Migranti, Salvini: "Bella sforbiciata ai 5 miliardi per accoglienza"1 giugno 2018
https://video.repubblica.it/dossier/gov ... 510/307140 "Vorrei dare una bella sforbiciata a quei 5 miliardi di euro, che mi sembrano un po' tantini" per l'accoglienza. Così Matteo Salvini, prossimo ministro dell'Interno, in un comizio a Sondrio. Dal pubblico qualcuno grida: "A casa loro". E il leader leghista risponde: " 'A casa loro' sarà una delle nostre priorità. Porte aperte in Italia per la gente per bene e biglietto di sola andata a quelli che vengono a fare casino e pensano di essere mantenuti a vita".
Migranti, Salvini: «Priorità sarà “a casa loro”»2018-05-31
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... d=AETSmPyE«Mi sono confrontato con il nuovo presidente del Consiglio - ha detto il neo ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini - gli ho chiesto di prestare attenzione ai quei 5 miliardi di euro che anche quest'anno sono destinati al mantenimento dei richiedenti asilo». E ha aggiunto: «Vorrei dare una sforbiciata, mi sembrano tantini. Avremo un approccio leggermente diverso da quello della signora Boldrini».
Riporteremo Italia fra protagonisti Europa
«Voglio far tornare l'Italia protagonista in Europa. Con le buone maniere, senza fare confusione, ma sono stufo di governi col cappello in mano. Non siamo secondi a nessuno»,ha detto Matteo Salvini, durante un comizio a Sondrio.
La mafia ci ha sempre fatto schifo
«La mafia ci ha sempre fatto e sempre ci farà schifo, ovunque ci sarà ingiustizia cercherò di esserci con una squadra. Vi chiedo di starci vicino perchè da soli non si può fare niente», ha detto il leader della Lega Matteo Salvini a Sondrio.
Sarò ministro di tutti, governo per bene
«Sarò il ministro di tutti» e quello che nasce, è un «governo di buona volontà, di persone per bene e senza debiti con nessuno. Io starò tanto tempo in un ufficio ma tanto tempo possibile tra di voi, fra le persone. E che il buon Dio ce la mandi buona», ha detto il leader della Lega.
Vicinanza alle forze ordine
«Il mio impegno riguarderà la sicurezza di 60 milioni di italiani. Farò sentire la mia, nostra vicinanza alle forze dell'ordine, che non meritano di essere prese in giro dai balordi che entrano ed escono dalla galera ogni quarto d'ora, e vedremo lasciarceli più a lungo», ha detto il segretario della Lega.
Si suggerisce a Bergoglio e ai suoi preti, ai cristiani bergogliani e ai democomunisti che sono pro migranti clandestini e per l'aiuto assoluto agli ultimi della terra, di fare come l'ebreo Cristo consigliò al ricco giovanotto: vendere tutti i loro beni e darli ai poveri e agli ultimi, portandoglieli di persona nei loro paesi e restando là a servirli e ad aiutarli.
Le associazioni contro Salvini: "No alla sforbiciata da 5 miliardi"Venerdì, 1 giugno 2018
Governo Lega-M5S/ Scoppia subito il caso migranti
http://www.affaritaliani.it/politica/le ... refresh_ceSalvini e la "sforbiciata" sull’accoglienza: il monito delle associazioniIl parere delle organizzazioni sulle parole del neo ministro degli Interni. Arci: “Dimezzare le spese in maniera casuale è impossibile, Italia ha leggi da rispettare”. Oxfam: “Pacchetto immigrazione ha permesso di allentare vincoli europei”. Caritas: “In accoglienza lavorano onestamente tanti italiani”
"Mi sono confrontato con il presidente del Consiglio e gli ho chiesto di prestare particolare attenzione a quei 5 miliardi di euro che anche quest'anno sono destinati al mantenimento di migliaia di immigrati. Ecco, io vorrei dare una bella sforbiciata. Mi sembrano un po' tantini onestamente. A casa loro - ha poi concluso- sarà una delle nostre priorità: porte aperte alla gente perbene, un biglietto di sola andata a quelli che vengono qui solo a far casino e pensano di essere mantenuti a vita". Lo ha detto ieri sera in un comizio a Sondrio il leader della Lega Matteo Salvini, che oggi pomeriggio giurerà come nuovo ministro dell'Interno. In poche parole Salvini racchiude due dei principi cardine del contratto di governo tra Movimento cinque stelle e Lega sul tema immigrazione: una stretta all'accoglienza dei migranti e un aumento dei rimpatri per gli irregolari.
