Il caso Szumski, no grazie, preferisco il buon Zaia!

Il caso Szumski, no grazie, preferisco il buon Zaia!

Messaggioda Berto » sab mag 01, 2021 8:03 pm

Il caso Szumski, no grazie, preferisco di gran lunga il buon Zaia!
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Un personaggio veneto, medico di base e sindaco del suo comune e ultimamente anche militante politico del Partito dei Veneti candidato alle regionali del 2020.
La conflittualità di questo personaggio nasce prorio dalla sua militanza politica e dall'uso della sua professione di medico di base per dare contro alla Lega e a Zaia che i veneti a gran maggioranza hanno eletto a Presidente del Veneto.
Questa strumentalizzazione della professione medica, specialmente in ambito della crisi pandemica, è all'origine delle antipatie e delle critiche che si è attirato da molte parti e da molti veneti.

Io personalmente
lo posso apprezzare come medico di base anche per il modo in cui ha esercitato la sua professione in questo anno di crisi pandemica, per la salute dei suoi pazienti,
lo posso apprezzare come sindaco del suo paese
ma non lo apprezzo per nulla come militante politico dell'inconsistente Partito dei Veneti, specialmente per l'uso pretestuoso che ha fatto della crisi pandemica per dare politicamente contro alla Lega e a Zaia.

Ma di Szumski non apprezzo sopratutto l'aver minimizzato l'infezione virale pandemica e l'averla interpretata come una finzione/menzogna del potere costituito e occulto per sospendere la democrazia e tenere soggiogate le popolazioni, tipica demenziale teoria dei complottisti cospirazionisti che stride con la credibilità e la ragionevolezza che dovrebbe avere un buon medico e un buon politico al servizio della sua gente.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Il caso Szumski

Messaggioda Berto » sab mag 01, 2021 8:07 pm

Indice

Nota introduttiva

1) Il politico venetista Szumski

2) Queste Szumski poteva risparmiarsele

3) Il protocollo medico di Szumski

4) Szumski su posizioni NO VAX, minimizzatrici e negazioniste

5) Contro le posizioni di Szumski

6) Domande al medico sindaco e politico Szumski

7) Il caso del venetista trevigiano dottor Szumski, moderatamente minimizzatore e negazionista del covd pandemia e NOVAX altalenante, a ben osservare si inserisce pienamente nel tradizionale solco del filone vittimistico complottista che caratterizza da sempre il venetismo indipendentista, fin dalle sue origini negli 80
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Re: Il caso Szumski

Messaggioda Berto » sab mag 01, 2021 8:13 pm

1) Il politico venetista Szumski. Partito dei Veneti: Riccardo Szumski capolista a Treviso
23 luglio 2020
https://www.trevisotoday.it/politica/sz ... -2020.html

«Uniti. Un aggettivo che non si è mai potuto usare nei confronti delle molte anime e dei molti mondi dell'autonomismo e dell'indipendentismo veneto e che ora invece è una realtà. Forte e unito, così è il Partito dei Veneti che presenteremo venerdì alle ore 11.45 all'hotel Bologna di Mestre con una novità che è una conferma: anche il sindaco di Santa Lucia di Piave Riccardo Szumski è della partita e lo schieriamo in attacco: capolista a Treviso». Non trattiene la soddisfazione il candidato alla presidenza della Regione del Veneto Antonio Guadagnini, candidato governatore con il Partito dei Veneti, nell'annunciare che la squadra di coloro che credono nell'autogoverno del Veneto è al completo ed è pronta a presentarsi venerdì 24 luglio a Mestre.

«La scelta di candidarmi comunque deriva dalla necessità di dare il massimo apporto alla battaglia per le libertà - spiega il primo cittadino di Santa Lucia di Piave - da buon indipendentista ho sempre saputo che bisogna combattere soprattutto oggi, dove è ancora in corso, con il pretesto sanitario, una limitazione dei diritti dei cittadini: le libertà ed i diritti devono essere difesi ad oltranza. Ed anche in campo sanitario, dopo il terrore esageratamente diffuso per il Covid, bisogna sia tutelare che rasserenare i cittadini veneti. Io sono a disposizione. Vengo infatti dalla prima linea e non dai quartieri generali. Inoltre ringrazio i soci di Indipendenza Veneta che mi sono stati di supporto in questa scelta». Assieme a Guadagnini e Szumski venerdì a Mestre saranno presenti i protagonisti storici dell'autonomismo e dell'indipendentismo veneto. «Ma nelle liste ci sarà molto spazio per i giovani e saremo in grado di presentare le candidature già ben prima del 20 agosto - garantisce Guadagnini - c'è stato un grande lavoro di selezione e coinvolgimento di esponenti dei vari mondi che compongono la società veneta: presenteremo ai veneti una squadra credibile e che parla di futuro, tenendo ben presenti le nostre radici, determinati ad essere davvero quel partito territoriale che può cambiare in meglio, grazie all'autonomia che rimane il nostro obiettivo principale».




PLEBISCITO.EU: RICCARDO SZUMSKI È IL PRESIDENTE IDEALE DEL VENETO
Movimento per l'indipendenza del Veneto
Gianluca Busato
Venezia, 19 giugno 2020

https://plebiscito.eu/news/plebiscito-e ... el-veneto/

Gianluca Busato: “Zaia parolaio inconcludente sull’autonomia. Il coraggio istituzionale del Sindaco di Santa Lucia di Piave unito alla sua concretezza di amministratore amato dai cittadini lo rendono il candidato perfetto per avvicinarci all’indipendenza del Veneto, unica alternativa al disastro italiano”

Come più volte constatato, l’attuale situazione in cui versa il territorio veneto è molto grave a causa dell’assoggettamento allo stato italiano, che si trova in crisi profonda e per molti versi irreversibile sotto il piano sanitario, economico, sociale e giuridico.

L’incapacità e l’inadeguatezza a tutelare la salute dei cittadini dimostrata dallo stato italiano durante questa emergenza dovuta al pericolo da contagio da coronavirus covid-19 è solo la goccia che ha fatto traboccare un vaso ormai colmo.

La situazione è gravissima e da un punto di vista finanziario per famiglie e imprese del Veneto il prossimo futuro sarà ancora più drammatico, con prospettive già per l’autunno di numerose chiusure di attività, di fallimenti e conseguente difficoltà sul lato dell’occupazione e della mancanza di redditi.

Il prodotto interno lordo pro-capite del Veneto stava timidamente cercando di risalire negli ultimi anni, pur non riuscendo ancora a riportarci ai livelli precedenti al 2010. Ora con ogni probabilità ci troveremo di fronte a una grave recessione che riporterà il pil a livelli degli anni’ 90 se non peggio, con una perdita che potrebbe essere tra il 10 e il 20%, al di là delle ottimistiche previsioni governative.

A piovere sul bagnato saranno le probabili scellerate decisioni governative di attaccare i risparmi privati tramite la collocazione di “titoli pubblici di guerra” (per citare l’ultraottuagenario presidente della Consob Savona) oppure tramite l’imposizione di una tassa patrimoniale, o di altri strumenti coercitivi quali prelievi forzosi sui conti correnti dei risparmiatori e delle imprese.

È quindi evidente a tutti che il Veneto ha bisogno di un’accelerazione verso la propria indipendenza, che è l’unica via di uscita concreta per risolvere le problematiche attuali e future e consentirci di sottrarci all’abbraccio mortale di uno stato fallito e parassitario oramai irriformabile.

In tale prospettiva, Plebiscito.eu, il movimento per l’indipendenza del Veneto che ha saputo imporre la questione veneta all’attenzione del mondo intero grazie all’indizione del Plebiscito Digitale del 2014, oggi vede con grande favore l’azione portata avanti dal sindaco di Santa Lucia di Piave Riccardo Szumski.

Il comune di Santa Lucia di Piave fu infatti uno dei municipi che nel 2014 approvò l’indizione del referendum di indipendenza del Veneto e il fatto che Riccardo Szumski ne abbia riconosciuto la validità dei risultati oggi lo pone come persona di sicura ispirazione nel panorama civico del Veneto.

Riccardo Szumski è un sindaco e un politico pragmatico, popolare, di buon senso, dedito al fare, un medico, amato dai suoi concittadini e da un numero sempre maggiore di cittadini veneti grazie sia alla sua concretezza amministrativa sia al suo coraggio istituzionale, civico e politico che lo rende un esempio per tutti.

Per tale ragione Plebiscito.eu ritiene che oggi Riccardo Szumski sia il candidato ideale alla presidenza della regione Veneto e aderisce senz’altro al suo appello di entrare a far parte delle Unità di Resistenza Veneta sia come movimento sia a livello individuale di attivisti e simpatizzanti che condivideranno tale scelta. Plebiscito.eu pertanto aiuterà Riccardo Szumski nel territorio per rafforzare la sua organizzazione e permettere di affrontare le prossime sfide elettorali in tutto il Veneto, a cominciare dalle prossime elezioni regionali e comunali.

Plebiscito.eu ovviamente resterà perfettamente attivo come movimento e fondamentale catalizzatore per dare al Veneto una visione che ci possa permettere di entrare nel futuro da protagonisti a tutela del benessere, coniugando innovazione e capacità di intraprendere. Noi siamo consapevoli che i grandi cambiamenti avvengono quando vi sono le condizioni storiche favorevoli: è allora che i regimi cadono, i sistemi economici collassano e le persone scelgono in maggioranza di cambiare, sempre più spesso pacificamente e senza violenza alcuna e ciò che fino a prima pareva impossibile, poi ad un certo punto diviene l’unica soluzione ragionevole e concreta.

Gianluca Busato, presidente di Plebiscito.eu ha dichiarato: “Sul piano della presunta riforma dell’autonomia del Veneto, Zaia si è dimostrato un parolaio inconcludente e il suo partito nazionalista è il primo avversario della volontà di cambiamento del Veneto. Notiamo con piacere invece che il coraggio istituzionale dimostrato dal Sindaco di Santa Lucia di Piave Riccardo Szumski unito alla sua concretezza di amministratore amato dai cittadini lo rendono il candidato presidente perfetto per avvicinarci all’indipendenza del Veneto, unica alternativa al disastro italiano. C’è chi dice che l’indipendenza del Veneto sia impossibile, ma chi mai avrebbe potuto pensare negli anni ’70 e ’80 che Germania est e ovest potessero riunirsi nuovamente? Oppure che la Jugoslavia cessasse di esistere e che dalle sue ceneri nascessero Slovenia, Croazia, Serbia e tutti gli stati balcanici indipendenti che hanno quindi visto ottenere la propria indipendenza? Viene allora da pensare che se è crollata addirittura una superpotenza come l’Unione Sovietica, perché mai lo stato italiano dovrebbe esistere per sempre?”.



Il sindaco indipendentista Szumski capolista per il Partito dei Veneti a Treviso in casa di Zaia
22 Luglio 2020

https://www.lanuovapadania.it/veneto/il ... a-di-zaia/

È un’icona dell’indipendentismo e dell’autonomismo veneto. Ai tempi del covind per San Marco organizzò un comizio-drive in. Fu il primo a comunicare senza perdere il contatto col territorio. Oggi in una nota il Partito dei Veneti fa sapere che anche il sindaco di Santa Lucia di Piave Riccardo Szumski è della partita e viene schierato in attacco: capolista a Treviso.

“Un aggettivo che non si è mai potuto usare nei confronti delle molte anime e dei molti mondi dell’autonomismo e dell’indipendentismo veneto e che ora invece è una realtà – si legge nel comunicato -. Forte e unito, così è ora il Partito dei Veneti con una novità che è una conferma: anche il sindaco di Santa Lucia di Piave Riccardo Szumski è della partita e viene schierato in attacco: capolista a Treviso.
Non trattiene la soddisfazione il candidato alla presidenza della Regione del Veneto Antonio Guadagnini, candidato governatore con il Partito dei Veneti, nell’annunciare che la squadra di coloro che credono nell’autogoverno del Veneto è pronta a presentarsi.

“La scelta di candidarmi comunque deriva dalla necessità di dare il massimo apporto alla battaglia per le libertà – spiega lo storico primo cittadino di Santa Lucia di Piave – da buon indipendentista ho sempre saputo che bisogna combattere sopratutto oggi, dove è ancora in corso, con il pretesto sanitario, una limitazione dei diritti dei cittadini: le libertà ed i diritti devono essere difesi ad oltranza. Ed anche in campo sanitario, dopo il terrore esageratamente diffuso per il Covid, bisogna sia tutelare che rasserenare i cittadini veneti. Io sono a disposizione. Vengo infatti dalla prima linea e non dai quartieri generali. Inoltre ringrazio i soci di Indipendenza Veneta che mi sono stati di supporto in questa scelta”.




Alberto Pento
Questo partito politico è stato disconosciuto dai veneti infatti non ha eletto alcun consigliere regionale.


Indipendentismo veneto
viewtopic.php?f=153&t=2900
https://www.facebook.com/groups/556899198213151/
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Re: Il caso Szumski

Messaggioda Berto » sab mag 01, 2021 8:42 pm

Il 2 giugno di Szumski: «Stato fallito, con me unità di resistenza veneta contro la dittatura»
Gloria Callarelli
2 giugno 2020


http://www.trevisotoday.it/attualita/sz ... -2020.html

Il sindaco in posa con la bandiera del Veneto

Centinaia di macchine hanno raggiunto martedì mattina il parcheggio dell'area fieristica del comune di Santa Lucia di Piave dove il sindaco Riccardo Szumski ha chiamato a raccolta i suoi concittadini e i simpatizzanti nell'evento del 2 giugno. L'occasione è stata la festa della Repubblica nonostante, ribadisce il sindaco, «non ci sia nulla da festeggiare». Sul piatto «il disastro sanitario, il disatro economico e sociale» derivato da quella che ha definito una vera e propria «dittatura sanitaria».

Tagli e malagestione

Il sindaco si è tolto qualche sassolino dalla scarpa, dopo aver chiesto un minuto di silenzio per le vittime di questa situazione, stigmatizzando il «regime di terrore imposto da presunti esperti ben lontani dal lavorare concretamente sul campo». Un problema che nasce anche dalla «mala» gestione della cosa comune: «Quella regionale è una sanità che ha tagliato posti letto, medici, infermieri, strutture e mezzi. Ai comuni sono stati rapinati 17 miliardi in dieci anni: i cittadini vengono tartassati e le riaperture son state attivate sulle spalle dei commercianti e dei lavoratori oltre che sulle già penalizzate amministrazioni locali. Di fronte a tutti questi tagli, di fronte a questi scempi, se è vero che la Costituzione dice che la salute va tutelata, io se fossi stato in Regione, un ricorso alla Corte di Giustizia Europea l'avrei fatto».

«Lo Stato ha fallito»

Alla base, chiarisce il primo cittadino, un fallimento di questo Stato e di questo sistema: «Nelle ultime elezioni li avevo tutti contro e hanno perso: se tu parli il linguaggio della tua gente, la gente ti sostiene. Alle parole, però, devono seguire i fatti. Purtroppo il sistema partitico così com'è non funziona più: perchè, una volta arrivato al controllo questo o quel partito, si crea un'oligarchia che aspira a gestire il potere e che di quel potere se ne innamora. Di fatto il sistema partitico crea una gestione che non è finalizzata a cambiare le cose ma solo e unicamente a mantenere esclusivamente il proprio posto. Li abbiamo visti passare tutti: hanno promesso mari e monti. La verità è che solo ciascuno di noi se prende in mano il proprio destino con voglia di fare può cambiare le cose. Occorre dar voce alle persone, alle realtà personali, al cittadino concretamente».

La proposta

Di qui la proposta del sindaco: «Se volete io sarò coordinatore delle Unità di resistenza veneta con Riccardo Szumsky: vuole dire che in ogni comune del Veneto si possono creare queste unità. Bisogna capire in ogni comune quali sono i problemi delle persone, dei cittadini, delle famiglie e mettersi al lavoro creando attività concrete per dare effettiva risposta ai cittadini superando così quel sistema che va avanti solo per sè stesso». Nel finale tempo anche per i saluti del sindaco Luciano Gavin, sindaco di Grantorto, arrivato appositamenre dal Padovano per sostenere il suo collega.



