Un'altro minimizzatore complottista è il povero Luca Odo Rizzi
Ad oggi in iddaGlia, +586 morti attribuiti a covid, per milione di abitanti. Stimando un contagio esteso al 60% dell'intera popolazione, siamo su percentuali di aumento della mortalità sul totale, molto molto basse. 586x100/600.000=+0,097%
Se proviamo a vedere cosa succede se il contagio stimato viene ridotto al 30% o al 10% dell'intera popolazione, questi sono i numeri:
586x100/300.000=+0,19%
586x100/100.000=+0,586%
Ma non vi viene il sospetto che ci stanno prendendo per il culo?
Gino Quarelo
Demenzialità complottiste, il regno dell'ignoranza assoluta.
Luca Odo Rizzi
Gino Quarelo non è il tuo giornale preferito? I numeri sono numeri e la matematica non è un'opinione. Vai a trollare qualcun'altro.
Gino Quarelo
Imbecille bugiardo. Irresponsabile individuo propalatore di informazioni insulse e deleterie.
Luca Odo Rizzi G
ino Quarelo metti la faccia coglione o sparisci.
Rudy De Faveri
chi insulta e non argomenta si assegna da solo una quarela ... o quarela ... quaquerela?
Luca Odo Rizzi
Gino Quarelo
sei solo un rimbambito. I dati sono presi dal corriere.it. Non ho falsificato nulla. Sparisci troll.
Gino Quarelo
L'articolo della Gabanelli è demenziale, falso e disinformante e tu propali demenze, non sei nemmeno capace di legge e di valutare quello che leggi. Se un individuo irresponsabile e inaffidabile.
Rudy De Faveri
parole parole parole ... e insulti Gino Quarelo
Gino Quarelo
La % dei morti o il tasso di mortalità va calcolata sul numero dei contagiati accertati e non sulla totalità della popolazione per capire la gravità o meno dell'epidemia.
Che poi i contagiati reali possano essere in una certa misura ancora da accertare superiori ai contagiati accertati non cambierebbe molto il tasso mortalità che resterebbe grave/molto alto e di gran lunga superiore a quello delle normali influenze stagionali.
Se poi per ipotesi il numero dei contagiati si estendesse al 60% della popolazione che in Italia sarebbe di 36milioni (su 60milioni) a un tasso di mortalità del 10% sarebbero 3,6milioni di morti, al 5% sarebbero 1,8milioni di morti, al 1% 360mila morti.
Luca Odo Rizzi
Gino Quarelo vedo che ti sei risposto da solo e che non capisci un cazzo di percentuali. +586 morti rispetto all'anno scorso stesso periodo. (Dati corriere.it) Invece facciamo come fai tu ma con i numeri giusti. Supponiamo che siano veri tutti i "30.000" morti da covid in iddaGlia? Al 60% di contagiati?
30.000x100/36.000.000=0,83% di mortalità. "Questa è la PANDEMIAAAAA"?
Gino Quarelo
Gino Quarelo Tu 0 in aritmetica, matematica e statistica ma 10 e lode in demenzialità complottista.
Gino Quarelo Dare la % dei morti per milione di abitanti e non per il numero dei contagiati è una menzogna, una demenzialità da irresponsabili, una falsificazione criminale della realtà che porterebbe alla diffusione esponenziale del contagio e quindi anche del numero dei morti e del relativo tasso di mortalità, sia rispetto ai contagiati che rispetto alla totalità della popolazione.
La Gabanelli è un personaggio orrendo che mistifica e manipola l'informazione a danno della gente, specialmente dei meno accordi e dei più mentalmente debilitati e meno attrezzati, la xe n'esere skifoxo.
Il covid ha aumentato la mortalità in Italia del 49 per cento
Pierre Haski
4 maggio 2020
https://www.internazionale.it/liveblog/ ... dati-istat
L’Istituto nazionale di statistica (Istat) e l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) hanno pubblicato un nuovo rapporto sulla mortalità in Italia, prendendo in esame i dati della mortalità totale, cioè per qualsiasi causa, nei primi tre mesi del 2020 in 6.866 comuni, pari all’87 per cento dei 7.904 comuni italiani. È la prima volta che l’Istat fornisce questi dati riferiti a un numero così elevato di comuni.
