Corruzione Guardia di finanza

Corruzione Guardia di finanza

Messaggioda Berto » dom giu 22, 2014 6:26 am

Corruzione Guardia di finanza
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Colonnello Mauro Petrassi

http://ricerca.repubblica.it/repubblica ... zette.html

IL COLONNELLO DELLE MAZZETTE
ROMA - "Qui hanno fatto man bassa. Oltre me si sono fatti tanti altri industriali. Questa è un' associazione a delinquere". Ettore Setten ha il sangue agli occhi. Lui, noto mobiliere veneto, ex sponsor del calcio Napoli, ha pagato due miliardi e trecento milioni ai militari della Gdf e a un gruppetto di mediatori. Vuole vendetta. Non è il solo imprenditore che ci è cascato. Perché "l' associazione a delinquere" ha funzionato perfettamente finché l' ingordigia di uno non ha rovinato tutti. Quell' uno è il colonnello Mauro Petrassi, dal '93 al '96 comandante del nucleo regionale di polizia tributaria del Veneto, in servizio a Bari quando, martedì notte, è stato arrestato.
Con lui sono finiti in manette altri tre finanzieri. Tutti accusati di corruzione. L' ennesimo scandalo che coinvolge le Fiamme gialle ha dei retroscena di una crudezza e di una sistematicità inaudite. Se ne sono accorti i carabinieri del reparto operativo di Venezia che, da agosto, non hanno lasciato per un attimo le promettenti microspie.
Pian piano è venuta emergendo la figura di Petrassi. Con il sostituto Carlo Nordio aveva condotto l' inchiesta sulle cooperative rosse ed era buon amico dell' ex senatore di Forza Italia Carlo Archiuti.
Petrassi riusciva perfino a parlare direttamente con Silvio Berlusconi. Al comando generale della Gdf, era in ottimi rapporti con l' ex capo di stato maggiore, Nicolò Pollari, oggi numero due del Cesis. Il colonnello andava spesso in Austria e in Svizzera: i Cc stanno cercando di capire se quelle trasferte erano finalizzate a disperdere mazzette. E' una brutta storia. Eccone i retroscena. Otto agosto. I Cc arrestano Pietro Giulio Martini, direttore finanziario della Cogef, finanziaria del gruppo De Longhi, l' industria del Pinguino. Martini, sospettato di usura e riciclaggio, è un duro, non parla. Ma parla quasi subito la sua compagna, Annalisa Zara, un' impiegata di banca che racconta: "Nel '90-91 la Gdf fece una verifica alla Cogef. Nacque così il rapporto tra Martini e il comandante del gruppo di verifica, Pier Emilio Guaragna. La Gdf aveva scoperto che la Cogef era la vacca da mungere del gruppo De Longhi perché gli utili della finanziaria venivano travasati illecitamente nelle altre aziende". La Gdf minaccia un' ulteriore verifica a tutto il gruppo.
Scatta una mazzetta. Un avvocato, Giovanni Gasperini, cerca coperture anche alla Gdf di Roma. I Cc stanno cercando i referenti. A comandare il gruppo di polizia tributaria arriva Petrassi che diventa il capo di Guaragna e di fatto si associa con lui. Racconta Annalisa Zara: "Viene fondata una società di mediazione per le tangenti. L' idea viene a Walter Schnabl, ex capo area dell' Ambroveneto a Treviso. Il consulente lancia l' idea di mettere in piedi un discorso sistematico". Il gioco è fatto. Petrassi e Guaragna danno l' imbeccata, avvisano Martini o Schnabl. I due avvicinano gli imprenditori, trattano una somma di denaro per ammorbidire o per evitare l' accertamento. La verifica a Setten, per esempio, andò così. Con rate mensili, il mobiliere paga 1,850 milioni. Intasca a Schnabl che divide con Martini, il quale paga Petrassi. Ma il colonnello non è contento. Aggancia Setten, gli chiede qualcosa solo per lui: 450 milioni. Lo fa anche con altri. Il gruppo si spacca.
Petrassi resta isolato, gli altri cercano di spingere Setten a utilizzare un investigatore privato, Vittorio Barbiero, che si rivela superzelante. Videoregistra gli incontri e va dalla Finanza. Il messaggio arriva a Petrassi che si precipita dall' investigatore il quale, ovviamente, registra tutto l' incontro. Petrassi recita la parte del finanziere inflessibile (vedi articolo qui sotto). Ad agosto i carabinieri, tra le tante perquisizioni, mettono le mani anche su quelle cassette. C' è, in diretta, l' autoconfessione di Petrassi.
Liana Milella
19 dicembre 1997 19 sez. ATTUALITA'

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La LIFE e la bola de conpagnamento

http://www.regione.sicilia.it/Industria ... 992_CE.pdf
http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/Lex ... 49:IT:HTML


Il documento di trasporto (D.D.T.)
http://www.studiocominottocantoni.it/IV ... d-d-t.html

Nell'agosto del 1996 in attuazione delle disposizioni contenute nell'art.3, comma 147, lettera d, della Legge 28/12/95 n. 549, è stato emanato il D.P.R. 14/8/96 n. 472 (G.U. 12/9/96 n. 214) è stata soppressa la "vecchia" bolla di accomagnamento o trasporto delle merci viaggianti, obbligo previsto dal D.P.R. 6/10/78 n. 627, ed è stato introdotto nel nostro ordinamento al suo posto il d.d.t. (documento di trasporto). Di seguito approfondiremo le principali caratteristiche e i risvolti civilistici e fiscali dell'utilizzo di tale documento.

Il documento di trasporto (in breve d.d.t.) è stato introdotto a seguito dell'abolizione della bolla di accompagnamento come previsto dall'entrata in vigore della normativa comunitaria (sesta direttiva "IVA" - Direttiva 77/388/CEE del Consiglio, del 17 maggio 1977, in materia di armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative alle imposte sul fatturato - Sistema comune di imposta sul valore aggiunto: base imponibile uniforme) che aveva di fatto esonerato dall'obbligo di emissione della bolla i trasporti tra gli Stati membri dell'Unione Europea.

