Disinformazione da parte dei media per attaccare Trump. Un altro esempio, dopo la riabilitazione della teoria della fuga dal laboratorio del virus, è l'uso della idrossiclorochina nelle fasi iniziali della malattia per contrastarla.L'Osservatore Repubblicano
3 giugno 2021
https://www.facebook.com/ORepubblicano/ ... 3098522026Donald Trump l'aveva promossa e i media, solo perchè l'aveva fatto lui ed eravamo in campagna elettorale hanno stroncato l'uso di questo medicinale.
Sindrome di squilibrio di Trump: L'idrossiclorochina è stata ingiustamente screditata?
Poiché Trump ha parlato della promessa del farmaco l'anno scorso, è stato trasformato in un piranha politico
I media mainstream hanno appena iniziato ad ammettere che il COVID-19 potrebbe essere trapelato dall'Istituto di virologia di Wuhan. I giornalisti hanno confessato di aver scartato la teoria all'inizio perché l'ex presidente Donald J. Trump la sosteneva.
Lo stesso si può dire per l'idrossiclorochina (HCQ), dopo che il signor Trump ha espresso la sua raccomandazione l'anno scorso, è stata trasformata in un piranha politico che è stato rapidamente respinta e screditata - tutto senza un'adeguata indagine scientifica sulla sua efficacia.
Nell'aprile 2020, un piccolo studio francese ha mostrato che l'HCQ combinato con l'azitromicina, un antibiotico, era sicuro ed efficace nell'abbassare il tasso virale del COVID-19 nei pazienti che avevano contratto la malattia per la prima volta. Il signor Trump ha immediatamente citato lo studio - come se fosse una buona notizia - il mondo era all'apice della pandemia e l'HCQ era stato approvato e usato dai medici da 85 anni per trattare sia la malaria che alcune malattie autoimmuni.
Il farmaco era generico, economico e ampiamente disponibile. Offriva speranza mentre la nazione aspettava che Big Pharma sviluppasse un vaccino universale.
Nel frattempo, i medici in prima linea in tutto il mondo hanno iniziato a utilizzare l'HCQ. I dottori Jeff Colyer e Daniel Hinthorn hanno scritto sul Wall Street Journal nel marzo del 2020: "Siamo medici che trattano i pazienti con il Covid-19, e la terapia sembra fare la differenza. Non è un proiettile d'argento, ma se distribuito rapidamente e strategicamente il farmaco potrebbe potenzialmente aiutare a piegare la curva a 'bastone da hockey' della pandemia".
Eppure, poiché il signor Trump stava pubblicamente facendo il tifo per il farmaco, i membri della stampa - e alcuni all'interno della comunità scientifica - hanno istintivamente iniziato a fare il tifo contro di esso. Molteplici media hanno portato "esperti" che sostenevano che l'HCQ non dovrebbe essere prescritto al di fuori delle sue indicazioni approvate e/o che era dannoso a causa dei suoi ben noti effetti collaterali. L'HCQ fu diffamato perché non c'erano studi di controllo randomizzati (RCT) che lo sostenevano - studi che avrebbero richiesto mesi per essere completati mentre milioni di persone venivano infettate dal COVID-19.
Il Dr. Harvey Risch, professore di epidemiologia alla Yale School of Public health ha scritto su Newsweek lo scorso luglio che l'HCQ è diventato "come un marcatore di identità politica, su entrambi i lati dello spettro politico".
Nel frattempo, studi scientifici che sminuivano l'HCQ hanno iniziato ad emergere, il che ha contribuito ad alimentare la narrazione pessimistica dei media. In aprile, la Veteran's Administration ha pubblicato uno studio che mostra che i pazienti che hanno ricevuto l'HCQ e l'HCQ e l'azitromicina sono morti ad un tasso più alto di quelli che hanno ricevuto le cure standard. Ciò che la stampa ha omesso da questi risultati è stato il fatto che coloro che hanno ricevuto l'HCQ erano molto più malati, e quindi non i migliori destinatari in cui giudicare il tasso di successo dei farmaci (HCQ funziona meglio in coloro che sono nelle prime fasi della malattia).
