Casta padana (de łi połedeganti tałego padani)

Re: Casta padana

Messaggioda Berto » gio mag 08, 2014 9:43 pm

Rimborsopoli: la difesa di Stefano Galli chiama in causa i vertici della Lega

http://www.lindipendenza.com/rimborsopo ... della-lega

Battaglia legale tutta interna al Carroccio. I vertici della Lega «sono corresponsabili» del modo in cui sono stati utilizzati i rimborsi spese da parte dei consiglieri regionali lombardi del movimento. È quanto sostenuto dai legali dell’ex capogruppo della Lega al Pirellone Stefano Galli, e dell’ex consigliere regionale Pierluigi Toscani, che hanno chiesto di citare in giudizio come testimoni, davanti alla Corte dei Conti lombarda, Umberto Bossi, Roberto Maroni, Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti, ai vertici del partito all’epoca dei fatti contestati. Richiesta arrivata durante l’udienza di ieri davanti ai giudici della Corte dei Conti che indagano su due consiglieri, e su un’altra ventina, con l’accusa di un danno erariale per le presunte spese sostenute con fondi pubblici. Per la difesa di Galli e Toscani, «il parterre di corresponsabilità era ampio e comprendeva i vertici del partito della Lega Nord», in quanto «è normale che i vertici nazionali e federali diano istruzioni per l’utilizzo dei fondi» al presidente del gruppo in Consiglio regionale. Il pm Alessandro Napoli si è opposto alla citazione in giudizio perchè «non ci sono elementi che comprovino un ruolo» dei vertici della Lega nella gestione dei rimborsi.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38319
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Casta padana

Messaggioda Berto » ven mag 09, 2014 4:22 pm

Eva Klotz, la coerenza e la Lega completamente da rifondare

http://www.lindipendenza.com/eva-klotz- ... -rifondare


di GIOVANNI CALDEROLI

Venerdì 2 maggio nel pomeriggio a Pontida, nell’arco delle quattro giornate della manifestazione, si è tenuto un convegno dedicato agli ”Indipendentismi” con la partecipazione dello storico esponente venetista Ettore Beggiato, la patriota Sud-Tirolese Eva Klotz e lo stimato Gilberto Oneto.

Il dibattito dei tre ospiti si è tenuto di fronte a un pubblico numeroso, visto il giorno e l’ora, un pubblico veramente attento che seguiva con grande interesse gli argomenti dei tre esponenti del mondo indipendentista, i discorsi tenuti hanno fatto emergere in particolare due aspetti.

La virtù della coerenza, in generale

I relatori hanno lasciato indubbiamente il segno, loro che non appartengono alla Lega hanno detto cose pienamente coerenti con l’articolo 1 dello statuto della Lega.

Sottolineo la grande attenzione del pubblico e numerosi sono stati gli applausi calorosi, evidente significato che i cittadini e la base del partito sono interessati a tali argomenti e, almeno così si diceva in sala, vorrebbero un’azione politica in tal senso della Lega Nord.

Non me ne vogliano Beggiato ed Oneto che stimo e leggo da anni, ma voglio dedicare spazio e attenzione all’intervento fatto dalla signora Eva Klotz, anche per non ripetere quanto ottimamente riassunto dal direttore Marchi nell’articolo di sabato scorso.

Eva Klotz con la sua storia personale e familiare, in primis quella del padre Georg, è una forte testimonianza di fede nei principi che riguardano le Libertà fondamentali e individuali dell’uomo e l’autodeterminazione dei popoli.

Quando la si ascolta, tanto è il suo trasporto, la profondità e l’innata passione con cui espone i suoi pensieri indipendentisti, vissuti in prima linea, che non può non emozionare e nello stesso tempo infondere una sana sferzata, una carica di energia alle nostre menti sopite e forse anche sfiduciate.

La parole spesso pronunciate nei suoi discorsi sono state: Libertà e Coerenza.

Coerenza nelle parole e nei fatti per essere credibili agli occhi del proprio popolo e avere autorevolezza.

Quando dal pubblico è venuta la domanda, perché non si fosse alleata con la Lega Nord, la risposta sicura e solida è stata: non saremmo stati coerenti con la decisione di non fare alleanze laddove si abbiano dei dubbi sul possibile alleato: ci allontaneremmo dal nostro programma.

