I primati dello stato italiano in Europa e nel Mondo

Re: I primati dello stato italiano in Europa e nel mondo

Messaggioda Berto » mer mag 17, 2017 9:56 pm

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è il paese dell'occidente dove dei criminali razzisti e carnefici come gli zingari vengono fatti passare per vittime;

Giornata europea delle vittime del nazismo zigano
viewtopic.php?f=150&t=2610


Credo sia venuto il momento che i cittadini e gli indigeni d'Europa incomincino a liberarsi della secolare oppressione del nazismo zigano, istituendo una giornata dedicata alle vittime europee della disumanità criminale e razzista degli zingari.

Per liberarci della menzogna che ci opprime e prendere coscienza che le vittime siamo noi e che i carnefici sono loro; così da poterci meglio difendere.

Partiamo dalla nostra esperienza quotidiana degli zingari, da quando siamo nati, passiamola in rassegna ed esaminiamola così ci rendiamo subito conto di come stiano le cose nella realtà, di chi siano gli zingari, di cosa fanno e di come vivono e quale sia la loro umanità, la loro cultura e la loro civiltà: i loro valori umani e sociali, il loro rispetto, la loro responsabilità, il loro contributo al bene comune.



Già nel XVI secolo li zingari erano considerati un tormento e una disgrazia per la gente veneta della Repubblica Serenissima tanto da motivare la promulgazione di leggi apposite per contenerla, come risulta in questo documento

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 270001.jpg

Se uno stato liberale ed estremamente rispettoso delle diversità etniche e tollerante anche nei confronti degli ebrei, arriva a promulgare delle leggi contro i crimini degli zingari significa che questi crimini dovevano essere feroci, sitematici, costanti e diffusi e costituire un comportamento normale degli zingari.


Gli zingari e i loro difensori credono che la persecuzione subita durante il nazismo faccia scomparire i loro crimini storici, attenui e giustifichi a ritroso il loro secolare razzismo predatorio e assassino, che è tra i più persistenti e odiosi, e dia loro il diritto di continuare a perpetrarli contro le genti "indifese" di tutta Europa.

Gli zingari, questi nomadi o seminomadi, di varia etnia, cittadinanza e provenienza,
che vivono prevalentemente nei campi abusvi o regolari e attrezzati, nelle baracche, nei prefabbricati, nelle rulotte, nelle carovane, ... a volte anche in appartamenti, case e casolari di proprietà,
e che da sempre, in Europa si sostengono sfruttando e depredando il prossimo,
prevalentemente con l'abuso dell'assistenza pubblica e della carità cristiana e umana,
con gli espedienti criminali a danno delle nostre comunità tra cui il furto, la ricettazione, la truffa, il raggiro, l'estorsione, il sequestro di persona, lo sfruttamento dei loro minori, la rapina, l'omicidio, il ricatto, il traffico degli stupefacenti, lo smercio di cartamoneta falsa, anche in forme di criminalità organizzata di stampo mafioso ... con integrazioni lavorative regolari e semiregolari nel settore circense e delle giostre;

costoro che si fanno passare e vengono fatti passare falsamente per vittime di un secolare razzismo nei loro confronti, da parte delle nostre genti stanziali, in quanto "sempre e ovunque diversi come etnia proprio perché nomadi"; ma che in realtà, da secoli, si può dire da sempre si sono fatti avversare e odiare profondamente per la loro disumanità, il loro spaventoso razzismo e per i danni che hanno sempre procurato a tutti con la loro feroce, impietosa e crudele disumanità.

È vergognoso e da perseguire penalmente che vi siano degli irresponsabili che si prestano a sostenere e a giustificare i comportamenti criminali di questa gentaglia razzista, carnefici fatti passare per vittime.

Anche gli ebrei sono stati perseguitati e sterminati dai nazisti, molto ma molto più degli zingari, eppure gli ebrei non rubano, non rapinano, non ammazzano la gente, non vivono da parassiti e da delinquenti e lavorano e contribuiscono grandemente al benessere dell'umanità. Hanno trasformato la loro terra semidesertica d'Israele in un paradiso terrestre pieno di fiori, di erba e di frutti; i campi degli zingari invece sono immondezzai a cielo aperto senza alcun rispetto per l'ambiente e per il prossimo.

Manipolazione criminale dei valori e dei diritti umani universali, quando il male appare come bene
viewtopic.php?f=25&t=2484
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Re: I primati dello stato italiano in Europa e nel mondo

Messaggioda Berto » ven mag 19, 2017 6:36 am

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è il paese dove si favorisce l'immigrazione clandestina con l'accoglienza indiscriminata di africani, asiatici, islamici a spese dei diritti, delle risorse, della sicurezza, della vita e del futuro dei cittadini italiani ed europei; violazione criminale dei nostri diritti umani con il concorso della Chiesa Cattolica e del Papa romano;


Non deprediamo e non uccidiamo la nostra gente con l'irresponsabile accoglienza indiscriminata e scriteriata a spese delle scarse risorse pubbliche, dei nostri figli e nipoti e dei nostri compaesani e concittadini
viewtopic.php?f=196&t=2605

Accoglienza o ospitalità imposta o forzata è un crimine contro l'umanità
viewtopic.php?f=196&t=2420

Se accogliete indiscriminatamente islamici e africani come vorrebbero le caste irresponsabili e parassitarie, criminali e demenziali, vi farete irreparabilmente del male con le vostre mani e lo farete alle vostre famiglie, ai vostri figli, alla vostra gente.


Tutto quello che viene dato a questi invasori
viene tolto a te,
alla tua famiglia,
ai tuoi figli,
ai tuoi vecchi,
alla tua gente,
ai tuoi concittadini,
ai tuoi ammalati,
ai tuoi disoccupati,
ai tuoi lavoratori,
alle tue imprese,
ai tuoi poveri,
ai tuoi nipoti,
alla tua terra,
alla tua cultura,
al tuo futuro
e alla tua vita;

senza contare
che nessuno di questi invasori ha un diritto assoluto ad essere accolto,
e che molti non hanno nemmeno alcun diritto relativo, all'accoglienza e all'ospitalità;
che buona parte sono criminali comuni e parassiti
e che tanti altri sono terroristi e nazisti maomettani che possono nuocere gravemente alla tua gente, al tuo paese, alla tua famiglia e alla tua vita;

che lo stato italiano è pieno di debiti che gravano sulle spalle dei cittadini per generazioni e che non ha risorse e lavoro nemmeno per le sue genti, per i suoi figli già nati e per farne nascere altri.



