Fondi russi alla Lega, Savoini: «Solo un incontro tra imprenditori, è una caccia alle streghe»https://www.ilmessaggero.it/politica/fo ... 11200.htmlUn fedelissimo di Salvini, di cui è stato anche portavoce appena Matteo è diventato segretario. Uno che ha tenuto i rapporti tra la Lega e il serbo Milosevic e quelli di Bossi con Heider e poi del Senatur con il turbonazionalista russo Zirinovskj. E non c'è incontro tra Salvini e Putin o putiniani - esempio: alla cena di Villa Madama nell'ultima visita di Vlad lui era tra i big - in cui Gianluca Savoini non sia presente.
Insomma, lei che sa tutto e che c'è sempre, il Carroccio i soldi li prende dai russi oppure no?
«Ma neanche per sogno!».
Soldi alla Lega da Mosca, la riunione nell'ottobre 2018 e quell'accusa per 65 milioni
Denaro russo alla Lega, scontro in Senato tra Casellati e il Pd
Dall'audio appena diffuso però non parrebbe?
«Mi sembra che solo di affari si sia parlato tra imprenditori russi e imprenditori italiani. Mi dispiace di smontare tutto questo giallo politico-affaristico, questo romanzo assurdo che è stato imbastito su quell'episodio. Un incontro segreto? Macché. Per caso, all'Hotel Metropole, all'ora di colazione, dopo la giornata precedente con il grande convegno di Confindustria a Mosca con tanta gente e anche Salvini, m'imbatto in alcuni imprenditori italiani e russi. E cominciamo a parlare di petrolio, di depuratori, di vigne in Toscana e in Piemonte che alcuni russi sarebbe intenzionati a comprare. Le sembrano temi così scottanti? Così scandalosi? La politica non c'entra un bel niente».
Ma lei non può negare che la Russia è sempre stata generosa con i partiti sovranisti, per esempio con la Le Pen.
«Quando qualcuno mi farà vedere un rublo o un dollaro proveniente dalla Russia nelle casse della Lega allora potremo ragionare su queste cose. Siccome mai nulla è stato trovato, perché proprio nulla c'è, è inutile parlare di queste balle. A me sembra tutto un killeraggio per colpire Salvini. Se il Pd e le altre opposizioni per contrastare la Lega si attaccano a queste cose, vuol dire che sono mesi male e noi possiamo dormire sonni tranquilli».
Chi erano gli altri due italiani presenti nell'audio?
«Saranno stati imprenditori. Le ripeto: c'è stato solo un incontro casuale. In cui la politica non c'entra nulla, i soldi alla Lega neppure e sono allibito che si sua montato un caso assurdo sul niente».
Ma lei a che titolo lavora per la Lega?
«Io non lavoro per la Lega, presiedo l'associazione Lombardia-Russia e ho rapporti con quel Paese da tanto tempo. Rapporti leciti e normali. Rapporti di lavoro. Poi, certo, sono leghista e sono amico di Matteo: è una colpa? Ormai sono spiato e seguito in tutto, come se fossi un mascalzone. E invece sono un libero cittadino che non fa niente di male. Dovrò mettermi a fare querele».
Il suo vero ruolo qual è?
«Quello di uno che sa quanto la Russia sia importante per l'Europa e quanto alla Ue convenga avere buoni rapporti con quel Paese. L'Europa ha sbagliato a lungo con la Russia, spero che ora la situazione cambi, perché noi abbiamo bisogno della Russia e la Russia ha bisogno di noi. Io, nel mio piccolo, costruisco un ponte di dialogo. Ma non sono il portavoce della Lega o un politico della Lega».
Un grande amico e consigliere di Salvini però lo è?
«Ci conosciamo da moltissimo tempo. Stavamo tutti e due a via Bellerio. Ma io non ho un ruolo politico. Sono solo iscritto alla Lega dal 1991 e credo molto nel nostro partito».
Ma perché il vostro partito, a corto di soldi, non doverebbe accettare quelli offerti dai russi?
