Spirtoałetà e rełijoxetà no łe xe ła mema robaviewtopic.php?f=24&t=2454 https://www.facebook.com/giovanni.raimo ... 9166215677Alberto Pento Credere è insito nel vivere, nell'essere, nel respirare. Credere nello Spirito Universale o D-o, istintivamente, naturalmente non va confuso con il credere idolatra delle religioni, di tutte le religioni. Questo credere non è un atto di fede dogmatica e idolatra ma è l'atto stesso del vivere, dell'essere. Questo credere è una dotazione universale di ogni creatura e non dipende da rivelazioni, da profeti, da libri, da ideologie, da dogmi, da preghiere e da miracoli o da particolari meriti e grazie divine.
Piercarlo Accornero Giusta riflessione!
Giovanni Raimondo Alberto Pento, capisco la tua posizione e la condivido in parte, ma vedi, la fede in Dio, deve passare anche per un processo razionale(Dio ci ha donato l'intelligenza per capire), che la storia e archeologia ci forniscono e quindi ci confermano che quanto scritto è vero. Ultima scoperta fatta dagli archeologi sono i "Rotoli del Mar Morto", altro elemento che ci farà capire ancora di più cosa vuole dirci Dio attraverso la Bibbia. Dio ci ha donato tre cose: Intelligenza, Amore e Razionalità oltre che Libertà. Usiamole al dovere!
Piercarlo AccorneroLa fede non ha bisogno di prove storiche (prove a che, se la fede so definisce per categorie astoriche...?).Ha bisogno di rispondere a un'esigenza antropologica umana: quella di consistere su qualcosa/ qualcun o.
Alberto Pento Giovanni Raimondo io non ho fede, io non credo nel senso che intende lei. Io vivo e nel vivere sono impliciti il credere e la fede ma non in qualcosa o in qualcuno ma semplicemente nel vivere e in tutto ciò che il vivere comporta e implica anche di naturalmente spirituale e che mi connette all'intero universo. Il Dio dei Rotoli del Mar Morto e della Bibbia che lei cita, per me non è D-o ma semplicemente un idolo. Riesce a capirmi? Il suo Dio su cui insiste non è D-o ma un idolo, il suo idolo ebraico-cristiano. Il D-o a cui mi riferisco io è universale e non ha nome oltre a quello generico di D-o e la sua religione è quella naturale del vivere ed è comune a tutte le creature e a tutti gli uomini e sta oltre gli idoli delle loro religioni e si rivela da sempre e ovunque nel Creato e nel cuore di ogni cretaura e materia vivente.
Piercarlo Accornero La sua posizione è interessante. Molto simile alla spiritualità degli "animisti", definizione impropria e superata. La vedo somigliante a quella degli indiani delle praterie...Mi tolga una curiosità, se posso permettermi: com'è che scrive Dio con un trattino fra D e o? La domanda non è peregrina: ho amici di fede ebraica che scrivono così- Penso sia un resto delle idee che avevano sull'estremo rispetto per il Nome di Dio.
Alberto Pento E' proprio una derivazione ebraica, io considero l'ebraismo la religione più umana e la meno idolatra che vi sia, dopo quella naturale e universale.
Piercarlo Accornero La ringrazio per la risposta. Lei saprà che gli ebrei definivano Dio con Maqom, il Luogo, quindi come qualcosa di presente e reale?
Alberto Pento No, non lo sapevo, non ho approfondito così tanto la religione ebraica. Grazie dell'informazione.
Piercarlo Accornero Prego. Tuttavia la religione (per me ideologia) più aniconica è islam. Se lei va a vedere le sinagoghe tra il I e III secolo, in Palestina e altrove, vedrà immagini di mosaici con una descrizione realistica della natura sconvolgenti, tenendo conto che si tratta di luoghi di culto ebraico. Per esempio, quella di Dura-Europos.
Alberto Pento L'islam è aniconico solo parzialmente poiché il gioco arabesco decorativo non figurato è anch'esso una "raffigurazione" in più è anche parolatra, il Corano è la parola di Allah e in quanto tale è idolatra tanto quanto le altre religioni che sono anche iconiche come il cristianismo e l'ebraismo. L'unica chiesa non idoplatra di D-o è il Creato o la Creazione.
Piercarlo Accornero E' peggio: è così adorante dell'astrazione da essere disumano, anzi, odiante della realtà. Paradossalmente, è l'ideologia più idolatra che esista: asservisce alla sua adorazione il Nulla.
Alberto Pento Sì astrazione figurativa, ma che come rappresentazione visiva è anch'essa una forma e perciò una sorta di figura; in più nel Corano vi è la rappresentazione della divinità nella forma verbale umana e anche questa è una sorta di figura/rappresentazione di Dio in forma sonora.
