Casta dei jornalisti o jornalàri

Casta dei jornalisti o jornalàri

Messaggioda Berto » dom gen 05, 2014 10:20 am

La casta dei jornali e dei jornalisti
viewtopic.php?f=22&t=306


Immagine

I costi stratosferici della politica tanto contestati e denunciati vanno di pari passo con quelli del finanziamento pubblico ai giornali: quasi 750 milioni di euro finiscono in un anno, sotto forma di contributi diretti o indiretti, nelle casse dei grandi gruppi editoriali, organi di partiti, giornali. Lo scandalo che l'autore denuncia è clamoroso non solo per la consistenza dell'esborso dalle casse dello Stato, ma anche sul piano etico e morale, perché, secondo la tesi del libro, è stato nascosto alla pubblica opinione dagli stessi giornali percettori di rendite inconfessabili e comunque "politicamente scorrette". Con questa inchiesta alla vecchia maniera si riempie il vuoto ripercorrendo la storia ultraventicinquennale, dalla primitiva legge 416 del 5/8/81 fino a oggi.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Casta dei jornalisti o jornalàri

Messaggioda Berto » gio gen 09, 2014 8:37 am

Tutti i post relativi a "La casta dei giornali"

http://www.beppegrillo.it/battaglie/la_ ... ornali.php


Archivio dei post

21.05.08
Soldi nostri, tasche loro
Per i politici le nostre tasse sono quisquilie, pinzillacchere, mance, disponibilità di spesa a loro totale discrezione. Una frase qui, un piccolo emendamento lì, un’aggiunta e, come per miracolo, si materializzano milioni di euro per i partiti.Somme sottratte alla sanità, alle famiglie, alla sicurezza, alla scuola. Soldi che spariscono nel nulla. Bersani prima PCI, poi PDS, quindi DS, poi PD e ora ombra-PDL è un maestro nell’utilizzo occulto dei soldi degli italiani. Nella legge Bersani del 2006 c’è un codicillo sui giornali di partito.
- Leggi tutto http://www.beppegrillo.it/2008/05/soldi_nostri_ta.html

06.03.08
La Casta dei giornali/ Tutto a carico del contribuente
I tagli ai costi della Casta sono nel DNA della Mondadori, di RCS, del Sole 24 Ore e dell'Espresso-La Repubblica. Gruppi di punta del risanamento italico. L'importante, però, è che i tagli non li riguardino. Berlusconi, De Benedetti, la Confindustria e il "salotto buono" di RCS si fanno pagare i costi del telefono, della luce e dei francobolli per le spedizioni. Hanno un'IVA scontata e, se gradiscono, finanziamenti agevolati. Sono contento. I più ricchi imprenditori italiani lo sono un po' anche per merito nostro. Quando lo psiconano leccherà un francobollo gratis per spedire Panorama e il liberal distruttore della Olivetti non pagherà la bolletta della luce penseranno a noi con affetto sincero.
- Leggi tutto http://www.beppegrillo.it/2008/03/la_ca ... gi_14.html

27.02.08
La Casta dei giornali/ Due amici e tanti soldi pubblici
Basta avere due amici al bar alla buvette di Montecitorio e diventi “Direttore di giornale”. Un VIP. I politici mettono due firme, noi le nostre tasse. Che bello vivere alle spalle dei cittadini. Ferrara, Polito, Feltri e altri 27. La banda del buco. C’è chi non arriva alla fine del mese e chi fa il giornalista assistito.
- Leggi tutto http://www.beppegrillo.it/2008/02/la_ca ... gi_13.html

15.02.08
La Casta dei giornali/ Gli stipendi dei direttori
Molte famiglie italiane vivono sotto la soglia di povertà. Ma anche i poveri pagano le tasse. Ogni euro che versano è per loro un vero sacrificio. Lo Stato però li ripaga. Senza il loro contributo gente come Ferrara, Polito, Belpietro, Feltri non avrebbe potuto vivere come un pascià. I loro stipendi li devono a noi. La loro felicità è anche la nostra. Ci addolora solo che non ci dicano mai un grazie. Che questi dipendenti statali non pubblichino mai una notizia vera.
- Leggi tutto http://www.beppegrillo.it/2008/02/gi_st ... ttori.html

