I rasisti veri łi ciama rasixmo coel ke rasixmo no xe

Re: I rasisti veri łi ciama rasixmo coel ke rasixmo no xe

Messaggioda Berto » ven ott 12, 2018 7:51 pm

Pierre-André Taguieff
Niram Ferretti

https://www.facebook.com/photo.php?fbid ... 0120610304


Pierre-André Taguieff è oggi uno dei maggiori intellettuali francesi e anche uno dei più acuti studiosi di antisemitismo. È poco conosciuto in Italia, e purtroppo, la maggioranza dei suoi libri sono reperibili solo in francese. Vale la pena sempre leggerlo con grande attenzione.

"C'è una Francia delle grandi città, quella delle élite globalizzate, una Francia periferica le cui popolazioni sono relativamente povere ed emarginate, e una Francia dei sobborghi con un dominio culturale musulmano in cui l'antisionismo è molto virulento e svolge persino il ruolo di una vero visione del mondo: tutto è spiegato dalla trama sionista o ebraica, dalla dominazione ebraica nei media, dall'economia o dalla politica, ecc.

Dobbiamo prima porre il problema. Chiamalo "nuovo antisemitismo" o "nuova giudeofobia", si tratta di identificare il suo nucleo duro senza diluirlo con il razzismo o l'antisemitismo. Mentre esiste la xenofobia o il razzismo anti-immigrazione in alcuni paesi europei, questo fenomeno non ha nulla a che fare con ciò che chiamo la nuova giudeofobia. Quest'ultimo ha una forte specificità, sia essa diffusa, diluita, ambientata o elaborata e che rientra in un odio anti-ebraico altamente intellettualizzato, dove si incontra sempre una forte impregnazione di cospirazione - stavo per dire "conspira-sionista".

"Da Jean Genet a Alain Badiou, passando per i negazionisti Roger Garaudy e Serge Thion, l'intellettualizzazione della giudefobia è una costante fissa dell'estrema sinistra. Il decadimento intellettuale dell'estrema sinistra attende di essere studiato in modo sistematico".

"La demonizzazione del sionismo e di Israele iniziò alcuni anni dopo la creazione dello stato ebraico. La propaganda sovietica, in seguito trasmessa dalla propaganda pan-araba (Nasser) e palestinese e, più recentemente, dalla propaganda islamista ha demonizzato Israele, costruendo gradualmente un'immagine intrinsecamente negativa. Tutto deve essere fatto per correggere questa immagine e bloccare il processo di indottrinamento con cui abbiamo a che fare".

Antoine Lagadec, Pierre-André Taguieff : « Dans la nouvelle judéophobie, les juifs sont assimilés non seulement à des racistes mais à des nazis », Revue des deux mondes, 25 novembre 2017.



Alberto Pento
Non condivido affatto l'affermazione di Pierre-André Taguieff che in alcuni paesi europei vi sia un "razzismo anti immigrazione" che è semplicemente un'assurdità semantica e una idiozia socio politica.
Nessuno in Europa è contro una regolare e rispettosa immigrazione, ma molti giustamente sono contro l'invasione dei clandestini e l'immigrazione irregolare e contro l'insediamento dei nazi maomettani.



Niram Ferretti
Il razzismo esiste. E'affermare che non esista il razzismo un'affermazione di idiozia non socio politica. Ci può essere benissimo un razzismo contro gli immigrati così come ci può non essere alcun razzismo contro gli immigrati. Le due cose non si escludono a vicenda. Essere per una immigrazione regolata non ha nulla a che fare con il razzismo, evidentemente, essere contro l'immigrazione tout court sì. Taguieff sa esattamente di cosa parla.