Ancor più decisa quando afferma che allearsi con la Lega Nord avrebbe significato allearsi di fatto con il PdL di Berlusconi, questo per loro sarebbe stata la morte come movimento, e avrebbero perso di credibilità nei confronti del proprio popolo: una credibilità costruita coerentemente, con mille piccoli passi, anche faticosi ma sicuri.

Parole e principi chiarissimi, espressi con grande determinazione ed in continuità con una parte della storia sud tirolese. Un piccolo esempio: amici di Brixen mi raccontano spesso che nel febbraio del 1810 il luogotenente di Andreas Hofer, Peter Mayr di Brixen venne catturato dall’esercito napoleonico occupante, e che al processo avrebbe potuto salvarsi dalla fucilazione negando la sua partecipazione all’insurrezione, eppure Mayr coerentemente da Uomo rispose: “la mia vita non vale una menzogna”.





L’INCOERENZA POLITICA DELLA LEGA NORD DI BERGAMO, IN PARTICOLARE
L’entusiasmo suscitato dalle parole della Klotz lascia il posto all’amarezza se solo penso ai troppi errori commessi dalla Lega Nord a livello locale e federale in questi ultimi anni.

Le mie critiche in questo scritto si rivolgono principalmente alle vicende ben conosciute che riguardano la Lega Nord in provincia di Bergamo.

Il punto di partenza di ogni riflessione non può che essere l’articolo 1 dello statuto della Lega Nord per l’Indipendenza della Padania che dice:



Il Movimento politico denominato “Lega Nord per l’Indipendenza della Padania” (in seguito indicato come Movimento oppure Lega Nord o Lega Nord – Padania), costituito da Associazioni Politiche, ha per finalità il conseguimento dell’indipendenza della Padania attraverso metodi democratici e il suo riconoscimento internazionale quale Repubblica Federale indipendente e sovrana.



Se il faro che illumina la strada di un leghista è l’art. 1, vi sono alcune scelte e decisioni che non dovrebbero nemmeno passargli per l’anticamera del cervello: dunque, in particolare, dov’è la coerenza e con essa la credibilità per la Lega Nord di Bergamo nel farsi promotrice non solo della permanenza, ma addirittura dell’ampliamento dell’Accademia della Guardia di Finanza? Come se non bastasse, hanno ceduto all’Accademia, a cuor leggero, l’area degli Ospedali riuniti, un patrimonio storico ed urbanistico dei cittadini bergamaschi, da sempre orgogliosi di quella struttura.

Segnalo in proposito alcuni precedenti ed esaustivi articoli a suo tempo pubblicati su L’Indipendenza:



http://www.lindipendenza.com/bergamo-e- ... della-gdf/

http://www.lindipendenza.com/bergamo-se ... ta-che-ce/

http://www.lindipendenza.com/al-belotti ... i-finanza/

http://www.lindipendenza.com/bergamo-la ... -esultano/



Quando si assiste al ribaltamento delle posizioni operato con disinvoltura dal segretario provinciale Daniele Belotti, anche candidato alle europee, pare ovvio chiedergli dove siano la sua coerenza e credibilità. Sarà sufficiente confrontare le roboanti dichiarazioni contro l’Accademia di vent’anni fa, sempre da segretario, fra l’altro, con i suoi odierni silenzi: ecco, i risultati che sono amaramente sotto gli occhi di tutti. In breve, non solo l’Accademia della Guardia di Finanza resta, ma raddoppia.

E che non ci vengano a turlupinare con il vecchio ritornello, troppe volte sentito negli ultimi anni, secondo il quale la Lega non riesce a dare forma concreta agli slogan perché i cittadini non li hanno capiti e non li sostengono con il loro voto. Questa spiegazione dei fallimenti collezionati è illogica ancor prima che inaccettabile.

Come pensano che si ottengano fiducia e credibilità, con slogan masticati a vanvera per altri vent’anni, con l’impoverimento continuo in quantità e qualità del partito, con l’assurdo allontanamento di persone con sani valori indipendentisti, con la sempre più evidente strategia volta a garantire agli stessi culi il giro di valzer delle poltrone?

Caro Belotti, tu oggi pretendi di andare a testa alta a sederti in Europa. Ma a dicembre quando sono venuto insieme a mio padre – il fondatore della Lega Nord a Bergamo, ti ricordo – a rappresentarti fatti incresciosi e documentati che conoscete tutti da anni e che riguardano i soliti noti arrivisti, il culo era sempre sulla poltrona, ma la testa era volta di lato. Anzi lo sguardo era sfuggente e rivolto al pavimento, allorquando dicevi che non eri interessato a quello che ti stavamo dicendo.