13.02.08 La Casta dei giornali/ La politica delle lobby
Leggi il post http://www.beppegrillo.it/2008/02/la_po ... lobby.html

09.02.08 La Casta dei giornali/ Polito e il porno
Leggi il post ...

05.02.08 La Casta dei giornali/ Il Foglio
Leggi il post ...

01.02.08 La Casta dei giornali/ Un miliardo di euro all'anno
Leggi il post ...

28.01.08 La Casta dei giornali/ Feltri è una ONLUS
Leggi il post ...

23.01.08 La Casta dei giornali/ I politici-editori
Leggi il post ...

20.01.08 La Casta dei giornali/ Il Corriere della Sera
Leggi il post ...

18.01.08 La Casta dei giornali/ Carlo De Benedetti
Leggi il post ...

17.01.08 La Casta dei giornali/ Il Sole 24 Ore
Leggi il post ...

16.01.08 La Casta dei giornali/ Estero
Leggi il post ...

15.01.08 La Casta dei giornali/ La Chiesa
Leggi il post ...

14.01.08 La Casta dei giornali/ Cooperative travestite
Leggi il post ...

13.01.08 La Casta dei giornali/ Le sedicenti cooperative
Leggi il post ...

12.01.08 La Casta dei giornali/ Politici e affini
Leggi il post ...

11.01.08 La Casta dei giornali/ Missione macero
Leggi il post ...

10.01.08 La Casta dei giornali/ Soldi pubblici, informazione privata
Leggi il post ...
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Casta dei jornalisti o jornalàri

Messaggioda Berto » gio mar 06, 2014 9:38 am

Il Sud di Stella e Rizzo: montagne di schifezze, ma la colpa è di altri

http://www.lindipendenza.com/il-sud-di- ... e-di-altri


di GILBERTO ONETO

A molti comprensibilmente ripugna dare soldi a Stella e Rizzo, o – peggio ancora – alla Feltrinelli, ma questo è un libro che non si può non leggere. Si può farlo facendoselo prestare, andando in biblioteca o piratando fotocopie o pdf.

Ma vale davvero la pena di leggerlo per due ragioni principali.

La prima è rappresentata dalla grande quantità di notizie e di informazioni: nessuna è originale e forse neppure inedita ma è importante che qualcuno le abbia raccolte e messe tutte assieme. È difficile pensare che gli autori si siano ispirati alla “Rubrica Silenziosa” dei Quaderni Padani: l’avessero anche fatto non lo ammetterebbero neppure sotto tortura. Ma sta di fatto che forniscono un bel quadretto di cifre, dati e notizie da cui viene fuori un ulteriore quadro catastrofico del Meridione. Anche qui niente di nuovo ma fa sempre una certa impressione sapere che la descrizione sia opera di gente sinistra e patriottica che tutto vorrebbe fare tranne che scrivere roba del genere e che se lo fa è solo perché la cosa è così macroscopica da non poter essere nascosta o ridimensionata, e perciò tanto vale farci qualche soldino di diritti d’autore. Non sono i primi a percorrere tale strada: parecchi anni fa Giorgio Bocca aveva prodotto materiale analogo. Erano allora momenti di grande espansione del leghismo e il Bocca era stato accusato di colpevole collateralismo: non può capitare a Stella e Rizzo perché il padanesimo sta vivendo un momento di fiacca e perché hanno disseminato di parecchi antidoti la loro narrazione.