Considerando il mese di marzo è stato registrato un aumento medio nazionale del 49,4 per cento dei decessi per tutte le cause. Prendendo il periodo che va dal primo decesso covid-19 segnalato al sistema di sorveglianza, il 20 febbraio, fino al 31 marzo, le morti sono passate da 65.592 (media del periodo tra il 2015 e il 2019) a 90.946, nel 2020. L’eccesso dei decessi è di 25.354 unità, di questi il 54 per cento erano persone con diagnosi accertata di covid-19.
Nel primo trimestre dell’anno, la mortalità direttamente attribuibile al covid-19 è stata di circa 13.700 decessi. Ci sono poi altri 11.600 morti per le quali al momento si possono ipotizzare tre possibili cause:
L’aumento dei decessi non è distribuito in modo uniforme, ma è concentrato nelle aree più colpite dall’epidemia. Il 91 per cento dell’eccesso di mortalità riscontrato a livello nazionale a marzo si concentra in 37 province dell’Italia del nord più Pesaro e Urbino. Nell’insieme di queste province, i decessi per tutte le cause sono più che raddoppiati rispetto alla media 2015-2019 del mese di marzo. Ma in alcune province la mortalità in eccesso è stata ancora più elevata: Bergamo (568 per cento), Cremona (391 per cento), Lodi (371 per cento), Brescia (291 per cento), Piacenza (264 per cento), Parma (208 per cento), Lecco (174 per cento), Pavia (133 per cento), Mantova (122 per cento), Pesaro e Urbino (120 per cento).
Nelle aree a media diffusione dell’epidemia (35 province concentrate soprattutto nel centro-nord) l’aumento delle morti per tutte le cause, sempre tra il 20 febbraio e il 31 marzo, è molto più contenuto, passa da 17.317 a 19.743 (2.426 in più rispetto alla media 2015-2019). Nelle aree a bassa diffusione del virus (per lo più del centro e del sud) i decessi del mese di marzo sono mediamente inferiori dell’1,8 per cento rispetto alla media dei cinque anni precedenti. A Roma il calo dei decessi è stato ancora più pronunciato, pari a -9,4 per cento.
La letalità più elevata, conferma l’Istat, si riscontra tra gli uomini in tutte le fasce di età, a eccezione della fascia 0-19 anni. Nel 34,7 per cento dei casi segnalati è presente almeno un’altra malattia tra quelle cardiovascolari e respiratorie, diabete, deficit immunitari, patologie metaboliche e oncologiche, obesità, malattie renali o altre patologie croniche.
Luca Odo Rizzi
Gino Quarelo vedi che non capisci un cazzo? Io inizialmente ho dato "la percentuale dell'aumento della mortalità" in iddaGlia rispetto all'anno scorso. Poi sono sceso al tuo livello per farti vedere i numeri effettivi. Anche se non serve a nulla per un povero troll come te, i dati mondiali sono questi: 250.000 morti totali su 4.200.000.000 di contagiati. Questa è la percentuale di mortalità effettiva mondiale. 250.000x100/4.200.000.000=0,0059% di mortalità. Sempre su un ipotesi di contagio al 60%. A mai più idiota.
Gino Quarelo
Se non si fossero prese le misure di contenimento della diffusione del virus e del contagio, lasciandolo libero per sviluppare l'immunità di gregge senza preoccuparsi di quanti sarebbero potuti morire, la percentuale dei morti potrebbe essere di 10/20 volte maggiore.
Gino Quarelo
Coronavirus nel Mondo
http://www.salute.gov.it/portale/nuovoc ... menu=vuoto
Globale
3.356.205 casi confermati nel mondo dall'inizio dell'epidemia
238.730 morti
Gino Quarelo
3,3 milioni di contagiati accertati e non 4,2miliardi come scrivi tu.
