e non devono interferire con le operazioni della Guardia costiera libica", spiega Conte aggiungendo che "è passato il principio che il tema della gestione dei flussi deve essere affrontato secondo un approccio più integrato che riguarda la dimensione esterna, quella interna e il controllo delle frontiere". Si afferma anche il principio, secondo Conte, che "chi arriva in Italia, arriva in Europa".

È sempre Conte a riferire che nel documento approvato "si è finalmente affermato il principio del rifinanziamento del fondo fiduciario per l'Africa che ci torna particolarmente utile per le rotte dei migranti nordafricani" e viene anche chiesto che vengano "intensificati i rapporti e gli accordi con i paesi di origine e transito dei migranti".

Anche il presidente francese Emmanuel Macron può tirare un sospiro di sollievo: "L'Europa vivrà ancora per lungo tempo la sfida della migrazione, dobbiamo fare fronte a questa sfida restando fedeli ai nostri valori. Oggi è una tappa importante perchè siamo riusciti a ottenere una soluzione europea e un lavoro di cooperazione". "Molti predicevano un mancato accordo o il trionfo di soluzioni nazionali, questa sera abbiamo trovato soluzioni europee", ha aggiunto Macron.

Ma la cancelliera tedesca Angela Merkel smorza gli entusiasmi: "Dopo un'intensa discussione sul tema più difficile per l'Unione europea, cioè le migrazioni, il fatto di aver concordato un testo comune è un buon segnale", ma "abbiamo ancora molto lavoro da fare per superare le divisioni".

Rientrati quindi i veti del club di Visegrad, e cioè di quei Paesi dell’Est restii a ogni possibile solidarietà sul tema dell’immigrazione e a gestire in modo più collegiale l'emergenza. "Siamo molto compiaciuti", ha detto il premier polacco Mateusz Morawiecki, lasciando il Consiglio europeo, annunciando che ha prevalso il "carattere volontario" nel documento delle conclusioni finali relativo al capitolo migranti.

Lo spiraglio arriva al termine di un braccio di ferro durato un giorno intero. E dopo che Conte aveva minacciato di mettere il veto per bloccare le conclusioni del vertice europeo, senza un patto sugli sbarchi. La riserva posta dal premier ha avuto come primo effetto quello di far saltare la conferenza stampa dei presidenti del Consiglio Donald Tusk e della Commissione Jean-Claude Juncker, che a fine giornata avrebbero dovuto annunciare i primi risultati della riunione.

Poi, a sera, Macron incontra Conte e insieme danno il via libera a un testo scritto dagli sherpa di alcuni Paesi. Il punto di caduta sui "centri volontari" per l'accoglienza dei migranti da insediare in diversi Paesi europei - non solo in Italia quindi - e sulla responsabilità condivisa degli sbarchi.


Ue e migranti, scontro Italia-Francia. Macron: "Accoglienza riguarda l'Italia". Conte : "Smentisco, era stanco..."
Vertice di Bruxelles, Roma cede su tutta la linea: non ottiene la distribuzione obbligatoria di tutti i migranti, ma solo quella volontaria dei rifugiati, sarà costretta ad aprire nuovi campi e accetta i ritorni nel nostro Paese delle persone scappate in Germania e Austria. Gelo di Salvini. Il premier italiano: "Nessuna promessa sui movimenti secondari". L'Ungheria esulta: Visegrad ha vinto
ALBERTO D'ARGENIO e TOMMASO CIRIACO
29 giugno 2018

http://www.repubblica.it/esteri/2018/06 ... -200348016

BRUXELLES - "Sono soddisfatto. Certo, se avessi scritto io il testo qualcosa l'avrei fatta diversamente, ma non da solo: eravamo in ventotto". Lasciando il suo hotel Amigo nel cuore di Bruxelles, il premier Giuseppe Conte commenta così l'accordo sui migranti raggiunto al Consiglio europeo. Nessun trionfalismo, e anzi, un messaggio consegnato prima di salire sull'auto che lo deve portare alla sessione mattutina del summit: "Ora vado lì per continuare a combattere".

