Italia politica e dei ladri, dei parassiti, dei fanfaroni

Re: Italia politica, dei ladri, dei parassiti, dei fanfaroni

Messaggioda Berto » gio mag 17, 2018 8:53 pm

Governo, immigrazione e islam: la resa della Lega al M5S
Giuseppe De Lorenzo - Gio, 17/05/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 28397.html

Nell'ultima bozza del contratto di governo in dubbio i centri di rimpatrio e l'albo degli imam: addio a punti chiave del programma leghista?

L'ultima bozza di contratto del (possibile) governo tra Lega e M5S parla chiaro: ci sono ancora almeno sei punti da definire meglio (leggi qui).

Alcuni sono segnati in rosso perché "necessitano di un vaglio politico primario". Tradotto, vuol dire che ne hanno discusso in queste ore Matteo Salvini e Luigi Di Maio guardandosi negli occhi. Sono temi spinosi, su cui le posizioni dei due partiti sono distanti. È possibile, dunque, che verranno ulteriormente limati e chissà cancellati del tutto.

La resa di Salvini?

Eppure si tratta di argomenti cruciali nel programma di governo con cui la Lega si è presentata a marzo alle elezioni. Soprattutto in tema di immigrazione e islam. Tra le frasi segnate in rosso ce n'è una che riguarda i Cie (o Cpr), ovvero i centri di espulsione per immigrati irregolari. Attualmente la bozza giallo-verde prevede "l’individuazione di sedi di permanenza temporanea finalizzate al rimpatrio, con almeno uno per ogni regione, previo accordo con la Regione medesima, e con una capienza tale da garantire il trattenimento di tutti gli immigrati il cui ingresso o soggiorno sia irregolare, presenti e rintracciati sul territorio nazionale".

Niente di più e niente di meno di quanto in sostanza già prescritto dall'ultima legge varata da Marco Minniti, che ha istituito un Centro di permanenza per il rimpatrio in ogni regione (anche se ne sono stati aperti pochi). Perché allora questo passaggio è segnato in rosso e rischia di saltare? Semplice: il M5S non li vuole. A gennaio 2017 sul blog di Grillo comparve infatti un netto "no ai Cie in ogni regione". E lo ribadì anche la deputata Fabiana Dadone nelle dichiarazioni prima del voto finale a Montecitorio: "È inutile andare a creare degli hotspot e implementare i Cie". Risultato: nel programma elettorale grillino non erano neppure citati.

Ora è tempo di mediazioni, ovvio. I due partiti stanno cercando una sintesi. Ma se le "sedi per i rimpatri" dovessero essere tagliate dal contrattto tra Lega e M5S, sarebbe allora una vera e propria resa di Salvini al nuovo alleato. Perché? Semplice: l'apertura di nuovi centri era il primo punto del programma leghista, che voleva aprirne "non meno di uno per ogni Regione e, contestualmente, prolungare il termine per il trattenimento almeno sino a 6 mesi, al fine di rendere eseguibile l’espulsione". Non solo. Salvini nei Cie voleva pure "trattenerci" tutti i richiedenti asilo senza documenti fino all'identificazione e darli in gestione alle Regioni. Tutto superato?

Il rapporto con l'islam

C'è poi un'altra questione che i due leader dovranno discutere. Ed è quella del rapporto con l'islam. Sul tema le proposte elettorali leghiste erano chiare: "Deve esserci - dicevano - l’osservanza e applicazione rigida della legge ai musulmani per quanto vietato anche ai cittadini italiani". Niente sconti, insomma. Senza contare che nel 2017 la Lega era tra i firmatari di un provvedimento che voleva istituire un albo dei predicatori (idea ribadita nel programma). Il Ddl rimase a lungo chiuso in un casseto (poi bocciato in commissione), tra le proteste di Nicola Molteni che denunciò la mancata "volontà politica di mandare avanti una legge che in un Paese normale verrebbe approvata".

Sembra assurdo che non appena il Carroccio si appresta ad andare al governo, la strada per Palazzo Chigi si stia incagliando proprio su questo punto. La bozza col M5S prevede infatti di "adottare una normativa ad hoc anche che preveda l’istituzione di un registro dei ministri di culto, lo svolgimento delle prediche in lingua italiana e la tracciabilità dei finanziamenti per la costruzione delle moschee e, in generale, dei luoghi di culto, anche se diversamente denominati". Ma il paragrafo è segnato in rosso. Il M5S, infatti, guardava più ad una "costituente islamica" che ad un albo per limitare l'Islam, tanto che diversi musulmani facevano il tifo per i grillini. In Lombardia, per fare un esempio, il M5S prometteva di cancellare la legge regionale del centrodestra, che ha fermato le nascita di nuove moschee. E a Roma, nel 2016, i pentastellati locali avevano approvato una mozione per assegnare le palestre delle scuole e i locali del V municipio ai musulmani ogni venerdì di preghiera. A Salvini va bene? Nei prossimi giorni vedremo se i paragrafi in rosso scompariranno del tutto.
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Re: Italia politica, dei ladri, dei parassiti, dei fanfaroni

Messaggioda Berto » lun mag 21, 2018 8:49 pm

PREDICHE INUTILI
(Elena Vigliano)

https://www.facebook.com/bruno.caudana/ ... 9920374662

Di chi è la colpa della nascita dell' ircocervo grillo-leghista?
Di quelli che negano l'emergenza sociale dell' immigrazione selvaggia.
Di quelli che negano l'insicurezza personale dei cittadini assediati dalla microcriminalità e dall'impossibilità di difendersi.
Di quelli che non ascoltano il grido di dolore delle aziende strozzate dalla tassazione e dagli adempimenti burocratici.
Di quelli che non vedono il degrado delle nostre città, delle stazioni, delle periferie.
Delle femministe che tacciono di fronte all'importazione di "culture" che considerano le donne inferiori, da stuprare e da nascondere sotto il velo.
Di quelli che non hanno ascoltato un pugno di liberali che indicavano la giusta strada dell'arretramento dello Stato dall'economia, la riduzione della spesa pubblica corrente, inefficiente, inefficace, clientelare e che invece chiedevano il rafforzamento delle funzioni di base di controllo dei confini, della sicurezza e dell'ordine pubblico, dell'efficientamento e della riduzione dei tempi della giustizia (altro che prescrizione illimitata!) e la manutenzione e la creazione delle infrastrutture di base, strade, ferrovie, centrali energetiche, termovalorizzatori, ponti, dighe, reti ferroviarie e di telecomunicazioni.



Di Maio e Salvini al Colle: “Siamo pronti a far crescere l’Italia”. Conte “miglior premier”
marco bresolin
2018/05/21

http://www.lastampa.it/2018/05/21/itali ... agina.html

«Finalmente adesso nasce la terza Repubblica». Così Luigi Di Maio, leader dei Cinque Stelle, al termine del colloqui al Colle verso il nuovo governo. Di Maio parla di Governo politico, «che ha come obiettivo migliorare la qualità della vita degli italiani». In questi 80 giorni, sottolinea, «abbiamo imposto un metodo: prima si discuteva di temi e poi di nomi». Su Conte presidente del Consiglio, «abbiamo fatto il nome e abbiamo anche ben chiara la squadra e il progetto di Paese - ha aggiunto pochi minuti dopo il leader della Lega, Matteo Salvini -: siamo vogliosi di partire per far crescere l’economia del Paese».

Il capo politico del Movimento Cinque Stelle parla di «una grande occasione per l’Italia». Di più, «un momento storico». E sottolinea: «Abbiamo lavorato notte e giorno per portare a casa questo risultato. Abbiamo indicato al capo dello Stato il nome il migliore, che può portare avanti con una leadership solida, il contratto di governo. Qualora il presidente dovesse valutare il nostro nome come un nome giusto, sarà un governo che non si basa sui cambi di casacca».

