Non esiste il demenziale diritto a infettare il prossimo

Non esiste il demenziale diritto a infettare il prossimo

Messaggioda Berto » gio lug 09, 2020 2:38 pm

Non esiste il demenziale diritto a infettare il prossimo in nome della libertà, se sei infetto te ne stai a casa in quarantena o all'ospedale in cura o se non sei infetto e puoi vaccinarti ti vaccini o te ne stai a casa e non vai in giro ad infettarti e ad infettare il prossimo.
viewtopic.php?f=208&t=2916
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 5125187737
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Non esiste il demenziale diritto a infettare il prossimo

Messaggioda Berto » gio lug 09, 2020 2:39 pm

Ira Zaia: «Tornati a rischio elevato Lunedì ordinanza»
3 luglio 2020

https://www.ilgiornaledivicenza.it/home ... -1.8150106

Torna l'incubo coronavirus in Veneto dopo il focolaio scoppiato nel Vicentino che ha portato a 5 nuovi casi di positività e a quasi un centinaio di persone in isolamento. Il governatore Luca Zaia è apparso molto preoccupato, ma anche molto arrabbiato quando ha letto il report che ha ricostruito la genesi del focolaio vicentino. E ha annunciato una nuova ordinanza per lunedì.

COME TEMEVO TORNATI A RISCHIO ELEVATO

«Siamo passati dal rischio basso al rischio elevato. Abbiamo un Rt dell’1,63%, prima era 0.43%. Non so a chi fare i complimenti. Avrei scritto elevatissimo perché, se continuiamo ad andare in giro senza l’uso della mascherina negli assembramenti e continuiamo a pensare che i complottisti abbiano ragione e il virus sia un’invenzione, è inevitabile. Prendiamo atto che abbiamo una categoria di irresponsabili che stanno infarcendo i social media di informazioni che faranno morire delle persone.Io non voglio terrorizzare nessuno, ma oggi dico che se continuiamo di questo passo non fatemi più la domanda se il virus torna ad ottobre, perché lo abbiamo già qui».

IL FOCOLAIO VICENTINO

«Abbiamo cinque positivi: 3 a Vicenza, 1 a Padova, 1 a Verona. Questi casi hanno dato vita a 52 isolamenti fiduciari a Vicenza e a 37 isolamenti a Verona».

Zaia ha quindi ricostruito la storia del focolaio vicentino sottolineando i comportamenti dei vari soggetti positivi (QUI LA RELAZIONE COMPLETA).

Il "paziente zero" rientrato da una trasferta di lavoro in Serbia il 25 giugno, ha iniziato ad avere sintomi lo stesso giorno, avendo «diversi contatti lavorativi ed extralavorativi, tra cui una festa privata e un funerale» il 26 e il 27. «Il 28 giugno - spiega Zaia - è andato al pronto soccorso, effettuando il tampone e risultando positivo, ma rifiutando il ricovero. Se uno è padrone della sua vita, non deve però poter mettere a repentaglio quella degli altri. Il ricovero, se metti a repentaglio la vita degli altri deve essere coatto, ma il Parlamento ci deve dare gli strumenti adeguati». Ricoverato, dopo molta insistenza, anche del sindaco, il 1° luglio, attualmente è in rianimazione ed è pure emerso che il 30 giugno pur sapendo di essere ammalato ha visto altre persone.

Il secondo caso di positività è emerso il 30 giugno, «dopo almeno 6 giorni asintomatici», per uno degli altri occupanti dell’auto andata in Serbia, e terzo e quarto il 1° luglio, nel secondo caso per un occupante dell’auto non dichiarato. L’ultimo caso, presso l’Ulss 6 Euganea, riguarda una paziente che si è presentata al Pronto soccorso di Schiavonia il 29 giugno, dichiarando di aver avuto contatti con il "paziente zero". «In questo caso - ha rilevato Zaia - l’indagine è risultata difficoltosa per la negazione di alcuni dati, come lavoro e contatti».

«Evito di continuare - ha concluso Zaia - perché altrimenti mi incazzo del tutto. Sapevano che una persona incontrata in Serbia era poi risultata positiva, un sintomatico ha rifiutato il ricovero e poi ha partecipato a feste, la signora non ha detto le cose: così non ne veniamo fuori. E mi chiedo se abbia senso aver buttato via quattro mesi della nostra vita per ritrovare complottisti e liberisti». «Per colpa di pochi irresponsabili ora pagheranno tutti», ha concluso.

LUNEDÌ ORDINANZA PER INASPRIRE LE REGOLE

«Lunedì presentiamo un’ordinanza per inasprire le regole. Abbiamo le armi spuntate, fosse per me prevederei la carcerazione. Non esiste che un positivo vada in giro. Penso che sia fondamentale che a livello nazionale si prenda in mano il dossier. Qui siamo davanti a persone che sapevano che qualcuno era positivo, di un altro che rifiuta di farsi ricoverare finché non vanno a prenderlo a casa e nel frattempo vanno a feste e funerali. Poi c’è una signora che dice di avere avuto il Covid dal caso zero ma non dice quali sono i contatti. Ripeto, per me casi così meriterebbero la carcerazione. Come non può essere che sia il paziente a decidere, se rifiuta il ricovero deve esserci la possibilità di sottoporlo a trattamento sanitario obbligatorio. E poi bisogna essere severissimi anche sugli isolamenti fiduciari. Ho detto ai direttori sanitari, se ci sono gli elementi, di presentare denuncia».

SPOT COMUNI CALABRESI, UN BOOMERANG PER LORO

«So che hanno ripulito lo spot dicendo solo che le spiagge sono belle, non sono frequentatissime e quindi sono abbastanza libere». Lo ha detto Zaia in merito allo spot di promozione della Riviera dei Gelsomini, nella Locride, in provincia di Reggio Calabria, che ha sollevato polemiche. «Non ho sentito nessuno», ha aggiunto rispondendo a chi chiedeva se avesse sentito il presidente della Regione. «Mi hanno invitato in Calabria, se avrò tempo ci andrò prima o poi. Non è stata una bella storia e, secondo me, il danno più grosso lo hanno fatto alla Calabria. Ho visto i commenti e i calabresi sono arrabbiati, quindi è stato un boomerang».


Vicenza, torna dall’estero e scoppia un nuovo focolaio: 4 positivi e 30 in isolamento
2 luglio 2020

https://corrieredelveneto.corriere.it/v ... 94d3.shtml

POJANA MAGGIORE (VICENZA) Quattro positivi legati a una singola azienda, trenta persone in quarantena a casa. È una situazione rischiosa, una conferma che il Coronavirus non è scomparso, quella che si è creata a Pojana Maggiore, nel Vicentino, relativamente all’industria Laserjet Srl, carpenteria meccanica da alcuni giorni oggetto di stretta attenzione da parte degli specialisti della Usl 8 Berica. Il contagio che ha portato al piccolo focolaio sembra partito da una figura con un ruolo dirigenziale all’interno della società, e che pur non in gravi condizioni è attualmente ricoverata all’ospedale San Bortolo di Vicenza per problemi respiratori. «L’amministrazione si muove in collaborazione e secondo le indicazioni dell’azienda sanitaria, lo stato di attenzione in materia di Coronavirus è sempre presente» avverte il sindaco di Pojana Paola Fortuna. «Al momento non abbiamo segnalazioni circa persone residenti nel nostro Comune colpite dal virus: i contagiati evidentemente risiedono altrove».


Usl in campo

Dall’Usl 8 Berica confermano che nei giorni scorsi il servizio Igiene e Sanità pubblica si è interessato del caso, e che si attende l’esito dei tamponi su tutti i contatti stretti di chi è già stato trovato positivo. La Laserjet è un’importante realtà industriale della zona, diretta dagli imprenditori Ivo e Lino Fraron: nel paese del Basso Vicentino copre un’area di circa 42mila metri quadri e offre lavoro a 170 dipendenti. Nei giorni scorsi il dirigente è rientrato da un viaggio all’estero durato alcuni giorni. La persona, secondo quanto hanno ricostruito gli uffici sanitari, non era a conoscenza di aver contratto il virus ed è entrata in contatto non solo con colleghi e collaboratori della ditta ma anche con amici e conoscenti in eventi semi-pubblici. All’improvviso sono subentrati alcuni sintomi respiratori tipici del Covid-19: gli esami e il tampone hanno rapidamente confermato le preoccupazioni ed è partita, da parte dell’Usl 8, la ricerca di tutte le persone che avevano avuto contatti più o meno stretti con il paziente. Fino a questo momento sono stati verificati altri tre casi di positività, di cui almeno uno relativo a un altro dipendente dell’azienda. I contagiati stanno tutti bene, senza sintomi. In parallelo circa trenta persone (di cui una parte importante è composta da personale della Laserjet) sono state mandate a casa, in osservanza del periodo di isolamento previsto. L’azienda sanitaria fa sapere che effettuerà il tampone su tutti i contatti stretti dei quattro positivi.


Il focolaio di Feltre

Il caso vicentino segue a una vicenda simile che nei giorni scorsi si è verificata in un market Eurobrico di Feltre, in provincia di Belluno. Qui il contagio sarebbe partito da due colleghi di lavoro operativi nell’emporio del bricolage. Anche a Feltre, come a Pojana Maggiore, è scattato il «contact tracing», la ricostruzione a ritroso di tutte le persone entrate in contatto negli ultimi giorni con i contagiati. È stato eseguito il tampone faringeo a venticinque persone, colleghi o comunque individui legati all’attività del negozio, e nel complesso sono stati trovati altri tre casi positivi. Nel Vicentino l’epidemia ha visto, dall’inizio dell’epidemia ad oggi, 2.867 persone contagiate, con 352 decessi, 2461 negativizzati e 54 pazienti ancora positivi. In fatto di Covid, tuttavia, dalle aziende sanitarie della provincia arrivano anche notizie positive. All’ospedale San Bortolo di Vicenza proprio ieri il reparto di Geriatria è stato dichiarato «Covid free», con le dimissioni dell’ultimo paziente e un momento di gioia condivisa da parte dello staff sanitario.