Gino Quarelo
Chi sarebbe l'idiota?
Luca Odo Rizzi
Ma bravo. Se non controlli tutti, come fai a sapere il numero esatto dei contagiati? Vai a stime e statistica e ci sono gli uffici appositi per questo. Il dato ufficiale è che il contagio coinvolge il 60% delle persone. Ma se vuoi, puoi anche divertirti tutto il giorno con la calcolatrice fino a far uscire i numeri che vuoi tu.
Gino Quarelo
Se i venetisti sono tutti come te povero Veneto!
Luca Odo Rizzi
Gino Quarelo par fortuna che ghe xe ancora Veneti che xe boni de fare i conti alora. Purtropo ghemo visto che i iddaGlianisti xe on poco carenti. Sarà parchè co le prove invalsi che i se ritrova, i ghe ga regalà la maturità, o forse parchè le scienze classiche no xe tuto. I magiori filosofi Greci jera anca dei MATEMATICI. Saluti.
Gino Quarelo
Le persone sensate che leggeranno questo post non avranno dubbi su a chi assegnare il tapiro dell'idiozia.
Luca Odo Rizzi
Gino Quarelo tranquillo. No ghe xe proprio problemi. Anche parchè se vede che non te si on privato. No te si gnanca bon de fare i conti. Un consiglio vai a osservare cantieri che ti riesce meglio.
Gino Quarelo
Tutti siamo potenzialmente delinquenti però i poliziotti non arrestano tutti ma solo i sospettati e i giudici condannano solo chi risulta dalle prove accertate essere il responsabile.
Le statistiche sulla delinquenza non riportano il dato ipotetico che tutti siamo potenzialmente delinquenti ma solo il dato reale dei delinquenti accertati.
Luca Odo Rizzi
Gino Quarelo ma la medicina lavora su dati statistici a campione. E quà se vede quanto che te si IGNORANTE. Ciaooooo ebete.
Luca Odo Rizzi
AVETE QUALCUNO PER DARE A RIPETIZIONI DI MATEMATICA AL TROLL GINO QUARELO? ME PARE ALQUANTO SCARSETO. QUANDO CHEL GA TORTO MARSO EL DEVENTA OFENSIVO, MA EL VOE COMUNQUE AVER RAXON!!! EL ME PARE UN HATER DA TASTIERA PROFONDAMENTE IGNORANTE E ON POCO RIMBA. IN ALTERNATIVA GAVIO MIGA DEI CANTIERI DA FARGHE VEDARE...TANTO DA FARGHE FARE QUALCOXA???
La scienza, quella vera e buona si esprime sempre e solo attraverso i dati accertati e mai sulla base di supposizioni, se mancano i dati non si pronuncia.
Se si chiede alla scienza quanti sono i contagiati d Covid-19, essa ti risponderà così: i
contagiati accertati sono TOT e quelli non accertati non lo sappiamo, oppure presumiamo che possano essere X di quelli accertati, sulla base di considerazioni varie tra cui casi di epidemia precedenti, altri calcoli di varia natura, campionature sodaggio ecc..
Però il dato certo per la scienza resta sempre e solo quello accertato e non altri.
Supposizioni
Coronavirus, Borrelli shock: ecco quanti sono realmente gli italiani contagiati
24 mar 2020
https://www.money.it/Coronavirus-Borrel ... contagiati
Coronavirus: in totale sono 63.927 i pazienti contagiati in Italia (tra quelli a cui è stato effettuato il test), ma il numero - come spiegato dal responsabile della Protezione Civile, Angelo Borrelli - potrebbe essere molto più elevato.
L’ultimo bollettino della Protezione Civile ci dice che ad oggi sono 50.418 i pazienti contagiati da Coronavirus in Italia, con il numero dei decessi salito a quota 6.077; i pazienti guariti sono 7.432.
Complessivamente, quindi, dall’inizio dell’epidemia di Coronavirus in Italia sono 63.927 le persone che hanno contratto il virus Sars-Cov-2.