Sia Di Maio sia Salvini citano i commenti critici di questi giorni - ultimo dei quali quello del Ppe all’Europarlamento - e l’allarme lanciato dall’agenzia di rating Fitch che hanno condizionato i mercati portando anche lo spread BTp-Bund a toccare 187 punti su massimi da ottobre scorso e il rendimento dei decennali italiani al 2,41%, top dal novembre 2014: «Al livello internazionale - taglia corto Di Maio - fateci partire, poi avrete tutto il diritto di criticarci». E il leader della Lega: «Leggiamo con interesse e stupore dichiarazioni che arrivano da ministri e commissari che non hanno nulla di cui preoccuparsi: il governo che vogliamo formare vuole far crescere l’Italia e aumentare il lavoro, renderlo più stabile, e riportare le aziende in Italia».

Esulta in un Tweet Marine Le Pen, presidente del Front National, per le notizie sull’imminente governo Lega-M5S provenienti da Roma: «Dopo il Fpoe in Austria la Lega in Italia. I nostri alleati arrivano al potere e aprono prospettive strabilianti, innanzitutto con il grande ritorno delle Nazioni!».


Giuseppe Conte, tra gli studenti del professore chiamato a fare il premier: "Con noi sempre meticoloso"
di Giacomo Salvini | 21 maggio 2018

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... so/4371812

Distinto ma disponibile, sempre in doppio petto ma guai a chiamarlo “tecnico”. Giuseppe Conte, il nome che Luigi Di Maio conferma di aver fatto a Sergio Mattarella per Palazzo Chigi, viene descritto così al polo di Novoli di Firenze dove fino alla scorsa settimana ha tenuto le sue lezioni di diritto privato davanti a 150 studenti. L’aggettivo che ricorre più spesso nelle descrizioni dei suoi ragazzi è “concreto”. “A lezione è molto chiaro e si fa sempre capire – racconta Filippo, studente del secondo anno – il suo pezzo forte sono gli esempi con cui riesce a spiegare il codice civile”. A lezione mai un riferimento alle simpatie politiche, mai un accenno alla chiamata di Luigi Di Maio per il Ministero della Pubblica Amministrazione (“non pensavo nemmeno fosse schierato politicamente”, dice di lui un suo studente), eppure il professor Conte fuori dall’orario didattico si intrattiene spesso con i ragazzi di Lista Aperta, associazione studentesca vicina a Comunione e Liberazione. “È sempre disponibile ma lo sappiamo tutti che è vicino a quel mondo lì”, sostiene un veterano di Giurisprudenza.

Foggiano di nascita, ormai Conte è considerato un fiorentino di adozione. Dopo il perfezionamento a Yale, Parigi e New York, insegna in Toscana dal 2012 ed è proprio qui che sono nati i suoi primi legami con il Movimento 5 Stelle. Nel 2013 gli fu chiesto di entrare nel consiglio di presidenza della Giustizia Amministrativa. “Fui molto chiaro per onestà intellettuale gli dissi: non vi ho votato e non posso nemmeno considerarmi un vostro simpatizzante”, ha raccontato a marzo. Una dichiarazione che ha contribuito a scatenare le melelingue: dopo la sua designazione a ministro pentastellato gli hanno subito accreditato un’amicizia di lunga data tra Conte e Maria Elena Boschi. “Firenze non è Manhattan, i due si conoscono eccome” conferma al fattoquotidiano.it Silvia Fregolent, deputata del Pd molto vicina all’ex ministra delle Riforme. Ma tant’è: a segnalare a Di Maio la figura di Conte è stato Alfonso Bonafede, siciliano ma anche lui fiorentino d’adozione, ex assistente di un altro professore di diritto Privato a Firenze, il professor Giorgio Collura. Entrambi avvocati, Bonafede e Conte si sono intesi fin da subito: nel 2015 fu proprio il deputato pentastellato a chiedergli una consulenza per la proposta di legge grillina sulle class action. Un anno dopo Conte si attirò ancora di più le simpatie dei pentastellati quando si oppose alla nomina al Consiglio di Stato di Antonella Manzione, capo dei vigili urbani a Firenze, voluta dall’allora premier Matteo Renzi: “Manzione non offre garanzie di comprovata competenza”, disse Conte in quell’occasione. Infine, il professore foggiano ha presieduto a fine 2017 la commissione speciale del Consiglio di Stato che ha destituito Francesco Bellomo, il magistrato amministrativo accusato di imporre la minigonna alle sue studentesse.

Al polo di Novoli, però, il suo ruolo pubblico rimane abbastanza laterale. Gli studenti, però, sembrano averne una buona opinione. “È gentile e sempre disponibile – racconta Gianluigi, che frequenta il primo anno – la scorsa settimana abbiamo avuto un colloquio di mezz’ora in cui mi ha corretto parola per parola il compito che avevo fatto. All’apparenza e per il suo modo di vestirsi sembra un professore di altri tempi ma in realtà non lo è: a lezione è sempre sorridente e gioviale con noi studenti”. Ed è proprio per preservare le condizioni degli alunni che Conte in giornata ha telefonato alla direttrice del dipartimento di Scienze Giuridiche, Patrizia Giunti, per pianificare la didattica dei prossimi giorni. “Ci ho parlato poco prima di pranzo ed era sereno, emozionato e molto coinvolto ma non ha ancora chiesto l’aspettativa e si è preoccupato per la sovraesposizione mediatica che potrebbero ricevere i suoi studenti”, conferma la collega giurista al fattoquotidiano.it. “Io e Giuseppe siamo amici da una vita – continua Giunti – è una persona di straordinaria generosità e in grado di unire allo stesso tempo signorilità e informalità”. E poi, continua la docente, è “un uomo dell’ascolto e del dialogo”. Doti che gli saranno sicuramente utili a Palazzo Chigi.



Salvini parla
https://www.facebook.com/salviniofficia ... 4517338155
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Re: Italia politica, dei ladri, dei parassiti, dei fanfaroni

Messaggioda Berto » mar mag 22, 2018 6:33 am

Valle d'Aosta, cresce Lega, frena M5s. Pd, Fi, Fdi fuori dal Consiglio. Union Valdotaine primo partito, ma in calo
Neanche un azzurro in consiglio regionale. Flop dei dem. "Nessuna alleanza di governo con l'Union valdotaine e dialogo aperto con il M5s" è lo schema per il dopo-voto della capolista del Carroccio, Nicoletta Spelgatti. Affluenza al 65,12 per cento, quasi 8 punti in meno rispetto al 2013
SIMONA CASALINI
21 maggio 2018

http://www.repubblica.it/politica/2018/ ... -196952408

ROMA - Exploit della Lega in Valle d'Aosta che, in linea con le politiche di marzo, con il 17 per cento conquista 7 seggi su 35 torna in Consiglio regionale dopo 20 anni di assenza. Il Pd, fino ad ora in maggioranza, si ferma al 5,4 per cento e rimane fuori dall'assemblea non avendo raggiunto la soglia di sbarramento. Per la prima volta dal 1946 gli eredi del Pci non sono rappresentati nell'assemblea della Regione autonoma. Stessa sorte per il centrodestra (Forza Italia e Fratelli d'Italia). L'Union Valdotaine rimane la prima forza con il 19 per cento, in forte arretramento dal 2013 quando aveva ottenuto il 33,4 per cento e 13 consiglieri. Il suo leader ed ex presidente della Regione Augusto Rollandin lascia sul terreno oltre 6 mila preferenze, acciaccato da una travagliatissima legislatura tempestata anche di inchieste giudiziarie.
Valle d'Aosta, cresce Lega, frena M5s. Pd, Fi, Fdi fuori dal Consiglio. Union Valdotaine primo partito, ma in calo
Bene ma non benissimo il Movimento 5 stelle: con il 10,50 per cento cresce rispetto alle regionali del 2013 (7 per cento), ma arretra notevolmente dopo l'exploit delle politiche (24 per cento) in cui aveva espugnato il collegio uninominale valdostano della Camera. Lo spazio occupato dalla Lega ha compresso la presenza delle altre forze autonomiste: Stella Alpina-Pnv 10,6 per cento (4 seggi), Uvp 10,5 per cento (4) e Alpe 9 per cento (3). Sulla ribalta regionale compaiono anche due nuove sigle: Impegno civico 7,5 per cento (3) e Mouv 7,1 per cento (3).
Si aprono ora le grandi manovre per l'elezione del presidente della Regione (eletto dall'assemblea, unico caso in Italia) e per la formazione del governo regionale. Difficile immaginare la riproposizione in chiave regionale dell'asse Salvini-Di Maio: Lega e M5s raggiungono insieme 11 seggi su 35, non sufficienti per fare una maggioranza. Il Carroccio ha già comunque messo le mani avanti: "Sicuramente non faremo alleanze con l'Union Valdotaine, abbiamo un programma e vedremo chi ci sarà", ha spiegato la capolista Nicoletta Spelgatti. "Non abbiamo preclusioni per il Movimento 5 stelle che sarà anzi un interlocutore importante - ha aggiunto - chiaramente noi presentiamo il nostro programma e gli alleati saranno alleati di programma".

