Migranti, Salvini chiude i porti ad altre due ong. Toninelli: "L'Olanda richiami le sue navi che violano codice di condotta"16 giugno 2018
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... ta/4430704 I migranti dell’Aquarius stanno per sbarcare in Spagna e così il ministro dell’Interno Matteo Salvini dopo una settimana può cambiare obiettivo. Questa volta sono due ong tedesche che operano davanti alla costa della Libia con navi con bandiera olandese, Lifeline (“La linea della vita”, in inglese) e Seefuchs (“Volpe del mare”, in tedesco). Torna l’hashtag #chiudiamoiporti e torna la linea: “Sono arrivate al largo delle coste della Libia, in attesa del loro carico di esseri umani abbandonati dagli scafisti” informa il vicepresidente del Consiglio sul suo profilo personale di facebook diventato un canale continuo e quasi esclusivo di comunicazione. “Sappiano questi signori che l’Italia non vuole più essere complice del business dell’immigrazione clandestina e quindi dovranno cercarsi altri porti (non italiani) dove dirigersi”. Una linea che unisce tutto il governo. Il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli chiede infatti all’Olanda di richiamare le navi ong con bandiera dei Paesi Bassi perché non sono attrezzate e violano i codici di condotta. Ma l’ulteriore giallo riguarda proprio queste ong perché dalla rappresentanza di Amsterdam all’Unione Europea rispondono a Toninelli: “Non si tratta di Ong olandesi, né sono imbarcazioni registrate in Olanda. Anche il governo dei Paesi Bassi è preoccupato per l’attività delle Ong nell’area di ricerca e salvataggio libica, in violazione del codice di condotta. Facendo così sono strumentalizzate dal cinico modello dei trafficanti di esseri umani libici e lo sostengono”.
Dall’altra parte c’è la Cei che chiede umanità, salvaguardia delle vite e rispetto dei diritti, ma lancia un forte appello all’Europa affinché l’Italia non resti sola. Nel frattempo il Pd, con David Sassoli, evoca l’intervento della Corte europea dei diritti dell’uomo perché “si stanno violando le convenzioni internazionali e trattati”.
I soccorsi della notte coordinati dall’Italia (e le ong non c’entrano)
Parole che su twitter accendono un duello a distanza anche molto ruvido tra il capo del Viminale e l’ong Lifeline, che però parevano la premessa per un altro caso Aquarius, con i porti “chiusi” (anche se formalmente non lo sono mai stati) di fronte a una nave con decine di persone salvate da un naufragio. In realtà Lifeline non ha nessuno a bordo: nella notte ha solo assistito – insieme ad una nave militare degli Stati Uniti – a un’operazione di salvataggio e trasbordo di 118 persone (tra cui 14 donne, 4 bambini e un neonato) sul Viking Amber, mercantile con bandiera di Singapore, designato dalla Guardia Costiera per effettuare l’intervento, quindi sotto il pieno coordinamento di Roma. I 118 tra l’altro sono solo una parte delle circa 450 persone che si trovano a bordo del Viking e che sono state recuperate dal mare nel corso di 4 interventi di soccorso. Tra oggi e domani i 118 verranno trasbordati su un mezzo della Guardia costiera italiana per essere indirizzati verso un porto ancora da definire.
Fin qui la parte operativa delle ultime ore che è gestita dalla centrale delle Capitanerie a Roma e che peraltro non vede le ong protagoniste. Poi però c’è la parte politica ed è su questo che ci si avvia a un nuovo braccio di ferro che conferma la linea del governo. La presa di posizione di Salvini, infatti, provoca un botta e risposta su twitter con LifeLine: “Quando i fascisti ci fanno promozione…” ha commentato in un primo momento l’associazione sul suo account. Il ministro dell’Interno ha replicato: “Una pseudo associazione di volontariato che dà del ‘fascista’ al vicepremier italiano? Questi non toccheranno mai più terra in Italia“. Lifeline negli stessi minuti ha fatto retromarcia, cancellando il messaggio precedente e precisando, forse in modo sarcastico: “No, @matteosalvinimi non è naturalmente un fascista. Ci è scivolato il mouse“. Ma Salvini non cede: “Roba da matti. A casa nostra comandiamo noi, la pacchia è STRA-FINITA, chiaro? Insulti e minacce non ci fermano”.
Toninelli: “Le navi di LifeLine non sono attrezzate”. Replica: “Non è vero”
Ma l’ong tiene a precisare che anche nell’intervento nel corso della notte “abbiamo cooperato con le autorità italiane ed americane nel pieno rispetto del codice di condotta”. Ed è esattamente questo il punto di scontro con il governo. “Le navi ong olandesi Lifeline e Seefuchs stazionano da ore in acque libiche – fa notare il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli – In violazione del codice di condotta perché non hanno mezzi e personale adatti a salvare un gran numero di persone. E potrebbero mettere in pericolo equipaggi e naufraghi. L’Olanda le faccia rientrare“.