A maggio, due riviste scientifiche rispettate, il Lancet e il New England Journal of Medicine, hanno riportato studi che mostrano che l'HCQ ha aumentato il tasso di mortalità dei pazienti COVID-19 e ha causato problemi cardiaci. Era la panacea di cui i media e i democratici avevano bisogno per chiudere finalmente la porta all'HCQ - tranne che entrambi gli studi furono ritrattati nei due mesi successivi per un lavoro scadente.
Tuttavia, il danno era fatto. I titoli negativi erano stati scritti. La disinformazione assorbita.
Più tardi, a luglio, l'Henry Ford Health Center di Detroit pubblicò uno studio che trovava che l'HCQ abbassava il tasso di mortalità nei pazienti ricoverati con COVID-19 di oltre il 50%. Tuttavia, il Dr. Anthony Fauci si è affrettato a cestinare i suoi meriti perché non era un RCT, e i media lo hanno felicemente assecondato, facendolo a pezzi.
L'Henry Ford Health Center rimase fedele al suo studio, tuttavia, e cercò di espanderlo a un gruppo più ampio di pazienti, per migliorarne il valore scientifico. Tuttavia, ha tranquillamente abbandonato la ricerca lo scorso dicembre - semplicemente non poteva reclutare i pazienti necessari a causa del ruolo politico dell'HCQ.
Alla fine sono emersi degli RCT che hanno minimizzato l'efficacia dell'HCQ, ma non hanno esaminato i benefici dell'associazione dell'HCQ con l'azitromicina nelle prime fasi della malattia. Eppure, il dibattito era finito, il consenso si era formato, e l'America doveva smettere di parlare dell'HCQ - non c'era bisogno di ulteriori RCT.
Eppure, proprio questo gennaio, uno studio dell'Hackensack Meridian Health del New Jersey, ha mostrato che le persone con sintomi lievi di COVID-19, che hanno preso l'HCQ avevano una probabilità significativamente minore di finire in ospedale con la malattia. I medici che hanno condotto lo studio dicono che i loro risultati suggeriscono che l'HCQ dovrebbe essere testato ulteriormente nel contesto di un più ampio studio clinico.
Buona fortuna.
Un medico del North Jersey, Stephen Smith, capo di un centro di malattie infettive a East Orange, ha dichiarato che ha avuto buoni risultati trattando pazienti ospedalizzati COVID-19 con HCQ e azitromicina, ma "ha avuto difficoltà a trovare qualcuno per analizzare le informazioni a causa di ciò che crede è uno stigma contro il farmaco derivante dal dibattito politico sul suo uso".
La scienziata ammette: “Virus dal laboratorio? Negammo perché lo diceva Trump”18 giugno 2021
https://www.nicolaporro.it/la-scienziat ... eva-trump/Almeno hanno gettato la maschera.
Avrete tutti presenti le torme di scienziati che, dopo aver passato un anno a spiegarci che il Sars-Cov-2 era un virus di origine naturale, che i primi focolai si erano sviluppati nel mercato di Wuhan, che il responsabile della zoonosi, l’intermediario dal pipistrello all’uomo, forse era il pangolino, si sono convertiti alla teoria della fuga dal laboratorio. Anzi, qualcuno di loro, come Anthony Fauci, ha addirittura ammesso di dubitare che il coronavirus possa essere del tutto naturale. Stranamente, è bastato che Joe Biden diventasse presidente degli Stati Uniti e imprimesse un’ulteriore accelerazione alla campagna anticinese, perché tutta la comunità scientifica ricomprasse a scatola chiusa la versione fino ad allora ostinatamente negata.
Ebbene, ora, a una vicenda già grottesca, si aggiunge un altro particolare. Una scienziata, Alina Chan, che il mese scorso ha firmato su Science una lettera per chiedere un’investigazione approfondita nei laboratori di Wuhan, sentita da Nbc news ha ammesso che, quando alla Casa Bianca c’era Donald Trump, gli scienziati non hanno supportato la teoria del Sars-Cov-2 nato in laboratorio per paura di essere associati con il brutto, cattivo e buzzurro presidente. “All’epoca, faceva più paura essere associati a Trump ed essere strumentalizzati dai razzisti, così le persone non volevano invocare pubblicamente un’investigazione sulle origini in laboratorio” del Covid. Tant’è che, in una missiva uscita su The Lancet, i nostri luminari descrissero la teoria come “la cugina xenofoba del negazionismo del cambiamento climatico e dell’anti vaccinismo”. Poi, il vento è cambiato: è arrivato Biden. Ormai si può dire che il virus è uscito dal laboratorio di Wuhan, o, addirittura, che è stato proprio creato artificialmente.