Piercarlo Accornero La plasticità ossessiva delle descrizione islamiche, la loro dovizia di particolari truculenti, è una sorta di rivincita della carnalità che si vuole esorcizzare. Parafrasando: disumano, troppo disumano. Ecco perché ritengo islam una malattia dell'umanità.
Piercarlo Accornero Un vero e proprio cancro. Se lei ha dimestichezza di pagine islamiche, vedrà la pochezza di argomentazioni, che quasi tutte si riducono ad un 'apologia della loro fede, apologia infantile, come contenuto. E questa sarebbe la cultura islamica? Questa ideologia è lo zombi di una religione che visse sì e no il tempo di Maometto e poi sfumò nella carica spirituale.
Giovanni Raimondo Considerare il Cristianesimo una forma d'idolatria mi sembra molto assurdo e vorrei capire il perchè di questa tua posizione che fino adesso non ho capito. Che qualcuno ci ha creati, questo non desta dubbio, tranne a quelli che vogliono seguire la teoria del caso...
Alberto Pento Chi ci ha creati non è né qualcosa, né qualcuno.
Giovanni Raimondo E chi è, secondo te???
Alberto Pento E' ciò che è e a me è più che sufficente, ad andare oltre si incontrano soltanto gli idoli.
Giovanni Raimondo Si, ma aver creato tutto questo, secondo me richiede la mano di qualcuno, altrimenti non si spiega. Se seguiamo la teoria del caso, andiamo in un vicolo cieco, non credi???
Alberto Pento Nessuna mano e la spiegazione e il senso sta nella vita e nel vivere e basta, il resto è idiozia e presunzione. D-o non ha mani e non è un idolo, l'uomo non può attribuire alcunché a D-o. L'uomo come tutte le altre creature può soltanto percepire il pulsare di D-o nel suo cuore e basta. Il porsi domande sul fine ultimo o altro del Creato non è affare dell'uomo ma di D-o, porsi queste domande è un non senso, un assurdo, un voler presuntuoso di essere D-o.
Alberto Pento Il Creato in realtà è la Creazione che è perennemente in atto.
Giovanni Raimondo Non ho capito, poichè prima dice che nessuno ci ha creato e poi dice che qualcuno ci ha creati e l'uomo non può attribuire alcunchè a Dio, ma può soltanto percepire il pulsare di Dio nel suo cuore e basta. Se come ha detto alla fine, che "il Creato in realtà è la Creazione che è perennemente in atto" significa che qualcuno ha progettato e ha piggiato on, altrimenti non si spiega...Chiarisca meglio la sua posizione, perchè sinceramente cerco di capirla ma mi è molto difficile proprio perchè prima esprime un pensiero e poi ne esprime un altro in contrasto con quello precendente.
Alberto Pento Ripeto D-o non è né qualcosa né qualcuno.
Giovanni Raimondo Ma allora chi è???
Alberto Pento È D-o! E non si può aggiungere altro perché se si aggiungesse trasformerebbe D-o in un idolo;poiché soltanto gli idoli sono una cosa o qualcuno.
Piercarlo Accornero Credo che Alberto Pento voglia insistere sull'assoluta alterità di Dio...
Giovanni Raimondo Ma a Dio, non vengono associati idoli. Poi bisogna vedere quale sono gli idoli secondo lei....
Alberto Pento "Alterità" in un certo senso indefinibile che però anima la vita e che è presente in ogni tempo, in ogni luogo in ogni cosa e creatura.
Alberto Pento Per esempio: Cristo Dio e Allah di Maometto e del Corano sono idoli.
Piercarlo Accornero Bisogna che chiarisca lui il suo pensiero...per me è abbastanza evidente: tutto sommato, è una concezione di Dio già testimoniata in storia delle religioni, arcaica e bella, e pure estremamente moderna, se riesce ad affascinare anche oggi...
Giovanni Raimondo Cristo un idolo??? No, questo non è vero. E appurato storicamente che Cristo è nato, vissuto e fatto i miracoli ed è morte in croce.. Se si legge le fonti romane che ne sono a quantità, capirà.
Alberto Pento Cristo era un uomo, un rabbino ebreo, crocifisso dai romani invasori, che divinizzato si è trasformato in un idolo, l'idolo dei cristiani.
Giovanni Raimondo Mi creda, si legga le fonti romane che parlano chiaro su questo...
Piercarlo Accornero Però questa è la concezione cristiana, cui si può anche arrivare dopo un lungo percorso. insomma, è lo stesso atteggiamento dell'imperatore Inca, quando gettò via il Vangelo che un frate gli porgeva sostenendo che "era quel libro che gli diceva la religione". L'imperatore lo portò alle orecchie e, siccome non gli "diceva" nulla, lo buttò via. Diversità di aspettative dal divino.