«Perché non ho mai avuto sentore di offerte di questo tipo. Mi sembra un'assurda caccia alle streghe. Ma non ci sono le streghe. E non ci sono neanche i soldi in cassa. Le casse della Lega sono notoriamente vuote».
Nell'audio lei dice: «Il prossimo maggio ci sono le elezioni in Europa, e Salvini è il primo che vuole cambiare l'Europa».
Non possono suonare come una richiesta di aiuto queste parole?
«Proprio no. Ripeto: s'è parlato in maniera informale di possibili accordi commerciali, come si fa in tanti altri casi. E poi, questa storia di Salvini putiniano deve finire. La Lega è il primo partito italiano e ha rapporti con tutti, con Putin come con Trump. Non siamo dei soldatini russi o, peggio, dei prezzolati dei russi. Finiamola con la caricature e con le balle».
Lega-Russia, Savoini si difende: "Vogliono dare fastidio a Salvini". E attacca il M5S: "Anche loro hanno rapporti con Mosca11 Luglio 2019
https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/0 ... ca/5316279“Si tratta di un tentativo di dare fastidio a Salvini. Il M5S invoca trasparenza? Anche loro hanno rapporti con la Russia“. Giancarlo Savoini difende se stesso, la Lega e Matteo Salvini dopo la registrazione pubblicata da BuzzFeed dove il presidente dell’associazione Lombardia-Russia sembra concordare con alcuni emissari di Mosca un accordo per finanziare il Carroccio. “Denuncio chiunque mi attribuisca azioni illegali”, ha detto il collaboratore di Salvini, intervistato dal quotidiano Libero. “Hanno piazzato microfoni, intercettato, magari hanno anche mandato qualcuno a recitare una parte – dice il leghista – Però guardi, chi di dovere riuscirà a capire chi ha registrato, visto che questi vogliono solo rompere i coglioni a un esponente di governo, e allora ci sarà da ridere, soprattutto se il mandante è qualcuno che ha voluto creare ad arte questo casino“.
Appena pubblicato lo scoop di BuzzFeed, Salvini ha commentato a caldo che “la Lega non ha preso un rublo“. Non solo, interpellato da alcuni cronisti, il leader del Carroccio aveva lasciato intendere di essere pronto a querelare anche lo stesso Savoini: “Farò ciò che devo“, ha risposto lapidario. E forse anche per questo motivo il diplomatico leghista oggi difende a spada tratta il suo leader e il partito. “E’ evidente che si tratta di un tentativo di dare fastidio a Salvini”, dice Savoini a Libero, per poi rivelare: “Non so cos’abbiano detto” dal M5S, “anche loro hanno rapporti con la Russia. Anni fa, ad esempio, a Mosca ho conosciuto il sottosegretario Di Stefano (Manlio, ndr). Ma è una corsa normale quando si vuole cooperare bene a livello internazionale”. E aggiunge: “Conosco Salvini da 25 anni e ogni tanto mi limito ad aiutarlo nei rapporti con Mosca“. Rapporti che durano dall’inizio dell’era post-sovietica: “Bossi voleva ampliare i rapporti internazionali a Est, e in Russia guardavano con interesse al suo progetto di creare la Padania“.
“Va chiarita una cosa – dice Savoini – Non era una riunione, io mi alzavo, andavo in giro, parlavo con tutti. Non ci siamo dati alcun appuntamento e non ho la minima idea di cosa dica la gente quando non ci sono. Chi lancia queste accuse ne dimostri la fondatezza, ma non ci riuscirà mai”. E poi: “Ma le pare poi che certi colossi mondiali abbiano bisogno di me per fare affari? Con tutti gli uffici che Eni ha nel mondo vuole che scelga la hall di un albergo in mezzo a decine di persone per trattare? Non scherziamo. Ho trovato alcune persone che avevo incontrato il giorno prima al convegno organizzato da Confindustria Russia e a cui aveva partecipato Salvini. Evidentemente anche loro avevano dormito lì”.