Con la soppressione della bolla di accompagnamento il nostro legislatore però ha lasciato un vuoto normativo in quanto l'art. 21 del D.P.R. 633/72 (Fatturazione delle operazioni), prevede al comma 4 "Per le cessioni di beni la cui consegna o spedizione risulti da documento di trasporto o da altro documento idoneo a identificare i soggetti tra i quali è effettuata l'operazione ed avente le caratteristiche determinate con decreto del Ministero delle Finanze, la fattura può essere emessa entro il mese successivo a quello della consegna o spedizione e deve contenere anche l'indicazione della data e del numero dei documenti stessi ." A tal fine il d.d.t. viene in supporto dell'abrogazione della bolla di accompagnamento permettendo al contribuente di emettere, entro il giorno 15 del mese successivo a quello di effettuazione dell'operazione, la fattura differita, che senza la bolla di trasporto giustificativa della consegna delle merci, non sarebbe più potuta essere emessa ed al cui posto si sarebbero dovute emettere singole fatture per ogni consegna.

Si ricorda che, prima la bolla di accompagnamento, ora il d.d.t., permette di vincere la presunzione secondo cui in base all'art. 53 del D.P.R. 633/72 (Presunzioni di cessione e di acquisto) secondo cui "si presumono ceduti i beni acquistati, importati o prodotti che non si trovano nei luoghi in cui il contribuente esercita la sua attivita', comprese le sedi secondarie, filiali, succursali, dipendenze, stabilimenti, negozi o depositi dell'impresa, ne' presso i suoi rappresentanti, salvo che sia dimostrato che i beni stessi: a) sono stati utilizzati per la produzione, perduti o distrutti; b) sono stati consegnati a terzi in lavorazione, deposito o comodato o in dipendenza di contratti estimatori o contratti di opera, appalto, trasporto, mandato, commissione o altro titolo non traslativo della proprieta'."

Al comma 3 dell'art. 1 del Decreto del Presidente della Repubblica del 14 agosto 1996 n. 472 si stabilisce che "Il documento previsto dall'art. 21, quarto comma, secondo periodo, del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, contiene l'indicazione della data, delle generalita' del cedente, del cessionario e dell'eventuale incaricato del trasporto, nonche' la descrizione della natura, della qualita' e della quantita' dei beni ceduti. Per la conservazione di tale documento si applicano le disposizioni di cui all'art. 39, terzo comma, del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633. Lo stesso documento e' idoneo a superare le presunzioni stabilite dall'art. 53 del citato decreto." Tale documento è il d.d.t.


http://ricerca.repubblica.it/repubblica ... zione.html

BOLLA D' ACCOMPAGNO VERSO L' ABOLIZIONE

ROMA - ' La bolla di accompagnamento dovrà sparire nel giro di qualche settimana' . A dare questo ordine perentorio è stato ieri il ministro delle Finanze, Vincenzo Visco, che con questa mossa tenta di dare una prima risposta concreta al vento di rivolta fiscale che si sta alzando nel Nord Est del Paese.

L' abolizione della ' bolla' - è il caso di ricordarlo - è tra i primi obiettivi perseguiti dalla Life, il movimento di piccoli imprenditori e artigiani del Nord Est che sta animando, anche con iniziative clamorose, la protesta contro l' ' oppressione' in materia tributaria cui sarebbero soggetti i lavoratori autonomi.

ANCHE perché la bolla di accompagnamento formalmente è già "stata uccisa". Esattamente dalla Legge finanziaria di quest' anno.

Ma, per tradurre l' abrogazione decisa nella Finanziaria sono necessari alcuni regolamenti che la burocrazia ministeriale delle Finanze si è guardata bene dal predisporre. Almeno sino ad oggi. I regolamenti dovevano essere pronti entro il 30 aprile. Ma, quella data è passata già da diverse settimane e di questi regolamenti non si è vista nemmeno l' ombra. "Ci sono dentro l' amministrazione - accusa il tributarista Raffaello Lupi - incomprensibili ostilità. Vischiosità che nascono dentro la burocrazia che preferisce l' esistente al cambiare norme e procedure spesso assurde. La bolla di accompagnamento - prosegue Lupi - è ancora in piedi solo per questo e non perché ci siano ragioni tecniche plausibili". Quando, a questo punto, concretamente sparirà la bolla di accompagnamento?

Il documento ha praticamente i giorni contati. Per spingere sull' acceleratore e vincere le inerzie e le resistenze esistenti nell' amministrazione finanziaria il ministro ha convocato i suoi esperti che avranno il compito di scrivere in tempi brevissimi questi regolamenti. Formalmente il ministro delle Finanze ha istituito una commissione con l' obiettivo di far sparire davvero la bolla di accompagnamento. E' evidente che il ministro delle Finanze spera con questa mossa di riprendere il controllo della partita che si sta giocando sul fisco. Per far capire che non vuol solo far promesse ha deciso di vedere fino in fondo se le lamentele provenienti dagli imprenditori e dagli artigiani del Nord Est hanno per caso qualche fondamento. I lavoratori autonomi di queste regioni lamentano di essere "vessati" dall' attività di controllo e dalle verifiche eseguite dagli ispettori del fisco.

Per controllare che non ci siano persecuzioni, Visco ha convocato ieri nel suo ufficio al ministero i dirigenti degli uffici del Veneto (Federico Abatino) e il capo delle fiamme gialle della regione (colonnello Mauro Petrassi).