Zaia: «Interventi immediati»

«Sono stato informato immediatamente dal Dipartimento Prevenzione del focolaio di Covid di Vicenza e sto seguendo nei minimi dettagli la questione». Lo afferma il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, a proposito del focolaio di Coronavirus scoperto ieri nella città. Nel mentre, spiega il governatore, «si sta provvedendo a fare la contabilità dei positivi, per fortuna pochi, e ad un massiccio piano di isolamento fiduciario di tutte le persone venute a contatto con i positivi». Zaia aggiunge che domani, nel corso della conferenza stampa già prevista alle 12.30 nella sede della Protezione Civile a Marghera, renderà noti «tutti gli sviluppi della situazione e l’esatta contabilità degli isolamenti».



Ira Zaia: «Tornati a rischio elevato Lunedì ordinanza»
3 luglio 2020

https://www.ilgiornaledivicenza.it/home ... -1.8150106

Torna l'incubo coronavirus in Veneto dopo il focolaio scoppiato nel Vicentino che ha portato a 5 nuovi casi di positività e a quasi un centinaio di persone in isolamento. Il governatore Luca Zaia è apparso molto preoccupato, ma anche molto arrabbiato quando ha letto il report che ha ricostruito la genesi del focolaio vicentino. E ha annunciato una nuova ordinanza per lunedì.

COME TEMEVO TORNATI A RISCHIO ELEVATO

«Siamo passati dal rischio basso al rischio elevato. Abbiamo un Rt dell’1,63%, prima era 0.43%. Non so a chi fare i complimenti. Avrei scritto elevatissimo perché, se continuiamo ad andare in giro senza l’uso della mascherina negli assembramenti e continuiamo a pensare che i complottisti abbiano ragione e il virus sia un’invenzione, è inevitabile. Prendiamo atto che abbiamo una categoria di irresponsabili che stanno infarcendo i social media di informazioni che faranno morire delle persone.Io non voglio terrorizzare nessuno, ma oggi dico che se continuiamo di questo passo non fatemi più la domanda se il virus torna ad ottobre, perché lo abbiamo già qui».

IL FOCOLAIO VICENTINO

«Abbiamo cinque positivi: 3 a Vicenza, 1 a Padova, 1 a Verona. Questi casi hanno dato vita a 52 isolamenti fiduciari a Vicenza e a 37 isolamenti a Verona».

Zaia ha quindi ricostruito la storia del focolaio vicentino sottolineando i comportamenti dei vari soggetti positivi (QUI LA RELAZIONE COMPLETA).

Il "paziente zero" rientrato da una trasferta di lavoro in Serbia il 25 giugno, ha iniziato ad avere sintomi lo stesso giorno, avendo «diversi contatti lavorativi ed extralavorativi, tra cui una festa privata e un funerale» il 26 e il 27. «Il 28 giugno - spiega Zaia - è andato al pronto soccorso, effettuando il tampone e risultando positivo, ma rifiutando il ricovero. Se uno è padrone della sua vita, non deve però poter mettere a repentaglio quella degli altri. Il ricovero, se metti a repentaglio la vita degli altri deve essere coatto, ma il Parlamento ci deve dare gli strumenti adeguati». Ricoverato, dopo molta insistenza, anche del sindaco, il 1° luglio, attualmente è in rianimazione ed è pure emerso che il 30 giugno pur sapendo di essere ammalato ha visto altre persone.

Il secondo caso di positività è emerso il 30 giugno, «dopo almeno 6 giorni asintomatici», per uno degli altri occupanti dell’auto andata in Serbia, e terzo e quarto il 1° luglio, nel secondo caso per un occupante dell’auto non dichiarato. L’ultimo caso, presso l’Ulss 6 Euganea, riguarda una paziente che si è presentata al Pronto soccorso di Schiavonia il 29 giugno, dichiarando di aver avuto contatti con il "paziente zero". «In questo caso - ha rilevato Zaia - l’indagine è risultata difficoltosa per la negazione di alcuni dati, come lavoro e contatti».

«Evito di continuare - ha concluso Zaia - perché altrimenti mi incazzo del tutto. Sapevano che una persona incontrata in Serbia era poi risultata positiva, un sintomatico ha rifiutato il ricovero e poi ha partecipato a feste, la signora non ha detto le cose: così non ne veniamo fuori. E mi chiedo se abbia senso aver buttato via quattro mesi della nostra vita per ritrovare complottisti e liberisti». «Per colpa di pochi irresponsabili ora pagheranno tutti», ha concluso.

LUNEDÌ ORDINANZA PER INASPRIRE LE REGOLE

«Lunedì presentiamo un’ordinanza per inasprire le regole. Abbiamo le armi spuntate, fosse per me prevederei la carcerazione. Non esiste che un positivo vada in giro. Penso che sia fondamentale che a livello nazionale si prenda in mano il dossier. Qui siamo davanti a persone che sapevano che qualcuno era positivo, di un altro che rifiuta di farsi ricoverare finché non vanno a prenderlo a casa e nel frattempo vanno a feste e funerali. Poi c’è una signora che dice di avere avuto il Covid dal caso zero ma non dice quali sono i contatti. Ripeto, per me casi così meriterebbero la carcerazione. Come non può essere che sia il paziente a decidere, se rifiuta il ricovero deve esserci la possibilità di sottoporlo a trattamento sanitario obbligatorio. E poi bisogna essere severissimi anche sugli isolamenti fiduciari. Ho detto ai direttori sanitari, se ci sono gli elementi, di presentare denuncia».

SPOT COMUNI CALABRESI, UN BOOMERANG PER LORO

«So che hanno ripulito lo spot dicendo solo che le spiagge sono belle, non sono frequentatissime e quindi sono abbastanza libere». Lo ha detto Zaia in merito allo spot di promozione della Riviera dei Gelsomini, nella Locride, in provincia di Reggio Calabria, che ha sollevato polemiche. «Non ho sentito nessuno», ha aggiunto rispondendo a chi chiedeva se avesse sentito il presidente della Regione. «Mi hanno invitato in Calabria, se avrò tempo ci andrò prima o poi. Non è stata una bella storia e, secondo me, il danno più grosso lo hanno fatto alla Calabria. Ho visto i commenti e i calabresi sono arrabbiati, quindi è stato un boomerang».



«Il paziente 0 è stato segnalato alla Procura»
4 luglio 2020

https://www.ilgiornaledivicenza.it/home ... -1.8151425


La diretta di Luca Zaia. Con il governatore anche il direttore generale dell'Ulss 8 Giovanni Pavesi.

L'IMPRENDITORE VICENTINO SEGNALATO ALLA PROCURA

Il dg Pavesi ha annunciato che oggi sarà presentata una segnalazione alla Procura di Vicenza per valutare eventuali profili di colpevolezza da parte del "paziente 0", l'imprenditore vicentino di 65 anni che pur sapendo di essere positivo ha diffuso il contagio tra le province di Vicenza, Padova e Verona. «Spetterà poi alla Procura verificare se ci siano elementi di indagine e colpevolezza».

«Il paziente 0 ha avuto anche un atteggiamento molto supponente nei riguardi del personale sanitario, e questo noi non lo accettiamo - ha aggiunto Pavesi -: i nostri medici e infermieri sono esposti al pericolo, lavorano senza sosta».

I NUMERI DEL FOCOLAIO VICENTINO

Il dg Pavesi ha fatto il punto sul focolaio sviluppatosi nel Basso vicentino. L'imprenditore vicentino si trova attualmente ricoverato in terapia intensiva. In totale i casi di positività riscontrata sono 5. «Abbiamo preso l'elenco dei contatti stretti, anche se c'è stata reticenza nel fornirli. Li abbiamo tamponati tutti: 37 Verona, 28 Padova e 52 a Vicenza. I casi sono stati importati dall'estero».

IL VIAGGIO: IL RIENTRO DALLA SERBIA, POI A MEDJUGORJE GIÀ INFETTI

I quattro veneti che hanno viaggiato nella stessa auto al rientro dalla Serbia «non avevano
addosso la mascherina» hanno precisato Zaia e Pavesi. «Oggi la Serbia, Belgrado, - ha aggiunto Zaia - è entrata in lockdown». Poi Pavesi ha ricostruito le tappe del viaggio, spiegando che dopo essere tornati dalla Serbia, dove si erano recati per lavoro, hanno preso la macchina e sono andati in Bosnia, a Medjugorje, poi sono rientrati. «Uno di questi aveva sicuramente i sintomi del Covid», ha concluso Pavesi.

L'APPELLO PER CHI ERA ALLA CENA

Pavesi ha rivolto un nuovo appello a tutti coloro che erano alla festa di compleanno nel Vicentino alla quale ha partecipato il "paziente 0". Alla cena erano presenti più di 100 persone, ma «alle autorità sanitarie sono arrivati solo 20 nomi anche a causa della scarsa collaborazione del paziente». L'appello a tutti i partecipanti alla festa è quello di contattare l'Ulss per fare il tampone.

Il numero da contattare è il 3398742091: risponde il call center del Nucleo Operativo Covid-Sisp dell’Ulss 8 Berica, attivo tutti i giorni (anche sabato e domenica) dalle 9 alle 12.

MORTO IL SERBO "PAZIENTE 0"

«Il paziente serbo 0 che ha contagiato l’imprenditore vicentino sembra sia deceduto mercoledì». Lo ha detto il governatore del Veneto Luca Zaia sui nuovi casi in Veneto, generati da un imprenditore vicentino che si era recato in Serbia.

