RAI-casta

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Messaggioda Berto » mer gen 08, 2014 8:50 pm

Regione Lazio, un pozzo senza fondo. Rai: stipendi d’oro e auto blu

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http://www.lindipendenza.com/regione-la ... e-auto-blu

di MARIETTO CERNEAZ

Quale città è stata salvata con l’ennesima regalia di 600 milioni di euro? Roma. Dove sta Roma? Nella Regione Lazio, che – casualmente – è la regione con le mani bucate per antonomasia. E non lo diciamo noi.

“E’ il Lazio la regione più sprecona d’Italia.
Tra il 2011 e il 2013, infatti, ha speso mediamente 96 milioni di euro annui per il funzionamento degli apparati istituzionali.
La Lombardia che conta più del doppio degli abitanti (9,9 a fronte di 4,7 del Lazio) ha sostenuto costi inferiori, pari a 68,6 milioni di euro”.
E’ il dato diffuso dalla Uil Lazio che emerge dall’analisi di spesa comparata tra le regioni italiane.

Tanto per restare in zona, ecco qualche dato anche della Rai:
““Su 300 dirigenti Rai, tre hanno una retribuzione superiore ai 500mila euro l’anno,
uno tra 400mila e i 500mila euro, quattro tra i 300mila e i 400mila euro, t
rentaquattro tra i 200mila e i 300mila euro,
190 tra i 100mila e i 200mila euro, 68 sotto i 100mila euro”.
dichiarato ufficialmente il direttore generale Luigi Gubitosi.

Ma questi “alti prelati” godono anche di altri benefit: un direttore ha diritto al rimborso carburante per 15.000 kilometri, ogni dirigente può avere una macchina per tre anni in leasing che viene pagata al 70% dalla Rai. Così questi “signori” che appartengono alla casta degli intoccabili scorrazzano solo su Bmw, Mercedes, Range Rover, Audi, sempre su cilindrate intorno ai 3.000, pagando un affitto bassissimo al mese.

Il numero delle macchine non può che essere intorno alle 300, ovvero quanti sono i dirigenti.

Ah… dimenticavo: entro il 31 gennaio prossimo ricordatevi di pagare il canone (tassa di possesso) della Rai.
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Re: El canone de la "casta" RAI par l'Ouropa no lè dal tuto

Messaggioda Berto » mer gen 08, 2014 9:17 pm

???

Canone Rai 2014: non pagare. Sentenza Corte Europea giudica illegittimo, ma tassa rimane ancora valida. Cosa fare

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http://www.webmasterpoint.org/news/cano ... 56090.html

L’Europa si pronuncia contro il Canone della televisione pubblica. Il 19 marzo il presidente Fico a Bruxelles.

Gennaio porta con sé come tutti gli anni la tassa che tutti gli italiani vorrebbero evitare. Il 31 di questo mese scade infatti il termine per il pagamento del Canone Rai, una spesa in più sulle tasche dei contribuenti già alle prese con non poche tasse per questo inizio di 2014.


Quest’anno però c’è un po’ di confusione in più rispetto al solito, visto che la Corte Europea dei diritti umani ha preso di mira la tassa italiana. Dopo il ricorso di un cittadino leccese che ha continuato la sua battaglia nonostante i pareri negativi dei giudici italiani la Corte, con sentenza emessa il 30 dicembre, ha affermato il principio per il quale il Canone RAI è illegittimo in quanto non si attiene alla “materia fiscale, nocciolo duro della supremazia del potere pubblico, essendo dominante il carattere pubblico tra il contribuente e il resto della comunità”. In altre parole, la Corte asserisce che l’intervento della polizia tributaria ai danni del cittadino viola il diritto a ricevere notizie e informazioni di carattere pubblico. Ciò si verifica nel momento in cui vengono posti i sigilli sul televisore evitando così di potere accedere agli altri canali per cui non è previsto nessun pagamento.

Intanto il 19 marzo Roberto Fico, presidente della Commissione di Vigilanza Rai in quota Movimento 5 Stelle, dovrà dare spiegazioni alla Commissione Petizioni dell’Unione Europea dopo l’iniziativa presa dalla leghista Mara Bizzotto, che ha raccolto le firme di 14.000 italiani per chiedere la cancellazione del canone per manifesta iniquità. La Commissione inizierà dunque una fase istruttoria per capire quanto il canone Rai rispetti i diritti del cittadino in base proprio alla Convenzione europea sui Diritti dell’uomo. Una prima criticità emergerebbe ad esempio dal meccanismo che consente di non pagare il canone se si decide di farsi sigillare il televisore, ma ciò potrebbe violare proprio l’articolo 10. Altro punto sotto la lente di ingrandimento della Commissione sarà anche quello riguardante le ancora troppe limitazioni verso i disabili, visivi e auditivi, che si devono spesso confrontare con un sistema Rai ancora in difficoltà nel consentire l’accesso a tutti i programmi del proprio palinsesto.