Fare pagare alla Cina la pandemia di coronavirusGordon G. Chang
3 luglio 2021
https://it.gatestoneinstitute.org/17524 ... oronavirusÈ assolutamente essenziale che l'amministrazione Biden disilluda i leader cinesi sull'idea di poter diffondere il prossimo agente patogeno, o qualsiasi altra cosa stiano pianificando, senza alcun costo. Nei laboratori cinesi, i ricercatori stanno ora preparando agenti patogeni molto più mortali del SARS-CoV-2, compresi quelli che lascerebbero immuni i cinesi ma farebbero ammalare o uccidere tutti gli altri. Nella foto: personale dell'Istituto di virologia di Wuhan, in Cina, il 23 febbraio 2017. (Foto di Johannes Eisele/AFP via Getty Images)
Per la prima volta nella storia, un Paese ha attaccato, contemporaneamente e con una mossa audace, tutti gli altri.
La Cina ha commesso quell'orribile crimine adottando misure, nel dicembre 2019 e nel gennaio dello scorso anno, per diffondere deliberatamente il COVID-19 oltre i suoi confini.
La comunità internazionale deve ora imporre al regime cinese oneri più gravi, tra l'altro, per stabilire la deterrenza. Per quale motivo? Perché il regime cinese ha commesso il crimine di questo secolo e potrebbe benissimo pianificare un altro atto orribile.
Ci sono indicazioni estremamente inquietanti che l'Esercito Popolare di Liberazione del Partito Comunista abbia progettato il nuovo coronavirus, causa di questa pandemia, o abbia immagazzinato questo agente patogeno in un laboratorio, molto probabilmente nell'Istituto di Virologia di Wuhan, a Wuhan. Il laboratorio stava immagazzinando più di 1.500 ceppi di coronavirus, ha condotto pericolosi esperimenti sulle mutazioni con acquisizione di funzione, non ha rispettato i protocolli di sicurezza e si trova a poche miglia da dove è stato identificato il primo caso di Covid-19.
Il primo caso, tra l'altro, non ha alcun collegamento con il mercato umido di Wuhan. Coloro che credono nella teoria zoonotica della trasmissione additano il mercato umido come luogo di trasmissione.
L'origine del coronavirus deve ancora essere stabilita. Il 26 maggio, il presidente Joe Biden ha chiesto all'intelligence statunitense di mettere a punto e consegnare entro 90 giorni un report sulle origini del Covid-19.
Gli americani non hanno bisogno di aspettare oltre, però, per stabilire la colpevolezza di Pechino. Anche se il coronavirus non ha avuto origine in laboratorio come arma biologica, il mondo ora dispone di informazioni sufficienti per concludere che il regime cinese lo ha trasformato in un'arma biologica.
Il 20 gennaio dello scorso anno, Pechino ha ammesso che il Covid-19 era trasmissibile da un essere umano all'altro. Eppure i medici di Wuhan sapevano certamente dalla seconda settimana del dicembre precedente che le trasmissioni da uomo a uomo si stavano verificando a un ritmo veloce. Pertanto, Pechino lo sapeva o l'ha dovuto sapere qualche giorno dopo.
I leader cinesi hanno poi avviato una campagna di inganni. Hanno garantito all'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che tali trasmissioni non erano probabili. A seguito delle rassicurazioni della Cina, l'OMS ha rilasciato una dichiarazione il 9 gennaio e ha pubblicato il 14 gennaio un famigerato tweet, entrambi finalizzati a diffondere la falsa rassicurazione cinese.