Le bugie dei radicali, del Papa e di altri sui migranti regolari, sugli immigrati clandestini e sui rifugianti
viewtopic.php?f=194&t=2460

Ecco quando le migrazioni non sono invasioni e portano il bene e non il male
viewtopic.php?f=194&t=2603

Traffici e speculazioni politico-economiche su questa immigrazione selvaggia
viewtopic.php?f=194&t=1808

La schiavitù è un crimine contro l'umanità, sempre.
La solidarietà e l'accoglienza imposta e obbligatoria è una delle peggiori e più odiose forme di schiavitù e di oppressione.

viewtopic.php?f=149&t=2599

Migrare e non migrare, accogliere e non accogliere, diritti e doveri
viewtopic.php?f=194&t=2498

Ospitalità, non sempre è sacra - accoglienza come crimine e tortura
viewtopic.php?f=141&t=1911

Rifugiati, asilanti, clandestini, migranti, diritti umani, obblighi internazionali e realismo
viewtopic.php?f=194&t=1811

Manipolazione criminale dei valori e dei diritti umani universali, quando il male appare come bene
viewtopic.php?f=25&t=2484

Diritti Umani Universali che non esistono
viewtopic.php?f=25&t=2584

La proprietà non è un furto e un male ma un bene prezioso e rubare non è un bene ma un male
viewtopic.php?f=141&t=2495

Diritti e doveri umani naturali e universali
viewtopic.php?f=205&t=2150
Diritti Umani Universali dei Nativi o Indigeni Europei
viewtopic.php?f=25&t=2186


Magdi Allam
"Dobbiamo porre fine al giro d'affari della cosiddetta accoglienza, che è l'attività più lucrosa in Italia. Ci sono 7,5 milioni di italiani in povertà critica, 4 milioni di italiani non hanno alcuna fonte di reddito, un terzo dei pensionati è costretto a sopravvivere con meno di 500 euro al mese, circa il 40% dei giovani sono disoccupati o inoccupati. In questo contesto si finirà per far esplodere una guerra tra poveri e per far esplodere il razzismo, non perché gli italiani siano razzisti, ma perché sono discriminati nel momento in cui si accorda agli stranieri ciò che non è concesso agli italiani". (Magdi Cristiano Allam, "Dentro i fatti", TgCom24, martedì 16 maggio 2017)

https://www.facebook.com/MagdiCristiano ... 7280211523

Mi dispiace Magdi non si tratta di una "Guerra tra poveri" perché quello che viene dato agli invasori è risorsa pubblica e privata dei cittadini italiani e di nessun altro, beni e risorse private prelevate dal fisco rapace italiano e trasformate in risorse comuni o pubbliche che vengono criminalmente tolte e negate ai cittadini italiani che ne avrebbero bisogno e a cui legittimamente spetterebbero.
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Re: I primati dello stato italiano in Europa e nel mondo

Messaggioda Berto » sab mag 20, 2017 2:20 pm

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è lo stato occidentale dove si violano maggiormente i valori, i doveri e i diritti umani universali, in particolare dei nativi italici, degli stessi cittadini italiani;



Socci: "Perseguitano solo gli onesti, l'Italia è una giungla"
15 Luglio 2017
di Antonio Socci

http://www.liberoquotidiano.it/news/opi ... Q.facebook

Finalmente si alzano altre voci a denunciare il naufragio in corso della nave chiamata "Italia". Almeno per una volta non solo noi, famigerati "populisti", ma perfino il Corriere della sera si accorge che questo Paese - che era già alla deriva - sta andando a picco. Va in malora.

Lo dimostrano anzitutto la Caporetto quotidiana delle nostre frontiere violate (ieri 5.000 nuovi arrivati) e i dati dell' economia come il debito pubblico che aumenta (a maggio nuovo record, 2.279 miliardi di euro), come i 4,7 milioni di italiani che vivono in povertà assoluta (8,4 milioni in povertà relativa), la pressione fiscale che soffoca la ripresa, la disoccupazione giovanile a livelli tragici e il pil che boccheggia. Ma il Corriere di ieri - grazie alla penna di Ernesto Galli della Loggia - rappresenta il disastro da un altro punto di vista: la vita quotidiana degli italiani.

Iniziando la sua lucida diagnosi, Galli si chiede quale immagine di sé stia dando l' Italia in questi mesi estivi. Ed ecco la sua desolata risposta: «quella di un Paese in cui il governo e con lui tutti i pubblici poteri appaiono sul punto di perdere il controllo del territorio».

Poi stila un triste elenco di fatti e fenomeni di questa estate italiana: «decine di incendiari spinti da interessi criminali mettono tranquillamente a fuoco vastissime zone della Penisola», senza che nessuno di loro venga individuato e arrestato.
Periferie («soffocanti e orribili») della grandi città con i servizi «al collasso», dove al crepuscolo scatta una sorta di coprifuoco, dove i mezzi pubblici diventano luoghi pericolosi o dove interi caseggiati o quartieri sono «nelle mani di bande di malavitosi abituati a farla da padroni». O dove il cielo si riempie di fumi tossici perché c' è chi brucia indisturbato materiali inquinanti.
Stazioni ferroviarie e treni locali che di notte diventano luoghi infrequentabili se non a proprio rischio. Quindi tante zone delle nostre città in mano allo «spaccio», con «risse continue specialmente fra immigrati».

Ma anche i quartieri residenziali o centrali delle città - secondo Galli della Loggia - sono una terra di nessuno, di giorno per il suk di «merci contraffatte» allestito impunemente dagli abusivi, di notte per il dilagare di «movide notturne» che poi significa per eserciti di giovani «la licenza di fare ciò che vogliono». Del resto in gran parte delle città italiane - grazie alla politica «panem et circenses» delle amministrazioni locali - le notti stanno diventando «letteralmente invivibili».

Galli poi fa anche degli esempi particolari: da Torino, col «commercio clandestino di alcool» sulle rive del Po organizzato da «rivenditori bengalesi», a Milano, dove - il centralissimo corso Como, per esempio - la sera diventa il teatro abituale dello smercio di droga o si assiste ad aggressioni da parte di «bande di maghrebini a caccia di orologi e portafogli». Per non dire del mercato della prostituzione, «spessissimo minorile» scrive Galli, e perlopiù «collegata alla tratta», che in Italia ha proporzioni senza paragoni con gli altri paesi europei. Queste sono solo alcune pennellate del quadro micidiale di Galli il quale interpella esplicitamente ministro degli Interni e magistratura.

Ma molte altre pennellate si potrebbero aggiungere (pensiamo al senso di debolezza dello Stato e di insicurezza che danno certe evasioni dal carcere o certi latitanti che si eclissano). Soprattutto bisognerebbe notare che di fronte a questa desolante assenza dello Stato che costringe gli italiani a sentirsi sempre più stranieri in patria, c' è poi da registrare una presenza dello Stato che diventa occhiuta, assillante, inflessibile e anche vessatoria nei confronti dei semplici cittadini.

Gli esempi sono innumerevoli e sono cronaca quotidiana. Dalla multa (anche salata) per le mamme che, durante una festa, spalmano la marmellata sul pane ai bambini in violazione di non so quali norme per la sicurezza alimentare, alla multa per divieto di sosta inflitta all' operatrice ecologica che si era fermata per salvare la vita a un signore investito da uno scooter.
Dalla multa al commerciante che ha riparato a sue spese un pezzo di acciottolato davanti al suo negozio (dopo averlo chiesto più volte, invano, al Comune), fino al verbale fatto a quel salumiere che offrì in regalo (quindi senza scontrino) un panino a un invalido indigente.