Questi, però, sono solo i casi accertati ovvero le persone a cui è stato riscontrato il contagio dopo il test con il tampone. Come noto, però, non è possibile sottoporre al test da Coronavirus tutta la popolazione italiana ed è per questo che il numero dei casi reali potrebbe essere molto più elevato rispetto ai dati ufficiali.
A confermare questa ipotesi è stato lo stesso capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, in un’intervista rilasciata a La Repubblica con la quale ha svelato quelli che potrebbero essere i veri numeri del contagio da Coronavirus.
Un’ipotesi che potrebbe spiegare il perché del tasso di mortalità così alto in Italia, visto che in realtà i contagiati potrebbero essere molti di più rispetto ai 63.927 casi accertati. Ma di quanto questo numero si discosterebbe dalla realtà? Ecco quanto dichiarato in merito da Borrelli.
Coronavirus: quanti potrebbero essere realmente i contagiati in Italia
Secondo quanto dichiarato da Borrelli, la gravità della situazione in Italia è data dal fatto che fin dall’inizio ci sono stati “comportamenti pubblici che hanno alimentato il problema nazionale”, rendendolo più grave di quanto in realtà già non fosse.
A tal proposito il capo della Protezione Civile ha riportato alcuni esempi, come quello della comitiva del Lodigiano che in data 23 febbraio è andata ad Ischia, “portando il Coronavirus anche sull’isola”. Comportamenti poco corretti che potrebbero aver portato ad un aumento sensibile dei contagi, con i numeri reali che rischiano di essere molto più alti rispetto a quelli accertati.
Nel dettaglio, secondo Borrelli è molto credibile la teoria per cui esista un rapporto di un malato certificato ogni dieci non censiti. Questo significa che per ogni contagiato accertato con il tampone, ce ne sarebbero altri dieci ai quali però non è stato sottoposto il test. Asintomatici, ma anche persone che si sono ammalate ma che non avendo presentato complicazioni non sono state sottoposte al test da Coronavirus.
Secondo Borrelli, quindi, il numero dei contagiati in Italia potrebbe essere più impressionante di quanto già non sia: 600 mila persone, di cui solo il 10% certificate.
Coronavirus: le percentuali sui decessi sono errate?
Tenendo conto di questa teoria è molto probabile quindi che il tasso di mortalità del virus, tenendo conto solamente del territorio italiano, non corrisponda alla realtà.
Borrelli ne è consapevole e conferma di essersi posto il problema.
Che senso ha dare i dati sul numero dei positivi ogni giorno se si ha la consapevolezza che questi non corrispondono alla realtà? Un dubbio legittimo, ma il capo della Protezione Civile non intende comunque sospendere il consueto appuntamento delle 18:00. “È vero, possono essere dei dati imperfetti, ma dal primo giorno ho assicurato che avrei detto la verità.” ha dichiarato Borrelli.
“Se ci fermassimo adesso ci accuserebbero di nascondere le cose”, ha poi concluso.
Fatto sta che il tasso sui decessi, che preoccupa così tanto se non altro perché superiore a quello di altri Paesi, sembra essere errato. Ad oggi, infatti, il tasso di mortalità accertato è di circa il 10%; ma se considerassimo un numero molto più alti di contagiati - come ad esempio i 600 mila casi ipotetici indicati da Borrelli - questa percentuale si abbasserebbe notevolmente, superando appena l’1%.
"I numeri ufficiali sottostimati: almeno 11 milioni i contagiati"
Valentina Dardari - Lun, 30/03/2020
https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... 47863.html
Foresti: “I numeri ufficiali sono sottostimati”. Più contagiati vuol dire anche più guariti ormai immuni
Il coronavirus potrebbe aver provocato in Italia un numero di contagiati superiore agli 11 milioni. I numeri sarebbero di molto sottostimati. Se questa cifra fosse vera, più contagiati vorrebbe anche dire più guariti che ormai sono immuni al virus.
Che i numeri ufficiali, che dipendono dai tamponi fatti, fossero non esatti, si sospetta già da qualche giorno. Ma quanto siano lontani dalla realtà è ancora un mistero.