L’ARABA FENICE DELL’INDIPENDENTISMO VENETO
accademiadegliuniti
Enzo Trentin
4 giugno 2020

https://blogdiet.wordpress.com/2020/06/ ... mo-veneto/

Il mitologico uccello che rinasce dalle proprie ceneri dopo la morte, e proprio per questo motivo simboleggia anche il potere della resilienza, ovvero la capacità di far fronte in maniera positiva alle avversità, coltivando le risorse che si trovano dentro di noi, è riapparso il 2 giugno 2020 a Santa Lucia di Piave (TV). Questa volta “l’araba fenice” vestiva i panni del Sindaco Riccardo Szumski. Rieletto l’11 giugno 2017 con la Lista civica “Insieme per Santa Lucia”, battendo tutta la partitocrazia e riaffermando la sua peculiare leadership. In sostanza questo Sindaco ha preso a pretesto la festa della Repubblica italiana per dire che essa ha fallito i suoi obiettivi, e poiché prigioniera della burocrazia e di una classe politica impresentabile e inefficiente, altro non rimane che l’indipendenza del Veneto.

https://www.facebook.com/watch/live/?v= ... _permalink

In ciò spiazzando tutti gli ex indipendentisti oggi autonomisti destinati alla delusione, che con varie argomentazioni hanno voluto incistarsi nelle “nemiche” istituzioni italiane con il fine di modificarle dal di dentro. Immemori o del tutto ignari di quanto hanno testimoniato illustri personaggi che hanno fatto la storia come Niccolò Machiavelli (Il Principe – 1513): «Va ricordato che nulla è più difficile da pianificare, più dubbio a succedere o più pericoloso da gestire che la creazione di un nuovo sistema. Per colui che lo propone ciò produce l’inimicizia di coloro i quali hanno profitto a preservare l’antico e soltanto tiepidi sostenitori in coloro che sarebbero avvantaggiati dal nuovo.» o Giordano Bruno (1600): «Ho sbagliato quando ho creduto di chiedere proprio a Voi, di condannare un sistema di arbitrio, di sopraffazione, di violenza… che mortificazione… chiedere a chi ha il potere di riformare il potere! Che ingenuità!»

Riccardo SzumskiIn sostanza si è trattato di una “prova d’orchestra”. Non sapendo quanto seguito poteva avere a Santa Lucia di Piave, né da lì in tutto il Veneto, Riccardo Szumski non ha propagandato un “progetto politico-istituzionale” innovativo. Non ce l’ha! Né probabilmente quel pubblico era preparato per averlo. Meglio seguire un “Capo”. E per il “Condottiero”, meglio lasciare tutto nel vago. Niente partito (questo l’abbiamo scritto noi ad abundantiam). Meglio la creazione di “Unità locali“ (e per unità, anche una sola persona può andar bene. Un po’ come i “bonavoglia”. I rematori ad ingaggio della Repubblica di Venezia), anche questo potrebbe somigliare Asenblèa Venetaa “organizzazioni per singola questione” di cui abbiamo più volte scritto. In ogni caso Szumski si propone sicuramente meglio dei sussiegosi professori (sempre gli stessi) di “Anv asenblèa nasionałe veneta“ e di “Nuova Costituente“ che sinora hanno prodotto solo dotte conversazioni tra loro coinvolgendo il grande pubblico solo come spettatore.

Lasciata nel vago la possibilità per Sindaco-medico Riccardo Szumski, di partecipare alle imminenti elezioni regionali venete. Appare ovvio che vi parteciperà, ma solo se gli sarà possibile, considerato che all’inizio del suo intervento ha sottolineato che lui è lì perché ha vinto le elezioni “contro tutta la partitocrazia”. E che è da quel “pulpito” che può predicare. Se poi, avventurosamente, dovesse sedere il Consiglio regionale… beh! abbiamo già visto illustri precedenti omologarsi. Essi sono così numerosi che citarne alcuni si rischierebbe di scordarne altri, tanti sono.

In un’intervista del 6 Aprile 2020 [ vedere qui https://www.vicenzareport.it/2020/04/pe ... ro-catene/ ] l’Ing. Fabio Castellucci dichiarava tra l’altro: «Ma proseguiamo con i “personaggi in cerca d’autore”: Riccardo Szumski, il Sindaco-medico del Comune di Santa Lucia di Piave (TV), molto amato non solo dai suoi concittadini che ripetutamente lo hanno confermato nella carica, ma per le sue dichiarazioni e i suoi atteggiamenti apprezzato dal mondo indipendentista veneto. Ebbene, forse nessuno è al corrente che circa tre anni orsono fu avvicinato da due federalisti che gli suggerirono di modificare lo Statuto comunale di S.L. di Piave. Dopo aver faticato un po’ (non a comprendere, perché aveva capito benissimo) nel continuare a negare la possibilità di farlo, da buon “democristiano” disse che se ne poteva parlare dopo l’ennesima sua rielezione. Ad oggi, pur rieletto l’11 giugno 2017, nulla ha fatto. Pare che Szumski sia arrivato ad essere indipendentista ma non apprezzi la democrazia diretta, e la sovranità popolare. Preferisce le operazioni di facciata come il matrimonio alla veneta [ https://www.oggitreviso.it/santa-lucia- ... eto-198822 ]. Insomma fa l’indipendentista veneto a parole, ma nei fatti quale indipendenza risulterebbe per suo tramite? La controprova dei miei dubbi risiede nel fatto che da Sindaco può controllare la sua maggioranza, e questa potrebbe benissimo alla prima riunione del Consiglio comunale introdurre nel suo Statuto le modifiche da noi auspicate. Dunque perché sinora non l’ha fatto?»

Nel contesto attuale Szumski ha fatto una buona mossa, forse l’unica: «se volete io sono a disposizione.» Quindi: «se non funziona non sarà per colpa mia.» Così non rischia di bruciarsi con l’accozzaglia degli indipendentisti indifferenziati. Questo depone a favore della sua capacità ed esperienza politica a non farsi assimilare dal Partito dei Veneti di Antonio Guadagnini e sodali, pseudo autonomisti sulla via dell’indipendenza.



Da Szumski a Guadagnini, con Morosin, Callegari e Chiavegato: uniti possono svuotare la Lega veneta
Padova24Ore
5 giugno 2020

https://www.padova24ore.it/szumski-guad ... ga-veneta/

Il 2 giugno si è tenuto nel suo Comune la kermesse del sindaco “ribelle” Riccardo Szumski. Circa 300 auto hanno partecipato al drive-in organizzato a Santa Lucia di Piave dove sono state lanciate le “Unità di Resistenza Veneta”.
Abbiamo chiesto al Coordinatore regionale del Partito dei Veneti cosa ne pensa di questa iniziativa e di come possa integrarsi con la proposta politica presentata davanti ai 2000 del Palageox di Padova.

Giacomo Mirto il Sindaco ribelle starebbe bene nel Partito dei Veneti, no?
“Riccardo Szumski ha partecipato a tutti i grandi eventi organizzati dal PdV. La sua squadra di Treviso ha più volte ventilato la possibilità di candidarlo a Treviso con noi, cosa da sempre accettata da tutto il PdV. La sua iniziativa del 2 giugno non mi pare infatti che miri a fondare l’ennesimo “partitino venetista”, ma piuttosto a creare una rete civica di veneti stanchi di vivere in un contesto sociale come quello italiano sempre più in declino. Cosa che non posso che approvare e che ripeto da 12 anni ormai, da quando ho abbracciato l’idea indipendentista”.

Szumski quindi non vuole fare un nuovo partito?
“Io non posso dire cosa voglia o non voglia fare, credo che Riccardo sia una persona intelligente e capisca benissimo che dividere il fronte indipendentista e autonomista ora che l’abbiamo unito non gioverebbe a nessuno. Verrebbe vanificato tutto il lavoro fatto fino ad ora e gli unici a goderne sarebbero la Lega e gli altri partiti romani. I punti di contatto con il PdV sono infatti tantissimi, a partire dalla fascia veneta che sempre, giustamente, indossa e che fu proprio il nostro candidato Governatore a proporre in Regione che venisse “ufficializzata” e resa istituzionale”.

Sì perchè il Partito dei Veneti ha scelto Guadagnini come candidato Governatore?
“Esatto. Premettiamo che il candidato Governatore del PdV alle prossime elezioni difficilmente batterà Zaia. La vera sfida sarà nelle Provincie dove dovremo riuscire a far eleggere il numero maggiore di consiglieri possibili. Detto questo io credo nella democrazia interna e seduti intorno ad un tavolo la maggioranza dei movimenti che compongono il PdV si è espressa a favore di Antonio Guadagnini. Dobbiamo pensare a far conoscere il progetto, il simbolo e i candidati locali del PdV e non soffermarsi su una candidatura di servizio: per questo chi ne fa una questione di principio dentro e fuori al partito o è “mona” o “male-intenzionato”.

Il Partito dei Veneti potrebbe essere la sorpresa delle elezioni?
“Il Partito dei Veneti rappresenterà la vera novità elettorale perchè vuole tracciare un percorso di autogoverno che non passi dai partiti romani che fino ad oggi dal tema dell’autonomia in avanti ci hanno solo preso in giro. Il Veneto deve essere governato dai veneti, senza vincoli o limitazioni imposti da segreterie politiche con sede fuori dal nostro territorio”.




RICCARDO SZUMSKI GUARDANDO ALLA TRADIZIONE POTREBBE RICOMINCIARE DAI COMUNI
Enzo Trentin
7 giugno 2020

https://blogdiet.wordpress.com/2020/06/ ... ai-comuni/


Potrei inondarvi di grafici, cifre, date, nomi di personaggi, e di movimenti o partiti in origine sedicenti autonomisti e federalisti poi indipendentisti degli ultimi 40 anni o giù di lì. Non lo farò. Potrei constatare con stupore e ammirazione, come fa il 99% dell’«uomo qualunque», la grande reattività e l’indignazione per l’attuale condizione della vita pubblica nella penisola italica. Non lo farò.

La vita politica delle istituzioni italiane, e di riflesso quella dei suoi cittadini, è talmente disgustosa e repellente che rimanda alle memorie liceali che ci narravano delle stalle di Augia, re dell’Elide, uomo ricchissimo in greggi e mandrie, le cui strutture di ricovero per gli animali erano completamente ricoperte da un enorme strato di sterco, causa di una terribile pestilenza che affliggeva tutto il Peloponneso. Purtroppo, a differenza di quanto ci dice la mitologia greca non disponiamo di un Ercole, che nella sua imposta quinta fatica prevedeva che l’eroe le ripulisse.

Marcello Veneziani (un rispettabile intellettuale che non è certo nelle mie corde) il 4 giugno 2020 scrive: “Il patriottismo dei mascalzoni” [ http://www.marcelloveneziani.com/artico ... s5Da045Pgc ] dove tra l’altro constata: «…la Cupola italiana – quell’intreccio di poteri che occupa istituzioni, governo, scena politica, media di stato e giornaloni, poteri giudiziari e sanitari – ripete ogni giorno il mantra di restare uniti contro il virus, la destra e la piazza, che poi ai loro occhi coincidono. La chiamano unità ma intendono uniformità. La chiamano comunità ma intendono conformità.»

Dal lato opposto dello spettro politico, il 2 giugno Riccardo Szumski, il medico-Sindaco di Santa Lucia di Piave (TV), lancia per Veneto le “Unità di resistenza” contro il colpo di Stato. Dal palco prospiciente centinaia di
indipendentisti colà confluiti per ascoltarlo, dichiara: «Non c’era niente da festeggiare oggi. (era la festa della Repubblica. Ndr) L’Italia è uno Stato fallito e contro la dittatura bisognaagire uniti. […] Create insieme a me le “unità di resistenza veneta” contro la dittatura della partitocrazia e della burocrazia.»

Datemi retta, è un de profundis quello che dovrebbe arrivare a tutti coloro che in questi ultimi 40 anni circa hanno cercato di cavalcare lo pseudo federalismo di Umberto Bossi, della Liga Veneta poi Lega Nord, oggi Lega per Salvini Premier, come per tutti gli altri succedanei che, scontenti del Senatùr & Co. hanno infruttuosamente cercato di occuparne gli spazi politici lasciati vacanti. Qualcosa, dunque, da non perseguire. Basta la constatazione che in questo lasso di tempo tutte le scissioni della Lega si sono rivelate – unitamente ai loro presunti leader – dei rifiuti elettorali.

Manca la visione storica

Non tutti si soffermano con la necessaria attenzione sul fatto che la civiltà comunale ebbe origine in Italia centro-settentrionale attorno all’XI secolo, e interessò in età medievale vaste aree dell’Europa occidentale. Con la rinascita delle città nell’XI secolo e la ripresa delle attività artigianali, i nuovi ceti urbani si riunirono per liberarsi dai vincoli feudali e dall’autorità imperiale, creando una nuova realtà politica: il Comune come forma di governo locale.

Il Comune nacque quindi con l’intento di esprimere la lotta per l’emancipazione dalla soggezione feudale, che dà luogo a una profonda trasformazione sociale, caratterizzata dal rifiorire delle attività commerciali e l’emergere della borghesia. Mario Ascheri [«Le città-Stato» Edizioni il Mulino] ci ricorda che il Comune compare nelle fonti documentarie a partire dalla fine dell’XI secolo come commune (Le Mans, 1070) ma anche communitas (Cremona, 1078) e più tardi universitas – termine del diritto romano per indicare un «tutto», un complesso unitariamente considerato. Come ancora oggi, Comune ha indicato in passato, in Italia e altrove in Europa, ogni istituzione di governo locale, quale che fosse la dimensione della comunità amministrata e quale che fosse l’ampiezza delle sue competenze e dei suoi poteri; si trattasse di città o anche di centri minori, di castelli e di insediamenti montani e rurali pur di scarso spessore demografico. La città-Stato recepì in pieno la nozione romana di cittadinanza come connotato precipuo di appartenenza. Nella crisi del Regno d’Italia, ci si identificava con la città anziché con il regno. Le istituzioni locali divennero la salvaguardia, la tutela naturale di ogni diritto e la rappresentanza dei cittadini nei rapporti con i poteri esterni alla città.

In un primo tempo e in qualche ambiente civis poté indicare un ceto sociale, anziché la generale condizione del membro della collettività urbana. Così nella Milano già molto complessa socialmente del primo XII secolo la popolazione è divisa in «ordini»; compaiono gli ecclesiastici e, divisi nettamente tra loro, i milites, i combattenti a cavallo (non per questo esclusi da attività imprenditoriali), e i cives.

Nella cultura costituzionale di queste città c’è piena adozione del principio maggioritario per le votazioni assembleari, divergente dalla massima politica che proprio allora, traendo da un passo del Digesto di Giustiniano, sanciva che «quel che tocca tutti da tutti deve essere approvato» (quod omnes tangit ab omnibus adprobari debet), il famoso principio passato anche nell’Oculus pastoralis, ma divenuto fondamento precipuo del parlamentarismo medievale per ceti.


Buon governo
Effetti del buon governo, c.1338

Il parlamentum delle città-Stato dette sempre l’idea dell’assemblea della collettività tutta, operante sin dall’XI secolo e poi decaduta, sostituita nel corso del XII secolo dai più efficienti e istituzionalizzati consigli comunali basati sulla rappresentanza dei quartieri cittadini. Nelle città-Stato rimasero momenti di esercizio diretto della sovranità collettiva, ma normalmente le deliberazioni furono frutto delle assemblee unitarie rappresentative dei vari quartieri e ceti della cittadinanza. E gli effetti benefici di questa civiltà sono ben illustrati negli affreschi di Ambrogio Lorenzetti (Siena, circa 1290 – 1348) che fu uno dei maestri della scuola senese del Trecento. “Le Allegorie del Buono e Cattivo Governo e dei loro Effetti” possono ancor oggi essere ammirate nel Palazzo Pubblico di Siena.

La disordinata vita politica delle repubbliche in quei secoli lontani non è caos: è espressione di libertà. Non solo: di mancanza della sempre dichiarata (dagli storici) oligarchia. Nella città-Stato potevano esserci anche complesse clientele – come quelle studiate analiticamente soprattutto per Firenze -, ma il gioco politico nelle varie fasi delle procedure elettorali era altamente incerto quanto agli esiti finali. I cittadini si conoscevano reciprocamente almeno a livello zonale, certo; ma come evitare le sorprese in ambienti privi di partiti ufficiali come quelli odierni, in cui si dichiara pubblicamente la propria fedeltà per un leader? Si doveva fare una coniuratio segreta per cercare di prefigurare degli sviluppi politici, ma con rischi altissimi nel caso in cui si fosse stati scoperti. Nulla era scontato, quindi.

La cultura della legalità coesisteva con la necessità delle deroghe: necessitas non habet legem, si ripeteva in queste circostanze. La repubblica doveva difendersi. Ma in tempi di ordinario confronto politico e di amministrazione ben regolata si potevano escogitare anche novità interessanti. Come il maggior sindaco, ad esempio, che continuava la tradizione di personificazione dell’interesse peculiare dello Stato in un ufficiale.

Un esempio era Siena, di fine Duecento, dove c’era un ufficiale forestiero, a tempo limitato come al solito, che assisteva a tutti i consigli comunali e che per dovere d’ufficio avvertiva i presenti quando si voleva approvare qualcosa di contrario alle regole. Una specie di tutore della legalità, come i segretari comunali nella nostra tradizione amministrativa, ma qui impegnato a favore della costituzione comunale, su scelte ben più gravi di quelle meramente amministrative.