Ormai - parafrasando il titolo di un noto film - potremmo dire che l' Italia non è più un paese per italiani. L' Italia è asfissiata leggi assurde (con una burocrazia spesso priva di buon senso). E soprattutto è da tempo in mano a classi dirigenti che non amano la loro patria (anzi, hanno orrore della parola "patria"), né servono il popolo che governano, visto che perlopiù considerano i cittadini dei "sudditi". L' Italia è vittima un po' dell' incapacità, un po' dell' ideologia. Così hanno umiliato e stravolto questo Paese, o hanno permesso che venisse stravolto, facendone una terra di nessuno.



Editoriale | La realtà di un’Italia che sta scappando di mano
Ernesto Galli della Loggia
Milano, 13 luglio 2017 - 21:51
Per un numero crescente di cittadini il nostro Paese sta diventando un luogo sempre più difficilmente abitabile e che appare addirittura ostile

http://www.corriere.it/opinioni/17_lugl ... 9751.shtml

L’Italia è di chi se la vuol prendere, da noi chiunque può fare quello che vuole. E quasi sempre lo fa. Oggi, nei giorni di una torrida estate che sembra conferire a ogni cosa i colori e i calori di un non troppo metaforico inferno, questa è l’immagine che il nostro Paese da di sé. Quella di un Paese in cui il governo e con lui tutti i pubblici poteri appaiono sul punto di perdere il controllo del territorio. Sono parole pesanti, lo so, e non prive anche di precisi echi ideologici, ma a un certo punto bisogna convincersi che la realtà non è né di destra né di sinistra. È la realtà e basta.

Una brutta realtà. Dalla Sicilia alla Calabria, alla Basilicata, a Napoli, decine di incendiari spinti da interessi criminali mettono tranquillamente a fuoco vastissime zone della Penisola. Da giorni, sotto la minaccia delle fiamme, città, paesi, centri turistici devono essere sgombrati precipitosamente senza che per ora si sappia di uno solo di questi delinquenti scoperto, arrestato e incriminato. Nelle periferie delle grandi città, in questa stagione ancora più soffocanti e orribili, dove i servizi sono perlopiù al collasso, può capitare benissimo — come capita a Roma — che dopo il tramonto sia virtualmente in vigore il coprifuoco, che viaggiare su un autobus la sera rappresenti un pericolo, che il cielo si copra per giorni e giorni dei fumi tossici dei materiali più inquinanti bruciati illegalmente; o — come capita a Milano — che interi caseggiati, interi gruppi di palazzi, e piazze e vie, siano di fatto nelle mani di bande di malavitosi abituati a farla da padroni.

Dappertutto nelle periferie dei grandi centri urbani della Penisola regnano praticamente indisturbati lo spaccio, la prepotenza, le risse continue specialmente fra immigrati. In questa stagione più che mai le classi meno favorite della popolazione sentono la loro esistenza quotidiana abbandonata dai poteri pubblici in una vera e propria terra di nessuno.

Le zone centrali e/o cosiddette residenziali non se la passano meglio. Sindaci pusillanimi e preoccupati solo dei loro interessi elettorali (percepiti peraltro con la miopia tipica di una classe di nani politici quali sono in larghissima maggioranza quelli di questi anni infausti) hanno lasciato dovunque dilagare le movide notturne: in pratica la licenza di fare ciò che vogliono rilasciata a coorti di giovani perlopiù desiderosi di ubriacarsi e di schiamazzare all’aperto, ma essendo sempre pronti alla rissa, al vandalismo, al gesto teppistico. Di fatto molte zone centrali (ma non solo) di un gran numero di città italiane stanno diventando di notte letteralmente invivibili.

Ma sempre più spesso lo sono anche di giorno. Numerose strade del centro di Roma sono ridotte ad esempio a una sorta di suk con decine e decine di luride lenzuola stese per terra a mostrare impunemente le più varie merci contraffatte, mentre schiere di altri abusivi non si stancano di circondare dappresso i turisti con la loro mercanzia. Sempre a Roma può capitare che per tutta l’estate un club privato organizzi per i festini dei suoi soci illustri spettacoli di fuochi artificiali e di botti assordanti che si prolungano anche dopo la mezzanotte: il tutto a poche centinaia di metri dal Comando generale dell’Arma dei Carabinieri. A Torino, sui lungo Po e dintorni nulla e nessuno sembra in grado di fermare il commercio clandestino di alcool ad opera specialmente di rivenditori bengalesi, all’occasione protetti contro le forze dell’ordine dalla complicità omertosa della collettività dei loro clienti. A Milano, dopo una certa ora il centralissimo corso Como si tramuta da luogo di abituale rifornimento della droga in una specie di zona di caccia libera dove, come riportano le cronache, è altissima la probabilità di essere aggrediti da bande di maghrebini a caccia di orologi e portafogli. Sia a Roma che a Torino che a Milano e in altre decine di città d’Italia, poi, la prostituzione — spessissimo minorile, spessissimo collegata alla tratta e a reti criminali africane o est europee — occupa impunemente di notte le zone urbane che più le aggradano: un fenomeno che per vastità non trova paragone in nessun’altra città dell’Europa occidentale.

Dappertutto infine, per dirne ancora una, specie dopo una certa ora le stazioni ferroviarie sono luoghi frequentabili solo a proprio rischio e pericolo, così come dappertutto o quasi le corse serali o notturne sui treni vicinali o regionali sono altamente sconsigliabili per le donne. La realtà, dicevo all’inizio, non è né di destra né di sinistra, è la realtà e basta. E la realtà odierna dell’Italia è questa: una realtà che sta scappando di mano. Di fronte alla quale viene da chiedersi se il ministro degli Interni — cui spetta principalmente l’onere di provvedere in prima persona nonché istruendo e sollecitando prefetti, questori ma anche i sindaci e i corpi di polizia urbana — viene da chiedersi, dicevo, se il ministro Minniti sia informato adeguatamente di questa grigia realtà capillarmente diffusa. Se egli si rende conto che agli occhi di un numero crescente di italiani il loro Paese sta diventando un luogo sempre più difficilmente abitabile, un luogo tale da apparire addirittura ostile. Se egli si rende conto che anche l’allarme che in tanti nostri concittadini suscitano le ondate di immigrati è enormemente accresciuto dalla loro percezione di questa precarietà ambientale che monta, dalla sensazione di un degrado dei contesti urbani prodotta da incontrollati fenomeni di illegalità. Se non gli venga il sospetto, infine, al nostro Ministro, che pure la difficoltà dell’Italia di farsi ascoltare quando si tratta d’immigrazione, di farsi prendere sul serio dai suoi partner europei, forse dipenda per l’appunto dalla sua immagine di un Paese che, si sa, è abituato al disordine, al tirare a campare, alla prassi di un comando della legge sempre elastico e contrattabile.

Ma non basta. Di fronte all’Italia così malmessa di oggi è pure inevitabile chiedersi quale sia stata l’azione della magistratura. Se essa sia stata effettivamente all’altezza del suo compito di tutela giuridica della comunità tutte le volte, ad esempio — le non poche volte, direi — che è parsa indulgere a interpretazioni dei delitti e delle pene ottimisticamente irreali. Una magistratura che prontissima e ferratissima nel criticare l’azione legislativa dell’esecutivo quando si tratta di quella che essa ritiene la propria sfera d’interessi e di prerogative, è viceversa timidissima quando si tratta di proporre, lei, leggi o procedure efficaci per difendere gli interessi elementari dei cittadini.