E non ha fatto mistero delle difficoltà che ci saranno per formare una maggioranza Ennio Pastoret, presidente dell'Union Valdotaine, ora alleata con Uvp e Pd: "Con un quadro politico così frammentato evidentemente ci saranno problemi a comporre una maggioranza". Il presidente della Regione uscente Laurent Viérin (Uvp) rilancia un'alleanza tra autonomisti: "Più che di asse Lega-Movimento 5 Stelle credo che ogni movimento rappresenti una propria sensibilità - dice - e che le forze che sono legate all'idea di autonomia debbano in qualche modo mettere in campo questa possibilità di dialogo tra di loro".

Fin dalla mattina fonti vicine al Carroccio non avevano nascosto la loro soddisfazione affermando senza cautele: "Stiamo volando". Con questi dati, i leghisti tornerebbero in Consiglio regionale dopo 20 anni di assenza, anche perchè nelle precedenti regionali 2013 non si candidarono neanche. E ora il traguardo della possibile parità di consiglieri con l'Union valdotaine. Formazione, quest'ultima, che rimarrebbe comunque la prima forza politica con il 20,6 per cento, ma con quasi il 13 per cento in meno di cinque anni fa.

Hanno votato il 65,12 per cento degli elettori (su 103mila 117 aventi diritto), mentre nel 2013, aveva votato il 73,03 per cento. Le operazioni di scrutinio per il rinnovo del Consiglio regionale in Valle d'Aosta erano cominciate alle 8. Per la prima volta, in via sperimentale, lo scrutinio è stato centralizzato in soli quattro poli nei comuni di Saint-Pierre, Fénis, Verrès e Aosta dove si sono convogliate tutte le schede. I seggi si sono chiusi ieri sera alle 22.

Il sistema elettorale della Valle d'Aosta, in base all'articolo 16 dello statuto speciale, prevede l'elezione diretta di 35 consiglieri, con un sistema proporzionale a turno unico. I consiglieri eleggeranno a loro volta il presidente.

La legge approvata nel 2017, ha eliminato il doppio turno e introdotto un premio di maggioranza di 21 seggi, che vengono assegnati alla lista singola o alla coalizione, che abbia conseguito almeno il 42 per cento dei voti validi. Nel caso in cui nessuna lista, singola o coalizzata, raggiunga tale soglia, i seggi sono ripartiti secondo un criterio puramente proporzionale, in modo da rispecchiare la percentuale dei voti conseguiti da ciascuna di esse. I consiglieri restano in carica per 5 anni.
La situazione in Valle è complicata e il voto regionale ha segnato la fine di un'epoca politica. Dal 2013 ad oggi si sono alternate sei maggioranze e quattro diversi presidenti facendo nascere, con tanto di ribaltoni, costole di partiti autonomisti, travolti in questi anni da scandali e inchieste giudiziarie.
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Re: Italia politica, dei ladri, dei parassiti, dei fanfaroni

Messaggioda Berto » mar mag 22, 2018 6:35 pm

M5s copre le balle di Conte
Luca Romano - Mar, 22/05/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 30597.html

Dopo lo scivolone sul curriculum, i grillini passano al contrattacco: "Critiche da chi ha paura del cambiamento". Ma è bufera

Le polemiche sui presunti corsi di perferzionamento alla New York University di Giuseppe Conte, presenti nel curriculum ma di cui non c'è riscontro, stanno creando non poche difficoltà al candidato premier del Movimento Cinque Stelle.

Deborah Bergamini di Forza Italia non usa giri di parole: "E' mai possibile che i 5 Stelle abbiano indicato come possibile presidente del Consiglio un signore di cui non hanno nemmeno passato il curriculum ai raggi X? Che altre 'sorprese' dobbiamo aspettarci da un movimento che fa la radiografia a chiunque esclusi, naturalmente, coloro che piacciono a loro? Dal prof. Conte al prof. Conte Mascetti è un attimo…". Critiche anche da parte del Pd che con Anzaldi va all'attacco: "Conte specializzato alla NYU, corrispondente del Nyt: ’Non risulta negli archivi dell’Università. Se confermato, caso gravissimo di taroccamento".

Critiche che di fatto potrebbero anche portare ad un cambiamento del nome indicato dal Movimento per la guida del governo gialloverde. E i grillini dopo le indiscrezioni emerse sul curriculum di Conte corrono ai ripari e passano al contrattacco crecando di "coprire" le falle del Prof: "Conte, come ogni studioso, ha soggiornato all’estero per studiare, arricchire le sue conoscenze, perfezionare il suo inglese giuridico. Per un professore del suo livello sarebbe stato strano il contrario. Lo ha fatto e lo ha giustamente scritto nel curriculum, ma paradossalmente questo ora non va bene e diventa addirittura una colpa. È l’ennesima conferma che hanno davvero tanta paura di questo governo del cambiamento", si legge in una nota l’ufficio comunicazione del Movimento 5 Stelle facendo riferimento alla "stampa internazionale e quella italiana che si stanno scatenando su presunti titoli che Conte non ha mai vantato!". Insomma sul nome del premier è sempre più bufera. Poi sul blog dei pentastellati arriva un'altra nota in cui i 5 Stelle prendono le difese di Conte puntando il dito contro chi lo attacca: "Ha passato le estati a studiare e a incontrare altri colleghi esperti del settore che stava approfondendo, presso l'università in questione". Inoltre "la stampa internazionale e quella italiana invece si stanno scatenando su presunti titoli che Conte non ha mai vantato per farlo apparire come un imbroglione. Ma gli imbroglioni sono loro. Che hanno osannato i vari Monti, Letta e gli altri che gli unici patti che hanno onorato erano quelli del Nazareno i cui contenuti sono stati sempre tenuti segreti all'opinione pubblica", replicano i 5 Stelle. "Il contratto di governo c'è. Una maggioranza politica pure. Il cambiamento non è mai stato così vicino. Manca solo l'ultimo tassello. Chi ha paura di Giuseppe Conte?". Infine arriva anche un commneto da parte di Luigi Di Maio: "Non sanno più cosa inventarsi...".




Conte difensore del metodo Stamina, esplode il caso
Martedì 22 Maggio 2018

https://www.ilmessaggero.it/primopiano/ ... 48118.html

«Il professor Giuseppe Conte, indicato come premier da M5S e Lega, sarà sconosciuto nel campo della politica ma lo è meno in quello della cronaca: fu lui, infatti, a difendere il diritto della piccola Sofia, affetta da leucodistrofia metacromatica e purtroppo morta lo scorso anno, a curarsi con il metodo Stamina, metodo di Davide Vannoni che fu poi riconosciuto come truffa e vietato dai tribunali, dopo essere stato bocciato dalla comunità scientifica». Lo scrive su Facebook il deputato del Pd, Michele Anzaldi.

«Questo risultato costituisce l'affermazione di un principio di civiltà giuridica: il diritto di Sofia, e di chiunque si trovi nella sua medesima condizione, di proseguire nel trattamento terapeutico concordato con i responsabili sanitari e per il quale è stato prestato specifico consenso informato. Confido pertanto che il completamento dell'intero ciclo di cure avvenga secondo il protocollo prestabilito». Scriveva così, nel marzo 2013, in un comunicato congiunto con il ministero della Salute il premier in pectore Conte allora in veste di avvocato dei genitori della piccola Sofia, per la quale aveva ottenuto il via libera a una seconda infusione con il controverso metodo Stamina agli Spedali Civili di Brescia. Guido e Caterina, il papà e la mamma della bambina affetta da leucodistrofia metacromatica e scomparsa lo scorso anno, si erano affidati a Conte per avere garantire alla piccola l'accesso al metodo messo a punto da Davide Vannoni, poi sconfessato dagli studi e dalla comunità scientifica.