E proprio questo costituisce il secondo elemento di interesse del libro: la straordinaria abilità di due professionisti dell’equilibrismo sugli specchi nel dire certe cose puzzolenti e contemporaneamente coprirle con annaffiate di deodorante di regime. Così con una faccia di palta quasi simpatica per eccesso di improntitudine, i due chiudono ogni drammatica descrizione con qualche esempio dis-edificante di malefatta nordista o inventandosi un concorso di colpa trovato rovistando un paio di paralleli più a nord. Qualche esempio: la “giusta diffidenza” che occorre mostrare nei confronti dell’Alta Italia per le malversazioni seguite al terremoto dell’Irpinia; le “troppe incursioni settentrionali interessate solo al saccheggio di contributi” per il Sud. Insomma ci sono sempre degli “assatanati corsari del Nord”, o c’è il “peggior doppiopesismo della Lega” dietro a tante magagne: la colpa è sempre di qualcun altro, preferibilmente padano, meglio se anche un po’ leghista. Gli autori fanno finta di criticare il vecchio piagnisteo meridionale ma poi fanno lo stesso: inventano la lamentazione post-moderna bene irrorata di relativismo patriottico riassunto nell’espressione “Non solo nel Mezzogiorno” con cui concludono certe loro terrificanti descrizioni. “Il marciume nella sanità non è affatto un’esclusiva meridionale. Anzi”. Sublime!

La colpa dell’inquinamento in Campania è di chi ha prodotto le schifezze e non di chi le ha sparse e interrate per soldi. La mimesi della verità raggiunge punte davvero esilaranti quando, per cercare colpe sopra la Linea Gotica, si dice che Colaninno è mantovano, Speranza piemontese e Bernabé niente di meno che altoatesino.

Insomma descrivono montagne di schifezze perché non possono farne a meno ma si inventano straordinari funambolismi per dare la colpa a qualcun altro e – soprattutto – per allontanare il sospetto che tutte queste rogne siano figlie di una avventatezza storica come l’unità d’Italia. Bisogna leggere questo genere di libri per conoscere gli strumenti del nemico (e questi sono nemici intelligenti) e per attrezzarsi a combatterli meglio e a difendersi dal neocentralismo tricolore che si sta insinuando un po’ dappertutto.

La narrazione si ricopre nei punti cruciali di retorica e di prossenetismo di regime. Ad un certo punto si trova scritto: “Giorgio Napolitano, eletto a simbolo della migliore classe politica meridionale e prova vivente di come il Mezzogiorno sia in grado di offrire all’Italia uomini di altissimo profilo politico e istituzionale”. “Contro i ghetti profumano i giardini, sul mondo batte il cuor di Mussolini”. Eterna Italia: non è mai cambiato niente.

Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo. Se muore il Sud. Milano: Feltrinelli, 2013.

318 pagine, 19,00 €
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Casta dei jornalisti o jornalàri

Messaggioda Berto » ven apr 18, 2014 12:58 pm

Veneti guerrafondai e razzisti, così sostiene Santoro

http://www.lindipendenza.com/veneti-gue ... ne-santoro


Ieri sera un indecente Santoro, nel programma Servizio Pubblico di La7 ha mandato in onda un servizio (CLICCA QUI E GUARDA IL VIDEO) in cui si sono dipinti alcuni giovani veneti appassionati di softair come guerrafondai, xenofobi, razzisti, violenti pronti alla guerra, con ovvia estensione del concetto, in assenza di esponenti di Plebiscito.eu che potessero controbattere, a tutto il movimento indipendentista veneto moderno e al referendum di indipendenza del Veneto del 16-21 marzo, accostato al movimento di Marine Le Pen.

Ci spiace dover iscrivere questo come esempio di giornalismo spazzatura pagato con il furto dei nostri soldi. Comprendiamo benissimo la paura che serpeggia nelle redazioni delle tv italiane, così come nei palazzi della politica italiana, che finora si sono retti grazie alla rapina fiscale perpetrata nei confronti del Veneto.