Significativi anche gli sforzi in direzione della separazione e dell’equilibrio dei poteri. In queste città la Separazione poterigiurisdizione è normalmente di competenza di soggetti diversi dall’autorità politico-amministrativa. Certamente alcuni ufficiali come quelli preposti alle finanze, o a certe imposte o all’annona ad esempio, avevano competenza generale, e quindi s’occupavano anche del contenzioso nascente dalla loro attività amministrativa – secondo una prassi che si rafforzerà in età moderna.

È da sottolineare che nella civiltà comunale, quasi dappertutto le cariche ‘rappresentative’ erano per sorteggio [ https://blogdiet.wordpress.com/2020/05/ ... -elezioni/ ], di breve durata, e non comportano compensi di sorta. In più ci sono solo due categorie di cittadini che non hanno diritto al voto: i ricchi (perché possono comprare i voti) ed i poveri (perché il voto lo potrebbero vendere). Ma si tratta di due categorie numericamente scarse. I ricchi per ovvie ragioni, i poveri, perché si tratta per lo più di persone senz’arte né parte, braccianti alla giornata et similia.

Per riscontrare elementi di moderna democrazia dovranno passare secoli. E si dovrà riconoscere che l’espressione “democrazia diretta” è affetta da un pleonasmo e che l’espressione “democrazia rappresentativa” costituisce un ossimoro. Dove c’è democrazia, infatti, c’è decisione popolare diretta (nel senso appena indicato). Dove, invece, vi è rappresentanza non v’è democrazia. La distinzione, ben tracciata, di là dall’Atlantico, da James Madison (con la sua opposizione tra la “pure democracy” e la “republic”) trovò, peraltro, la sua più chiara formulazione in Emmanuel-Joseph Sieyès, nel suo decisivo intervento alla Costituente, il 7 settembre del 1789: il «concours immédiat» alle decisioni pubbliche è quello che «caractérise la véritable démocratie»; il «concours médiat», invece, «désigne le gouvernement représentatif». Pertanto, «la différence entre ces deux systèmes politiques est énorme.»

Uno scenario per i nostri giorni

Non mi soffermerò su un modo di far politica che ha un’etica e una morale del tutto particolari, che sono un’interpretazione assai singolare degli insegnamenti di Niccolò Machiavelli. Per il Partito dei Veneti

[ https://m.facebook.com/story.php?story_ ... 0670605755 ] per esempio, altri gli hanno stigmatizzati.

Mi cimenterò, invece, nell’ipotizzare quella che potrebbe configurarsi come l’azione politica del Sindaco

Riccardo Szumski, e sulla creazione di “Unità locali“ da lui ipotizzate quali piattaforma del suo agire politico-amministrativo in funzione del raggiungimento dell’indipendenza del Veneto. Tali “Unità locali di resistenza“ a mio modo d’intendere assomigliano moltissimo alle “organizzazioni per singola questione” pronosticate da Moisei Ostrogorski in “La democrazia ed i partiti politici” pubblicato nel lontano 1903.

Possiamo dunque partire da quanto previsto nel Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267 – “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”, e sue successive modificazioni, che all’art. 8 commi 1 e 3 riportata testualmente: «Nello statuto devono essere previste forme di consultazione della popolazione nonché procedure per l’ammissione di istanze, petizioni e proposte di cittadini singoli o associati dirette a promuovere interventi per la migliore tutela di interessi collettivi e devono essere, altresì, determinate le garanzie per il loro tempestivo esame. Possono essere, altresì, previsti referendum (N.B. Non si parla di referendum consultivi. Ndr) anche su richiesta di un adeguato numero di cittadini.»

A questo proposito è bene evidenziare che la redazione e la modifica degli Statuti comunali (e relativi regolamenti) è di competenza esclusiva del Consiglio comunale. È anche fondamentale chiedere che alla stesura del regolamento (come pure dello statuto comunale) possano far parte anche associazioni, comitati o delegazioni dei cittadini e che siano entrambi (statuto e regolamento) sottoponibili a referendum confermativo. Fino a che faranno tutto i rappresentanti avremo sempre davanti le solite trappole e limitazioni sempre imposte dai pochi eletti nelle vesti di controllore-controllato.

Non mi stancherò d’affermare che nel modello costituzionale [qualsiasi sia lo Stato, se democratico] rispettoso della “sovranità” popolare il referendum è la regola, (ovviamente non quello consultivo, che è un furto di democrazia) l’inammissibilità costituisce l’eccezione. Che per consentire l’effettiva partecipazione dei cittadini all’attività amministrativa può essere prevista (in ossequio al Decreto legislativo succitato) l’indizione e l’attuazione di referendum sia «d’iniziativa» che «di revisione» tra la popolazione in materia di esclusiva competenza comunale [o provinciale]. E per «iniziativa», s’intendono azioni tese ad imporre a Sindaco, Giunta e Consiglio comunale, deliberazioni su argomenti che interessano l’intera comunità. Mentre per «revisione», s’intendono quelle deliberazioni che, già assunte dalla Amministrazione comunale, si vogliono, eventualmente, prese con differenti norme. In ambedue i casi: «d’iniziativa» e «di revisione» i referendum devono essere validi con qualsiasi numero di partecipanti al voto.

Se Riccardo Szumski e i suoi seguaci riterranno di intraprendere questa azione politico-amministrativa di «véritable démocratie» potrà immediatamente contare sull’appoggio e l’azione fiancheggiatrice del “Movimento Federale per una Confederazione dei Popoli Italiani” che sta già fattivamente operando non solo in Veneto, ma in tutt’Italia. Infatti, gli attivisti di questa formazione politica hanno già depositato petizioni a:

Santa Giustina In Colle (PD)
Pove del Grappa (VI)
Valsamoggia (BO)
Modugno (BA)
Cassano delle Murge (BA)


Nel loro sito [ https://www.movimentofederale.eu/2020/0 ... -comunale/ ] è possibile scaricare il modulo della petizione (che va adattato Comune per Comune) e controllare la lista delle presentazioni che si allunga di giorno in giorno.

Soltanto così potremo cominciare quella “educazione” alla democrazia e all’impegno civico dei molti cittadini che vorrebbero ancora delegare ai politici designati dai partiti

È da notare che una delle ragioni del successo dei populisti un po’ in tutto il mondo è che la politica tradizionale (leggi: i partiti ascrivibili alla cornice liberal-democratica) e la “gente che conta” sembrano non ascoltare le reali esigenze delle persone. Che siano sordi ai bisogni, alle paure, ai problemi, a quello che succede nella vita quotidiana della maggioranza della gente comune. Non si può certo dire che su questo chi si ribella ai partiti storici abbia torto, anzi. Il problema è il tipo di risposta che si dà a disagi (reali o percepiti, poco importa) vissuti davvero sulla pelle (e nella psiche).

Affiancare la democrazia diretta a quella rappresentativa darebbe un duro colpo allo strapotere dei partiti romani e dei poteri forti economico-finanziari che invariabilmente ne condizionano le scelte a proprio consumo, e a danno dell’interesse maggioritario tra i cittadini.

La facoltà per i cittadini di esercitare, tramite la democrazia diretta, la propria sovranità in corso d’opera, durante il mandato di un governo locale, rappresenta l’unica forma di deterrenza e controllo in itinere in grado di mettere l’amministrazione dei Comuni al servizio degli interessi della maggioranza, sottraendola al rischio ormai quotidiano di abusi e condotte riprovevoli messi in atto dai politici di professione. Inoltre, l’esercizio della sovranità popolare costituirà il cemento per una nuova presa di coscienza da parte dei cittadini delle nostre terre: la nozione di essere una comunità forte e coesa, capace di un effettivo autogoverno e sottomessa senza più alcuna legittimità da un regime colonialista e criminale.




Coronavirus, lo 'strano caso' di Santa Lucia di Piave e quel protocollo di cura che non si è voluto condividere.
Eppure, dice il sindaco-medico Szumski, questo protocollo dava ottimi risultati

Roberto Silvestrin
09/06/2020

https://www.oggitreviso.it/coronavirus- ... uto-231202

SANTA LUCIA DI PIAVE - Potrebbe essere preso come un caso emblematico, quello di Santa Lucia di Piave, e questo per vari motivi. Durante i mesi più critici dell’emergenza, infatti, il sindaco-medico Riccardo Szumski ha utilizzato un protocollo di cura precoce che ha avuto riscontri più che positivi. Anche se è stato accolto con diffidenza: “Inizialmente mi è stato contestato, ma invece molti colleghi, anche primari di malattie infettive e pneumologie, lo utilizzavano in contemporanea a me. Con ottimi risultati”.

E allora perché non è stato condiviso, questo protocollo? “Non lo so proprio – dice Szumski -. Qualcuno mi ha detto perché mancavano gli studi certificati. Come se in guerra prima di usare un’arma contro il nemico dovessi aspettare l’autorizzazione di omologazione. A parte che studi di illustri virologi come Raoult a Marsiglia erano già disponibili”.

I numeri parlano chiaro, e li riferisce lo stesso primo cittadino: “Io ho zero deceduti ed un solo ospedalizzato nei 50 trattati su circa 2000 pazienti. Nel mio comune 22 positivi ufficiali ad oggi e due, purtroppo, deceduti, su 9300 abitanti”. La chiusura totale imposta dal Governo è stata quindi eccessiva? Ci si poteva comportare diversamente?

“Faccio fatica a considerarla una pandemia come ancora ce la raccontano. Con tutto il rispetto per i deceduti, i familiari e chi ha fatto la trafila ospedaliera – sostiene il sindaco -. Il lockdown poteva essere sicuramente più equilibrato e meno dannoso per la psiche delle persone e per l’economia”. A Santa Lucia le richieste di aiuto per la crisi economica dovuta al Coronavirus sono già state tantissime, e potrebbe non essere finita qui.

“E aumenteranno, perché la crisi post lockdown deve ancora arrivare e non vedo misure in grado di ridare fiducia alla gente – continua Szumski -. Il sistema di aiuti come elemosine ti fa diventare dipendente, ma non ti ridà coraggio per operare e rinnovare come attività produttive e commerciali e nemmeno come consumatore”.

Il sindaco-medico avrebbe preferito senz’altro una soluzione più soft e meno impattante sul tessuto economico, sia nazionale che locale. Secondo lui basterebbe “osservare gli atteggiamenti in altri paesi europei”, “senza che questi abbiano avuto risultati peggiori dei nostri”. “Il peggio è che adesso si dice che il merito dello spegnimento del virus è del lockdown dittatoriale usato, cosa che contesto totalmente”, conclude Szumski.





COVID19, VACCINO CINESE: “IO NON MI SOGNO DI FARLO AD UNA PERSONA SANA”
di LEONARDO FACCO
30 giugno 2020

https://www.miglioverde.eu/covid19-vacc ... sona-sana/

La narrazione catastrofista non perde la sua contagiosità, a differenza del Covid 19. Il terrorismo mediatico è ancora la bussola che guida la disinformazione, e non solo in Italia. Perché? Ma, soprattutto, perché persiste un silenzio tombale su quella profilassi farmacologica che ha evitato a migliaia e migliaia di persone di finire in terapia intensiva, magari intubate e poi incenerite?

Perché? Il perché… è inconcepibile!, spiega il dottor Riccardo Szumski. È inconcepibile che di fronte ad un virus che comporta reazioni gravi se non curato in tempo non si parli affatto delle cure che sono state usate, che hanno funzionato e che hanno costi popolari.

Anche nel suo comune, Santa Lucia di Piave (Tv), i contagi sono in aumento, come raccontano i media mainstream in generale, citando improbabili focolai e ondate di ritorno?

Guardi, da noi sono due mesi che non esiste un solo contagio, zero positivi. E sui focolai vorrei vedere i dati.

Ma se definisco questo virus un virus influenzale dico una sciocchezza?

Si tratta di un virus influenzale e stagionale, certo. Tra l’altro, non va dimenticato che chi contrae il Covid 19 è, essenzialmente, una persona di età identica a quella che hanno contratto i virus influenzali in passato. Detto ciò, purtroppo non ci hanno ancora fatto sapere, a proposito di mortalità, quanti effettivamente sono coloro che sono deceduti “per” o “con” coronavirus.

Senta dottore, lei – come altri medici che ho interpellato – mi ha confermato che la cura a base di cortisone, plaquenil, eparina, ecc. funziona. C’è una cosa che, però, mi meraviglia e sconforta: ma per quale motivo la comunità scientifica, i medici come lei che hanno sperimentato sul campo, l’ordine dei medici non alza la voce e mette fine a questa strategia della paura infinita? Non sarà che alla prossima influenza, ci richiudono tutti in casa?

Guardi, non mi faccia dire cose… Siamo all’assurdo, ha ragione. Lei pensi che le USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziale) sono state attivate solamente lo scorso 3 giugno, appunto per le cure domiciliari. Purtroppo, pare che politicamente il terrorismo virale funzioni e vogliano continuare a farlo funzionare. Tra l’altro, è davvero assurdo che vi sia ancora gente che viaggia in auto da sola con tanto di mascherina indossata. Ad ogni buon conto, basti guardare a quel che succede in America: è palese che là c’è in corso una campagna elettorale e che Trump non sia il candidato gradito dell’establishment.

A proposito. Una delle scuse preferite per mantenere tutti sul filo della lama è la mancanza del vaccino. Ieri, è giunta la notizia che proprio la Cina ha avviato la sperimentazione vaccinale. Proprio la Cina?

Guardi, ormai è evidente che dietro alla questione vaccino c’è un evidente questione di business per qualcuno. Peraltro, da medico le dico che un vaccino per un virus RNA come questo lo si deve eventualmente usare solo su persone malate. Io non mi sogno neanche di fare questo vaccino ad una persona sana.

Lei continua ad essere una voce fuori dal coro. Il coro preferisce ascoltare, o proporre, i Crisanti, però.

Crisanti è un microbiologo, non certo un virologo e lui, con la famosa zona rossa di Vò Euganeo, s’è dedicato alla sua materia: il virus e i suoi comportamenti. Dopodiché, molti dei personaggi assurti alle cronache e diventati protagonisti sulle televisioni sarebbero dispiaciuti se perdessero l’esposizione mediatica che li ha resi famosi.



Francesco Benazzi rompe il silenzio e risponde via social al sindaco e medico Szumski sulla gestione della pandemia
Martedì, 14 Luglio 2020

https://www.qdpnews.it/santa-lucia-di-p ... a-pandemia

“In relazione al post in cui il dottor Szumski ha espresso le sue opinioni in tema di infezione da Sar Cov sostenendo che le sue cure precoci avrebbero preservato i pazienti dall’infezione e che le stime sulla gravità dell’infezione sarebbero errate, è doveroso ricordare che, a fronte di un approccio alla pandemia molto diversa tra i vari Paesi, la Regione Veneto ha adottato un modello, che il dottor Szumski definisce con un filo di scherno “dottrina Crisanti Zaia” e che, invece, è stato riconosciuto come riferimento a livello mondiale”.

Sono queste le parole di apertura di un commento sulla pagina “politica” Facebook del medico e sindaco di Santa Lucia di Piave Riccardo Szumski, da parte del direttore generale dell’azienda Ulss2 Marca Trevigiana Francesco Benazzi, che ha voluto rompere il silenzio sull’argomento.

Il tema è il più caldo del 2020: la gestione della pandemia da Covid-19, che il primo cittadino aveva a più riprese criticato alla Regione e allo Stato, accusandoli di falsarne le stime e di portare avanti un approccio di “stato di polizia” inutile.

“Debbo lamentarmi molto che a livello superiore non si sia spesa una parola per le cure precoci (idrossiclorochina, azitrocina e cortisone soprattutto) che esperienze mondiali, indipendenti da business ed organizzazioni ipercorrotte, stanno documentando. Si è parlato solo di chiudersi in casa e di terapie intensive” si legge nell’ultimo post di Szumski, un chiaro riferimento a ciò che lui stesso in qualità di medico ha invece portato avanti con risultati incoraggianti sui suoi pazienti “sempre consenzienti e consapevoli della mia operatività coscienziosa in qualità di medico”, sottolinea in un altro post.

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La critica del sindaco parte all’inizio della pandemia, quando a suo dire le modalità di intervento regionali e statali non si basavano su studi accurati del virus ma su un accavallarsi di teorie poco fondate, instillando nei cittadini un clima di terrore ingiustificato: “Sarebbe veramente ora di finirla di continuare a fare i terroristi come continuano anche le INcompetenti autorità regio/nazionali sbandierando numeri senza nessuna contestualizzazione e logica. E perché non dite che si possono curare precocemente in modo che la risposta iper infiammatoria non evolva nelle complicazioni più gravi?”.