E che gli entusiasmi vadano subito smorzati lo dimostrano anche le dichiarazioni del presidente francese, Emmanuel Macron, che al suo arrivo al secondo appuntamento del Consiglio europeo a Bruxelles, oggi, ha detto: "L'accordo sui migranti raggiunto nella notte tra i Paesi Ue coniuga responsabilità e solidarietà". Rimarcando però che la responsabilità è "dei Paesi di primo arrivo. Accettiamo la mutualizzazione dell'organizzazione e i finanziamenti europei" e infine concludendo: "I centri di accoglienza nella Ue sono su base volontaria, vanno fatti nei paesi di primo ingresso, sta a loro dire se si candidano ad aprirli". Sottolineando come "la Francia non sia un paese di primo arrivo". Macron ha comunque lodato Conte: "Per me l'Italia è un partner essenziale. Quello che vedo è un presidente del consiglio che sa prendersi le sue responsabilità e che si iscrive nella storia del popolo italiano, che è una storia europea".

"Macron? Era stanco. Lo smentisco", ha risposto a stretto giro il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel corso della conferenza stampa al termine del vertice Ue, a proposito dei centri di accoglienza solo nei paesi di primo approdo. Nell'accordo raggiunto "non si fa riferimento a un Paese di primo transito o di secondo transito", ha precisato Conte, aggiungendo inoltre che nell'articolo 12 sulla riforma di Dublino "siamo tutti d'accordo"

"Non ho sottoscritto nessun impegno specifico con Merkel" sull'accoglienza in Italia dei migranti secondari, ha poi aggiunto Conte: "Ho chiarito alla Cancelliera Merkel che non avremmo accettato di parlare di movimenti secondari se non avessimo parlato prima di movimenti primari" dei migranti, ha aggiunto Conte. Merkel, più o meno, conferma: "Non c'è nessun accordo concreto" bilaterale tra Italia e Germania sui movimenti secondari, perché "per l'Italia è un problema cruciale la migrazione primaria" e "per ora è una posizione che rispetto". E inoltre: "L'Italia non ha preso nessun obbligo per mettere in piedi questi centri controllati" e "non vede assolutamente nessuna possibilità".

Migranti, il documento del vertice Ue: centri volontari e paletti per le navi delle Ong

Ma doveva essere accordo, e accordo è stato. Sul tavolo "restano le divisioni", afferma Angela Merkel. "L'Europa ha adottato le posizioni di Visegrad", brinda il premier polacco Mateusz Morawiecki facendo il controcanto a Conte, per il quale "ora l'Italia non è più sola". Sono le 4.41 del mattino quando il presidente Donald Tusk finalmente annuncia l'intesa a ventotto sui migranti. Sono passate 13 estenuanti ore dall'avvio dei negoziati: in mezzo il veto italiano, litigi tra leader, alleanze rotte e ricomposte, battute per stemperare la tensione e un'incessante propaganda - non senza qualche gaffe - da parte della nostra delegazione a Bruxelles, impegnata a mascherare la "scatola vuota", un accordo che tradisce gli annunci del primo mese di vita del governo gialloverde ma che per sfuggire alla ruspa di Matteo Salvini deve essere venduto come una grande vittoria del premier Conte.

Eppure l'Italia cede su tutta la linea: non ottiene la distribuzione obbligatoria di tutti i migranti, ma solo quella volontaria dei rifugiati, sarà costretta ad aprire nuovi campi e accetta i ritorni nel nostro Paese delle persone scappate in Germania e Austria. E infatti passano solo poche ore e il leader leghista gela gli entusiasmi del premier: "Non mi fido delle parole, aspetto i fatti", dice intervistato da Massimo Giannini a Circo Massimo su Radio Capital. Anche se poi il ministro dell'Interno in una nota sfodera toni trionfalistici: "L'Italia torna protagonista, finalmente l'Europa è stata costretta ad accettare la discussione su una nostra proposta. Complimenti a Conte", dice.

In realtà l'ltalia incassa solo promesse ma cede su tutti i punti sul tavolo, abbandona al loro destino le promesse e le richieste rumorosamente avanzate nelle ultime settimane. Concede ad Angela Merkel la negoziazione degli accordi sui movimenti secondari, l'obbligo di riprendere i migranti registrati sul nostro territorio ma lasciati fuggire in Germania. Passaggio che permette alla Cancelliera di tornare a Berlino ed evitare la crisi di governo targata Horst Seehofer, il ministro dell'interno della bavarese Csu. Conte in cambio ottiene il vago principio che parla di "un nuovo approccio sui salvataggi basati su azioni condivise dei partner Ue". Tanto basta al premier per lanciarsi a dire di avere ottenuto "la condivisione dei salvataggi in mare". Ma è il resto delle conclusioni a segnare la Caporetto del governo italiano.