«Dopo la doccia fredda di questi giorni da parte del ministero della Salute sull'imminente emanazione di un decreto restrittivo per le cure compassionevoli - raccontava papà Guido nei giorni seguenti, sempre nel 2013 - il nostro nuovo avvocato, Giuseppe Conte, ha accelerato i tempi per mettere a riparo almeno la possibilità di riprovare un nuovo ricorso all'art. 'ex 700', dopo la ripetuta porta in faccia del Tribunale del lavoro di Firenze che ha negato a Sofia le cure con il protocollo Stamina, già avviate a Brescia. Questa volta abbiamo agito in extremis bussando alla porta del Tribunale del Lavoro di Livorno, nostra provincia d'adozione, dopo aver vissuto a Castiglioncello

stabilmente nell'ultimo anno e mezzo dalla diagnosi di Sofia del 26 luglio 2011. Non potevamo permetterci di perdere ancora, per cui abbiamo condotto su tutti i fronti possibili la battaglia che ben conoscete. I tempi si erano fatti improvvisamente strettissimi dato il precipitare degli ultimi sviluppi romani, e non avendo mai avuto certezze su alcunché, ci siamo mossi per non perdere la possibilità di garantire a Sofia la cura e la necessaria continuità terapeutica senza la quale tutto si vanifica».

«Allora Conte faceva il suo mestiere di privato avvocato ma oggi si prepara a diventare il presidente del Consiglio di tutti gli italiani, compresi tutti quelli truffati dal metodo Stamina e da altri tipi di similari bufale in campo medico. Non ritiene, dunque, Giuseppe Conte, di dover chiarire la sua posizione in merito ai temi della scienza e della ricerca, anche alla luce del suo sostegno alla fondazione "per la libertà di cura", come scrive Il manifesto?», si chiede ancora l'esponente del Pd. «Cosa pensa - prosegue Anzaldi - il futuro premier, ad esempio, dei no vax e del decreto sull'obbligatorietà dei vaccini? Crediamo che una spiegazione e un chiarimento siano doverosi e necessari e siamo certi che lo ritenga doveroso anche lui: perché tutto ciò che fino a ieri è stato confinato nella sua legittima attività privata oggi diventa tema, e interesse, pubblico».



Conte, il papà della piccola Sofia: da lui sostegno per solidarietà, non a favore di Stamina
Martedì 22 Maggio 2018

https://www.ilmessaggero.it/primopiano/ ... 48441.html

«Giuseppe Conte non chiese alcun compenso professionale, fece tutto pro bono per aiutare la nostra famiglia. E la sua vicinanza alla nostra causa fu di natura solidaristica: si vuole far coincidere il suo rapporto con la nostra famiglia ad un appoggio a Stamina, ma è tutto un grande fraintendimento». A parlare è Guido De Barros, papà della piccola Sofia, venuta a mancare a dicembre dopo una lunga battaglia contro una malattia rara, che passò anche per i tentativi di cura con il metodo Stamina. Giuseppe Conte, candidato premier da M5S e Lega, aiutò la famiglia De Barros come avvocato. Una vicenda che ha fatto scoppiare un caso, visto che il metodo è stato dichiarato bocciato senza appello dalla comunità scientifica.

«Il professor Conte - ha aggiunto De Barros parlando all'agenzia Adnkronos Salute - lo avevamo conosciuto all'indomani del ricorso al tribunale di Firenze, che non andò bene, attraverso amicizie comuni. Il suo intento è stato quello di fare in modo che Sofia riuscisse a ottenere quello che le era stato negato: ricordo che mia figlia, che è venuta a mancare a dicembre, era affetta da una malattia senza speranza di cura». De Barros precisa anche che Conte «non è fra i firmatari del comitato Voa Voa», che comunque «ha come intento quello di aiutare famiglie come la nostra e in nessuna parte sostiene il metodo Stamina».

«Uno dei cardini su cui Conte imperniò la sua difesa - prosegue il papà di Sofia - fu proprio l'assenza di cure
alternative. Ma non ci sono argomenti utili ad affermare che lui supportava Stamina: la sua fu solidarietà verso la causa di una bambina con una patologia rara che non aveva soluzioni alternative. Il suo coinvolgimento con noi come famiglia è stata l'unica sua vera leva, non la volontà di partecipare a una crociata a favore di Stamina».

«Anche il comitato Voa Voa - conclude - ha messo nero su bianco la natura del nostro sforzo, e comunque Giuseppe Conte non è fra i suoi componenti. Personalmente penso si stia mettendo in atto una strumentalizzazione a regola d'arte e con Giuseppe ci siamo anche sentiti per inorridire insieme di questo».
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Re: Italia politica, dei ladri, dei parassiti, dei fanfaroni

Messaggioda Berto » mer mag 23, 2018 8:20 pm

Governo: Conte incaricato da Mattarella: 'Nasce governo del cambiamento'

http://www.ansa.it/sito/notizie/politic ... 9bfce.html

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha incaricato Giuseppe Conte della formazione del governo. Conte ha accettato con riserva. Conte ha esordito nel suo discorso ribadendo la collocazione europea del nostro Paese e sottolineando la "necessità di confermare la collocazione europea". Il premier incaricato si è detto consapevole delle sfide che ha di fronte. "Il contratto su cui si fonda questa esperienza - ha detto - rappresenta in pieno le aspettative di cambiamento degli italiani. Lo porrò a fondamento dell'esperienza di governo nel pieno rispetto delle prerogative del presidente della Repubblica e della Costituzione. Voglio dar vita a un governo dalla parte dei cittadini".

LE DICHIARAZIONI
https://youtu.be/Sih1EzzAsUY
Conte è stato a colloquio con il capo dello Stato per oltre un'ora e mezza. "Sono professore e avvocato - ha detto Conte dopo lncarico - ho perorato cause di varie persone e ora difendo l'interesse degli italiani in tutte le sedi Ue e internazionali dialogando con le istituzioni Ue e con gli altri Paesi mi propongo di essere l' avvocato difensore del popolo italiano". "Sono disponibile" a fare il premier "senza risparmiarmi, con il massimo impegno e la massima responsabilità", ha promesso. "Non vedo l'ora di iniziare a lavorare sul serio, grazie a tutti"

Una volta completata la partita dell'incarico si apre, però, quella della formazione del governo. La composizione della lista dei ministeri è infatti ancora un rebus. Certamente Conte e Mattarella dovranno lavorare in stretto contatto per definire una squadra che appare largamente già costruita all'esterno da Lega e Movimento Cinque stelle. Prevedibile che ora il capo dello Stato darà corpo e pesa alle sottolineature espresse nelle scorse settimane. Paletti chiari piantati dal Colle sulla politica estera, il rispetto dei Trattati, anche economici, e degli accordi internazionali. Temi fondamentali che impattano principalmente su tre ministeri: Esteri, Difesa e Economia.

E proprio sull'Economia si annuncia battaglia: la Lega insiste sul nome di Paolo Savona, economista esperto e capace che però da anni ha virato su posizioni fortemente critiche su Unione e Euro. Ecco perchè l'incontro tra il presidente e Giuseppe Conte diventa sostanziale e non formale. Si tratta del primo contatto tra i due e Mattarella vorrà sondare la determinazione del giurista a osservare i principi sanciti dalla Costituzione.

LA QUESTIONE DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA - CHI E' PAOLO SAVONA

Il "no" del Colle a Savona all'Economia? "Non mi risulta che ci siano veti su nessuno, se è una colpa aver detto che alcune scelte dell'Ue sono contro l'interesse nazionale quello è un merito", ha detto Matteo Salvini arrivando ai gruppi della Camera. Sui nomi "aspettiamo ma ciò che mi interesse è che non ci possono essere veti su persone che mettono al centro gli interessi degli italiani".