Senza sottovalutare il problema, Szumski proponeva delle soluzioni ragionate dalla letteratura medica mondiale, ma su questo tema, ossia le cure a base di idrossiclorochina, azitromicina e cortisone che il dottor Szumski ha efficacemente somministrato ai suoi pazienti, il direttore generale Benazzi ha voluto fare alcune precisazioni, sostenendo che “Szumski sa benissimo che dopo un iniziale entusiasmo la comunità scientifica ha scoperto i limiti di questo approccio terapeutico al Covid-19. È stata inoltre evidenziata la manifesta inutilità di tale associazione nel controllo dell’infezione, dato riportato da esperienze che hanno coinvolto migliaia e migliaia di pazienti e che speriamo il dottor Szumski abbia letto. La conseguenza è stata quella che Aifa (l’Agenzia Italiana del Farmaco) ha vietato l’utilizzo di tale associazione nei pazienti non ospedalizzati”.

Una velata accusa e asserzione minacciosa al medico santaluciese quella di Benazzi, che poi conclude: “Se il dr. Szumski ha utilizzato (e utilizza) questa associazione nei suoi pazienti domiciliari è sperabile che non avvengano complicanze cardiologiche, perché ha prescritto un’associazione che è in aperto conflitto con le norme dettate dall’Agenzia Italiana del Farmaco”.

Il commento del primo cittadino, sempre sul piano social, è sarcastico: “Se non ho capito male sono stato scomunicato! Anche se a me sembra più politica”, scrive.

Quello che è certo è che l’argomento, fino alla definitiva chiusura del capitolo “pandemia” e forse oltre, rimarrà in balia di correnti di pensiero, dati scientifici ed esperienze dirette che alimenteranno il dibattito.

(Fonte: Alice Zaccaron © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
#Qdpnews.it



Questo sindaco e medico, irresponsabile minimizzatore non avrà né il mio voto né tantomeno il mio saluto, nessuna stima e nessuna considerazione di valore.


CHE STRANO PERÒ, E QUANTO DIVERSO È QUESTO MEDICO E PURE SINDACO, da quelli che siamo abituati in Riviera dB che, quasi come passacarte automatizzati, ci propongono quanto deciso dal governo centrale.
28 luglio 2020

https://www.facebook.com/raffaello.dome ... 9005992442
Spesso riportano le stesse cose che noi già abbiamo reperito da soli su altri canali web senza dire se sono d'accordo o meno oppure ripetono belanti cose senza senso come "andrà tutto bene" rendendo le comunità che amministrano prive di senso critico obiettivo che è la base minima necessaria per evolversi e migliorare.
Mah!
-------------
Allora questo Sindaco parecchio tosto direbbe:
"Il colpo di stato continua con la proroga dello stato di emergenza che non esiste più, ammesso che ci sia mai stato come ce lo hanno descritto, con il terrore diffusamente raccontato e che le cifre reali assolute ridimensionano.
Prima da medico e poi da sindaco osservo una autentica caccia alle streghe per reclutare nuovi contagiati di ogni età.
Adesso se un bambino di meno di due anni che frequenta un asilo nido ha raffreddore e tosse arrivano le SS (servizio sanitario) e si fa subito il tampone e nel frattempo tutti gli altri a casa ...
Assurdo e fatto apposta!!! Una autentica caccia alle streghe ..."
(R. Szumski)
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Il caso Szumski

Messaggioda Berto » sab mag 01, 2021 8:54 pm

.
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Re: Il caso Szumski

Messaggioda Berto » sab mag 01, 2021 9:06 pm

2) Queste Szumski poteva risparmiarsele, avrebbe fatto una figura migliore.
Con queste uscite e prese di posizioni minimizzatrici e complottiste ha perso di credibilità e autorevolezza.



Le lettere e le polemiche inutili e deleterie di Riccardo Szumiski
Quella sui parrucchieri e le estetiste
Sindaco fa riaprire parrucchieri ed estestiste: dietrofront dopo la lettera del Prefetto

Giovedì 30 Aprile 2020
Il sindaco Riccardo Szumski
https://www.ilgazzettino.it/nordest/tre ... 01985.html

SANTA LUCIA DI PIAVE - Il sindaco di Santa Lucia di Piave, Riccardo Szumski, ha inviato ieri a parrucchieri, acconciatori ed estetisti una autorizzazione scritta e protocollata dai suoi uffici che avrebbe consentito l'apertura «delle attività lavorative a partire dal 4 maggio 2020». Poi ha fatto retromarcia di fronte ad una lettera della prefettura in cui si sottolineava che non aveva nè facoltà nè potere per farlo e che avrebbe violato il Dpcm. Szumski ha spiegato di avere avuto «una minaccia di diffida. Ho quindi fatto marcia indietro non tanto per me ma per le conseguenze che avrebbero potuto patire i titolari degli esercizi, in tutto una decina. Le norme che impediscono la riapertura sono comunque costituzionalmente illegittime - ha aggiunto Szumski - e proveremo a superarle in qualche altro modo.



Covid, il sindaco-medico di Santa Lucia Szusmki: 'Preferirei non fare il vaccino, non mi fido'
La posizione del medico di base santaluciese
Roberto Silvestrin
22/12/2020

https://www.oggitreviso.it/covid-sindac ... ido-244229

“Preferirei non fare il vaccino, non mi fido”. Il sindaco di Santa Lucia e medico di base Riccardo Szumski di sicuro non è un no-vax, ma non muore dalla voglia di vaccinarsi contro il Covid-19. Perché? “Non mi convince la rapidità con cui è stato messo in circolazione – spiega -. Tra la comparsa del Coronavirus e la produzione del vaccino è passato poco tempo”.
È necessario, comunque, liberare il campo da possibili accuse: Szumski si definisce un “vaccinatore” e sostiene che “i vaccini sono un’arma importante”. Di complottismi vari e di teorie no-vax, quindi, neanche l’ombra.
“Sotto il profilo della sicurezza avrei qualcosa da dire – dichiara però il medico -. I possibili effetti collaterali non sono stati testati sul lungo periodo”. Szumski, invece, si è fatto promotore delle cosiddette “cure veloci” contro il Covid-19. “Non diamo valore alle cure veloci – dice -, e usiamo la tachipirina. Invece la soluzione è rappresentata dall’idrossiclorochina, dal cortisone e dall’eparina (quest’ultima per i casi più gravi, ndr). Questo è il mio must”.
Recentemente il Consiglio di Stato ha accolto, in sede cautelare, il ricorso di un gruppo di medici di base e ha sospeso la nota di Aifa che vietava la prescrizione di questo farmaco per la lotta al Covid. Tra i medici ricorrenti c’è, appunto, Szumski. Quindi, si chiede il primo cittadino, “perché tutta questa fretta per il vaccino?”
Nei paesi dell’Unione Europea la campagna vaccinale contro il Coronavirus dovrebbe partire il 27,28 e 29 dicembre. Sulla questione dell’obbligatorietà, però, Szumski non ha dubbi: “Dove sta scritto che devo farlo? Vista l’età, a questo punto posso andare in pensione anche un anno prima”.





Szumski a Serenissima News: vaccini Covid, è una sperimentazione di massa
Alvise Fontanella
12 aprile 2021

https://www.serenissima.news/szumski-a- ... -di-massa/

Vaccini Covid, il dottor Riccardo Szumski risponde alle domande di Serenissima News e avverte: sui vaccini Covid si sta facendo una sperimentazione di massa. Si punta tutto solo sui vaccini, invece che potenziare e diffondere le cure precoci, domiciliari.

Riccardo Szumski, 68 anni, medico di famiglia a Santa Lucia di Piave, sindaco riconfermato a furor di popolo, e storico indipendentista veneto, è stato convocato dall’Ordine dei Medici di Treviso: è la prima mossa di un procedimento disciplinare nei suoi confronti, auspicato del resto, tempo fa, dallo stesso Francesco Benazzi, direttore generale della Uls trevigiana.



Treviso, il sindaco-medico no vax che imbarazza politica e sanità. "Se non si vaccina lo sospendiamo"
Enrico Ferro
20 aprile 2021

https://www.repubblica.it/cronaca/2021/ ... 297218567/

Parla di dittatura sanitaria, da un anno e mezzo arringa i follower su Facebook e ora anche la folla in piazza. Riccardo Szumsky, 69 anni, origini polacche, nato in Argentina, medico di famiglia e sindaco a Santa Lucia di Piave (Treviso), è la nuova icona del movimento negazionista in Veneto. Un ruolo il suo che sta mettendo in imbarazzo non solo la politica, vista la sua vicinanza ai movimenti indipendentisti, ma anche gli apparati sanitari regionali.

Domenica a Conegliano (Treviso) c'erano quasi mille persone aderenti al movimento no-vax e no-mask. Il prefetto trevigiano Maria Rosaria Laganà annuncia sanzioni per i partecipanti identificati dalla polizia, visto che erano tutti assembrati e senza mascherina. Mentre il direttore generale dell'Usl2 Francesco Benazzi, parlando con la Tribuna di Treviso, non usa giri di parole: "Szumsky da sindaco ha un dovere civico e da medico un dovere etico di garantire la salute pubblica. Gli scriveremo chiedendogli un incontro e lo richiameremo a vaccinarsi contro il Covid, se non lo farà entro cinque giorni lo sospendiamo".

La manifestazione organizzata nel piazzale del palazzetto dello sport di Conegliano avrà anche una coda giudiziaria. Oltre alla violazione delle norme anti Covid è stato aperto un supplemento di indagine per gli organizzatori di Ancora Italia (movimento sovranista vicino alla posizioni di Diego Fusaro) e proprio per Riccardo Szumski, sindaco venetista che contesta la linea di governo e Regioni sui vaccini e auspica una terapia basata sull'uso dell'idrossiclorochina. "Io non vaccino, cari assistiti, sappiatelo" scrive su Facebook il sindaco-medico. "Io non chiudo l'ambulatorio per tre giorni per eseguire desideri superiori di cui non sono pienamente convinto".

Qualche settimana fa è stato proprio un suo concittadino a presentare un esposto all'ordine dei medici, che ha generato un provvedimento tuttora in corso. Ma lui tira dritto e annuncia: "I miei avvocati sono pronti a difendermi". Intanto crescono i suoi consensi nel web, spunta addirittura una pagina che i negazionisti gli hanno dedicato: "Il dott Riccardo Szumsky non si tocca". E lui, nonostante tutto, si dice ancora sereno: "Sto lavorando nell'ambulatorio, non capisco cosa mi possa venir addebitato, non ero fra gli organizzatori. In ogni caso, le autorità facciano pure, ho detto quello che ripeto con coerenza da un anno e mezzo, mentre continuo a lavorare come ho sempre fatto. Mi continuano ad arrivare numerosissimi attestati di sostegno, solidarietà e richieste rispetto alla linea che ho adottato come medico".



«Virus che curo, ma è come gli altri. Se l’Ordine mi caccia ho pronti gli avvocati»
Il sindaco di Santa Lucia di Piave e medico di base Riccardo Szumski
Silvia Madiotto
20 aprile 2021

https://corrieredelveneto.corriere.it/t ... d7cf.shtml

«Contro la dittatura e il tentativo di toglierci la libertà non posso stare zitto». Parole che si sentono pronunciare dai No Vax, meno di frequente da un dottore. Eppure è un medico di base che parla: Riccardo Szumski. È anche sindaco di Santa Lucia di Piave, in provincia di Treviso, e porta la fascia indipendentista al posto del tricolore. Rifiuta di vaccinarsi e non ci pensa proprio a vaccinare la gente a domicilio come previsto dall’accordo tra i medici di medicina generale e l’azienda sanitaria; in compenso ha partecipato alla manifestazione dei No Vax domenica a Conegliano.

Lei ha lottato contro il Covid per oltre un anno, perché ora partecipa a manifestazioni negazioniste?
«Macché negazionisti. Erano senza mascherina ma eravamo all’aperto, in Germania non è obbligatoria. Se qualcuno vuole farmi la guerra io non c’entro, sono libero quanto chi la pensa diversamente da me. Ma sono stanco delle imposizioni dopo un anno di regole, contro-regole e smentite».

Eravate tutti senza mascherina. Per chi era lì il virus non esiste?
«Io curo il Covid, non sono negazionista. Visito dieci pazienti al giorno, li curo a domicilio. È un virus come tanti altri».

Non aveva paura di contagiarsi in quell’assembramento?
«La paura è la porta che apre a qualsiasi malattia, debilita l’organismo. Ha paura chi ruba. I miei messaggi sono sempre positivi e tranquillizzanti. Non accetto il terrorismo di altri e di cui stiamo già vedendo le conseguenze economiche e sociali».

La mascherina è un obbligo, c’è un Dpcm.
«Un Dpcm illegittimo, e non lo dico io che faccio il medico. La Costituzione è stata disattesa. Io analizzo i problemi, non si può solo stare zitti, troppo comodo».

Lei contesta i protocolli sanitari e ha un grande seguito alla luce di questa battaglia. Qualcuno dice che c’è sapore di campagna elettorale. La politica quanto c’entra?
«Assolutamente niente. Ho le stesse posizioni da un anno, sono altri che le hanno cambiate. Uso farmaci collaudati, non sono uno stregone. Ho sempre fatto terapie a domicilio, ho avuto anche qualche ricovero ma i pazienti sono guariti. Sono sereno e in pace con la coscienza».

Perché non farà i vaccini a domicilio come i suoi colleghi?
«Devo fare il medico e vaccinare è una forzatura, non è mio compito. Tengo aperto il mio ambulatorio, non eseguo desideri superiori di cui non sono nemmeno convinto».

Per i sanitari è obbligatorio, invece lei non l’ha fatto.
«E perché dovrei? Il vaccino non evita di diffondere il virus. Manca il presupposto».

Coi vaccini l’ospedalizzazione e i decessi sono diminuiti.
«Non sono un No-Vax, per determinate malattie dico sì se i vantaggi sono superiori ai rischi. Bisogna proteggere le persone dalle malattie letali».

Guardi che anche il Covid uccide.
«Sono più i guariti che i morti. Come tante malattie è mortale, non ci sono malattie infettive non nocive. Dipende anche dal paziente, se ha interazioni particolari. Ho esperienza, so che si poteva fare meglio con una migliore cultura nei medici di base».

Sarà segnalato all’ordine dei medici dall’Usl 2 per la partecipazione alla manifestazione, e ha anche un esposto di un cittadino.
«Male non fare paura non avere, al resto penseranno gli avvocati. Non oriento nessuno, ai miei assistiti dico di vaccinarsi se ci sono elementi di beneficio superiori al rischio, agli altri lascio la scelta».



Sto generale Figliuolo quando parla di vaccini e vaccinazioni ha lo stesso piglio di Cadorna quando mandava al macello i soldati durante la grande guerra...tutto cambia perché nulla cambi...
Riccardo Szumski
30 aprile 2021
https://www.facebook.com/riccardo.szums ... 9316329683


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Il coronavirus non è una normale e semplice influenza
viewtopic.php?f=162&t=2899
https://www.facebook.com/photo.php?fbid ... 5219499257

Demenzialità venetiste ai tempi del coronavirus
viewtopic.php?f=208&t=2919

I demenziali venetisti accusano Zaia di essere responsabile della diffusione del coronavirus
https://www.facebook.com/groups/2376236 ... 079735033/

Non esiste il demenziale diritto a infettare il prossimo in nome della libertà, se sei infetto te ne stai a casa in quarantena o all'ospedale in cura.
viewtopic.php?f=208&t=2916
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 5125187737

Benedetto vaccino, finalmente sei arrivato!
Vaccinarsi è meglio che pregare!
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 7003387674
Questo è il vero miracolo, l'unico miracolo che può esistere e che può farlo solo l'uomo di buona volontà che scopre i segreti della natura, i segreti con cui Dio ha creato il mondo a sua immagine e somiglianza che si rispecchiano e brillano nella scienza umana che fa propria la scienza di Dio il quale ce la regala volentieri.

Grazie Zaia per le cure sanitarie, ma pensa anche alle cure economiche!
https://www.facebook.com/groups/2376236 ... cation=ufi
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Il caso Szumski

Messaggioda Berto » sab mag 01, 2021 9:57 pm

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Re: Il caso Szumski

Messaggioda Berto » sab mag 01, 2021 10:09 pm

3) Il protocollo Szumski ???



Coronavirus, lo 'strano caso' di Santa Lucia di Piave e quel protocollo di cura che non si è voluto condividere.
Eppure, dice il sindaco-medico Szumski, questo protocollo dava ottimi risultati


Roberto Silvestrin
09/06/2020

https://www.oggitreviso.it/coronavirus- ... uto-231202

SANTA LUCIA DI PIAVE - Potrebbe essere preso come un caso emblematico, quello di Santa Lucia di Piave, e questo per vari motivi. Durante i mesi più critici dell’emergenza, infatti, il sindaco-medico Riccardo Szumski ha utilizzato un protocollo di cura precoce che ha avuto riscontri più che positivi. Anche se è stato accolto con diffidenza: “Inizialmente mi è stato contestato, ma invece molti colleghi, anche primari di malattie infettive e pneumologie, lo utilizzavano in contemporanea a me. Con ottimi risultati”.