NUOVA ORDINANZA, NO RESTRIZIONI

«Vorrei fare alcune precisazioni sulle notizie di ieri che è stata un po' strumentalizzata. Si tratta di cinque nuovi casi si contagio, contagio avvenuto in Serbia. La situazione per noi non è cambiata, non è una ecatombe, siamo in una situazione di Covid-free per il Veneto. Lo capite anche voi che non è una questione di mancanza di tamponi, ma di un'auto arrivata dall'estero. Avendo dati bassissimi è normale che 5 casi facciano schizzare l'R/t. L'ordinanza di lunedì non prevede restrizioni o chiusure per i cittadini, ma degli aggiustamenti che ci permettano di essere più efficaci nel controllo di chi è positivo e non può andarsene in giro a piacimento».

TSO, HO PARLATO CON IL MINISTRO SPERANZA

«Ho parlato sia ieri che oggi con il ministro Speranza e anche lui riconosce che il tema del
trattamento sanitario va chiarito perché davanti a casi estremi occorre poter attuare il piano di sanità pubblica». Sulla questione del Tso, ha detto Zaia, «siamo davanti a un vulnus legislativo. Quando abbiamo un paziente sintomatico che non vuole andare in ospedale, in teoria bisognerebbe chiedere al sindaco del luogo di emettere il provvedimento per il Tso, una procedura che non finisce più. Questo è quello che ho detto».

SBAGLIATO TOGLIERE PENALE SU ISOLAMENTO FIDUCIARIO

«È stato sbagliato togliere la sanzione penale per chi viola l’isolamento fiduciario. Ricordo che le Regioni non hanno la facoltà di inventarsi sanzioni penali, ma mutuano quanto previsto dalle leggi nazionali, dai Dpcm».



Focolaio Vicenza, il figlio del manager della Laserjet: “Papà ha sbagliato”
5 luglio 2020
https://www.fanpage.it/live/coronavirus ... -5-luglio/

"Ha ragione Zaia, non si può rischiare di contagiare altre persone", ha commentato al Corriere della Sera il figlio 40enne del manager della Laserjet di Pojana Maggiore, considerato il paziente zero del nuovo focolaio di Coronavirus scoppiato in Veneto. "Al suo comportamento non trovo alcuna giustificazione logica", ha aggiunto, ipotizzando "una leggerezza o una sottovalutazione del pericolo al quale stava andando incontro. E pensare che papà all’inizio era molto attento a ogni forma di prevenzione. Ad ogni modo ha sbagliato, e questo non si discute". L'imprenditore, infatti, dopo essere tornato dalla Serbia lo scorso 25 giugno con febbre alta e tosse, avrebbe partecipato ad un funerale e ad una festa di compleanno, stabilendo contatti con decine di amici e collaboratori. Avrebbe anche rifiutato il ricovero, prima di finire in terapia intensiva. Risultato: 5 persone positive e 89 in quarantena.


La ditta di Pojana «Nessun contatto con il contagiato»
5 luglio 2020

https://www.ilgiornaledivicenza.it/terr ... -1.8152223

Molte le precauzioni per rispettare la privacy di un malato. Ma nello stesso tempo c'è la necessità di avvisare chi può aver incontrato Lino Fraron, contitolare col fratello Ivo dell'azienda Laserjet di Pojana, 170 dipendenti, che insieme ad altre quattro persone che hanno generato un nuovo focolaio in Veneto. L’imprenditore è attualmente ricoverato in terapia intensiva all’ospedale di Vicenza.

Così è la stessa ditta a fare chiarezza sulla home page del sito aziendale. «Le nostre aziende hanno sempre rispettato tutte le precauzioni e attuato i protocolli anti-Covid, in maniera attenta e dettagliata. Non esiste alcun pericolo a riguardo di ciò. Ci stiamo attivando per dare un ulteriore messaggio di sicurezza e di certezza che non esiste alcun pericolo ulteriore di contagio, in quanto le persone potenzialmente coinvolte sono tutte in isolamento».

La Laserjet, l’azienda vicentina di lavorazione dei metalli il cui titolare è risultato positivo al Covid, insieme ad altre quattro persone che hanno generato un nuovo focolaio in Veneto, affida ad una nota siglata dalla famiglia Fraron e dalla direzione aziendale e pubblicata nel sito dell’impresa di Pojana Maggiore, la propria posizione.

«Su quanto successo prima del giorno 28 giugno 2020, non abbiamo informazioni certe e per tale motivo preferiamo non dire niente. Possiamo invece confermare che è stata attestata la positività al Covid-19 di Lino nella giornata di domenica 28. Lino ha rifiutato il ricovero e seguendo le procedure sanitarie previste dal protocollo, è stato accompagnato in autoambulanza nella sua abitazione con tutte le attenzioni del caso per lui e per il personale sanitario coinvolto. Possiamo garantire che da domenica 28 a mercoledì 1 luglio (giorno del suo ricovero) Lino è rimasto in isolamento presso la sua abitazione. Confermiamo inoltre che durante quei giorni Lino ha avuto contatti con altre 3 persone, attualmente in isolamento; 2 delle quali hanno già il risultato del tampone fatto, che è negativo. Aspettiamo entro la giornata di lunedì l’ultimo esito del tampone dell’ultima persona che comunque resta in isolamento a domicilio».

La nota si chiude con la smentita «di ogni falsa notizia di coinvolgimento della famiglia al contagio del Covid-19 in quanto nessuno ha avuto contatti con Lino da svariate settimane, almeno».




Coronavirus, Luca Zaia sui focolai in Veneto: "Ecco le due colpe di Giuseppe Conte"
Francesco Fredella
5 luglio 2020

https://www.liberoquotidiano.it/news/po ... conte.html

Un governatore "scomodo" per questo governo, poiché troppo popolare e forse troppo bravo. Si parla di Luca Zaia, finito nel mirino per i focolai in Veneto, in particolare quello nel vicentino originato dal viaggio di lavoro in Serbia del manager che ha poi rifiutato le cure. Insomma, qualcosa contro cui il Doge non poteva fare niente. Ma tant'è, le critiche sono piovute, eccome. E così, Zaia passa al contrattacco in un'intervista a La Stampa, in cui esordisce sottolineando come "oltre al virus c'è un vulnus legislativo. Chi scappa dalla quarantena o rifiuta il ricovero non paga più, o non abbastanza". Quindi, secondo Zaia, è anche colpa del governo per quel che è successo.

Dunque si passa a "galera o Tso", le richieste di Zaia contro chi sgarra. Non le sembra di esagerare? "No - risponde -. Dopo l'ultimo decreto chi scappa dalla quarantena non commette più un reato. Visto che non siamo tutti disciplinati come giapponesi e che aleggia sul Covid una certa aria complottista e negazionista, chiedo che il Governo si dia una mossa. Delle due, l'una: o l'isolamento fiduciario è una passeggiata o siamo seri e allora bisogna fare delle scelte forti". Giuseppe Conte ha sbagliato? "Sì. Ma è un errore facilmente rimediabile. E, già che c'è, il Governo dovrebbe risolvere pure un altro problema". Ossia? "L'imprenditore di Vicenza - rimarca Zaia - rientrava da un viaggio di lavoro in Serbia. Bisogna chiarire le regole per chi rientra dall'estero. Chi si sposta per lavoro non può restare nell'incertezza".

Insomma, l'attacco a Conte e al governo è a tutto tondo. Altro passaggio interessante, però, è quello relativo alla risposta data dal governatore quando gli dicono che con le sue dichiarazioni ha dato "l'impressione che il Veneto sia di nuovo in emergenza". Secca la replica di Zaia: "C'è chi ha gettato benzina sul fuoco. Lo scriva, per favore: in Veneto non è ripartita l'onda dei contagi e la situazione è sotto controllo. Attualmente ci sono 24 focoali: a inizio giugno erano 135. E gli ultimi casi, come quello nel Vicentino, sono di importazione", conclude il governatore.


Alfredo Totila, commento Il Giornale di Vicenza
Mi ricordo come in gennaio ad inizio pandemia, quando vi furono le prime avvisaglie in Cina, e la Lega con Zaia e Salvini chiedevano la quarantena e il tampone obbligatori per tutti coloro che arrivano dalla Cina, cinesi compresi, molti di coloro che oggi invocano l'arresto dell'imprenditore veneto tornato dalla Serbia e il TSO, allora gridavano allo scandalo razzista ed erano contrari alla quarentena coatta e al tampone obbligatorio.
E per questa mancata tempestiva quarantena e tamponatura obbligatoria, il virus fu lasciato demenzialmente libero di circolare nelle aree industriali del paese e libero di infettare con tutte le conseguenze mortali che vi sono state.
La stessa demenziale irrresponsabilità del regime criminale cinese che ha tenuto nascosto l'epidemia e ha lasciato che il virus si diffondesse nel Mondo facendo strage, demenziale e criminale irresponsabilità di cui dovrà rispondere e per cui dovrà pagare.
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Re: Non esiste il demenziale diritto a infettare il prossimo

Messaggioda Berto » gio lug 09, 2020 2:39 pm

Matrimonio con il Covid, padre della sposa positivo: 91 invitati in quarantena a Cittadella
10 luglio 2020

https://www.ilmessaggero.it/salute/stor ... 38510.html

Dici il padre della sposa e ti viene in mente l'esilarante romanzo di Edward Streeter, anno 1949. Oppure la faccia di Spencer Tracy nella trasposizione cinematografica dell'anno dopo. O quella di Steve Martin, quattro decenni più avanti. In tempi di coronavirus, invece, può capitare che il padre della sposa si ammali dopo il banchetto nuziale. Che risulti contagiato anche un invitato. E che alla fine tutti i 91 ospiti finiscano in quarantena. Dopo la bomboniera, un tampone naso-faringeo e l'obbligo di restare tappati in casa per quattordici giorni. Nozze e covid: tutti in quarantena.