Alla fine dell' incontro il messaggio che il ministro delle Finanze ha voluto dare è chiarissimo: non ci sarà nessun arretramento nella lotta al' evasione. Come a dire che gli uffici tributari del Nord Est non saranno lasciati soli. Naturalmente questo non significa che tutto vada bene.
I controlli - dice ancora Visco - dovranno andare avanti ma bisognerà che il fisco in qualche modo stia attento a non trasformare l' attività di accertamento in una sorta di accanimento contro i contribuenti.
"Ci sono problemi - afferma la nota ministeriale - che riguardano non solo il Veneto ma tutte le Regioni italiane a cui il ministero già sta provvedendo".
Gli imprenditori del Nord Est si lamentano certamente con qualche ragione. L' attività di controllo però continua a far saltare fuori contribuenti non in regola.
E' il caso dell' evasione scoperta dalla Guardia di finanza di Belluno che ha arrestato sei persone per un traffico di bestiame.
di GENNARO SCHETTINO
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Re: Corusion Guardia de Finansa

Messaggioda Berto » dom giu 22, 2014 6:26 am

L’Iceberg dei Saraceni.
Pubblicato 20 febbraio 2014 | Da daniele

http://www.life.it/liceberg-dei-saraceni/#more-4533

L’elenco qui sotto, che si riferisce a Pubblici Ufficiali arrestati per corruzione e concussione, fa riferimento ai primi 50 giorni del 2014 ed è stato redatto con l’intento di offrire l’idea di come funziona gran parte questo Paese. C’è da tenere in debito conto che questo fenomeno è la sola punta dell’Iceberg saraceno: quello che sta sommerso e mai verrà a galla è solo da immaginare perché è impossibile quantificare.

Le orde italo-saracene si abbattono sull’economia e sui cittadini con il solo intento di predare e fare quanto più bottino, stipate nel ventre della nave Italia attendono l’occasione propizia per l’abbordaggio affamate da un’avidità irrefrenabile.

Si trova di tutto fra questi pirati saraceni: Giudici, ufficiali dell’Esercito, della Marina, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, Ispettori di Polizia, generali, colonnelli, ufficiali, sott’ufficiali e non graduati, Vigili urbani, Ispettori e funzionari delle Agenzie delle Entrate o delle ASL, funzionari di ogni tipo, Onorevoli, Ministri, Presidenti di Regione, di Provincia, sindaci, vice sindaci, assessori, consiglieri e persino il più insospettabile impiegato dell’ufficio anagrafe.

Vedere per credere! Una rappresentanza completa della Pubblica Amministrazione, senza distinzione o preferenza geografica, da Nord a Sud, da Est ad Ovest, dal mare ai monti saraceni sempre pronti all’assalto, pronti a non farsi scappare una buona mazzetta offerta, in corruzione, dall’imprenditore di turno o, i più temerari, pronti a richiedere esplicite tangenti, in concussione. Tanto a pagare siamo sempre noi.

Sadicamente, buon divertimento.

Daniele Quaglia


19 febbraio 2014 Raffaele Lombardo ex Governatore della Sicilia è condannato a 6 anni e 8 mesi per concorso esterno a Cosa Nostra http://tv.ilfattoquotidiano.it/2014/02/ ... vo/266742/

19 febbraio 2014 maresciallo della GdiF di Cattolica(Rimini) arrestato per concussione http://www.romagnaoggi.it/cronaca/catto ... ziere.html

19 febbraio 2014 Antonio Ragusa, generale dei Carabinieri viene arrestato con l’accusa di corruzione e turbativa d’asta http://www.dagospia.com/rubrica-3/polit ... -72164.htm

18 febbraio 2014, Raffaele Cantalupo vice sindaco e Maurizio Diaco, assessore all’edilizia amministratori entrambi del comune di Cologno Monzese sono stati arrestati per tangenti inerenti l’appalto per lo smaltimento dei rifiuti http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02 ... re/884912/

17 febbraio 2014 la Procura di Roma chiede per Maurizio Gasparri il rinvio a giudizio per peculato avendo contratto una polizza vita con 600.000 € destinati al suo partito http://www.repubblica.it/politica/2014/ ... -78838895/

17 febbraio 2014 Vito Giacino vicesindaco di Verona dimessosi a novembre 2013 viene arrestato con l’accusa di corruzione ed abuso d’ufficio http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 93175.html

14 febbraio 2014 Matteo Visani vice sindaco di Fontanelice (BO) arrestato per concussione mentre intasca una mazzetta da 50.000€ http://www.romagnanoi.it/news/imola/120 ... i-per.html

14 febbraio 2014 Giancarlo Giusti ex Gip del Tribunale di Palmi arrestato per corruzione in atti giudiziari a favore della ‘ndrangheta. Era già sospeso dall’attività di Giudice dal 2011 con simile accusa http://www.affaritaliani.it/cronache/nd ... 40214.html

10 febbraio 2014 Salvatore Cirignotta ex magistrato nominato ai vertici de3ll’azienda sanitaria di Palermo è arrestato per turbativa d’asta http://bastacasta.altervista.org/p9844/

6 febbraio 2014 Ferdinando Zara sindaco di Battipaglia (SA) arrestato per concussione .. http://www.titolidigiornali.com/e-di-al ... ncussione/

6 febbraio 2014 Nicolò Ferrara sindaco do Calatafimi-Segesta presidente del Consorzio Trapanese “Legalità e sviluppo” è arrestato per tangenti per l’aggiudicazione di un’asta pubblica http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 17491.html

4 febbraio 2014 Federico Scarcella funzionario Agenzia delle Entrate di Pagani (SA) arrestato per concussione http://www.ilmattino.it/salerno/concuss ... 7947.shtml

4 febbraio 2014 Pietro Volpe magistrato onorario coordinatore dei giudici di Pace di Udine arrestato con l’accusa di corruzione, in atti giudiziari, falsità…abuso… http://messaggeroveneto.gelocal.it/cron ... -1.8606814

3 febbraio 2014 Antonio Parrotta ispettore del lavoro della ASL di Cosenza arrestato per concussione perché chiedeva somme di denaro http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 06413.html

29 gennaio 2014 Francesco del Gaudio funzionario del comune di Castellamare arrestato per concussione http://www.metropolisweb.it/Notizie/Sta ... omune.aspx

25 gennaio 2014 un’impiegata comunale di Sant’Angelo dei Lombardi (AV) arrestata per concussione e truffa http://www.retesei.com/2014/52064.html