In sostanza, negli ultimi anni, assieme ad altre persone, ci parve opportuno limitarci a esporre privatamente, anche ai massimi vari livelli del partito questo inaccettabile stato delle cose. Ed ecco quale risultato abbiamo ottenuto: siamo stati ignorati, derisi, criticati, insultati, espulsi, diffamati, intimiditi, perfino minacciati nel privato e anche fisicamente, mentre i vertici non solo bergamaschi – che sapevano e sanno tutto – sono l’emblema della schifosa sobrietà e dell’equilibrio tra correnti.

Per inciso, anche il fondatore, il primo leghista a Bergamo della Lega Lombarda è stato pesantemente insultato, ma sembra che alla dirigenza vada bene così, hanno altre priorità.

Ci sono troppi personaggi che hanno commesso in molti anni cose ignobili per garantirsi posti, altri che hanno terso le chiappe dei capi, individui coinvolti in inchieste giudiziarie a vario titolo che dall’alto della loro moralità si permettono di cacciare i militanti e patentarli come non veri leghisti e non indipendentisti e intanto dai 4 milioni di voti presi alle politiche (da soli) nel ’96, corrispondenti a un 24% del totale dei voti nel nord, si è passati a un mesto vivacchiare con gli alleati di oggi, con solo un milione e mezzo scarso di voti.

Questo è il prezzo è pagato per non essere stati coerenti, e aver conseguentemente perso ogni credibilità.

Come dice Oneto, vent’anni persi a fare altro invece di battagliare, proprio negli anni che dimostrano la piena crisi e l’indebolimento di questo stato, debole fino al punto di farsi sovrastare dalle tifoserie calcistiche davanti al presidente del Consiglio.

In tutta questa vicenda la domanda da porsi è sempre quella: ci sentiamo parte dello Stato italiano oppure no?

Dunque il segretario federale, che prima parla di indipendentismo ed a Pontida difende gli indipendentisti veneti arrestati il mese scorso ma poi viene cacciato da Napoli quando va a fare campagna elettorale (per quale motivo?) ci deve dire con chiarezza se l’articolo 1 dello Statuto è ancora valido. Ispirandoci alla Klotz chiediamo chiarezza e coerenza, non salti mortali.

Bene, se non vuole che i discorsi secessionisti di Pontida vengano interpretati solo come specchietti per allodole volti a recuperare voti, per coerenza passi ai fatti concreti. Il pallino è in mano sua.

Non faccia che la sua segreteria invece che per gli interventi epocali sul palco di Pontida del professor Miglio sia ricordata per la ridicola ode alla banana, sarebbe una tragicomica involuzione della specie.

A Salvini va ancora dato il beneficio del dubbio, siamo nel bel mezzo di una campagna elettorale dove lui ha ereditato una “Concordia” incagliata sugli scogli di via Bellerio, in questo periodo molte cose verranno dette e fatte alla ricerca disperata del 4% senza chiedersi da dove provenga. Però a bocce ferme, dopo le elezioni e con una buone dose di coraggio occorrerà senza indugio prendere in mano la situazione e raddrizzare la “nave Lega”, facendola tornare alla navigazione più agile e pulita di prima.

Solo attraverso un profondo e anche doloroso repulisti si potrà pensare di ripartire: questa è la prima cosa da chiedere al segretario Salvini, altrimenti ogni sforzo è consegnato a cattive mani, a gambe molli e a teste bacate.
Personalmente conosco moltissime persone che per un motivo o l’altro hanno lasciato la Lega, e mi trovo d’accordo con Oneto quando afferma che i persi e i delusi non sono morti, si sono solo scoglionati di assistere alla deriva partitocratica e asfittica della Lega. Un esempio? A Bergamo all’ultimo congresso provinciale, tanta era la disaffezione e il malessere vissuto dai militanti, che quasi non si riusciva a raggiungere il numero minimo necessario per iniziare il congresso stesso.

Le persone valide che possono contribuire a far ripartire il movimento e che si sono allontanate dalla Lega sono più numerose dei parassiti interni (le infezioni non curate portano alla morte): è ovvio che quando dico “parassiti” non intendo le persone pure di cuore che ancora credono nella Lega, ma gli opportunisti ed i professionisti della politica vista come diritto alla poltrona.