Questi esempi allontanano in realtà la presa di responsabilità da parte dello stato italiano e della sua intellighentia verso una evidente situazione in atto di esercizio di indipendenza della Repubblica Veneta. Non ha senso certamente cercare di reprimere tale istanza, in quanto la tendenza sempre più centralista dello stato italiano favorisce anche la forza centrifuga della Repubblica Veneta e quindi, se anche nell’immediato, ammesso e non concesso, che la strategia di impaurire l’opinione pubblica veneta potesse avere un qualche successo, è chiaro che nel medio termine favorirebbe solo un’accelerazione dell’indipendenza fattiva della Venetia. In realtà anche la strategia a breve termine di impaurire i nostri concittadini, tramite l’azione giudiziaria verso i 24 veneti ingiustamente incarcerati, è fallita con tutta evidenza.

Ogni giorno che passa appare infatti sempre più assurdo il privare della libertà un intellettuale pacifico e apprezzato da tutti in modo bipartisan come Franco Rocchetta. Ci auguriamo che oggi, giorno in cui forse si farà effettivamente il riesame per 13 dei 24 patrioti veneti, prevalga il buon senso e che essi possano passare la Pasqua con le loro famiglie. Risulta infatti evidente a tutti che non abbiano commesso alcun reato di eversione e di terrorismo, per cui l’accanimento giudiziario appare veramente un atto di pura crudeltà umana generato solo dalla paura di perdere il Veneto. Una paura comprensibile, ma per la quale l’establishment deve farsene una ragione: la maggioranza assoluta dei cittadini veneti il 16-21 marzo 2014 si è già espressa pacificamente, democraticamente e responsabilmente per la completa indipendenza della Repubblica Veneta.

E ogni giorno che passa aumentano le adesioni al piano di obiezione fiscale che permetterà di interrompere l’emorragia costituita dal furto del frutto del nostro lavoro da parte del mostro statale italiano e di iniziare ad attuare il controllo delle risorse fiscali nel territorio. Tornando a Santoro, vorrà dire che inseriremo anche il suo esempio di trash tv, per quel poco che vale, tra i crimini di disinformazione che si tradurranno nella mancanza di sconti che faremo in sede di accordi sull’indipendenza della Repubblica Veneta.

Ufficio Stampa-Plebiscito.eu

GUARDA COSA SOSTIENE CARLO SANDRIN (TEA-PARTY VENETO) SU SANTORO – CLICCA QUI

Ecco perchè Santoro è lo sponsor del terrorismo di stato
https://www.youtube.com/watch?v=_h1WfPq8PL8
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Casta dei jornalisti o jornalàri

Messaggioda Berto » mar set 08, 2015 7:24 am

Marco Travaglio: Padre poco presente, sorcino doc e quando..

Marco Travaglio, direttore del Fatto e personaggio dei talk show, racconta un po' di se stesso in una intervista al settimanale Visto: vive fra Torino e Roma, esordi scrivendo per un settimanale della Curia, Montanelli gli fu mentore.

Pubblicato il 7 settembre 2015
http://www.blitzquotidiano.it/media/vis ... te-2266949

ROMA – Marco Travaglio racconta il suo lato più intimo e privato in un’intervista pubblicata dal settimanale Visto. “Il mio rimpianto? Come padre per i miei figli avrei voluto essere più presente “racconta a Mariagloria Fontana il direttore del Fatto Quotidiano.
“Montanelli? Lui era altissimo, ma in compenso io ho qualche capello in più. Scherzi a parte, un uomo così ne nasce uno ogni millennio. Chiunque si paragoni a Montanelli è un poveretto, lui è un genio, io sono una persona normale”.
Ed ecco l’intervista per Visto:

“Amato, odiato, senza dubbio Marco Travaglio, attualmente direttore de Il Fatto Quotidiano, da i cofondato con altri giornalisti nel 2009, è uno dei giornalisti di maggiore popolarità sia grazie alla sua penna caustica, oltre che per i suoi pungenti all’interno di diversi programmi televisivi. Ultimamente Travaglio, è stato persino protagonista delle cronache mondane per aver partecipato al matrimonio più blasonato dell’anno: quello tra la giornalista Beatrice Borromeo, nipote di Marta Marzotto e sua redattrice4 al Fatto Quotidiano, e Pierre Casiraghi, figlio di Carolina di Monaco. Ma su questo argomento mette subito le mani avanti e si chiude a riccio. Mentre si apre sulla sua ultima fatica.

