Genova - Ponte Morandi, rinviata la demolizione della “pila 8”Sospeso l’uso di esplosivi per demolire la “pila 8” del Morandi
«Nessuna esplosione, sabato, per demolire la “pila 8” del ponte Morandi»: lo ha deciso la commissione tecnica Esplosivi della Prefettura di Genova
2019/03/07
http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2019 ... sive.shtml Genova - È stata rinviata, la demolizione con l’esplosivo della “pila 8” del viadotto Morandi, inizialmente prevista per la mattina di sabato prossimo : uscendo dalla Prefettura, Danilo Coppe, della Siag Srl, esperto di esplosivi e incaricato di gestire la demolizione di alcune parti del ponte, ha spiegato 15 al Secolo XIX che «c’è una situazione di “stand-by”», confermando appunto che «la demolizione di sabato è rinviata», perché «va approfondito il ritrovamento di piccole quantità di materiale».
Successivamente, un portavoce della commissione Esplosivi, Gabriele Mercurio (Asl 3), ha confermato il rinvio delle operazioni di sabato, spiegando anche lui che sono «necessari approfondimenti alla luce del ritrovamento di amianto». Il materiale che ha fatto decidere per il rinvio sarebbe crisotilo, ovvero amianto di origine naturale: «Adesso - ha detto ancora Mercurio - attendiamo che sia valutata sotto il profilo sanitario e ambientale la compatibilità di utilizzo degli esplosivi rispetto alla presenza di amianto. È necessario fare una valutazione fondata scientificamente per valutare se l’esplosione possa determinare o meno problematiche di natura sanitaria o ambientale. Tutte le valutazioni di questo tipo prendono in esame la possibilità non solo dell’utilizzo dell’esplosivo ma anche di altre tecniche».
Coppe e Mercurio hanno partecipato alla riunione della commissione Esplosivi, seguita al sopralluogo di questa mattina nel cantiere ovest (video in cima alla pagina), durante il quale i tecnici hanno discusso dei risultati delle analisi relative alla presenza di amianto all’interno del calcestruzzo della struttura.
| Speciale Il crollo di ponte Morandi |
Bucci: «Ipotesi di non usare l’esplosivo per la pila 8»
Il sindaco Marco Bucci è intervenuto sull’argomento della demolizione della pila 8 :«Senza l’ok della commissione non possiamo fare nulla. Lavoreremo a un piano che possa essere approvato dalla commissione. Può esserci anche l’ipotesi di non usare l’esplosivo ma questo potrebbe portare problemi per le pile 10 e 11 perché ad oggi per quelle non abbiamo alternative all’uso di esplosivo».
Bucci: «Per le pile 10 e 11 non c’è alternativa all’esplosivo»
«Senza ok della commissione esplosivi noi non ci muoviamo, quindi dobbiamo lavorare con i tecnici di Asl e Arpal per trovare una giusta progettazione per la demolizione della pila 8 che metta insieme tutte le misure che servono per garantire l’incolumità dei cittadini e degli operatori del cantiere». Così il sindaco di Genova e commissario per la ricostruzione Marco Bucci conferma lo stand-by imposto dalla commissione esplosivi per l’abbattimento della pila 8 di ponte Morandi con microcariche di dinamite. Confermata anche da Bucci la presenza di amianto, anche se in tracce minime, sotto la soglia di allerta e sotto forma di amianto naturale e non artificiale ma sufficiente a far scattare una sorta di cautela extra. Su 40 campioni di calcestruzzo esaminati, l’amianto sarebbe risultato presente in 7. Nel caso l’ok della commissione esplosivi non dovesse arrivare neppure dopo la presentazione di un’integrazione al piano di prevenzione del rischio amianto da parte delle aziende coinvolte, il commissario conferma di avere un piano B che non preveda l’uso di dinamite anche se quella resta la strada preferenziale. «Possiamo avere un piano B o C per la pila 8 - continua Bucci - ma non ho alcun piano alternativo per le pile 10 e 11». Se il problema è l’amianto presente nella mescola del calcestruzzo con cui è stato costruito il viadotto, la questione dell’abbattimento si riproporrebbe per i due piloni dalla forma a v rovesciata, quelli che insistono sulle case, sul cantiere est. «Ma il ponte va abbattuto - sottolinea il sindaco - e quindi dobbiamo trovare una via che permetta di utilizzare l’esplosivo su tutte le pile senza rischi per la salute». Per ora la prima data utile per l’operazione rinviata è quella di sabato 16 marzo. «Abbiamo già modificato il project plan, ma dobbiamo cercare di non perdere la data del 31 marzo per l’inizio della ricostruzione».