Sulla vicenda, è intervenuto anche Mario Borghezio, ex eurodeputato della Lega, che all’AdnKronos presenta un parallelo con un’altra recente spy-story: “La storia del Metropol è una vicenda simile a quella che ha portato alle dimissioni del sovranista austriaco Strache“. Per poi distinguere: “Lì c’era un video con il vicepremier di Vienna, qui non c’è Salvini, che infatti è stato netto, dicendo che lui non c’entra nulla e che querela tutti quelli che lo tirano in ballo“.
Procura Milano apre inchiesta sui fondi russi alla Lega. M5S ora chiede trasparenza11 luglio 2019
https://www.huffingtonpost.it/entry/la- ... 3e482c34f1Gianluca Savoini, il leghista presidente dell’associazione LombardiaRussia, è indagato nell’inchiesta che ipotizza una corruzione internazionale su presunti fondi russi alla Lega. La procura di Milano ha infatti aperto un’inchiesta sulla vicenda di Savoini e di presunti fondi russi dirottati illegalmente verso la campagna elettorale della Lega. L’ipotesi, secondo quanto si è appreso, è corruzione internazionale. Nello specifico i pm devono verificare se nella presunta compravendita di petrolio una parte del prezzo, oltre a quella che, stando alla registrazione audio pubblicata da BuzzFeed, doveva finire alla Lega, sia o meno arrivata a funzionari pubblici russi. I magistrati competenti hanno già sentito alcune persone. “Stiamo facendo accertamenti per capire se ci siano reati o meno”, ha affermato il procuratore di Milano Francesco Greco. L’audio nel quale si sente Savoini parlare con gli uomini del Cremlino è in possesso degli inquirenti già da prima che questa fosse pubblicata da Buzzfeed.
Sul tema intervengono anche i 5 stelle che, dopo aver tenuto un profilo basso per tutta la giornata di ieri, chiedono trasparenza. “Non è un momento di imbarazzo. Non è una storia che riguarda il M5s. Sono cose che noi guardiamo con distacco. Noi finanziamenti non ne riceviamo. Se ci sono dei profili di reato sarà la magistratura a dirlo e ci saranno immagino delle indagini eventuali. Chiediamo alla forza politica con cui governiamo molta chiarezza su quanto accaduto. Io credo che Salvini abbia detto ieri alcune cose: ci aspettiamo le azioni conseguenti. Se c’è un millantatore, va trattato da millantatore”, ha affermato Stefano Patuanelli, capogruppo M5s al Senato. A chi gli domanda se chiederanno le dimissioni di Salvini risponde: “Dimissioni o comunque chiedere a lui che chiarisca quello che è successo e perché lo ha fatto. È una situazione che va chiarita”.
E di millantatori parla anche Giancarlo Giorgetti: “C’è gente un po’ che millanta. Vale per tutti quelli che fanno politica. C’è in giro un sacco di gente che parla in nome e per conto del sottoscritto, chissà quante cose si inventa. Nel caso specifico a me sembra che qualche fanfarone le sparava grosse e qualcuno in modo opportunistico per chissà quali fini approfitta del fanfarone per gettare discredito su Salvini”.
Matteo Salvini, parlando in diretta su Facebook, afferma: “In Europa si distribuiscono poltrone a tutti tranne ai leghisti, il partito più votato d’Europa perché sono razzisti, populisti, prendono soldi in Russia, negli Stati Uniti, in Africa, in Groenlandia. Zero, zero. Chiunque dica il contrario mente sapendo di mentire. Siamo scomodi, mi è evidente. Siamo indagati, ascoltati e
Processati in italia e non solo. Sono e siamo minacciati quotidianamente con i proiettili”.
I capigruppo del Pd, Graziano Delrio e Andrea Marcucci, annunciano che “nei prossimi giorni” di una proposta di legge per l’istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta sui legami tra Lega e Russia. I 5 Stelle aprono a patto che riguardi i finanziamenti a tutti i partiti: “Votiamo sì a una commissione d’inchiesta sui finanziamenti a tutti i partiti, associazioni e fondazioni collegate. Dal Pd aspettiamo ancora i nomi dei componenti della commissione d’inchiesta sulle banche”, dichiarano fonti M5s, a proposto della richiesta del Pd di istituire una commissione d’inchiesta sui presunti fondi russi alla Lega.