Alberto Pento
A differenza di Socci e di Dalla Loggia, per me l'Italia come stato italiano è sempre stata così, fin dalla sua fondazione, che per le popolazioni italiche è stata una disgrazia immane.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: I primati dello stato italiano in Europa e nel mondo

Messaggioda Berto » dom giu 04, 2017 7:40 pm

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i parassiti irresponsabili, i ladri e i bugiardi del nazionalismo italiano della sinistra grillina e della destra fascista e leghista usano l'Europa e la Germania come capri espiatori per nascondere e coprire le malefatte italiche di cui sono anch'essi sono responsabili;



I tedeschi vogliono mettere in ginocchio il Veneto. Per diventare padroni d’Europa
Giovanni Pons 2/6/2017

https://it.businessinsider.com/i-tedesc ... ni-deuropa

Che cosa succederebbe in concreto se la Banca popolare di Vicenza e Veneto Banca dovessero entrare in procedura di risoluzione con le regole del bail in approvate in Europa nel 2015? Lo spiega bene Fabrizio Viola, ad della B p di Vicenza, in un’intervista al Corriere della Sera del 2 giugno: “Gli effetti di una crisi non risolta delle due banche venete non sarebbero molto inferiori a quelli generati dal default della Grecia. Per essere più chiari: la procedura di bail-in impone il rientro forzoso degli impieghi a tutela dei depositi. Si pensi che BpVi e Veneto banca hanno concesso prestiti ‘buoni’, cioè al netto da sofferenze e incagli, per circa 30 miliardi. In gran parte concentrati nel Nordest, cioè nel territorio più importante per l’economia nazionale. Doverli richiamare da un momento all’altro creerebbe uno sconquasso tremendo, non senza conseguenze anche sul piano politico. Anche per questo faccio appello al senso di responsabilità delle autorità europee: le dimensioni in gioco non possono essere sottovalutate”.

E chi spinge per fare il bail in delle banche venete?
La Germania, come riferiscono diverse fonti interpellate le quali convergono nel dire che influenti esponenti dell’economia tedesca sono intervenuti presso la Dg Comp (la direzione generale della concorrenza della ue in mano all’olandese Marghrete Vestager) affinchè vengano posti paletti molto rigidi all’impiego di soldi pubblici in BpVi e Veneto Banca. Nonostante il primo esame della Bce abbia accertato che le due banche sono solvibili e dunque possono accedere al meccanismo della ricapitalizzazione precauzionale previsto dalla direttiva se si è in presenza di un rischio sistemico.

Ma questa spinta germanica non era difficile da prevedere. Il 27 dicembre scorso, in un’intervista alla Bild, il governatore della banca centrale tedesca Jens Weidmann, pronunciava le seguenti parole: “Per le misure previste dal governo italiano la banca deve essere finanziariamente sana nel suo fulcro poiché il denaro non può essere usato per coprire perdite già prevedibili”. Il riferimento era alla direttiva Brrd (bail in) e al decreto legge varato il 19 dicembre dal neonato governo Gentiloni in cui si sono stanziati 20 miliardi di soldi pubblici per salvare le banche in crisi. Un provvedimento dettato in particolare dalla preoccupazione per il Monte dei Paschi di Siena che proprio in quei giorni aveva fallito nel tentativo di varare un aumento di capitale da 5 miliardi finanziato sul mercato.

In pratica Weidmann richiamava il rispetto delle regole sul bail in, la cui portata le autorità italiane hanno compreso con colpevole ritardo. “Abbiamo stabilito nuove regole di base – aveva detto ancora Weidmann – e queste sono mirate essenzialmente alla protezione dei contribuenti e a indurre gli investitori a comportamenti responsabili. Il denaro pubblico deve essere considerato come l’ultima risorsa, per questo l’asticella è posta molto in alto”.

A distanza di quasi sei mesi da quelle dichiarazioni il braccio di ferro tra italiani e tedeschi sembra segnare un punto in favore dei primi. Il Monte dei Paschi, attraverso una trattativa assai laboriosa con la Bce prima e la Dg Comp poi, sta per ottenere il via libero definitivo alla ‘ricapitalizzazione preventiva’, cioé quella che permette di utilizzare soldi pubblici per un aumento di capitale ma solo dopo una conversione delle obbligazioni subordinate in azioni. In pratica si fa pagare una parte del conto agli investitori privati ma poi si permette allo Stato di subentrare per evitare guai peggiori. In pratica si tratta di una via di mezzo tra risoluzione e salvataggio pubblico che è stata abilmente chiesta e sfruttata dagli uomini del Tesoro e che per la prima volta viene applicata a una realtà bancaria della Ue. Siamo quindi nel campo dell’innovazione pura soprattutto a livello giuridico anche perché la stessa direttiva si presta a diverse interpretazioni da parte dei legali. Quali siano le perdite ‘prevedibili’ che non possono essere coperte da denaro dei contribuenti è infatti esercizio complesso da definire ma comunque nel caso di Mps pare che la strada sia ormai spianata.

Tuttavia ai tedeschi si è presentata una seconda occasione per manifestare agli italiani la loro indole rigorista. A febbraio infatti è arrivata agli organismi europei una seconda richiesta di ricapitalizzazione preventiva, questa volta da parte di due banche venete (Popolare di Vicenza e Veneto banca) che avevano rischiato di fallire già a inizio 2016 ma erano state salvate dall’intervento provvidenziale del fondo Atlante (uno strumento ad hoc finanziato dalle principali banche, fondazioni e assicurazioni italiane). L’attivo delle due banche si è deteriorato al punto che si è resa necessaria una nuova immissione di capitali a cui Atlante ha potuto contribuire solo in parte. All’appello mancano altri 6,4 miliardi e anche in questo caso è stato chiesto l’intervento dello Stato attraverso il pacchetto da 20 miliardi stanziato a dicembre. Per la Bce l’operazione è fattibile poichè le due banche sono state ritenute ‘solvibili’ mentre per la Dg Comp occorre che dei 6,4 miliardi almeno 1,2 sia a carico di soci privati.

Nel caso delle venete l’asticella si è dunque spostata in alto, come preannunciava Weidmann già a dicembre, e a questo punto non è facile trovare soci privati che versino un miliardo in due istituti la cui operatività è così seriamente compromessa e che avranno comunque bisogno di un sostegno pubblico per poter continuare la loro attività. Se non si trova una soluzione in fretta Popolare Vicenza e Veneto banca rischiano di essere messe in risoluzione, cioé di veder realizzato ciò che dice Viola nella sua intervista, la richiesta di rientro di 30 miliardi di prestiti che senza dubbio può mettere in ginocchio migliaia di piccole e medie aziende sane che contavano su quei prestiti. E non è escluso che a beneficiarne siano le stesse aziende tedesche che con il tessuto industriale veneto hanno un forte interscambio e che potrebbero sostituirsi a esse o comprarle per un tozzo di pane.