Piercarlo Accornero C'è comunque il rischio che la figura di Gesù venga degradata a idolo, basta vedere certa religiosità popolare.
Alberto Pento La presunzione dei frati alla corte dell'imperatore Inca è pari alla loro idolatria. La vera spiritualità non può essere che universale ed è quella che va coltivata per rendere l'umanità più fraterna.
Piercarlo Accornero L'universalismo della spiritualità è una delle idee cardine della Bibbia.
Alberto PentoSì lo Spirito Santo non può che essere universale ma anche eterno, infinito e vario e la varietà si manifesta nella Creazione perennemente in atto che perciò comprende e implica l'evoluzione dall'uno all'infinito attraverso la varietà dal semplice al complesso ed è in tale processo creativo che può trovare posto, senso e giustificazione la teoria dell'evoluzionismo darwiniano.
La rivelazione divina è nella creazione stessa e c'è da sempre e ovunque nel cuore di ogni creatura e non ha bisogno di manifestarsi attraverso profeti o incarnatori divini e non capita di tanto in tanto nella storia per qualche capriccio o caso divino idolatra.
Scusatemi se non sono allineato e intervengo a dire la mia da aidolo.
Riprendo o cito da un'altra discussione: "Sì lo Spirito Santo non può che essere universale ma anche eterno, infinito e vario e la varietà si manifesta nella Creazione perennemente in atto che perciò comprende e implica l'evoluzione dall'uno all'infinito attraverso la varietà dal semplice al complesso ed è in tale processo creativo che può trovare pienamente e armoniosamente posto, senso logico e giustificazione ragionevole la teoria dell'evoluzionismo darwiniano.
La rivelazione divina è nella creazione stessa e c'è da sempre e ovunque nel cuore di ogni creatura e non ha bisogno di manifestarsi, di tanto in tanto nella storia, attraverso profeti o incarnatori divini e non capita di tanto in tanto nella storia per qualche capriccio o caso divino idolatra."
La teoria evoluzionista non è altro che quel filo logico e sensato che lega la variazione degli organismi dal semplice al complesso ed è assolutamente naturale e spiritualmente ragionevole.
Alberto Pento Gentile Giovanni Raimondo, per me non vi è nulla di più naturale e sensato del caso, cioè di ciò che capita ma che al momento quando capita non si spiega e non si comprende ma che è comunque naturalmente causato, ragionevolmente spiegabile e del tutto comprensibile non appena si maturerà tutto ciò che serve alla piena consapevolezza.
Piercarlo Accornero In effetti, l'autentica spiritualità, meglio, la comprensione non puramente meccanicistica o materialistica del kosmos (non trovo ora altra parola), che è appunto kosmos=bellezza, ordine, contrario di khaos, riguarda tutte le culture, perché tute le culture sono opera dell'unico essere umano, diffuso dal polo nord a quello sud. Questo è il senso dell'"alleanza noachica" della Bibbia. e va bene. Il problema si profila, allorché qualcuno, mortale, si arroga di essere l'unico rappresentante valido di un'"autentica" religione=relazione con l'Invisibile. Tutti così i vari profeti, e in particolare l'ultimo, Maometto. Questo forse è l'unico punto su cui concordo con quanto dicono i musulmani: che Maometto sia l'ultimo dei profeti. Dei profeti come li ha descritti lei: essenzialmente bugiardi e arroganti. Gesù Cristo, tuttavia, è difforme rispetto a questa norma: non rimanda mai a se stesso come fondatore della "vera" fede, ma al Dio dell'accezione primigenia.
Alberto PentoSu Maometto convengo che sia stato un profeta del demonio o un falso profeta idolatra dell'idolo dell'orrore e del terrore.
Per quanto riguarda l'ebreo Cristo, fintantoché ci si limita a considerarlo un rabbino, un uomo spirituale, un profeta tra i tanti mi sta bene e non trovo critiche da muoverli se non alle sue credenze sul vivere la vita sulla terra in funzione della vita in cielo dopo morti, che per me non esiste in quanto la vita è solo quella sulla terra che va vissuta pienamente di per sè e quando si muore si smette la propria responsabilità umana e si torna nelle disponibilità del Creatore; ma quando lo si tratta come Dio allora non posso che definirlo un idolo e bugiardo se a trattarsi come Dio è lui stesso oppure devo chiamare bugiardi e idolatri i suoi discepoli, apostoli e seguaci se son loro che da uomo ne hanno fatto un Dio.