A peggiorare le cose, il governante cinese Xi Jinping ha fatto pressioni sui Paesi per non imporre restrizioni di viaggio agli arrivi dalla Cina, mentre stava bloccando, tra gli altri luoghi, Wuhan e le aree circostanti del suo stesso Paese. Isolando la Cina, pensava ovviamente di fermare la diffusione dell'epidemia. Contando sul fatto che altri Paesi non avrebbero imposto restrizioni di viaggio, Xi sapeva o doveva sapere che stava diffondendo il contagio. I passeggeri in partenza dalla Cina hanno trasformato un'epidemia che avrebbe dovuto essere confinata nella Cina centrale in una pandemia globale.
Il leader cinese ha capito chiaramente come il coronavirus stesse paralizzando la sua stessa società. Se avesse voluto paralizzare altre società per creare condizioni di parità, avrebbe fatto esattamente quello che ha fatto. L'unica spiegazione che si adatta ai fatti è che Xi abbia diffuso intenzionalmente il Covid-19 nel mondo.
Dopo aver ammesso che il virus era trasmissibile da uomo a uomo, la Cina ha cercato di convincere il mondo che la patologia non era grave. Il 21 gennaio, il giorno dopo l'annuncio della contagiosità da parte di Pechino, i media di Stato hanno affermato che la pandemia non sarebbe stata grave come quella della SARS, l'epidemia del 2002-2003. La SARS ha infettato circa 8.400 persone e ne ha uccise circa 810. A quel punto, tuttavia, i leader cinesi sapevano che il Covid-19 era ben peggiore della SARS poiché avevano visto cosa stava facendo la nuova malattia nel proprio Paese. Questa falsa affermazione ha avuto delle conseguenze perché i Paesi di tutto il mondo, compresi gli Stati Uniti, sono stati indotti a non prendere le precauzioni necessarie.
"I governi le cui decisioni portano consapevolmente alla morte e alla sofferenza di milioni di innocenti e a un massiccio sconvolgimento economico e distruzione devono essere ritenuti pienamente responsabili, moralmente, legalmente e finanziariamente", ha detto al Gatestone il rabbino Abraham Cooper del Simon Wiesenthal Center.
Il percorso per ritenere la Cina responsabile, almeno legalmente e finanziariamente, non è purtroppo facile.
I querelanti possono, ovviamente, citare in giudizio la Cina per le perdite subite. Le parti hanno già intentato azioni legali in California, Florida, Louisiana, Mississippi, Missouri, Nevada, New York, North Carolina, Pennsylvania e in Texas.
Come ha detto al Gatestone John Houghtaling del Gauthier Murphy & Houghtaling, uno dei principali studi legali di class action, ci sono "tre ostacoli principali" al recupero delle perdite subite: la dottrina dell'immunità sovrana, l'onere della prova e la raccolta delle sentenze.
La prima barriera ferma una causa legale sul nascere. La legislazione statunitense, il Foreign Sovereign Immunities Act del 1976, blocca la maggior parte delle azioni contro i governi stranieri.
In effetti, tutti gli analisti di politica estera sono contrari alla revoca dell'immunità sovrana, sostenendo che è una questione di "reciprocità" che altri governi vietino azioni legali contro l'America, perché l'America esclude azioni legali contro di loro. Sostengono che i funzionari statunitensi sarebbero soggetti a vessazioni senza fine se Washington privasse altri governi di questa protezione.
I fautori dell'immunità sovrana formulano valide osservazioni, ma ci sono dei fattori prioritari. I crimini contro l'umanità sono così atroci che a nessuno dovrebbe essere impedito di chiedere un risarcimento.
La diffusione del coronavirus da parte di Pechino ha costituito un tale crimine. La diffusione è stata deliberata o sconsiderata e in ogni caso i leader cinesi dovevano sapere che le loro azioni ingiustificabili avrebbero provocato la morte in tutto il mondo. Ad oggi, sono morte 3.579.000 persone a causa del Covid-19, tra cui 596 mila americani. Il regime cinese ha commesso un omicidio di massa.