Alberto Pento

Se mi è permesso dire la mia esprimendo la mio opinione e il mio pensiero critico,
ritengo che oggigiorno vi sia un abuso del termine razzismo, un uso inflazionato, improprio, spropositato e pretestuoso di questa parola;
sono convinto che la naturale diffindenza verso lo sconosciuto e lo straniero non sia né xenofobia, né razzismo, ma sana preoccupazione, ragionevole curiosa cautela e giusta prudenza;
ritengo anche che la forte avversione, l'odio e il rifiuto per i clandestini in generale non sia né razzismo, né xenofobia ma naturale e giusto atteggiamento dei nativi abitanti e cittadini europei verso un fenomeno che comporta molti problemi e che porta parecchio disagio, sofferenza, insicurezza, conflitti, malessere; la stessa giusta e naturale avversione che ha un qualsiasi essere umano per chi gli entra in casa con la violenza e la frode per derubarlo, rapinarlo, stuprarlo o semplicemente per farsi ospitare e vivere alle sue spalle;
penso che l'avversione o l'antipatia di qualcuno per qualche immigrato regolare in particolare non sia razzismo;

credo che il razzismo sussista o si concretizzi esclusivamente solo laddove vi sia disprezzo, discriminazione, persecuzione e predazione.

Credo che negare a qualcuno,
specialmente agli abitanti nativi e cittadini di un qualsiasi luogo, casa, paese, comunità,
il diritto a decidere chi possa o meno entrare nella loro casa e paese;
il diritto alla naturale e sana diffidenza umana verso lo straniero in generale;
il diritto all'avversione, al rifiuto e all'odio verso chi invade, delinque e porta male;
sia questo sì una forma di disprezzo, di discriminazione e di persecuzione che concretizza il razzismo.


Concludendo,
in Europa io vedo principalmente questi razzismi:
a) il razzismo dei nazi demo comunisti contro i cittadini bianchi nativi europei;
b) il feroce razzismo predatorio dei nazi zingari verso tutti i non zingari;
c) il razzismo dei nazi democomunisti, dei nazi cristiani, dei nazi maomettani e dei nazi fascisti verso gli ebrei e Israele;
d) il razzismo orrendo dei nazi maomettati verso i non maomettani, gli atei, gli aidoli, le donne e tutti i diversamente religiosi e pensanti della terra.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: I rasisti veri łi ciama rasixmo coel ke rasixmo no xe

Messaggioda Berto » sab ott 13, 2018 2:57 am

L'allarme della Caritas: "Per gli italiani, i migranti sono un problema"
Luca Romano - Ven, 12/10/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 87550.html

Secondo una ricerca realizzata da Caritas e Il Regno, è cambiato, in questi ultimi mesi, l'atteggiamento degli italiani nei confronti dei migranti

La Caritas torna a parlare di migranti e del pericolo razzismo in Italia.

Seconda una ricerca condotta da Il Regno e dall'organismo pastorale della Cei dal titolo "La fiducia dei migranti, la sfiducia degli italiani", gli italiani non sono contrari all'immigrazione perché razzisti. Come afferma lo studio, "una larga fetta di italiani non vuole aprire le porte di casa più per ragioni economiche (55%) che per motivi culturali (meno del 40%)" e "gli atteggiamenti xenofobi sono diffusi in una minoranza di italiani".

La ricerca, che è stata condotta da Paolo Segatti e Federico Vegetti dell'Università statale di Milano, sarà pubblicata nel numero di ottobre di "Italia Caritas". Come ha spiegato don Francesco Soddu, "abbiamo scelto di condividere con la rivista Il Regno un'indagine sul tema dell'atteggiamento degli italiani sul fenomeno migratorio per fornire uno strumento di comprensione delle tendenze in atto e avviare una riflessione a livello nazionale e locale, che superi la mera dimensione della contrapposizione".

Secondo i risultati della ricerca, l'atteggiamento degli italiani verso i migranti è cambiato."L'immigrazione per moltissimi italiani rappresenta un problema più che un'opportunità, mentre nel 2017 le proporzioni erano inverse e l'Italia era in Europa tra i Paesi con una maggiore apertura della popolazione all'accoglienza nonostante il numero di immigrati residenti legali dai Paesi extra Ue e il numero di irregolari non fosse maggiore".