Travaglio, di cosa parla il suo ultimo libro “Slurp” ( edizioni Chiarelettere)?

Di quasi tutti i giornalisti italiani: gli adulatori, la cortigianeria, quelli che hanno fatto della piaggeria, del leccaculismo la loro professione. Se avessimo avuto una stampa critica e libera magari avremmo avuto un governo migliore e avremmo conosciuto tante verità .

Si riferisce a qualcuno in particolare?

Primo fra tutti Bruno Vespa, abilissimo, ha lo stesso percorso giornalistico di Giuliano Ferrara. Non c’è un governo che non abbiano incensato entrambi. Poi Vespa scrive un libro all’anno e, a seconda del governo in carica, elogia il potente di turno. Si tratta di giornalisti che stanno sempre dalla parte del potere, cioè dalla parte sbagliata. Indro Montanelli diceva che quando il politico ricopre un incarico di potere, è proprio in quel momento che bisogna diventare scettici e diffidenti nei suoi confronti.

Come ha conosciuto Indro Montanelli ?

Ero un ragazzino di belle speranze, avevo ventitré anni e scrivevo su un settimanale [della Curia] di Torino Il Nostro Tempo. Gli ho scritto, ci siamo incontrati a Milano e gli ho lasciato degli articoli. Da lì ha iniziato a farmi scrivere come corrispondente da Torino e successivamente mi ha portato con sé a La Voce. Ho avuto la fortuna di frequentarlo dall’86-87 al 2001 fino a un mese prima che morisse. Credo che gli piacesse che fossi un rompiscatole. Era un uomo generoso, che ha sostenuto tanti giornalisti emergenti: tra cui me e Peter Gomez. Gli piaceva molto l’uso che facevo dell’archivio, cioè le affermazioni dei politici che conservavo e che a distanza di tempo mettevo a confronto sottolineandone l’incoerenza. Infatti diceva che io uccidevo non con la spada ma con l’archivio.

Alcuni dicono che lei sia l’erede di Montanelli.

Lui era altissimo, ma in compenso io ho qualche capello in più. Scherzi a parte, un uomo così ne nasce uno ogni millennio. Chiunque si paragoni a Montanelli è un poveretto, lui è un genio, io sono una persona normale.

Non parla mai della sua vita privata, ma come hanno vissuto la sua improvvisa popolarità i suoi figli?

Il grande pubblico ha iniziato a conoscermi nel 2001, quando i miei due figli Alessandro ed Elisa erano piccoli. Quindi hanno sempre convissuto col fatto di avere un papà conosciuto. Non mi ritengo ‘famoso’, perché non faccio vita di società, me ne sto per i fatti miei. Sono e resto un giornalista. I miei figli hanno pagato un prezzo alto: avrei voluto essere più presente, ma il lavoro mi porta a stare sempre in giro . Comunque devo dire che ormai si sono abituati. Vivo tra Torino e Roma, dove si trova la redazione del Fatto Quotidiano. Con la mia famiglia sto dal sabato al lunedì, mentre il resto della settimana lo passo a Roma. Nonostante queste difficoltà abbiamo un bellissimo rapporto, anche se ho sempre un forte senso di colpa nei loro confronti.

Suo figlio Alessandro ha partecipato come concorrente all’ultima edizione di Italia’s Got Talent. Si è emozionato a vederlo in televisione?

Essere mio figlio è un handicap per lui. Qualcuno ha trovato il modo di dire che è stato raccomandato, invece è stato strumentalizzato. Lui fa il rapper, scrive canzoni, ha appena iniziato, non so nemmeno se sia bravo, ma è stato notato. Lo hanno selezionato e poi eliminato. Sta facendo la sua strada, nello stesso tempo studia, sono contento che sia appassionato di musica e che non sia un ignavo. Mi imbarazzerebbe molto se i miei figli facessero i giornalisti, perché verrebbero tacciati di essere dei raccomandati .