Resta comunque il fatto che il canone Rai per ora non è di certo abolito, ma questa è la prima volta che l’Europa si pronuncia in materia e ora la Rai dovrà per forza di cose tenerne conto. Quello che si prospetta è sicuramente una diminuzione degli introiti da parte della TV pubblica, visto che in molti potrebbero decidere di fare richiesta di suggellamento del mezzo televisivo tramite raccomandata, così come consentito dalla legge.


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“Canone Rai illegittimo”: parola di Corte Ue, in arrivo pioggia di disdette…

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http://www.blitzquotidiano.it/tv/canone ... te-1759716

OMA – “Il canone Rai è illegittimo”. A dirlo non è il cittadino stanco davanti al bollettino della tassa più odiata dagli italiani, ma la Corte Europea in una sentenza dei giudici di Strasburgo depositata 30 dicembre 2013. Il risultato è che i 113,50 euro della tassa più evasa e odiata dai cittadini dovrà essere pagata, a meno di una formale richiesta di disdetta dell’abbonamento.
La dichiarazione della Corte Ue che arriva proprio ad un mese dalla scadenza dell’abbonamento del prossimo 31 gennaio e potrebbe preannunciare una pioggia di disdette per l’antica tassa sul possesso della Tv, con conseguente disagi per la Rai.

“In altre parole,
b]la Corte asserisce che l’intervento della polizia tributaria ai danni del cittadino viola il diritto a ricevere notizie e informazioni di carattere pubblico.
Di conseguenza lo Stato italiano, obbligando i cittadini a pagare un canone di abbonamento, il cui mancato pagamento ha come conseguenza l’oscuramento degli apparecchi di informazione, viola la libertà di informazione di ogni libero cittadino[/b].
Una batosta che cade alla vigilia della riscossione dell’abbonamento annuale RAI in scadenza il 31 gennaio e che potrebbe mettere a dura prova il bilancio di previsione del carrozzone pubblico italiano, già al centro di numerose polemiche sulla gestione delle spese e del denaro dei cittadini, come anche osservato recentemente dalla Corte dei Conti”.

La sentenza della Corte europea sancisce che i cittadini non sono tenuti a pagare la tassa che ormai dal 1938 viene imposta ai contribuenti:

“Per tre quarti di secolo, da quanto è entrato in vigore il regio decreto n. 246 del 1938 che istituiva l’imposta sulla detenzione di apparecchi atti o adattabili alla ricezione dei programmi televisivi, sono stati versati dai cittadini fiumi di denaro, non propriamente dovuti, nelle casse dello Stato.
Ciò sarebbe potuto essere corretto (il condizionale è d’obbligo a questo punto) qualora le trasmissioni fossero state pubbliche e non private. Ma oggi, nell’era delle trasmissioni digitali, delle parabole, di internet, ecc. questa “tassa” è diventata più che discutibile. Ciò potrebbe costituire un deterrente per intraprendere una causa collettiva (class action) contro lo Stato per aver “abusato” di uno strumento legislativo antiquato atto a escutere somme di denaro in maniera impropria e ingiusta. Alla luce della recente sentenza della Corte europea, inoltre, da questo momento chiunque potrebbe sentirsi legittimato a non versare più i 113,50 euro dovuti alla RAI per il 2014″.

Ma se il canone Rai è illegittimo, i contribuenti sono comunque tenuti a pagarlo perché la Corte di Strasburgo non può annullare una legge italiana:

“Tuttavia lo stato italiano adesso dovrà adeguarsi alle disposizioni impartite dai giudici europei nel rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini che appartengono all’Unione. Quindi, il canone RAI, così com’è stato concepito dalla legge italiana anteguerra, non è abolito, come potrebbe sembrare, ma solo messo in discussione da un organo giuridico sovranazionale.
Certo è che se prima il canone era duramente contestato dai contribuenti ora lo sarà ancora di più ed è presumibile che per il 2014 la RAI incasserà meno soldi del previsto alla luce di questa sentenza”.
Non che il canone Rai sia una tassa solo italiana. In Europa i contribuenti pagano il canone, ma non sul possesso di una televisione, bensì sull’utilizzo delle frequenze pubbliche.
Un modo di indorare la pillola negli altri Paesi Ue, una tassa ritenuta assurda e che è divenuta la più odiata in Italia, ma che può essere evitata con una raccomandata di disdetta dell’abbonamento:
“Basta chiedere il “suggellamento” della TV seguendo le istruzioni fornite dalla stessa RAI (http://www.abbonamenti.rai.it/Ordinari/ ... px#DisdAbb).

Tranquilli! Non verrà nessuno a spegnervi per sempre l’apparecchio!