"Oggi comincia la terza Repubblica, ve l'avevo detto, l'avevo promesso", ha detto Di Maio commentando la convocazione di Giuseppe Conte al Quirinale. "Ovviamente il presidente decide ma se è stato convocato....", ha aggiunto. "Ha tenuto tutto l'impianto - ha detto Di Maio - anche se sui ministri chi decide è il premier incaricato". "Un passo avanti lo fanno i cittadini un passo indietro i politici: ma Giuseppe Conte sarà un presidente del Consiglio incaricato politico".

"Soddisfazione in casa Lega per la convocazione di Conte dal presidente della Repubblica. Pronti a partire". E' quanto si legge in una nota della Lega.

Polemiche invece per le parole di Alessandro Di Battista prima della convocazione di Conte da parte di Mattarella. "Il presidente Mattarella - ha scritto su Fb - per giorni ha insistito sull'urgenza di formare un governo nella pienezza delle sue funzioni. Ebbene, finalmente, una maggioranza si è formata" per "un governo capace di ristabilire un principio sacrosanto in democrazia: il primato della politica sulla finanza. Mi rendo conto che ristabilire questo principio possa far paura a qualcuno, ma non dovrebbe intimorire chi ha l'onore di rappresentare l'unità nazionale". Durissimo anche un post del padre dell'ex parlamentare M5s.

A difesa dell'operato del capo dello Stato scende in campo il presidente della Camera Roberto Fico. "Il presidente Mattarella - sottolinea - sta svolgendo il proprio ruolo in maniera inappuntabile. È garante assoluto della nostra Carta e lo ha dimostrato inequivocabilmente in queste settimane, agendo in modo accorto e imparziale".




Il mio intervento a seguito del colloquio con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Giuseppe Conte

https://www.facebook.com/GiuseppeConte6 ... 2812017690

Il Presidente della Repubblica mi ha conferito l'incarico di formare il Governo, incarico che ho accettato con riserva. Se riuscirò a portare a compimento l'incarico esporrò alle Camere un programma basato sulle intese intercorse tra le forze politiche di maggioranza.

Con il Presidente della Repubblica abbiamo parlato della fase impegnativa e delicata che stiamo vivendo e delle sfide che ci attendono e di cui sono consapevole, così come sono consapevole della necessità di confermare la collocazione europea e internazionale dell'Italia

Il governo dovrà cimentarsi da subito con i negoziati in corso sui temi del bilancio europeo, della riforma del diritto d'asilo e del completamento dell'unione bancaria. E' mio intendimento impegnare a fondo l'esecutivo su questo terreno, costruendo le alleanze opportune e operando affinchè la direzione di marcia rifletta gli interessi nazionali.

Fuori da qui c'è un Paese che giustamente attende la nascita di un esecutivo e attende delle risposte. Quello che si appresta a nascere sarà il Governo del Cambiamento. Il contratto su cui si fonda questa esperienza di governo, a cui anche io ho dato il mio contributo, rappresenta in pieno le aspettative di cambiamento dei cittadini italiani. Lo porrò a fondamento dell’azione di governo, nel pieno rispetto delle prerogative che la Costituzione attribuisce al Presidente del Consiglio dei Ministri e nel rispetto delle altre previsioni e regole costituzionali.

Il mio intento è di dar vita ad un governo sarà dalla parte dei cittadini che tuteli i loro interessi. Sono professore e avvocato. Nel corso della mia vita ho perorato le cause di tante persone. Mi accingo ora a difendere gli interessi di tutti gli italiani, in tutte le sedi europee ed internazionali, dialogando con le Istituzioni Europee e con i Rappresentanti di altri Paesi. Mi propongo di essere l'avvocato difensore del popolo italiano. Sono disponibile a farlo senza risparmiarmi, con il massimo impegno e la massima responsabilità.

Nei prossimi giorni tornerò dal Presidente della Repubblica per sciogliere la riserva e in caso di esito positivo per sottoporgli le proposte relative alla nomina dei ministri

Non vedo l’ora di iniziare a lavorare sul serio.

Grazie a tutti!
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Re: Italia politica, dei ladri, dei parassiti, dei fanfaroni

Messaggioda Berto » sab mag 26, 2018 7:09 am

PAOLO SAVONA CON LE SUE REMINISCENZE STORICHE DELL’ATAVICO AMORE-ODIO TRA IL BELPAESE E I TEUTONICI EUROPALADINI EPIGONI DI BISMARCK E RADETZKY
Massimiliano Sciava Verona
25/05/2018

https://www.facebook.com/observeritalia ... 6201943689

In queste ore Sergio Mattarella sta seguendo da vicino la formazione del futuro governo gialloverde. E i nome che stanno girando tra i corridoi della politica non lo convincono affatto. A partire da Paolo Savona che, stando ai desiderata di Matteo Salvini, dovrebbe andare al ministero dell’Economia.

Una scelta che darebbe al nuovo esecutivo una marcata impronta anti europea. La filosofia dell’economista, già ministro dell’Industria con Carlo Azeglio Ciampi, è racchiusa in un libro che sarà nelle librerie nei prossimi giorni. “L’euro è una gabbia tedesca, adesso serve un piano B”, si legge in uno degli stralci pubblicati oggi dalla Stampa a sostegno dei dubbi avanzati da Mattarella.

Fine economista e naturalmente politico di rara onestà intellettuale, si capisce perfettamente perché il suo nome non sia gradito ai tutori dell’establishment euro tedesco che vede nel presidente Sergio Mattarella il loro garante nel nostro paese.

Il richiamo alla memoria storica denunciato a suo tempo da Paolo Savona, ovvero gli infelici sposalizi col gigante Teutonico nel passato, dalla Triplice Alleanza passando per il Patto d’Acciaio per finire con la sigla del Trattato di Maastricht culminante nella nascita dell’Euro, moneta unica concepita su misura e a beneficio della Germania nuovamente riunita, non sono evidentemente bastati a metterci in guardia da una Germania che ha intrinsecamente nel proprio DNA la concezione di superiorità e di dominio sull’Europa, militarmente nel passato, economicamente oggi.

Un insperato scenario si staglia all’orizzonte qualora l’inedito connubio giallo-verde la spuntasse sulle resistenze del Colle: quello di veder nascere un governo con singoli esponenti di gran lunga più autorevoli dei loro promotori, e di ciò, da italiani non possiamo che rallegrarcene.

Tuttavia in questi giorni le brutali sferzate sul nostro paese della stampa tedesca e britannica (Der Spiegel, Frankfurter Allgemeine, The Economist) sulla cronica tendenza del nostro paese a volere tirare a campare con la nota allergia al rispetto delle scadenze e all’onoramento del proprio debito riaccende i fari in realtà ad un annoso problema antropologico che affligge in effetti la cultura del nostro paese;

dell’odioso trinomio pizza-spaghetti-mafia dobbiamo purtroppo farne ammenda in proprio, non sono sfuggite infatti agli attenti osservatori internazionali le ragioni profonde del grande successo elettorale (specie al sud) del Movimento 5 Stelle: l’idea (tale infatti è il messaggio subliminale passato) di poter starsene comodamente sul divano percependo un “reddito di cittadinanza” ha letteralmente drogato il mercato elettorale italiano rivelandone, anzi confermando, la sua profonda immaturità civica specie se paragonata ai modelli civili e sociali anglosassoni e mitteleuropei.

Le sirene e gli strilloni dei soliti ignoranti che pretendono di non avere bisogno di lezioni da nessuno sono talmente ciechi da non vedere una disarmante realtà chiara come il sole: se Germania, Francia e Gran Bretagna, tra le nostre principali accusatrici, vantano un’economia assai più dinamica e, non secondario, uno status civile e sociale di gran lunga più evoluto, motivi ci devono pur essere, e tra questi sicuramente la voglia di dominare attraverso l’ingegnosità e il lavoro, esattamente l’opposto della sfigatissima cultura assistenzialista che purtroppo affligge il nostro povero paese e che gli incoscienti sciagurati grilletti elevano addirittura a propria bandiera ...