| Foto: il sopralluogo nel cantiere per verificare la presenza di amianto |
L’inchiesta, altri 10 indagati tra Spea e Autostrade
Nuovi indagati per il crollo del ponte Morandi, il viadotto autostradale collassato lo scorso 14 agosto causando la morte di 43 persone. Gli uomini del primo gruppo della guardia di finanza stanno notificando in queste ore i nuovi avvisi di garanzia. Gli indagati, tra Spea e Autostrade, sono più di una decina. I nuovi indagati, tra cui anche dirigenti del ministero delle Infrastrutture, si aggiungono alle 21 persone fisiche già iscritte nel registro e alle due società, Autostrade e Spea. L’accusa è di omicidio colposo plurimo, disastro colposo, attentato alla sicurezza dei trasporti, lesioni colpose. Secondo quanto appreso, le indagini si sarebbero spinte fino ai primi anni ‘90, da quando cioè venne eseguito il primo lavoro di retrofitting nella pila 11. Secondo l’accusa, tutti sapevano che la struttura presentava avanzati stati di ammaloramento ma nessuno fece nulla. Non si intervenne dal 1992 fino al 2015, quando iniziarono gli studi sulle altre due pile per arrivare al progetto di retrofitting nel 2017 approvato definitivamente nel giugno 2018. I lavori sarebbero dovuti partire tra la fine del 2018 e la primavera del 2019.
Atlantia, dal crollod el Morandi un impatto di 371 milioni di euro sull’utile
Gli oneri e gli accantonamenti connessi alla demolizione e al ripristino del viadotto Polcevera di Genova, crollato in data 14 agosto 2018, nonchè il complesso degli altri interventi relativi, incidono sul Mol di Atlantia per 513 milioni e per 371 milioni sull’utile. Il dato è contenuto nella nota che accompagna i conti 2018 del gruppo. La tragedia «ha comportato minori ricavi da pedaggio, oneri e accantonamenti connessi alla demolizione e al ripristino del viadotto (con espropri e indennizzi), ai risarcimenti agli eredi delle vittime e ai feriti, alle spese legali e ai contributi di prime necessità con un impatto complessivo, al netto del relativo effetto fiscale, sull’utile dell’esercizio pari a circa 371 milioni di euro (366 milioni senza l’effetto netto dell’esenzione del pedaggio sull’area genovese)», spiega la nota.
Castellucci (Autostrade): «L’esito della revoca della concessione ad Aspi non prima di settembre»
L’esito della procedura di revoca della concessione di Aspi, avviata dal Ministero delle infrastrutture e trasporti dopo il crollo del Ponte Morandi a Genova, non arriverà prima di settembre. Lo ha detto l’a.d. di Atlantia Giovanni Castellucci in conference call con gli analisti sui risultati del 2018. «Ci sono delle procedure aperte con il Ministero. A settembre-ottobre nel mio primo incontro con gli investitori» dopo il crollo, ha detto Castellucci, «ho detto apertamente che non mi aspettavo l’esito prima di un anno. È una procedura che richiede discussioni e controlli. Sono ancora convinto che quello che ho detto a settembre sia ancora valido», servirà un anno da settembre.
Rischio amianto, sopralluogo nel cantiere del ponte Morandi
La demolizione della torre con 250 microcariche, che avrebbe dovuto fare crollare la struttura su se stessa in un paio di secondi, era prevista a partire dalle 10.50 di sabato 9 marzo.