E allora perché non è stato condiviso, questo protocollo? “Non lo so proprio – dice Szumski -. Qualcuno mi ha detto perché mancavano gli studi certificati. Come se in guerra prima di usare un’arma contro il nemico dovessi aspettare l’autorizzazione di omologazione. A parte che studi di illustri virologi come Raoult a Marsiglia erano già disponibili”.

I numeri parlano chiaro, e li riferisce lo stesso primo cittadino: “Io ho zero deceduti ed un solo ospedalizzato nei 50 trattati su circa 2000 pazienti. Nel mio comune 22 positivi ufficiali ad oggi e due, purtroppo, deceduti, su 9300 abitanti”. La chiusura totale imposta dal Governo è stata quindi eccessiva? Ci si poteva comportare diversamente?

“Faccio fatica a considerarla una pandemia come ancora ce la raccontano. Con tutto il rispetto per i deceduti, i familiari e chi ha fatto la trafila ospedaliera – sostiene il sindaco -. Il lockdown poteva essere sicuramente più equilibrato e meno dannoso per la psiche delle persone e per l’economia”. A Santa Lucia le richieste di aiuto per la crisi economica dovuta al Coronavirus sono già state tantissime, e potrebbe non essere finita qui.

“E aumenteranno, perché la crisi post lockdown deve ancora arrivare e non vedo misure in grado di ridare fiducia alla gente – continua Szumski -. Il sistema di aiuti come elemosine ti fa diventare dipendente, ma non ti ridà coraggio per operare e rinnovare come attività produttive e commerciali e nemmeno come consumatore”.

Il sindaco-medico avrebbe preferito senz’altro una soluzione più soft e meno impattante sul tessuto economico, sia nazionale che locale. Secondo lui basterebbe “osservare gli atteggiamenti in altri paesi europei”, “senza che questi abbiano avuto risultati peggiori dei nostri”. “Il peggio è che adesso si dice che il merito dello spegnimento del virus è del lockdown dittatoriale usato, cosa che contesto totalmente”, conclude Szumski.



COVID19, VACCINO CINESE: “IO NON MI SOGNO DI FARLO AD UNA PERSONA SANA”
di LEONARDO FACCO
30 giugno 2020

https://www.miglioverde.eu/covid19-vacc ... sona-sana/

La narrazione catastrofista non perde la sua contagiosità, a differenza del Covid 19. Il terrorismo mediatico è ancora la bussola che guida la disinformazione, e non solo in Italia. Perché? Ma, soprattutto, perché persiste un silenzio tombale su quella profilassi farmacologica che ha evitato a migliaia e migliaia di persone di finire in terapia intensiva, magari intubate e poi incenerite?

Perché? Il perché… è inconcepibile!, spiega il dottor Riccardo Szumski. È inconcepibile che di fronte ad un virus che comporta reazioni gravi se non curato in tempo non si parli affatto delle cure che sono state usate, che hanno funzionato e che hanno costi popolari.

Anche nel suo comune, Santa Lucia di Piave (Tv), i contagi sono in aumento, come raccontano i media mainstream in generale, citando improbabili focolai e ondate di ritorno?

Guardi, da noi sono due mesi che non esiste un solo contagio, zero positivi. E sui focolai vorrei vedere i dati.

Ma se definisco questo virus un virus influenzale dico una sciocchezza?

Si tratta di un virus influenzale e stagionale, certo. Tra l’altro, non va dimenticato che chi contrae il Covid 19 è, essenzialmente, una persona di età identica a quella che hanno contratto i virus influenzali in passato. Detto ciò, purtroppo non ci hanno ancora fatto sapere, a proposito di mortalità, quanti effettivamente sono coloro che sono deceduti “per” o “con” coronavirus.

Senta dottore, lei – come altri medici che ho interpellato – mi ha confermato che la cura a base di cortisone, plaquenil, eparina, ecc. funziona. C’è una cosa che, però, mi meraviglia e sconforta: ma per quale motivo la comunità scientifica, i medici come lei che hanno sperimentato sul campo, l’ordine dei medici non alza la voce e mette fine a questa strategia della paura infinita? Non sarà che alla prossima influenza, ci richiudono tutti in casa?

Guardi, non mi faccia dire cose… Siamo all’assurdo, ha ragione. Lei pensi che le USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziale) sono state attivate solamente lo scorso 3 giugno, appunto per le cure domiciliari. Purtroppo, pare che politicamente il terrorismo virale funzioni e vogliano continuare a farlo funzionare. Tra l’altro, è davvero assurdo che vi sia ancora gente che viaggia in auto da sola con tanto di mascherina indossata. Ad ogni buon conto, basti guardare a quel che succede in America: è palese che là c’è in corso una campagna elettorale e che Trump non sia il candidato gradito dell’establishment.

A proposito. Una delle scuse preferite per mantenere tutti sul filo della lama è la mancanza del vaccino. Ieri, è giunta la notizia che proprio la Cina ha avviato la sperimentazione vaccinale. Proprio la Cina?

Guardi, ormai è evidente che dietro alla questione vaccino c’è un evidente questione di business per qualcuno. Peraltro, da medico le dico che un vaccino per un virus RNA come questo lo si deve eventualmente usare solo su persone malate. Io non mi sogno neanche di fare questo vaccino ad una persona sana.

Lei continua ad essere una voce fuori dal coro. Il coro preferisce ascoltare, o proporre, i Crisanti, però.

Crisanti è un microbiologo, non certo un virologo e lui, con la famosa zona rossa di Vò Euganeo, s’è dedicato alla sua materia: il virus e i suoi comportamenti. Dopodiché, molti dei personaggi assurti alle cronache e diventati protagonisti sulle televisioni sarebbero dispiaciuti se perdessero l’esposizione mediatica che li ha resi famosi.



Francesco Benazzi rompe il silenzio e risponde via social al sindaco e medico Szumski sulla gestione della pandemia
Martedì, 14 Luglio 2020

https://www.qdpnews.it/santa-lucia-di-p ... a-pandemia

“In relazione al post in cui il dottor Szumski ha espresso le sue opinioni in tema di infezione da Sar Cov sostenendo che le sue cure precoci avrebbero preservato i pazienti dall’infezione e che le stime sulla gravità dell’infezione sarebbero errate, è doveroso ricordare che, a fronte di un approccio alla pandemia molto diversa tra i vari Paesi, la Regione Veneto ha adottato un modello, che il dottor Szumski definisce con un filo di scherno “dottrina Crisanti Zaia” e che, invece, è stato riconosciuto come riferimento a livello mondiale”.

Sono queste le parole di apertura di un commento sulla pagina “politica” Facebook del medico e sindaco di Santa Lucia di Piave Riccardo Szumski, da parte del direttore generale dell’azienda Ulss2 Marca Trevigiana Francesco Benazzi, che ha voluto rompere il silenzio sull’argomento.

Il tema è il più caldo del 2020: la gestione della pandemia da Covid-19, che il primo cittadino aveva a più riprese criticato alla Regione e allo Stato, accusandoli di falsarne le stime e di portare avanti un approccio di “stato di polizia” inutile.

“Debbo lamentarmi molto che a livello superiore non si sia spesa una parola per le cure precoci (idrossiclorochina, azitrocina e cortisone soprattutto) che esperienze mondiali, indipendenti da business ed organizzazioni ipercorrotte, stanno documentando. Si è parlato solo di chiudersi in casa e di terapie intensive” si legge nell’ultimo post di Szumski, un chiaro riferimento a ciò che lui stesso in qualità di medico ha invece portato avanti con risultati incoraggianti sui suoi pazienti “sempre consenzienti e consapevoli della mia operatività coscienziosa in qualità di medico”, sottolinea in un altro post.


La critica del sindaco parte all’inizio della pandemia, quando a suo dire le modalità di intervento regionali e statali non si basavano su studi accurati del virus ma su un accavallarsi di teorie poco fondate, instillando nei cittadini un clima di terrore ingiustificato: “Sarebbe veramente ora di finirla di continuare a fare i terroristi come continuano anche le INcompetenti autorità regio/nazionali sbandierando numeri senza nessuna contestualizzazione e logica. E perché non dite che si possono curare precocemente in modo che la risposta iper infiammatoria non evolva nelle complicazioni più gravi?”.

Senza sottovalutare il problema, Szumski proponeva delle soluzioni ragionate dalla letteratura medica mondiale, ma su questo tema, ossia le cure a base di idrossiclorochina, azitromicina e cortisone che il dottor Szumski ha efficacemente somministrato ai suoi pazienti, il direttore generale Benazzi ha voluto fare alcune precisazioni, sostenendo che “Szumski sa benissimo che dopo un iniziale entusiasmo la comunità scientifica ha scoperto i limiti di questo approccio terapeutico al Covid-19. È stata inoltre evidenziata la manifesta inutilità di tale associazione nel controllo dell’infezione, dato riportato da esperienze che hanno coinvolto migliaia e migliaia di pazienti e che speriamo il dottor Szumski abbia letto. La conseguenza è stata quella che Aifa (l’Agenzia Italiana del Farmaco) ha vietato l’utilizzo di tale associazione nei pazienti non ospedalizzati”.

Una velata accusa e asserzione minacciosa al medico santaluciese quella di Benazzi, che poi conclude: “Se il dr. Szumski ha utilizzato (e utilizza) questa associazione nei suoi pazienti domiciliari è sperabile che non avvengano complicanze cardiologiche, perché ha prescritto un’associazione che è in aperto conflitto con le norme dettate dall’Agenzia Italiana del Farmaco”.

Il commento del primo cittadino, sempre sul piano social, è sarcastico: “Se non ho capito male sono stato scomunicato! Anche se a me sembra più politica”, scrive.

Quello che è certo è che l’argomento, fino alla definitiva chiusura del capitolo “pandemia” e forse oltre, rimarrà in balia di correnti di pensiero, dati scientifici ed esperienze dirette che alimenteranno il dibattito.

(Fonte: Alice Zaccaron © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
#Qdpnews.it




Ribadisco e poi chiudo ,che mentre si osanna il vaccino,nessuno su preoccupa di chi è attualmente malato di covid e potrebbe essere curato precocemente a casa se si volesse con buoni risultati.. ...dopo le 110 chiamate di ieri diciamo che nei Palazzi ci sono dei colpevoli....solo ieri 28 dicembre 2020 dai quartieri generali veneti è uscita una blanda comunicazione che forse si possono usare dei fans in fase precoce che qualcosa fanno invece della Tachipirina che è solo un antifebbre.... pensate voi...io li uso da marzo ..
Riccardo Szumski
29 dicembre 2020

https://www.facebook.com/riccardo.szums ... 9270115022



"Covid? Idrossiclorochina e azitromicina, così curo il virus a casa"
Monica Camozzi
Venerdì, 29 gennaio 2021

https://www.affaritaliani.it/coronaviru ... 19614.html

170 persone visitate, curate, guarite. Solo 4 ricoveri. La casistica del dottor Riccardo Szumski, che da marzo guarisce dal Covid a Santa Lucia di Piave, provincia di Treviso, è di quelle che mettono il sorriso da una parte e lo sgomento dall’altra. “Una persona è deceduta a 90 anni, sono arrivato quando era sotto 90 di saturazione. Visito a casa e guarisco i pazienti Covid da inizio marzo. Ho usato precocemente quello che adesso è un protocollo acclarato: chiaro, all’inizio sono tentativi, poi i fatti ti danno ragione e prosegui. Del resto perché uno fa il medico? A 27 anni, alla mia prima notte nel reparto di pediatria, il primario mi ha chiesto se me la sentissi di fare il turno e mi ha raccomandato di non svegliarlo. E io non l’ho svegliato: il caso di insufficienza respiratoria che mi è capitato, l’ho risolto da solo.

Come ha fatto a capire come si curava? A marzo si brancolava nel buio

Ascoltavo una trasmissione su Antenna 3 con il professor Palù, spiegava come si manifesta il Covid. Ho capito che la proteina spike usava i recettori dell’angiotensina -un regolatore della pressione sanguigna- per fare danni alveolari. E ho dedotto che normalmente a bloccare i recettori dell’angiotensina sono farmaci a base di ace inibitori e sartani, gli stessi che si danno per l’ipertensione e per scompenso cardiaco. Mi sono messo a leggere la letteratura, ho capito che il problema non era la cattiveria del virus ma la degenerazione infiammatoria che provocava la tempesta di citochine. E cosa abbiamo sempre usato per sconfiggere le infiammazioni? Il cortisone. Certo, se lascio il paziente a casa, non lo visito, gli do una Tachipirina, ovvio che arrivi in ospedale con l’infiammazione in stato avanzato! A quel punto si scatenano complicazioni su cui è più difficile intervenire.

Ma se lo ha capito lei, come mai non lo ha capito chi ha dato disposizioni ministeriali? Come mai si suggeriva la Tachipirina?

Mi sono detto “questi non sono abituati a curare le persone, non stanno sul campo”. Quando un paziente mi chiama e vado a vederlo, lo guardo in faccia e capisco subito come sta. Tra l’altro la Tachipirina serve solo ad abbassare la febbre, che è un meccanismo di difesa dell’organismo e non aveva alcun senso. Aveva senso l’aspirina, che è anti infiammatoria, anti aggregante, riduce il potenziale di evolvere in embolia. L’azione tipica del Sars Cov 2 spiega anche come mai i bambini non siano colpiti. I piccoli hanno un sistema immunitario in evoluzione, quindi anche i recettori attraverso cui agisce la spike non sono completamente sviluppati. Infatti se i bambini non hanno altre patologie, difficilmente vengono colpiti da complicazioni.

Quindi, qual è il suo protocollo di cura?

Lo stesso del gruppo Terapia domiciliare Covid, creato dall’avvocato Erich Grimaldi. Vide la mia intervista e mi chiamò. Io sono uno dei 53 medici che hanno firmato il ricorso al Consiglio di Stato per riabilitare l’idrossiclorochina. La usiamo da 70 anni sui pazienti con l’artrite reumatoide, anche nelle patologie con aritmie cardiache. E l’ostracismo verso questo farmaco mi ha fatte venire brutti pensieri, lo confesso. Tra l’altro il professor Raoult, grande sostenitore dell’idrossiclorochina, è nato a Dakar, ha esperienza di patologie simili alla Sars, usava idrossiclorochina e azitromicina con ottimi risultati. E io anche: ho avuto un ricovero solo, tutti gli altri sono guariti. Il poker è: aspirina e idrossiclorochina subito, poi cortisone e azitromocina, a volte eparina in seconda fase per evitare che sopraggiunga l’embolia.

Quindi conferma la validità di idrossiclorochina?

Assolutamente si. Da principio avvertii i colleghi della Asl, mi risposero che idrossiclorochina non funzionava se un paziente era grave. Addirittura il direttore centrale della Asl 2 mi accusò di far correre rischi ai pazienti. Ma l’infiammazione va bloccata all’inizio, se si avvia serve ossigenazione marcata e tanta fortuna, se poi intervengono co-morbilità allora subentrano difficoltà serie. Ho guarito anche pazienti novantenni, l’importante è essere tempestivi.

Ho somministrato anche Motelukast, un farmaco che si usa per l’asma e per gli allergici, avendo lavorato in pediatria l’ho dato tante volte. Ogni organismo risponde in modo diverso. Ricordo una famiglia di 8 persone: uno era assolutamente sano, gi altri hanno reagito con modalità diverse. Il brutto della reazione infiammatoria sono le complicanze renali, cardio polmonari, neurologiche e dermatologiche che provoca, anche a distanza di tempo.

Qual è la sua opinione sui vaccini?

Sono perplesso su una cosa. Se qualcuno pensa d vaccinare 7 miliardi di persone per evitare il diffondersi di virus, stiamo andando contro la storia della microbiologia. È dimostrato come gli RNA abbiano migliaia di mutazioni, non si possono avere risposte definitive, bisognerebbe vaccinarsi ogni anno come per l’influenza. Di sicuro non farò il vaccino di Pfizer, non vi è stata sufficiente sperimentazione. Tutti i vaccini hanno effetti collaterali, è come la curva di Gauss, non esiste nulla che non dia possibili complicazioni, ma qui ci si prende il rischio di ricadere direttamente nella sperimentazione. Patologie come il tetano, che coprono i vaccini tradizionali, sono diverse. Da pediatra ho visto anche tante complicanze da morbillo, da pertosse, quindi non sono contro i vaccini, anzi, hanno funzionato bene per patologie disturbanti come queste. Ma bisogna usare il buon senso.

È d’accordo nel vaccinare ragazzi e bambini?

Ma scherziamo? Sui piccoli è assurdo. Stiamo parlando di un vaccino sperimentale che usa RNA messaggero per portare una informazione che modifica la capacità di produrre anticorpi. Per vedere come funziona ci vorrebbero almeno due anni. Per contro posso dire che dal Covid si guarisce e che questo virus ha ucciso persone a rischio, perché non sono state protette e curate.