Ogni anno quasi 12.000 persone scrivono alla RAI per chiedere il “suggellamento” dell’apparecchio TV e la cessazione del relativo canone.
Con questa richiesta chiederete alle autorità preposte di sigillare il vostro televisore, maturando il diritto a non pagare più il canone della televisione pubblica, che – ricordiamo – è una imposta collegata al possesso e all’uso dell’apparecchio”.

Par mi la RAI la podaria anca saraar botega!

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http://www.ilsussidiario.net/News/Il-fu ... rlo/345360

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La bufala del canone RAI illegittimo

"In molti mi hanno chiesto lumi sulla questione dell’illegittimità del canone Rai e in molti sanno già che la notizia diffusa nei giorni scorsi non è vera. Non esiste alcuna sentenza del 30 dicembre 2013 della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che va a trattare l’argomento legittimità del canone in Italia. Una bufala insomma.
Ho invece ricevuto dalla commissione delle petizioni del Parlamento Europeo l’invito come Presidente della Vigilanza Rai per un’audizione pubblica a Bruxelles il 19 marzo. La commissione delle Petizioni si è occupata nei mesi scorsi dell’iniziativa dell’eurodeputata della Lega Nord Mara Bizzotto (14 mila firme per chiedere l’abolizione del canone) e sull’onda della discussione ha deciso di approfondire alcuni temi. Gli europarlamentari vogliono chiarimenti sulla possibilità riconosciuta agli utenti Rai di recedere dal servizio pubblico attraverso la "sigillazione" dell’apparecchio e intendono approfondire il trattamento dei cittadini con disabilità visive e uditive dato il numero ridotto di programmi sottotitolati a loro dedicati. Dovrebbero, poi, affrontare la questione della trasparenza del bilancio dell’azienda, nonché discutere della sentenza del Consiglio di Stato del 30 agosto 2013 che si era espressa sullo squilibrio provocato dalla Rai nel mercato televisivo quando impedì agli utenti Sky di accedere ai programmi della tv pubblica." Roberto Fico, M5S Camera
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Re: RAI-casta

Messaggioda Berto » sab feb 08, 2014 9:56 am

Rai, o la si privatizza o la si chiude una volta per tutte

http://www.lindipendenza.com/rai-o-la-s ... -per-tutte

di MATTEO CORSINI

Luisa Todini, che attualmente siede nel CDA della Rai in quota berlusconiana, ha così tentato qualche settimana fa di difendere l’aumento del canone proposto dall’azienda: “La demagogia non aiuta nessuno. La Rai ha fatto un budget triennale per arrivare al pareggio e il mancato aumento del canone inficia il budget e gli investimenti previsti sul capitale umano e sulla modernizzazione delle reti… non possiamo colpire il canone perché non possiamo colpire l’evasione… ogni volta che accendiamo e vediamo un programma con scritto Rai stiamo facendo servizio pubblico con milioni spesi per il cittadino.”

Sarà pur vero che “la demagogia non aiuta nessuno”, ma sarebbe bene non argomentare sostenendo cose che non corrispondono al vero. Qualunque imprenditore vorrebbe poter fare un budget potendo predeterminare i ricavi agendo sui prezzi unitari di vendita senza doversi porre il problema di andare “fuori mercato”. Ma se quell’imprenditore non è lo Stato o un monopolista che ha ottenuto privilegi dallo Stato, deve fare i conti con la concorrenza. Ora, io non so a cosa si riferisca Todini quando parla di “investimenti previsti sul capitale umano”, perché, quanto meno numericamente, in Rai andrebbero fatti disinvestimenti per adeguarsi anche solo minimamente ai concorrenti privati. Ma non è questo il punto sul quale voglio soffermarmi.

Ciò che non corrisponde al vero, e che trovo anche piuttosto irritante, è che “ogni volta che accendiamo e vediamo un programma con scritto Rai stiamo facendo servizio pubblico con milioni spesi per il cittadino”. Quando in un programma vediamo scritto Rai, di pubblico c’è solo il personale dipendente che ci lavora, mentre i milioni non sono spesi per il cittadino, ma pagati, volente o nolente, dal cittadino. Il tutto senza entrare nel merito del palinsesto, perché non mi va di improvvisarmi critico televisivo con la puzza sotto il naso e chiedere, facendo facile ironia, quale contributo alla crescita culturale degli italiani diano i programmi di punta della Rai. Semplicemente ritengo che non abbia alcun senso l’esistenza di reti televisive statali tenute in vita imponendo a tutti i cittadini di sostenerne i costi mediante una gabella. La Rai dovrebbe essere privatizzata (ammesso che qualcuno se la pigli) o chiusa. In ogni caso non dovrebbe più dipendere né dal canone obbligatorio, né pesare sulla fiscalità generale. Questa non è demagogia, a me pare semplice buon senso.
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