È vero che lei è un grande fan di Renato Zero?

Sì, sono un sorcino doc: dei 50 concerti in cartellone nell’ultimo tour ne ho visti 11. Ma amo moltissimo anche Paolo Conte e Franco Battiato. Poi adoro Raffaella Carrà, sono innamorato pazzo di lei, è simpatica e di una bravura assoluta. E poi legge il Fatto Quotidiano. Ho gusti musicali onnivori, la musica in casa mia c’è sempre stata.

Cosa le piace di più del suo ruolo di direttore?

Mi diverte far ruotare i miei collaboratori, mescolare le carte. Noi giornalisti dobbiamo sorprendere i lettori: solo così possiamo convincerli a comprare i giornali”.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Casta dei jornalisti o jornalàri

Messaggioda Berto » mar set 08, 2015 7:50 am

Dibattito "a che servono i giornalisti" 06.09.2015
Radio Radical
https://www.radioradicale.it/palinsesto?data=2015-09-07
RadioRadicale-20150907_16.46.18.mp3
ore 16.46 del 07-09-2015

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/09 ... ti/2012528
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Casta dei jornalisti o jornalàri

Messaggioda Berto » mar giu 13, 2017 1:41 am

Emilio Fede condannato a tre anni e mezzo per bancarotta fraudolenta
12/06/2017
manuela messina

http://www.lastampa.it/2017/06/12/itali ... agina.html

Alla soglia degli 86 anni, Emilio Fede si vede infliggere dai giudici milanesi una condanna a tre anni e sei mesi per concorso in bancarotta fraudolenta. Una vicenda che riguarda anche l’ex premier Silvio Berlusconi, nel ruolo di parte lesa e vittima di un raggiro. Al leader di Forza Italia l’ex direttore del Tg4 avrebbe chiesto un prestito da 2 milioni e 750 mila euro da consegnare a Lele Mora per il salvataggio della sua agenzia di spettacolo ’Lm Management’. Soldi che però alla società, allora sull’orlo del fallimento, non sarebbero mai arrivati. Finendo invece, secondo l’accusa, in parte nelle tasche dell’ex agente dei vip (che ha già patteggiato per lo stesso reato), in parte (circa 1 milione e 110 mila euro) in quelle del giornalista, che dovrà anche risarcire l’intera somma alla curatela del fallimento.

Il pm milanese Eugenio Fusco, che ha coordinato le indagini sul ruolo di Fede di mediatore della trattativa tra Mora e Berlusconi, aveva chiesto una condanna a tre anni di reclusione. Il pm ha spiegato che la somma versata dall’ex premier è stata «distratta dal fallimento e divisa con Fede ma anche trattenuta da Mora» per i suoi «capricci inutili». «Quel finanziamento - ha detto - sarebbe servito per sanare la disastrosa situazione in cui versava l’impresa di Mora. Quei denari non dovevano essere dirottati in parte a Fede per i suoi buoni uffici presso Berlusconi. Non ne aveva diritto».

Secondo quanto si legge nel capo di imputazione formulato dall’accusa infatti, Fede avrebbe ricevuto da Lele Mora il denaro versato in tre tranche e con assegni circolari da Berlusconi, tramite il suo ragioniere di fiducia Giuseppe Spinelli. Una prima parte della somma (450 mila euro) sarebbe stata consegnata da Mora al giornalista direttamente in contanti e negli studi Rti di Segrate, mentre altri 500 mila euro sarebbero invece confluiti, sempre con un versamento dell’ex agente dei vip, su un conto di Lugano dell’ex direttore. Infine, un’altra partita da 160 mila euro sarebbe stata distratta sui suoi conti italiani.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm


Torna a Ençeveltà tałega, straji, połedega, caste, corusion

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite

cron