Scuola interna, formazione, selezione, merito, preparazione, cultura autonomista, contributi autorevoli dall’esterno: sono gli strumenti per fare un serio e profondo repulisti. Come Oneto professa instancabilmente da anni, non c’è niente da inventare, le persone capaci e che hanno voglia di farlo ci sono, basta solo volerlo, appunto. Altrimenti la Lega è morta e c’è il rischio che trascini sempre più nel pantano italico le nostre terre e con esse anche i nostri figli.

Bartali direbbe: « L’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare!». Purché si faccia!

Carlo Cattaneo definiva la nostra terra come “un immenso deposito di fatiche”. I veneti hanno dimostrato di volere lavorare per l’indipendenza, i lombardi potrebbero seguirli, le idee si sono fatte strada, esistono i contenuti ed il consenso, manca il contenitore: la Lega delle origini avrebbe voluto esserlo, mentre quella di oggi pare disinteressarsene.

Concludo ricordando proverbio sud-tirolese che recita :“Maiale grasso non alza la testa”; cioè, non nuoce, non si ribella perché appagato. La storia di Eva Klotz e della sua famiglia ci dimostra invece che chi insegue e difende la Libertà non deve sentirsi appagato.


P.S. – Scrivo queste righe il 5 maggio, 33 anni fa moriva Bobby Sands in carcere dopo due mesi terrificanti di digiuno della fame, per affermare il diritto alla libertà del suo popolo.

Alcuni nostri rappresentanti che agiatamente siedono nelle istituzioni, delegati dai cittadini a riformare il corrotto sistema italico, si sono fatti scudo, anche illecitamente, di leggi amorali per acquistare beni di ogni sorta. A parole, si dicevano assetati di libertà; nei fatti, la loro sete si limitava al vino Chardonnay. Ripensandoci, mi viene il voltastomaco e a loro dedico tutto il mio disprezzo: per aver tradito il preciso mandato popolare dei cittadini piegati sempre più da una crisi che – a ben vedere – non è solo economica: è una crisi morale, un declino di civiltà che chi pretende di far politica dovrebbe percepire e contrastare, invece di sguazzarci.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38319
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Casta padana

Messaggioda Berto » lun mag 12, 2014 6:19 am

Salvini: Roma, città più bella del mondo, tradita da sindaci indegni

http://www.lindipendenza.com/salvini-ro ... ci-indegni

La Lega Nord torna a scendere a Roma e Matteo Salvini, segretario del Carroccio, chiude il ‘Basta euro tour’ nella capitale che non esita a definire «la più bella del mondo» anche se è stata «tradita dai suoi sindaci». «Le nostre battaglie valgono per il nord e per il sud», osserva Salvini che accantona almeno per un pò il vecchio slogan di «Roma ladrona». «Le due emergenze del momento, lavoro e immigrazione – sottolinea – sono emergenze per Milano, per Roma e per Taranto». Per questo motivo Roma è stata scelta come ultima tappa del tour, prima dell’inizio della «camperata» che il segretario farà tra le città del Nord. Ma la capitale è anche significativa per un altro motivo: «Roma – assicura – è la città più bella del mondo amministrata da gente assolutamente non all’altezza. Roma è stata tradita dai suoi sindaci in maniera indegna e in questo vediamo un gemellaggio con Milano».

Tra gli argomenti evocati da Salvini durante il suo discorso non manca l’attacco all’euro: «Sono convinto che sia una cazzata, una moneta criminale. Andiamo via dall’euro per tornare a controllare la moneta, il lavoro, l’agricoltura, la pesca e garantire un futuro ai nostri figli». E arriva anche l’affondo sull’immigrazione: «La nostra richiesta è sospendere Mare Nostrum che è un’operazione cretina e reintrodurre regole serie come ci sono in tutto il mondo». Da domani, insiste, «saremo in tutti i comuni italiani con i moduli da firmare per il referendum che reintroduce il reato di immigrazione clandestina come esiste nel resto del mondo civile: in Francia, Germania e Gran Bretagna». Salvini parla anche di razzismo affermando che «chi distingue, nel 2014, le persone dal colore della pelle è un cretino». Ma gli immigrati, dice, non sono indispensabili in questo paese.