È successo a Cittadella, in provincia di Padova, dove una coppia di sposi di origini congolesi ha organizzato il ricevimento nuziale. Il matrimonio risale a sabato 27 giugno e per l'occasione, oltre a una ventina di padovani, erano arrivati invitati da Treviso, ma anche dal Friuli Venezia Giulia, dalla Lombardia, dal Piemonte, dal Lazio, perfino dalla Francia. Molti italiani, altrettanti cittadini originari del Congo. Un matrimonio, purtroppo, dal finale inaspettato. Dopo un po', infatti, il padre della sposa ha accusato i classici sintomi correlabili al Covid-19. Gli esami hanno dato esito positivo e i sanitari hanno deciso di ricoverare l'uomo per un paio di giorni. Nel frattempo è scattata la ricerca dei contatti. Ed è così che si è risaliti al matrimonio.

A quel punto tutti gli invitati sono stati contattati dai servizi sanitari. E, sempre a Padova, è stato individuato un altro caso positivo: un amico della sposa. Dal Veneto, poi, è partita l'allerta alle altre Regioni perché rintraccino i propri invitati al banchetto a Cittadella. In tutto 91 persone in isolamento.

Dal bollettino della Regione Veneto diffuso ieri il totale delle persone positive al coronavirus dall'inizio dell'emergenza sanitaria è salito a 19.364, ben 13 in più nell'arco di ventiquattr'ore. Aumentate anche le persone attualmente positive: da 389 a 393. Tra i nuovi casi accertati in mattinata due italiani (una donna di 90 anni e un uomo di 50 anni), un giovane di 26 anni nato in Nigeria, un trentaquattrenne nato in Kenya, un quarantatreenne nato in Congo, una kosovara di 55 anni, un uomo di 51 anni nato in Costa d'Avorio. Nel pomeriggio altri casi di contagio: una anziana italiana di 93 anni che si presume sia stata contagiata dalla badante ucraina, risultata positiva, un'altra ucraina di 68 anni, un serbo di 58 anni, un camerunense di 49 anni. Tanti stranieri, dunque. Ma non solo. Ieri è stata accertata la positività al Covid-19 anche a due sorelline di 3 e di 6 anni di Jesolo, in provincia di Venezia, entrambe senza alcun sintomo della malattia. Tra l'altro sono anche aumentati i pazienti positivi ricoverati in terapia intensiva: su 9 totali, adesso ce ne sono 3 con Covid (fino all'altro erano 2). Tre, infine, le vittime nelle ultime ventiquattr'ore: il totale dei decessi in Veneto adesso è salito a 2.039. Ieri, intanto, il presidente della Regione Veneto ha prorogato fino al 31 luglio le ordinanze numero 59 (quella che fissa le regole per negozi, cinema, centri estivi, eccetera) e la numero 63 (quella che ha tolto il distanziamento nei mezzi di trasporto e dato anche il via libera al calcetto e agli altri sport di contatto).
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Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Non esiste il demenziale diritto a infettare il prossimo

Messaggioda Berto » gio lug 09, 2020 2:50 pm

Il virus ritorna, nuovi contagi in Veneto, in Israele, in Europa e nel Mondo


Coronavirus Quattro nuovi casi in Veneto
20 giugno 2020

https://www.ilgiornaledivicenza.it/home ... -1.8046627

AGGIORNAMENTO SABATO 20 GIUGNO. Ore 17. Un solo nuovo caso in Veneto rispetto a questa mattina e nessun decesso oggi nel Vicentino. Sono i principali dati del bollettino regionale aggiornato alle 17. Resta stabile così a 2.002 il dato complessivo dei decessi in Veneto dall'inizio della pandemia. Calano ancora gli attualmente positivi, che sono ora 574.

Per quanto riguarda il Vicentino stabili i dati rispetto alla mattina, con 63 persone attualmente positive tra Vicenza e provincia, 2.450 negativizzati e 50 persone in isolamento. Sono 8 invece le persone ancora ricoverate in ospedale.

Ore 8. Sono tre i nuovi casi positivi al Coronavirus registrati in Veneto nelle ultime 24 ore, che portano il dato complessivo degli infetti a 19.238 dall’inizio del’epidemia. Lo segnala l'ultimo bollettino della Regione.

Nessun decesso per un totale di 2.002 casi dall'inizio della pandemia. Sale di un’unità il numero dei pazienti in terapia intensiva, che ora sono 12. Gli attuali positivi scendono a 575. I soggetti in isolamento ammontano a 896.

Nel Vicentino, rispetto al report di ieri sera, non si registrano nuovi casi né decessi. Gli attualmente positivi sono 63, i negativizzati 2.450. I ricoverati in ospedale sono 8.

VENERDÌ 19 GIUGNO

Ore 17 Ha superato quota duemila il totale delle vittime in Veneto dall'inizio della pandemia. L'ultimo report della Regione, aggiornato alle 17 di venerdì 19 giugno, rispetto a questa mattina segnala infatti altri tre decessi, tutti nelle case di riposo del Vicentino.

Sono dunque 2.001 i morti registrati in Veneto tra ospedali e case di riposo. La provincia con più vittime rimane Verona con 572, poi Vicenza 343, Treviso 324, Padova 298 (+4 vittime a Vo'), Venezia 298.

Sul fronte dei contagi, invece, non si registrano nuovi casi rispetto a questa mattina, con il totale fermo a 19.235. Scendono ancora gli attualmente positivi che sono ora 578 (-22 nelle ultime 24 ore).

Ore 8 Sono solo due i nuovi casi positivi al Coronavirus registrati in Veneto nelle ultime 24 ore, che portano il dato complessivo degli infetti a 19.235 dall’inizio del’epidemia. Lo segnala l’ultimo bollettino della Regione. Vi sono stati anche altri 4 decessi (uno in ospedale, 3 nelle case di riposo) per un dato di 1.998 dal 21 febbraio scorso. Scende di un’unità il numero dei pazienti in terapia intensiva, che ora sono 11, dei quali solo uno ancora positivo al Covid. Gli attuali positivi scendono a 582 (-25 rispetto a ieri), ma risalgono i soggetti in isolamento, che ammontano a 915.

Nel Vicentino, rispetto al report di ieri sera, non si registrano nuovi casi né decessi. Gli attualmente positivi sono 65 (-2), in negativizzati 2.451 (+2). I ricoverati in ospedale sono 13.

GIOVEDÌ 18 GIUGNO

Ore 17 Nessun nuovo caso in Veneto ma tre morti, di cui uno nel Vicentino. Sono i principali dati del bollettino regionale aggiornato alle 17. Sale così a 1.997 il dato complessivo dei decessi in Veneto dall'inizio della pandemia. Calano ancora gli attualmente positivi, che sono ora 600 (-67 nelle ultime 24 ore).

Per quanto riguarda il Vicentino con il decesso odierno (avvenuto in una struttura extra ospedaliera) sale a 340 il numero totale delle vittime. Stabili gli altri dati rispetto alla mattina, con 67 persone attualmente positive tra Vicenza e provincia, 2.449 negativizzati e 50 persone in isolamento. Sono 14 invece le persone ancora ricoverate in ospedale.

Ore 8 Rispetto a ieri pomeriggio questa mattina sono stati registrati 8 nuovi casi positivi (report Regione Veneto 18 giugno ore 8). Il totale dei casi raggiunge dunque quota 19.233. Attualmente i positivi sono 607, 847 le persone in isolamento domiciliare. Complessivamente sono 1.994 le persone decedute (da ieri sera nessun nuovo decesso). Stabili (12) i ricoverati nei reparti di rianimazione.

Nel Vicentino è stato registrato un nuovo caso. Quelli attuali sono dunque 68, 2.856 da inizio pandemia. Cinquanta le persone in isolamento domiciliare.

MERCOLEDÌ 17 GIUGNO

Ore 17 Non ci sono nuovi casi positivi in Veneto rispetto alle 8 di questa mattina (report Regione Veneto delle 17). Il totale dei casi è quindi invariato: 19.225. Sono stati registrati invece sei morti (quattro in strutture ospedaliere e due in strutture extra ospedaliere). Uno di questi nel Vicentino, all'ospedale di Santorso. In Veneto gli attualmente positivi sono 667 (67 in provincia) e le persone in isolamento domiciliare sono 834 (61 nel Vicentino). 16.565 i guariti, 2.449 in provincia. Negli ospedali i ricoverati in area non critica sono 249, mentre è invariata la situazione nelle terapie intensive con 12 ricoverati.

Ore 8 Sono quattro i nuovi casi positivi al Coronavirus registrati in Veneto nelle ultime 24 ore, secondo il bollettino regionale, che porta il totale a 19.225. Nessuna vittima nella notte: i deceduti nelle ultime 24 ore restano dunque cinque (tutti negli ospedali), con il totale che è di 1.987 vittime dall'inizio dell'emergenza. Gli attuali positivi sono 680, -38 rispetto a ieri, e i soggetti in isolamento sono 834 (+38). Negli ospedali i ricoverati in area non critica sono 254 (-14), di cui 37 (+1) sono positivi al Covid-19; invariata la situazione nelle terapie intensive, con 12 ricoverati di cui uno positivo.

Nel Vicentino un'altra nottata senza nuovi casi né vittime. Scendono ancora gli attualmente positivi, 70 (-4), così come le persone in isolamento, 61 (-23). I negativizzati sono invece 2.447.

MARTEDÌ 16 GIUGNO

Ore 17 Cinque vittime e quattro nuovi casi rispetto a questa mattina in Veneto. Lo riporta il bollettino regionale aggiornato alle 17 del 16 giugno. I decessi si sono registrati tutti in ospedale: a Mestre, Dolo, Cittadella (2) e Camposampiero. Sale a così a 1.987 il numero complessivo dei morti (ospedale e extra-ospedale) dall'inizio dell'emergenza, mentre i casi totali raggiungono quota 19.225 (il dato comprende attualmente positivi, guariti e deceduti).