24 gennaio 2014 un alto funzionario della Marina Militare di Augusta arrestato in flagranza di reato di concussione. Chiedeva il 10% sugli appalti http://www.informaresicilia.it/11187/au ... militare/#

22 gennaio 2014 Luigi Pelaggi, funzionario del ministero dell’ambiente arrestato a Milano per truffa, corruzione … http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 41547.html

17 gennaio 2014 Antonio Pacilletti maresciallo della Guardia di Finanza di Schio (VI) arrestato per concussione http://www.vicenzatoday.it/cronaca/schi ... sione.html

16 gennaio 2014 il comandante della Polizia Locale del comune di Pieve Emanuele (MI) arrestato perché si intratteneva i soldi delle multe http://www.grnet.it/sicurezza/forze-del ... dei-vigili

15 gennaio 2014 Rosario Puglisi funzionario Ag.Entrate arrestato per concussione avendo chiesto 10.000 € ad un’azienda per evitare controlli fiscali http://www.riviera24.it/articoli/2014/0 ... o-dimperia

10 gennaio 2014 Giancarlo Pellegrino e Alessandro Del Vecchio marescialli della Guardia di Finanza umbra condannati per concussione http://www.umbria24.it/mazzette-per-con ... 52077.html

8 gennaio 2014 Rosario Lo Conte funzionario dell’Agenzia delle Entrate di Erba arrestato perché in cambio di tangenti avrebbe ridotto sanzioni http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/C ... 0088.shtml

8 gennaio 2014 Roberto Riga attuale vicesindaco de l’Aquila arrestato per tangenti su appalti del post terremoto del2009 http://it.euronews.com/2014/01/08/mazze ... cesindaco/

3 gennaio 2014 Angelo Balsamo sindaco di Licata (AG) arrestato con l’accusa di corruzione in atti giudiziari, truffa e falsa testimonianza http://www.siciliainformazioni.com/6677 ... co-balsamo
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Re: Corusion Guardia de Finansa

Messaggioda Berto » dom giu 22, 2014 6:26 am

Inchiesta Mose: Spaziante, profilo del finanziere indagato

http://www.lettera43.it/cronaca/inchies ... 131389.htm

Amico di Milanese. Sponsorizzato da Lavitola. Chi è l'ex generale della Gdf accusato di essere la talpa della cricca.

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di Gabriella Colarusso

Ci sono le intercettazioni ambientali, telefoniche, i pedinamenti, le riprese in video. Ma, soprattutto, ci sono le confessioni di alcuni degli indagati - racconti «convergenti», dicono i giudici - a rivelare uno degli aspetti forse più «inquietanti», per usare le parole di Raffaele Cantone, della maxi-inchiesta sul Mose: gli enti preposti al controllo, gli organismi che avrebbero dovuto vigilare sul corretto svolgimento dei lavori, erano invece parte attiva del sistema corruttivo. Magistrati contabili, poliziotti, uomini dei servizi e della Guardia di finanza piegati - con le mazzette - ai voleri della cricca.
Servitori dello Stato che hanno abdicato al loro ruolo, anteponendo interessi privati e per giunta «criminali», come scrive il gip Alberto Scaramuzza, alla tutela del bene pubblico.

Un nome su tutti spicca nelle carte dell'inchiesta: è quello di Emilio Spaziante, oggi generale in pensione, ma fino a qualche mese fa uno degli ufficiali più potenti della Guardia di finanza, di cui è stato comandante in seconda dall'11 febbraio al 4 settembre 2013.
Intercettato, pedinato e poi fermato dai suoi stessi uomini.
Secondo i magistrati, per mesi Spaziante avrebbe fornito agli indagati informazioni riservate sulle indagini in corso e su alcune verifiche fiscali operate dalle Fiamme gialle sulle attività del Consorzio Nuova Venezia, sfruttando le sue conoscenze e il suo potere all'interno del corpo.

LA MAZZETTA DA 500 MILA EURO. Un «sistematico informatore», lo definisce il giudice, che in cambio dei suoi servigi avrebbe ricevuto dagli imprenditori coinvolti nelle indagini una mazzetta da 500 mila euro, dopo averne chiesti 2 milioni e mezzo.

«Questo incontro che Mazzacurati aveva fatto con Meneguzzo avrebbe comportato il pagamento di 2 milioni e mezzo alla Guardia di finanza, di cui 300 mila subito e il conferimento a Meneguzzo (numero uno della Palladio Holding, ndr) di 300 mila euro all’anno, più 400 mila euro di fee… Seppi poi che la Guardia di finanza a cui si riferiva era il generale Emilio Spaziante e, oltre ai 300 mila euro, ne furono richiesti altri 200 mila…», ha raccontato ai magistrati Piergiorgio Baita, ex presidente della Mantovani Costruzioni, gola profonda dell'intera inchiesta.

«Sei mesi di registrazioni… il mio telefonino, mi hanno detto è ancora sotto controllo fino alla fine dell’anno», spiega Giovanni Mazzacurati, ex presidente del consorzio, all’ex diplomatico Antonio Armellini in una conversazione intercettata e agli atti dell'inchiesta.

LE SOFFIATE SUI TELEFONI INTERCETTATI.
«Mi hanno detto che mi hanno registrato una telefonata con Matteoli (l’ex ministro di An finito sotto inchiesta) e col dottor Letta… pensi che la telefonata che mi hanno raccontato io me la ricordavo benissimo…». Ad avvisare gli imprenditori intercettati sarebbe stato proprio Spaziante, che chiamava frequentemente il capo della Gdf di Venezia per avere informazioni sulle indagini.
Le amicizie con Milanese e Romei Pasetti

Spaziante del resto non è uno qualunque. È stato uno dei più alti vertici della Gdf - capo del II reparto del Comando generale, comandante regionale della Lombardia, capo di Stato Maggiore del comando generale, capo del Comando interregionale dell'Italia centrale e del Comando aeronavale centrale - e, soprattutto, vicedirettore del Dis, il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, la centrale di comando dei nostri servizi segreti.