I problemi più sentiti restano crisi e lavoro: «C’è ci dice che servono gli immigrati perchè non facciamo più figli. Se noi fossimo in grado di lavorare e programmare il futuro riempiremmo di figli questo paese», assicura. Salvini parla anche di Renzi. Per lui bastone e carota. Prima l’attacco ironico: «Renzi chiuderà la campagna elettorale attraversando l’Arno. Non nuotando, ma camminando, perchè lui può tutto». Poi l’attacco: «Renzi, Grillo e Berlusconi sono tre complici dello stesso disastro». Ma Salvini apprezza anche l’iniziativa proposta da Renzi sull’Expo e sulla task force da affiancare ai tecnici che stanno lavorando all’evento del prossimo anno: «Va bene qualunque mezzo pur di ripulire Expo da eventuali infiltrazioni malate. Ogni aiuto è il benvenuto quando si parla di intransigenza e pulizia, che venga da Renzi, Pisapia o Maroni». Quindi chiude con l’auspicio-profezia: «Il 25 maggio si fa la storia. Prima eravamo in 30 su 750 deputati a protestare, questa volta andremo là in Europa in 200…»
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38319
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Casta padana

Messaggioda Berto » gio mag 22, 2014 7:20 pm

Borghezio, viva la Porta Magica che ha salvato Roma e i romani

http://www.lindipendenza.com/borghezio- ... e-i-romani

di TONTOLO

Gongola come pochi il Marione, ormai nei dintorni di Roma si trova a suo agio. Dopo il motto “Bruxelles ladrona Roma non perdona”, eccolo annunciare con un comunicato stampa il suo comizio finale nella città eterna.

Titolo: VENERDI ALLE 21.00 ALLA PORTA MAGICA DI P.ZZA VITTORIO A ROMA COMIZIO DI CHIUSURA DELLA CAMPAGNA ELETTORALE DI MARIO BORGHEZIO.

Dichiarazione: “Non è certo casuale – dichiara Borghezio, candidato della Lega Nord alle prossime europee in Toscana, Lazio, Umbria e Marche – la scelta di un sito di altissimo significato simbolico: una “Porta Magica” miracolosamente sopravvissuta nei secoli a proteggere Roma e i suoi cittadini, particolarmente significativa in una zona diventata, purtroppo, simbolo del degrado portato dalla cosiddetta società multirazziale che noi rifiutiamo totalmente”.

Che meraviglia di indipendentista…
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38319
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Casta padana

Messaggioda Berto » gio mag 22, 2014 9:07 pm

Salvini: il Veneto avrà il suo referendum. Bene, che non sia promessa da marinaio!

http://www.lindipendenza.com/salvini-il ... a-marinaio

di ANONIMO PADANO

Ammetto che Matteo Salvini mi sta simpatico. Non condivido la sua eccessiva “disinvoltura politica”, che mi sembra tanto un modo per raccattare tutto quanto è possibile intorno alla sua Lega, ma posso anche capire questa sua strategia: gli hanno passato il cerino ormai quasi spento del movimento, pronti a crocifiggerlo come il liquidatore del Carroccio se alle Europee non fosse stato valicato lo sbarramento del 4%. Lui s’è dato da fare, magari un po’ disordinatamente, ammettiamolo, sapendo di giocarsi il tutto per tutto. E adesso che, stando a tutti i sondaggi, la Lega sembra collocarsi in territorio di sicurezza, quelli che dall’interno avevano scommesso sulla fine del movimento, probabilmente per garantirsi uno spazio di manovra alla corte del Cavaliere, ora digrignano i denti, anche perché dopo le elezioni potrebbe cominciare la resa dei conti interna, che in realtà finora si è limitata a poca cosa, cioè la presa in giro della serata delle scope a Bergamo di maroniana memoria.

Ma se dopo le Europee Salvini avrà superato di slancio il 4%, per lui comincerà la fase più complicata e impegnativa se vuol tentare di dare una prospettiva politica al movimento, che non sia l’aver accomodato un po’ di chiappe su qualche poltrona ben retribuita. E le cose che ora sta promettendo, dovrà mantenerle, pena il rischio di fare una fine assai peggiore dei suoi predecessori. Per esempio ieri a Porta a Porta ha detto: «Il Veneto il referendum lo avrà perchè è giusto e perchè avrà l’appoggio della Lega». Bene, questa è la cosa che a noi interessa di più.