Ma anche in questo caso LifeLine replica: “Abbiamo i mezzi ed il personale per effettuare le missioni di ricerca e soccorso – si legge in un tweet – e per fornire il primo sussidio a coloro che sono in emergenza, secondo il Codice di condotta. La nostra missione è salvare e garantire che le persone in cerca di protezione non vengano riportate in Libia e offrire loro la possibilità di raggiungere un porto sicuro”.
Crimi come Salvini: “La pacchia è finita”
D’altra parte la linea di Salvini convince tutto il governo, con il sostegno esplicito del M5s. C’è per esempio il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Vito Crimi che usa le stesse parole del leader leghista: “La pacchia è finita per chi specula sui migranti”, dice Crimi, per quelli che “sui 600 migranti” dell’Aquarius “avrebbero lucrato 600mila euro al mese chissà per quanto tempo: c’è un albergatore che non ha potuto accogliere 50 persone per un mese una cooperativa che non ha avuto un appalto. E’ questo che dobbiamo bloccare in Italia. La pacchia è finita per chi ha speculato”. Crimi parla da un convegno sull’immigrazione promosso dall’associazione di magistrati Area Dg, al quale hanno partecipato tra gli altri anche il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho (che ha lamentato l’assenza della polizia giudiziaria a bordo delle navi dell’ong) e il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro (che ha definito le ong “parte di un sistema sbagliato”, con relative polemiche politiche).
Da lì arriva anche la replica dell’ex ministro degli Interni Marco Minniti. “Non posso dire a minorenne non accompagnato ‘la pacchia è finità, non capirebbe, perché non ci può essere cosa più drammatica che lasciare la propria famiglia. Le migrazioni sono un business? No. Può esserci malaffare? Sì. E tuttavia definire le migrazioni un business significa non aver capito bene quello che abbiamo di fronte. Si può dire, parlando dell’immigrazione, ‘la pacchia è finita?’ No”. Per Minniti “l’immigrazione è un fatto epocale, è una questione che riguarda il mondo, non pensiamo che riguardi soltanto l’Italia. Può essere cancellata? No, la cosa che può fare una grande democrazie è governare i flussi migratori” e lo si può fare, aggiunge nel “rispetto reciproco” tra “istituzioni democratiche, Stati e organizzazioni umanitarie”. “Se vogliamo affrontare grandi fenomeni epocali – ha concluso Minniti – dobbiamo mettere in campo una strategia complessa e difficile”.
Aquarius domenica a Valencia, la Francia accoglierà parte dei migranti
Nel frattempo le tre navi con i 629 migranti diretti in Spagna – Aquarius della ong Sos Mediterranée, Dattilo della Guardia Costiera e Orione della Marina – sta per raggiungere Valencia dopo 4 giorni di navigazione: l’arrivo è previsto per la mattinata di domenica. “Speriamo che la vicenda dell’Aquarius rappresenti realmente un punto di svolta per cambiare una volta per tutte la politica europea in tema di migrazioni” ha detto il presidente di Msf Spagna, David Noguera che ha ribadito che è “inaccettabile” che persone che scappano da guerra e fame vengano tenute per oltre una settimana in mezzo al mare in attesa di un porto sicuro e ha chiesto che a tutti i 629 migranti a bordo dell’Aquarius sia concesso lo status di rifugiato. “Sono tutte persone che hanno subito violenze nelle settimane e nei mesi di detenzione in Libia”.
La vicepremier spagnola Carmen Calvo ha annunciato tra l’altro che la Francia collaborerà all’accoglienza dei migranti dell’Aquarius. Il presidente Pedro Sanchez, racconta la Vanguardia, ha ringraziato il presidente Emmanuel Macron, sottolineando che questa è la cooperazione “con cui l’Europa deve rispondere”. In particolare, in una nota della Moncloa, si legge che dopo l’incontro tra la vicepremier e l’ambasciatore di Francia in Spagna, Parigi “accoglierà i migranti che, dopo l’arrivo al porto di Valencia e dopo aver completato tutti i passaggi formali previsti dal procedimento di accoglienza, manifestino il desiderio di recarsi in Francia”.