Insomma c’è il fondato sospetto che la Germania stia utilizzando con l’Italia la stessa strategia già sperimentata con la Grecia: da una parte sollecita attraverso le autorità europee piani di risanamento lacrime e sangue e poi si presenta con le sue aziende, assegno in mano, quando vengono messe in vendita. L’ultimo caso è quello dell’aeroporto di Atene, acquistato per 600 milioni dalla società tedesca AviAlliance che già gestisce gli scali di Amburgo e di Dusseldorf. Ma in precedenza la società aeroportuale pubblica tedesca Fraport (quella che gestisce l’aeroporto di Francoforte) aveva firmato un accordo del valore di 1,2 miliardi di euro per la locazione e gestione di 14 aeroporti greci regionali greci, fra cui molti collocati strategicamente nelle maggiori isole turistiche per un periodo di 40 anni. Fra gli scali compresi nell’accordo ci sono quelli di Salonicco, seconda città del paese, e delle isole di Creta, Corfù e Rodi. In pratica tutto il sistema aeroportuale greco è ormai in mano ad aziende tedesche, private e pubbliche.

Imporre il bail in delle banche venete italiane rappresenterebbe un atto molto ostile da parte della Germania, di cui preoccuparsi in futuro. I tedeschi intendono l’Europa non come un processo di progressiva integrazione tra economie anche molto diverse tra di loro, in un’ottica di socializzazione. Il loro pensiero è egemonico e fa leva sullo stereotipo degli italiani spendaccioni e con un tenore di vita troppo alto rispetto alle loro possibilità. La paura di dover, un giorno o l’altro, accollarsi una parte dell’ingente debito pubblico italiano spinge Angela Merkel e il ministro delle Finanze Wolfgang Shaeuble a mettere nell’angolo il governo italiano per poter imporre misure di austerity fiscale che finora non hanno fornito esempi di successo in giro per l’Europa.

Negli ambienti finanziari italiani e internazionali sono in molti a pensare che con l’applicazione di bail in ‘pieno’ alle malmesse banche venete possa essere inflitta una lezione all’Italia in grado di portare maggior rigore in futuro anche sul fronte dei conti pubblici e del debito pubblico. Un commissariamento vero e proprio potrebbe poi avvenire con l’utilizzo del fondo Esm che dovrebbe essere trasformato in una sorta di Fondo monetario europeo in grado di risolvere choc sul fronte delle finanze pubbliche in cambio della messa sotto tutela delle politiche economiche. La candidatura di Weidmann alla successione di Mario Draghi al vertice della Bce nell’autunno 2018 fa parte di questo disegno.

L’ipotesi di elezioni anticipate a settembre in Italia, ventilata nei giorni scorsi, con la possibilità che il governo del paese possa finire sotto l’ala di un partito populista come i 5Stelle potrebbe aver fatto scattare l’allarme rosso a Berlino e fatto spingere sull’acceleratore dell’intransigenza riguardo il bail delle banche venete. E l’ormai disperato tentativo del ministro Pier Carlo Padoan di abbassare il livello dell’intervento e di trovare qualche investitore privato (fondi di private equity, Poste, finanziarie regionali) in grado di sacrificarsi in nome della stabilità di sistema sta diventando ogni giorno più difficile. Le prossime settimane saranno dunque cruciali per definire il futuro dell’Unione Europea e dell’euro.

La Germania aveva impiegato più di 200 miliardi per salvare le banche in crisi sul proprio territorio ma l’ha fatto prima che entrasse in vigore la direttiva sul bail in. Tra il 2011 e il 2012 invece l’Italia doveva combattere contro lo spread sui titoli pubblici che era schizzato alle stelle e non ha previsto il pesante deterioramento degli impieghi bancari in sofferenze.


Il falso mito della sovranità monetaria
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Re: I primati dello stato italiano in Europa e nel mondo

Messaggioda Berto » mer giu 28, 2017 8:07 pm

33
i giovani italiani senza lavoro o malpagati sono costretti a migrare e a morire via dalla loro terra come questi due veneti, mentre lo stato italiano dilapida le risorse degli italiani per importare e mantenere centinaia di migliaia di clandestini; cose che non capitano in nessun'altra parte del mondo:


Incendio Londra, Gloria e l’ultima telefonata: «Mamma, sto morendo Grazie per quello che hai fatto»
Andrea Priante
Milano, 16 giugno 2017

http://www.corriere.it/esteri/17_giugno ... 370c.shtml

L’avvocato racconta come la madre e il padre della 26enne hanno trascorso quella notte terribile parlando con la figlia: «Era lì perché da noi una laureata con 110 non lavora»
Gloria Trevisan e Marco Gottardi (Photo Masi) Gloria Trevisan e Marco Gottardi (Photo Masi)

La prima volta che il cellulare è squillato, a Camposampiero era buio da un pezzo. «Mamma, è successo qualcosa...». È iniziata così la notte terribile della famiglia di Gloria Trevisan, 26 anni, la padovana dispersa nel rogo di Londra assieme al fidanzato Marco Gottardi, veneziano, di un anno più grande. Con la ragazza che avvertiva i genitori di «qualcosa di brutto» che stava accadendo nei piani inferiori della Grenfell Tower.

Da quel momento, Emanuela Disarò e suo marito Loris hanno parlato a più riprese con la figlia, registrando le chiamate successive. Si sono fatti forza a vicenda. In fondo la figlia abitava al ventitreesimo piano e quindi i Vigili del fuoco avrebbero quasi certamente domato le fiamme prima che raggiungessero la cima del grattacielo. Ma poco dopo le 2, un’altra chiamata. E stavolta la ventiseienne era agitata, al punto che la madre le ha chiesto di parlare con Marco. E il veneziano ostentava sicurezza, per tranquillizzare loro ma anche la fidanzata. «Ci sono
i pompieri, va tutto bene». «Sono telefonate terribili, angoscianti», spiega Maria Cristina Sandrin, l’avvocato di famiglia che ieri ha trascorso la mattinata con i genitori di Gloria, riascoltando quei file audio. «Ho pianto», ammette. Si sente la ragazza raccontare passo passo ciò che succede.

Intorno alle 3, le televisioni hanno iniziato a trasmettere le immagini di quanto accadeva a Londra. Emanuela e Loris Trevisan parlavano con la figlia e intanto vedevano in diretta l’intervento dei soccorritori, la disperazione di chi riusciva a salvarsi. «Da qui non possiamo uscire, siamo bloccati», spiegava Gloria. Intorno alle 4 c’è stato il tempo per un’ultima telefonata. Il fumo stava per invadere l’appartamento. «Mamma, mi sono resa conto che sto morendo. Grazie per quello che hai fatto per me». Poi, l’addio: «Sto per andare in cielo, vi aiuterò da lì». I genitori sono sconvolti.

La mamma racconta che, a marzo, la figlia era emigrata per realizzare il sogno di fare l’architetto: «Dopo la laurea con 110, in Veneto le proponevano di lavorare per 300 euro al mese. Ma Gloria non voleva pesare su di noi e ha deciso di andare all’estero con Marco. In poche settimane ha avuto l’occasione di guadagnare 1.800 sterline (2.100 euro) al mese. Londra ha saputo offrirle ciò che meritava per le sue capacità». Anche papà Loris è arrabbiato: «È colpa dello Stato che costringe i nostri figli a scappare all’estero per cercare un lavoro».