Ricordati, caro Matteo, che noi ti staremo appresso per ricordarti l’impegno che hai preso. E lo faremo fin da subito! Vogliamo credere che la tua non è una promessa da marinaio come le troppe collezionate dai tuoi predecessori…
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38319
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Casta padana (de i połedeganti talego padani)

Messaggioda Berto » gio mag 29, 2014 8:31 pm

A Strasburgo il partito – tedesco – delle dimissioni

http://www.lindipendenza.com/a-strasbur ... dimissioni

di STEFANIA PIAZZO

Occorre dire che i tedeschi dicono le cose come stanno. A Strasburgo non si va per fare la guerra all’Europa delle banche, per salvare dalle grinfie dei poteri forti mezzo miliardo di persone, gli esodati, i rifugiati naturalizzati europeizzati, né per costruire le arche delle alleanze con speranze autonomiste. Si va per mangiare, punto e basta, visto che fare l’europarlamentare non è un mestiere che si faccia gratis.

Ed ecco allora “Il partito”, di nome e di fatto, Die partei. Programma politico: oziare, e a rotazione dimettersi, così che tutti i non eletti, dal primo all’ultimo, passino a fine mese alla cassa: uno alla volta, tutti porteranno a casa 33mila euro al mese. Un grande gratta e vinci, a consacrare la politica fine a se stessa. Una genialata o una porcata? Fate voi. Il programma, infatti, è chiaro: dimettersi. Potranno cambiare le sorti dell’Europa? Invertire o sovvertire i danni fatti dall’euro? Cambiare atteggiamento verso gli Usa o la Cina o la Russia? Decidere chi e cosa si fa nella Bce? Chi crede a Cappuccetto e ai sette nani, alla forza di una rivoluzione in atto? Certo, tutto può essere, ma la faccia tosta degli europarlamentari tedeschi eletti in questa lista, come riportava l’altro giorno la Frankfurter Allgemeine, (http://www.faz.net/aktuell/gesellschaft ... 59475.html), è imbattibile. Diciamo così, sovverte i canoni del coraggio. In Italia, nessun partito escluso, nessuno verrà a dirvi che il mestiere dell’europarlamentare è noioso e che non serve a nulla se non a perorare la causa – profumata – della propria bottega.

Emaciati, stanchi, dimagriti, occhiaie ascellari, gli europarlamentari italiani non li senti mai intervenire in cinque anni in un dibattito politico che sia uno. Tranne rare eccezioni, non sempre premiate dal voto, sembra vivano nei sotterranei di una metropoli, nascosti, nel buio dei riflettori. Li rivedi solo nei manifesti, cinque anni dopo.

Die partei, invece, lo dice subito chiaro e tondo: andiamo a Strasburgo per fare un beato c…., ma non siamo così golosi di denaro come gli altri. Un mese a testa, il programma politico è dimettersi. Almeno loro hanno la faccia di farlo. Tutti gli altri, per altri cinque anni, incassano per aiutare i poveri europei a perdere uno dietro l’altro tutti i loro diritti. Dal suo insediamento ad oggi, cos’ha cambiato d’altra parte l’europarlamento nel corso della storia? Quale pietra miliare del diritto e della conoscenza ha lasciato a noi posteri peccatori?

E allora, dimettersi, uno alla volta, è la cosa più civile a cui forse si potesse assistere. Avere il coraggio di dire che si va là e si sgomita solo per i soldi. Die partei, è che lo si voglia o no il paradigma dei partiti, “Il partito”, appunto.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38319
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Casta padana (de i połedeganti talego padani)

Messaggioda Berto » lun giu 02, 2014 7:33 pm

Diamanti: la Lega partito nazionale alla conquista del Sud

http://www.lindipendenza.com/diamanti-l ... ta-del-sud

di ILVO DIAMANTI

A fatica, ma ha rialzato la testa. La Lega. Ha fermato il declino, che pareva inarrestabile, dopo gli scandali che, negli anni scorsi, hanno coinvolto direttamente i familiari e i fedeli – il cerchio magico – di Umberto Bossi. Era, infatti, crollata al 4%, alle elezioni politiche del 2013.