A Vicenza e provincia, invece, è trascorsa un'altra giornata senza nuovi casi di contagio da coronavirus. Sostanzialmente stabili gli altri dati rispetto al report della mattina.

Ore 8 Ammonta a 19.221 casi il numero dei positivi in Veneto dall’inizio dell’emergenza coronavirus (Report Regione Veneto 16 giugno ore 8). Rispetto a ieri sera non si registrano nuovi decessi (1.982 in totale). Le persone in isolamento sono 796 (-51) mentre i ricoverati in area non critica sono 268 (dei quali 36 sono pazienti Covid). In terapia intensiva, «ormai andiamo verso lo svuotamento totale - ha spiegato Zaia - con 12 pazienti dei quali uno per Coronavirus», mentre «i dimessi sono 3.503». I tamponi effettuati da inizio pandemia sono 826.715.

Nel Vicentino non si registrano da 96 ore nuovi casi. Le persone attualmente positive sono 74, mentre 84 quelle in isolamento domiciliare.

LUNEDÌ 15 GIUGNO

Ore 17 In Veneto sono 19.217 (tre in meno rispetto a questa mattina): lo riporta il report della Regione Veneto (15 giugno ore 17). Si registrano quattro decessi, con i morti in totale che salgono a 1.982. I casi attualmente positivi nella regione sono 744, mentre le persone in isolamento domiciliare sono 847.

Nel Vicentino non si registrano nuovi casi da oltre tre giorni con il totale che è fermo a quota 2.855. Gli attualmente positivi sono 78, praticamente dimezzati rispetto a una settimana fa, quando erano 151.

Ore 8 In Veneto i tamponi effettuati sono complessivamente 817.002, i casi positivi sono 19.220, uno in più nelle ultime 24 ore. Non si registrano decessi, con i morti in totale che sono 1.978, di cui 1.411 in ospedale. I ricoverati sono 271, di cui 38 Covid, mentre in terapia intensiva ci sono 13 pazienti; i dimessi sono 3.498. I nati oggi sono 77. Sono questi i numeri del bollettino regionale aggiornato alle 8 di lunedì 15 giugno.

Nel Vicentino non si registrano nuovi casi da 72 ore, con il totale che è fermo ancora a quota 2.855. Gli attualmente positivi sono 78.

DOMENICA 14 GIUGNO

Ore 17 Rispetto a questa mattina si registra un solo nuovo caso in Veneto, in provincia di Padova (Report Regione Veneto 14 giugno ore 17). Il numero totale di casi dall'inizio della pandemia sale dunque 19.220, mentre i casi attualmente positivi sono 755. Non è stato registrato nessun decesso. Nel Vicentino le persone attualmente positive sono 77, 91 quelle in isolamento domiciliare.

Ore 8 Rispetto a ieri pomeriggio nessun nuovo caso e nessun decesso in Veneto. Lo riporta il bollettino della Regione Veneto (14 giugno ore 8). Attualmente in Veneto sono 772 le persone positive (il totale da inizio pandemia è di 19.219 contagi). Nel Vicentino gli attualmente positivi sono 83, mentre 91 persone sono in isolamento domiciliare.



Docente positivo sospesi esami in una scuola superiore
20 giugno 2020

https://www.ilgiornaledivicenza.it/home ... -1.8131853

Un docente, componente della commissione di esame di maturità dell'Istituto nautico di Pizzo è risultato positivo al coronavirus. Si tratta di un insegnante di 65 anni, di Nicotera (Vibo Valentia), che faceva parte - prima di essere sostituito a pochi giorni dall'avvio delle sessioni - di una delle commissioni di esame impegnate nella scuola.

A seguito dell'esito del test tutto il personale è stato immediatamente contattato dal dipartimento di prevenzione dell'Azienda sanitaria di Vibo Valentia per essere sottoposto al tampone. Contattati anche gli insegnanti che non fanno parte delle commissioni di esame.

La notizia della positività del docente, che sarebbe venuto a contatto con una coppia rientrata nei giorni scorsi dal nord, ha creato apprensione tra gli addetti ai lavori. E così le prove d'esame in corso sono state immediatamente sospese, in attesa di individuare una nuova data


Ira Zaia: «Tornati a rischio elevato Lunedì ordinanza»
3 luglio 2020

https://www.ilgiornaledivicenza.it/home ... -1.8150106

Torna l'incubo coronavirus in Veneto dopo il focolaio scoppiato nel Vicentino che ha portato a 5 nuovi casi di positività e a quasi un centinaio di persone in isolamento. Il governatore Luca Zaia è apparso molto preoccupato, ma anche molto arrabbiato quando ha letto il report che ha ricostruito la genesi del focolaio vicentino. E ha annunciato una nuova ordinanza per lunedì.

COME TEMEVO TORNATI A RISCHIO ELEVATO

«Siamo passati dal rischio basso al rischio elevato. Abbiamo un Rt dell’1,63%, prima era 0.43%. Non so a chi fare i complimenti. Avrei scritto elevatissimo perché, se continuiamo ad andare in giro senza l’uso della mascherina negli assembramenti e continuiamo a pensare che i complottisti abbiano ragione e il virus sia un’invenzione, è inevitabile. Prendiamo atto che abbiamo una categoria di irresponsabili che stanno infarcendo i social media di informazioni che faranno morire delle persone.Io non voglio terrorizzare nessuno, ma oggi dico che se continuiamo di questo passo non fatemi più la domanda se il virus torna ad ottobre, perché lo abbiamo già qui».

IL FOCOLAIO VICENTINO

«Abbiamo cinque positivi: 3 a Vicenza, 1 a Padova, 1 a Verona. Questi casi hanno dato vita a 52 isolamenti fiduciari a Vicenza e a 37 isolamenti a Verona».

Zaia ha quindi ricostruito la storia del focolaio vicentino sottolineando i comportamenti dei vari soggetti positivi (QUI LA RELAZIONE COMPLETA).

Il "paziente zero" rientrato da una trasferta di lavoro in Serbia il 25 giugno, ha iniziato ad avere sintomi lo stesso giorno, avendo «diversi contatti lavorativi ed extralavorativi, tra cui una festa privata e un funerale» il 26 e il 27. «Il 28 giugno - spiega Zaia - è andato al pronto soccorso, effettuando il tampone e risultando positivo, ma rifiutando il ricovero. Se uno è padrone della sua vita, non deve però poter mettere a repentaglio quella degli altri. Il ricovero, se metti a repentaglio la vita degli altri deve essere coatto, ma il Parlamento ci deve dare gli strumenti adeguati». Ricoverato, dopo molta insistenza, anche del sindaco, il 1° luglio, attualmente è in rianimazione ed è pure emerso che il 30 giugno pur sapendo di essere ammalato ha visto altre persone.

Il secondo caso di positività è emerso il 30 giugno, «dopo almeno 6 giorni asintomatici», per uno degli altri occupanti dell’auto andata in Serbia, e terzo e quarto il 1° luglio, nel secondo caso per un occupante dell’auto non dichiarato. L’ultimo caso, presso l’Ulss 6 Euganea, riguarda una paziente che si è presentata al Pronto soccorso di Schiavonia il 29 giugno, dichiarando di aver avuto contatti con il "paziente zero". «In questo caso - ha rilevato Zaia - l’indagine è risultata difficoltosa per la negazione di alcuni dati, come lavoro e contatti».

«Evito di continuare - ha concluso Zaia - perché altrimenti mi incazzo del tutto. Sapevano che una persona incontrata in Serbia era poi risultata positiva, un sintomatico ha rifiutato il ricovero e poi ha partecipato a feste, la signora non ha detto le cose: così non ne veniamo fuori. E mi chiedo se abbia senso aver buttato via quattro mesi della nostra vita per ritrovare complottisti e liberisti». «Per colpa di pochi irresponsabili ora pagheranno tutti», ha concluso.

LUNEDÌ ORDINANZA PER INASPRIRE LE REGOLE

«Lunedì presentiamo un’ordinanza per inasprire le regole. Abbiamo le armi spuntate, fosse per me prevederei la carcerazione. Non esiste che un positivo vada in giro. Penso che sia fondamentale che a livello nazionale si prenda in mano il dossier. Qui siamo davanti a persone che sapevano che qualcuno era positivo, di un altro che rifiuta di farsi ricoverare finché non vanno a prenderlo a casa e nel frattempo vanno a feste e funerali. Poi c’è una signora che dice di avere avuto il Covid dal caso zero ma non dice quali sono i contatti. Ripeto, per me casi così meriterebbero la carcerazione. Come non può essere che sia il paziente a decidere, se rifiuta il ricovero deve esserci la possibilità di sottoporlo a trattamento sanitario obbligatorio. E poi bisogna essere severissimi anche sugli isolamenti fiduciari. Ho detto ai direttori sanitari, se ci sono gli elementi, di presentare denuncia».

SPOT COMUNI CALABRESI, UN BOOMERANG PER LORO

«So che hanno ripulito lo spot dicendo solo che le spiagge sono belle, non sono frequentatissime e quindi sono abbastanza libere». Lo ha detto Zaia in merito allo spot di promozione della Riviera dei Gelsomini, nella Locride, in provincia di Reggio Calabria, che ha sollevato polemiche. «Non ho sentito nessuno», ha aggiunto rispondendo a chi chiedeva se avesse sentito il presidente della Regione. «Mi hanno invitato in Calabria, se avrò tempo ci andrò prima o poi. Non è stata una bella storia e, secondo me, il danno più grosso lo hanno fatto alla Calabria. Ho visto i commenti e i calabresi sono arrabbiati, quindi è stato un boomerang».
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Re: Non esiste il demenziale diritto a infettare il prossimo

Messaggioda Berto » gio lug 09, 2020 2:51 pm

Positivo fugge da ospedale, bloccato - Veneto
Trovato in stazione Padova, cercava prendere treno
(ANSA) - PADOVA, 27 GIU 2020

https://www.ansa.it/veneto/notizie/2020 ... f6093.html

Un uomo positivo al Coronavirus, un 28enne di origini pakistane è fuggito venerdì pomeriggio dal reparto degli Infettivi dell'ospedale di Padova dove si trovava ricoverato. E' stato ritrovato stamane dalla Polizia alla stazione ferroviaria, mentre cercava di prendere un treno. Per lui è scattata una denuncia per delitto colposo contro la salute. Stando alla ricostruzione degli agenti l'uomo, con regolare permesso di soggiorno, era stato ricoverato dopo un malore in ospedale. Gli esami avevano rivelato la positività al Covoids, e per questo il giovane è stato ricoverato in isolamento. Sembra che venerdì abbia avuto una discussione in reparto, a causa di un carica batterie negato. In serata si sarebbe calato da una finestra dandosi alla fuga.