I leader danno mandato alla Commissione europea di esplorare la possibilità di creare "piattaforme" Onu in Africa dove sbarcare i migranti, come chiesto da Austria, paesi di Visegrad e Italia, anche se non si parla di Libia, come chiesto da Roma, e non si indica in quali paesi saranno installate, aprendo a un negoziato ancora tutto da costruire. C'è anche l'impegno a rinforzare la Guardia costiera libica. C'è uno "sforzo condiviso" tra nazioni europee a prendersi carico dei migranti, che però verranno trasferiti in "centri controllati" negli stati che volontariamente si offriranno di costruirli. Conte afferma "non siamo obbligati ad aprirli, valuteremo", ma è un bluff. L'Italia è costretta ad allestirli venendo meno al "no" solenne che aveva avanzato negli scorsi giorni. Il perché è presto detto: avrà accesso alla redistribuzione tra partner dei richiedenti asilo solo chi ospiterà nel proprio paese questi nuovi mega hotspot. E ancora, l'Italia dovrà continuare a identificare i migranti e potrà inviare i rifugiati solo ai partner che lo accetteranno "su base volontaria". Gli altri, come oggi, dovranno essere ospitati fino al rimpatrio.

Migranti, Salvini frena sull'accordo: "Non mi fido delle parole, vediamo i fatti"

Dunque non cambia nulla rispetto alla situazione odierna, l'Italia chiedeva l'apertura di tutti i porti europei ai barconi, la distribuzione obbligatoria di tutti i migranti, richiedenti asilo ed economici (illegali) e invece si accontenta che un gruppo di volenterosi conceda di prenderne a carico un numero di rifugiati deciso volontariamente. Il tutto fino alla riforma di Dublino, che introdurrebbe quote obbligatorie, sulla quale i leader si impegnano solo genericamente a negoziarla "quanto prima", un rinvio alle calende greche vista l'irremovibile opposizione degli alleati di Salvini: i Visegrad e l'Austria di Sebastian Kurz. Magra consolazione: Conte incassa "l'impegno" dei governi a versare i 500 milioni per riempire il Trust Fund Africa, necessario a proseguire i progetti Ue nel Corno, Sahel e Maghreb. Talmente poco che Salvini in mattinata minaccia: "Non mi fido delle parole, aspetto i fatti, vediamo che succede", risponde a chi a Roma chiede un commento sull'esito del summit. E intanto Conte dà il via libera anche al rinnovo delle sanzioni alla Russia (troppe le pressioni, anche Usa, per non farlo) senza condizioni.
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Messaggioda Berto » ven giu 29, 2018 3:29 am

Respinte il 60% delle richieste dei richiedenti asilo in Lombardia: raddoppiano i ricorsi
Redazione 28 giugno 2018

http://www.milanotoday.it/attualita/ric ... ieste.html

Sei su dieci delle richieste d'asilo presentate dai migranti negli ultimi anni sono state respinte dalla Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Milano. A riferirlo è il bilancio di responsabilità sociale del Tribunale del capoluogo lombardo, presentato oggi al Palazzo di Giustizia.

Il documento indica anche che tra il 2015 e il 2017 è raddoppiato il numero dei ricorsi presentati dagli stranieri a cui non era stato riconosciuto lo status di richiedente asilo. Nel biennio di riferimento, infatti, il totale dei procedimenti ammonta a 3.647, mentre fino al 2015 erano soltanto 2.007.

Lo scorso anno in Lombardia sono stati accolti il 14% dei migranti presenti sul territorio italiano, complessivamente 26.519 persone. A Milano, in particolare, si è registrato un'impennata delle richieste d'asilo, con quasi 4mila esposti per ottenere la protezione internazionale, dopo che la prima richiesta di asilo era stata respinta dalle commissioni territoriali prefettizie. Per far fronte a tanti ricorsi, nel 2017 il tribunale di Milano ha istituito una nuova sezione specializzata.


https://www.facebook.com/groups/1059950 ... 8767174304

Sono oltre 4mila i ricorsi dei cosiddetti richiedenti asilo per ottenere lo status di rifugiato presentati nel 2017 al Tribunale di Milano, dopo il no alle loro domande. Un business senza precedenti per gli avvocati delle Coop senza precedenti.
E’ uno dei dati che emerge dal bilancio di responsabilità sociale del Tribunale milanese presentato al Palagiustizia, assieme a quello degli altri uffici giudiziari milanesi.
Il Tribunale di Milano, presieduto da Roberto Bichi, spiega di aver messo in campo “una forte attenzione” al tema “immigrazione” nel 2017. L’anno scorso, infatti, nel capoluogo lombardo è stata creata anche la “nuova sezione specializzata immigrazione” per trattare questi ricorsi. La nuova sezione, appunto, ha calcolato il dato di 4mila ricorsi di richiedenti asilo depositati lo scorso anno.
Questa storia che gente come ad esempio nigeriani e pakistani possano fare ricorso è vergognosa. Deve essere eliminata la possibilità per evitare abusi.
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Messaggioda Berto » ven giu 29, 2018 9:04 pm

Il grido di dolore dei cittadini di Napoli
Gabriele Laganà - Ven, 29/06/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 46646.html

Ci sta mettendo tutto il suo impegno, Adelaide, affinché la realtà del Vasto, un’area nei pressi della stazione centrale di Napoli, possa migliorare.