Coronavirus: oltre 11 milioni i contagiati reali
Come riportato da il Corriere, nei giorni scorsi Luca Foresti, ad del Centro Medico Santagostino, e Claudio Cancelli, primo cittadino di Nembro, comune nella Bergamasca, avevano dimostrato che i decessi da coronavirus erano almeno quattro volte quelli ufficiali. Adesso però è arrivato un dato allarmante, e cioè quello riferito ai contagi che sarebbero addirittura oltre gli 11 milioni. Foresti ha spiegato che secondo i suoi calcoli “gli italiani che hanno contratto il virus al 27 marzo sono almeno 11 milioni e 200 mila. Visto che i casi accertati alla stessa data con i tamponi sono 86.498, significa che stiamo vedendo lo 0,7% dei contagiati reali. E questo succede perché oggi, soprattutto in Lombardia, facciamo i tamponi solo ai sintomatici sufficientemente gravi. Mentre non li facciamo ai sintomatici che stanno a casa, ai medici poco-sintomatici che continuano a lavorare e agli asintomatici”.
Per arrivare a questa stima è partito dalla letalità del coronavirus, circa l’1%. Anche se nel nostro Paese sembrerebbe più alta. “Ci sono due gold standard che lo mostrano: il caso della nave da crociera Diamond Princess, dove è stato possibile testare tutta la popolazione, e quello della Corea del Sud, che ha fatto un numero enorme di test. In Corea la letalità è risultata più bassa che sulla nave perché i coreani sono giovani e questo virus è pericoloso soprattutto per le persone anziane: se lo applichiamo all’Italia, con le fasce di età dei suoi abitanti, risulta un tasso di letalità leggermente più alto, intorno all’1,2%” ha spiegato.
Moltissimi gli asintomatici
E qui entrano in gioco il comune di Nembro e il suo sindaco. Il paese è uno tra quelli maggiormente colpiti dal Covid-19. I decessi reali sarebbero 120, come riportato dai calcoli del primo cittadino e di Foresti, ben 4 volte superiori ai dati ufficiali. Il perché è presto detto: chi è morto nella sua abitazione o in casa di riposo non è stato sottoposto al tampone per accertarne la positività al virus. E quindi non è rientrato nella statistica ufficiale. Se questi sono l’1,1% dei contagiati, vuol dire che le persone infettate sono 11mila. Probabilmente senza neanche essersene accorte perché asintomatiche. Il numero corrisponde agli abitanti del comune della Val Seriana. Lo stesso calcolo è stato poi riferito a tutto lo Stivale. Il 27 marzo le statistiche ufficiali parlavo di 9.134 decessi. Moltiplicandoli per quattro si arriva a 36.536 morti. Se anche qui prendiamo in considerazione che il numero di decessi corrisponde all’1% dei contagiati, si arriva a 3.653.600 soggetti contagiati. Perché quindi più di 11 milioni?
Foresti fortunatamente spiega anche questo: “Perché sappiamo che il tempo medio che passa tra quando una persona viene contagiata e quando muore sono 23 giorni. Nel frattempo però le infezioni continuano a diffondersi. Quindi 3.653.600 è il numero di contagiati di 23 giorni prima. Stimando un aumento medio dei contagi del 5% al giorno, si arriva a 11.222.119”. L’aumento medio del 5% è stato ottenuto tenendo conto delle norme adottate per contenere la diffusione del coronavirus. Negli ultimi giorni i morti ufficiali hanno avuto una crescita di circa il 10% al giorno, ciò significa che 23 giorni prima anche i contagi aumentavano del 10% al giorno.