Coronavirus, Zaia: «Nuovi positivi e isolamenti, indicatori non buoni: siamo nella "fase limbo"»
Gabriele Fusar Poli
30 giugno 2020

http://www.padovaoggi.it/cronaca/corona ... -2020.html

«Siamo arrivati a quota 958.434 tamponi effettuati. Le persone in isolamento sono 746, mentre i positivi sono 19.286. I ricoverati sono 192, dei quali 10 in terapia intensiva. I dimessi sono 3.583. I deceduti in ospedale sono 1.427, che salgono a 2.012 considerati quelli extra-ospedale. Noi continuiamo ad avere la preoccupazione per la reinfezione, tanto che oggi abbiamo 5 ricoverati in più, 35 persone in isolamento in più e 8 positivi in più. Tra gli 8 positivi c'è una coppia di Selvazzano Dentro di 80 e 65 anni con il marito ricoverato nel reparto di malattie infettive e un 39enne di Padova anch'esso ricoverato nel reparto di malattie infettive. La sanità del Veneto ha riconsegnato la macchina tagliandata dopo oltre tre mesi di lotta, ma sappiate che per me questi indicatori non sono buoni. Attenzione, perché lo sport nazionale di non portare più la mascherina, di viverla come la sfida quotidiana contro l'autorità che ti impone il suo utilizzo o il divieto di assembramento può farci tornare nella tempesta mettendoci nei guai. Siamo davanti a una bestia terribile, ha dei comportamenti incomprensibili. Qui c'è poco da scherzare, è la fase della convivenza ma non è più la fase 2 ma è la fase "limbo" perché possiamo andare avanti o indietro. Bisogna aprire un piccolo "warning", magari sarà inutile ma ho l'obbligo dell'obiettività. Non voglio diffondere allarmismi ma semplicemente dire ai cittadini di fare attenzione. Nessuno di noi ha alibi, tra i nuovi positivi c'è anche una mamma di 23 anni con il figlio di 3 mesi quindi non sono tranquillo. Non possiamo rivendicare libertà se poi non riusciamo a rispettare delle regole minimali. Se torna la reinfezione torna in maniera pesante, ricordatevelo»: queste le parole di Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto, nel corso del consueto punto stampa giornaliero.



Coronavirus, l'aggiornamento di giornata su contagi e ricoveri a Padova e in Veneto
Gabriele Fusar Poli
02 luglio 2020

https://www.padovaoggi.it/cronaca/coron ... -2020.html

Nel tardo pomeriggio di giovedì 2 luglio Azienda Zero ha emesso il bollettino con l'aggiornamento di giornata su contagi e ricoveri nel Padovano e in Veneto.

Padova

In provincia di Padova si registrano nella serata del 2 luglio 49 casi di persone attualmente positive al Covid-19 (il totale dall'inizio dell'emergenza è di 3.870, con 303 decessi tra ospedale ed extra ospedale e 3.518 negativizzati virologici, quindi guariti) oltre a zero attualmente positive - sulle 88 totali - nel cluster di Vo'. 27, invece, le persone in isolamento domicilare nell'intera provincia. L'azienda ospedaliera di Padova vede ricoverato in area non critica 6 pazienti attualmente affetti da Coronavirus: dal 21 febbraio sono 323 i dimessi e 70 i decessi. Nessun nuovo
decesso negli ospedali del Padovano.
Veneto

Nella serata del 2 luglio i casi di persone attualmente positive al Covid-19 registrati in regione sono 390, con 20 ricoverati attualmente positivi di cui zero in terapia intensiva (contando anche i negativizzati i ricoveri salgono a 180 di cui 8 in terapia intensiva). Sono invece 3.609 le persone dimesse dal 21 febbraio e 1.429 i deceduti in ospedale risultati positivi al virus (che diventano 2.023 considerati quelli "extra-ospedale"). Quella di Treviso con 59 casi attualmente positivi su 2.683 totali è la provincia al momento più colpita dai contagi, seguita da Vicenza (56 su 2.870 totali), Padova (49 su 3.958 totali compresi quelli di Vo'), Verona (43 su 5.129 totali), Belluno (22 su 1.194), Venezia (21 su 2.683 totali) e Rovigo (4 su 444 totali) mentre 23 casi sono ancora in attesa di assegnazione e altri 326 hanno il domicilio fuori dal Veneto.


Vicenza, torna dall’estero e scoppia un nuovo focolaio: 4 positivi e 30 in isolamento
2 luglio 2020

https://corrieredelveneto.corriere.it/v ... 94d3.shtml

POJANA MAGGIORE (VICENZA) Quattro positivi legati a una singola azienda, trenta persone in quarantena a casa. È una situazione rischiosa, una conferma che il Coronavirus non è scomparso, quella che si è creata a Pojana Maggiore, nel Vicentino, relativamente all’industria Laserjet Srl, carpenteria meccanica da alcuni giorni oggetto di stretta attenzione da parte degli specialisti della Usl 8 Berica. Il contagio che ha portato al piccolo focolaio sembra partito da una figura con un ruolo dirigenziale all’interno della società, e che pur non in gravi condizioni è attualmente ricoverata all’ospedale San Bortolo di Vicenza per problemi respiratori. «L’amministrazione si muove in collaborazione e secondo le indicazioni dell’azienda sanitaria, lo stato di attenzione in materia di Coronavirus è sempre presente» avverte il sindaco di Pojana Paola Fortuna. «Al momento non abbiamo segnalazioni circa persone residenti nel nostro Comune colpite dal virus: i contagiati evidentemente risiedono altrove».


Usl in campo

Dall’Usl 8 Berica confermano che nei giorni scorsi il servizio Igiene e Sanità pubblica si è interessato del caso, e che si attende l’esito dei tamponi su tutti i contatti stretti di chi è già stato trovato positivo. La Laserjet è un’importante realtà industriale della zona, diretta dagli imprenditori Ivo e Lino Fraron: nel paese del Basso Vicentino copre un’area di circa 42mila metri quadri e offre lavoro a 170 dipendenti. Nei giorni scorsi il dirigente è rientrato da un viaggio all’estero durato alcuni giorni. La persona, secondo quanto hanno ricostruito gli uffici sanitari, non era a conoscenza di aver contratto il virus ed è entrata in contatto non solo con colleghi e collaboratori della ditta ma anche con amici e conoscenti in eventi semi-pubblici. All’improvviso sono subentrati alcuni sintomi respiratori tipici del Covid-19: gli esami e il tampone hanno rapidamente confermato le preoccupazioni ed è partita, da parte dell’Usl 8, la ricerca di tutte le persone che avevano avuto contatti più o meno stretti con il paziente. Fino a questo momento sono stati verificati altri tre casi di positività, di cui almeno uno relativo a un altro dipendente dell’azienda. I contagiati stanno tutti bene, senza sintomi. In parallelo circa trenta persone (di cui una parte importante è composta da personale della Laserjet) sono state mandate a casa, in osservanza del periodo di isolamento previsto. L’azienda sanitaria fa sapere che effettuerà il tampone su tutti i contatti stretti dei quattro positivi.


Il focolaio di Feltre

Il caso vicentino segue a una vicenda simile che nei giorni scorsi si è verificata in un market Eurobrico di Feltre, in provincia di Belluno. Qui il contagio sarebbe partito da due colleghi di lavoro operativi nell’emporio del bricolage. Anche a Feltre, come a Pojana Maggiore, è scattato il «contact tracing», la ricostruzione a ritroso di tutte le persone entrate in contatto negli ultimi giorni con i contagiati. È stato eseguito il tampone faringeo a venticinque persone, colleghi o comunque individui legati all’attività del negozio, e nel complesso sono stati trovati altri tre casi positivi. Nel Vicentino l’epidemia ha visto, dall’inizio dell’epidemia ad oggi, 2.867 persone contagiate, con 352 decessi, 2461 negativizzati e 54 pazienti ancora positivi. In fatto di Covid, tuttavia, dalle aziende sanitarie della provincia arrivano anche notizie positive. All’ospedale San Bortolo di Vicenza proprio ieri il reparto di Geriatria è stato dichiarato «Covid free», con le dimissioni dell’ultimo paziente e un momento di gioia condivisa da parte dello staff sanitario.


Zaia: «Interventi immediati»

«Sono stato informato immediatamente dal Dipartimento Prevenzione del focolaio di Covid di Vicenza e sto seguendo nei minimi dettagli la questione». Lo afferma il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, a proposito del focolaio di Coronavirus scoperto ieri nella città. Nel mentre, spiega il governatore, «si sta provvedendo a fare la contabilità dei positivi, per fortuna pochi, e ad un massiccio piano di isolamento fiduciario di tutte le persone venute a contatto con i positivi». Zaia aggiunge che domani, nel corso della conferenza stampa già prevista alle 12.30 nella sede della Protezione Civile a Marghera, renderà noti «tutti gli sviluppi della situazione e l’esatta contabilità degli isolamenti».