Ma la battaglia è ardua e pericolosa. La giovane idealista, coordinatrice della Lega nel IV Municipio e fortemente impegnata nel sociale, ha già ricevuto diverse minacce. Eppure va avanti a testa alta per la sua strada, senza scoraggiarsi.

La sua missione è quella di far conoscere il più possibile la difficile situazione del territorio perché “solo così si possono scuotere le coscienze di tutti i cittadini”.

Spesso la si incontra in strada mentre accompagna chi lavora nel mondo dell’informazione in alcuni dei luoghi più difficili di Napoli dove, in determinati momenti della giornata, fa paura anche camminare.

Ieri ero io il suo ospite. L’appuntamento è al Corso Meridionale, strada a pochi passi dalla trafficata Piazza Garibaldi. La raggiungo in compagnia di Pietro Contemi, conosciutissimo consigliere municipale di Generazione Sud anche lui fortemente impegnato nel tentativo di far rinascere quest'area.

Non c’è bisogno di andare in giro per scovare qualcosa da raccontare. Il tempo di un rapido saluto e la nostra attenzione viene subito catturata da grida: a poche decine di metri da noi, infatti, era scoppiata una violenta rissa fra immigrati.

Pochi i curiosi che si fermano a guardare e chi lo fa tiene le debite distanze. Noi, invece, ci avviciniamo.

Solo il gesto di puntare il nostro telefono contro quel capannello impazzito e veniamo ricoperti da insulti provenienti da chi, fino a pochi istanti prima, se le stava dando di santa ragione. Come se non bastasse, un uomo con fare minaccioso ci insegue gridando di andare via perché quella è zona loro.

Siamo costretti ad allontanarci per evitare guai. Intanto la colluttazione riprende con ancor più vigore, espandendosi anche in una via laterale. Un’anziana osserva la scena scuotendo solo il capo. Un silenzio assordante ed intriso di angoscia, il suo, che vale più di mille parole. Un silenzio che sa di resa.

“Questa zona è divenuta la Lampedusa napoletana” afferma Alessandro, un residente.

Che aggiunge: “Troppi immigrati a Napoli. Non è accettabile parlare di razzismo perché la gente ha sempre accolto bene gli stranieri.

Chiediamo solo una distribuzione equa. Il sindaco parla di integrazione ma ormai questa è diventata una banlieu”.

“Ogni giorno è la stessa storia” sussurra qualcun altro dei presenti.

Per fortuna interviene prontamente la polizia che riporta la situazione ad una relativa calma nel giro di pochi minuti.

“Mi accusano di essere razzista ma non hanno capito nulla. Io mi batto per la legalità” dice Adelaide con tono perentorio. “Organizzo gli eventi del doposcuola che si svolgono nella parrocchia del Buon Consiglio al Vasto. A questi appuntamenti partecipano bambini di varie etnie. Grazie a noi i piccoli possono uscire di casa e conoscersi tra loro. Cosa che non potrebbero fare in strada per motivi di sicurezza”.

Inoltre, la battagliera attivista aggiunge un particolare di non poco conto: “Abbiamo organizzato una manifestazione contro il degrado che ha visto la partecipazione di tanti immigrati perfettamente integrati. Persone oneste che svolgono lavori onesti e che non ne possono più della delinquenza e della violenza. Le autorità devono intervenire con maggiore forza per risolvere i problemi perché qui è stato creato un disastro sociale. È una guerra tra poveri”.

Nonostante tutto, la vita nella via riprende rapidamente i suoi consueti ritmi, forse perché la gente di Napoli è ormai abituata a simili eventi.

Mentre passeggia con le sue figlie, una mamma decide di fermarsi a parlare con noi. “Chiamiamo i vigili ogni 5 minuti eppure poi torna tutto come prima” afferma la donna indicando via Bologna dove si tiene un mercatino. “Quando va via chi ha la licenza regolare restano gli abusivi che vendono anche alimenti. Ma chi controlla la provenienza? Io non posso aprire la finestra di casa perché dalla strada si alza un odore sgradevole. Ma che prodotti sono?”.