Il diretto interessato, intanto, definisce l’audio diffuso dal sito Buzzfeed sui presunti tentativi per ottenere dai russi finanziamenti illeciti per la Lega “mistificazione, inganno, falsità, mascalzonata”. Gianluca Savoini risponde così a chi gli chiede di spiegare l’incontro avuto all’hotel Metropol di Mosca con alcuni uomini del Cremlino il 18 ottobre 2018. Parlando a Repubblica e a La Stampa taccia la diffusione della registrazione come una “buffonata” orchestrata ad arte per colpire Matteo Salvini. “Finirà come il Russiagate”, insiste.
Non ci sta ad essere accusato di aver commesso illeciti, ma allo stesso tempo si offre come vittima sacrificale per proteggere Salvini. Si legge su Repubblica:
Il punto è che se serve un colpevole allora mi offro, anche se non ho fatto nulla. Salvini in questa vicenda non c’entra niente, non sa niente, ero io lì e non lui, se la prendessero con me. Dopodiché aggiungo che ogni partito sarebbe meglio guardasse a casa propria, tutti quanti a fare le verginelle. Se devono ridursi ad attaccare il vicepremier Salvini su questo significa che siamo messi molto male”.
Il leghista mette in dubbio il contenuto dell’audio, non gli sembra che quelle parole siano state pronunciate da lui:
Non mi riconosco nella mia voce né nei discorsi che faccio, ci sono un sacco di rumori; è comunque io ero lì insieme ad altra gente, c’erano dieci-quindici persone, non so neanche bene di cosa parlassero.
È convinto che il caso esploso dopo la pubblicazione dell’audio finirà nel nulla e chiede a Buzzfeed di “tirare fuori le prove”. Quanto a lui, assicura di occuparsi solo di cultura. Si legge su La Stampa:
Non so nemmeno la differenza tra diesel e benzina. Io come presidente dell’associazione Lombardia - Russia mi occupo di cultura. Io ero a Mosca per incontrare persone legate ai musei, volevano organizzare una mostra di quadri, attività comuni tra il Bolshoi e la Scala di Milano. Deve essere chiara una cosa: io sono un leghista dai primi anni ’90, conosco Salvini da 25 anni, ma non sono un suo emissario, non ho nessun mandato a trattare alcunché per conto della Lega.
Lega: associazione Savoini è in sede via Bellerio2019/07/11
http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca ... 7b5a7.htmlSi trova nel quartier generale della Lega la sede dell'associazione LombardiaRussia, di cui è presidente Gianluca Savoini. Per l'esattezza l'indirizzo riportato nello statuto dell'associazione è via Colombi 18, una traversa della sede del Carroccio nel quartiere di Affori. Nessuna insegna sulla porta e sul campanello nè un citofono con il nome dell'associazione. Le finestre sovrastanti sono tutte con le tapparelle abbassate. Fino ad un paio di anni or sono quello di via Colombi era la portineria della sede della Lega e l'ingresso utilizzato in occasione del consiglio federale, al quale oggi si accede da via Bellerio, e al primo piano vi era la sede delle associazioni della Lega.