Coronavirus in Veneto, Zaia conferma le sue ordinanze: mascherine nei bus e posti limitati al cinema
Con l'ordinanza numero 65, il presidente della Regione reitera fino al prossimo 31 luglio, integralmente e senza modifiche, le disposizioni contenute nelle ordinanze della settimana scorsa
10 Luglio 2020

https://nuovavenezia.gelocal.it/special ... 1.39067231

VENEZIA. Con l'ordinanza numero 65, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, reitera fino al prossimo 31 luglio, integralmente e senza modifiche, le disposizioni contenute nelle ordinanze 59 e 63 della settimana scorsa.

Vengono così prorogate l'utilizzo della mascherina nei bus, la regolamentazione di sport di contatto, corsi di formazione in presenza, sì a processioni e sagre e ad apertura ippodromi con le dovute precauzioni. Ma anche la riapertura dei cinema e teatri con posti limitati, così come in piscine, musei e parchi giochi tra le principali attività.

Il tutto sotto il controllo delle Ulss.
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Re: Non esiste il demenziale diritto a infettare il prossimo

Messaggioda Berto » gio lug 09, 2020 2:52 pm

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Re: Non esiste il demenziale diritto a infettare il prossimo

Messaggioda Berto » gio lug 09, 2020 2:53 pm

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Re: Non esiste il demenziale diritto a infettare il prossimo

Messaggioda Berto » gio lug 09, 2020 2:57 pm

Il virus ritorna, nuovi contagi, i minimizzatori demenziali per i quali è solo un'influenza stagionale che la mascherina non serve e che le cure ci sono e che basta adoperarle ...


Crisanti: «Siamo ancora in pandemia Sono i consiglieri di Zaia a sbagliare»
4 luglio 2020

https://www.ilgiornaledivicenza.it/home ... -1.8151386

La crescita dei contagi in Veneto «era prevedibile, da aprile ripeto che bisogna dire la verità ai cittadini. Se si racconta che il virus è sparito le persone abbassano l’attenzione. L’ironia della sorte è che due dei firmatari del documento che sostiene questa tesi, Palù e Rigoli, siano tra i più ascoltati consulenti di Zaia», il quale «più che arrabbiarsi con i veneti dovrebbe prendersela con i tecnici che gli stanno vicino». Lo afferma il virologo Andrea Crisanti intervistato da Stampa, Repubblica e Giornale.

«Servirebbe una comunicazione più seria, basata su dati e senza mistificazioni. Si migliora la situazione dicendo la verità ai cittadini: siamo ancora in pandemia, l’Italia non è un’isola e non ha eliminato del tutto il virus», sottolinea Crisanti. «Come si fermano in questo momento migliaia di giovani che hanno ricevuto messaggi contraddittori? Prima gli hanno detto che il virus era morto, poi che la mascherina non serviva, poi di nuovo che invece è fondamentale. Se fossi un diciassettenne che deve stare con la sua ragazzetta penserei che gli adulti sono degli idioti».

Per affrontare i piccoli focolai, ribadisce il virologo, «si deve seguire l’unico modello che ha dimostrato di funzionare: quello di Vo', dove abbiamo sottoposto tutti a tamponi, isolato chi andava isolato tracciato tutti i contatti, e ripetuto i tamponi per esser sicuri di individuare tutti i contagi».

In merito ai rapporti con Zaia, «prima avevo un rapporto privilegiato con il governatore, ora non è più così e lui si rivolge ad altri», ma «non abbiamo litigato e se Zaia mi chiamasse sarei contento di aiutarlo a capire cosa sta succedendo», dice Crisanti. Quanto al ricovero coatto per i nuovi contagiati, «mi pare sia un’istituzione prevista solo per i malati psichiatrici e attivabile dai comuni, dunque non dipenderebbe nemmeno da Zaia».



Un minimizzatore antizaia.

Il governatore Luca Zaia e le notizie “da Terrorismo Mediatico”
Roberto Agirmo
3 luglio 2020
https://www.facebook.com/agirmo

Ci risiamo, dopo 130 giorni di campagna elettorale a reti unificate speravamo avesse deciso di fermarsi in realtà con le sue dichiarazioni odierne il governatore ha rilanciato.
Non sappiamo se si rende conto delle ripercussioni che creano le sue conferenze stampa, ma evidentemente forte dei sondaggi che lo vedono al 70% di preferenze non si cura delle conseguenze dirette ed indirette!
Nella sua conferenza stampa quotidiana ha snocciolato numeri di contagiati (pochi) e di persone in quarantena continuando imperterrito a terrorizzare mediaticamente la popolazione!

Vorremo sapere però dopo questo terrorismo mediatico quanto segue:

Di questi contagiati, quanti sono in rianimazione
Quanti di questi con gravi problemi respiratori
Quanti con febbre elevata
Quanti con difficoltà motorie
Quanti in realtà gli asintomatici ovvero persone che hanno contratto il virus ma non hanno nessun sintomo!

Poi chiediamo quanti tamponi sono stati eseguiti in Veneto e quanti nelle altre regioni, giusto per capire se l’eventuale problema (qualora esistesse) permane solo in Veneto o lo si evince “solo” in Veneto perché altri non eseguono tamponi!

Infine chiediamo una riflessione collettiva:

Stante la certezza che il Virus c’è ma ha perso virulenza. ( Dichiarazioni del Proff. Zangrillo “Virologo”)
Stante la certezza conclamata che durante la prima fase molti deceduti sono periti per protocolli errati nelle cure.
Stante la cultura fatta in questi mesi dagli apparati ospedalieri che avendo compreso gli errori del passato oggi sarebbero in grado di fronteggiare un eventuale recrudescenza in modo molto più performante;
Ha senso continuare con il TERRORISMO MEDIATICO?

Dei dati sono certi, continuando con queste conferenze stampa TERRORISTICHE (mediaticamente parlando ) questo è lo scenario plausibile:

• Tra settembre ed ottobre quando normalmente inizierà a rigirare l’influenza (come tutti gli anni), qualsiasi essa sarà, si creerà panico da COVID e molto probabilmente verrà dichiarato un nuovo Loockdown, contemporaneamente, cesserà il blocco dei licenziamenti e ci sarà una falcidia incredibile di posti di lavoro, molte aziende non riusciranno a sollevarsi e chiuderanno.
• L’economia Italiana che anche prima del Loockdown non era messa bene collasserà!
• Le imprese spariranno e quelle che riusciranno a sopravvivere, se d’interesse internazionale saranno acquistate da economie più forti (che non hanno gestito cosi male il problema come in Italia ) a prezzi da stralcio.
• I dipendenti pubblici non riceveranno più lo stipendio in quanto non ci saranno più Partite Iva da “spennare”.
• L’INPS dichiarerà default in quanto il riciclo dei versamenti andrà a cessare

Non stiamo negando l’esistenza del virus ma stiamo condannando il terrorismo mediatico irresponsabile di cui in regione il governatore ne è il sommo autore!
Terzo principio della dinamica: esso stabilisce che se un corpo esercita una forza su un secondo corpo, allora il secondo esercita sul primo una forza uguale e contraria.

Roberto Agirmo
V.P. InV


Un altro minimizzatore, venetista antizaia
https://www.facebook.com/LeonVeneto

Arrivano le reazioni alle parole di Zaia, Fiore (FN): «Misure per 5 casi nuovi? Il TSO se lo faccia lui»
3 luglio 2020

https://www.trevisotoday.it/info/tso-za ... miano.html

Arrivano le prime repliche, dure, alle parole del governatore Luca Zaia. Il primo a rispondere al presidente è il segretario nazionale di Forza Nuova Roberto Fiore sentenzia: «Gravissime le parole del governatore del Veneto Luca Zaia che propone addirittura arresti e TSO per i positivi che vanno in giro. A parte il fatto che i positivi asintomatici non è affatto detto che siano contagiosi, anzi all’interno del dibattito perfino dall’Oms si sono espressi in questi termini; a parte il fatto che è sempre più evidente il clima di terrore che si continua a mantenere nonostante la realtà sia ormai sotto gli occhi di tutti, per il resto stiamo parlando di 5 casi su 4milioni di persone che non fanno nemmeno statistica».

«Il TSO lo faccia lui»

«A questo punto, dati alla mano, viene da dire proponiamo noi il TSO per Zaia, Crisanti, Ricciardi e Ghebreyesus. Persone che anziché cercare la ripartenza e dare forza al proprio popolo vivono seminando terrore restando in una dimensione che è davvero lontana dalla realtà. A Bill Gates ci penserà Trump. L’Italia è in preda a pazzi che vogliono la decrescita economica e demografica e la tirannide cinese: dobbiamo opporci».

«Basta terrorismo, analizzare realmente i dati»

Roberto Agirmo, vicepresidente di Indipendenza Noi Veneto, dichiara: «Quello di Zaia è terrorismo mediatico. Nella sua conferenza stampa quotidiana ha snocciolato numeri di contagiati (pochi) e di persone in quarantena continuando imperterrito a terrorizzare mediaticamente la popolazione. Vorremo sapere però dopo questo terrorismo mediatico quanto segue: di questi contagiati, quanti sono in rianimazione; quanti di questi con gravi problemi respiratori; quanti con febbre elevata; quanti con difficoltà motorie, quanti in realtà gli asintomatici ovvero persone che hanno contratto il virus ma non hanno nessun sintomo. Poi chiediamo quanti tamponi sono stati eseguiti in Veneto e quanti nelle altre regioni, giusto per capire se l’eventuale problema (qualora esistesse) permane solo in Veneto o lo si evince “solo” in Veneto perché altri non eseguono tamponi».