I migliori auguri a Paolo Savona, e che Dio continui pazientemente a preservare il nostro paese dai suoi peggiori figli.



Matteo Salvini: "Farò l'opposto di quello che ci dice l'Unione europea"
2018/05/24

https://www.huffingtonpost.it/2018/05/2 ... a_23442457

"L'Europa consiglia o meglio minaccia parlando di una manovra da 10 miliardi. Intendo fare l'opposto di quello che l'Ue ha minacciato ai governanti italiani negli ultimi anni". Lo afferma il leader della Lega, Matteo Salvini, in diretta su Facebook.

Salvini poi affronta la questione del professore Paolo Savona candidato a fare il ministro dell'Economia. "Savona è la figura in grado di rimettere l'Italia al centro del dibattito in Europa - spiega -. Pare che Savona in passato abbia avuto dubbi sull'efficacia sull'Euro: mi domando se ha senso il voto libero degli italiani, se va rispettato e qual è il problema se qualcuno mette a disposizione la propria competenza per discutere in Europa per il bene degli italiani".

Sul futuro esecutivo e sul tema delle infrastrutture, il leader leghista dice: "Non può essere un governo dei blocchi, deve essere un governo del sorriso".

A proposito del tema migranti, Salvini spiega: "Gli sbarchi sono diminuiti, ma non basta, occorre aumentare le espulsioni. Non si possono espellere solo 7mila clandestini ogni anno".

Intanto il portavoce della Commissione, Margaritis Schinas, ha commentato la nomina di Giuseppe Conte a premier: "Il governo italiano non è ancora formato" e "valutiamo i governi sulla base di azioni e non di parole". Il portavoce non ha risposto alla domanda se il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, nelle prossime ore prenderà contatto con il presidente del Consiglio incaricato o scriverà.



Gino Quarelo
Chiedetevi perché la Sardegna non è come Israele, ed è più simile a Gaza e capirete le idiozie dell'italo-sardo Savona; altro che le colpe della Germania, dell'euro e dell'Europa.

A Savona bisogna ricordare che la supremazia della Germania è dovuta alla sua civiltà, alla sua produttività, alla sua efficenza, alla sua responsabilità, all'impegno, al lavoro, alla ricerca, al merito, al fatto che in Germania non vi sono i ladri, i truffatori, i mafiosi, i parassiti, i fanfaroni, gli irresponsabili, le caste corporative feroci e voraci che ci sono in Italia.
I primati dello stato italiano e dell'Italia in Europa e nel mondo
viewtopic.php?f=22&t=2587


Sono d'accordo che molte cose vanno rinegoziate con l'Europa a cominciare dalle questioni sui clandestini e i rfugiati, nonché sul deficit di democrazia europea, sul suo schiararsi contro Israele e a favore dei nazi maomettani palestinesi e iraniani, sull'invasione dall'Africa e sul radicarsi del nazismo maomettano, sui parassiti e i burocrati europei, sulle inefficenze e le malversazioni europee ecc. ecc., però sulle responsabilità economiche e finanziarie, sulle inefficenze amministrative e politiche non si possono attribuire all'Europa, all'euro e alla Germania le colpe dell'Italia e degli italiani.
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Re: Italia politica, dei ladri, dei parassiti, dei fanfaroni

Messaggioda Berto » sab mag 26, 2018 7:08 pm

Macron tende la mano a Conte: "Impazienti di lavorare insieme"
Luca Romano - Ven, 25/05/2018

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/mac ... 32319.html

Dopo gli attacchi dei giorni scorsi, il presidente francese, Emmanuel Macron si dice pronto a collaborare con il nuovo governo italiano

Dopo gli attacchi dei giorni scorsi, il presidente francese, Emmanuel Macron si dice pronto a collaborare con il nuovo governo italiano che sta nascendo in queste ore.

Dall'Eliseo fanno sapere che Macron "vuole tendere la mano al nuovo esecutivo". Inoltre, sempre alcuni collaboratori del presidente francese affermano a Repubblica: "Vogliamo stabilire rapidamente il contatto con il nuovo Presidente del Consiglio già nei prossimi giorni, non appena sarà ufficializzato il governo".

Inaspettatamente la Francia prova a percorerre la strada del dialogo con Roma: "Noi stiamo già lavorando su punti che sono importanti per l’Italia come la riforma eurozona e il controllo flussi migratori", fanno sempre sapere dall'Eliseo. L'approccio d'Oltralpe potrebbe essere quello all'insegna del pragmatismo valutando le mosse e i rapporti bilaterali punto per punto. Infine in questo quadro non vanno sottovalutate le parole di un collaboratore di Macron che afferma: "Il nostro messaggio è chiaro: non vogliamo perdere tempo, bisogna avanzare in fretta. Spero che gli italiani saliranno a bordo subito. Noi siamo pronti ad accoglierli. L’Italia è un paese importante di cui non è pensabile fare a meno". Conte ha già trovato una sponda a Parigi?
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Re: Italia politica, dei ladri, dei parassiti, dei fanfaroni

Messaggioda Berto » dom mag 27, 2018 8:27 pm

Governo, Conte ha rimesso l'incarico | Salvini: "Pressioni su di noi, ora al voto"
27 maggio 2018

http://www.tgcom24.mediaset.it/politica ... 802a.shtml

M5s-Lega: "Da Mattarella veto su Savona". Ma fonti del Colle replicano: "Irrigidimento dei partiti"

27 mag 20:21
Di Maio: "Mattarella incomprensibile, non è democrazia libera"

Se il professor Paolo Savona non va bene per le sue posizioni sull'Ue "abbiamo un grande problema di democrazia, la nostra non è una democrazia libera se siamo in queste condizioni. Io sono stato un grande estimatore di Mattarella ma questa scelta incomprensibile". Lo ha detto Luigi Di Maio, in una diretta Facebook.

27 mag 20:13
Conte: "Profuso massimo sforzo, in clima collaborazione"

Il lavoro compiuto è stato fatto "in un clima di piena collaborazione con gli esponenti delle forze politiche che mi hanno designato". Lo ha dichiarato Giuseppe Conte, parlando al Quirinale al termine del colloquio con il Capo dello Stato.

27 mag 20:08
Salvini: "Qualcuno ha detto no, ora al voto"

"Prima gli italiani, il loro diritto al lavoro, alla sicurezza e alla felicità. Abbiamo lavorato per settimane, giorno e notte, per far nascere un governo che difendesse gli interessi dei cittadini italiani. Ma qualcuno (su pressione di chi?) ci ha detto No. Mai più servi di nessuno, l'Italia non è una colonia. A questo punto, con l'onestà, la coerenza e il coraggio di sempre, la parola deve tornare a voi!". Lo scrive il leader della Lega, Matteo Salvini, dopo che Giuseppe Conte ha rimesso l'incarico di formare il nuovo governo.

27 mag 20:00
Conte ha rimesso l'incarico

"Il presidente della Repubblica ha ricevuto oggi pomeriggio il professor Giuseppe Conte, il quale sciogliendo la riserva formulata ha rimesso l'incarico di formare il governo, conferitogli il 23 maggio scorso. Il presidente della Repubblica lo ha ringraziato per l'impegno posto per l'adempimento del suo mandato". Lo ha comunicato il segretario generale del Quirinale Ugo Zampetti, al termine dell'incontro tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte.

27 mag 19:50
Fonti Quirinale: "Nessun veto su Savona, irrigidimento dei partiti"

Secondo fonti del Quirinale, non esiste alcun veto su Paolo Savona, semmai un "irrigidimento" delle forze politiche sulla squadra di governo.

27 mag 19:41
Salvini: "Chi non vuole governo lo spieghi a italiani"

"Noi ce l'abbiamo messa tutta, se qualcuno si prenderà la responsabilità di non far nascere un governo pronto domani mattina, lo vada a spiegare a 60 milioni di italiani". Lo afferma da Terni il leader della Lega Matteo Salvini.