La signora con coraggio ci racconta anche di come nel suo palazzo gli immigrati salgono e scendono dagli appartamenti che prendono in affitto con enormi buste, coperte e scatoloni.

Mentre continua il suo racconto nell’aria rimbomba il suono di una sirena della polizia. “Vedete? Mia figlia ride solo quando vede passare la macchina di polizia o carabinieri perché si sente più al sicuro” ci dice la mamma indicando il volto della piccola improvvisamente illuminato da un dolce sorriso.

“Ma il problema più grande per noi inizia dal tardo pomeriggio, quando gli stranieri si concentrano nelle vicine via Firenze, via Venezia e via Milano per bere ed ubriacarsi anche a tarda ora in barba alle ordinanze del Comune sulla vendita di alcolici. La sera è rischioso uscire di casa” conclude sconsolata la signora.

Il consigliere Pietro Contemi cerca di tranquillizzarla e ribadisce che “la situazione del Vasto è arrivata ad un punto di gravità assoluta con forti tensioni tra residenti ed immigrati. Troppo tempo è trascorso senza che nessuno prendesse provvedimenti adeguati per garantire la sicurezza dei cittadini di Napoli. È stato permesso tutto ciò a danno di numerose famiglie perbene, anche straniere, che vivono qui. Bisogna agire in fretta per il ripristino della legalità. Non meno gravi sono le realtà di Poggioreale e del Centro Direzionale sono per fare altri esempi”.

Il presidente del movimento “Generazione Sud” Ugo Parisi è dello stesso avviso: “Non ci sono soluzioni immediate. Però i buonisti confondono il razzismo con il buonsenso. L’Italia non può sostenere tutta questa immigrazione. Credo che sia giunto il momento di costringere l’Europa a ridiscutere gli accordi di Dublino”. Ed aggiunge che “i veri profughi sono pochi. Molti vengono qui e pretendono di cambiare le nostre regole, le nostre tradizioni, la nostra cultura. Sono loro che devono adeguarsi alle nostre leggi. Non può essere razzismo dire che bisogna pensare prima agli italiani. Se non ci sono risorse per noi come possiamo darle agli altri?”.

Una difficile giornata volge al termine. I residenti sperano che il nuovo giorni porti novità positive. Sanno che è difficile ma lo sperano con il cuore. Per il futuro loro e di Napoli.
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Re: A difesa dei diritti umani dei cittadini italiani ed eur

Messaggioda Berto » ven giu 29, 2018 9:12 pm

???

Pensioni, Boeri lancia l'allarme sulla riduzione dell'immigrazione
2018/06/29

https://www.lettera43.it/it/articoli/ec ... one/221506

Il contenimento dell'immigrazione potrebbe avere ripercussioni acnhe sul piano previdenziale. A sostenerlo è il presidente dell'Inps Tito Boeri, secondo cui «gli scenari più preoccupanti per la spesa pensionistica prevedono una forte riduzione dei flussi migratori che è già in atto».

«IL SISTEMA NON È IN GRADO DI ADATTARSI». «Il sistema pensionistico non è in grado di adattarsi alla diminuzione dei contribuenti» legata al calo dei nati in Italia, ha proseguitoBoeri. «Il problema è serissimo e dell'immediato. Volenti o nolenti l'immigrazione può darci un modo di gestire questa difficile transizione demografica. Avere immigrati regolari ci permette di avere flussi contributivi significativi».

«SERVIRANNO 20 ANNI PER LE NUOVE GENERAZIONI». Col calo dei flussi, ha spiegato Boeri, l'arrivo di migranti «comincia a essere non più sufficiente» a controbilanciare «il calo degli autoctoni. Le previsioni ci dicono che nel giro di pochi anni perderemmo città intere e questo è un problema molto serio per il nostro sistema pensionistico. Anche se gli italiani ricominciano a fare i figli, ci vorranno almeno 20 anni prima che comincino a pagare contributi». «Chiunque abbia un ruolo» - ha aggiunto - «deve spiegare agli italiani questo problema» che si manifesta già «e non fra 10 anni».

Pronta la replica del ministro dell'Interno Matteo Salvini, che su Twitter ha scritto: «Secondo Boeri, presidente dell'Inps, la 'riduzione dei flussi migratori' è preoccupante perché sono gli immigrati a pagare le pensioni degli italiani...E la legge Fornero non si tocca. Ma basta!!!»


Alberto Pento
Questo è tra più dementi e bugiardi che vi siano
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