Conseguenze

«Infine chiediamo una riflessione collettiva: stante la certezza che il Virus c’è ma ha perso virulenza. ( dichiarazioni del Prof. Zangrillo “Virologo”), stante la certezza conclamata che durante la prima fase molti deceduti sono periti per protocolli errati nelle cure, stante la cultura fatta in questi mesi dagli apparati ospedalieri che avendo compreso gli errori del passato oggi sarebbero in grado di fronteggiare un eventuale recrudescenza in modo molto più performante: ha senso continuare con il terrorismo mediatico? Così facendo, tra settembre ed ottobre quando normalmente inizierà a rigirare l’influenza (come tutti gli anni), qualsiasi essa sarà, si creerà panico da COVID e molto probabilmente verrà dichiarato un nuovo Loockdown, contemporaneamente, cesserà il blocco dei licenziamenti e ci sarà una falcidia incredibile di posti di lavoro, molte aziende non riusciranno a sollevarsi e chiuderanno oppure verranno acquistate da economie più forti (che non hanno gestito cosi male il problema come in Italia ) a prezzi da stralcio. Per non parlare delle difficoltà di INPS e dei dipendenti pubblici che non percepiranno stipendio se non ci saranno più Partite Iva da spennare. Fate voi».

«Si converta»

Lorenzo Damiano dei Pescatori di Pace, movimento ultracattolico, chiude: «Sembra un delirio di onnipotenza. Credo sia ora di non spaventare più le persone. Zaia si converta e dica la verità: il Veneto è stanco».


Un minimizzatore irresponsabile, venetista antizaia, a gente come questo non darò mai il mio voto.
"Reato di procurato allarme": presentato un esposto contro il presidente Luca Zaia
05 luglio 2020

https://www.trevisotoday.it/politica/es ... -2020.html

Il vicepresidente di Indipendenza Noi Veneto, Roberto Agirmo, nella giornata di sabato ha presentato un esposto nei confronti del Governatore del Veneto, Luca Zaia.


L'esposto

Si leggono nel documento le parole del presidente e le motivazioni dell'esposto. Le parole del presidente: «Se questo è il sistema di gestire la positività e la sintomatologia, dopo quattro mesi di Coronavirus allargo le braccia», ha rilevato. «Così non ne veniamo fuori. Fosse per me, di fronte a certi comportamenti prevederei la carcerazione. E’ essenziale che a livello nazionale si prenda in mano il dossier, mettendo in fila le questioni con un dpcm o con un provvedimento del ministro Speranza». «Abbiamo 5 positivi: 3 a Vicenza, 1 a Padova, 1 a Verona. Questi casi hanno dato vita a 52 isolamenti fiduciari a Vicenza e a 37 isolamenti a Verona». A seguire l’annuncio che lunedì 6 luglio avrebbe emesso una nuova ordinanza con la quale avrebbe introdotto ulteriori misure restrittive verso i cittadini veneti. Giova precisare che il giorno seguente, 4 luglio 2020, il dott. Zaia ha rettificato le precedenti dichiarazioni, essendosi in tutta evidenza reso conto della gravità delle stesse.


Procurato allarme

Stando al vicepresidente Agirmo «queste dichiarazioni del dott. Zaia risultano false e/o esagerate e/o tendenziose, procurando un rilevante allarme nella popolazione in genere ed in particolare nei confronti dei turisti che avevano scelto il Veneto per le proprie ferie. La violenza comunicativa (supportata dal barrage mediatico che evidenzia un’ingiustificata disparità di trattamento in prossimità delle elezioni regionali che vedono il presidente uscente ricandidarsi) è palesemente sproporzionata rispetto al problema denunciato. Si tratterebbe (il condizionale è d’obbligo) di 5 casi positivi su quasi 5.000.000 di residenti in Veneto! Soprattutto, il “terrorismo mediatico” provocato dalle dichiarazioni del dott. Zaia ha innescato immediatamente ripercussioni socio-economiche dirompenti in tutto il tessuto economico veneto. Le sue dichiarazioni, infatti, hanno avuto vasta eco su tutti gli organi di stampa regionali, nazionali ed internazionali, provocando un’ulteriore grave frenata dell’economia turistica già compromessa dall’epidemia».


Irresponsabili dementi untori e irresponsabili dementi minimizzatori.

Veneto, il nuovo focolaio? Non solo il manager: la donna cinese positiva al coronavirus che rifiuta di collaborare
Francesco Fredella
5 luglio 2020

https://www.liberoquotidiano.it/news/it ... Y.facebook

Un mistero aleggia sul nuovo focolaio da coronavirus del Veneto. A far nutrire i sospetti è una donna cinese, collegata al caso indice (quello del manager positivo della Laserjet di Pojana Maggiore che ha rifiutato il ricovero e proseguito la sua vita sociale ndr). La donna, che si è rifiutata di fornire la lista di contatti e informare l'Ulss del suo lavoro, si è presentata il 29 giugno al Pronto soccorso di Schiavonia con vomito, febbre e diarrea. Secondo quanto riportato dal Gazzettino avrebbe prima dichiarato di essere disoccupata, poi ha detto di gestire una profumeria ad Adria e di aver svolto attività anche a Lozzo Atestino, Agugliaro, Veggiano. Tutte zone limitrofe a Vo'.
Il caso vicentino ha aspetti non irrilevanti. Zaia teme il peggio: altra ondata di virus in arrivo? L'urgente appello a Conte

Come la cinese anche il manager vicentino non ha voluto informare circa la sua rete di contatti. L'Ulss non è addirittura a conoscenza dei nomi di chi era nel furgone con l'uomo di ritorno dalla Serbia. Viaggio nel quale il vicentino avrebbe contratto il Covid-19. Ma la rete di persone che hanno avuto contatti si allarga sempre più e a inquietare maggiormente sono i veti posti dai contagiati stessi sulle persone a loro collegate. Dopo la sfuriata di Luca Zaia, governatore del Veneto, anche Ilaria Capua ha voluto dire la sua: "A proposito di gestione della sanità pubblica. Non si va mai in giro con la febbre. Tantomeno durante una pandemia", ha chiosato la virologa senza mezzi termini.



«Doppio tampone dopo trasferte di lavoro all'estero»
6 luglio 2020

https://www.ilgiornaledivicenza.it/home ... -1.8153732


La diretta di Luca Zaia

VIRUS DI IMPORTAZIONE

«Il trend del Veneto è confermato, la situazione è affrontabile e tranquilla. Resta l'appello a non abbassare la guardia perché il virus c'è. Io non sto facendo casino per 5 nuovi casi. Dico solo che dopo mesi di lockdown e sacrifici trovo assurdo che andiamo a prenderci il virus all'estero e ce lo portiamo a casa. Dal primo di luglio su 28 nuovi casi, 15 sono di nazionalità non italiana che sono rientrate in Italia o residenti qui ma che hanno avuto contatti con persone rientrate dall'estero».

NESSUNA "MARCIA INDIETRO"

«Non ho mai fatto "marcia indietro" come ha detto qualcuno, perché non ho mai annunciato nuove restrizioni per bar, ristoranti o quant'altro: ho semplicemente annunciato regole più severe per gli isolamenti».

LA NUOVA ORDINANZA DI LUNEDÌ 6 LUGLIO

QUI il testo completo

Obbligo di isolamento fiduciario per 14 giorni nei seguenti casi:

- contatto a rischio con soggetto risultato positivo al tampone

- ingresso o rientro in Veneto da Paesi diversi dall'allegato 1 (nell'allegato 1 sono presenti 36 Paesi europei): obbligo di isolamento fiduciario per 14 giorni

- compresenza di difficoltà respiratoria e temperatura superiore a 37,5°

Isolamento in strutture extra alberghiere: se l'azienda sanitaria ha difficoltà a mettere in isolamento fiduciario può trovare strutture ad hoc

Doppio tampone per chi rientra in Veneto dopo una trasferta di lavoro (da paesi diversi dall'allegato 1): primo tampone all'arrivo in Veneto e un secondo tampone a distanza di 5-7 giorni se il primo risulta negativo. La prestazione sanitaria è gratuita. Il datore di lavoro deve contattare l'azienda sanitaria e se il primo tampone è negativo può reintegrare in azienda il lavoratore (con mascherina). Se il titolare non segnala e non richiede il tampone per il lavoratore in arrivo dall'estero da uno dei Paesi in questione, viene multato di mille euro per ogni lavoratore.

Segnalare le persone in isolamento: è obbligatorio comunicare a sindaco, prefetto e autorità giudiziaria l'elenco dei positivi e delle persone in quarantena

Chi, positivo e con sintomi, rifiuta il ricovero deve essere segnalato all'autorità giudiziaria. Scatta la "denuncia d'ufficio".

Sanzioni: se vi è uscita dall’isolamento fiduciario, anche per soggetti negativi al tampone, la sanzione in Veneto viene confermata a 1.000 euro. Se la violazione riguarda il posto di lavoro, il datore di lavoro dovrà pagare 1.000 euro per ciascun dipendente dell’azienda. Se uno è positivo e va in giro rischia il carcere, oltre alla multa.

IL FOCOLAIO VICENTINO E LA NUOVA ORDINANZA

Alla luce della nuova ordinanza, che cosa avrebbe dovuto fare l'imprenditore vicentino che, rientrato dalla Serbia, ha dato il via al focolaio del Basso Vicentino. «Si sarebbe dovuto mettere in isolamento, segnalare il rientro in Veneto e fare richiesta di tampone per se stesso e i propri collaboratori - ha spiegato Zaia -. Senza questa ordinanza avrebbe solo dovuto chiamare per dire che stava male, e presentava sintomi, e dichiarare che era stato in Serbia, oltre al fatto di essere stato in contatto con un paziente serbo positivo se ne era a conoscenza».
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Non esiste il demenziale diritto a infettare il prossimo

Messaggioda Berto » gio lug 09, 2020 2:57 pm

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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Non esiste il demenziale diritto a infettare il prossimo

Messaggioda Berto » gio lug 09, 2020 2:59 pm

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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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