GLI APPOGGI POLITICI.
Il generale è anche molto amico di Marco Milanese - ex deputato del Pdl e plenipotenziario del ministero dell'Economia per tutto ciò che riguardava le Fiamme gialle, gli appalti, le grandi opere, ai tempi in cui il dicastero era retto da Giulio Tremonti (II governo Berlusconi) - e di Manuela Romei Pasetti, magistrato, ex presidente della corte d'appello di Venezia, ed ex membro del comitato di sorveglianza di Finmeccanica.
Romei Pasetti è finita sotto indagine nell'inchiesta del procuratore Eugenio Fusco sulle presunte tangenti che sarebbero state pagate da Agusta Westland per aggiudicarsi una commessa in India dal valore di 560 milioni di euro.

IL QUARTIER GENERALE LOMBARDO.
La sua carriera, il generale di origini casertane entrato nella Gdf nel 1970, l'ha costruita soprattutto a Milano e in Lombardia, il cuore del suo network di potere, come racconta bene Carlo Bonini in un articolo pubblicato su La Repubblica nel 2007: «Quando lascia per il comando a Roma, Spaziante impone quale suo successore un amico fraterno, un compagno di corso: il generale Mario Forchetti».
Sia Spaziante sia Forchetti sono stati ufficiali del II Reparto, l'intelligence della Guardia di Finanza, «l'occhio e l'orecchio che lavora in perfetta osmosi con il Sismi dell'ex generale di corpo d'armata della Fiamme gialle Nicolò Pollari e da cui Pollari pesca decine e decine di suoi ex ufficiali», spiega ancora Bonini.

FORCHETTI E IL CONTROLLO SU EXPO.
Anche Forchetti, che attualmente è il capo del comitato di controllo sugli appalti pubblici della Regione Lombardia, una task force voluta da Roberto Maroni che avrebbe dovuto vigilare anche sugli appalti Expo ma che non è servita a molto - come raccontato da Lettera43.it - è finito nell'indagine sul Mose.
La sua casa è stata perquisita e i suoi conti correnti passati ai raggi X.
Ma Forchetti e Spaziante non sono gli unici esponenti della Gdf coinvolti a diverso modo nell'inchiesta. C'è anche Walter Manzon, fino a qualche anno fa comandante provinciale a Venezia, cui pure è stata effettuata una perquisizione.
Forchetti e Manzon non sono indagati, Spaziante invece è accusato di corruzione e rivelazione di segreto d’ufficio.
Dall'appoggio di Lavitola alla soffiata su Mediolanum

Non è la prima volta che il generale finisce nel mirino dei magistrati. Nel 2004 fu indagato per una fuga di notizie legata a un'indagine monzese sui bilanci di Impregilo, ma la sua posizione fu poi archiviata.
Nel 2011, invece, il suo nome saltò fuori nell'inchiesta sui finanziamenti al giornale L'Avanti di Walter Lavitola, il faccendiere ora in carcere per tentata estorsione, indagato e imputato in diversi processi.
Lavitola, da sempre vicino al generale Paolo Poletti, numero due dell'Aisi, sponsorizzò presso l'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi la nomina di Spaziante per fare «non il numero uno, ma il numero due», ossia il capo di Stato maggiore delle Fiamme gialle, come si lesse all'epoca dalle intercettazioni effettuate a carico del faccendiere.
L'ascesa di Spaziante in quel momento era messa in forse proprio dalla vicinanza del generale con Milanese e Tremonti. Lavitola ne perorò la causa, partecipando anche a un incontro tra il generale e Berlusconi.

L'INDAGINE SULLA P4.
Nello stesso anno i giornali si occuparono di Spaziante anche per un'altra inchiesta, quella della procura di Napoli sulla P4, nel corso della quale saltò fuori che Mediolanum era stata preavvertita di una verifica fiscale.
Che ci fosse stata una soffiata, spiegò Milanese al pm Henry John Woodcock, l'ex deputato Pdl l'aveva saputo proprio da Spaziante.
«Vi dico che il generale Spaziante potrebbe riferirvi particolari su alcune informazioni che l’Adinolfi avrebbe “passato” agli interessati in occasione di una verifica fatta dalla Gdf a una importante società», disse l'ex deputato Pdl agli inquirenti.
Ascoltato dai magistrati, Spaziante confermò: «È possibile che io abbia raccontato all’onorevole Milanese che c’è una “voce” diffusa all’interno del Nucleo di polizia tributaria di Milano secondo la quale durante una verifica - credo a Mediolanum - i sottufficiali operanti abbiano trovato un appunto o comunque un documento dal quale sembrerebbe che Mediolanum stessa fosse stata preavvertita della verifica in oggetto».
Spifferi, segreti, voci, fughe di notizie che ora, tra le indagini su Expo e quelle sul Mose, rischiano di mettere in seria difficoltà l'intero corpo della Guardia di finanza.

Marco Milanese (ex della GdF prima dell’avventura politica e parlamentare nel Pdl accanto a Tremonti di cui è stato il consigliere politico)
Venerdì, 06 Giugno 2014

Corousion tałiana entel Veneto - Consorsio Venesia Nova
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... f=22&t=881
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Re: Corusion Guardia de Finansa

Messaggioda Berto » dom giu 22, 2014 6:27 am

Ufficiali della Finanza sotto inchiesta, il pm indaga sull'esistenza di un "sistema di corruzione"

http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/C ... 1345.shtml

Le indagini della Procura di Napoli che hanno portato ieri all'arresto del comandante provinciale della Guardia di Finanza di Livorno, Fabio Massimo Mendella, e alla perquisizione degli uffici del vicecomandante generale Vito Bardi, puntano a verificare l'eventuale esistenza di un sistema più ampio di corruzione. Lo si apprende in ambienti giudiziari a Napoli.