Covid, il medico-sindaco Riccardo Szumski: “Le cure precoci funzionano”
“Le cure precoci funzionano” – BGS News – Buongiorno Südtirol
Francesco Servadio
5 Febbraio 2021
https://www.buongiornosuedtirol.it/2021 ... unzionano/

Medico di famiglia da oltre quarant’anni, Riccardo Szumski è inoltre sindaco di Santa Lucia di Piave, Comune di poco più di novemila abitanti, in provincia di Treviso. È balzato agli onori della cronaca nazionale quando, all’inizio della pandemia, comprese che, per sconfiggere il Covid, non ci si poteva affidare alla tachipirina. Infatti il dottor Szumski è stato uno dei primi medici italiani a sostenere l’importanza delle terapie domiciliari precoci, per il trattamento dei pazienti affetti da Covid. I risultati parlano chiaro: da marzo a oggi ha curato circa duecento persone (di cui molte a distanza), senza perderne nemmeno una. “A dire la verità mi hanno contestato un decesso”, dichiara il medico, che precisa: “Si trattava di una persona ricoverata d’urgenza in ospedale a causa di una crisi cardiaca e spirata prima che riuscissi a visitarla. A differenza dei suoi familiari, risultò positiva al tampone. In realtà, in ospedale giunse per via dell’infarto”.

Dottore, quanti pazienti ha curato esattamente?

“Per questioni di tempo non sono riuscito ad elaborare una statistica precisa. Posso però affermare di averne curati circa duecento: di questi, la maggioranza non sono miei assistiti (che ovviamente ho seguito), ma persone dei Comuni limitrofi. Ho inoltre fornito tantissimi consulti telefonici e online a malati che mi contattavano da tutta Italia”.

Partiamo dall’inizio. Cosa fece quando esplose la pandemia, nello scorso mese di marzo?

“Mi misi a studiare. Consultai la letteratura e osservai le esperienze degli altri medici, sparsi per il mondo. Mi soffermai, in particolare, sulle indicazioni del professor Raoult e sugli studi di altri scienziati, giungendo a una conclusione importante…”.

Quale?

“Un virus così aggressivo, come quello del Covid, non poteva essere analizzato soltanto limitatamente alla componente virale. Se ne deduceva che il SARS-CoV-2 causasse problemi infiammatori, che andavano perciò trattati di conseguenza. Cominciai pertanto a curare i malati con idrossiclorochina, azitromicina e cortisone. Successivamente, quando si appurò che il virus poteva scatenare trombi ed embolie, i colleghi introdussero anche l’eparina. Fortunatamente, per i miei pazienti non fu mai necessaria, poiché riuscivo a curarli a casa tempestivamente, prima che si aggravassero”.

Qual è, allora, l’approccio corretto contro il Covid?

“Diagnosticare in tempo la malattia è fondamentale. A marzo, purtroppo, i malati venivano sottoposti al tampone in forte ritardo, quando ormai versavano già in gravi condizioni. Ora la situazione è diversa, sebbene sia la clinica a fare la differenza: è proprio attraverso la clinica che il medico distingue un’influenza dal Covid. Quando la diagnosi è chiara, bisogna intervenire immediatamente, entro 72 ore dall’insorgenza dei sintomi, altrimenti si rischiano guai seri”.

Perché, ai malati Covid, non va prescritta la tachipirina?

“La tachipirina è un antipiretico, che non cura l’infiammazione. Al contrario, può ridurre il livello di glutatione, un potente antiossidante. Nei primissimi giorni della pandemia prescrissi invece l’aspirina”.

Le linee guida ufficiali suggerivano a medici e malati Covid di rimanere in “vigile attesa”, trattando i sintomi febbrili proprio con la tachipirina. Come se lo spiega?

“All’inizio credevo fossero tutti impreparati e colti alla sprovvista. Ben presto non lo ritenni accettabile. Ancora oggi c’è chi insiste applicando quei protocolli, nonostante il professor Giorgio Palù (neo-presidente di Aifa, ndr) abbia da poco dichiarato che, per un malato Covid, la tachipirina sia del tutto inutile, se non addirittura dannosa. I malati Covid vanno visitati in tempo: faccio il medico da una vita e mi reco sempre a casa dei miei pazienti. Ne visito al loro domicilio almeno 10 o 15 al giorno, non mi sono fermato nemmeno il giorno di Natale. Mascherina, gel disinfettante e via: non ho tempo di infilarmi la tuta. Poco prima di Capodanno mia moglie mi ha obbligato ad andare in ferie: il 2 gennaio, però, ero nuovamente di guardia”.

Durante la prima ondata avrà quindi avvisato le autorità sanitarie, per comunicare loro ciò che stava accadendo…

“Certo, già nello stesso mese di marzo. Il 23 di quel mese uscì una mia intervista, in cui parlavo delle terapie corrette: qualcuno lo definì il “protocollo Szumski”. In realtà io non avevo inventato un bel niente, non mi considero certamente un genio. Semplicemente desideravo rendere partecipe la popolazione dei risultati ottenuti. Purtroppo, negli ultimi mesi noi medici di “campagna” siamo stati derisi, rimproverati, quasi minacciati, in quanto non ci siamo attenuti alle direttive ufficiali, che si ostinavano a negare i risultati della nostra esperienza sul campo. Delle offese subite e delle falsità divulgate a mio danno si occuperanno i miei legali”.

Lei è stato tra i firmatari del ricorso promosso dinnanzi al Consiglio di Stato per chiedere la reintroduzione dell’idrossiclorochina, in modalità off label, per il trattamento del Covid in fase precoce. Perché?

“Fui contattato dall’avvocato Erich Grimaldi (promotore del ricorso, vinto, e creatore del gruppo Facebook #terapiadomiciliarecovid19 in ogni Regione, ndr), il quale mi mise in contatto con il professor Luigi Cavanna, il pioniere delle cure domiciliari anti-Covid, attraverso una videoconferenza organizzata dal legale stesso (il dott. Szumski è attualmente componente del Consiglio Scientifico del “Comitato per la cura domiciliare del Covid in fase precoce”, presieduto dall’avvocato Grimaldi e ha partecipato, unitamente a più di duecento medici, alla relazione dello schema terapeutico “Terapie domiciliari Covid-19”, condiviso anche dai professori Harvey Risch e Peter Andrew McCollough, ndr). Oltre al professor Cavanna e al sottoscritto, tra i firmatari c’erano anche il dottor Mangiagalli e tanti altri medici sparsi sul territorio e che avevano sperimentato con successo le cure precoci. L’idrossiclorochina è un farmaco commercializzato da settant’anni, le cui controindicazioni sono ben note. Malati di altre patologie lo assumono per periodi prolungati: a coloro i quali si ammalano di Covid-19 si prescrive solo per pochi giorni. Ho assistito con successo persone di 90 anni, pochissimi pazienti sono stati ricoverati, per brevi periodi. Se non li avessi curati tempestivamente, molti malati sarebbero finiti in ospedale o, peggio, sarebbero deceduti”.

In qualità di sindaco, come si è adoperato per i suoi concittadini, durante la pandemia?

“Ho cercato di infondere loro un po’ di speranza. Purtroppo, la narrazione della pandemia, manipolata per altri fini, si è rivelata devastante sul piano psicologico ed emotivo. Alcuni mi hanno rimproverato di non aver fermato i runners, che correvano tra i vitigni, in solitaria: stiamo scherzando? A maggio avrei voluto dare la possibilità ai parrucchieri di aprire i loro saloni, ma non mi fu concesso. In compenso, quando sono stati riaperti i parchi e qualcuno voleva impedire ai bambini di giocare all’aperto, sono riuscito a impormi. Avevo invitato la Polizia Locale ad usare il buonsenso. Mantenere il distanziamento e la mascherina, nei luoghi chiusi, è corretto. Quando però vedi gente camminare in montagna, da sola ma con la mascherina, non puoi credere ai tuoi occhi!”.

Foto, Riccardo Szumski






Tanto per fare chiarezza la terapia con idrossiclorochina ed azitrocina in pazienti clinicamente sintomatici e sospetti covid è una mia decisione terapeutica assunta autonomamente in scienza e COSCIENZA per cercare di tutelare la salute dei miei assistiti.. Che peraltro controllo a domicilio tutti i giorni.. Se a qualcuno non va bene se ne faccia una ragione o li devo mandare in massa al Ps?
23 marzo 2021
https://www.facebook.com/riccardo.szums ... 6213021327



Szumski, il medico "indipendente" che cura il Covid a casa e adesso rischia punizioni
Alvise Fontanella
2 febbraio 2021

https://www.serenissima.news/szumski-il ... punizioni/

C’è un dottore a Santa Lucia di Piave. Si chiama Riccardo Szumski, è uno storico indipendentista veneto ed è sindaco del suo paese, rieletto a ripetizione. E’ un medico come quelli di una volta, con 40 anni di mestiere, un medico di famiglia che i malati li guarda negli occhi da vicino, che si alza di notte per andare dai pazienti, che cura gratis anche i malati che non sono suoi pazienti quando si rivolgono a lui, che alza il culo e va a visitare a casa la gente, anche in tempi di Covid.

Non è un eroe, è un medico. Un bravo medico, come ammettono anche i suoi detrattori. E come medico, consiglia ai pazienti le terapie che ritiene migliori. La sua colpa si chiama idrossiclorochina. Un farmaco antinfiammatorio, che Szumski, applicando un protocollo che altri medici adottano, in Italia e all’estero (anche Donald Trump è stato curato così), prescrive ai contagiati da Covid soltanto nei primi giorni della malattia. L’antinfiammatorio frenerebbe l’espandersi del virus, riducendo la gravità degli sviluppi successivi. E’ una terapia domiciliare, ma soprattutto è una terapia.

La terapia domiciliare precoce: attaccare subito il virus

Spesso, quando una persona sospetta di avere i primi sintomi, gli viene consigliato di stare a casa, di isolarsi, e se compare la febbre di prendere farmaci tipo tachipirina, che controllano la febbre ma nulla possono contro il Covid. Il virus fa quindi il suo corso, nella grande maggioranza dei casi il paziente guarisce da solo, quelli che si aggravano vengono accolti in ospedale.

La terapia domiciliare praticata da Szumski, invece, è una terapia precoce: ai primi sintomi il paziente è a casa, ma non si limita ad attendere passivamente gli sviluppi, sperando di avere solo una forma lieve. Sta a casa ma contrasta da subito, attivamente, l’avanzata del virus.

L’esperienza dei medici sul campo: risultati positivi

Diciamolo subito: non è affatto accettato da tutta la comunità scientifica che questa terapia abbia effettivamente un impatto positivo sullo sviluppo della malattia da Covid. Ma gli ormai numerosi medici che la prescrivono, affermano che i risultati ci sono, e cioè che se nei primi giorni il contagiato sintomatico viene curato con l’idrossiclorochina, “a bassi dosaggi e per pochissimi giorni”, spiega Szumski, poi non sviluppa forme gravi, non va in ospedale, non va in terapia intensiva, non muore.

“Tra i tanti pazienti Covid che ho potuto curare sin dall’inizio – ha dichiarato il dottor Szumski – nessuno è deceduto”. Fate attenzione alle parole esatte: “sin dall’inizio”. Perché l’idrossiclorochina, ai fini Covid, può essere usata soltanto nei primi giorni della malattia, al comparire dei primi sintomi. Se il paziente si sveglia tardi, l’idrossiclorochina non si può usare.

I fulmini di Benazzi, direttore generale dell’Usl

Questo protocollo di terapia domiciliare, che Szumski segue con soddisfazione da ormai quasi un anno, discostandosi quindi da quello consigliato e applicato dalla Regione e dalla Usl della Marca, ha attirato sul medico-sindaco di Santa Lucia di Piave gli strali di Francesco Benazzi, stimato direttore generale della Usl trevigiana e medico anche lui.

Anche perché Szumski non sta zitto, benché molti gli consiglino di tacere. Lui scrive alla Regione, scrive alla Usl, va in televisione, pubblica il protocollo sperimentato con successo, chiede di discuterlo, di spiegarlo, di mettere a disposizione di tutti i medici e quindi di tutti i malati i risultati positivi della sua esperienza. Gli rispondono medici come lui, da tutta Italia. Ma dalle istituzioni trevigiane e venete, nessuno gli risponde. Perché?

“Szumski non è padre Pio – ha affermato Benazzi in una conferenza stampa – non fa miracoli, anzi la mortalità a Santa Lucia di Piave è aumentata del 33 per cento”. Titoloni sui giornali, naturalmente. Peccato che la mortalità, a Santa Lucia di Piave, sia aumentata, nel 2020 rispetto al 2019, non del 33 ma soltanto del 12 per cento, esattamente in linea con l’aumento medio della mortalità registrato in provincia di Treviso nell’anno del Covid.
La pagina del Gazzettino che riporta le accuse di Benazzi a Szumski, poi rivelatesi fondate su dati sbagliati: a Santa Lucia di Piave la mortalità nell’anno del Covid è cresciuta del 12%, esattamente come nel resto della Marca.

Benazzi ha ammesso l’errore, ma ha comunque invitato l’Ordine dei Medici a prendere provvedimenti scritti contro Szumski “per le sue posizioni sul Covid e sul vaccino“.

I dubbi di Szumski sui vaccini di nuova tecnologia

Perché Szumski, anche sul vaccino, ha le sue idee. Szumski, sia ben chiaro, non è certo un no-vax. È un medico favorevole ai vaccini, e anche all’innovazione, ma non consiglia ai propri pazienti i vaccini a tecnologia “innovativa”, come il Pfizer e il Moderna, in quanto secondo lui questa tecnologia nuova non è stata ancora adeguatamente sperimentata sul lungo termine. Ritiene più sicuri i vacini a tecnologia tradizionale, come quello Astrazeneca o gli altri che verranno. Un argomento che non ci azzardiamo certo a giudicare dal punto di vista medico.

Ma il vecchio e caro buon senso contadino non può non ritenere almeno ragionevoli i dubbi di Szumski. Non può non vedere la pressione immensa sulle aziende produttrici e sulle istituzioni mediche di controllo, la giustificata fretta globale di disporre dei vaccini. Ogni giorno si scoprono nuove manchevolezze dei diversi protocolli di sperimentazione seguiti dalle aziende, vuoi per i tempi ristretti, vuoi per limiti finanziari.

E i pochissimi mesi trascorsi tra la scoperta del virus e la produzione dei vaccini, bastano a provare che eventuali effetti a lungo termine di questi vaccini non possono ancora essere stati analizzati nella realtà, ma soltanto valutati in sede teorica. Quindi, pur con la massima fiducia nelle autorità sanitarie, non si comprende perché i ragionevoli dubbi del medico Szumski debbano venir puniti.

“Si osanna il vaccino invece di preoccuparsi dei malati”

Ma torniamo alla terapia domiciliare con l’idrossiclorochina. Ecco il pensiero di Szumski: «Mentre si osanna il vaccino, nessuno si preoccupa di chi è attualmente malato di Covid e che potrebbe essere curato precocemente a casa, se si volesse, con buoni risultati. Già da tempo, infatti, personalmente affermo che inseguire e cercare di ingabbiare un virus a suon di tamponi è inutile. Io da marzo, per i casi di Covid sintomatici, uso stabilmente la idrossiclorochina (quando necessita e non vi sono controindicazioni assolute) e i risultati sono ottimi, con alcun evento avverso registrato».

Anche i dati forniti dal direttore dalla Usl della Marca meritano una piccola analisi logica. Quando il direttore generale affermava, sulla scorta di dati errati, che a Santa Lucia di Piave la mortalità era aumentata in misura maggiore che altrove, sottintendeva che la terapia Szumski non solo non faceva miracoli, ma anzi peggiorava il risultato sanitario.

Adesso che sappiamo che quei dati erano sbagliati e la mortalità totale, a Santa Lucia di Piave, riflette esattamente la media della provincia di Treviso, possiamo dunque rovesciare il ragionamento e ritenere che la terapia applicata dal dottor Szumski abbia effetti positivi almeno pari a quelli del protocollo ufficiale seguito nella Usl della Marca.

Se non fa male, perché questa guerra?

D’altronde sentite lo stesso direttore generale Benazzi, dopo aver invocato un “richiamo scritto” dell’Ordine dei Medici contro il dottor Szumski, cosa dice dell’idrossiclorochina: “L’idrossiclorochina non fa male, ma non è efficace a livello sanitario come ne è convinto il dottor Szumski“.

Stando così le cose, visto che questa sostanza ai dosaggi usati contro il Covid non fa male, perché fare la guerra al medico che la usa, invece che ascoltarlo, e confrontare i dati che porta? In questo caso infatti, non siamo di fronte a una terapia alternativa: “Ai primi sintomi Covid – è il ragionamento del dottor Szumski – il protocollo ufficiale prevede che il paziente stia isolato e osservi gli sviluppi”. Ebbene, se oltre ad attendere e pregare, prende subito qualcosa che non gli fa male, e forse gli fa bene, cosa c’è di sbagliato?