Sulla questione dei migranti è intervenuta la cancelliera tedesca Angela Merkel, che nel suo video messaggio settimanale ha ribadito che quella delle migrazioni è “una sfida europea che ha bisogno di una risposta europea“. Parole pronunciate in un momento molto complesso per il suo governo, che è in fase di stallo per lo scontro tra la stessa cancelliera e il suo ministro degli interni, Horst Seehofer, sostenitore di una linea “più dura”. Lunedì, invece, la Merkel riceverà il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
La Cei: “Salvare le vite, ma l’Italia non sia lasciata sola”
La Chiesa italiana chiede salvaguardia delle vite e rispetto dei diritti ma lancia un appello all’Europa affinché l’Italia non resti sola. Il presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinale Gualtiero Bassetti, in un messaggio sottolinea: “Crediamo nella salvaguardia della vita umana: nel grembo materno, nelle officine, nei deserti e nei mari. I diritti e la dignità dei migranti, come quelli dei lavoratori e delle fasce più deboli della società, vanno tutelati e difesi. Sempre”. Ma aggiunge: “L’Italia, che davanti all’emergenza ha saputo scrivere pagine generose e solidali, non può essere lasciata sola ad affrontare eventi così complessi e drammatici. Proprio perché crediamo nell’Europa, non ci stanchiamo di alzare la voce perché questa sfida sia assunta con responsabilità da tutti“. Bassetti ammette che il fenomeno è complesso e che “risposte prefabbricate e soluzioni semplicistiche hanno l’effetto di renderlo, inutilmente, ancora più incandescente. Crediamo nel diritto di ogni persona a non dover essere costretta ad abbandonare la propria terra e in tale prospettiva come Chiesa lavoriamo in spirito di giustizia, solidarietà e condivisione. Crediamo altresì che la società plurale verso la quale siamo incamminati ci impegni a far la nostra parte sul versante educativo e culturale, aiutando a superare paure, pregiudizi e diffidenze”.
Di soluzioni non facili sul tema dei migranti parla anche il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura: “Fermo restando che la situazione è complessa c’è però anche bisogno sempre di tenere conto di questi valori”. Quanto ai toni usati da Salvini, il cardinale, a margine della cerimonia in cui gli è stata conferita la laurea honoris causa a Bologna, ha commentato: “Penso che noi tutti dobbiamo avere una sorta di purificazione della nostra grammatica comunicativa“.
Salvini avvisa le Ong: “Non sbarcherete in Italia”http://notizie.tiscali.it/politica/articoli/Salvini-OngAvviso ai naviganti, in questo caso alle Ong superstiti nel Mediterraneo: "Non sbarcherete in Italia". Di buon mattino, non appena i suoi uffici gli comunicano che due navi umanitarie di associazioni tedesche, ma con bandiera olandese, Seefuchs e Lifeline, si trovano di fronte alle coste libiche pronte a caricare migranti, il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, lancia il suo monito con un post su Facebook seguito dall'hashtag #chiudiamo i porti. "Fascista", la replica della Lifeline, poi cancellata da twitter.
La linea dura di Salvini è seguita anche dai Cinquestelle
"Le Ong - ha detto il sottosegretario Vito Crimi - alimentano il traffico di esseri umani". Mentre la Cei invia a salvare "sempre" le vite, aggiungendo che l'Italia "non può esser lasciata sola". Ed il vicepresidente del Parlamento europeo David Sassoli chiede l'intervento della Corte europea dei diritti umani: "qui si stanno violando convenzioni internazionali e trattati". L'offensiva del titolare del Viminale contro quelli che sprezzantemente definisce "vicescafisti" prosegue dunque senza tregua.
Eliminare le navi umanitarie dal Canale di Sicilia
Una strategia avviata già lo scorso anno dal suo predecessore Marco Minniti con il sostegno di alcune procure siciliane. Codice di condotta e sequestri giudiziari hanno così portato ad una drastica riduzione dei mezzi delle Ong che nei primi mesi del 2017 erano stati responsabili del 40% dei salvataggi complessivi: delle 12 navi presenti in quel periodo si è scesi alle attuali 3-4. Ed il fresco esempio della Aquarius, costretta ad una "crociera" di un migliaio di km nel Mediterraneo, dalle acque libiche fino a Valencia, servirà da deterrente. "Vogliono farci sparire", è il grido di rabbia di Sea Watch, Proactiva Open Arms e Msf.
Salvini ha informato che la Lifeline e la Seefuchs sono arrivate al largo delle coste della Libia, "in attesa del loro carico di esseri umani abbandonati dagli scafisti. Sappiano questi signori che l'Italia non vuole più essere complice del business dell'immigrazione clandestina e quindi dovranno cercarsi altri porti (non italiani) dove dirigersi. Da ministro e da papà, lo faccio per il bene di tutti". Sempre con un tweet, è ironica la risposta di Lifeline: "quando i fascisti ci fanno pubblicità...".