Nel decreto di perquisizione firmato nei confronti di Bardi dai pM Henry John Woodcock e Vincenzo Piscitelli non si farebbe riferimento a episodi specifici di corruzione; al momento sarebbero stati accertati gli stretti legami tra Bardi e Mendella, entrambi componenti del Cocer della Guardia di Finanza e legati da rapporti di frequentazione.

Il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri. «Non conosco i dettagli ma se fossero notizie vere e confermate, queste preoccupano non poco. L'Expo, il Mose e ora la Guardia di finanza sono messaggi di sfiducia nei confronti dei cittadini che chiedono invece che si affermi la legalità e che non ci sia la corruzione. Le istituzioni devono dare l'esempio. Episodi del genere non possiamo permetterceli e vanno puniti». Lo ha detto il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri, rispondendo ai cronisti che gli chiedevano un commento in merito all'inchiesta, con arresti e indagati, che ha coinvolto la Guardia di finanza. Ferri è intervenuto oggi a margine di un workshop a Firenze sul tema del braccialetto elettronico. «Dobbiamo lasciar lavorare la magistratura con tranquillità - ha aggiunto - e consentire anche a chi è indagato di difendersi. Non sta a me dare giudizi sommari. Queste notizie proiettano l'idea di un quadro non bello per il nostro paese». Secondo Ferri, «il governo è molto attento su questo tema e presto uscirà un provvedimento anche se le leggi ci sono già. Dobbiamo cambiare la mentalità ma nemmeno generalizzare perchè le responsabilità dei singoli non possono essere estese a tutto un corpo». «L'Italia del domani - ha concluso - dovrà essere un'Italia diversa che punti sulla legalità, la trasparenza e il rispetto della concorrenza. Queste sono le linee che devono ispirare tutti i settori e su cui la politica deve scommettere e credere».


Bufera sulla Guardia di Finanza “Mazzette per un milione” indagato il vice comandante

http://interestingpress.blogspot.it/201 ... nanza.html

Napoli, tangenti e controlli addomesticati: arrestato il numero uno del corpo a Livorno Il generale Bardi accusato di corruzione. Nel mirino Spaziante, già al centro del caso Mose
NAPOLI .
Tangenti su tangenti. Dal colonnello ai «generali romani». Esisteva un vero e proprio “sistema Finanza”. «Più crescono i vostri affari, più dovete pagare», era la richiesta avanzata a due imprenditori napoletani che ora vuotano il sacco con la Procura. Ed è di nuovo bufera al vertice delle Fiamme Gialle.
Un milione di euro sarebbe stato versato in sei anni al colonnello Fabio Massimo Mendella, fino a ieri comandante provinciale a Livorno, arrestato all’alba. Dovrà rispondere di concussione per induzione. Due generali indagati per corruzione in filoni paralleli: il comandante in seconda Vito Bardi e il suo predecessore Emilio Spaziante, già arrestato nei giorni scorsi per lo scandalo Mose.
L’indagine spinge i pm Vincenzo Piscitelli ed Henry John Woodcock a perquisire gli uffici di Bardi nel cuore del Comando generale di via XXI Aprile a Roma.
Si apre un altro capitolo della nuova tangentopoli. In cella finisce anche il commercialista Pietro Luigi De Riu, ritenuto il “collettore” delle somme destinate a Mendella. Nel paese degli annunci di lotta all’evasione, spunta la storia di verifiche fiscali addomesticate, o del tutto omesse, in cambio di denaro. Rate mensili lievitate da 15mila fino a 30mila euro, fino a un totale di un milione. Soldi versati a De Riu e nascosti «nelle confezioni di telefonini cellulari». A raccontare la lunga serie di dazioni sono gli imprenditori Giovanni e Francesco Pizzicato, fratelli titolari di varie società e di locali notturni cittadini: i due sono già al centro di accertamenti per una frode fiscale internazionale, quando da Lituania e Bulgaria vengono segnalate in Procura alcune anomalie nei conti delle loro società. Gli amici della Finanza li coprono, i pm li esautorano dalle indagini. Rivela uno dei fratelli: «Quel commercialista ci disse che, oltre al colonnello, bisognava foraggiare i generali romani». Fiducia nel corpo della Finanza viene ribadita dal procuratore di Napoli, Giovanni Colangelo, che sottolinea di aver affidato i provvedimenti, oltre che alla Digos, anche alle Fiamme Gialle di Roma. Anche il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, si schiera al fianco della Finanza: «Mi addolora la notizia che è indagato un alto responsabile. Confermo la mia fiducia totale, dai vertici a tutto il personale. Purtroppo si è verificato questo caso. Da parte del governo continua l’opera di contrasto e lo sforzo di estirpare la corruzione».
Anche il magistrato e presidente dell’Autorithy anticorruzione Raffaele Cantone puntualizza: «C’è una parte della nazione che è sana. La Finanza non ha avuto nessuna remora ad occuparsi di indagini al proprio interno». E intanto il Cocer delle Fiamme Gialle dice no a «ingenerose generalizzazioni». «Se oggi i gravi episodi di corruzione sono portati al giudizio dei tribunali, lo si deve al nostro lavoro e a quello della magistratura».
( d. d. p. e co. sa.)
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Re: Corusion Guardia de Finansa

Messaggioda Berto » dom giu 22, 2014 6:50 am

Guardia di Finanza e corruzione, il comandante: "Basta ladroni, toglieremo la divisa a chi ruba"

http://www.repubblica.it/cronaca/2014/0 ... a-88815582

"Ma il principio della presunzione d’innocenza deve valere per tutti, anche per gli ufficiali del Corpo che guido: i casi di infedeltà rappresentano una percentuale infinitesimale”. Dopo l’esplosione dello scandalo parla il generale Saverio Capolupo

ROMA - Al primo piano della caserma "Piave", il generale Saverio Capolupo, Comandante Generale della Guardia di Finanza, indica il tavolo d'angolo del suo ufficio e spegne il cellulare. "Da stamattina non ha mai smesso di squillare". Forse perché hanno tutti la stessa domanda da fare.

Quanti altri colonnelli Mendella, quanti altri generali Spaziante e Bardi ci sono nella Guardia di Finanza?