Migranti, l'anno scorso hanno cercato fortuna all'estero 285mila italiani. Più degli stranieri sbarcati sulla Penisola
di Lorenzo Bagnoli
12 luglio 2017

https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/0 ... la/3716671

In Italia si emigra come negli anni del dopoguerra. Il Centro studi Idos stima che nel 2016 285mila italiani hanno lasciato il loro Paese di nascita. Nel dopoguerra erano 300mila. Ad andarsene sono soprattutto laureati e dottorandi in cerca di migliori condizioni lavorative: i “migranti economici” dell’Italia. Sono più degli stranieri che sbarcano sulle nostre coste: 181mila nel 2016, 200mila quelli attesi quest’anno. Sono le anticipazioni del Dossier statistico sull’immigrazione 2017, che il centro studi cura insieme alla rivista Confronti. Da cui si deriva anche che questa fuga di cervelli costa al Paese che non riesce a valorizzarli almeno 8,8 miliardi di euro: tanto lo Stato italiano ha speso per la loro formazione, prendendo la parte più bassa della forchetta.

Idos raggiunge la cifra di 285mila attraverso la comparazione di diverse fonti. Il primo bacino da cui attinge il centro studi è quello Istat, che registra gli italiani non più residenti. Il dato per il 2016 è di 114mila. Non tutti gli italiani che si trasferiscono all’estero, però, cambiano residenza. Anzi, nei due Paesi di maggiore emigrazione italiana – Germania e Gran Bretagna – gli uffici statistici registrano da tre anni un numero di nuovi residenti italiani di tre volte superiore rispetto ai dati Istat. Per questo il dato di Istat è stato moltiplicato da Idos di 2,5 volte. Conferma che il numero di italiani che ha lasciato il proprio Paese è maggiore di quanto intercettato dall’Istat arriva dall’Aire, l’Anagrafe degli italiani residenti all’estero. In questo caso il dato di nuovi iscritti nel 2016 è di 224mila, di cui il 55% per motivi di lavoro.

Quali sono le nuove Americhe degli italiani degli anni 2000? Le destinazioni europee più ricorrenti sono la Germania e la Gran Bretagna; a seguire l’Austria, il Belgio, la Francia, il Lussemburgo, i Paesi Bassi e la Svizzera. E l’Europa è destinazione per tre quarti dei migranti italiani. Oltreoceano gli italiani scelgono l’Argentina, il Brasile, il Canada, gli Stati Uniti e il Venezuela. Secondo l’Ocse, l’Italia è ottava nel mondo nella classifica dei Paesi di nuova emigrazione. Partiva da una media di 87mila nel decennio 2005-2014, il numero negli ultimi due anni si è più che raddoppiato.

“Gli studi dell’Ocse dicono che due terzi degli italiani che sono andati a lavorare all’estero poi non ritornano”, spiega Franco Pittau, presidente del Centro studi e ricerche Idos. Il motivo è che all’estero trovano occupazioni più adatte al titolo di studio e al percorso formativo. A differenza di quanto succede in Italia: sempre i dati Idos mostrano che due italiani su dieci hanno in Italia un impiego di livello inferiore rispetto a quanto il loro titolo di studio farebbe sperare. Per gli immigrati in Italia la percentuale è del 40%. Partire, però, è sempre una fonte di nuove opportunità. Per qualcuno – i 175mila richiedenti asilo e rifugiati accolti nelle strutture italiane – la partenza è motivata da guerre e persecuzioni, dice Pittau.

Negli anni è cresciuta esponenzialmente la percentuale di italiani in partenza con una formazione di alto livello. Se nel 2002 il 51% di chi andava all’estero aveva la licenza media, oggi la percentuale è scesa al 30%, mentre sono aumentati i diplomati (34,8%) e i laureati (30%). E in Italia è il 28% dei giovani ad avere una laurea triennale, mentre la media Ocse è del 36% (meglio con la magistrale: in Italia sono il 20%, in Europa la media è 17%).

Idos stima che in Italia il “costo” sostenuto dallo Stato per il percorso di studi di un proprio cittadino sia di 90mila dollari per un diplomato, da 158mila a 170mila per un laureato (rispettivamente laurea triennale o magistrale) e 228mila per un dottore di ricerca. Significa che l’Italia solo in laureati andati oltreconfine ha “bruciato” 5,3 miliardi di dollari e in diplomati almeno 3,5 miliardi. Un danno, spiega Idos, che grazie ai flussi d’ingresso degli immigrati si riduce visto che contribuiscono a oltre 8 punti percentuali di pil e che sta crescendo il numero degli immigrati laureati che si spostano in Italia, soprattutto dall’Est Europa. Dal 2001 al 2011 sono aumentati di oltre 244mila, i diplomati di oltre 800mila. Con l’andare degli anni, il fenomeno si è ulteriormente accentuato. Tra il 2012 e il 2014, si legge nel rapporto, “a fronte di circa 60mila laureati italiani espatriati, vi sono circa 15mila laureati italiani rimpatriati e circa 35mila laureati in più tra i cittadini stranieri residente”. Il saldo, insomma, non è così negativo.

Anche sul piano demografico l’apporto degli immigrati è fondamentale. “All’Italia servono tra i 200 e i 270mila cittadini giovani in più per non invecchiare troppo”, commenta Pittau. Le proiezioni di Idos dicono che nel 2065 “la popolazione residente straniera salirà da 4,6 milioni nel 2011 a 14,1 milioni nel 2065 (con una forbice compresa tra i 12,6 ed i 15,5 milioni)”. Senza di loro, nessuno sarebbe in grado di gestire gli anziani: “L’indice di dipendenza degli anziani (cioè il rapporto tra la popolazione di 65 anni e più e la popolazione in età attiva 15-64 anni)” passerà “dal 30,9% al 59,4% “. Il welfare del futuro, secondo gli scenari di Idos, passa necessariamente dagli stranieri.
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Re: I primati dello stato italiano in Europa e nel mondo

Messaggioda Berto » ven ago 04, 2017 9:10 pm

34
capita in Italia


«SONO STATO SGOMBERATO DA CASA MIA. I POLIZIOTTI HANNO DIFESO GLI ABUSIVI»
Il 1 agosto 2017

https://www.fattidalweb.com/2017/08/01/ ... -abusivi-2

Milano –Sgomberato da casa sua dopo una telefonata alla polizia da parte degli abusivi che occupano il suo alloggio da un paio d’anni. Sì, avete letto bene. Ma non è finita. Dopo che le forze dell’ordine hanno allontanato e denunciato il legittimo proprietario dell’immobile, gli abusivi sono tornati tranquillamente nella casa da loro occupata illegalmente. Capita anche questo a Milano. È capitato pochi giorni prima di Natale a Gianfranco Balzi, 60 anni, milanese. È lui stesso a raccontare questa storia dai contorni assurdi: «Sono proprietario di un appartamento in via Bellosio 15, una traversa di viale Forlanini: 270 metri quadrati. La mia casa è stata occupata abusivamente un paio d’anni fa da una coppia: lui italiano, lei marocchina. In quel momento l’alloggio era vuoto, io abitavo altrove con la mia compagna. Ho fatto la denuncia di occupazione abusiva al commissariato di Polizia “Mecenate’’ nel novembre del 2013. Ma è successo poco o nulla. Le forze dell’ordine si sono recate nell’appartamento per identificare gli occupanti abusivi. Ma niente sgombero. Gli abusivi sono restati lì».*