Intenzioni più volte ribadite in campagna elettorale e sulle quali il mondo del sociale ha espresso perplessità. “Oggi Salvini andrà a firmare per assumere l’incarico di ministro dell’Interno, una volta messo davanti alla situazione italiana vedremo se darà seguito o meno alle sue parole - sottolinea Oliviero Forti, responsabile immigrazione di Caritas italiana -. Rimandiamo ai fatti, non sappiamo se possiede qualche ricetta magica per evitare di accogliere persone che ne hanno diritto: un conto sono i desiderata del ministro, un conto sono i fatti e le leggi da rispettare”. Forti ricorda che sui territori anche molti sindaci leghisti, che si erano proclamati contro l’accoglienza, hanno poi portato avanti progetti Sprar. “Molti stanno accogliendo bene - aggiunge -. Va anche ricordato che nel settore dell’accoglienza sono impegnate migliaia di persone italiane. Che fanno questo lavoro onestamente, non sono tutti parte di Mafia capitale: l'incapacità di pochi non può pesare sugli sforzi dei molti. Tagliare i 5 miliardi all’accoglienza vuol dire non rispondere all’emergenza e crearne di altre”.
Anche per Filippo Miraglia, vicepresidente di Arci “dimezzare le spese per l’accoglienza in maniere del tutto casuale è impossibile a meno di non togliergli il cibo alle persone o farle stare per strada - sottolinea -. L’Italia sull’accoglienza ha delle regole da rispettare che derivano da tre direttive europee. Quanto si spende è proporzionato al numero degli arrivi. In questi anni si è già cercato di tutelare meno i richiedenti asilo - aggiunge - il primo a provarci è stato un ministro della Lega, Roberto Maroni, che non volendo riconoscere la protezione temporanea a chi arrivava dalla Libia li fece aspettare due anni, prima di dargli lo status. Nel frattempo si spesero molti più soldi del necessario. Il furore razzista porta a un aumento della spesa pubblica: quando si punta a ridurre le tutele si pongono ostacoli che fanno aumentare i costi della burocrazia”. Per Miraglia, inoltre, dopo i recenti fatti di Macerata il ministro dovrebbe “ponderare meglio le parole. L’immagine negativa dei richiedenti asilo non fa altro che caricare le tante persone che hanno rancore contro gli stranieri. Da Macerata in poi gli episodi di violenza razzista sono stati tanti, un ministro dovrebbe governare con responsabilità e dare l’esempio”.
Francesco Petrelli, senior advisor di Oxfam Italia ricorda che innanzitutto c’è una questione inerente ai “valori e ai principi”. “L’Italia ha degli impegni da mantenere per quanto riguarda il diritto all’accoglienza delle persone con protezione internazionale - afferma -. Le leggi e le convenzioni vanno rispettate”. In secondo luogo per Petrelli “si possono discutere le politiche europee ma solo se si sta dentro le norme europee”. Infine, “va ricordato che all’interno del pacchetto immigrazione ci sono i margini che consentono al nostro paese di allentare i vincoli europei. Quei quattro miliardi che spendiamo in accoglienza, infatti, fanno parte di una flessibilità contrattata con l’Europa sui vincoli di bilancio e il rispetto dei parametri. Forse il ministro Salvini - conclude - deve approfondire meglio la materia”.