27 mag 19:40
Pessimismo M5s: "Qui rischia saltare tutto"

C'è pessimismo nei vertici M5s mentre al Quirinale, è in corso il colloquio del premier incaricato Giuseppe Conte con il presidente Sergio Mattarella. "Qui rischia di saltare tutto, e allora si torna al voto", è il refrain che, a quanto si apprende, filtra dai vertici del Movimento alla luce del veto posto, secondo fonti M5s, dal capo dello Stato alla scelta di Paolo Savona a capo del Tesoro.

27 mag 19:34
Governo, Salvini: "Se condizionato da Ue non parte"

"Se il governo deve partire condizionato dalle minacce dell'Europa non parte". Così il leader della Lega, Matteo Salvini.

27 mag 19:12
Fonti M5s-Lega: Mattarella ha posto veto su Savona

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha posto un veto su Paolo Savona, indicato da Luigi Di Maio e Matteo Salvini come ministro all'Economia. Lo confermano fonti del Carroccio e pentastellate.

27 mag 19:00
Anche Salvini a colloquio con Mattarella

Anche il leader della Lega, Matteo Salvini, a quanto si apprende, è stato a colloquio nel pomeriggio con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.




Governo, Conte rimette incarico a Mattarella
Redazione ANSA
2018/05/27

http://www.ansa.it/sito/notizie/politic ... 6c8a4.html


Il presidente incaricato Giuseppe Conte ha rimesso l'incarico al presidente Mattarella: lo ha annunciato il segretario generale del Quirinale Ugo Zampetti. Il lavoro compiuto è stato fatto "in un clima di piena collaborazione con gli esponenti delle forze politiche che mi hanno designato", ha detto Conte parlando al Quirinale al termine del colloquio con il Capo dello Stato. "Come vi è stato anticipato ho rimesso il mandato a formare il governo di cambiamento" e "ringrazio il Presidente della Repubblica e gli esponenti delle due forze politiche per aver indicato il mio nome", ha detto ancora Conte. "Vi assicuro - ha concluso - che ho profuso il massimo sforzo e attenzione a questo sforzo, in un clima di piena collaborazione con le forze politiche che mi hanno designato".

Il presidente del consiglio incaricato, Giuseppe Conte, è al Quirinale per l'incontro con il capo dello Stato, Sergio Mattarella. Due lunghi colloqui al Colle per i leader di M5S e Lega, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, hanno preceduto l'arrivo del premier incaricato. Di Maio e Salvini hanno visto il presidente Sergio Mattarella per cercare di sbloccare in extremis l'impasse sul governo giallo-verde, e in particolare sulla presenza alla guida del ministero del Tesoro di Paolo Savona. Mattarella ha visto i due leader separatamente: al Quirinale è salito prima Salvini - che poi si è diretto a Terni dove ha in programma dei comizi elettorali - e poi, alle 18 circa, Di Maio.

LA DIRETTA VIDEO DAL QUIRINALE

Secondo quanto si apprende da fonti parlamentari del M5S, Mattarella nel corso dei colloqui del pomeriggio con Salvini e Di Maio avrebbe posto un veto sulla scelta di Paolo Savona a capo del Ministero dell'Economia. Scelta che, secondo quanto si apprende da fonti parlamentari leghiste, Salvini nel corso dell'incontro avrebbe invece confermato.

Con il no di Sergio Mattarella a Paolo Savona e l'irrigidimento di M5s e Lega su questo fronte rischiano di far saltare qualsiasi possibilità di chiudere positivamente la partita per un governo giallo verde, si sottolinea in ambienti politici che fanno anche riferimento all'estremo tentativo di Giuseppe Conte per andare comunque avanti. Il Capo dello Stato, si apprende sempre in ambienti politici, avrebbe già pronta l'exit strategy del governo tecnico.

E c'è pessimismo nei vertici M5S. "Qui rischia di saltare tutto, e allora si torna al voto", è il refrain che, a quanto si apprende, filtra dai vertici del Movimento alla luce del veto posto, secondo fonti M5S, dal capo dello Stato alla scelta di Paolo Savona a capo del Tesoro.

"Se il professor Savona non può fare il ministro perché ha il difetto di difendere i cittadini italiani mettendo in discussione le regole europee, allora io se vado al governo ci porto il prof Savona", ha detto Matteo Salvini in un comizio a Terni. E ha aggiunto: "Mai servi di nessuno, mai". "Buona domenica Amici. Chi si ferma è perduto, io fino all'ultimo non mi arrendo!", aveva scritto il segretario della Lega, su Twitter pubblicando una sua foto davanti la carlinga di un aereo Alitalia.

"Sono confidente che le persone che stanno seguendo questo processo, Conte in primo luogo, possano gestire al meglio la situazione. Oggi il tema del Governo è in mano a Conte e Mattarella e sono certo che troveranno una giusta soluzione", aveva detto Davide Casaleggio. "Abbiamo scelto Ivrea - aveva sottolineato - per dare nuova vita a questi luoghi che furono di un'eccellenza italiana a livello mondiale, quella di Olivetti".
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Re: Italia politica, dei ladri, dei parassiti, dei fanfaroni

Messaggioda Berto » dom mag 27, 2018 9:55 pm

Di Maio
https://www.facebook.com/LuigiDiMaio/vi ... cation=ufi


L'Orrendo Mattarella ha difeso i risparmi degli italiani o i privilegi e le rendite immonde delle caste?

Mattarella: "Ho difeso i risparmi degli italiani" Cottarelli convocato al Colle
27/05/2018 20:46

http://www.adnkronos.com/fatti/politica ... k7A9N.html

"È mio dovere, nello svolgere il compito di nomina dei ministri che mi affida la Costituzione, essere attento alla tutela dei risparmi degli italiani". E' quanto ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che, dopo la rinuncia a formare il governo di Giuseppe Conte, ha convocato per lunedì mattina al Quirinale Carlo Cottarelli. "L'incertezza sulla nostra posizione nell'euro -ha proseguito il Capo dello Stato- ha posto in allarme gli investitori e i risparmiatori, italiani e stranieri, che hanno investito nei nostri titoli di Stato e nelle nostre aziende. L'impennata dello spread, giorno dopo giorno, aumenta il nostro debito pubblico, e riduce le possibilità di spesa dello Stato per nuovi interventi sociali. Le perdite in Borsa, giorno dopo giorno, bruciano risorse e risparmi delle nostre aziende e di chi vi ha investito e configurano rischi concreti per i risparmi dei nostri concittadini e per le famiglie italiane. Occorre fare attenzione anche al pericolo di forti aumenti degli interessi per i mutui e per i finanziamenti alle aziende. In tanti ricordiamo, quando prima dell'unione monetaria europea gli interessi bancari sfioravano il venti per cento".

DA PARTE MIA MASSIMA COLLABORAZIONE - Movimento 5 stelle e Lega "hanno raggiunto un'intesa dopo un ampio lavoro programmatico. Ne ho agevolato, in ogni modo, il tentativo di dar vita ad un governo". "Ho atteso i tempi da loro richiesti per giungere a un accordo di programma e per farlo approvare dalle rispettive basi di militanti -ha proseguito il Capo dello Stato- pur consapevole che questo mi avrebbe attirato osservazioni critiche". "Nessuno può sostenere che abbia ostacolato la formazione del governo che viene definito del cambiamento - dice Mattarella -. Al contrario, ho accompagnato con grande collaborazione questo tentativo, com'è del resto mio dovere, in presenza di una maggioranza parlamentare, nel rispetto delle regole della Costituzione".

NO A IMPOSIZIONI - "Avevo fatto presente sia ai rappresentanti dei due partiti, sia al presidente incaricato - ricorda Mattarella -, senza ricevere obiezioni, che per alcuni ministeri avrei esercitato un'attenzione particolarmente alta sulle scelte da compiere". Il capo dello Stato ha quindi puntualizzato che "deve firmare" i decreti di nomina dei ministri, "come dispone la Costituzione, assumendomene la responsabilità istituzionale", svolgendo "un ruolo di garanzia che non ha mai subito, né può subire imposizioni".