Alberto Pento

Il problema non sono i migranti in quanto tali, ma quelli clandestini o illegali o irregolari. L'invasione scriteriata dei parassiti e dei delinquenti che dobbiamo accogliere e ospitare per forza e che ci mancano di rispetto che ci sfruttano e che ci opprimono come i nazi maomettani.

Il razzismo (e la xenofobia) non è quello degli italiani che non vogliono l'invasione scriteriata ma quello di chi vuole l'invasione a danno dei nativi e cittadini italiani, come quello demenziale, fanatico o interessato e irresponsabile per esempio della CEI, di Bergoglio, della Caritas e di altre associazioni pro invasione dei clandestini e dei nazi maomettani.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: I rasisti veri łi ciama rasixmo coel ke rasixmo no xe

Messaggioda Berto » sab dic 22, 2018 10:24 pm

La Appendino tappezza Torino di manifesti antirazzisti: "Le razze non esistono"
Federico Garau - Sab, 22/12/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 20538.html

Partita ieri la campagna del comune di Torino contro i razzisti: cartelloni recanti la frase “Le razze non esistono i razzisti sì. E puoi denunciarli” saranno affissi sui mezzi pubblici ed in varie zone della città per sensibilizzare gli abitanti sul problema ed incoraggiare le denunce

Pronta l’iniziativa del comune di Torino per combattere la piaga del razzismo.

Una problematica, a detta della giunta grillina, oramai imperante.

Sempre più numerosi, infatti, sarebbero gli episodi di intolleranza registrati sui mezzi di trasporto o all’interno degli uffici pubblici, rivolti a persone con diverso colore di pelle o con indumenti distintivi quali il velo tipico delle donne musulmane. Ecco il perché della campagna lanciata dal comune, entrata in vigore proprio nella giornata di ieri.

Oltre 900 manifesti saranno montati su 50 autobus della linea trasporti GTT, così come sulle fiancate del tram 4. Altri 200 cartelloni di maggiori dimensioni verranno inoltre affissi in città dal 27 di questo mese. Tutti quanti i manifesti recheranno il messaggio: “Le razze non esistono i razzisti sì. E puoi denunciarli” o “Se insulti o aggredisci qualcuno per il colore della pelle rischi dai 4 ai 5 mesi di carcere”.

Questa iniziativa dal titolo “Il razzismo non è un’opinione, è un crimine” fa parte di una proposta ben più ampia, nota come Progetto europeo G3P Reloaded. Questo interessa numerosi paesi e si prefigge di combattere il razzismo ed ogni crimine ad esso correlato, incoraggiando le denunce.

“Torino è una città basata su un modello interculturale positivo e sostenibile, che punta al dialogo e all’inclusione di tutte e tutti come motore di sviluppo e di crescita. In questa visione, il razzismo, al pari del sessismo, della violenza di genere, dell’omofobia e di altre forme di esclusione non hanno alcun posto”. Questa la dichiarazione di Marco Giusta, assessore alle pari opportunità, come riportato da “La Stampa”. Ed ecco dunque la campagna con i manifesti realizzati dal grafico Emanuele Di Dio.

“Con le comunità della città, attraverso il progetto G3P, abbiamo costruito tavoli di incontro con le forze dell’ordine, in modo da ridurre la diffidenza e costruire reti e connessioni. Chi subisce episodi di razzismo sa che può contare non solo sul supporto della Polizia, Carabinieri, Polizia municipale, ma anche sulla presenza della Questura e della Prefettura”, conclude Giusta.


Alberto Pento
L'invasione dei clandestini e il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina è una violenza razzista, tra le peggiori, crimini contro l'umanità e i diritti umani e civili dei nativi e dei cittadini italiani ed europei.
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