Più che dimezzata, rispetto alle precedenti consultazioni politiche del 2008 e alle europee del 2009. Invece, una settimana fa, ha ripreso la marcia, anche se non la corsa. Unico partito del centrodestra ad aver aumentato la base elettorale, rispetto a un anno fa. In voti e in percentuale. Oltre a superare la soglia del 4% (a differenza dei Fratelli d’Italia). È, infatti, risalita oltre il 6%, due punti più dell’anno prima. Ottenendo quasi 1.700.000 voti, circa 300 mila in più rispetto al 2013. Certo, i successi del 2009 – ribaditi alle regionali del 2010 – sono lontani. Però, non era facile immaginare che la Lega, scossa da episodi di familismo e illecito (un partito come gli altri, insomma), recuperasse. Invece è avvenuto. In gran parte, grazie alla sua tradizione e alla sua organizzazione. Perché, per quanto indebolita, la Lega, ha ancora una presenza diffusa e radicata sul territorio. L’unico partito ad aver mantenuto nome e simbolo dall’epoca della Prima Repubblica. L’ultimo partito di massa, anche se ha perduto le masse. In grado, tuttavia, di mobilitarsi e di mobilitare, quando serve. Come in questa occasione. Perché non si votava solo per il Parlamento europeo, ma anche per molte amministrazioni locali. La Lega era, infatti, presente alle elezioni con il proprio simbolo in 112 dei 243 comuni maggiori al voto. Se consideriamo i comuni del Centro-nord, in 110 comuni su 175. Nel Nord padano, in 73 comuni su 81.

Al primo turno, ha eletto sindaco – da sola o con liste locali e localiste – un proprio candidato (in un comune del padovano). Mentre altri 5 sono in ballottaggio. Senza contare i numerosi casi in cui si è presentata insieme al Centrodestra. Come a Padova, dove, Massimo Bitonci, leghista, contenderà la guida del Comune al (vice)sindaco uscente Ivo Rossi.

Tuttavia, non è chiaro cosa sia divenuta. La Lega. Quale identità abbia assunto. Di certo, non è più la Lega “Padana”, che, da ultimo, rappresentava e rivendicava la “macroregione” del Nord. Visto che, la scorsa settimana, il Piemonte è stato riconquistato dal Centrosinistra, guidato da Chiamparino. Visto che nel Nord padano ha superato l’11% e nel Lombardo-Veneto ha sfiorato il 15%. Cioè: meno di metà del PD di Renzi, il PDR, molto vicino al 40%. Insomma, ha un bacino elettorale abbastanza ampio per contare ancora. Non certo per interpretare il “male del Nord”. Tanto meno per rivendicare l’indipendenza. Il fatto è che la Lega, nel Nord, non è solo minoranza, anche nelle sue tradizionali zone di forza, ma è, oltretutto, divisa. Non solo tra fedeli di Bossi e Maroni. Anche fra i leader dell’ultima generazione. Basta guardare la regione dove ha ottenuto il risultato percentuale più elevato. Il Veneto. Conteso fra Salvini, il segretario, erede della tradizione padana, e Tosi, sindaco di Verona. Il quale, per quanto coinvolto, di recente, in alcuni scandali, insieme ai suoi uomini, ha ottenuto un risultato notevole. Salvini e Tosi, come ha osservato Francesco Jori (sui quotidiani veneti del gruppo Espresso), esprimono due strategie alternative. Tosi, in particolare, non è euroscettico e non mira a un’alleanza con Berlusconi, come Salvini. Ma a costruire un altro Centrodestra.

Quella emersa dal recente voto europeo, dunque, non è più la Lega Padana. Ma neppure la Lega di governo, dell’era berlusconiana. Né la Lega anti-romana e anti-meridionale, che abbiamo conosciuto in passato. Non perché abbia cambiato identità territoriale. Ma perché, semmai, l’ha perduta. O meglio, perché ha indebolito la sua impronta locale. Non è più Nordista come ieri. La Lega antieuropea ha, infatti, assunto una prospettiva “nazionale”. Aperta, o almeno, proiettata verso il Centro ma anche verso Sud. Dove, certo, ha un peso molto ridotto e limitato. Ma ha allargato la sua presenza. Non solo nelle regioni rosse del Centro-Italia, dunque, ma perfino nel Mezzogiorno. Nelle regioni del Centro-Sud e nelle Isole, infatti, ha ottenuto oltre 106 mila voti. Il 6,3% della propria base elettorale. Poco, certamente. Ma, comunque, 4 volte più del 2013. Inoltre, è cresciuta di un terzo anche rispetto alle precedenti europee – mentre nelle altre aree è arretrata sensibilmente. Particolarmente rilevante, il suo aumento, in Abruzzo, Lazio, Puglia e nelle Isole. In Sicilia. Non a caso i luoghi esemplari, di questa stagione, non sono più Zermeghedo o Gambugliano, piccoli comuni del profondo Veneto, dove la Lega, nella seconda metà degli anni Novanta, aveva raccolto oltre il 60% dei voti validi. Quasi come la vecchia DC. No. Le nuove frontiere (extra)padane si sono spostate fino a Maletto, paese di 4mila abitanti, ai piedi dell’Etna, dove la Lega ha ottenuto quasi il 33%. Mentre ad Alimena, 2mila abitanti, in provincia di Palermo, è arrivata al 22%.