Il giusto calcolo potrebbe essere confermato “testando la popolazione o campioni rappresentativi della popolazione con le analisi sierologiche, ma il calcolo è solido. I numeri di decessi e positivi che vediamo ufficialmente sono solo la punta dell’iceberg rispetto a quelli reali”. Per Forensi sono solo due le vie da seguire. La prima è quella di trovare tutti i positivi e isolarli. Allo stesso tempo individuare anche chi è già guarito dal virus ed è adesso immune, pur non sapendolo. L’altra è iniziare a far uscire dalle proprie abitazioni i soggetti meno a rischio. Mantenendo ancora in casa le persone a rischio e quelle sopra i 65 anni. Molti quindi avrebbero contratto il Covid-19 e ne sarebbero guariti senza neanche accorgersene.
Perchè più pericoloso di Sars e asiatica
Proprio questo lo rende così pericoloso e mortale, molto più rispetto ad altre epidemie del passato. “La Sars era più letale e meno virale e quindi permetteva di individuare meglio chi era malato e isolarlo. La stessa cosa è successa con l’asiatica che è arrivata in Italia negli anni 60: chi ne era contagiato si ritrovava subito con la febbre a 40, quindi rimaneva a casa e non diffondeva l’epidemia. Il Covid-19 è poco letale per una parte della popolazione che spesso lo porta in giro senza saperlo. Ma è troppo letale per un’altra parte della popolazione e quindi causa un alto numero di morti e un grandissimo problema sanitario” ha infine spiegato Foresti.
Coronavirus: quanti sono davvero i contagiati? In Italia sarebbero 3 milioni
Agnese Codignola
8 apr 2020
https://ilfattoalimentare.it/coronaviru ... talia.html
I casi di Covid-19 diagnosticati nel mondo sono circa il 6% del totale dei contagiati reali, e questo dipende, in larga misura, dal fatto che non si fanno abbastanza tamponi. Ciò significa che il numero reale è di diverse decine di milioni. Lo sostengono gli statistici dell’Università di Gottinga in Germania, che hanno pubblicato su Lancet Infectious Diseases le loro analisi sui dati di decine di paesi che tengono conto della mortalità rispetto ai casi identificati, delle infezioni confermate e dei decessi al 17 e al 31 marzo, e su questi dati propongono stime molto significative.
Laddove si fanno più test, infatti, si scopre che la prevalenza dell’infezione da coronavirus, cioè la quantità di positivi rispetto alla popolazione, è molto più alta rispetto a quanto sembra nei paesi dove se ne fanno di meno. Questi ultimi, però, sono anche quelli dove la situazione è peggiore, probabilmente perché si sottovaluta la diffusione del virus.
Così la Germania, paese nel quale la mortalità è bassa (meno di un migliaio di decessi), ha effettuato più test e scoperto il 15,6% di tutti i casi, mentre l’Italia ne ha scoperti solo il 3,5%, la Spagna l’1,7%, gli Stati Uniti l’1,6% e la Gran Bretagna l’1,2%. Al contrario, la Corea del Sud sembra aver individuato praticamente metà di tutti i casi presenti, il Giappone un quarto, la Norvegia, che intende allentare il lockdown già nei prossimi giorni, il 37,7%. In numeri assoluti, secondo le proiezioni la Germania al 31 marzo avrebbe avuto circa 460.000 casi, l’Italia tre milioni, la Spagna cinque, la Gran Bretagna 2,5 e gli Stati Uniti dieci milioni. Negli stessi giorni, uno studio della Johns Hopkins University di Baltimora fissava in 900.000 i casi globali accertati, a conferma dell’ampia sottostima che sta interessando tutto il mondo.
I paesi differiscono molto, poi, quanto a percentuale di popolazione infettata da coronavirus: se in Italia siamo al 5%, in Spagna siamo al 12,2%, negli Stati Uniti al 3,5, in Turchia al 13,2%, in Corea del Sud allo 0,04%.
La mortalità, invece, oscilla ma è più o meno sempre attorno all’1% di coloro che sono infettati: in Italia è allo 1,38%.
La conclusione dei ricercatori tedeschi è un invito a uniformare i conteggi degli infettati, dei deceduti, le percentuali di controlli rispetto alla popolazione, ogni parametro che descriva la malattia, perché solo così si potranno programmare interventi più omogenei e, soprattutto, facili da verificare per identificare i migliori.