Un'associazione "culturale apartitica ma con idee molto precise" che "si possono riassumere in tre parole: Identità, Sovranità, Tradizione" e che "ha per scopo far conoscere la Russia e la sua attualità per quel che sono, dando le notizie che gli altri censurano e smontando le menzogne quando sarà il caso". E' quanto si legge sul sito di LombardiaRussia, l'associazione di cui è presidente Gianluca Savoini, giornalista ex portavoce di Matteo Salvini che a Mosca avrebbe trattato con alcuni russi per far arrivare fino a 65 milioni di dollari alla Lega. Il presidente onorario dell'associazione è invece Alexey Komov, 44 anni, ambasciatore del Congresso Mondiale della Famiglia (WCF) all'ONU e tra gli ospiti al recente congresso di Verona, mentre Claudio D'Amico, ex parlamentare della Lega, è il Responsabile Sviluppo Progetti dell'associazione che "non ha scopo di lucro e deve considerarsi, ai fini fiscali, ente non commerciale" con tutte le cariche elettive gratuite. Vladimir Putin è senza dubbio il punto di riferimento dell'associazione nata nel 2014 e al presidente russo è dedicata una sezione del sito con i suoi discorsi: "Il mondo attuale, perso in un delirio mondialista, è la negazione del mondo tradizionale come noi lo abbiamo conosciuto e la Russia pare oggi l'unico baluardo e l'unico faro verso cui guardare con speranza", si legge. Obiettivo di LombardiaRussia è quindi "progettare e realizzare eventi e iniziative culturali di ogni genere, dalla conferenza sulla geopolitica energetica alla festa russa, collaborando con le varie associazioni di cittadini russi presenti in Lombardia, sul territorio nazionale ed extra nazionale".
Le manovre pro-Putin dell’estrema destra: tutti gli audio dell’incontro tra Savoini e i russi2019/07/10
https://www.globalist.it/politics/2019/ ... 44078.htmlOltre alle già citate manovre politiche di tutti i gruppi di estrema destra europei per asservirsi alla Russia di Putin e distruggere la Ue, nell'audio registrato all'Hotel Metropol che mostra una trattativa avvenuta tra Gianluca Savoini e uomini del Cremlino per ricevere dei finanziamenti alla Lega (da dimostrare) si parla anche di accordi commerciali che riguardano l'Eni e compagnie petrolifere russe: di seguito tutti gli audio, in cui si sente anche un uomo del Cremlino dire che "non appena i documenti tecnici saranno pronti saranno consegnati al 'Deputy Prime Minister', ossia il Vicepremier (Salvini?)"
"Abbiamo Eni, che sarà dalla parte italiana, abbiamo le compagnie petrolifere russe dalla nostra parte, e abbiamo due compagnie nel mezzo. La banca, tu sei la Banca, e una compagnia russa che firmerà il contratto con la banca".
LE SUORE DI CLAUSURA DEL PD E I RUBLI
Niram Ferretti
Dunque grande scandalo perchè la Lega avrebbe preso soldi da Putin. Si scandalizza il PD, che quando era PCI percepiva regolarmente fondi da Mosca, al tempo in cui l'Unione Sovietica rappresentava la minaccia più concreta per la sicurezza occidentale.
Zingaretti, il fratello di Montalbano, intima "Chiarire subito!". Quando si è virtuosi dalla nascita non si possono ammettere finanziamenti occulti che peraltro non sono stati dimostrati.
Ora, alcune cose da dire, a scanso di equivoci, lo sanno anche i sassi che Putin ha una particolare affinità con i partiti cosiddetti sovranisti, in quanto sarebbero avversi all'Europa unita che la Russia ha tutto l'interesse sia unita il meno possibile. E il fatto che soldi arrivino nelle casse della Lega, se ci arrivano, come in quelle del Rassemblemant National di Marine Le Pen (giusto un esempio), può stupire solo le anime belle, ma molto belle, come Matteo Renzi, il rottamatore che fu, il quale dichiara: "O questa è una fake news o questo è uno scoop clamoroso. Usare il petrolio russo per finanziare la Lega? Sarebbe pazzesco. L'unico che può chiarire è Salvini: deve chiarire lui, subito".
Renzi, dovrebbe pensare di più ai suoi genitori, soprattutto al babbino suo prima di stracciarsi le vesti per presunti finanziamenti illeciti.
Non è da meno, Andrea Romano: "Oggi emergono nuove e decisive prove sulle manovre orchestrate dalla Lega di Salvini per avere dalla Russia di Putin finanziamenti illeciti da usare in campagna elettorale. Salvini non può più tacere: dica la verità agli italiani su quanti soldi ha ricevuto illecitamente da Mosca e come ha usato quei soldi".
Sì, Salvini dica la verità.