"Mi lasci fare una premessa ".

A patto che risponda alla domanda.
"Per carità, non voglio sottrarmi. Ma la premessa serve a risponderle senza ambiguità. Ed è questa: gradirei che il principio della presunzione di innocenza valesse per tutti e sempre. Dunque anche per gli ufficiali del Corpo. Inoltre, non intendo entrare nel merito delle singole vicende processuali".

Torniamo alla domanda.
"Glielo dico con molta franchezza: io non sono in grado di offrirle una statistica sui casi di infedeltà nel Corpo. So però che parliamo di una percentuale infinitesimale rispetto ai 60mila uomini che ho il privilegio di comandare e a cui oggi dico grazie.
So che il Corpo è sano.
So, soprattutto, che nella Finanza non c'è spazio per i ladroni.
Questo devono saperlo i cittadini e devono saperlo i miei uomini. Non c'è e non ci sarà spazio per i ladroni". ???

L'inchiesta napoletana sembra prefigurare un "sistema di corruzione". E nella lingua italiana "sistema" è parola che non si sposa con "eccezione".
"Io sto a quello che vedo e conosco. E quello che vedo e conosco è una nuova generazione, una leva di straordinari ufficiali che è il presente e sarà il futuro della Guardia di Finanza".

È notizia di qualche settimana fa che, a Bari, aspiranti candidati ad entrare nel Corpo hanno versato 3mila euro per passare al primo quiz di accesso.

"In quell'indagine è emersa sin qui la responsabilità di una banda di malfattori in cui non figurano finanzieri. E comunque, credo che la circostanza la dica lunga sullo stato del Paese. Piuttosto, per tornare alla sua domanda precedente, vorrei aggiungere che quando parlo di un Corpo sano, non faccio una petizione di principio. Parlo piuttosto del lavoro della Finanza in questi ultimi anni. Non c'è una sola delle indagini più importanti che hanno attraversato l'Economia, le Istituzioni, la Pubblica Amministrazione che non porti la firma dei nostri reparti. Da ultimo, il Mose di Venezia. E quando si è trattato di mettere le mani su qualcuno dei nostri che aveva sbagliato mi pare che nessuno si sia tirato indietro".

A proposito del Mose, in quell'indagine è coinvolto il generale Walter Manzon: un ufficiale che, già a metà anni Novanta, a Brescia, era stato accusato di aver trafficato in informazioni coperte da segreto investigativo.
Né più e né meno di quanto ora gli viene contestato a Venezia. Manzon venne condannato in primo grado e prosciolto in appello. La sua carriera non ha avuto scossoni.
"Detto che non intendo parlare di casi specifici, in generale, il sistema di norme che definisce i poteri di un Comandante generale è tale che il sottoscritto non gode dei margini di manovra di un dirigente di un'azienda privata. Se uno dei miei ufficiali viene assolto da un addebito io non solo sono tenuto a impiegarlo, ma anche ad attribuirgli mansioni corrispondenti al suo grado".

A proposito dei suoi poteri, non trova sorprendente che ci siano volute le indagini della magistratura per scoprire che un generale di Corpo d'armata spendeva il doppio del suo reddito? Non pensa che l'affollamento di ufficiali della Finanza nei circoli del golf o nelle "cene che contano" siano, anche solo esteticamente, un problema?

"Abbiamo un codice deontologico a cui tutti sono tenuti. E sull'aspetto estetico di certe frequentazioni posso personalmente darle ragione. Dopodiché ognuno è libero di condurre la sua vita privata come crede, ovviamente nei binari della legge. Detto questo, è impensabile che il Corpo possa esercitare controllo costante su ciascuno dei suoi 60mila appartenenti. I controlli esistono, ovviamente, ma, anche qui, devono rispettare determinate procedure e garanzie amministrative. Io posso avviare un controllo interno solo in presenza di ragioni di fondato sospetto. Le norme sulla privacy valgono anche per i Finanzieri".

I piloti di linea sono tenuti a esami del sangue regolari che certifichino che non siano tossicodipendenti. Magari sapere che chi è responsabile delle verifiche fiscali viene monitorato nei suoi introiti aiuterebbe a non cadere in tentazione.
"Il lavoro di monitoraggio lo facciamo. In ogni caso, è sicuramente auspicabile che il Corpo possa essere dotato di uno strumento normativo più efficace e snello che ci consenta di prevenire ".

Comandante, se posso dire, lei sembra un po' un generale senza spada. Non può comprimere la privacy dei suoi uomini, può trasferirli "a patto che..."...
"La spada ce l'ho. E l'ho usata.
Ho avvicendato i comandanti dei principali capoluoghi di regione del Paese.
Ho stabilito che i generali non ricevano più encomi che ne accelerino la carriera.
Ho ridotto i tempi di permanenza nel grado di generale a vantaggio di quelli in incarichi operativi.
Nelle commissioni di avanzamento ho stabilito, a parità di merito, la prevalenza del criterio di anzianità.
Ho avviato la riduzione del numero dei dirigenti.
Non dico che ho fatto miracoli, ma insomma...
E in questo devo dire anche grazie ai ministri dell'Economia che si sono succeduti durante il mio comando. Monti, Saccomanni, Grilli, Padoan".