Non la prende bene il ministro che contrattacca: "roba da matti. A casa nostra comandiamo noi, la pacchia è STRA-FINITA, chiaro? Insulti e minacce non ci fermano". Nel corso della giornata le due navi umanitarie non sono però intervenute, anche se Lifeline ha fatto sapere di aver assistito 118 migranti in difficoltà su un gommone che sono stati presi a bordo dal mercantile Viking Amber, L'operazione, coordinata da Roma, si concluderà con il trasbordo dei naufraghi su motovedette della Guardia costiera che arriveranno in Italia domani.
Toninelli: “Olanda richiami le navi”
Anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, è duro e chiede all'Olanda di far rientrare le due navi che violano "il codice di condotta perché non hanno mezzi e personale adatti a salvare un gran numero di persone. E potrebbero mettere in pericolo equipaggi e naufraghi". Ma dalla rappresentanza olandese presso la Ue precisano: "non si tratta di ong olandesi, né sono imbarcazioni registrate in Olanda. Anche il governo dei Paesi Bassi è preoccupato per l'attività delle Ong nell'area di ricerca e salvataggio (Sar) libica, in violazione del codice di condotta. Facendo così sono strumentalizzate dal cinico modello dei trafficanti di esseri umani libici e lo sostengono". Mentre Lifeline sostiene di avere "mezzi e personale per svolgere missioni di ricerca e soccorso e provvedere alla prima assistenza alle persone in pericolo".
Contro le Ong ribadisce la sua posizione il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro. "Fanno parte - osserva - di un sistema profondamente sbagliato, che affida la porta d'accesso all'Europa a trafficanti che sono criminali senza scrupolo". Mentre il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero de Raho, "quello che rende difficile il contrasto alle organizzazioni che gestiscono il traffico di migranti è il 'disordine' negli interventi. Questo determina l'impossibilità di avere appartenenti alla polizia giudiziaria sulle navi che vanno a recuperare i migranti".
Minniti, intanto avverte Salvini, citando un precedente. "Ci fu un ministro italiano (il leghista Roberto Calderoli, ndr) - ricorda - che si mise una maglietta con una vignetta sull'Islam e pensava di fare un gesto simbolico. Dopo qualche ora fu assaltato il consolato italiano a Bengasi. Ci furono 11 morti. Suggerisco prudenza sui gesti simbolici".
La rabbia delle Ong: “Vogliono farci sparire”
"Vogliono farci sparire". Il messaggio che arriva dal mondo delle ong dopo l'offensiva del ministro dell'Interno Salvini è unanime. L'Italia è ormai terra inospitale per le navi umanitarie rimaste nel Mediterraneo che potrebbero essere spinte ad abbandonare l'attività come già fatto da altre negli ultimi mesi. "Quello che sta succedendo oggi - osserva Giorgia Linardi, portavoce di SeaWatch - è il tentativo di cancellare la presenza di occhi liberi e indipendenti che raccontino quello che succede in mare".
Proprio la ong tedesca con la sua Sea Watch 3, martedì scorso ha rinunciato a prendere a bordo 42 migranti soccorsi dalla nave militare americana Trenton perché da Roma non è arrivata l'autorizzazione a portarli in Italia. La nave ora ha lasciato la zona di soccorso e si trova a Malta. "La questione della responsabilità condivisa - secondo Linardi - non si risolve chiudendo i porti e mettendo pressione perché l'Ue apra i propri di porti. Bisogna soccorrere chiunque venga trovato in difficoltà in mare, che venga dall'Africa o che sia il ministro Salvini".
Per Riccardo Gatti, capo missione della spagnola Proactiva Open Arms, "questa criminalizzazione, l'attacco alle ong e le azioni volte a farci sparire sono andate crescendo: eravamo 12 ora siamo rimaste in 4" ed "anche la magistratura ci ha attaccato. C'è qualcosa di orchestrato in tutto questo vogliono portare alla scomparsa delle ong" e - ha concluso - questo è "uno scenario che ci fa paura: non è solo l'attacco a noi in mare, ma anche agli italiani, perché si sta mentendo e si stanno mettendo in atto azioni repressive".
Da parte sua, la presidente di Msf Italia, Claudia Lodesani, sottolinea che "le navi delle organizzazioni non governative sono scese in mare quando è finita la missione Mare Nostrum, con il Mediterraneo che si era trasformato in una tomba per oltre 1.200 persone in una settimana. Siamo lì perché non c'è l'Europa". E la distinzione tra i soccorsi delle ong e della Guardia Costiera "è una falsa contrapposizione", perché "le navi delle ong effettuano i soccorsi sempre in coordinamento con la Guardia Costiera. Ed infatti a bordo dell'Aquarius c'erano 400 persone precedentemente soccorse dalla Guardia Costiera italiana".