Il buon medico è un medico libero

Noi abbiamo bisogno di medici, non di esecutori di protocolli. Vogliamo medici che siano liberi di pensare, di ragionare, di consigliare, di esprimere dubbi. Medici liberi che, anche quando seguono il protocollo ufficiale, lo fanno perché lo ritengono migliore, e non perché temono provvedimenti disciplinari. Vogliamo che i medici che seguono protocolli diversi possano confrontare i risultati delle terapie sperimentate con altri medici, alla luce del sole, e dati veri alla mano. Questo è il vero interesse pubblico.

Noi siamo grati a Szumski non perché sia un eroe, non perché sia Padre Pio. E neanche perché siamo certi che abbia ragione. Gli siamo grati perché di questi tempi, il vero miracolo è la libertà di pensiero. Non c’entra nulla con il suo essere medico, ma è quella stessa libertà di pensiero che in politica fa di Riccardo Szumski un indipendentista veneto. Auguri, dottore.


Alberto Pento
Cit. dall'articolo:
... “Szumski non è padre Pio – ha affermato Benazzi in una conferenza stampa – non fa miracoli, anzi la mortalità a Santa Lucia di Piave è aumentata del 33 per cento”. Titoloni sui giornali, naturalmente. Peccato che la mortalità, a Santa Lucia di Piave, sia aumentata, nel 2020 rispetto al 2019, non del 33 ma soltanto del 12 per cento, esattamente in linea con l’aumento medio della mortalità registrato in provincia di Treviso nell’anno del Covid.
La pagina del Gazzettino che riporta le accuse di Benazzi a Szumski, poi rivelatesi fondate su dati sbagliati: a Santa Lucia di Piave la mortalità nell’anno del Covid è cresciuta del 12%, esattamente come nel resto della Marca. ...

Se la mortalità del comune dove opera come medico è nella media della Marca quale beneficio avrebbe prodotto l'approccio terapico di Szumski?




Covid, il Tar dà ragione a Szumski: sospeso il protocollo ministeriale, ok alla cura domiciliare precoce
Alvise Fontanella
6 Marzo 2021

https://www.serenissima.news/covid-il-t ... e-precoce/

Covid, Riccardo Szumski vince la sua battaglia. Il Tar del Lazio dà ragione ai medici del Comitato Cura Domiciliare Covid-19 e sospende, con effetto immediato, le linee guida ministeriali. I medici sono ora liberi di prescrivere ai pazienti, anche prima del test, le cure che ritengono migliori, senza attenersi al protocollo ministeriale.

Il ricorso al Tar di quattro medici

A far ricorso al Tar del Lazio contro il ministero della Salute e l’Aifa sono stati quattro medici: Riccardo Szumski, Fabrizio Salvucci, Giuseppe Giorgio Stramezzi e Luca Poretti, difesi dall’avvocato Erich Grimaldi e appoggiati dal benemerito Comitato Cura Domiciliare Covid-19, di cui l’avvocato Grimaldi è presidente.
Riccardo Szumski, il ricorso al Tar del Lazio

PER APPROFONDIRE Szumski, il medico indipendente che cura il Covid a casa e rischia punizioni

La battaglia del Comitato Cura Domiciliare Covid-19 e del dottor Riccardo Szumski, medico da 40 anni e sindaco amato e riconfermato a Santa Lucia di Piave, nonché storico indipendentista veneto, era diretta contro il protocollo ministeriale per la cura dell’infezione da Covid-19 e in particolare contro la nota Aifa del 9 dicembre 2020 cche detta i “principi di gestione dei casi Covid-19 nel setting domiciliare”.

LEGGI ANCHE La denuncia di Szumski: vaccini Covid, è una sperimentazione di massa sulla pelle della gente

La nota prevede nei primi giorni di malattia che il paziente resti a casa in “vigile attesa” e la somministrazione di fans e paracetamolo o dell’eparina (solo per i pazienti allettati), dando indicazione di “non utilizzare” altri farmaci.
Il protocollo ministeriale e l’inutile “vigile attesa”

Il protocollo ministeriale, coniato sulle “linee guida” di queste prescrizioni dell’Aifa, prevedeva quindi che i pazienti che segnalavano al proprio medico sintomi compatibili con il Covid, fossero semplicemente invitati a restare a casa in isolamento, nella cosiddetta, e inutile, “vigile attesa“.

Se sviluppavano febbre, il protocollo prevedeva solo il paracetamolo, cioè la tachipirina, che contrasta la febbre ma non l’avanzata del virus nell’organismo. In seguito, se il paziente guariva da solo, bene, se si aggravava veniva accolto in ospedale.

La cura precoce con l’antinfiammatorio

Il dottor Szumski, invece, come moltissimi altri medici in tutto il mondo, applica sin dalla primavera dell’anno scorso, e con eccellenti risultati (anche l’ex presidente Donald Trump è guarito in pochi giorni con questa cura), una terapia precoce, domiciliare, a base di un farmaco comunemente in uso, un antinfiammatorio che si chiama idrossiclorochina.

Il dottor Riccardo Szumski (foto dalla sua pagina Facebook)

Il virus infatti ha una primissima fase che è di natura infiammatoria, e se viene contrastato in questa fase iniziale con un potente antinfiammatorio, ecco che l’espansione del virus nell’organismo viene frenata e vengono ridotti i sintomi e accelerata la guarigione, evitando anche l’ospedalizzazione.

Una cura da fare subito, ai primi sintomi

L’idrossiclorochina, secondo questo protocollo di cura domiciliare precoce, deve però essere assunta dal paziente subito, prima che termini la fase infiammatoria dell’infezione da Covid-19. Senza attendere il test, senza perder tempo nell’inutile “vigile attesa“.

Quattro giorni soltanto di idrossiclorochina a basso dosaggio, ma immediatamente, ai primi sintomi. Se il paziente segue il protocollo ministeriale e attende, poi l’idrossiclorochina non serve più.

Le minacce di provvedimenti disciplinari

Il dottor Riccardo Szumski riferisce che tutti i pazienti che si sono rivolti a lui in fase iniziale e che sono stati curati con questa terapia precoce, sono guariti. Nessuno è morto. Naturalmente Szumski ha tentato di presentare i risultati della terapia precoce alla Regione e alla Asl, ma ha ricevuto soltanto minacce di provvedimenti disciplinari.

Ora però il Tar ha sospeso cautelativamente il protocollo ministeriale, e i medici non devono più temere provvedimenti disciplinari. Sono liberi di prescrivere la cura che ritengono migliore per il paziente.

Il Tar: no all’attesa, è pregiudizievole per il paziente

Nell’ordinanza che sospende cautelativamente con “effetto immediato” l’efficacia delle linee guida Aifa, rinviando al 20 luglio l’udienza di merito, il Tar spiega che il ricorso “appare fondato” in relazione alla giusta richiesta dei medici “di far valere il proprio diritto/dovere di prescrivere i farmaci che essi ritengono più opportuni secondo scienza e coscienza”, e che non può essere “compresso nell’ottica di una attesa, potenzialmente pregiudizievole sia per il paziente che, sebbene sotto profili diversi, per i medici stessi”.

L’avvocato Grimaldi: il ministero riveda le linee guida

“Anche il Tar ha compreso che lasciare i pazienti senza cure precoci a domicilio è inaccettabile – commenta l’avvocato Erich Grimaldi – ora il Ministero riveda le linee guida, cancelli l’assurda “vigile attesa” e consigli invece di contrastare attivamente l’insorgere dell’infezione, consenta ai medici di prescrivere, quando è possibile, le cure precoci a domicilio che se fossero state applicate in tutto il Paese avrebbero forse evitato decessi e ridotto sofferenze di pazienti e delle loro famiglie”.

Salvini e la “battaglia storica”…

Una piccola nota “politica” a piè di pagina. La notizia dell’ordinanza del Tar è stata accolta con soddisfazione dal segretario della Lega, Matteo Salvini, che ha definito quella per la cura domiciliare precoce “una battaglia storica” della Lega.

Francamente, non ce ne eravamo accorti. Anche nel Veneto, Regione governata dalla Lega, il dottor Riccardo Szumski è stato lasciato solo a combattere la sua buona battaglia.

Szumski inascoltato da un anno

Non è stato nemmeno ascoltato quando chiedeva di poter presentare e discutere i risultati della cura precoce, contro di lui sono stati sollecitati da parte del direttore generale della Asl trevigiana, provvedimenti disciplinari dell’Ordine dei Medici.

E anche nel resto d’Italia, i medici del Comitato Cura Domiciliare sono stati zittiti, perseguitati, marginalizzati, intimoriti. E non abbiamo notizia di iniziative politiche della Lega a loro favore, e neppure di semplici dichiarazioni del segretario a difesa dei valorosi medici che si battevano, rischiando provvedimenti disciplinari, nell’esclusivo interesse dei malati.

Una telefonata di scuse a Szumski ci starebbe…

Con ciò non vogliamo addossare colpe al segretario Matteo Salvini e tantomeno al governatore Luca Zaia, che non sono medici ed è giusto si attengano alle indicazioni ufficiali delle istituzioni mediche e ai protocolli ministeriali.

Adesso, però, entrambi hanno l’occasione di rimediare: Salvini esigendo che il ministero tuttora guidato dal ministro Speranza riveda immediatamente le linee guida sbagliate, senza perseverare nell’errore come ha fatto finora, e Zaia facendole sollecitamente applicare nel Veneto.

Poi, magari, una telefonata di scuse e di apprezzamento a medici come Riccardo Szumski, ci starebbe…





«Virus che curo, ma è come gli altri. Se l’Ordine mi caccia ho pronti gli avvocati»
Il sindaco di Santa Lucia di Piave e medico di base Riccardo Szumski
Silvia Madiotto
20 aprile 2021

https://corrieredelveneto.corriere.it/t ... d7cf.shtml

«Contro la dittatura e il tentativo di toglierci la libertà non posso stare zitto». Parole che si sentono pronunciare dai No Vax, meno di frequente da un dottore. Eppure è un medico di base che parla: Riccardo Szumski. È anche sindaco di Santa Lucia di Piave, in provincia di Treviso, e porta la fascia indipendentista al posto del tricolore. Rifiuta di vaccinarsi e non ci pensa proprio a vaccinare la gente a domicilio come previsto dall’accordo tra i medici di medicina generale e l’azienda sanitaria; in compenso ha partecipato alla manifestazione dei No Vax domenica a Conegliano.

Lei ha lottato contro il Covid per oltre un anno, perché ora partecipa a manifestazioni negazioniste?
«Macché negazionisti. Erano senza mascherina ma eravamo all’aperto, in Germania non è obbligatoria. Se qualcuno vuole farmi la guerra io non c’entro, sono libero quanto chi la pensa diversamente da me. Ma sono stanco delle imposizioni dopo un anno di regole, contro-regole e smentite».

Eravate tutti senza mascherina. Per chi era lì il virus non esiste?
«Io curo il Covid, non sono negazionista. Visito dieci pazienti al giorno, li curo a domicilio. È un virus come tanti altri».

Non aveva paura di contagiarsi in quell’assembramento?
«La paura è la porta che apre a qualsiasi malattia, debilita l’organismo. Ha paura chi ruba. I miei messaggi sono sempre positivi e tranquillizzanti. Non accetto il terrorismo di altri e di cui stiamo già vedendo le conseguenze economiche e sociali».

La mascherina è un obbligo, c’è un Dpcm.
«Un Dpcm illegittimo, e non lo dico io che faccio il medico. La Costituzione è stata disattesa. Io analizzo i problemi, non si può solo stare zitti, troppo comodo».

Lei contesta i protocolli sanitari e ha un grande seguito alla luce di questa battaglia. Qualcuno dice che c’è sapore di campagna elettorale. La politica quanto c’entra?
«Assolutamente niente. Ho le stesse posizioni da un anno, sono altri che le hanno cambiate. Uso farmaci collaudati, non sono uno stregone. Ho sempre fatto terapie a domicilio, ho avuto anche qualche ricovero ma i pazienti sono guariti. Sono sereno e in pace con la coscienza».

Perché non farà i vaccini a domicilio come i suoi colleghi?
«Devo fare il medico e vaccinare è una forzatura, non è mio compito. Tengo aperto il mio ambulatorio, non eseguo desideri superiori di cui non sono nemmeno convinto».

Per i sanitari è obbligatorio, invece lei non l’ha fatto.
«E perché dovrei? Il vaccino non evita di diffondere il virus. Manca il presupposto».

Coi vaccini l’ospedalizzazione e i decessi sono diminuiti.
«Non sono un No-Vax, per determinate malattie dico sì se i vantaggi sono superiori ai rischi. Bisogna proteggere le persone dalle malattie letali».

Guardi che anche il Covid uccide.
«Sono più i guariti che i morti. Come tante malattie è mortale, non ci sono malattie infettive non nocive. Dipende anche dal paziente, se ha interazioni particolari. Ho esperienza, so che si poteva fare meglio con una migliore cultura nei medici di base».

Sarà segnalato all’ordine dei medici dall’Usl 2 per la partecipazione alla manifestazione, e ha anche un esposto di un cittadino.
«Male non fare paura non avere, al resto penseranno gli avvocati. Non oriento nessuno, ai miei assistiti dico di vaccinarsi se ci sono elementi di beneficio superiori al rischio, agli altri lascio la scelta».



Covid e antinfiammatori, con la cura domiciliare ricoveri al 2% e crollo del 90% dei giorni di degenza
Giuliano Aluffi
23 aprile 2021

https://www.repubblica.it/cronaca/2021/ ... 297734628/

I ricoveri ospedalieri per Covid, che nella media italiana ed europea accadono a una percentuale di malati compresa tra l'8% e il 12%, possono calare intorno al 2% con la cura domiciliare, a base di antinfiammatori, sviluppata dal professor Giuseppe Remuzzi, direttore dell'Istituto Farmacologico Mario Negri, e dal professor Fredy Suter, ex primario di malattie infettive all'Ospedale di Bergamo.


Sto generale Figliuolo quando parla di vaccini e vaccinazioni ha lo stesso piglio di Cadorna quando mandava al macello i soldati durante la grande guerra...tutto cambia perché nulla cambi...
Riccardo Szumski
30 aprile 2021
https://www.facebook.com/riccardo.szums ... 9316329683
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Il caso Szumski

Messaggioda Berto » dom mag 02, 2021 8:51 am

.
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Re: Il caso Szumski

Messaggioda Berto » dom mag 02, 2021 9:23 am

4) Szumski ha abbracciato le posizioni NO VAX dopo quelle minimizzatrici sulla gravità del virus e negazioniste sulla pandemia e perché mai lo avrebbe fatto?

Covid, il sindaco-medico di Santa Lucia Szusmki: 'Preferirei non fare il vaccino, non mi fido'
La posizione del medico di base santaluciese
Roberto Silvestrin
22/12/2020

https://www.oggitreviso.it/covid-sindac ... ido-244229

“Preferirei non fare il vaccino, non mi fido”. Il sindaco di Santa Lucia e medico di base Riccardo Szumski di sicuro non è un no-vax, ma non muore dalla voglia di vaccinarsi contro il Covid-19. Perché? “Non mi convince la rapidità con cui è stato messo in circolazione – spiega -. Tra la comparsa del Coronavirus e la produzione del vaccino è passato poco tempo”.
È necessario, comunque, liberare il campo da possibili accuse: Szumski si definisce un “vaccinatore” e sostiene che “i vaccini sono un’arma importante”. Di complottismi vari e di teorie no-vax, quindi, neanche l’ombra.
“Sotto il profilo della sicurezza avrei qualcosa da dire – dichiara però il medico -. I possibili effetti collaterali non sono stati testati sul lungo periodo”. Szumski, invece, si è fatto promotore delle cosiddette “cure veloci” contro il Covid-19. “Non diamo valore alle cure veloci – dice -, e usiamo la tachipirina. Invece la soluzione è rappresentata dall’idrossiclorochina, dal cortisone e dall’eparina (quest’ultima per i casi più gravi, ndr). Questo è il mio must”.
Recentemente il Consiglio di Stato ha accolto, in sede cautelare, il ricorso di un gruppo di medici di base e ha sospeso la nota di Aifa che vietava la prescrizione di questo farmaco per la lotta al Covid. Tra i medici ricorrenti c’è, appunto, Szumski. Quindi, si chiede il primo cittadino, “perché tutta questa fretta per il vaccino?”
Nei paesi dell’Unione Europea la campagna vaccinale contro il Coronavirus dovrebbe partire il 27,28 e 29 dicembre. Sulla questione dell’obbligatorietà, però, Szumski non ha dubbi: “Dove sta scritto che devo farlo? Vista l’età, a questo punto posso andare in pensione anche un anno prima”.





Caro Szumski
il sottoscritto giovedì 29 aprile si è vaccinato e tra qualche settimana farò il richiamo.



Benedetto vaccino, finalmente sei arrivato!
Vaccinarsi è meglio che pregare!
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 7003387674

Questo è il vero miracolo, l'unico miracolo che può esistere e che può farlo solo l'uomo di buona volontà che scopre i segreti della natura, i segreti con cui Dio ha creato il mondo a sua immagine e somiglianza che si rispecchiano e brillano nella scienza umana che fa propria la scienza di Dio il quale ce la regala volentieri.



