Dio l è anca femena

Re: Dio l è anca femena: Dio l è sentà a piànzare

Messaggioda Sixara » ven feb 17, 2017 6:27 pm

Berto ha scritto:So ki k'a speto de lexar el nostro parmar xlevà su da ti.

In attesa...
'Na preghiera de M. Riensiru

Dio è seduta e piange, la meravigliosa tappezzeria della creazione
Che aveva tessuto con tanta gioia è mutilata, è strappata a brandelli,
ridotta in cenci; la sua bellezza è saccheggiata dalla violenza

Dio è seduta e piange.
Ma guardate, raccoglie i brandelli, per ricominciare a tessere.
Raccoglie i brandelli delle nostre tristezze, le pene, le lacrime, le frustrazioni
Causate dalla crudeltà, dalla violenza,
dall’ ignoranza, dagli stupri, dagli assassinii.

Raccoglie i brandelli di un duro lavoro,
degli sforzi coraggiosi, delle iniziative di pace,
delle proteste contro le ingiustizia.
Tutte queste realtà che sembrano piccole e deboli.
Le parole, le azioni offerte in sacrifico,
nella speranza, la fede, l’amore

Guardate! Tutto ritesse con il filo d’oro della gioia.
Dà vita ad un nuovo arazzo, una creazione ancora più ricca,
ancora più bella di quanto fosse l’antica!

Dio è seduta, tesse con pazienza, con perseveranza
E con il sorriso che sprigiona come un arcobaleno
Sul volto bagnato di lacrime.
E ci invita a non offrirle soltanto i cenci ed i brandelli delle nostre
Sofferenze e del nostro lavoro.

Ci domanda molto di più.
Di restarle accanto davanti al telaio della gioia,
ed a tessere con lei l’arazzo della nuova creazione.

Elizabeth Green: Tra gemiti e speranza, introduzione alla Teologia Eco-femminista.
Elizabeth Green, teologa e pastora protestante, attualmente cura la chiesa battista di Grosseto. È
stata vice-presidente dell’ “Associazione Europea delle Donne per la Ricerca Teologica” per la quale
insieme a Mary Grey ha curato il volume Ecofeminism and Theology (1994), si occupa di teologia di
genere e ha numerose pubblicazioni a suo carico di cui l'ultimo Il filo tradito. Vent'anni di teologia
femminista (2011).
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Re: Dio l è anca femena: Studi

Messaggioda Sixara » sab feb 18, 2017 7:55 pm

Come sémo mési a studi so l esegesi feminista n Italia? màe-maéto la dixe Marinella Perrone te on so articolo de l 2004 intitolà Cent'anni di solitudine.
Dodexàni dopo a saren mési stéso modo o forse anca pèzo, ke no pòe èsare n altromòdo n Italia co i Papi e tuta la so gerarchia a l maskile, zo-zo fin l oltemo prete-mas-cio.
A pararìa ke sto oltemo Papa el mostra de le 'aperture', ma l è solo ke aparen'za: mejo saria dire ke l mostra 'la corda' romài, de na vixion relijoxa de la femena omàna xbalià e injusta.
Domìla àni i péxa, soradetuto so le spàle de ki ke ga ordenà tuta sta roba cuà pa l destìn de le dòne. E l è justo ca sia cusì: ke la so vixion de la femena la sia finìa drento te on dvd pornografico da vardarse n canonica, de sconton.

Dògnimodo:
n Italia " Il problema è che da molti anni spero che il mondo esegetico italiano smetta di considerare l'esegesi femminista come un'area protetta della ricerca teologica, una sorta di appendice riservata alle sole donne, e la accetti almeno come movente di interlocuzione critica.2 ";
on fià (tanto) mejo n Germania e tel Nordamerica " I poli in cui la ricerca specialistica è particolarmente vivace e qualificata sono, inevitabilmente, il mondo germanico e quello anglo-americano, quelli cioè in cui molte donne sono ormai accademicamente accreditate, l'editoria è fortemente interessata alla loro produzione scientifica e il contesto culturale e religioso è aperto alle provocazioni di una investigazione coraggiosa.10 Radicate nelle loro tradizioni scientifiche di provenienza, le bibliste americane sono più attente ai metodi della nuova critica letteraria mentre quelle tedesche all'investigazione storico-critica.11";
"anche dalla Spagna vengono segnali incoraggianti soprattutto nell'area degli studi di genere,12 mentre in Africa e in America Latina forte è l'impegno ermeneutico in chiave di emancipazione e liberazione, dato l'impulso destabilizzante del testo sacro nei confronti del patriarcato e delle sue strutture di oppressione."

Da la Spagna a vièn anca kela suora català Teresa Forcades, cristiana feminista-indipendentista ke tanti pìnsieri l è drio a darghe a l Papa (e anca el Rè).

Le ixlamike?
E le ebrèe?
Co l Vècio Testamento le ebree le ga on conto vèrto:
Da una parte, l'esegesi femminista deve procedere a partire dal sospetto: la ricostruzione della storia delle donne credenti nell'Altissimo, in quanto parte integrante della storia di Israele, può sembrare pura illusione, dato che essa soggiace al sospetto che la società israelitica e la religione israelitica avevano un'impronta profondamente patriarcale. Del resto, la ricostruzione storica della storia di Israele come storia di uomini e di donne che credono nell'Altissimo comporta, innanzi tutto, di avere a che fare con una «letteratura» geneticamente androcentrica. Ciò significa che, per quanto riguarda le donne, ci troviamo di fronte a «informazioni criptate» che vanno smascherate come tali e decodificate con l'aiuto di chiavi interpretative adeguate, come la ricerca di testi che ci forniscono rappresentazioni specifiche del mondo delle donne, oppure l'individuazione di elementi di polemica, di distorsione o di idealizzazione ideologica, per arrivare a far emergere informazioni importanti sulla vita quotidiana delle donne, la loro religiosità e la loro storia.
D'altra parte, però, è innegabile la presenza nella Bibbia ebraica di testi o anche di interi libri che si presentano come veri e propri annunci di liberazione per le donne come è accertabile la tendenza antipatriarcale che serpeggia in alcune tradizioni, sia più antiche che più recenti. Ciò impone di avere, anche nei confronti di un testo geneticamente androcentrico come il Testamento ebraico, una apertura di credito.

Solo la posizione di una problematica di tipo storico, allora, è in grado di sciogliere la tensione tra sospetto e credito e la questione centrale diviene quella di individuare quali sono stati i gruppi di pressione in grado di immettere nella tradizione scritta di Israele positive indicazioni su donne identificate come credenti nell'Altissimo oppure elementi di critica del patriarcato, per arrivare poi a chiarire in quali tempi, in forza di che cosa e come tali gruppi hanno operato."

Strano eh ( ma gnanca tanto) ke tel canpo di studi esegetici a l feminile, le ebrèe no le fà tanto sentire la so voxe; le ghe taxe-su.
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