IL NODO SAVONA - "Ho condiviso e accettato tutte le proposte per i ministri" presentate da Giuseppe Conte, precisa il Capo dello Stato "tranne quella del ministro per l'Economia", la cui designazione "costituisce sempre un messaggio immediato, di fiducia o di allarme, per gli operatori economici e finanziari". "Ho chiesto per quel ministero -ha proseguito - l'indicazione di un autorevole esponente politico della maggioranza, coerente con l'accordo di programma, che, al di là della stima e della considerazione per la persona, non sia visto come sostenitore di una linea, più volte manifestata, che potrebbe provocare probabilmente, o addirittura inevitabilmente, la fuoriuscita dell'Italia dall'euro. Cosa ben diversa da un atteggiamento rigoroso nell'ambito dell'Unione europea per cambiarla in meglio dal punto di vista italiano". "A fronte di questa mia sollecitazione -ha concluso Mattarella- ho registrato con rammarico indisponibilità a ogni altra soluzione".
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Re: Italia politica, dei ladri, dei parassiti, dei fanfaroni

Messaggioda Berto » lun mag 28, 2018 3:34 pm

Ora i tedeschi ci attaccano: "Italiani scrocconi aggressivi"
Claudio Cartaldo - Ven, 25/05/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 32292.html

Serie di critiche a Lega e 5 Stelle dalla stampa tedesca. Poi arriva l'affondo dell'Economist: "Conte come Arlecchino"

L'attacco contro l'Italia, e contro il governo di Giuseppe Conte che dovrebbe nascere, arriva dai quotidiani esteri.

Un assedio a tenaglia che va dalla Gran Bretagna alla Germania. Ed è proprio dalla terra di Angela Merkel che arrivano le accuse più dure. Non solo contro M5S e Lega che si apprestano a governare, ma anche - e soprattutto - contro gli italiani, definiti "scrocconi aggressivi".

L'articolo al vetriolo appare sull'edizione online dello Spiegel, settimanale famoso per i suoi affondi contro il Belpaese (ricorderete la copertina con l'immagine della pistola adagiata su un piatto di spaghetti). A firmare l'accusa contro gli italiani è Jan Fleischhauer: "Come si dovrebbe definire il comportamento di una nazione che prima chiede qualcosa per lasciarsi finanziare il suo proverbiale “dolce far niente” - scrive l'editorialista - e poi minaccia coloro che dovrebbero pagare se questi insistono sul regolamento dei debiti? Chiedere l’elemosina sarebbe un concetto sbagliato. I mendicanti almeno dicono grazie, quando gli si dà qualcosa. Scrocconi aggressivi si avvicina di più" al Belpaese. Per l'autore le critiche al rigorismo tedesco sono un "ricatto": "Se gli italiani decidono di non voler assolvere ai loro pagamenti - dice - l’euro è alla fine e la Germania perderà tutti i soldi impegnati per salvarlo". Per questo la Grecia rispetto all'Italia è una "bazzecola".

Ma lo Spiegel ne ha per tutti. Anche per chi, suo malgrado, è visto a Berlino come il simbolo del freno alle politiche di austerità: il governatore della Bce, Mario Draghi. Secondo Fleischhauer, dopo l'adozione del quantitative easing e il famoso "whatever it takes", a Draghi "non resta altro che continuare la sua politica perché ogni rialzo dei tassi porterebbe lo Stato italiano all’incapacità di pagare".

L'aggressività dell'articolo è quasi un insulto agli italiani definiti "evasori" e "scrocconi". "Io non ho nulla contro persone che vivono al di sopra delle loro possibilità - scrive l'editorialista - Per me l’Italia può continuare a praticare l’evasione fiscale come sport nazionale. Trovo però incomprensibile che si vogliano addossare i costi delle proprie decisioni politiche ad altri che hanno un’altra concezione della politica. Questo difficilmente si concilia con il mio concetto di democrazia". E ancora: "Chi vorrebbe essere considerato uno scroccone? Gli italiani, così almeno pare, hanno superato questa forma di orgoglio nazionale".

E non è solo lo Spiegel ad affondare il colpo. Nella copertina dell'edizione del Frankfurter Allgemeine Woche, inserto del noto quotidiano tedesco, si vede un'Ape furgonata, con la bandiera italiana e i simboli di Lega e M5S, che si appresta a precipitare in un burrone. Titolo: "Mamma mia!". Sottotitolo: "Perché l'Italia è la grande bambina problematica dell'Europa". Una critica a Giuseppe Conte e al governo che verrà è arrivata anche dall'Economist. Il quotidiano londinese, in una vignetta, ha rappresentato il premier del "primo governo tutto populista dell’Europa occidentale" come Arlecchino nella commedia di Carlo Goldoni "Il servitore di due padroni". E i "due padroni", è ovvio, sono Matteo Salvini e Luigi Di Maio (disegnati lì vicino che discutono). Mentre la Suddeutsche Zeitung è stata ancora più dura, disegnando in una vignetta un malato (l'Italia) nelle mani del dottor Peste (Di Maio) e del dottor Colera (Salvini).


Governo, Der Spiegel attacca l'Italia e Mario Draghi (Bce): "Scrocconi"
25 maggio 2018

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... ni/4382209

Il settimanale tedesco Der Spiegel si occupa dell’Italia e nella sua edizione online – in un articolo correalato a un servizio sugli sviluppi della politica – accusa il paese di voler “scroccare” dal resto dei partner Ue. Non si tratta di un paese povero, scrive Jan Fleischauernel nel suo commento al piano del futuro governo. “Come si dovrebbe definire il comportamento di una nazione che prima chiede qualcosa per lasciarsi finanziare il suo proverbiale ‘dolce far niente’, e poi minaccia coloro che dovrebbero pagare se questi insistono sul regolamento dei debiti? Chiedere l’elemosina sarebbe un concetto sbagliato. I mendicanti almeno dicono grazie, quando gli si dà qualcosa. Scrocconi aggressivi si avvicina di più” alla condotta dell’Italia.

“In effetti si procede verso il ricatto”, continua Spiegel, affermando che “rispetto all’Italia la Grecia è una bazzecola“. “Se gli italiani decidono di non voler assolvere ai loro pagamenti, l’euro è alla fine e la Germania perderà tutti i soldi impegnati per salvarlo”, si legge anche. E l’uomo che “ha fornito l’arma” che l’Italia punta contro i suoi vicini “siede a Francoforte“, aggiunge il magazine, tirando in ballo Mario Draghi. Il “whatever it takes” pronunciato dal presidente della Bce nel momento più critico dell’eurocrisi, è la tesi, “è stato notato a Roma”. “E adesso alla Bce non resta altro che continuare la sua politica perché ogni rialzo dei tassi porterebbe lo Stato italiano all’incapacità di pagare”.

L’articolo si conclude con un’osservazione dal tono quasi personale: “Io non ho nulla contro persone che vivono al di sopra delle loro possibilità. Per me l’Italia può continuare a praticare l’evasione fiscale come sport nazionale. Trovo però incomprensibile che si vogliano addossare i costi delle proprie decisioni politiche ad altri che hanno un’altra concezione della politica. Questo difficilmente si concilia con il mio concetto di democrazia”. “Chi vorrebbe essere considerato uno scroccone? Gli italiani, così almeno pare, hanno superato questa forma di orgoglio nazionale”.

Fleischauer ricorda nel suo aritcolo che il contratto stipulato fra Lega e M5S prevede di chiedere alla Bce il condono di 250 miliardi di debiti. Ma questa ipotesi presente nella sola bozza, è sparita da una settimana e non è entrata nel contratto di governo. “Trovo indecente imporre il costo delle proprie decisioni politiche agli altri.. questo difficilmente si concilia con il mio concetto di democrazia”, incalza il giornalista. “Chi vuol essere considerato uno scroccone?”, si chiede infine Fleischauer, secondo il quale gli italiani sembrano “aver superato questa forma di orgoglio nazionale”.

Gino Quarelo
Non si confondano i debiti di guerra per i risarcimenti con i debiti contratti in tempo di pace per finanziare la spesa pubblica, i privilegi, i parassiti, gli sprechi, le malversazioni, la corruzione e le ruberie. La Germania ha mille ragioni a criticare l'Italia dei parassiti, dei mafiosi e degli irresponsabili, dei falsari stampatori di moneta e inflazionari.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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