Piercarlo Accornero Lei ha messo il dito sul discrimine fra essere cristiano oppure no...Non contesto le sue idee sulla vita dopo la passeggiata terrena, sono le mie stesse. L'unica cosa che mi lascia perplesso (anche perché non corrisponde al senso delle parole di Gesù, almeno biblicamente...) è la sua opinione sul vivere la vita terrena in funzione di una supposta tale celeste. La basileia ton ouranon non è un "dopo" fisico, il regno dei cieli futuro, ma è un "oltre" teologico, metafisico, un modo di vivere, questa vita, riconoscendo la sua dipendenza dall'Invisibile. Come vede, molto simile alla sua concezione e quella dei popoli alla cui spiritualità guardo ...
Fabiana Ruggeri Nella Bibbia c'e' scritto che Dio ci ha creati a Sua Immagine dunque È una Persona (mi riferisco alla Sua Intelligenza). La ragione per cui i primi scienziati iniziarono a fare scienza fu che cercavano delle leggi e la ragione per cui le cercavano era che credevano in un Autore di quelle leggi.
Fu la Chiesa Cattolica a promuovere la scienza. Questo è un dato inconfutabile ed è triste che gli atei lo ignorino. I primi scienziati erano credenti e quello che ben presto scoprirono fu che l'universo è governato da leggi comprensibili al cervello umano.
Capirono così che la nostra intelligenza e l'intelligibilita razionale dell'universo rimandano entrambe alla stessa Intelligenza Superiore.
Oltretutto le leggi da sole non sono in grado di creare niente tantomeno di autocrearsi, sono solo una descrizione matematica di quello che accade sotto precise circostanze.
In poche parole a nessuno verrebbe in mente che queste lettere che hanno un senso siano state buttate a caso, ognuno può intuire che a sceglierle sia stata un'intelligenza e non un processo casuale (lasciamo stare il Q.I.
).
Stessa cosa vale per l'universo, la sua messa a punto, le costanti sono così perfette che il minimo scostamento avrebbe reso la vita sulla Terra impossibile per l'uomo.
In sintesi Chi ha progettato questo universo lo ha fatto con la previsione di costruire un habitat ospitale per l'uomo. Che la Hack non lo abbia capito rigettando le evidenze non significa nulla. Altri brillanti scienziati credenti arrivano sempre più e sempre meglio a conclusioni opposte alle sue e anzi sostengono che il big bang va nella stessa direzione di quanto affermato nella Bibbia, o meglio, i testi originali biblici.
Sì perché purtroppo le traduzioni contengono errori che potrebbero far sollevare dei dubbi se la Bibbia davvero sia la Parola di Dio. Le nuove scoperte scientifiche avvalorano quanto scritto in quei Testi svelandone il significato.
Scusate se mi dilungo.. se uno va a investigare il linguaggio alfabetico ebraico scopre una corrispondenza sconcertante tra l'alfabeto ebraico e il macro- e microcosmo. Gia' a partire dal fatto che le lettere dell'alfabeto ebraico siano 22 e che servano anche da numeri (Nelle cellule umane ci sono 46 cromosomi: 44 cromosomi sono detti somatici o autosomi e sono disposti in 22 coppie + 2 cromosomi sessuali).
Vado ad allegare un video oppure due a questo proposito. Dobbiamo considerarci fortunati ad avere tutte queste informazioni a disposizione oggi..
Alberto Pento La Bibbia è soltanto un libro scritto dagli uomini. L'uomo ha incominciato a fare scienza da quando è apparso sulla terra o da quando è stato creato, non certo dalla Bibbia o dal cattolicesimo romano in poi.
Fabiana Ruggeri Alberto Pento Se fosse davvero così non si capisce come si spiegano tante, troppe coincidenze tra le scoperte scientifiche e quanto affermato nella Bibbia (vedi video all. mio commento precedente).
Se l'uomo ha fatto scienza da quando è stato creato allora non si capiscono i secoli di ritardo con cui la Cina ha iniziato a fare scienza rispetto all'Europa
Ci sono stati degli studiosi, poi ti dirò uno in particolare, che hanno studiato le motivazioni storiche e sociali alla base del ritardo e una è stata individuata nel fatto di non credere in un'intelligenza Superiore Creatrice di leggi studiabili dall'uomo quindi non si sentirono motivati a cercarle.
Alberto Pento Anche i seguaci del Corano sostengono le stesse cose. Le diversità tra gli uomini fanno parte della varietà umana e la varietà/diversità sono il senso della Creazione con tutte le sue infinite singolarità, individualità, specificità. L'uomo ha milioni di anni e non i 6mila della Bibbia; poi vi è tutta l'"esperienza/evoluzione pre umana" da considerare.