Gli assassini di massa non meritano la protezione dell'immunità sovrana. In effetti, i regimi che hanno commesso omicidi di massa sono stati ritenuti responsabili, di solito dopo negoziati tra governi. La Libia, ad esempio, ha risarcito le famiglie delle vittime per la sciagura del volo Pan Am 103, l'attentato di Lockerbie, nel 1988. Lo scorso ottobre, il Sudan ha pagato 335 milioni di dollari agli Stati Uniti per una eventuale distribuzione alle vittime di quattro atti terroristici.
Inoltre, i querelanti dovrebbero almeno tecnicamente essere in grado di superare la difesa dell'immunità sovrana: il Partito Comunista Cinese, che controlla il governo centrale cinese, non è un sovrano. È solo uno dei nove partiti politici riconosciuti ufficialmente in Cina, quindi non può essere considerato un sovrano. Lo Stato del Missouri, ha saggiamente citato in giudizio il Partito Comunista, che si definisce un'organizzazione politica rivoluzionaria.
Il Partito Comunista è ricco di risorse. Non solo controlla il governo centrale cinese – e quindi ha accesso alle sue risorse – ma l'Esercito Popolare di Liberazione riferisce direttamente alla Commissione Militare Centrale del Partito, e non allo Stato. Ciò rende potenzialmente l'esercito cinese soggetto a sequestro in base a una sentenza del tribunale.
Ad ogni modo, due membri del Congresso della Pennsylvania, un democratico e un repubblicano, hanno introdotto il Never Again International Outbreak Prevention Act, che autorizza le famiglie delle vittime di Covid-19 a citare in giudizio qualsiasi Paese che "ha intenzionalmente fuorviato la comunità internazionale sull'epidemia".
Punire la Cina, sequestrando i suoi beni, per esempio, invierebbe un forte messaggio a Pechino che Washington non tollererà l'uccisione di americani. È assolutamente essenziale che l'amministrazione Biden disilluda i leader cinesi sull'idea di poter diffondere il prossimo agente patogeno, o qualsiasi altra cosa stiano pianificando, senza alcun costo.
Si ricordi qual è la posta in gioco. Nei laboratori cinesi, i ricercatori stanno ora preparando agenti patogeni molto più mortali del SARS-CoV-2, compresi quelli che lascerebbero immuni i cinesi ma farebbero ammalare o uccidere tutti gli altri. La prossima pandemia proveniente dalla Cina potrebbe pertanto far sì che la Cina sia l'unica società vitale al mondo. La definiremo un "killer della civiltà".
L'America, quindi, deve fargliela pagare alla Cina.
Gordon G. Chang è l'autore di "The Coming Collapse of China", è Distinguished Senior Fellow presso il Gatestone Institute e membro del suo comitato consultivo.
Ieri il sito ufficiale del presidente americano Biden è stato messo sotto attacco da parte di hacker cinesi dopo che il ministro della sicurezza nazionale Sullivan ha accusato il governo cinese di aver prodotto il covid 19 nel laboratorio di Wuhan. Dario Berardi
19 luglio 2021
https://www.facebook.com/dario.berardi. ... 0961298082Secondo Fox News ormai è sicuro l'accordo tra i governi di Pechino e quello Americano per portare nei tribunali internazionali i medici del laboratorio di Wuhan e salvare il governo comunista cinese: questo perché secondo la BBC è stato scoperto che i medici cinesi hanno modificato il DNA dei pipistrelli causando una infezione sconosciuta nella comunità scientifica, nota oggi come Covid 19.
In realtà nel laboratorio di Wuhan non sono nuove cose del genere perché è proprio li che hanno prodotto pochi mesi fa dei topi maschi in grado di essere messi incinti e partorire: una cosa aberrante di per se, ma che in realtà è ancora peggiore in quanto il regime comunista di Pechino la sta studiando addirittura per far partorire gli uomini.
Questo in quanto la Cina, dopo la politica decennale del figlio unico che ha fatto nascere solo figli maschi perché le bimbe venivano abortite in quanto "inutili alla società", ha un problema importante di rapporto tra uomini e donne in quanto i maschi sono di un numero così maggiore rispetto alle femmine che ormai il loro governo si è trovato a dover trovare soluzioni alternative.
Ed una di queste ha causato una pandemia mondiale, purtroppo.