"Ventitré milioni e 300 mila dollari in sette anni. Dal '70 al '77 questa è la cifra versata dai sovietici ai comunisti italiani, secondo quanto si ricava dal "rapporto Impedian numero 122" del dossier Mitrokhin. Ventitrè milioni di dollari, con un andamento irregolare negli anni, corrisposti nel giardino della villa dell'ambasciatore dell'Urss a Roma nelle mani, in una prima fase, di Anelito Barontini, funzionario del partito e uomo al quale Armando Cossutta, che sovraintendeva al flusso finanziario delegava le delicate funzioni".
Cito da un vecchio articolo di "La Repubblica", oggi uno dei principali quotidiani forsennatamente antisalviniani. Ma si sa, i propri peccati non assolvono quelli altrui, solo che bisognerebbe avere un pochettino di pudore, giusto un pochettino prima di stracciarsi le vesti a proposito di soldi illeciti, il cui arrivo nelle casse della Lega deve essere, ovviamente, dimostrato.
E di nuovo, anche se lo fosse, rappresenterebbe sicuramente un fatto su cui riflettere, ma niente di cui rimanere basiti. A meno di non essere, come Zingaretti, Renzi e Romano, suore di clausura.
Denaro russo alla Lega, scontro fra Pd e Casellati. La presidente: "Non parliamo di pettegolezzi"Francesca Bernasconi - Gio, 11/07/2019 - 11:52
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... zgKTACxEFcI dem chiedono l'audizione del ministro dell'Interno in Senato, poi accusano la Casellati: "Parole gravissime, non è super partes"
Scontro in Senato tra il Pd e la presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati.
I senatori dem, infatti, hanno chiesto la convocazione in Aula del ministro dell'Interno Matteo Salvini, per chiarire le notizie circa i rapporti di Gianluca Savoni, responsabile per la Lega dei rapporti con Mosca, con emissari russi, per la negoziazione di un presunto accordo finanziario.
La questione è stata sollevata in Aula dal senatore Alan Ferrari, che ha ricordato come il Pd abbia rivolto tre interrogazioni al vicepremier, senza mai ottenere una risposta. La Casellati ha respinto le richieste dei dem: "Qui siamo in Senato e non possiamo discutere liberamente di questioni che non hanno nessun fondamento probatorio", ha specificato il presidente. Poi, la Casellati ha aggiunto: "Qui parliamo di fatti che abbiano una giustificazione. Qui al Senato abbiamo ammesso le interrogazioni su tutti gli argomenti, purché basate su un fatto probatorio. È inammissibile che il Senato discuta di 'cosidette inchieste giornalistiche'". Poi, ha concluso: "Le vostre interrogazioni, che io ho letta una per una, usano il condizionale e non fanno riferimento a fatti. Per me la richiesta è inammissibile".
Immediata la reazione dei senatori Pd, primo fra tutti il capogruppo dem, Andrea Marcucci, che ha commentato: "Le parole della presidente Casellati in aula sono gravissime. Intanto esprimono dei giudizi sulle opinioni dei parlamentari e questo è inaccettabile, definiscono 'chiacchiericcio' rivelazioni di stampa sulla Lega che hanno una rilevanza internazionale". A detta del senatore, il presidente del Senato non sarebbe più super partes, ma avrebbe attuato una gestione di parte: "Si tratta di un atteggiamento gravissimo che impedisce al Pd, ma anche agli italiani, di sapere la verità su questa vicenda. Salvini dice che non ha nulla da nascondere? Allora la presidente Casellati consenta che il ministro venga in aula a riferire nel dettaglio questa vicenda. Noi saremo soddisfatti e il Paese avrà trasparenza e chiarezza".
Il presidente, poi, ha ribadito di aver agito secondo le regole, dato che le tre interrogazioni di cui parla il Pd sono state presentate a febbraio e a maggio scorsi, ma "sono tecnicamente inammissibili in quanto contenenti mere supposizioni e circostanze presumibili, tutte infatti coniugate al condizionale". Non c'è stata "nessuna posizione faziosa dal presidente del Senato", che ha metto in atto il Regolamento, secondo cui un'interrogazione può essere accolta solo con un "oggetto determinato". Per questo, le richieste del Pd erano state respinte.