Gino QuareloLe regole e le convenzioni europe vanno assolutamente cambiate e subordinate ai diritti inalienabili e superiori della nostra gente, dei nostri cittadini, ai loro bisogni, poi alle compatibilità politiche e culturali; non si devve assolutamente accogliere chi si introduce illegalmente, va rispedito alla fonte.“Tagliare i fondi per gli immigrati”, ecco il primo obiettivo di Salvini da vicepremierletizia tortello
2018/06/01
http://www.lastampa.it/2018/06/01/itali ... agina.htmlPer il suo primo discorso da quasi ministro Matteo Salvini torna al Nord, su fino a Sondrio in Valtellina. «Volevo essere nella mia terra, tra le mie montagne, nella mia Lombardia anche se il mio impegno da ministro sarà quello di garantire la sicurezza a 60 milioni di italiani». La microscopica piazza Teresina Tua Quadrio quasi esplode gremita da cinquecento persone che fanno il coro «Matteo, Matteo, Matteo». In arrivo da Roma Matteo Salvini ha ancora la camicia bianca di ordinanza ma il leader della Lega parla già da ministro. Una volta invocava le ruspe adesso può fare molto di più come promette: «Ho già parlato con il ministro dell’Economia. Gli ho detto che bisogna prestare attenzione ai 5 miliardi di euro che spendiamo per mantenere gli immigrati. Mi sembrano un po’ troppi, ci vuole una bella sforbiciata». Il ragazzo col pizzetto nella folla annuisce convinto: «La prima cosa che deve fare da ministro è difendere i nostri confini». Non lo dice, ma si capisce chi per lui sarebbero gli «invasori».
Dal palco mentre ripartono i cori il ministro dell’Interno batte la mano a pugno sul cuore. È la sua prima uscita in attesa di giurare questo pomeriggio al Quirinale. Qui a Sondrio c’è ancora tempo per fare l’elenco dei desideri di governo: «Sogno un Paese con qualche tassa in meno e molta sicurezza in più. Basta ad uno Stato che porta via agli artigiani il 70% di quello che guadagnano. Voglio la chiusura di tutti i contenziosi sulle cartelle elettorali. Ci sarà un ministro per i disabili troppo spesso dimenticati in questo Paese. Voglio un Paese in cui la mamma si chiama mamma e il papà, papà. Basta genitori 1 e 2, basta fritti misti».
Applausi dalla piazza che a momenti si commuove quando Matteo Salvini si commuove. «Ho preso la tessera della Lega nel 1990 quando avevo 17 anni e le braghe corte. Odiavo l’ingiustizia. La Lega mi sembrava composta da gente onesta. Ma mai nella mia vita avrei mai pensato di fare il segretario e poi il ministro. Ci vuole coraggio. Oggi sto togliendo tempo ai miei figli ma spero di restituirgli qualcosa». I toni si rifanno duri. Il ministro dell’Interno della Lega ha idee precise e assai radicali: «Basta sconti di pena per assassini pedofili e stupratori. Uno che mette le mani addosso a in bambino o a una donna non deve più uscire di galera». Dirlo in una piazza amica è facile. Trasformarlo in legge è tutt’altro. Matteo Salvini lo sa: «Piano piano, non si fanno miracoli in una settimana. Ma noi siamo gente di buona volontà, pulita e onesta. E da ministro vi prometto che non andrò solo in ufficio, ma starò di più nelle piazze e tra la gente. Questa è la mia idea di sicurezza».
Qui e in Europa, si capisce. I venti che arrivano da Bruxelles soffiano forte. Le frasi ingiuriose del Presidente Jean Claude-Juncker scuotono il neoministro: «Italiani corrotti e fannulloni? Parole vergognose e razziste. Vedremo di far rispettare i diritti e la dignità di 60 milioni di Italiani. Noi non saremo il governo che va in Europa col cappello in mano». Che questo governo abbia avuto un parto tormentato lo sanno tutti. Poco spazio ai protagonisti di questi giorni. Non una parola su Di Maio, un ringraziamento a Giorgia Meloni per non aver chiesto niente e una rivelazione su Silvio Berlusconi: «Oggi l’ho sentito tre volte. E io cercherò di trasformare in atti di governo tutto il programma del centrodestra». A chiedergli se la coalizione non si è piegata dopo il veto del presidente Mattarella su Paolo Savona, Matteo Salvini rilancia: «Caso mai abbiamo raddoppiato con Paolo Savona e Giovanni Tria».
Sono oramai le 11 di sera, la piazza preme per fare quasi un’ora di selfie ma il ministro non molla prima di aver fatto un augurio per sè e per tutti: «Questa piazza me la ricorderò per tanto tempo. È un buon punto di partenza per fare il ministro. So che commetterò degli errori ma cercherò di farne il meno possibile. Vi chiedo di essermi vicino perchè da soli non andiamo da nessuna parte. Che il buon Dio ce la mandi buona».