Szumski a Serenissima News: vaccini Covid, è una sperimentazione di massa
Alvise Fontanella
12 aprile 2021

https://www.serenissima.news/szumski-a- ... -di-massa/

Vaccini Covid, il dottor Riccardo Szumski risponde alle domande di Serenissima News e avverte: sui vaccini Covid si sta facendo una sperimentazione di massa. Si punta tutto solo sui vaccini, invece che potenziare e diffondere le cure precoci, domiciliari.

Riccardo Szumski, 68 anni, medico di famiglia a Santa Lucia di Piave, sindaco riconfermato a furor di popolo, e storico indipendentista veneto, è stato convocato dall’Ordine dei Medici di Treviso: è la prima mossa di un procedimento disciplinare nei suoi confronti, auspicato del resto, tempo fa, dallo stesso Francesco Benazzi, direttore generale della Uls trevigiana.

LEGGI ANCHE Szumski, il medico indipendente che cura il Covid a casa e rischia punizioni
Le presunte colpe del dottor Szumski

Quali sono le presunte colpe del dottor Szumski? Sono essenzialmente due: la prima, di curare con buon successo il Covid con una terapia domiciliare precoce basata su farmaci antinfiammatori, invece di seguire le linee guida ministeriali, che si limitano tuttora a consigliare “vigile attesa” e tachipirina al bisogno, se sale la febbre.

Con l’aggravante che Szumski, e gli altri medici riuniti nella “rete” del Comitato Terapia Domiciliare Covid19, con l’avvocato Erich Grimaldi, hanno vinto un ricorso al Tar del Lazio, il quale ha sospeso il protocollo ministeriale, autorizzando in via d’urgenza la terapia domiciliare precoce seguita Szumski e da tanti altri medici.

Riccardo Szumski, il ricorso al Tar del Lazio

La seconda colpa di Szumski è di aver espresso motivati dubbi sulla sicurezza dei vaccini Covid.
La vittoria politica al Senato: aggiornate quel protocollo

Pochi giorni fa, al Senato, il Comitato Terapia Domiciliare di cui Szumski fa parte, ha riportato una grande vittoria politica: un ordine del giorno, presentato dalla Lega ma votato quasi all’unanimità (due contrari su 214 votanti) ingiunge al governo e al ministro della salute – che finora ha assurdamente lasciato immutata la direttiva della “vigile attesa e tachipirina” anche dopo la sentenza del Tar – di “aggiornare i protocolli e linee guida per la presa in carico domiciliare da parte dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta e dei medici del territorio, dei pazienti Covid-19 tenuto conto di tutte le esperienze dei professionisti impegnati sul campo”.

Appare veramente contraddittorio che, proprio mentre i giudici e il Senato riconoscono che Szumski e il Comitato Terapia Domiciliare avevano ragione, questi venga fatto oggetto di procedimenti disciplinari.

LEGGI ANCHE Effetto Covid contro le autonomie regionali: la pandemia lavora per il centralismo

Noi pensiamo piuttosto che, se fosse provato che la terapia domiciliare precoce salva vite umane, i procedimenti dovrebbero venir avviati contro chi ne ha irragionevolmente ritardato l’adozione e la diffusione, ne ha disincentivato persino la discussione in sede scientifica, ha intimorito e minacciato i medici che, come Szumski, non chiedevano che di confrontare serenamente i risultati delle terapie.

L’intervista di Serenissima News al dottor Szumski

Serenissima News ha intervistato su questi temi il dottor Riccardo Szumski. Ecco domande e risposte.

Dottor Szumski, fino a poco tempo fa lei riteneva che il vaccino Astrazeneca fosse più sicuro di Pfizer e Moderna. Ha cambiato opinione?

SZUMSKI “Certamente. Penso che Astrazeneca abbia ricevuto un colpo mortale, dopo quello che è successo. Ma non è che io consideri più sicuri Pfizer e Moderna, tutt’altro. In realtà nessuno dei vaccini Covid attualmente in distribuzione è stato realizzato secondo la tecnologia sperimentata da molti decenni, che consiste nell’utilizzare il virus ucciso, per attivare le difese naturali dell’organismo. Questa tecnica tradizionale richiede più tempo. Per fare in fretta, sono state utilizzate altre tecniche, innovative ma molto meno collaudate“.


Io un no-vax? Ma neanche per idea!
Lei si definirebbe un no-vax?

SZUMSKI “Ma neanche per idea. Sono un pediatra, ho fatto migliaia e migliaia di vaccinazioni nella mia quarantennale vita professionale. I vaccini hanno salvato milioni e milioni di vite. E naturalmente sono anche a favore dell’innovazione, della ricerca, delle nuove tecnologie. Che devono però essere adeguatamente sperimentate, prima di utilizzarle sulle persone. Qui è mancato il tempo di farlo, e anche le modalità di sperimentazione impiegate per ottenere l’autorizzazione alla messa in commercio, sembrano fatte apposta per determinare un risutato positivo. Non lo dico io, lo scrive il British Medical Journal fin dall’ottobre scorso. E poi basta vedere il caso Astrazeneca, quante volte le autorità sanitarie hanno cambiato opinione? Lo si dà agli anziani? Ai giovani? Hanno cambiato opinione in un mese. Insomma, sembra in corso una sperimentazione di massa, sulla pelle della gente”.

Sottostimati gli eventi avversi
Però le autorità sanitarie assicurano che i benefici sono superiori ai rischi…

SZUMSKI Questo è un criterio statistico, non medico. Se una persona accusa eventi avversi gravi, non la posso consolare dicendole che mille altre persone stanno bene. Gli effetti collaterali di questi vaccini sono probabilmente sottostimati, perché spetta al medico comunicarli, è l’ennesimo adempimento burocratico, e nella situazione in cui siamo, chi ha tempo da dedicare a segnalare una febbre, o altri effetti passeggeri? Io penso che questi effetti siano molto più diffusi. A Santa Lucia di Piave hanno recentemente chiamato alla vaccinazione otto impiegati. Sei di questi hanno accusato effetti collaterali, uno è stato a casa per una settimana. Io dico che aver febbre a 38 dopo un vaccino non è normale. Stare male per giorni, non è normale. E questi sono effetti a breve termine. Ma ci potrebbero essere effetti a lungo termine, che non c’è stato materialmente il tempo di studiare”.
Dobbiamo concentrarci sulle cure

E quindi?

SZUMSKI “Quindi io e moltissimi altri medici pensiamo che sia preferibile concentrarci sulle cure. Non abbiamo ancora un anti-virale specifico, ma la terapia precoce ha già dimostrato una grande efficacia. La prima fase della malattia è un’infiammazione, e noi la combattiamo con normali antinfiammatori. Non c’è solo l’idrossiclorochina, anche l’aspirina è un antinfiammatorio. Ci sono vari farmaci adatti, si decide caso per caso. L’importante è agire subito, al comparire dei primi anche deboli sintomi. Perché è in questa prima fase di espansione che il virus può porre le premesse di danni permanenti, di cui magari non ci si accorge subito, come insufficienza renale, come le micro-embolie”.

I vaccinati sono protetti ma trasmettono il contagio
Lei si vaccinerà?

SZUMSKI “Se introducessero l’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari, sarebbe l’ennesima violazione costituzionale. E’ ormai assodato che il vaccino protegge soltanto i vaccinati, ma non impedisce ai vaccinati di trasmettere il contagio, e non è vero che lo trasmettano in forma più debole. Quindi è irragionevole imporre a medici e infermieri l’obbligo di vaccinarsi: proteggerebbero se stessi, ma diffonderebbero comunque il contagio.

Ma allora anche il passaporto vaccinale in arrivo per le vacanze estive è una bufala…

SZUMSKI “Posso solo dire che il turista vaccinato sarà protetto, ma potrà infettare gli altri”.
Gigantesco reset sociale e terrorismo psicologico

Quindi è un’altra limitazione gratuita delle libertà costituzionali.

SZUMSKI “I Dpcm stessi sono una violazione costituzionale, sono atti amministrativi che non possono togliere libertà garantite dalla Costituzione. Non so dove si voglia arrivare, è stato avviato un gigantesco reset sociale, intere categorie, intere tipologie di attività sono state spazzate via tra chiusure e rimborsi ridicoli. Sono state imposte regole assurde, inutili, che servono solo a diffondere la paura. La museruola all’aperto, per esempio. L’obbligo di mascherina sempre, all’aperto, non ha motivazioni sanitarie. Le ha in locali chiusi, o quando si sta troppo vicini. Ma vedo gente che porta la mascherina se cammina da sola per i campi, o se va in auto da sola. Sono vittime di questo terrorismo psicologico, lo stesso che poi minaccia i medici che, nell’interesse dei pazienti, cercano di dare loro le cure migliori, indipendentemente dai protocolli, o che dubitano motivatamente della sicurezza dei vaccini. Io sono solo un medico, non sono il primo della classe. Ma vado a visitare i pazienti, so riconoscere i primi sintomi di una polmonite, e leggo la letteratura scientifica. Voglio solo poter affrontare il Covid razionalmente”.



Treviso, il sindaco-medico no vax che imbarazza politica e sanità. "Se non si vaccina lo sospendiamo"
Enrico Ferro
20 aprile 2021

https://www.repubblica.it/cronaca/2021/ ... 297218567/

Parla di dittatura sanitaria, da un anno e mezzo arringa i follower su Facebook e ora anche la folla in piazza. Riccardo Szumsky, 69 anni, origini polacche, nato in Argentina, medico di famiglia e sindaco a Santa Lucia di Piave (Treviso), è la nuova icona del movimento negazionista in Veneto. Un ruolo il suo che sta mettendo in imbarazzo non solo la politica, vista la sua vicinanza ai movimenti indipendentisti, ma anche gli apparati sanitari regionali.

Domenica a Conegliano (Treviso) c'erano quasi mille persone aderenti al movimento no-vax e no-mask. Il prefetto trevigiano Maria Rosaria Laganà annuncia sanzioni per i partecipanti identificati dalla polizia, visto che erano tutti assembrati e senza mascherina. Mentre il direttore generale dell'Usl2 Francesco Benazzi, parlando con la Tribuna di Treviso, non usa giri di parole: "Szumsky da sindaco ha un dovere civico e da medico un dovere etico di garantire la salute pubblica. Gli scriveremo chiedendogli un incontro e lo richiameremo a vaccinarsi contro il Covid, se non lo farà entro cinque giorni lo sospendiamo".

La manifestazione organizzata nel piazzale del palazzetto dello sport di Conegliano avrà anche una coda giudiziaria. Oltre alla violazione delle norme anti Covid è stato aperto un supplemento di indagine per gli organizzatori di Ancora Italia (movimento sovranista vicino alla posizioni di Diego Fusaro) e proprio per Riccardo Szumski, sindaco venetista che contesta la linea di governo e Regioni sui vaccini e auspica una terapia basata sull'uso dell'idrossiclorochina. "Io non vaccino, cari assistiti, sappiatelo" scrive su Facebook il sindaco-medico. "Io non chiudo l'ambulatorio per tre giorni per eseguire desideri superiori di cui non sono pienamente convinto".

Qualche settimana fa è stato proprio un suo concittadino a presentare un esposto all'ordine dei medici, che ha generato un provvedimento tuttora in corso. Ma lui tira dritto e annuncia: "I miei avvocati sono pronti a difendermi". Intanto crescono i suoi consensi nel web, spunta addirittura una pagina che i negazionisti gli hanno dedicato: "Il dott Riccardo Szumsky non si tocca". E lui, nonostante tutto, si dice ancora sereno: "Sto lavorando nell'ambulatorio, non capisco cosa mi possa venir addebitato, non ero fra gli organizzatori. In ogni caso, le autorità facciano pure, ho detto quello che ripeto con coerenza da un anno e mezzo, mentre continuo a lavorare come ho sempre fatto. Mi continuano ad arrivare numerosissimi attestati di sostegno, solidarietà e richieste rispetto alla linea che ho adottato come medico".


AL FIANCO DI SZUMSKI.
Fabio Padovan
Portavoce “Comitato Szumski” Santa Lucia di Piave, 12/04/21

https://www.facebook.com/gedeone.nenzi/ ... 2187679034

Sono arrivate moltissime adesioni al “Comitato Szumski”, molte di più di quelle che mi aspettavo; segno che il Dott. Szumski è benvoluto e rispettato, tanto da spingere gli animi migliori a offrire la propria totale disponibilità. E non importa un fico secco che qualcuno lo voglia “convocare e processare”. I SUOI pazienti e la gente che bada al sodo, che tira la carretta da sempre, abituata a fare il proprio dovere e a non curarsi dei ciacooni ha già assolto in toto l’operato cristallino di un medico coraggioso e altruista.
L’indignazione delle persone rette sta esplodendo! Ma come si fa a voler mettere alla gogna chi si è dato anima e corpo, SENZA alcuna difesa da parte dello Stato, per curare chi stava soffrendo?
Ma noi siamo grati a Dio che Riccardo opera qui, così da poter avere una speranza in caso di malattia!, altro che accusarlo. E se fosse solo l’INVIDIA il motore delle infami calunnie?
Gli uomini che si sentono tali, UOMINI e DONNE liberi, non se ne stanno più alla finestra. Adesso hanno deciso di reagire, SENZA PAURA.
Abbiamo chiesto alla Questura di Treviso di poter effettuare una manifestazione di “SOLIDARIETA’ a SZUMSKI”, Sabato 17 Aprile 2021, alle ore 15.30 in zona Campofiera, in Via Mareno a Santa Lucia di Piave, Comune che, come dicevo, ha la fortuna di avere questo medico come Mariga.
Vi faremo sapere appena riceveremo la risposta dalla Questura, quindi questo è solo un preavviso, per tenersi pronti in caso di permesso accordato.
Raccomandazioni: non è un corteo, ma una manifestazione ferma, TUTTI con mascherina, TUTTI distanziati di almeno 1 metro.
Stare al fianco di Riccardo Szumski adesso NON è solo un DOVERE, è un ORGOGLIO.
Io ci sono!!




IO NON DIMENTICO.
Codognè, Maggio 1993.
Qualcuno pretende di cancellare 45 anni di dedizione ai malati da parte di Riccardo Szumski.
Ma ci ricordiamo cosa abbiamo vissuto nei mesi da Marzo a Giugno 2020?
Nessuno conosceva questa pestilenza, i morti si accumulavano, eravamo chiusi nelle case, terrorizzati.
Eppure un uomo usciva, lasciato COMPLETAMENTE solo dallo Stato che adesso vorrebbe processarlo, e girava andando dentro stanze infette ad assistere, curare e GUARIRE centinaia di persone colpite dal morbo. Lo Stato dall’Urbe non gli aveva inviato mascherine, niente camici, niente guanti, solo il divieto di muoversi e la tachipirina. Ebbene quell’uomo, in quei drammatici giorni che non finivano mai, ha DISOBBEDITO. Forte della sua esperienza ha cominciato a far di testa sua, sapeva quello che faceva e NON SI RISPARMIAVA. A tutte le ore, sabati e domeniche comprese, lui andava e andava. Ed era un sollievo, bagnato da calde lacrime di riconoscenza, vederlo arrivare accanto al proprio letto di sofferenza. Quanta speranza, quanta gioia ha distribuito, offrendo sé stesso come barriera al male che dilagava, indifferente ai diktat romani. E adesso lo vogliono processare, magari anche qualcuno che se ne stava al sicuro mentre lui rischiava. Lo accusano, si lavano la bocca con etichette becere. “No Vax” Szumski?, no, caso mai Riccardo è “No Mat”. Ecco perché NON POSSIAMO dimenticare l’anno terribile passato da Riccardo.
Ecco perché noi ieri abbiamo costituito il “Comitato Riccardo Szumski”. Noi staremo al suo fianco, impediremo che venga fatta ingiustizia. Abbiamo anche cominciato a registrare le prime donazioni spontanee che saranno indispensabili per far fronte alle forti spese legali che si stanno preparando per la difesa di Szumski.
Rivolgetevi pure alle seguenti persone:
Michele Fiorot, nominato ieri sera dai convenuti come “Tesoriere” del Comitato;
Patrizia Bressan, Daria Dalla Mora.
Io non lo dimentico perché per tutta la vita ha curato la mia famiglia, perché lui c’era a Codognè, perché è sempre stato in prima linea, perché gli sono riconoscente per aver messo in gioco la sua incolumità e quella della sua famiglia in questi 12 mesi. Non lo dimentico, come non dimentico il Dott. Roberto Gava, a cui è stato impedito di continuare a salvare le persone bisognose.
Riccardo sappi che noialtri no te abandonen gnanca morti.
Fabio Padovan
"Comitato Riccardo Szumski"
Santa Lucia di Piave, 21/04/21
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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