Balzi, a quel punto, decide di fare tutto da solo. «Appena prima di Natale, ho approfittato di un momento in cui gli occupanti abusivi erano usciti, sono entrato nella mia casa, ho cambiato la serratura e mi sono chiuso dentro. Quando gli abusivi sono tornati e hanno visto la serratura cambiata, si sono infuriati, hanno preso a calci la porta. E hanno chiamato la polizia». Sì, gli abusivi hanno chiamato le forze dell’ordine. Sembra una barzelletta.«Sono arrivate due pattuglie, che mi hanno buttato fuori di casa, mi hanno perquisito, mi hanno denunciato e hanno consentito agli abusivi di tornare dentro casa mia. Mi hanno pure costretto a rimettere la vecchia serratura». Gianfranco Balzi è stato denunciato per due reati: «Violazione di domicilio ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni. È assurdo: sono stato denunciato per la violazione del mio domicilio. Gli abusivi hanno sventolato un falso contratto di affitto, ma non potevano dimostrare di aver mai versato un euro. E i poliziotti mi hanno detto: “Anche gli abusivi hanno i loro diritti’’».

È proprio il caso di dire: oltre il danno, la beffa. Ma non è ancora finita. L’amministratore di condominio di via Bellosio continua a mandare al signor Balzi i bollettini delle spese per il riscaldamento centralizzato. Sì, perché è lui il proprietario dell’appartamento: «Finché ho potuto ho continuato a pagare il riscaldamento, ma a un certo punto ho smesso. E ora rischio di beccarmi delle ingiuzioni di pagamento». Un altro paradosso: del riscaldamento godono gli abusivi, ma a pagarlo dovrebbe essere il proprietario che non riesce più a tornare in possesso della propria casa. Capita anche questo a Milano. Sgomberato dalla propria casa, denunciato e pure inseguito dai creditori.
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Re: I primati dello stato italiano in Europa e nel mondo

Messaggioda Berto » lun ago 07, 2017 7:28 am

35
Realtà italiana e cristianismo cattolico romano

Vi siete mai chiesti perché
un paese-stato come l'Italia che è la sede storica del cristianesimo cattolico romano, che ha la maggiore presenza cattolico romana, le maggiori organizzazioni cattoliche e la stessa sede vaticana del Papato a Roma,
e che perciò dovrebbe essere un paese modello di civiltà, di moralità, di giustizia sociale, di armoniosa convivenza, ...
sia invece il paese-stato con i peggiori primati di tutto il mondo cristiano dell'occidente?
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Re: I primati dello stato italiano in Europa e nel Mondo

Messaggioda Berto » dom set 24, 2017 7:59 am

36
Come lo stato italiano tratta i veneti

Il governo impugna la legge veneta che impone l'esposizione del Leone di San Marco negli edifici pubblici
2017/09/23

http://www.huffingtonpost.it/2017/09/23 ... t-homepage

La bandiera del Veneto con il Leone di San Marco diventa oggetto di scontro tra la Regione di Luca Zaia e il Governo. Il Consiglio regionale aveva approvato da poco la legge che obbliga tutti gli uffici pubblici locali e statali del Veneto ad esporre il gonfalone di San Marco, assieme al Tricolore e alla bandiera dell'Ue. Ma il Consiglio dei Ministri ha detto 'no', decidendo di impugnare davanti alla Consulta il provvedimento.

Per l'esecutivo alcune norme della legge veneta "contrastano con la legislazione statale relativa all'uso dei simboli ufficiali. Ne consegue - si legge nella nota del Cdm - l'invasione nella competenza legislativa riservata allo Stato in materia di 'ordinamento e organizzazione amministrativa dello Stato e degli enti pubblici nazionali', stabilita dall'articolo 117 della Costituzione, nonché la violazione dei principi costituzionali di ragionevolezza, uguaglianza e di unità".

Immediata la replica del Governatore Luca Zaia: "questa impugnativa si commenta da sé: da Roma si accusa il Veneto di cercare sempre la rissa, ma quelle a cui in realtà assistiamo sono scelte di un Governo il quale, con tutti i problemi nazionali e internazionali che è chiamato ad affrontare, non trova niente di meglio da fare che impedire a una Regione di esporre la propria bandiera, persino quella del Veneto che ha oltre mille anni di storia". "Non trascurando - aggiunge Zaia - che quella veneta è l'unica bandiera al mondo che riporta la parola 'pace'. Non è certo da sovversivi volere la sua esposizione in tutti gli uffici pubblici, anche in quelli dello Stato, presenti nel nostro territorio. Invece veniamo trattati come l'ultima colonia dell'impero".

La legge veneta, di iniziativa leghista, la n. 28 del 5 settembre scorso, era stata approvata dal Consiglio regionale, con 31 voti favorevoli, 6 contrari e un astenuto. La motivazione era quella di "rafforzare il senso di appartenenza dei cittadini veneti, anche attraverso il riconoscimento e l'esposizione dei simboli che identificano non solo un territorio, ma anche la storia, le tradizioni e le radici del popolo". Il provvedimento obbligava ad esporre il gonfalone con il leone marciano in tutti gli edifici pubblici (Prefetture, Tribunali, Comuni, caserme e comandi delle forze dell'ordine) della regione. Nella legge era stata istituita anche la 'fascia veneta' con il leone di Venezia, che il presidente della Regione - sul tipo di quella tricolore dei sindaci - dovrà indossare durante gli appuntamenti pubblici. La bandiera del Veneto è una 'ripresa' di quella della Repubblica Serenissima, ovvero il leone alato di San Marco con il vangelo in oro su campo rosso Tiziano; ma si differenzia nelle 'code' che per Venezia erano sei (il numero dei 'sestieri' ovvero i quartieri della città lagunare) mentre quella attuale ne ha sette, quante sono le province venete.



Alberto Pento
È la dimostrazione più evidente della profonda incompatibilità tra lo stato italiano e i veneti, la totale mancanza di amore, di fraternità vera e di rispetto che gli italiani hanno per i veneti. Basta e avanza per liberarsi del pesante e oppressivo giogo italico.
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Re: I primati dello stato italiano in Europa e nel Mondo

Messaggioda Berto » dom ott 15, 2017 7:17 am

37
La mancanza di libertà nell'informazione e la manipolazione dell'informazione


Segreto di Stato e censura, a cittadini e giornalisti negata verità per sentenza
25 Ago 2017
di Pierluigi Franz

Resta difficile il diritto di accesso agli atti per i giornalisti: non esiste «un unico e globale diritto soggettivo di accesso agli atti e documenti in possesso dei pubblici poteri», ma «un insieme di diversificati sistemi di garanzia per la trasparenza», non attivabili «dalla mera curiosità del dato», ma sottoposti «alla rigorosa disamina della posizione legittimante del richiedente». Lo ha stabilito il Consiglio di Stato con una recente sentenza (leggibile qui sotto) destinata a far discutere in tema di articolo 21 della Costituzione, ribadendo quanto già statuito due anni fa con la sentenza n. 4748 del 2014 quando i giudici di palazzo Spada affermarono che il diritto di cronaca si piega davanti all’interesse ad accedere agli atti.