Questa espansione, lontano dalla patria originaria, evoca un’altra parte del repertorio leghista, già recitata in passato. L’imprenditore politico della paura. Che usa il megafono dell’inquietudine contro l’invasione degli immigrati, i quali giungono sulle nostre coste dal Nord Africa. Spinti dalla povertà e dalle guerre. Non a caso la Lega, a Lampedusa, ha conquistato il 17%. Altrove, nel Nord, l’allarme xenofobo risuona contro gli stranieri, che non sono più tali, perché l’Europa garantisce loro cittadinanza. E li spinge ad attraversare le frontiere da Est. La Lega. In questa fase, ha dimenticato la secessione, il federalismo. Ma anche il tam tam antiromano e antimeridionale. Ha, invece, brandito la bandiera della destra europea – antieuropea. E ultra-nazionalista. Oggi guidata da Marine Le Pen, a capo del FN. Con la quale, non a caso, la Lega si è alleata, in vista della costruzione di un gruppo nel nuovo Parlamento europeo. Così, per difendere il “popolo” dagli “altri” che ci assediano e invadono – da Est, da Sud. E dall’Europa. Per difendere se stessa dal declino. E dal M5s, che la insidia sul suo stesso terreno. Per tutelare il suo nuovo mercato elettorale, nel Sud. La Lega: è divenuta lepeniana. Una Lega non più Padana, ma “nazionale”, se non nazionalista.

da: www.repubblica.it
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38319
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Casta padana (de i połedeganti talego padani)

Messaggioda Berto » lun giu 02, 2014 7:42 pm

Come gali fato a farse ensemenir da la Lega e cascar a credarghe a sta xente:

http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... e-xaia.jpg
Immagine

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... logo-n.gif
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38319
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Casta padana (de i połedeganti talego padani)

Messaggioda Berto » ven ott 17, 2014 7:09 am

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... _partb.jpg


Corousion tałiana entel Veneto - Consorsio Venesia Nova
viewtopic.php?f=22&t=881
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38319
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Casta padana (de i połedeganti talego padani)

Messaggioda Berto » ven ott 17, 2014 6:17 pm

Bossi e due figli, citazione diretta: a processo per appropriazione indebita

http://www.lindipendenzanuova.com/bossi ... e-indebita

Citazione diretta per Umberto Bossi i suoi figli Renzo, soprannominato ‘il Trota’, e Riccardo. La decisione e’ stata presa dal gup di Milano, Carlo Ottone De Marchi, titolare dell’udienza preliminare a carico del fondatore della Lega Nord e dei componenti della famiglia. Dopo la ‘mossa’ del giudice De Marchi, Bossi e i suoi due figli vanno direttamente a processo saltando la fase di udienza preliminare. La citazione diretta riguarda soltanto la presunta appropriazione indebita dal 500 mila di euro. Soldi che, secondo l’ipotesi accusatoria formulata dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo insieme ai pm Roberto Pellicano e Paolo Filippini, Bossi e i suoi figli avrebbero distratto insieme a Belsito (anche se il filone relativo all’ex Tesoriere passa per competenza territoriale a Genova) dalle casse del partito per sostenere tutta una serie di spese personali: lavori edili nelle abitazioni di Gemonio e Roma, capi d’abbigliamento di lusso e il noto acquisto della laurea albanese per il ‘Trota’ all’Universita’ Kristal di Tirana, costata 77 mila euro. Insieme al filone su Belsito, il gup Ottone De Marchi ha disposto la trasmissione a Genova anche delle carte relative alla presunta ”truffa aggravata allo Stato” da 40 milioni di euro contestata a Umberto Bossi. Resta invece a Milano il filone sul presunto riciclaggio di Belsito.

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... adanos.jpg

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... adrona.jpg
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38319
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

PrecedenteProssimo

Torna a Ençeveltà tałega, straji, połedega, caste, corusion

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 6 ospiti