Umanizzazione e incarnazione di Dio

Re: Umanizzazione e incarnazione di Dio

Messaggioda Berto » lun dic 24, 2018 7:30 am

«Gli iraniani delusi dall'Islam», i convertiti a Cristo superano la capienza delle chiese
2018/12/23

https://www.uccronline.it/2018/12/23/gl ... lle-chiese

nuovi cristiani iranMusulmani convertiti. Ne parla il sociologo turco Sebnem Koser Akcapar, descrivendo il crescente fenomeno delle conversioni al cristianesimo, anche per l’atteggiamento dell’Islam nei confronti delle donne. «Scoprire che Dio è amore è rivoluzionario», il commento del giornalista libanese Camille Eid.

In Iran, l’Islam è la religione ufficiale di Stato e si dichiara musulmano il 95% della popolazione. Molti scappano e i rifugiati in Turchia si stanno convertendo al cristianesimo in un numero tale che le chiese non riescono a tenere il passo con la domanda.

La notizia è arrivata qualche giorno fa da Sebnem Koser Akcapar, professore di Sociologia all’Università di Koç di Istanbul (Turchia). «E’ cresciuto enormemente nel corso degli ultimi anni» il numero di convertiti iraniani, ha spiegato il sociologo turco. Uno dei motivi più ricorrenti è l’atteggiamento dell’Islam nei confronti delle donne.

Ne ha parlato Farzana, una donna di 37 anni appena convertitasi, intervistata dalla National Public Radio, un’emittente radiofonica statunitense. La donna aveva divorziato dal marito violento ma il tribunale le ha sottratto la custodia dei figli. «Quel giudice, seduto lì a dare ordini, era completamente schierato con gli uomini. Ovunque in Iran gli uomini vengono prima delle donne», ha dichiarato. Così è la cultura islamica. Grazie ad un amico ha incontrato la comunità cristiana, che da sempre predica l’equiparazione totale tra uomo e donna («non c’è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù», San Paolo). Ora Farzana rischia la vita, come tutti i convertiti dall’Islam, ma è finalmente felice.

«Una piccola chiesa composta da 20 a 30 famiglie è diventata presto una congregazione molto più grande, ora ospita da 80 a 100 persone in una domenica», ha proseguito il prof. Koser Akcapar, anche lui ascoltato dalla NPR. Durante la trasmissione ha parlato anche un membro della comunità cristiana di Denizli (Turchia), spiegando: «I cittadini dell’Iran sono alla ricerca di Dio, ma vogliono trovare un altro percorso perché sono scontenti delle opzioni che hanno ricevuto dalla loro religione».

In questo caso si tratta di convertiti al protestantesimo, ma vi sono anche moltissimi nuovi cattolici. Tanti di loro arrivano in Europa e molti osservatori, come Philip Jenkis -tra i principali studiosi delle religioni- , ritiene che la secolarizzazione del Vecchio Continente verrà arrestata proprio grazie all’emigrazione di tanti cristiani provenienti dall’Africa e dal Medio Oriente, aree in cui sono molto alti i tassi di fertilità. «Il cristianesimo può rischiare di scomparire, certo, ma rinasce sempre», ha esclamato lo studioso americano.

Una conversione piuttosto incredibile avvenuta recentemente in Iran è stata raccontata da Nazanin Baghestani, supervisor del locale canale televisivo Mohabat TV, seguito da musulmani ma anche da tanti cristiani. Ha incontrato un uomo che lo aveva contattato e si è rivelato essere uno dei boia dell’Isis, il gruppo terrorista jihadista. Voleva capire qualcosa di più su Cristo, raccontando di sperimentare frequenti incubi e inquietudini.

Nel 2017, in Austria, 750 persone adulte hanno chiesto il Battesimo e il 75% di loro proveniva dall’Islam.
«Scoprire che Dio è amore è rivoluzionario», ha commentato Camille Eid, scrittore e giornalista libanese, esperto di mondo arabo e delle comunità cristiane orientali.
«Insieme alla scoperta del Vangelo dell’amore e della verità, sono spinti a cercare risposte altrove rispetto a un islam sempre più repressivo. Chi ha subìto la violenza del fondamentalismo islamico e la sottomissione senza ragioni agli ordini della legge coranica, di fronte ai comandamenti dell’amore cambia. Ma molti lo fanno proprio a partire dal Corano. Infatti, intuendo che Gesù non può essere solo un profeta si incuriosiscono e lo riscoprono come Dio nel Vangelo».
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Umanizzazione e incarnazione di Dio

Messaggioda Berto » dom gen 06, 2019 12:17 pm

La curiosità dei Magi che li spinse a cercare il cielo sotto terra

https://www.tempi.it/la-curiosita-dei-m ... otto-terra

«Essi non cercavano fiabe ma verità, e poiché la loro sete di verità era per se stessa sete di Dio, anch’essi hanno avuto il loro premio». Un grande Chesterton racconta il primo atto del dramma divino

Cristo non soltanto era nato allo stesso livello dell’umanità, ma anche più in basso. Il primo atto del dramma divino non solo non fu recitato su nessun palco posto al di sopra degli spettatori, ma in un oscuro palco col sipario calato, sottratto alla vista di chicchessia. Forse sarebbe stato miglior espediente quello caratteristico di qualche confraternita medievale, quando si trasportava per le strade un palcoscenico a tre ordini: il cielo, la terra e il sottoterra. Ma nel Mistero di Betlemme era il cielo che stava sotto la terra.
In questo solo c’è un tratto di spirito rivoluzionario, come di un mondo capovolto. Sarebbe vano tentare di dire cosa adeguata, o nuova, sul cambiamento operato da tale concezione di una daità nata come un essere reietto e fuori legge. È profondamente vero affermare che da quel momento non potevano esserci più schiavi. […]

I pastori avevano trovato il loro Pastore. Il luogo che i pastori trovarono non era un’accademia, o una repubblica astratta; non era un luogo di miti allegorizzati o disseccati o spiegati; era un luogo di sogni avverati. Da allora nessuna mitologia è stata più inventata nel mondo. La mitologia è una ricerca. […]

La mitologia aveva molti peccati, ma non aveva avuto torto nell’essere carnale come l’Incarnazione; con qualche cosa dell’antica voce che aveva suonato attraverso il roveto, poteva gridare ancora: «Noi abbiamo visto, egli ci ha visto, un Dio visibile». Così gli antichi pastori avranno danzato vincendo in allegrezza i filosofi, e i loro piedi saranno stati belli a vedersi sulle montagne. Ma anche i filosofi avevano udito.

È ancora una strana e vecchia storia quella del modo in cui essi pervennero dalle terre orientali, coronati di maestà regale e vestiti del mistero dei Magi. Quella verità, che è la tradizione, li ha saggiamente ricordati, quasi come entità sconosciute, misteriosi come i loro misteriosi e melodiosi nomi: Melchiorre, Gaspare e Baldassarre. Ma venne con loro tutto quel mondo sapiente che aveva osservato le stelle in Caldea e il sole in Persia; e noi non abbiamo torto se vediamo in loro quella curiosità che smuove tutti i sapienti. Starebbero a rappresentare lo stesso ideale umano, se i loro nomi fossero realmente quelli di Confucio o di Pitagora o di Platone. Essi non cercavano fiabe ma verità, e poiché la loro sete di verità era per se stessa sete di Dio, anch’essi hanno avuto il loro premio.

Tratto da “Dio nella caverna” in L’uomo eterno


La manipolazione umana, religiosa e idolatra di Dio
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