La motivazione integrale della decisione n. 3631 del 12 agosto 2016 dei supremi giudici amministrativi é scaricabile dal sito:
https://www.giustizia-amministrativa.it ... YJWUDQA&q=

fonte: www.francoabruzzo.it

https://www.giustizia-amministrativa.it ... YJWUDQA&q=
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Re: I primati dello stato italiano in Europa e nel Mondo

Messaggioda Berto » dom ott 15, 2017 7:19 am

38
Le falsità e/o gli abbagli del Gioberti


Con la pubblicazione, nel 1843, del Primato civile e morale degli Italiani di Gioberti, il movimento cattolico liberale, con la sua chiara intonazione nazionalistica e politica, divenne sempre più popolare, soprattutto in Piemonte e negli Stati dell’Italia centrale.
Questo primato era associato nella sua mente alla supremazia papale, anche se inteso in un modo più letterario che politico.

http://www.150anni.it/webi/_file/docume ... imato1.pdf

Vincenzo Gioberti
https://it.wikipedia.org/wiki/Vincenzo_Gioberti
Vincenzo Gioberti (Torino, 5 aprile 1801 – Parigi, 26 ottobre 1852) è stato un presbitero, patriota e filosofo italiano e il primo Presidente della Camera dei deputati del Regno di Sardegna, esponente di primo piano del Risorgimento italiano.
...
Gioberti è, da un certo punto di vista, un platonico. Identifica la religione con la civiltà e nel suo trattato Del primato morale e civile degli Italiani giunge alla conclusione che la chiesa è l'asse su cui il benessere della vita umana si fonda. In questo afferma che l'idea della supremazia dell'Italia, apportata dalla restaurazione del papato come dominio morale, è fondata sulla religione e sull'opinione pubblica; tale opera sarà la base teorica del neoguelfismo. Nelle sue ultime opere, Rinnovamento e Protologia si dice che abbia spostato il suo campo sull'influenza degli eventi.



Ecco invece i veri primati, come sono emersi nella storia: I primati dello stato italiano e dell'Italia in Europa e nel mondo
viewtopic.php?f=22&t=2587


A ciò si aggiunga la corruzione della chiesa cattolico romana, la pedofilia dei preti, l'idolatria propria della religione cattolica con il suo culto delle immagini, del Papa romano, dei santi, dei miracoli, dei feticci.


Chiesa, la denuncia di Papa Francesco: "In Vaticano c'è corruzione. Nella barca di Pietro alcuni marinai remano contro"
9 febbraio 2017

http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/02 ... ro/3378544

Corruzione. Scandali finanziari. Marinai che nella barca di Pietro remano “in senso contrario“. Pedofilia. In un lungo colloquio con Civiltà Cattolica di cui il Corriere della Sera riporta ampi brani, Papa Francesco affronta alcune delle problematiche più scomode tra quelle che affliggono il Vaticano.

“C’è corruzione in Vaticano. Ma io sono in pace“, ha detto il pontefice argentino al periodico dei gesuiti giunto al numero 4.000, sottolineando in questo modo la propria distanza da coloro che di questa corruzione si nutrono e ricordando anche che nelle Congregazioni Generali prima del Conclave che lo ha eletto “si parlava dei problemi del Vaticano, si parlava di riforme. Tutti le volevano”. Per restare sereno, tuttavia, scherza Francesco, “non prendo pastiglie tranquillanti. Gli italiani danno un bel consiglio: per vivere in pace ci vuole un sano menefreghismo“.

Ancora una volta “castigat sorridendo mores“, si potrebbe dire del Papa argentino parafrasando l’adagio latino: con levità il pontefice accende un faro su ciò che nella sua Chiesa lo preoccupa di più. Interpellato su cosa possono fare i religiosi per rinnovare le strutture e la mentalità della Chiesa, Francesco risponde: “Nelle strutture della Chiesa entra il clima mondano e principesco, e i religiosi possono contribuire a distruggere questo clima nefasto. E non c’è bisogno di diventare cardinali per credersi prìncipi! Basta essere clericali. Questo è quanto di peggio ci sia nell’organizzazione della Chiesa. I religiosi possono contribuire con la testimonianza di una fratellanza più umile”. Una fratellanza che ha il suono di un auspicio: “I religiosi possono dare la testimonianza di un iceberg capovolto, dove la punta, cioè il vertice, il capo, è capovolta, sta in basso”. Un vertice che spesso fa parlare di sé più per la sua ricchezza materiale che per le proprie virtù spirituali: “Il Signore vuole tanto che i religiosi siano poveri – affonda Francesco – quando non lo sono, il Signore manda un economo che porta l’Istituto in fallimento!”.

Torna a parlare di temi complessi, Francesco. Temi scomodi che nell’udienza alla comunità della rivista dei Gesuiti affronta con una metafora: la “barca di Pietro“, “a volte nella storia, oggi come ieri, può essere sballottata dalle onde e non c’è da meravigliarsi di questo. Ma anche gli stessi marinai chiamati a remare possono remare in senso contrario. È sempre accaduto”.

Nell’intervista a Civiltà Cattolica Francesco affronta anche il tema degli abusi sessuali sui minori compiuti all’interno della Chiesa: “Parliamoci chiaro: questa è una malattia. Se non siamo convinti che questa è una malattia, non si potrà risolvere bene il problema. Quindi, attenzione a ricevere in formazione candidati alla vita religiosa senza accertarsi bene della loro adeguata maturità affettiva. Per esempio: mai ricevere nella vita religiosa o in una diocesi candidati che sono stati respinti da un altro seminario o istituto senza chiedere informazioni molto chiare e dettagliate sulle motivazioni dell’allontanamento”.


http://www.linkiesta.it/it/article/2017 ... denu/33215

http://www.sanfrancescopatronoditalia.i ... eLyxzBx2jI

https://it.wikipedia.org/wiki/Critiche_ ... _cattolica

https://it.wikipedia.org/wiki/Pedofilia ... lla_storia

https://it.wikipedia.org/wiki/Casi_di_p ... _cattolica



Idolatria e spiritualità naturale e universale
viewtopic.php?f=24&t=2036

Teista, Ateo, Idolo, Idołatra, Aidoło
viewtopic.php?f=24&t=2036

Spiritualità e religiosità non sono la stessa cosa
viewtopic.php?f=24&t=2454

L'assurda, irragionevole e idolatra eresia cristiana
viewtopic.php?f=199&t=2589

I santi cristiani, gli angeli e gli spiriti protettori
viewtopic.php?f=199&t=2628

I santi cristiani, gli angeli sono la versione cristiana degli spiriti protettori precedenti o pagani o magici.
Sono analogie e varianti religiose della religiosità universale nella sua continuità dalla preistoria alla storia.
I santi cristiani e gli angeli non sono migliori degli spiriti protettori di altre religioni o degli intermediari della preistoria magica.


Feticcio
viewtopic.php?f=24&t=1513

Miracoli veri e falsi
viewtopic.php?f=24&t=1687

D-o non fa miracoli; i miracoli sono assurdità magiche
viewtopic.php?f=201&t=2491

False credenze, gli abusivi e li usurpatori di Dio
viewtopic.php?f=24&t=1780
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