Funzionano ancora le porte girevoli tra Finanza, Servizi, Agenzia delle Entrate?
"Non funzionano più.
All'Intelligence mando solo ufficiali validissimi scelti dal sottoscritto e previamente condivisi con il Servizio.
Quanto all'Agenzia delle Entrate, da dieci anni non c'è più stato un ufficiale della Finanza che vi sia transitato ".
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Re: Corusion Guardia de Finansa

Messaggioda Berto » mer mar 25, 2015 8:35 am

Bufera gdf, “30 mila euro al mese” e gite in barca per “pilotare” le verifiche fiscali

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/06 ... li/1024281

Dai verbali della Procura di Napoli emerge la "dolce vita" del colonnello Mendella, arrestato ieri nel corso di un'indagine su presunte anomalie nelle verifiche fiscali di alcune aziende napoletane. Indagato anche il comandante in seconda delle fiamme gialle generale Bardi. Nella carte anche il nome del generale in pensione Spaziante, al centro del caso Mose
di RQuotidiano | 12 giugno 2014


Fino a 30 mila euro al mese consegnati in scatole di cellulari, vacanze in Sardegna e gite in barca a Capri con i calciatori del Napoli. Sono alcuni dei vantaggi chiesti, secondo l’inchiesta della Procura di Napoli, per “pilotare” le verifiche fiscali in delle aziende napoletane dal comandante provinciale di Livorno della Guardia di Finanza Fabio Massimo Mendella. Il colonnello è stato arrestato mercoledì con l’accusa di concussione per induzione nell’indagine dei pm Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock, con il coordinamento dell’aggiunto Alfonso D’Avino. Indagato anche il comandante in seconda, generale Vito Bardi. Sarebbe stato stato lui, secondo i pm, scrive il Corriere della Sera, il referente di un “sistema” di corruzione che potrebbe aver coinvolto, nella spartizione delle “mazzette”, anche altri ufficiali ancora in servizio. Bardi, scrive Il Mattino, un mese fa aveva scelto di ritirarsi, presentando la domanda di pensione anticipata per lasciare il servizio a luglio di quest’anno. Fra gli indagati, in un altro filone dell’inchiesta, anche l’ex numero due delle Fiamme Gialle Emilio Spaziante, il generale in pensione al centro del caso Mose.
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Dall’inchiesta su presunte anomalie nelle verifiche fiscali, delegata alla Digos, emerge che il colonnello Mendella, quando a luglio scorso era in servizio a Napoli, avrebbe omesso di compiere controlli sulle aziende di alcuni imprenditori in cambio di un’elargizione mensile “tra i 15mila e i 30mila euro”. L’accordo tra Mendella e l’imprenditore sarebbe continuato anche quando il colonnello fu trasferito a Roma. Per questo, su suo suggerimento, secondo i pm, la holding “Gotha s.p.a.“, trasferì la propria sede legale nella Capitale. L’indagine si è sviluppata dopo le dichiarazioni dell’imprenditore Giovanni Pizzicato, che il 14 novembre ha scelto di collaborare con i giudici.

“Nel 2005 venni avvicinato da un mio collega Pietro Luigi De Riu (finito in manette mercoledì per questa vicenda ndr.) mi disse che sarebbe stato bene che per la mia attività incontrassi un suo amico – racconta l’imprenditore, secondo i verbali dell’indagine riportati dal Corriere della Sera -, il maggiore Fabio Massimo Mendella, con il quale fu organizzata una cena presso uno dei locali che all’epoca gestivamo, ‘La Scalinatella’ di Napoli… De Riu ci propose di trovare un accordo economico con Mendella, in misura proporzionale al volume d’affari della società. Mi fu detto che con 15 mila euro al mese avremmo potuto star tranquilli… Cominciai quindi a pagare, ma poi nel tempo i versamenti sono cresciuti a 20 mila e poi fino a 30 mila euro. Non abbiamo avuto mai alcun controllo generale o comunque mirato dalla Guardia di Finanza. Complessivamente avrò versato oltre l milione di euro. Questi versamenti sono stati tutti quanti effettuati a Napoli… in qualche circostanza io avevo messo i soldi contanti in una confezione di un cellulare richiedendo alle mie segretarie di consegnarli al dottor De Riu. L’ultimo dei pagamenti è avvenuto a settembre, ottobre del 2012. Il contante lo abbiamo ritirato in banca in Italia fino al 2011 più o meno, poi ho utilizzato somme che venivano prelevate dai conti presenti in Lituania e Bulgaria”.

Il finanziere avrebbe ottenuto danaro ma non solo, scrive il Corriere della Sera, anche vacanze pagate in Sardegna, oltre a gite in barca con i calciatori del Napoli. L’imprenditore ha affermato infatti di aver pagato al Colonnello nel 2007 una settimana di soggiorno al residence Smeraldina di Porto Rotondo e di aver organizzato nel 2006 una gita a Capri con Paolo Graziano, attuale presidente degli industriali di Napoli. “La barca di Graziano era un Mangusta – ricorda Pizzicato – e a bordo della stessa c’era l’ex calciatore del Napoli Ciro Ferrara con la famiglia di Fabio Cannavaro, quest’ultimo a bordo della sua barca. La barca del Graziano fu da noi raggiunta con un gommone che era di proprietà di mio cugino, Sergio Reale. Noi partimmo da Ischia dove io ero con la mia barca, a bordo della quale c’era Mendella con la sua compagna, oltre De Riu con la sua fidanzata dell’epoca”.

I giudici nell’ambito delle indagini hanno intercettato anche l’avvocato Marco Campora, noto penalista napoletano, amico di Mendella e legale di De Riu. Secondo l’accusa, scrive Repubblica.it avrebbe svolto un ruolo di “ponte telefonico” fra il colonnello e il commercialista “facendo da tramite per l’organizzazione degli incontri fra i due”. Il legale è stato raggiunto mercoledì da un decreto di perquisizione firmato dai pm Celeste Carrano e Giusy Loreto. I magistrati ipotizzano nei suoi confronti il reato di rivelazione del segreto d’ufficio. Secondo i pm, riporta Repubblica.it, Mendella e Campora parlavano con un linguaggio criptato, per esempio affermando di una “fantomatica ragazza” che aveva “visto le foto”. Allusione secondo i giudici alle immagini catturate dalla Digos e allegate a un’informativa coperta da segreto, che ritraggono l’avvocato con De Riu e Mendella. A informare l’ufficiale delle intercettazioni in corso sarebbe stato secondo gli inquirenti lo stesso legale. Campora attraverso attraverso i suoi avvocati Domenico Ciruzzi e Anna Ziccardi, ha dichiarato la sua “totale estraneità ad ogni ipotesi di reato”.
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